quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Natale Pasquale Today 03:16 PM
Non è certo il simbolo della simpatia, ma un paio di cose giuste le ha dette, la prima che Bersani è un perdente nato, l'unico nel panorama internazionale che ha perso senza avversari, e la seconda è che la classe politica italiana è formata da "sfigati", in effetti peggio dei nostri onorevoli è assai difficile trovarne.

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luciano Today 03:14 PM
Magari mettiamolo pure nella Direzione del partito

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Genegene Today 03:13 PM
Con tutti i problemi che ci sono al mondo, perchè sprecare tempo ed energie ad intervistare questo buffone.. Massima espressione del marcio, che ci ha portato sino a questo punto.

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alberto Today 03:12 PM
briatore: "Lui e gli altri politici sono degli sfigati" Anche la tua amica santanche'? Almeno una cosa giusta l'hai detta

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Marx 2 Today 03:12 PM
Briatore: “Per votare Renzi potrei iscrivermi al Pd. E’ come me”. Non avevamo nessun dubbio caro Briatore, che Matteo Renzi è come te. Ossia un politicante parassita al servizio di quel liberismo che sta mandando in malora milioni di persone.

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pasign Today 03:11 PM
Non ironizzate troppo, su Renzi, Briatore non piace nemmeno a me, ma col sindaco di Firenze il pd ha una grossa chance di poter finalmente vincere le elezioni.

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Matteo Today 03:35 PM in risposta a pasign
Eh si, l'obiettivo è la vittoria del PD con Renzi. Poi le cose per NOI fileranno lisce lisce.
Vedremo, quando il Matteo avrà il suo bel da farsi, come verranno tradotte in pratica le cose ultra giuste che oggi menziona dalle poltrone Tv. Vedremo. Ora è troppo facile stare contro lo status quo e dire cosa si dovrebbe fare. Ma lo hanno sempre fatto tutti, per poi rivelarsi delle monnezze. Chissà che lui non sia il primo a mantenere i sogni della propaganda.

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Ignorante67 Today 03:21 PM in risposta a pasign
Le ha gia vinte e si è messo con Berlusconi.
Ma vivete sulla luna o cosa?

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albergarba Today 03:10 PM
"do lavoro a un sacco di gente" ancora con questa solfa? Credo che neanche gli Agnelli prima dell'Autunno Caldo se ne vantassero, mentre ancora ci deve spiegare come lui abbia fatto il suo sacco di soldi. Comunque si faccia pure avanti che di tessere del PD ne sono avanzate tante.

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Giuditta Benedetti Today 03:10 PM
MENOMALE CHE E' ARRIVATO LUI AD ILLUMINARCI
DA RENZI VUOLE SOLO IL GOLF ALLE CASCINE

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Giuseppina Magistro Today 03:10 PM
C'è qualcosa in Renzi che non mi è mai piaciuto. E' un uomo compiaciuto del suo ruolo e del suo modo di fare politica ..... non capisco che bisogno ci sia di incontrare personaggi come Briatore. Come sia rappresentativo di chi e cosa un tal dubbio uomo mi sfugge.
Renzi per me è quel mondo li: evanescente, fiction, palcoscenico ...... Renzi fatti vedere più ai cancelli delle aziende in crisi, nei luoghi dove la gente lavora, tra il disagio di chi un lavoro non l'ha più. Renzi sta a casa a fare bene il sindaco, visto che è quello il ruolo per cui sei stato votato, un ruolo di sacrificio e impegno invece che girare tra luci e paillette ........

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capricorn744 Today 03:06 PM
uno tra i tanti problemi italici e' proprio questo: i media che danno grande importanza a fregnacce del genere, che in paesi seri apparirebbero, forse, solo prima dei necrologi e degli annunci "hard"...

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AntiCreso Today 03:00 PM
Renzi gira la ruota, e compra una vocale!

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Fabio Ronca Today 02:56 PM
Un'intervista che di fatto brucia Renzi. Caro Briatore per fare ci deve essere gente che sa come farlo non gente che dice ciò che è giusto 7 mondiali mica li vincevi senza meccanici.

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ziogiorgio72 Today 03:00 PM in risposta a Fabio Ronca
certo e senza i piloti pure. e magari senza le macchine.

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Matt C Today 02:56 PM
Ma poi l'uscita sui cinque stelle?
Disgustoso.

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Giuliano Antignano Today 02:54 PM
Briatore vota Renzi? allora so chi non votare.

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macduff Today 02:54 PM
Ma perchè viene intervistata questa gente ?
bonanotte popolo...

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rtq Today 03:13 PM in risposta a macduff
perchè è gente che si alza la mattina e fa qualcosa. è gente che ha una percezione del mondo dell'imprenditoria ed è bene ascoltarla. ascoltare solo chi ci è simpatico è esercizio proprio dei sovrani che dopo poco vengono decapitati. dal momento che sono i briatore a pagare gli stipendi, quelli veri, non quelli dei dipendenti pubblici, è bene che si capisca di cosa ha bisogno questa gente, perchè se questi smettono di pagare stipendi, di cosa si campa?

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Rosa Marras Today 02:52 PM
Francamente non mi garberebbe che Briatore prendesse la tessera del Pd .Aggiungerebbe caos a caos, Si concentri e rifletta sulle pessime figure che ha fatto in Sardegna.

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Francesco1610 Today 02:52 PM
E a gente del genere viene pure dato un peso nella vita pubblica di questo Paese...

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Il contadino Today 02:51 PM
Non solo non si può criticare Grillo sul FQ, ma anche quella persona arricchitasi onestamente -si fa per dire - come Briatore! Me ne sono accorto un minuto fa!

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anniebale Today 03:02 PM in risposta a Il contadino
cio' 80 anni ma arricchiti onesstamente coi llaavoro ancora nun lho veduti mo mi auguro di a rrivare a 100 e puo che li vedo

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Il contadino Today 03:10 PM in risposta a anniebale
Sbaglio, o alla parola onestamente ho fatto seguire le altre Si Fa Per Dire!

