Un caso: ENASARCO e un uomo contro
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Un caso: ENASARCO e un uomo contro
IMPORTANTE
Francesco Briganti è un mio amico.Inizierà domani lo sciopero della fame perché ENASARCO,
l'ente cui fanno capo gli agenti di commercio, gli ha rubato 17 anni di contributi obbligatori.circa 50.000 €
Non è Enasarco tuttavia il vampiro dei lavoratori di questa categoria ,i quali,per un decreto forgiato ad hoc,
dallo stesso ente(,secondo quale principio costituzionale,non è facile capire,visto che la nostra costituzione
sancisce che i cittadini del nostro stato debbano avere pari dignità e quindi pari diritti e doveri,
senza disparità di trattamento e che l'autodichia appartenga soltanto agli organi di governo)secondo il quale,
per potere usufruire della pensione,una volta raggiunti gli anni di servizio previsti dalla legge,devono avere
vent'anni di contribuzione obbligatoria,altrimenti ,non raggiungendoli,lo stesso ente se ne approprierà.
Dicevo che non è ENASARCO il vampiro dei citati pensionandi,ma uno STATO LATITANTE,e non sarebbe
errato pensare,anche CONNIVENTE ,visto che,nonostante vi siano state interrogazioni parlamentari,e nonostante
indagini sulle vendite del suo patrimonio immobiliare ,a dimostrare quanto oscuro intrallazzo si celi sotto di esse,
nessuna misura a tutela dei malcapitati lavoratori sia ad oggi emersa.
Chiunque legga questo post ,al quale aggiungerò come commento uno scritto dello stesso Francesco Briganti,
e ritenesse di poter essere utile a perorarne la causa in qualsiasi modo,sarà il benvenuto.potrà iniziare,magari,
condividendo questo post con relativo commento/i
GRAZIE Michela Lezzi
Francesco Briganti
… portami via …
-1
Quello a seguire è un post unico e diverso dal solito.
Non sarà ripetuto e non serve ad altro che a significare una condizione per altro certificata la quale, però,
giocoforza varierà nel tempo a venire.
Ad oggi il sottoscritto è alto 191 cm, pesa 120 kg e nelle ultime tre settimane ho già perso quattro chili
nell’intento di abituare gradatamente il mio organismo allo stress psico-fisico cui sarà da domani sottoposto.
E’ un calo fin troppo veloce per quelli che sono i miei intenti e perciò ieri l’altro sono andato dal mio medico
per farmi certificare peso ed altezza al giorno 2 di maggio 2018: posto in altra parte relativa certificazione.
Ad oggi, io non soffro di patologie invalidanti; mi si riscontra una placca fibrosa di due mm alla giugulare destra
ininfluente, ad oggi, per il mio normale divenire quotidiano; lamento una forma reumatoide ai pollici di entrambe
le mani che è dolorosa, ma non invalidante alla guida, e non soffro di altro che possa mettermi in pericolo di vita
a breve e/o a lungo termine.
Non ho assicurazioni malattia e/o assicurazioni sulla vita le quali peraltro data la situazione non varrebbero; non
ho libretti di risparmio a me, o ad altri riferibili a me, intestati; non ho altre forme di assistenzaa, di nessun genere
considerate e, dunque, io vivo del mio lavoro e, una volta smesso di lavorare, avrei dovuto vivere di una pensione
conseguente; pensione che, per le leggi di questopaese non mi sarà mai data!.
Faccio questa premessa affinché si sappia che tutto ciò che dovesse succedermi a posteriore della mia decisione
a diventar operativa da domani, sarà sì conseguenza diretta di quella mia decisione, ma essa decisione, sarà derivata,
e dunque ogni sua conseguenza per proprietà transitiva sarà derivata, dal DINIEGO OPPOSTO DALL’ENTE PRIVATO
ENASARCO ALLA MIA RICHIESTA DI RESTITUZIONE DEI SOLDI, ALLO STESSO ENTE, AFFIDATI IN DICIASSETE
ANNI DI CONTRIBUTI E NON BASTEVOLI PER UNA PENSIONE.
Affermo questo in piena coscienza, con piena consapevolezza e assumendomi ogni responsabilità civile e penale
dovesse esserci per questa affermazione. Da ciò:
Enasarco, in questo supportata da uno schifo di stato ad averne facilitato, da complice, a più riprese le decisioni,
PRETENDE E PUO’ DICHIARARE SUOI quei contributi che, per vizio di anni o per quale che ne fosse il motivo,
non sono bastevoli per una pensione già di suo da fame.
Enasarco, al centro di decine di voci a darla per poco corretta e per nulla perfetta, con i contributi silenti,
cioè quei contributi di cui sopra, versati ed inutili ad una pensione, nonché grazie a quelli di tutti gli altri agenti
di commercio ed alla “ bravura?!” dei suoi esperti finanziari, ha portato come consuntivo 2017 a saldo di bilancio
un utile pari a 154.000.000 milioni di euro; lira più lira meno circa 300 miliardi della vecchia moneta.
Una cifra immensa!.
