Tacciare per populisti tutti coloro che non si allineano alla tua ide mi sempre un po' troppo. Questo modo di far politica contribuisce ulteriormente coloro che sono contro qualsiasi sistema piaccia e non piaccia a noi.camillobenso ha scritto:20 GIU 2016 12:05
CAMPIDOGLIO “FIVE STARS”
- I MEDIA INTERNAZIONALI CELEBRANO IL SUCCESSO DELLA RAGGI, LA PRIMA SINDACO DONNA DI ROMA
- “TIMES”: “LA VITTORIA DEI POPULISTI LASCIA RENZI COL NASO SANGUINANTE”
- SULL'ISRAELIANO “YNET” SI LEGGE: “CESARI, DITTATORI E PAPI HANNO GOVERNATO ROMA. ORA TOCCA A UNA DONNA”
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 127091.htm
Mi sembra più corretta quella del YNET.
Cmq facciamoli governare e poi potremo giudicarli. Non essere mai prevenuti nei confronti di qualsiasi cambiamento poiche se succede questo la causa non puo essere addebitata a loro.
Una volta che si e' contribuito a distruggere la politica cercando spasmodicamente di conquistare il centro(?) con tutte le sue anomalie non puo poi egersi come l'unto del Signore e pretendere poi di avere la verità in bocca.
Scegliere l'attuale centrosinistra o viceversa l'attuale centrodestra non cambia molto poiche non puo essere solo questione di persone le politica.
Distrutto il vero modo di far politica non poteva che esserci solo Grillo come antisistama con tutti i suoi pro e contro. E non finira' sicuramente qui.
Quindi, se la sinistra vuole risorgere deve assolutamente essere distante da questi 2 modi di far politica anche se dovesse essere minoranza altrimenti sara' inevitabile che siano i movimenti a prendere la situazione. E questo non mi sembrerebbe una cattiva soluzione per rifare una vera e sana politica.
Non dimentico i tempi che furono in cui si aveva paura che il PCI non fosse in grado di governare. Si e' dimostrato poi che ne aveva la capacita ma nel tempo, purtroppo, le degenerazione ha avuto il sopravvento con la nuova generazione che nel socialismo non aveva mai creduto e le cose sono andate come sappiamo. Il passo successivo e stato quello di potersi impadronire del sistema nel modo Macchiavellano.
un salutone