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orgdon Today 02:46 PM
. berl lo ospito a casa sua pochi mesi fa in un paradiso fisc mi pare non ricordo quale. se ora é per renzi la cosa dice tutto

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Angelo Giannone Today 02:45 PM
Se Renzi è davvero come Briatore, uomo del fare, come lo stesso sostiene, allora vuol dire che anche Firenze è già fatta. Quindi Renzi può tranquillamente seguirre il suo amico Briatore in Kenia mentre Bersani, come dice sempre Briatore, può andare in Africa a smacchiare i giaguari e, magari, incontrerà anche lo stesso Briatore con Renzi che lo segue. Certo che se Renzi è arrivato a farsi sponsorizzare da uno come Briatore, amico fraterno di Berlusconi, allora vuol dire che davvero non c'è più niente da aggiungere all'aspirante segretario del PD e futuro Presidente di qualche Consiglio dei Monistri italiano.

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pablo Today 02:44 PM
a patto che si cambi la costituzione? nooooo caro briamotore a patto che si cambino gli uomini , e che non siano come voi

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Franco D'Urbano Today 02:43 PM
tribula!!!!!!! Parlaci di come è iniziata la tua carriera di "imprenditore" .Molto si trova su Wilkipedia, ma "non tutto"!!!!

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anniebale Today 02:57 PM in risposta a Franco D'Urbano
mori' unamico suo poi egliu spari' pe tanto tempo e ritorna ricco, ma non si sa come more lqamicosuo, e lui no lha detto mai e stavano insiemme

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gianfryb Today 02:42 PM
Briatore sarebbe un ottimo segretario altamente rappresentativo di questa pseudosinistra plastificata in mano ai liberisti socialdemocristiani!

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Petronio Today 02:38 PM
Se vero che Renzi è come Briatore ogni commento è superfluo

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Lorenzo Today 02:37 PM
RENZI sei fuori !!!!!!!!

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Adriano Benetti Today 02:37 PM
Con questi referenti Renzi è tutto un programma

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master Today 02:37 PM
Finalmente il PD sciarà un partito da sciognoo.

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dario.lucantoni Today 02:37 PM
Mica hanno parlato solo di campi da golf!!!! ah ah ah p.dini dove siete?? Anche voi giocate a golf? Votate gente votate

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rtq Today 03:15 PM in risposta a dario.lucantoni
cosa ha contro il golf?ha un'idea del giro di affari e di stipendi che generi?

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giancarlo4601 Today 02:34 PM
Ma si dai che lì la tessera la danno anche a te. Un po' di coraggio che ti affideranno il compito del dito pollice: "tu sei dentro e tu sei fuori" un bel tormentone che solo tu sai alimentare e poi c'è anche una lunga opera da intraprendere lo "Sbullonaire"

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lucapi86 Today 02:33 PM
..tanto non c'è differenza con il PDL

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Giorgio Barnabè Today 02:33 PM
Se persone come Briatore faranno da padrino a Renzi,per avere i loro spiccioli, non lo votero' mai!


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marcobet Today 02:31 PM
Briatore voterebbe Renzi...bene, un motivo in più per farlo segretario del PD

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camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Giorgio Barnabè Today 02:33 PM
Se persone come Briatore faranno da padrino a Renzi,per avere i loro spiccioli, non lo votero' mai!


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marcobet Today 02:31 PM
Briatore voterebbe Renzi...bene, un motivo in più per farlo segretario del PD

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Daniele Del Pizzo Today 02:30 PM
renzusconi hahahahah

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Ignorante67 Today 02:30 PM
Briatore si aggiunge a Dell'Utri e Minetti ottime le referenze .......sei dentro.

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Ettore Grassini Today 02:29 PM
e bravo renzi che va a lunch con uno accusato di aver evaso milioni di euro... renzi fa quasi pena, bruciato ancora di prima di iniziare...

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rtq Today 03:16 PM in risposta a Ettore Grassini
meglio andare a pranzo solo coi sindacalisti e perdere le elezioni? perchè vincere vi disgusta tanto?

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silverage Today 02:27 PM
Questo si,che è un abbraccio mortale!!! Fossi in Renzi,querelerei Briatore per "grave danno d'immagine"!!!

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TRR Today 02:23 PM
Le motivazioni con le quali critica Bersani mi ricordano qualcuno...

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Gridy Today 02:21 PM
Renzi, telefona al tuo nuovo amicone e chiedigli di stare zitto, non è che ti faccia proprio una bella pubblicità...

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Uolter Stramp Today 02:19 PM
Cari amici piddini ... dopo aver reclutato anche il Bria ... fatevela qualche domanda.

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Tia Today 02:19 PM
Renzi, per una nuova sinistra supportata dai miliardari.

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tombecker76 Today 02:33 PM in risposta a Tia
Magari sarebbe la volta buona che riuscirebbero a fare davvero una cosa utile per la gente. Tutta la gente.

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Decebalo Today 02:33 PM in risposta a Tia
Il fatto è che il voto non si basa come una volta sul censo, ma sui numeri. E i miliardari sono pochissimi mentre i poveri sono moltissimi. Con l'appoggio dei miliardari forse ci si può arricchire, ma in politica di strada se ne fa poca.

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Tia Today 05:15 PM in risposta a Decebalo
Ma è il 'conflitto d'interessi' implicito che è sorprendente :D La sinistra storicamente guarda (dovrebbe guardare) alle classi operaie e ai lavoratori dipendenti in generale, mentre ora è affiancata e sostenuta dai miliardari (Montezemolo, Della Valle, Briatore...). Al di là del peso elettorale, è una situazione kafkiana.

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rtq Today 03:17 PM in risposta a Decebalo
quindi il 25% di berlusconi sono tutti miliardari? o forse di elezioni ancora non avete capito molto?

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sonuno Today 02:17 PM
Strano. Mentre il nano, in previsione del taglio al finanziamento pubblico ai partiti, cerca imprenditori radicati nel territorio che sostituiscano la figura dei coordinatori locali, che costavano e non portavano un euro, mentre pensa come chiedere soldi e far pagare gli imprenditori; stupisce che Briatore manifesti il suo desiderio di iscriversi al Pd. Non ha udito l'appello del nano?
Efficace la figura di Renzi che vieta ai cani di far pipì nei siti archeologici..