A quell’utile i mie soldi, all’’incirca 50 mila euro se vi si comprendono rivalutazione, interessi ed interessi sugli
interessi come fa una qualsiasi banca d’affari quale è divenuta Enasarco, hanno contribuito per quota percentuale e,
per questo, come liquidazione o come dividendo o come semplice ringraziamento anche di quei 154.000.000
di euro me ne dovrebbe spettare una parte; magari, minima, magari infinitesimale, ma comunque dovuta.
Invece, Enasarco, sollecitata in primis dal mio commercialista e successivamente dal mio avvocato, mi ha in
prima istanza riso letteralmente in faccia e poi nemmeno più risposto, giacché:
Enasarco è Enasarco e Francesco Briganti non è un caXXo!.
Dunque e da domani, io inizierò uno sciopero della fame sine die o sino al momento in cui vedrò riconosciuti tutti
i sacrosanti miei diritti ad una restituzione che ha già reso fin troppo ad Enasarco per restare ancora inascoltata.
Da domani la mia alimentazione, a fronte di un metabolismo basale di circa 2000 calorie giornaliere, sarà costituita
da un litro di latte suddiviso nei tre pasti giornalieri; un aggiunta di zucchero, quello che si compra ovunque,
in ragione di 25/30 gr al giorno per salvaguardare al possibile in primis cervello e fegato ed una integrazione di
Sali minerali a partire dalla seconda settimana di digiuno onde evitare frettolosi e repentini scompensi cardiaci.
Poi il latte verrà sostituito dall’acqua; lo zucchero rimarrà e, forse, sarà integrato da qualche bustina proteica
per difendere la natura stessa dei miei muscoli e mi concederò di tanto in tanto del the verde con un cucchiaino di miele;
il tutto giacché voglio che l’AGONIA DELL’ENASARCO duri quanto più a lungo è possibile.
Ho amici virtuali in tutta Italia, in tutta Europa: Francia, Inghilterra, Germania, Spagna; ed in tutto il mondo
persino in Brasile, in Argentina, in Corea, In Canada, Negli Stati Uniti, in Israele, nei Paesi Arabi io non ho
chiesto nulla finora e nulla per me chiedo adesso, se qualcuno, però, vorrà continuare a dare il giusto risalto al
malefico strapotere di un ente di siffatto squallore, io non potrò che esserne grato in eterno e, con me, tutti quegli
agenti a trovarsi nelle mie stesse condizioni.
Questo è quanto; lasciatemi solo terminare asserendo ancora una volta un concetto: non è francesco che smette
di mangiare, ma è Enasarco che, in un modo e/o nell’altro …
ha decretato un omicidio!.
Michela Lezzi https://www.facebook.com/francesco.brig ... 327Gestire
Francesco Briganti è un mio amico.Inizierà domani lo sciopero della fame perché ENASARCO,
l'ente cui fanno capo gli agenti di commercio, gli ha rubato 17 anni di contributi obbligatori.circa 50.000 €
Non è Enasarco tuttavia il vampiro dei lavoratori di questa categoria ,i quali,per un decreto forgiato ad hoc,
dallo stesso ente(,secondo quale principio costituzionale,non è facile capire,visto che la nostra costituzione
sancisce che i cittadini del nostro stato debbano avere pari dignità e quindi pari diritti e doveri,
senza disparità di trattamento e che l'autodichia appartenga soltanto agli organi di governo)secondo il quale,
per potere usufruire della pensione,una volta raggiunti gli anni di servizio previsti dalla legge,devono avere
vent'anni di contribuzione obbligatoria,altrimenti ,non raggiungendoli,lo stesso ente se ne approprierà.
Dicevo che non è ENASARCO il vampiro dei citati pensionandi,ma uno STATO LATITANTE,e non sarebbe
errato pensare,anche CONNIVENTE ,visto che,nonostante vi siano state interrogazioni parlamentari,e nonostante
indagini sulle vendite del suo patrimonio immobiliare ,a dimostrare quanto oscuro intrallazzo si celi sotto di esse,
nessuna misura a tutela dei malcapitati lavoratori sia ad oggi emersa.
Chiunque legga questo post ,al quale aggiungerò come commento uno scritto dello stesso Francesco Briganti,
e ritenesse di poter essere utile a perorarne la causa in qualsiasi modo,sarà il benvenuto.potrà iniziare,magari,
condividendo questo post con relativo commento/i
GRAZIE Michela Lezzi
Francesco Briganti
… portami via …
-1
Quello a seguire è un post unico e diverso dal solito.
Non sarà ripetuto e non serve ad altro che a significare una condizione per altro certificata la quale, però,
giocoforza varierà nel tempo a venire.
Ad oggi il sottoscritto è alto 191 cm, pesa 120 kg e nelle ultime tre settimane ho già perso quattro chili
nell’intento di abituare gradatamente il mio organismo allo stress psico-fisico cui sarà da domani sottoposto.
E’ un calo fin troppo veloce per quelli che sono i miei intenti e perciò ieri l’altro sono andato dal mio medico
per farmi certificare peso ed altezza al giorno 2 di maggio 2018: posto in altra parte relativa certificazione.
