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Magaldi: gli Occhionero bruciati per imporre 007 infedeli?

Scritto il 17/1/17 • nella Categoria: segnalazioni Condividi




Lo scandalo della cyber-security con l’arresto dei fratelli Occhionero? Fatto scoppiare ad arte, per imporre un nuovo super-controllore gradito a Renzi (e all’ultra-destra massonica cui il leader Pd guarderebbe) ma sgradito agli ambienti della massoneria internazionale progressista. E’ la tesi, dirompente, enunciata dal massone Gioele Magaldi, gran maestro del Grande Oriente Democratico e autore del saggio “Massoni, società a responsabilità illimitata”, pubblicato da Chiarelettere a fine 2014 ma completamente oscurato dai grandi media, nonostante rivelasse – in modo del tutto inedito – i più segreti retroscena del “back office” del potere, consentendo una clamorosa rilettura dell’intera storia del ‘900, inclusa quella italiana, mettendo in luce il ruolo del “convitato di pietra”, la massoneria, nella sua versione apolide, quella delle 36 Ur-Lodges che reggerebbero i grandi giochi mondiali. «Ho più volte offerto di esibire prove concrete, un dossier di 6.000 pagine – protesta Magaldi, ai microfoni di “Colors Radio” – ma nessuno si è finora azzardato a smentirmi». Contro la “congiura del silenzio”, Magaldi ora interviene anche sull’ultimo caso di cronaca, quello dei fratelli Occhionero, indicando una regia interamente massonica dietro alla vicenda. Nomi eccellenti? Mario Draghi, Marco Carrai, Anna Maria Tarantola, Mario Monti. E l’onnipresente, ma invisibile, Michael Ledeen.

«Giulio e Francesca Romana Occhionero hanno agito in piena sintonia e reciproca consapevolezza di quello che ciascuno faceva», dichiara Magaldi ad “Affari Italiani”. I due «sono stati coperti e protetti, per anni, accumulando molti dati sensibili a favore di chi li proteggeva e ispirava». Avrebbero accumulato, per conto terzi, «una mole infinitamente più grande di dati rispetto a quella sinora scoperta dagli investigatori». Per Magaldi, Giulio Occhionero «ambiva a far parte di una specifica Ur-Lodge», una superloggia sovranazionale, la “White Eagle”, «operante principalmente tra Usa, Regno Unito, Malta e il Medio Oriente». Della “White Eagle”, dice ancora Magaldi, fa parte Ledeen, il politologo statunitense la cui storia si è intrecciata più volte con quella italiana, anche sul caso Moro. Un altro studioso di formazione massonica, Gianfranco Carpeoro, nel libro “Dalla massoneria al terrorismo” (Revoluzione-UnoEditori) collega Ledeen anche a Licio Gelli e all’omicidio del leader socialista svedese Olof Palme, attribuendo a Ledeen anche la militanza nel B’nai B’rith, la super-massoneria israeliana controllata dal Mossad. Ma che c’entra, tutto questo, con il caso dei due italiani accusati di cyber-spionaggio?

«Al fratello Occhionero – spiega Magaldi, sempre intervistato da “Affari Italiani” – stava stretta l’appartenenza ad una loggia, la “Paolo Ungari-Nicola Ricciotti Pensiero e Azione” all’Oriente di Roma, che fa parte di una obbedienza ordinaria e nazionale come il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani». Per Magaldi, il Goi sarebbe «una di quelle entità massoniche ormai in stato di declino e di relativa marginalità, rispetto a quei circuiti delle superlogge che ho iniziato a descrivere nel libro “Massoni”», di cui sta per uscire il sequel, intitolato “Globalizzazione e Massoneria”. In realtà, aggiunge Magaldi, Giulio Occhionero e la sorella Francesca Romana «coltivavano l’ambizione di essere ammessi a una specifica superloggia sovranazionale, la “White Eagle”». Per questo, «hanno agito su commissione di personaggi collegati come affiliati o come ‘compagni di strada/aspiranti affiliati’ di questa Ur-Lodge». Chiarisce Magaldi: «La massoneria sempre meno rilevante del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani c’entra poco, con questa intricata vicenda». Lo “spionaggio” ai danni di alcuni dignitari del Goi «era soprattutto un’esigenza personalistica di Giulio Occhionero, qualcosa di irrilevante per i suoi mandanti in ‘super-grembiulino’».