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rtq Today 03:19 PM in risposta a sonuno
per vietare ai cani di far pipì nei siti archeologici, basta una rete. la voglia cioè di investire nel turismo e rivalutarlo, essendo la nostra vera risorsa. e per montare una rete servono meno soldi che per un forestale siciliano. solo che la rete serve, il forestale stagionale numero 25'999 non serve assolutamente a niente.

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ziogiorgio72 Today 03:03 PM in risposta a sonuno
mi sembrava piu' efficace la figura dei siti archeologici. dove i cani fanno la pipi', per l'appunto.

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nada de nada Today 02:17 PM
però a ben pensare prima c'è stato il governo tecnico sostenuto da pd/pdl, ora ci sono le larghe intese pd/pdl con a capo Letta (unico che poteva permettersi la presidenza del consiglio dati i suoi natali) in futuro l'unico che può portare avanti questa tradizione è proprio Renzi, la migliore sintesi tra dx, sx,centro. Per cui prevedo una fusione pd/pdl capeggiata dal fiorentino. Ci avrò visto giusto? Si accettano scommesse

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democrito Today 02:16 PM
Solo in Italia uno come Briatore sarebbe potuto diventare imprenditore, mah! Tra l'altro stiamo pure commentando ciò che che ha detto, dandoli anche importanza... Che strano paese che siamo!

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Decebalo Today 02:35 PM in risposta a democrito
A dire il vero i successi (chiamiamoli così) di Briatore sono maturati pi all'estero che in Italia

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truffato Today 02:15 PM
...................La ringrazio per il suo apprezzamento verso l'uomo del "fare", se voleva bruciarlo c'è riuscito in pieno. Personalmente ritengo che l'ambizione non cammina di pari passo con l'intelligenza del fare, specie se questa è abbondante e se mi consente anche strabordante. Mi spiace, ma come cittadino (non cretino) non lo voterei neanche sotto tortura quel signorino cosi tanto apprezzato da lei!

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SoniaToni Today 02:12 PM
ma perchè fate parlare di politica gente che non ne capisce nulla? a uno come Briatore, che ci sia un governo o un altro, un premier o un altro, al di là del fatto che qualcuno può essergli più simpatico o meno, cosa volete che importi? a lui nessun governo toccherà mai un mezzo privilegio e se invece dovesse succedere, se ne andrebbe dall'Italia quindi, che peso possono avere le dichiarazioni di questo qui?

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michelelance Today 02:12 PM
Ecco Renzi chi rappresenta....

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rtq Today 03:19 PM in risposta a michelelance
chi la mattina si alza e fa qualcosa.

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alba1948 Today 02:11 PM
AMICO DI SILVIO VOTEREBBE RENZI. MI SA CHE GLI AFFARI GLI VADANO MALE E VORREBBE A POCO A POCO METTERSI IN POLITICA. E SE RENZI LO APPOGGIASSE BRIATORE PERDEREBBE VOTI, COME LI HA PERSI ANDANDO A CENA DA SILVIO AD ARCORE.

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Francesco Albamonte Today 02:09 PM
Ma perché, bisogna iscriversi ad un partito per dare il voto a qualcuno??
Meno male che come dice lui "gli italiani sono piú intelligenti". Specialmente lui e quel fighetto di renzi hahaha

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rtq Today 03:20 PM in risposta a Francesco Albamonte
ma la domanda, come battuta, gliel'ha fatta la giornalista.

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garo55 Today 02:08 PM
Povero Renzi ma chi gli ha mandato sta croce? lo vogliono bruciare prima di accendere il fuoco.

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Kalimero Today 02:08 PM
Se questi sono i manager da imitare, inorridisco!

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Cesare Goffredo Granese Today 02:06 PM
Manca solo l'iscrizione del nano e il pd è al gran completo.

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SoniaToni Today 02:13 PM in risposta a Cesare Goffredo Granese
beh, nei fatti il nano è già iscritto al pd da un pezzo così come Bersani, Renzi, D'Alema ecc, sono iscritti al pdl

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Kalimero Today 02:03 PM
Renzi, secondo me è uno dei 101 traditori che hanno segato le gambe al progetto di Bersani e di Prodi.
Inaffidabile, fatuo, chiacchierone, egocentrico, populista, arrivista, presenzialista, mediatico, e senza una vera progettualità, col solo scopo di smantellare il PD a fini personalistici e non collettivi.

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Pimpo de Pimpis Today 02:02 PM
Io spero che si iscriva al pd: il pd è un circo e con un tale acquisto supererebbe di gran lunga il circo barnum. altro che nani e ballerine, domatori (smacchiatori) di giaguari, saltimbanchi, equilibristi sul filo del ridicolo e ora il "sciognatore" evasore fiscale. siamo a posto

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lupin55 Today 02:00 PM
siamo proprio un paese dalla memoria corta questo sig (parola grossa )che è fuggito dall'italia ed è ritornato grazie all'indulto si mette a pontificare .è vero che siamo un paese di evasori ma che questi si mettano a voler fare i guru mi sembra decisamente troppo

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Wild3rramaReturns Today 01:59 PM
A prescindere che Briatore sia un dubbio personaggio, ciò non toglie che alcune osservazioni fatte in questa intervista siano condivisibili, e di certo non tanto più ovvie di quelle che spara Grill0 quotidianamente.

Poi sì, per il "LUNCH insieme" sui campi da golf un fancu10 diretto in coro non glielo toglie nessuno.

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camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

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Cesare Goffredo Granese Today 02:06 PM
Manca solo l'iscrizione del nano e il pd è al gran completo.

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SoniaToni Today 02:13 PM in risposta a Cesare Goffredo Granese
beh, nei fatti il nano è già iscritto al pd da un pezzo così come Bersani, Renzi, D'Alema ecc, sono iscritti al pdl

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Kalimero Today 02:03 PM
Renzi, secondo me è uno dei 101 traditori che hanno segato le gambe al progetto di Bersani e di Prodi.
Inaffidabile, fatuo, chiacchierone, egocentrico, populista, arrivista, presenzialista, mediatico, e senza una vera progettualità, col solo scopo di smantellare il PD a fini personalistici e non collettivi.