Ad oggi, io non soffro di patologie invalidanti; mi si riscontra una placca fibrosa di due mm alla giugulare destra
ininfluente, ad oggi, per il mio normale divenire quotidiano; lamento una forma reumatoide ai pollici di entrambe
le mani che è dolorosa, ma non invalidante alla guida, e non soffro di altro che possa mettermi in pericolo di vita
a breve e/o a lungo termine.
Non ho assicurazioni malattia e/o assicurazioni sulla vita le quali peraltro data la situazione non varrebbero; non
ho libretti di risparmio a me, o ad altri riferibili a me, intestati; non ho altre forme di assistenzaa, di nessun genere
considerate e, dunque, io vivo del mio lavoro e, una volta smesso di lavorare, avrei dovuto vivere di una pensione
conseguente; pensione che, per le leggi di questopaese non mi sarà mai data!.
Faccio questa premessa affinché si sappia che tutto ciò che dovesse succedermi a posteriore della mia decisione
a diventar operativa da domani, sarà sì conseguenza diretta di quella mia decisione, ma essa decisione, sarà derivata,
e dunque ogni sua conseguenza per proprietà transitiva sarà derivata, dal DINIEGO OPPOSTO DALL’ENTE PRIVATO
ENASARCO ALLA MIA RICHIESTA DI RESTITUZIONE DEI SOLDI, ALLO STESSO ENTE, AFFIDATI IN DICIASSETE
ANNI DI CONTRIBUTI E NON BASTEVOLI PER UNA PENSIONE.
Affermo questo in piena coscienza, con piena consapevolezza e assumendomi ogni responsabilità civile e penale
dovesse esserci per questa affermazione. Da ciò:
Enasarco, in questo supportata da uno schifo di stato ad averne facilitato, da complice, a più riprese le decisioni,
PRETENDE E PUO’ DICHIARARE SUOI quei contributi che, per vizio di anni o per quale che ne fosse il motivo,
non sono bastevoli per una pensione già di suo da fame.
Enasarco, al centro di decine di voci a darla per poco corretta e per nulla perfetta, con i contributi silenti,
cioè quei contributi di cui sopra, versati ed inutili ad una pensione, nonché grazie a quelli di tutti gli altri agenti
di commercio ed alla “ bravura?!” dei suoi esperti finanziari, ha portato come consuntivo 2017 a saldo di bilancio
un utile pari a 154.000.000 milioni di euro; lira più lira meno circa 300 miliardi della vecchia moneta.
Una cifra immensa!.
A quell’utile i mie soldi, all’’incirca 50 mila euro se vi si comprendono rivalutazione, interessi ed interessi sugli
interessi come fa una qualsiasi banca d’affari quale è divenuta Enasarco, hanno contribuito per quota percentuale e,
per questo, come liquidazione o come dividendo o come semplice ringraziamento anche di quei 154.000.000
di euro me ne dovrebbe spettare una parte; magari, minima, magari infinitesimale, ma comunque dovuta.
Invece, Enasarco, sollecitata in primis dal mio commercialista e successivamente dal mio avvocato, mi ha in
prima istanza riso letteralmente in faccia e poi nemmeno più risposto, giacché:
Enasarco è Enasarco e Francesco Briganti non è un caXXo!.
Dunque e da domani, io inizierò uno sciopero della fame sine die o sino al momento in cui vedrò riconosciuti tutti
i sacrosanti miei diritti ad una restituzione che ha già reso fin troppo ad Enasarco per restare ancora inascoltata.
Da domani la mia alimentazione, a fronte di un metabolismo basale di circa 2000 calorie giornaliere, sarà costituita
da un litro di latte suddiviso nei tre pasti giornalieri; un aggiunta di zucchero, quello che si compra ovunque,
in ragione di 25/30 gr al giorno per salvaguardare al possibile in primis cervello e fegato ed una integrazione di
Sali minerali a partire dalla seconda settimana di digiuno onde evitare frettolosi e repentini scompensi cardiaci.
Poi il latte verrà sostituito dall’acqua; lo zucchero rimarrà e, forse, sarà integrato da qualche bustina proteica
per difendere la natura stessa dei miei muscoli e mi concederò di tanto in tanto del the verde con un cucchiaino di miele;
il tutto giacché voglio che l’AGONIA DELL’ENASARCO duri quanto più a lungo è possibile.
Ho amici virtuali in tutta Italia, in tutta Europa: Francia, Inghilterra, Germania, Spagna; ed in tutto il mondo
persino in Brasile, in Argentina, in Corea, In Canada, Negli Stati Uniti, in Israele, nei Paesi Arabi io non ho
chiesto nulla finora e nulla per me chiedo adesso, se qualcuno, però, vorrà continuare a dare il giusto risalto al
malefico strapotere di un ente di siffatto squallore, io non potrò che esserne grato in eterno e, con me, tutti quegli
agenti a trovarsi nelle mie stesse condizioni.
Questo è quanto; lasciatemi solo terminare asserendo ancora una volta un concetto: non è francesco che smette
di mangiare, ma è Enasarco che, in un modo e/o nell’altro …
ha decretato un omicidio!.