Diverso invece il caso della “sorveglianza” del gran maestro del Goi, Stefano Bisi, che per Magaldi «va ricondotta allo spionaggio sul fratello Mario Draghi (mi dicono avvenuta anche su altre utenze rispetto a quelle sin qui individuate dagli investigatori), di cui Bisi è in qualche modo un servizievole esecutore per questioni massoniche di natura locale». Servizievole esecutore? Magaldi afferma che il ruolo di Bisi risale «ai tempi del ‘groviglio armonioso’ legato al Monte dei Paschi di Siena, allorché Draghi, come governatore di Bankitalia, non vigilò adeguatamente su alcune condotte del management della banca senese». E Bisi, come massone e giornalista (caporedattore e poi vicedirettore del “Corriere di Siena”, testata influente nella città toscana, «aveva le mani in pasta in diverse questioni Mps, ispirando la sua azione di concerto con il fratello Draghi e con la sorella libera muratrice Anna Maria Tarantola, capo della Vigilanza di Bankitalia, la quale, in virtù della sua clamorosa ‘mancata vigilanza’ sulle questioni più scabrose in capo a Mps, fu premiata dal massone Mario Monti con la nomina a presidente Rai nel 2012».

Ma se questi sono piccoli risvolti italiani, continua Magaldi, «la massoneria che invece c’entra molto, con tutto questo affaire del cyber-spionaggio imputato ai fratelli Occhionero, è quella della Ur-Lodge sovranazionale neoaristocratica “White Eagle”». Chi potrebbe essere il committente del cyberspionaggio? «Se dal nome della superloggia sovranazionale coinvolta andiamo nel particolare dei personaggi che hanno fatto da tramite con Giulio e Francesca Romana Occhionero, la questione si fa clamorosa», sostiene Magaldi. Che aggiunge: «Uno dei personaggi che consiglio agli inquirenti di ascoltare con attenzione su questa vicenda è il massone conservatore e reazionario Micheal Ledeen, appunto affiliato di peso alla “White Eagle”». Un altro personaggio che secondo Magaldi «varrebbe la pena sentire come ‘persona informata dei fatti’ è Marco Carrai, wannabe supermassone, con specifica propensione proprio verso la “White Eagle”, come il suo caro amico Matteo Renzi». Nel lessico libero-muratorio, il “wannabe” è colui che chiede di essere accolto, in questo caso in una superloggia internazionale.

Quale potrebbe essere l’obiettivo di questa attività di spionaggio? «Qualcuno, per anni, ha raccolto e utilizzato le informazioni sensibili che i fratelli Occhionero gli hanno passato, coprendone e proteggendone in vario modo le attività», sostiene Magaldi, che svela l’identità delle sue fonti riservate: si tratta di «cari e fraterni amici in capo a importanti strutture di intelligence militare e civile di area euro-atlantica». Queste fonti, continua Magaldi, gli hanno rivelato che «da qualche tempo, Giulio e Francesca Romana Occhionero erano diventati ‘sacrificabili’ per ottenere, cinicamente, attraverso uno scandalo fatto scoppiare ad arte sulla loro vicenda, una ristrutturazione della cybersecurity italiana a livello nazionale». Una ristrutturazione che, «sin qui, non si era potuta realizzare», e che «avrebbe potuto portare al suo vertice una persona gradita a Matteo Renzi, ma sgradita a diversi ambienti massonico-progressisti dell’intelligence italiana e statunitense, con cui quella italiana tradizionalmente collabora in modo privilegiato».

Lo stesso Magaldi ha più volte fatto riferimento alla “speciale protezione” di cui avrebbe goduto il nostro paese, specie negli ultimi anni, in cui l’opinione pubblica europea è stata scossa dai devastanti attentati che hanno colpito la Francia. E nel suo libro, Magaldi sottolinea il ruolo decisivo di un super-massone di altissimo rango, come il sociologo Arthur Schlesinger Jr., collaboratore strategico della Casa Bianca, cui l’autore attribuisce un ruolo-chiave, negli anni ‘60 e ‘70, nel tentativo (riuscito) di sventare i tre diversi colpi di Stato che avrebbero posto fine alla democrazia italiana. Anche per questo, probabilmente, Magaldi invita a non sottovalutare i possibili retroscena del cyber-spionaggio, settore delicatissimo da cui dipende, davvero, la sicurezza nazionale, specie in tempi come questi, gremiti di sanguinosi attentati palesemente “inquinati” da settori deviati dell’intelligence. Attraverso i suoi contatti con i «circuiti liberomuratori progressisti sovranazionali», Gioele Magaldi dichiara di impegnarsi a vigilare «affinché nessuno strumentalizzi questo scandalo per far conferire ad ‘amici degli amici’ incarichi tali da mettere in pericolo proprio quella sicurezza nazionale informatica italiana che si pretenderebbe di voler tutelare».
UncleTom
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Errani humanum est, perseverare autem diabolicum