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Pimpo de Pimpis Today 02:02 PM
Io spero che si iscriva al pd: il pd è un circo e con un tale acquisto supererebbe di gran lunga il circo barnum. altro che nani e ballerine, domatori (smacchiatori) di giaguari, saltimbanchi, equilibristi sul filo del ridicolo e ora il "sciognatore" evasore fiscale. siamo a posto

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lupin55 Today 02:00 PM
siamo proprio un paese dalla memoria corta questo sig (parola grossa )che è fuggito dall'italia ed è ritornato grazie all'indulto si mette a pontificare .è vero che siamo un paese di evasori ma che questi si mettano a voler fare i guru mi sembra decisamente troppo

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Wild3rramaReturns Today 01:59 PM
A prescindere che Briatore sia un dubbio personaggio, ciò non toglie che alcune osservazioni fatte in questa intervista siano condivisibili, e di certo non tanto più ovvie di quelle che spara Grill0 quotidianamente.

Poi sì, per il "LUNCH insieme" sui campi da golf un fancu10 diretto in coro non glielo toglie nessuno.

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Budiulik Rules Today 01:57 PM
ma vah, ha superato il casting di Apprentice?

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giuda1954 Today 01:57 PM
sarà dietrologia ma se fosse pagato da b. per rendere poco credibile un futuro e pericoloso avversario?

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democratico1976 Today 01:55 PM
Mi dispiace dirlo ma dice cose sacrosante

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archiloco Today 01:55 PM
è vero che si può imparare da tutti e anche da Briatore uomo di successo. Ma non dica che è come Renzi, che non è mai stato berlusconiano, e non avrebbe mai pensato a una burinata inopportuna come l'elicottero su Pompei per di Caprio. Fortunatamente Renzi mi sembra veramente normale, open minded molto più di un Briatore confinato nel suo status "da sogno" un po' gadano.

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angelina two Today 01:52 PM
Briatore, quando ti guardo il mondo mi sembra sempre più brutto.

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giuda1954 Today 01:57 PM in risposta a angelina two
poi arriva la moglie..e ci si ritrova in un bordello, no?

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antoniaccia Today 01:49 PM
Si, Renzi ''è uno normale'', e come tutti i ''normali'' è un pallonaro, un vuoto riempito di slogan, traditore e inaffidabile; un giorno dice una cosa e l'altro ti pugnala alle spalle. Quello che ha fatto con Bersani, malgrado tutte le frasi sulla ''lealtà'', e quello che sta facendo con Letta, che probabilmente ricambierà Bersani ha perfettamente ragione. E persino D'Alema e Veltroni, due rottamati in cerca di riclicaggio, pur appoggiandolo invitano Renzi a non andare tutti i giorni in tv e a non dire solo vuote banalità, e a mettersi a studiare. Fatuo appello! Forse Renzi vincerebbe le elezioni, visto che la gente cerca la novità per la novità di fronte al fallimento di una generazione di politici ottusi, ma il PD non esisterebbe più e dopodomani ci sarebbe un partito solo di centrodestra. Vincere non è tutto, poi bisogna governare. E governare non è tutto, bisogna riempire il programma con qualche ideale se non ideologia. E Renzi non saprebbe in ogni caso governare, come ha dimostrato a Firenze (leggetevi il bel libro appena uscito etc etc.). Briatore mi è sempre parso un bravo manager, ma non più di questo. Quando lo si sente parlare e discettare, si alzano gli occhi al cielo. Come adesso. Se vuole votare Renzi nessuno può impedirglielo, ma non è certo un esempio da seguire. E se Renzi non è di sinistra, non è colpa sua. Ma neppure nostra.

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rtq Today 03:22 PM in risposta a antoniaccia
cosa ha fatto con bersani? da novembre al 25 febbraio non ha aperto bocca. prima con le primarie ha portato il pd al 40% poi è stato zitto, avendo perso, e bersani è stato zitto, avendo vinto.
che colpe ha renzi se bersani s'è fatto recuperare 25 punti in 3 mesi?

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fiore33 Today 01:47 PM
Renzi un uomo del fare, e che ha fatto, oltre a tanti debiti? A già, ora c'è briatore , glieli pagherà lui. 'Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei'!

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giuda1954 Today 01:58 PM in risposta a fiore33
quella dei debiti è una balla del "giornale" e di "libero" ..controllare prego..

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kebrata Today 01:45 PM
Lo sfigato è Briatore, gli è andata bene quando è scappato dall'italia senza pagare i debiti, poi è ritornato grazie all'amnistia, e coi soldi che si era tenuto ha cominciato a fare lo sborone! adesso si atteggia a guro della finanza, ma sono tutti buoni a fare come ha fatto lui, se andava in galera adesso dormiva sotto i ponti.

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JEN Today 01:42 PM
Cari Pdni e ora ve tocca Renzi, di male in peggio, sempre più giù sempre più a destra, auguroni!

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rtq Today 03:24 PM in risposta a JEN
che te ne fai di un pd "di sinistra", se perde le elezioni? gli italiani non sono comunisti, sono liberali, è ora di capirlo: un partito socialdemocratico può vincere, un partito sindacalista no, nonostante l'esercito di clientele.
non a caso tra grillo e berlusconi sono arrivati al 50%, mi vorrete mica dire che sono "di sinistra"???

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Rosa Assante Today 01:56 PM in risposta a JEN
Ma non essere così sicuro! Renzi è soltanto uno sbruffone .Purtroppo agli italiani piacciono i palloni gonfiati,ha carisma mi dicono,.Non penso che avrà i voti degli elettori di quella sinistra riformista che è ausopicabile per il nostro paes.

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lospaventatore Today 01:42 PM
ma siii..iscriviti pure a pd. Li' potrai finalmente riallacciare i rapporti oltre che con i soliti noti anche con berluska.. alfano...e compagnia cantante...tutti li' li trovi

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joe Today 01:41 PM
Briatore e Renzi: due palloni gonfiati.

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Gozer Today 02:25 PM in risposta a joe
Si, ma open minded, insieme al lunch ed a Pompei in elicottero!

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Damiano Bortolato Today 01:40 PM
Ecco perché Renzi mi puzzava...

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frattale Today 01:39 PM
E ci mancava anche l'analisi politica da Bidonaire, ma nel ridicolo teatrino della politica dà sicuramente il suo contributo per una sana devoluzione dell'intelletto.