Michela Lezzi https://www.facebook.com/francesco.brig ... 327Gestire
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- Iscritto il: 11/10/2016, 2:47
Re: Un caso: ENASARCO e un uomo contro
erding ha scritto:IMPORTANTE
Francesco Briganti è un mio amico.Inizierà domani lo sciopero della fame perché ENASARCO,
l'ente cui fanno capo gli agenti di commercio, gli ha rubato 17 anni di contributi obbligatori.circa 50.000 €
Non è Enasarco tuttavia il vampiro dei lavoratori di questa categoria ,i quali,per un decreto forgiato ad hoc,
dallo stesso ente(,secondo quale principio costituzionale,non è facile capire,visto che la nostra costituzione
sancisce che i cittadini del nostro stato debbano avere pari dignità e quindi pari diritti e doveri,
senza disparità di trattamento e che l'autodichia appartenga soltanto agli organi di governo)secondo il quale,
per potere usufruire della pensione,una volta raggiunti gli anni di servizio previsti dalla legge,devono avere
vent'anni di contribuzione obbligatoria,altrimenti ,non raggiungendoli,lo stesso ente se ne approprierà.
Dicevo che non è ENASARCO il vampiro dei citati pensionandi,ma uno STATO LATITANTE,e non sarebbe
errato pensare,anche CONNIVENTE ,visto che,nonostante vi siano state interrogazioni parlamentari,e nonostante
indagini sulle vendite del suo patrimonio immobiliare ,a dimostrare quanto oscuro intrallazzo si celi sotto di esse,
nessuna misura a tutela dei malcapitati lavoratori sia ad oggi emersa.
Chiunque legga questo post ,al quale aggiungerò come commento uno scritto dello stesso Francesco Briganti,
e ritenesse di poter essere utile a perorarne la causa in qualsiasi modo,sarà il benvenuto.potrà iniziare,magari,
condividendo questo post con relativo commento/i
GRAZIE Michela Lezzi
Francesco Briganti
… portami via …
-1
Quello a seguire è un post unico e diverso dal solito.
Non sarà ripetuto e non serve ad altro che a significare una condizione per altro certificata la quale, però,
giocoforza varierà nel tempo a venire.
Ad oggi il sottoscritto è alto 191 cm, pesa 120 kg e nelle ultime tre settimane ho già perso quattro chili
nell’intento di abituare gradatamente il mio organismo allo stress psico-fisico cui sarà da domani sottoposto.
E’ un calo fin troppo veloce per quelli che sono i miei intenti e perciò ieri l’altro sono andato dal mio medico
per farmi certificare peso ed altezza al giorno 2 di maggio 2018: posto in altra parte relativa certificazione.
Ad oggi, io non soffro di patologie invalidanti; mi si riscontra una placca fibrosa di due mm alla giugulare destra
ininfluente, ad oggi, per il mio normale divenire quotidiano; lamento una forma reumatoide ai pollici di entrambe
le mani che è dolorosa, ma non invalidante alla guida, e non soffro di altro che possa mettermi in pericolo di vita
a breve e/o a lungo termine.
Non ho assicurazioni malattia e/o assicurazioni sulla vita le quali peraltro data la situazione non varrebbero; non
ho libretti di risparmio a me, o ad altri riferibili a me, intestati; non ho altre forme di assistenzaa, di nessun genere
considerate e, dunque, io vivo del mio lavoro e, una volta smesso di lavorare, avrei dovuto vivere di una pensione
conseguente; pensione che, per le leggi di questopaese non mi sarà mai data!.
Faccio questa premessa affinché si sappia che tutto ciò che dovesse succedermi a posteriore della mia decisione
a diventar operativa da domani, sarà sì conseguenza diretta di quella mia decisione, ma essa decisione, sarà derivata,
e dunque ogni sua conseguenza per proprietà transitiva sarà derivata, dal DINIEGO OPPOSTO DALL’ENTE PRIVATO
ENASARCO ALLA MIA RICHIESTA DI RESTITUZIONE DEI SOLDI, ALLO STESSO ENTE, AFFIDATI IN DICIASSETE
ANNI DI CONTRIBUTI E NON BASTEVOLI PER UNA PENSIONE.
Affermo questo in piena coscienza, con piena consapevolezza e assumendomi ogni responsabilità civile e penale
dovesse esserci per questa affermazione. Da ciò:
Enasarco, in questo supportata da uno schifo di stato ad averne facilitato, da complice, a più riprese le decisioni,
PRETENDE E PUO’ DICHIARARE SUOI quei contributi che, per vizio di anni o per quale che ne fosse il motivo,
non sono bastevoli per una pensione già di suo da fame.
Enasarco, al centro di decine di voci a darla per poco corretta e per nulla perfetta, con i contributi silenti,
cioè quei contributi di cui sopra, versati ed inutili ad una pensione, nonché grazie a quelli di tutti gli altri agenti
di commercio ed alla “ bravura?!” dei suoi esperti finanziari, ha portato come consuntivo 2017 a saldo di bilancio
un utile pari a 154.000.000 milioni di euro; lira più lira meno circa 300 miliardi della vecchia moneta.
Una cifra immensa!.