IL COMMISSARIO
Errani: “Si sommano i problemi, un fatto grave e inedito”


”SIAMO in contatto con il governo, che segue in tempo reale questa grande emergenza, qui si sommano le emergenze neve e terremoto, ci sono aspetti concreti e psicologici, ci troviamo di fronte a un problema grande e inedito", ha detto da Rieti il commissario per la ricostruzione Vasco Errani. “Ci siamo dati delle priorità e la prima è mettere in sicurezza le
persone. Rispetto a 24 ore fa è ricambiato tutto, stiamo richiamando tuttii mezzi del sistema pubblico e privato per raggiungere i luoghi isolati, questa è la nostra prima preoccupazione. La cosa importante è che cisiamo estiamo lavorandoventre aterra per rispondere alle esigenze delle persone colpite", ha detto Errani durante il punto stampa con Fabrizio Curcio, capo della capo della Protezione civile. Che ha aggiunto: "Sista lavorandoal limitedel proibitivo.Le condizioni sono difficilissime. Nelle prossime 24 ore la situazione maltempo resterà difficile”, per tanto l’invito è quello di "limitare al massimo gli spostamenti e seguire le indicazioni dei sindaci, che come sempre stanno facendo un lavoro eccezionale”
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UN'ALTRA PUNIZIONE DIVINA PER LE UNIONI CIVILI


Gran Sasso, slavina su hotel:
"30 dispersi sotto le macerie"


Diverse persone, tra cui anche bambini, sono rimaste intrappolate dopo una valanga in un albergo nel Pescarese

di Luca Romano

11 minuti fa

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 53311.html
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Terremoto Centro Italia, slavina su hotel Rigopiano: “Tanti morti, dispersi e feriti”. Il sopravvissuto: “Mia moglie e i miei figli sotto le macerie”
Cronaca
I primi soccorritori, all'hotel di Rigopiano seppellito da una slavina, sono arrivati alle 4 di notte. Sugli sci. Nella cronaca del terremoto infinito che sta vivendo il Centro Italia si deve raccontare anche la storia dell'albergo nel comune di Farindola (Pescara) che ospitava ospitava 22 persone più il personale della struttura. I soccorritori sul posto: "Chiamiamo ad alta voce ma nessuno risponde"
di F. Q. | 19 gennaio 2017