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Arnaldo Ventura Today 01:38 PM
Ci mancava proprio Briatore per finire di screditare del tutto Renzi. Ma allora, è vero che se le va a cercare!

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JEN Today 01:39 PM in risposta a Arnaldo Ventura
E' un ragazzo, un ragazzotto di destra che ha fatto fortuna a sinistra, uno dei tanti guardando bene.

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Roberto Cremonesi Today 01:35 PM
Costui ha ragione: Renzi è un uomo del fare (ridere) come me.... (ma lavorare invece mai sembrerebbe dai report che provengono da Firenze?! Proprio come il personaggio intervistato...)

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martello54 Today 01:34 PM
...se entrano personaggi improbabili come te, dopo gli ex di tutto e di più,
dopo manager volati sull'altra sponda, dopo nani e ballerine...
esco io !

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roberto944 Today 01:34 PM
Così il PD diventerebbe un partito da scioogno ... nel quale il bene comune si classificherebbe al 187esimo pooscto tra il nuovo pareo di Martina Steella e il tattoo a forma di farfalla sul muso puffy ...

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Fausto64 Today 01:34 PM
basta con le ipocrisie, quello che dice Briatore e' la sacrosanta verita!!!!

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JEN Today 01:33 PM
Renzi , dopo la ruota della fortuna ha vinto the apprendice, per un' Italia modello gregorazza. Vuoi un lavoro e sei carina? Sposati un milionario facci un figlio e chiamalo Poiana. Ho un tantino il voltastomaco.

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lospaventatore Today 01:33 PM
Ma ci voleva molto a dire: "di larghe vedute" invece che "open minded" e " a pranzo" invece che " lunch"...Ma stattene in Africa se non ricordi neppure l'italiano

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Rosa Assante Today 02:00 PM in risposta a lospaventatore
Briatore è il classico esemplare di furbone d'Italia.Che paghi le tasse piuttosto e poi forse avrà diritto di parola.

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niro faroli Today 01:33 PM
RENZI FOR PRESIDENT..la campagna a sostegno del sindaco Fiorentino e' iniziata..con un nuovo partito trasversale formato da PD+PDL+altre...sotto un unica bandiera, si sta formando con una gran cassa di personaggi influenti, del mondo imprenditoriale ,il nuovo corso della politica italiana per i prossimi 10 anni..Briatore,Montezemolo,Della Valle,Marchionne..gente a 9 zeri,si stanno preparando al cambio generazionale,che potrebbe fare di Renzi l'uomo della svolta..che metterebbe in sintonia tutti gli astenuti o gli indecisi di destra e di sinistra...con buona pace per Grillo che si troverebbe a rimanere, LUI ,IL GATTO ,E CASALEGGIO.

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arrivo io Today 01:31 PM
Il marito della valletta, faccia trasferire il castoro nel PDL, così evita di iscriversi ad un partito che non lo vuole!

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amastro_59 Today 01:30 PM
Aspetto con ansia che questo "signore" si iscriva al PD, così potrò ritirare la mia iscrizione e strappare la mia tessera.

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Lorenzo Veneri Today 01:30 PM
ricordo a quel igno rante di briatore che i giaguari non si trovano in africa....ma bensi solo in sudamerica

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Giuseppe Today 01:29 PM
...è senza dubbio un politico da ssscccooognooo...

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sonuno Today 01:26 PM
Come tutti i ricchi e furbi, ha capito il momento giusto di saltare sul carro del vincitore. Ha fiuto e ha riconosciuto al volo che a vincere le elezioni è stato, lo si accetti o no, Renzino. Proprio lui, che ha contro la nomenklatura, lui, il solo trombato alle primarie, che ora il pd si prepara ad annientare con la seconda crociata capitanata da Bersani perdenti e delusi.

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camillobenso
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Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

mariorox42 Today 01:25 PM
Ecco questa è la conferma che Renzino è veramente di "sinistra"!!

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arrivo io Today 01:32 PM in risposta a mariorox42
Direi piuttosto, sinistro!

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Achille Today 01:25 PM
vorrei soltanto dire alla Borromeo di smetterla di intervistare persone che non hanno nulla di interessante da dire, Briatore , Dell'Utri ecc. ecc.

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Tresette Today 01:25 PM
In fondo Briatore ha ragione, dopo il compianto compagno Agnelli ed il compagno De Benedetti, tessera N° 1 del PD, manca solo lui !!!

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vostok53 Today 01:25 PM
se lo voterebbe lui, credo che sia meglio che noi non lo si voti.......

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BellaDiGiorno Today 01:25 PM
Ormai votare per Renzi è come votare per miss Italia...

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fiodorillupo Today 01:24 PM
Pur di riempire la Gregoracci, mi iscriverei anche io al PD.

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arrivo io Today 01:33 PM in risposta a fiodorillupo
Poveretto, è meglio lei si riempia qualche cosa d'altro!

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Mtitondei Today 01:29 PM in risposta a fiodorillupo
Sicuro sicuro che il DNA sia quello del briatore??

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Andrea Salvatori Today 01:22 PM
secondo me visti gli elettori di questo pseudo partito di CENTRO, gli converrebbe iscriversi e partecipare alle primarie, chissa mai non debba diventare il nuovo smacchiatore.Che fine miserabile ha fatto la sinistra!!!

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GiuseZena Today 01:21 PM
Di impreditori in politica ne abbiamo le scatole piene. Lo Stato non è un'azienda privata.

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fanomas Today 01:20 PM
se Briatore vota PC non lo voto io.

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IsaoInuuma Today 01:18 PM
Mi immagino se al posto di Bersani andava renzie alle consultazione, la Lombardi avrebbe detto che gli sembrava di essere al billionaire

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Elio La Chiesa Today 01:17 PM
Il miliardario Briatore per garantire al suo pupillo Renzi una ben adeguata, innovativa e pregnante attività lo assuma come amministratore delegato al Billionaire, nonché come direttrice di sala la spigliata e comunicativa signora Santanchè.
Sarebbe per Briatore un ambo vincente, due notevoli personalità rubate alla politica ma idoneamente collocate.
Sarebbero le persone giuste al posto giusto.
Ne prenda buona nota.


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Alex66 Today 01:16 PM
Io : "pur di non avere a che fare con Briatore, voterei il contrario di Renzi anche se in Campagna elettorale riuscisse a convincermi".