A quell’utile i mie soldi, all’’incirca 50 mila euro se vi si comprendono rivalutazione, interessi ed interessi sugli
interessi come fa una qualsiasi banca d’affari quale è divenuta Enasarco, hanno contribuito per quota percentuale e,
per questo, come liquidazione o come dividendo o come semplice ringraziamento anche di quei 154.000.000
di euro me ne dovrebbe spettare una parte; magari, minima, magari infinitesimale, ma comunque dovuta.
Invece, Enasarco, sollecitata in primis dal mio commercialista e successivamente dal mio avvocato, mi ha in
prima istanza riso letteralmente in faccia e poi nemmeno più risposto, giacché:
Enasarco è Enasarco e Francesco Briganti non è un caXXo!.
Dunque e da domani, io inizierò uno sciopero della fame sine die o sino al momento in cui vedrò riconosciuti tutti
i sacrosanti miei diritti ad una restituzione che ha già reso fin troppo ad Enasarco per restare ancora inascoltata.
Da domani la mia alimentazione, a fronte di un metabolismo basale di circa 2000 calorie giornaliere, sarà costituita
da un litro di latte suddiviso nei tre pasti giornalieri; un aggiunta di zucchero, quello che si compra ovunque,
in ragione di 25/30 gr al giorno per salvaguardare al possibile in primis cervello e fegato ed una integrazione di
Sali minerali a partire dalla seconda settimana di digiuno onde evitare frettolosi e repentini scompensi cardiaci.
Poi il latte verrà sostituito dall’acqua; lo zucchero rimarrà e, forse, sarà integrato da qualche bustina proteica
per difendere la natura stessa dei miei muscoli e mi concederò di tanto in tanto del the verde con un cucchiaino di miele;
il tutto giacché voglio che l’AGONIA DELL’ENASARCO duri quanto più a lungo è possibile.
Ho amici virtuali in tutta Italia, in tutta Europa: Francia, Inghilterra, Germania, Spagna; ed in tutto il mondo
persino in Brasile, in Argentina, in Corea, In Canada, Negli Stati Uniti, in Israele, nei Paesi Arabi io non ho
chiesto nulla finora e nulla per me chiedo adesso, se qualcuno, però, vorrà continuare a dare il giusto risalto al
malefico strapotere di un ente di siffatto squallore, io non potrò che esserne grato in eterno e, con me, tutti quegli
agenti a trovarsi nelle mie stesse condizioni.
Questo è quanto; lasciatemi solo terminare asserendo ancora una volta un concetto: non è francesco che smette
di mangiare, ma è Enasarco che, in un modo e/o nell’altro …
ha decretato un omicidio!.
Michela Lezzi https://www.facebook.com/francesco.brig ... 327Gestire
.................Invece, Enasarco, sollecitata in primis dal mio commercialista e successivamente dal mio avvocato, mi ha in prima istanza riso letteralmente in faccia e poi nemmeno più risposto.......
CHIEDI A BRIGANTI I TERMINI LEGALI ESPLORATI DAL SUO AVVOCATO
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Re: Un caso: ENASARCO e un uomo contro
Marco Furfaro
9 h ·
Un cappuccino per lui, un succo d'ananas per me. Francesco ha gli occhi lucidi, le mani che tremano,
la voce che racconta la storia di chi ha passato una vita lottando e faticando.
Ha 66 anni, è un uomo d'altri tempi, quelli che capisci subito che si sono costruiti una cultura all'università
della vita, dove o impari da solo a cavartela o rimarrai in balia delle intemperie.
Mi racconta la sua vita passata in macchina, sul lavoro, da agente di commercio, i sogni e le lotte di gioventù,
una nipotina nata da poco che mi mostra orgoglioso dal cellulare.
Il tempo di un sorriso, quando chi ci scatta la foto gli grida “sorridi, che altrimenti ti danno già per morto!”.
Francesco Briganti non tocca cibo da 8 giorni. Ha già perso cinque chili. “Ho crampi a muscoli che non
pensavo nemmeno di avere, non avevo messo in conto di non avere più vent’anni”, mi dice tra una
sigaretta e l'altra. È in sciopero della fame e non vuole saperne di smettere.
Una storia assurda, la sua. Ha i requisiti anagrafici per andare in pensione, ha versato contributi all’Inps,
poi all’Enasarco, l’ente di assistenza per gli agenti di commercio. 17 anni di contributi, 41 mila euro.
Ma non cumulabili con quelli Inps. Al momento di andare in pensione, Enasarco gli comunica che quei
soldi non bastano. Ne servono almeno altri 7 mila, tre anni di contributi.
Pensi di poterti finalmente godere un po’ di meritato riposo e ti ritrovi con un lavoro da trovare, a 66 anni.
“Mi chiedono di morire lavorando”, come dice lui. Per ottenere una pensione di poche centinaia di euro,
tra l’altro. Francesco chiede a Enasarco (che ha un attivo di 154 milioni di euro) almeno la restituzione
dei 41 mila euro versati, ma gli vengono negati. “Perché così funziona”, gli viene comunicato.
“Così funziona” per tutti coloro che hanno pagato per anni i contributi previdenziali, ma si trovano nella
condizione di non aver diritto né alla pensione, né alla restituzione di quanto hanno versato.