Morti “tanti”, come dice il capo del soccorso alpino abruzzese, dispersi anche: tra cui due bambini, di 7 e 8 anni, e feriti. I primi soccorritori, all’hotel di Rigopiano seppellito da una slavina, sono arrivati alle 4 di notte. Sugli sci dopo ore di marcia sotto la bufera che imperversava sul Gran Sasso. Nella cronaca del terremoto infinito che sta vivendo il Centro Italia, si è calcola che da agosto ci sia stata una scossa ogni 4 minuti, si deve raccontare anche la storia dell’albergo nel comune di Farindola (Pescara) che ospitava 22 persone più il personale della struttura: in totale una trentina. È ancora presto per poter dare conto del destino di tutti quelli che erano lì, ma sicuramente ci sono vittime. La struttura di tre piani è crollata probabilmente sotto il peso della massa di neve e si è trasformata in una trappola.
I soccorritori: “Chiamiamo, ma nessun risponde”
Antonio Crocetta, uno dei capi del Soccorso alpino abruzzese che ieri sera si era messo in marcia con gli sci insieme agli altri per raggiungere l’albergo, è costretto a dire all’Ansa: “Ci sono tanti morti”. Dall’hotel, a quota 1200 metri, erano arrivate disperate richieste di aiuto: una coppia era riuscita a inviare un sms: “Aiutateci stiamo morendo di freddo”. Lo scenario viene descritto come apocalittico da chi è sul posto: “un tragico miscuglio tra un terremoto e una valanga”.”Chiamiamo ad alta voce ma nessuno risponde” raccontano i soccorritori. Le prima immagini mostrano come la massa di neve sia entrata ovunque occupando lo spazio lì dove c’erano le camere.
Il sopravvissuto: “Mia moglie e i miei figli sotto le macerie”
Al momento un uomo è stato estratto senza vita. Due le persone messe in salvo, in vita solo per un caso. Giampiero Parete e Fabio Salzetta al momento della slavina erano all’esterno della struttura, sono riusciti a ripararsi in un’auto: il secondo è in buone condizioni, il primo è in ipotermia ed ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Pescara. È stato lui a dare per primo l’allarme e a chiedere aiuto. Ai medici che lo stanno assistendo ha raccontato: “Mia moglie e i miei figli sono sotto le macerie”.
La lunga marcia nella neve per portare aiuto
“Siamo nella colonna mobile in cammino verso l’hotel Rigopiano. Sul posto ci sono finora solo i soccorritori arrivati con gli sci” spiegava questa mattina il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta. La colonna mobile non era infatti riuscita a procedere nella notte. E circa intorno alle 6 il sindaco aveva affidato alcune riflessioni al presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco che le aveva postate su Facebook: “Il soccorso alpino con gli sci è arrivato sul posto. La valanga è di grandi dimensioni e ha coinvolto integralmente l’hotel – afferma il sindaco – che pare abbia retto. Dentro si vede una lucina e adesso gli uomini stanno entrando. La zona resta pericolosa per eventuali distacchi e per adesso è impossibile cercare eventuali dispersi nella neve. Preghiamo che siano tutti salvi”.

CRONACA ORA PER ORA
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01 ... e/3326252/
paolo11
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da paolo11 »

Non sarebbe il caso dei 20 miliardi che vogliono dare alla banca Monte dei Paschi dirottarli verso i terremotali?
Mia opinione.
Ciao
Paolo11
paolo11
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da paolo11 »

http://www.beppegrillo.it/2017/01/i_gra ... _palo.html
di Luigi Di Maio

Dal Corriere della Sera: "Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, dice no alla black list dei debitori, la lista delle aziende che hanno ottenuto e poi non restituito prestiti pesanti dalle banche finite poi in difficoltà, a partire dal Monte dei paschi di Siena. "No, secondo me non va pubblicata la lista dei grandi debitori insolventi", segnando un cambio di direzione rispetto all’orientamento che il governo aveva lasciato filtrare nei giorni scorsi". Il principio - spiega il ministro - è che l’imprenditore va dalla banca a chiedere i soldi. È responsabilità della banca capire se è insolvente. È un po’ strano spostare l’onere su chi chiede i soldi"
E' molto strano che siano i cittadini comuni a dover pagare per quelli, che come riportato dagli organi di stampa (Corriere, Il Sole, Libero), sono i grandi debitori insolventi di MPS, su tutti Carlo De Benedetti (tessera numero 1 del Pd e patron de La Repubblica che infatti su questo scandalo non scrive mezza riga), che con i 600 milioni di euro di Sorgenia risulta il maggior debitore del Monte dei Paschi, almeno tra i privati citati dai giornali. Perchè Calenda tutela gli interessi del numero 1 del Pd e se ne frega dei cittadini che gli pagano lo stipendio? Pensi a fare il ministro dello Sviluppo Economico di un Paese in macerie anzichè il palo ai grandi debitori insolventi. Vogliamo che la lista dei grandi debitori insolventi MPS venga pubblicata al più presto, prima di prendere altri soldi ai cittadini devono essere loro a pagare!

Ciao
Paolo11
cielo 70
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da cielo 70 »

paolo11 ha scritto:Non sarebbe il caso dei 20 miliardi che vogliono dare alla banca Monte dei Paschi dirottarli verso i terremotali?
Mia opinione.
Ciao
Paolo11
Anche io la penso così.
UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

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cielo 70 ha scritto:
paolo11 ha scritto:Non sarebbe il caso dei 20 miliardi che vogliono dare alla banca Monte dei Paschi dirottarli verso i terremotali?
Mia opinione.
Ciao
Paolo11
Anche io la penso così.