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allokko Today 01:16 PM
Chi paga l'Iva conta gli Scontrini... No scontrino no Pagare Iva.

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Vaterland_Frieden_Sozialismus Today 01:15 PM
Salve, sono emilio fede e sarei disposto ad iscrivermi al PD, pur di poter aiutare matteo renzi!
Salve, sono maurizio gasparri ed ho convinto mia moglie, se possibile ancora più "destra" di me, ad iscriversi al PD e votare matteo renzi!
Salve, sono lele mora e sarei disp...salve, sono paolo berlusconi ed ho pensato di iscriverm...salve, sono il fratello minore di renatino...si, insomma, brunetta, ed ho una voglia matta di iscrivermi al PD: una mano ai compl... agli amici non si nega mai!

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BellaDiGiorno Today 01:26 PM in risposta a Vaterland_Frieden_Sozialismus
Salve, sono matteo renzi e vorrei votare per briatore come l'uomo del futuro. E poi sposarlo.

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Cernunnos Today 01:14 PM
Un'intervista da cciognoo... lui va a lunch tra open-minded del fare tirando un carretto da 7 mondiali.... è meglio di Crozza...

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IsaoInuuma Today 01:10 PM
Ora vado a farmi il lunch con un bel lampredotto, a dopo :-)

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zio franco Today 01:11 PM in risposta a IsaoInuuma
Ecco,bagnato-salsa verde ?

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IsaoInuuma Today 01:20 PM in risposta a zio franco
Bagnato con salsa verde ovvio!!!!!
Ora vado davvero però, c ho una fame.......

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zancle87 Today 01:08 PM
Ha ragione Briatore. Io sono un Berlusconiano di ferro ma devo dire che il Sindaco Renzi mi piace. E' capace, efficace mediaticamente ed ha ottime idee politiche. Il PD non deve lasciarselo scappare, ha la stoffa del leader e potenzialmente potrebbe diventare un grande statista. Forza Matteo, rifonda il PD, sarà un piacere confrontarsi con un grande avversario come te !!!

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kebrata Today 01:54 PM in risposta a zancle87
Renzi può andare bene come controfigura di Mister Bin, non a guidare il PD

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Alex66 Today 01:19 PM in risposta a zancle87
Renzi verrà votato dagli elettori del PD quando ai "Berlusconiani di Ferro" farà l'effetto di un'orticaria in spiaggia a ferragosto verso le h 15:00 del pomeriggio .. ancora non l'avete capito vero ? Nemmeno lui, purtroppo ..

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zancle87 Today 01:22 PM in risposta a Alex66
Peccato che il PD abbia un grandissimo leader in casa e non lo valorizzi. Vincerebbe le elezioni passeggiando. Meglio per noi Berlusconiani : ) .... forza Silvio !!!

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Marco Pugliese Today 01:15 PM in risposta a zancle87
Renzi sarebbe un ottimo leader della destra, perché è di destra. Non c'è ovviamente nulla di male, ma è proprio difficile capire cosa ci faccia nel pd (che detesto, per inciso).
E mi sembra poco serio definire confronto un dialogo tra 2 che pensano le stesse cose....

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zancle87 Today 01:19 PM in risposta a Marco Pugliese
Per ora la massima espressione del PD al governo nella figura del Presidente del Consiglio è Letta. Secondo te Letta è più a "sinistra" di Renzi ?

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Marco Pugliese Today 01:21 PM in risposta a zancle87
come dicevo: detesto il pd :)

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zancle87 Today 01:22 PM in risposta a Marco Pugliese
ok : )

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Gianmario Salvetti Today 01:07 PM
... e questa dichiarazione avrebbe lo scompo di sostenere o di delegittimare Renzi?

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BellaDiGiorno Today 01:27 PM in risposta a Gianmario Salvetti
di incoronarlo come men te catto al pari di briatore, forse...

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hans meier Today 01:21 PM in risposta a Gianmario Salvetti
l'ha mandato il nano naturalmente ... preventivamente ...

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Rinux56 Today 01:05 PM
Signorina Borromeo ma non ha niente di meglio da fare che intervistare quell'individuo che non mi riesce nemmeno nominare?!
E poi, a voi del Fatto, non sarete per caso diventati una succursale di... CHI?! Ma per favore...

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zio franco Today 01:09 PM in risposta a Rinux56
Candidata al Pulitzer la nobildonna,certo al FQ prendono proprio il fior fiore di giornalisti e argomenti in questi giorni pur di distrarre dalla politica

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Sara Sisto Today 01:03 PM
SOLO IL FATTO CHE A BRIATORE PIACE RENZI FA CAPIRE TUTTO SU CHI è RENZI!!!!! bleahhhhh

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BellaDiGiorno Today 01:28 PM in risposta a Sara Sisto
infatti Briatore lo conoscevamo già e sapevamo com'era

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anniebale Today 01:03 PM
l'avete letta l'intervista,le risposte date a domande -se non altro pertinenti ?
in mezzo ai già residenti nani,nanetti,zoccoletti, e poveretti ci mancava questo inetto che non sa manco parlare e se gli parli carciofi ti risponde a cecorie
Ecco perche' e' bello vivere a questo mondo perchè il mondo è bello perchè è avariato,no ricordo chi lo disse . O dicette.

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camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Cose di casa Diccì - 12