Sono migliaia e migliaia di persone.
Per questo Francesco ha iniziato lo sciopero della fame: “non lo faccio per me, ma contro un'ingiustizia
che vivono decine di migliaia di persone. Diciamo sempre che in Italia le persone non si ribellano… ecco,
io voglio ribellarmi, perché è meglio rischiare di morire lottando che vivere arrendendosi.
La mia vita è lo strumento per questa lotta”.
Vi ho raccontato questa storia perché ho bisogno di voi. Non ho mai chiesto di condividere un post.
Lo faccio oggi. Perché la storia di Francesco ha bisogno di essere raccontata. Perché ho capito che
Francesco non smetterà di farsi male fino a quando questa piccola grande ingiustizia non diventerà
patrimonio di tutti, fino a quando non verrà presa in considerazione dalla politica e dai media.
Ieri ho conosciuto un uomo con un coraggio che non va di moda. Oggi lo presento a voi, vi prego
di condividere questo post per aiutarmi a presentare all’Italia la storia di un uomo che ha ancora
voglia di lottare per migliorare questo Paese.
Marco Furfaro
https://www.facebook.com/MarcoFurfaro19 ... 9736705669
9 h ·
Un cappuccino per lui, un succo d'ananas per me. Francesco ha gli occhi lucidi, le mani che tremano,
la voce che racconta la storia di chi ha passato una vita lottando e faticando.
Ha 66 anni, è un uomo d'altri tempi, quelli che capisci subito che si sono costruiti una cultura all'università
della vita, dove o impari da solo a cavartela o rimarrai in balia delle intemperie.
Mi racconta la sua vita passata in macchina, sul lavoro, da agente di commercio, i sogni e le lotte di gioventù,
una nipotina nata da poco che mi mostra orgoglioso dal cellulare.
Il tempo di un sorriso, quando chi ci scatta la foto gli grida “sorridi, che altrimenti ti danno già per morto!”.
Francesco Briganti non tocca cibo da 8 giorni. Ha già perso cinque chili. “Ho crampi a muscoli che non
pensavo nemmeno di avere, non avevo messo in conto di non avere più vent’anni”, mi dice tra una
sigaretta e l'altra. È in sciopero della fame e non vuole saperne di smettere.
Una storia assurda, la sua. Ha i requisiti anagrafici per andare in pensione, ha versato contributi all’Inps,
poi all’Enasarco, l’ente di assistenza per gli agenti di commercio. 17 anni di contributi, 41 mila euro.
Ma non cumulabili con quelli Inps. Al momento di andare in pensione, Enasarco gli comunica che quei
soldi non bastano. Ne servono almeno altri 7 mila, tre anni di contributi.
Pensi di poterti finalmente godere un po’ di meritato riposo e ti ritrovi con un lavoro da trovare, a 66 anni.
“Mi chiedono di morire lavorando”, come dice lui. Per ottenere una pensione di poche centinaia di euro,
tra l’altro. Francesco chiede a Enasarco (che ha un attivo di 154 milioni di euro) almeno la restituzione
dei 41 mila euro versati, ma gli vengono negati. “Perché così funziona”, gli viene comunicato.
“Così funziona” per tutti coloro che hanno pagato per anni i contributi previdenziali, ma si trovano nella
condizione di non aver diritto né alla pensione, né alla restituzione di quanto hanno versato.
Sono migliaia e migliaia di persone.
Per questo Francesco ha iniziato lo sciopero della fame: “non lo faccio per me, ma contro un'ingiustizia
che vivono decine di migliaia di persone. Diciamo sempre che in Italia le persone non si ribellano… ecco,
io voglio ribellarmi, perché è meglio rischiare di morire lottando che vivere arrendendosi.
La mia vita è lo strumento per questa lotta”.
Vi ho raccontato questa storia perché ho bisogno di voi. Non ho mai chiesto di condividere un post.
Lo faccio oggi. Perché la storia di Francesco ha bisogno di essere raccontata. Perché ho capito che
Francesco non smetterà di farsi male fino a quando questa piccola grande ingiustizia non diventerà
patrimonio di tutti, fino a quando non verrà presa in considerazione dalla politica e dai media.
Ieri ho conosciuto un uomo con un coraggio che non va di moda. Oggi lo presento a voi, vi prego
di condividere questo post per aiutarmi a presentare all’Italia la storia di un uomo che ha ancora
voglia di lottare per migliorare questo Paese.
Marco Furfaro
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Re: Un caso: ENASARCO e un uomo contro
Combattere i soprusi per recuperare la dignità
Un uomo di 66 anni, il suo nome è Francesco Briganti, è in sciopero della fame ormai da una settimana perché
non può accettare che l’ente che si è appropriato del suo futuro lo privi dei diritti e della dignità.
Francesco Briganti è un agente di commercio che, avendo versato alla Fondazione Enasarco contributi previdenziali
obbligatori per 17 anni, si vede negato il diritto al recupero del suo denaro, non potendo contare su una pensione
in quanto non ha raggiunto il periodo minimo di contribuzione.