SMS A PAOLO11 E CIELO 70

Cari, ex ragazzi, come siete antichi.

Pensate ancora alle cose umane e di normale buon senso.

Non vi siete ancora convertiti alla religione del Dio Dollaro.

E quindi vorreste che si aiutassero gli esseri umani invece dei sacerdoti del Dio Dollaro.

Orore, orore (Totò)

Uncle Tom
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Re: Diario della caduta di un regime.

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QUANDO LE SOCIETA’ SI DECONPONGONO, SI SFARINANO, SI SQUAGLIANO



Caserta, il comandante dei carabinieri al politico: “Sto lavorando per te e per fare il servizietto al tuo avversario”

Giustizia & Impunità

Inchiesta della Dda, indagato per corruzione un sottufficiale dei carabinieri. Rapporti “di servile sudditanza” con Pasquale De Lucia, ex sindaco ed ex consigliere regionale campano Udc, arrestato per associazione a delinquere. Al telefono il militare avrebbe concordato con De Lucia come e quando fare un blitz per danneggiare elettoralmente Emilio Nuzzo, capo della coalizione rivale alle amministrative di San Felice a Cancello (Caserta)

di Vincenzo Iurillo | 20 gennaio 2017


“Proprio questa notte stavo lavorando per voi, prima di Pasqua ci facciamo il servizietto”. Al telefono il comandante dei carabinieri di San Felice a Castello (Caserta) sembra contento. E’ il 19 aprile 2011 e dall’altro capo c’è il sindaco uscente Pasquale De Lucia, Udc, da pochi mesi dichiarato decaduto da consigliere regionale per non essersi messo in tempo in aspettativa dal lavoro di dipendente della Regione Campania. Il maresciallo e De Lucia starebbero complottando un’operazione: l’ispezione a casa dei familiari del rivale politico di De Lucia, Emilio Nuzzo, candidato sindaco del centrodestra, per contestare un furto di energia elettrica, un allaccio abusivo alla rete pubblica. “Il servizietto” cui accenna il maresciallo è questo: denuncia all’autorità giudiziaria e sputtanamento. Siamo in piena campagna elettorale per le amministrative che si terranno di lì a un mese e l’avversario di De Lucia subirà un danno di immagine quando la notizia diventerà pubblica. Nuzzo vincerà comunque le elezioni contro Carmine Campagnuolo, sostenuto da sei civiche tra cui una dal nome ‘Uniti per De Lucia’.

Secondo il Gip Mario Morra, il comandante dei carabinieri, maresciallo T. F., “spicca per la disponibilità e dedizione” verso De Lucia, arrestato per associazione a delinquere, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio con l’aggravante del metodo mafioso nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Napoli. Per i suoi rapporti “di servile sudditanza” con il politico, il militare è indagato per corruzione: il Gip ne ha respinto l’arresto dichiarando l’incompetenza territoriale e restituendo gli atti ai pm Catello Maresca ed Alessandro Milita. Senza accuse o aggravanti di camorra, il reato è stato ritenuto disconnesso da quelli di competenza dell’Antimafia, se ne occuperà la Procura ordinaria di Santa Maria Capua Vetere. Dalle intercettazioni depositate, avvenute tra il 2009 e il 2011, traspare la confidenza tra il comandante e l’ex sindaco. E il presunto prezzo della corruzione tra i due: l’intercessione del politico per la nomina del sottufficiale a Cavaliere della Repubblica. Avvenuta circa un anno prima. La notizia uscì sui giornali. Con le foto. Tra le ‘autorità presenti’ in Prefettura di Caserta, un sorridente De Lucia. Ecco la conversazione del ‘servizietto’ da fare a Nuzzo.

19 aprile 2011
Maresciallo: Onorevole buongiorno!

Pasquale: Buongiorno.. . chi è ?

Maresciallo : Maresciallo di Cancello!.

Pasquale: ooh…ooh..oh..oh.. (inc) supremo!!!

Maresciallo : Eh… Io. Fino alla notte..alle quattro..alle cinque… proprio stanotte stavo proprio lavorando per voi…

Pasquale: Ma chi ve lo fa fare !!! Tanto la medaglia non c’e la danno !!!

Maresciallo: No ma io lavoravo per voi !!!