Repubblica 14.6.13

Pd, sfida tra correnti sulle primarie Veltroni lancia Renzi segretario “E il leader sia candidato premier”
Bersaniani in trincea. Il sindaco: tentato di far saltare tutto

di Giovanna Casadio

ROMA — Saranno le scelte di Matteo Renzi a spostare gli equilibri del Pd. Il corpaccione del partito è in movimento. Lunedì si riunisce la commissione per il congresso, formalmente inizia il percorso per eleggere il nuovo segretario e lo scontro sulle regole (primarie aperte a tutti o solo per gli iscritti; leadership debole e premiership forte) è la cartina di tornasole della sfida politica.
Un movimento scomposto, che vede l’offensiva di Bersani, l’ex leader; documenti e lettere inviati al segretario Epifani per denunciare (il correntismo) o per marcare le differenze: la riunione di Areadem, corrente di Dario Franceschini. Correnti e spifferi: le chiama Renzi. E verrebbe voglia di rovesciare il tavolo? «La tentazione a volte c’è perché non si sa chi fa scacco matto... «. Comunque, «indifferente» — così si dichiara il “rottamatore” — a tutte queste riunioni di ex («ex segretario, ex ds»), perché lui è per «next», il futuro prossimo. Il sindaco fiorentino per ora si limita a dire che il Pd dovrebbe aprire le finestre, fare entrare «aria nuova e gente nuova», restituendo un po’ di speranza, invece di inutili discorsi che poi portano alla sconfitta. Non scioglie la riserva sulla sua candidatura come successore di Epifani. A tirare la volata a Renzi è Walter Veltroni. Dopo il gelo in fase rottamazione, tra Veltroni e il sindaco è ripreso il feeling. «Renzi si candidi — esorta il fondatore del Pd — e il segretario democratico resti anche il candidato premier, è bene non cambiare lo Statuto». Aggiunge, poi: «Le primarie siano aperte e Matteo sia più profondo, non bastano le battute». In questo mosaico di posizionamenti, Franceschini a sua volta apre al sindaco fiorentino: «Le regole vanno concordate con Renzi», osserva. Nel vertice mattutino con Piero Fassino, Antonello Giacomelli, Marina Sereni e Ettore Rosato, il ministro per i Rapporti con il Parlamento non rompe con Bersani però non condivide l’impostazione che i bersaniani voglio dare al congresso. La prima faglia si aprirà lunedì con l’elezione del presidente della commissione per il congresso: Bersani e Epifani punterebbero su Zoggia, che è a capo dell’organizzazione del partito. Ipotesi che scatena la protesta dei “giovani turchi”, la sinistra del partito. «Zoggia non è neppure pensabile, proprio perché ha già un altro ruolo», attacca Francesco Verducci. «Almeno sul percorso troviamo equilibrio — invita Giacomelli, vice presidente dei deputati del Pd — . I documenti di queste ore? Poco convincenti, sinceramente. Siamo preparatissimi sull’organizzazione di competizioni interne ma l’attitudine al confronto di idee è un po’ arrugginita».
Pentito sulla rottamazione, Renzi? «No, casomai pentito di avere fatto troppo poco, perché oltre ai politici bisogna rottamare le politiche, nel senso delle scelte politiche... «. Invece di ascoltare i consigli di D’Alema di non esporsi troppo mediaticamente, ieri sera il sindaco è in tv, al Tg2, e detta due o tre cose che contribuiscano a fare uscire il Pd dall’afasia sull’agenda del governo. Anche Epifani bacchetta sulle cose da fare. Il segretario su Facebook chiede al governo Letta di trovare soluzioni su «lavoro per i giovani, l’Imu e no all’aumento dell’Iva». E si prepara sabato all’incontro con i socialisti europei a Parigi e con Hollande. Tutta la sinistra riprende respiro e iniziative. Oggi si riunisce “Rinnovamento della sinistra” con Nichi Vendola e Maurizio Landini. Domani mattina al Capranichetta il nuovo “Movimento 139” del sindaco di Palermo Leoluca Orlando e di Felice Belisario.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

mariok ha scritto:Ci mancava solo Briatore. Siamo al completo.

Ciò non toglie che Bersani, così come tutti quelli che ci hanno portato a questo, se ne devono andare.

Il problema è che se Sparta piange Atene non ride. Vedi: Grillo, Ingroia, Vendola, De Magistris ecc. la galleria degli orrori!


Ciò non toglie che Bersani, così come tutti quelli che ci hanno portato a questo, se ne devono andare.


Dal punto di vista strettamente pratico come si fa a realizzare:

Ciò non toglie che Bersani, così come tutti quelli che ci hanno portato a questo, se ne devono andare.

***


Bersani mi sembra chiaro che si ritiene che se ne debba andare, ma chi sono gli altri?

***

Chi li sostituisce?
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

camillobenso ha scritto:

Bersani mi sembra chiaro che si ritiene che se ne debba andare, ma chi sono gli altri?

***

Chi li sostituisce?
E' presto per dirlo. Bisogna vedere come sarà organizzato il congresso e chi saranno i contendenti.

Personalmente mi trovo nella condizione di indipendenza intellettuale tale da non essere costretto per forza a scegliere qualcuno.

Alle ultime primarie ho scelto Renzi, non tanto per la sintonia col personaggio ma perché costretto a scegliere tra lui e l'apparato coagulato intorno a Bersani, che ero convinto ci avrebbe portato ad un'altra sconfitta. Ed i fatti mi hanno dato ragione.

Se anche questa volta saremo costretti a scegliere tra Renzi ed un altro Bersani comunque travestito, vedremo.

Nessuno ci obbliga a scegliere ad ogni costo.


Matteo Orfini: “Caro Bersani, devi ammetterlo, abbiamo perso”