Enasarco, come molte altre casse previdenziali, non prevede la restituzione dei contributi versati qualora questi
non diano il diritto ad usufruire di un trattamento pensionistico: semplicemente li incamerano, perpetrando un
sopruso inaccettabile nei confronti dei propri associati.
La situazione di Francesco Briganti è condivisa da migliaia di persone, ma Francesco ha avuto il coraggio di
dire basta e di opporsi al sopruso mettendo a repentaglio la propria salute e la propria stessa vita, perché non
può accettare che insieme ad una vecchiaia serena gli venga sottratta la dignità.
A seguito della sua iniziativa si è creato un ampio movimento di opinione, che sta facendo pressioni sui media,
che non hanno dato risalto alla vicenda, sui vertici delle Istituzioni e su Enasarco stessa perché si ponga rimedio
a quella che è una ingiustizia terribile perpetrata a danno di tanti lavoratori.
E’ stato avviato anche uno studio di carattere legale, su iniziativa di Anna Falcone e di Marina Neri, per istruire
una class action contro Enasarco e tutti gli enti che sottraggono ai lavoratori i loro sacrosanti diritti, che sarà
affiancato da iniziative di protesta che si svilupperanno nei prossimi giorni, insieme ad associazioni che uniscono
centinaia di persone nelle stesse condizioni di Francesco.
Il Gruppo Promotore di Alleanza Popolare per la Democrazia e l’Uguaglianza sostiene in modo convinto queste
iniziative e ognuno di noi farà quanto è in suo potere per supportare questa battaglia di civiltà; chiediamo però a
Francesco di evitare di causarsi gravi danni alla salute: siamo pronti a raccogliere il testimone proseguendo la sua
protesta con uno sciopero della fame a staffetta che ci vedrà in tanti impegnati insieme a lui: la battaglia è iniziata
e sta cominciando a dare i primi frutti e una sua sospensione della protesta, lungi dall’essere una resa, è il
riconoscimento che una battaglia collettiva si può condurre insieme a tanti e insieme a tanti la si può vincere.
Unitevi a noi: torniamo a dare un senso alle parole dignità, diritti, serenità, futuro.
http://www.perlademocraziaeluguaglianza ... a-dignita/
Un uomo di 66 anni, il suo nome è Francesco Briganti, è in sciopero della fame ormai da una settimana perché
non può accettare che l’ente che si è appropriato del suo futuro lo privi dei diritti e della dignità.
Francesco Briganti è un agente di commercio che, avendo versato alla Fondazione Enasarco contributi previdenziali
obbligatori per 17 anni, si vede negato il diritto al recupero del suo denaro, non potendo contare su una pensione
in quanto non ha raggiunto il periodo minimo di contribuzione.
Enasarco, come molte altre casse previdenziali, non prevede la restituzione dei contributi versati qualora questi
non diano il diritto ad usufruire di un trattamento pensionistico: semplicemente li incamerano, perpetrando un
sopruso inaccettabile nei confronti dei propri associati.
La situazione di Francesco Briganti è condivisa da migliaia di persone, ma Francesco ha avuto il coraggio di
dire basta e di opporsi al sopruso mettendo a repentaglio la propria salute e la propria stessa vita, perché non
può accettare che insieme ad una vecchiaia serena gli venga sottratta la dignità.
A seguito della sua iniziativa si è creato un ampio movimento di opinione, che sta facendo pressioni sui media,
che non hanno dato risalto alla vicenda, sui vertici delle Istituzioni e su Enasarco stessa perché si ponga rimedio
a quella che è una ingiustizia terribile perpetrata a danno di tanti lavoratori.
E’ stato avviato anche uno studio di carattere legale, su iniziativa di Anna Falcone e di Marina Neri, per istruire
una class action contro Enasarco e tutti gli enti che sottraggono ai lavoratori i loro sacrosanti diritti, che sarà
affiancato da iniziative di protesta che si svilupperanno nei prossimi giorni, insieme ad associazioni che uniscono
centinaia di persone nelle stesse condizioni di Francesco.
Il Gruppo Promotore di Alleanza Popolare per la Democrazia e l’Uguaglianza sostiene in modo convinto queste
iniziative e ognuno di noi farà quanto è in suo potere per supportare questa battaglia di civiltà; chiediamo però a
Francesco di evitare di causarsi gravi danni alla salute: siamo pronti a raccogliere il testimone proseguendo la sua
protesta con uno sciopero della fame a staffetta che ci vedrà in tanti impegnati insieme a lui: la battaglia è iniziata
e sta cominciando a dare i primi frutti e una sua sospensione della protesta, lungi dall’essere una resa, è il
riconoscimento che una battaglia collettiva si può condurre insieme a tanti e insieme a tanti la si può vincere.
Unitevi a noi: torniamo a dare un senso alle parole dignità, diritti, serenità, futuro.
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Re: Un caso: ENASARCO e un uomo contro
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LA BANDA CRIMINALE E FASCISTA RENZIANA NON SI DA' PACE, CONTINUA
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Re: Un caso: ENASARCO e un uomo contro
"10°( giorno di sciopero della fame)
… goccia dopo goccia … i “centri concentrici” assurgono ai grandi numeri.