Pasquale: Sìì Eh.. eh.. he.. (ride). Comando.. io.. io ho precisato al vostro collaboratore che sono…

Maresciallo: Noi. no..no.. ma io già stavo facendo già io… non vi preoccupate….

Pasquale: Siccome mi è arrivata sta cosa ho ritenuto opportuno farvela… (ndr si riferisce all’esposto relativo al furto di energia elettrica da parte della famiglia Nuzzo) anche perché citava il fatto che eravate stati avvisati e non era arrivato nulla, e nella lettera si dice “caccia i palle come sai fare visto le cattiverie che hai ricevuto” per cui io… non lo… (inc)

Maresciallo: Nooo.. ehhh prima.. prima di Pasqua ci facciamo il servizietto…. se è tutto a posto (ndr si riferisce al controllo presso l’abitazione della famiglia Nuzzo)…

I due discutono dei tempi del blitz

Pasquale. Prima di Pasqua la fate la verifica o no.. Comandà…?

Maresciallo: No io.. mo adesso ho finito di parlà… perché quello ho preso appuntamento… quello… lo sapete…questi.. devono venire dopo gli orari di lavoro, perche’ è la sera no….alIora domani viene il.. titolare…(ndr si riferisce al titolare della Ditta Elettrogesuele)

Pasquale: sì

Maresciallo: E poi… concordiamo o giovedì o venerdì santo

Pasquale: vu bene, va bene…

Maresciallo: Poi vi faccio… Io vi volevo fare la sorpresa!!! Macché… neanche la sorpresa (ride)

L’ispezione andrà a segno. Nuzzo non viene indagato (la denuncia riguarda solo i suoi familiari) ma ovviamente va comunque su tutte le furie, perché la notizia viene immediatamente amplificata. Reagirà con una controdenuncia ai carabinieri di Maddaloni. Dichiarandosi vittima di una montatura, e lasciando intendere che i carabinieri di Cancello potevano essere stati coinvolti nella manovra elettorale a suo danno. Il resto è cronaca giudiziaria di queste ore.
UncleTom
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Re: Diario della caduta di un regime.

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QUANDO LE SOCIETA’ SI DECONPONGONO, SI SFARINANO, SI SQUAGLIANO


SPESSO DISCUTENDO CON GLI INDIGENI DI QUESTE PARTI, DEI PROBLEMI CHE QUOTIDIANAMENTE CI AFFLIGGONO, DATO CHE VOGLIONO VIVERE TRANQUILLI E PACIFICI SENZA PROBLEMI TRA I PIEDI, SE LA CAVANO SEMPRE BOLLANDOMI COME PESSIMISTA.

DIFFICILE FAGLI CAPIRE CHE NON SONO PESSIMISTA MA SOLO REALISTA, OSSERVANDO QUANTO ACCADE OGNI GIORNO NEL COSI’ DETTO “BELPAESE”.

IL PROBLEMA E’ CHE A FURIA DI DAI E DAI, ACCETTANDO PASSIVAMENTE QUELLO CHE IMPONE IL POTERE, IL CANCRO DI QUESTA SOCIETA’ SI ALLARGA A DISMISURA PORTANDO IN METASTASI TUTTO IL TERRITORIO.

E SAPPIAMO QUAL’E’ IL VERDETTO DEI CHIRURGHI QUANDO TI APRONO E CONSTATANO CHE TUTTO IL CORPO E’ PIENO DI METASTASI.

TI RICHIUDONO E BUONANOTTE. IL TUO DESTINO E’ SEGNATO.

LO STESSO AVVIENE NEL “BEL PAESE”, MA PER MOLTI ITALIANI VA’ BENE COSI’.



Sulla prima pagina de IL FATTO QUOTIDIANO, oggi possiamo leggere:

ROSE ROSSE PER TE Il leader del partito più inquisito d’Italia omaggia lo spirito guida
Alfano, ministro della malavita,
sulla tomba del latitante Craxi


Ad Hammamet una cerimonia “in forma
privata”ma con fotografi e giornalisti
Per Angelino “è un dovere essere qui”



Il titolo è decisamente forte, tanto che non è stato replicato sul sito web.

Ma i casi sono due:

1) Il titolo è un falso, e allora il giornale deve essere denunciato.

2) Il titolo non è un falso e allora si attendono reazioni dall'interessato, dal suo diretto superiore il premier GENTILO', e anche dal capo dello Stato.
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