Domani martedì 15 maggio su “La7”, nel programma di e condotto da Myrta Merlino “L’Aria che tira”
(dalle 11:00 alle 13:30), è in scaletta il servizio su Francesco Briganti realizzato dalla Giornalista Federica Sanna.
E’ d’obbligo tenere conto che, qualora accadano “Eventi Straordinari”, la scaletta potrebbe vedere uno slittamento
della messa in onda del servizio e la seguente discussione in studio, ad altra data.
Chiudo questo post “di servizio” facendo mie le parole di Marco Furfaro, uomo politico che, pur vivendo a Roma
ùin maniera attiva il suo impegno, non ha dimentico le periferie e i suoi cittadini, esempio più unico che raro
in “questopaese” (il copyright della crasi è di Francesco Briganti, visitarne il profilo per comprendere, ndr.).
Marco chiude la sua nota sulla vicenda con un appello, questo: «Vi ho raccontato questa storia perché ho bisogno di voi.
Non ho mai chiesto di condividere un post. Lo faccio oggi. Perché la storia di Francesco ha bisogno di essere raccontata.
Perché ho capito che Francesco non smetterà di farsi male fino a quando questa piccola grande ingiustizia non diventerà
patrimonio di tutti, fino a quando non verrà presa in considerazione dalla politica e dai media. Ieri ho conosciuto un uomo
con un coraggio che non va di moda. Oggi lo presento a voi, vi prego di condividere questo post per aiutarmi a presentare
all’Italia la storia di un uomo che ha ancora voglia di lottare per migliorare questo Paese.»
Ecco, io spero che vogliate accogliere la sua richiesta, Grazie!
#Enasarco
Angelo Briganti Dalla pagina di Marco Furfaro, un suo commento:
"Grazie, grazie veramente di cuore. In migliaia hanno condiviso la storia di Francesco Briganti,
oggi al decimo giorno di sciopero della fame, e questo moto d'empatia è arrivato all'attenzione di giornali,
tv e politica. Grazie al vostro aiuto, domani L'aria che tira La7, dalle 12, manderà in onda un servizio
che parla della sua battaglia e Francesco parteciperà in collegamento da casa alla trasmissione.
Sto e stiamo provando a convincere Francesco a sospendere lo sciopero della fame, perché ora che
questa battaglia è di dominio pubblico, bisogna essere lucidi e in forze per continuarla.
Vi terrò aggiornati, perché in fondo si fa politica per questo, per aiutare le persone e vincere le battaglie.
Insieme. Grazie ancora, non molliamo."
… goccia dopo goccia … i “centri concentrici” assurgono ai grandi numeri.
Domani martedì 15 maggio su “La7”, nel programma di e condotto da Myrta Merlino “L’Aria che tira”
(dalle 11:00 alle 13:30), è in scaletta il servizio su Francesco Briganti realizzato dalla Giornalista Federica Sanna.
E’ d’obbligo tenere conto che, qualora accadano “Eventi Straordinari”, la scaletta potrebbe vedere uno slittamento
della messa in onda del servizio e la seguente discussione in studio, ad altra data.
Chiudo questo post “di servizio” facendo mie le parole di Marco Furfaro, uomo politico che, pur vivendo a Roma
ùin maniera attiva il suo impegno, non ha dimentico le periferie e i suoi cittadini, esempio più unico che raro
in “questopaese” (il copyright della crasi è di Francesco Briganti, visitarne il profilo per comprendere, ndr.).
Marco chiude la sua nota sulla vicenda con un appello, questo: «Vi ho raccontato questa storia perché ho bisogno di voi.
Non ho mai chiesto di condividere un post. Lo faccio oggi. Perché la storia di Francesco ha bisogno di essere raccontata.
Perché ho capito che Francesco non smetterà di farsi male fino a quando questa piccola grande ingiustizia non diventerà
patrimonio di tutti, fino a quando non verrà presa in considerazione dalla politica e dai media. Ieri ho conosciuto un uomo
con un coraggio che non va di moda. Oggi lo presento a voi, vi prego di condividere questo post per aiutarmi a presentare
all’Italia la storia di un uomo che ha ancora voglia di lottare per migliorare questo Paese.»
Ecco, io spero che vogliate accogliere la sua richiesta, Grazie!
#Enasarco
Angelo Briganti Dalla pagina di Marco Furfaro, un suo commento:
"Grazie, grazie veramente di cuore. In migliaia hanno condiviso la storia di Francesco Briganti,
oggi al decimo giorno di sciopero della fame, e questo moto d'empatia è arrivato all'attenzione di giornali,
tv e politica. Grazie al vostro aiuto, domani L'aria che tira La7, dalle 12, manderà in onda un servizio
che parla della sua battaglia e Francesco parteciperà in collegamento da casa alla trasmissione.
Sto e stiamo provando a convincere Francesco a sospendere lo sciopero della fame, perché ora che
questa battaglia è di dominio pubblico, bisogna essere lucidi e in forze per continuarla.
Vi terrò aggiornati, perché in fondo si fa politica per questo, per aiutare le persone e vincere le battaglie.
Insieme. Grazie ancora, non molliamo."
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