Pubblicato il 14 giugno 2013 in Rassegna stampa | 0 commenti

Intervista a Matteo Orfini, Il Secolo XIX, 14 giugno 2013

«Invece di appellarci, come sempre, all’unità nell’ora della difficoltà, dovremmo confrontarci, tutti insieme e senza casacche. Perché se il Pd non è come avremmo voluto, la responsabilità è nostra»: così, Matteo Orfini spiega la sua scelta di non firmare il documento dei bersaniani contro il leaderismo (e contro Matteo Renzi).
Eppure lei faceva parte della segreteria di Pier Luigi Bersani.
«Appunto. In quel documento manca un’analisi autocritica. E lo dico proprio perché faccio parte di quel gruppo dirigente. Quanto accaduto per l’elezione del Capo dello Stato, non può essere risolto con un semplice richiamo al principio d’ordine. Bisogna prendere atto che il Pd è una federazione di correnti, senza tenuta politica e autonomia culturale. La responsabilità è nostra, noi lo abbiamo gestito negli ultimi anni. Inoltre, si continua a sottovalutare l’entità della sconfitta. Abbiamo perso tra i ceti popolari e tra i giovani, incapaci di avvicinarci a chi soffre la crisi. Si dà la colpa al governo Monti, ma pure noi abbiamo accettato l’idea di guardare alla società in maniera indistinta, smettendo di rappresentarne la parte più debole. Che, intanto, è diventata maggioritaria».
Tra le righe, sembra nascere un correntone antirenziano.
«Se Renzi si candidasse alla segreteria, non sarebbe il mio candidato, ma la sua scelta rappresenterebbe comunque un fatto positivo: significherebbe che ha a cuore il partito. Non è lui il nemico. Anzi, la sua presenza garantirebbe una bella sfida congressuale. Che spero abbia tempi certi, e nessun cambio delle regole, per non viziare la discussione con le solite polemiche».
Difficile che Renzi apprezzi possibili cambi nella maggioranza, favoriti dai transfughi M5S o Pdl…
«Anche Renzi deve privilegiare l’interesse generale: se l’esecutivo emergenziale delle larghe intese, farà le cose che servono, andrà avanti. Se ciò non fosse possibile per le divisioni nella maggioranza, sarà Letta stesso a mettere un punto. Noi saremo leali con il governo al quale abbiamo dato fiducia, ma senza rinunciare a ciò che è utile per il Paese. Specie dopo il risultato delle amministrative, il Pd deve essere protagonista nelle scelte del governo dettando l’agenda, non subendola. E l’evidenza che l’attuale maggioranza non è l’unica possibile, rafforza tale idea. Oggi è più importante evitare l’Iva piuttosto che abolire l’Imu in modo indifferenziata. Come pure dobbiamo esigere che temi come scuola, università, ricerca e cultura tornino a essere centrali».
A proposito di cultura: a Genova vedrà i lavoratori del Carlo Felice.
«La riforma Bondi è stata un fallimento, come confermato da una recente sentenza del Consiglio di Stato che ha dato ragione ai lavoratori e torto al ministero. Che ora deve aprire un tavolo per garantire la sopravvivenza delle fondazioni liriche, prima di mettere mano a una riforma che sia condivisa con le parti sociali».
Stefano Fassina ha firmato il documento dei bersaniani, lei no. Finito il compito dei Giovani turchi?
«Più che strutturarci come corrente, abbiamo preferito scegliere battaglie sulla linea politica, aggregando il consenso trasversalmente. Non credo che il nostro compito sia esaurito, come non si è esaurito il dibattito su come tenere insieme rinnovamento e istanze della sinistra. Ne parleremo al congresso. E, su questo piano, il candidato più convincente è Gianni Cuperlo».
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Cose di casa Diccì - 13



D'Alema, ascesa e caduta del politico che non sopporta i giornalisti

Da Forattini al Corsera di De Bortoli, senza dimenticare diversi altri casi. Sì perché il rapporto tra D'Alema e i giornalisti non è mai stato facile. E se ne parla anche nel libro “Il peggiore. Ascesa e caduta di Massimo D’Alema e della sinistra italiana” di Giuseppe Salvaggiulo in libreria per Chiarelettere. Su Affaritaliani.it leggi un estratto dedicato proprio al rapporto tra "baffino" e la stampa. Dove si ricorda anche quando disse che "voi del Fatto siete tecnicamente dei fascisti"
Venerdì, 14 giugno 2013 - 15:50:00



La peculiare parabola di Massimo D’Alema - biografica, psicologica, politica - disvela il senso profondo della crisi che ha colpito la sinistra italiana. Ha teorizzato il primato della politica e l’ha ridotta a puro tatticismo; voleva sbaragliare Berlusconi e lo ha fatto arricchire; idolatrava il partito e lo ha distrutto; ha partorito l’Ulivo e l’ha ammazzato in culla (“Prodi non capisce un caXXo di politica”); si proclama erede di Berlinguer ma si circonda di affaristi, coltivando passioni non certo popolari (le scarpe fatte a mano, Sankt Moritz, la barca a vela, gli chef stellati, gli abiti firmati).
Ne "Il peggiore" di Giuseppe Salvaggiulo, in libreria per Chiarelettere, Ecco la storia di un uomo che spiega perché oggi la sinistra scambia la richiesta di politica per antipolitica, ritrovandosi senza più una storia e senza una nuova identità.

L'AUTORE - Giuseppe Salvaggiulo è un giornalista del quotidiano “La Stampa”.

LEGGI SU AFFARITALIANI.IT UN ESTRATTO
(per gentile concessione di Chiarelettere)

«La politica è libera. Voi non potete censurarci»


Ancor meno dura la tregua giudiziaria. Questa volta non per una notizia ritenuta falsa, ma addirittura per una vignetta pubblicata da «la Repubblica». L’autore è Giorgio Forattini, che disegna in prima pagina un D’Alema in mezze maniche intento a sbianchettare il dossier dell’ex agente del Kgb Vasilij Nikitic Mitrochin. A una voce fuori campo che chiede:
«Allora, arriva ’sta lista?» D’Alema risponde: «Un momento! Non s’è ancora asciugato il bianchetto!». Da Palazzo Chigi parte la querela e la richiesta di risarcimento, con importo ulteriormente aumentato: tre miliardi. Il duello non è inedito. Il 10 novembre 1991, Forattini aveva disegnato su «Panorama» D’Alema e Occhetto come prostitute, nell’atto di ricevere una mazzetta di rubli da Michail Gorbaciov, seduto sul sedile posteriore di un’auto. Nel 1994 il tribunale di Milano aveva condannato «Panorama» giudicando «la raffigurazione caricaturale di contenuto offensivo, anche se ironica». Ma la querela miliardaria del presidente del Consiglio provoca una sollevazione. Su «l’Unità», Michele Serra «supplica » D’Alema di ripensarci: «Specie se si è capo di un governo, si dà la sgradevole impressione di voler querelare un’opinione». La querela sarà ritirata solo nella primavera 2001, in campagna elettorale, mentre infuria la polemica della sinistra sulle censure di Berlusconi, quando Forattini ha già polemicamente lasciato «la Repubblica» dopo sedici anni, non sentendosi difeso.
Del resto, con la satira D’Alema non è mai andato troppo d’accordo, dai tempi di «Tango». Non è il suo genere. E non perché gli difetti l’ironia, e nemmeno l’autoironia. Semplicemente, è allergico ai caratteri genetici della satira. Gli è estranea l’idea che qualcuno possa ironizzare su di lui senza previa autorizzazione, del resto «nessuno è obbligato a divertirsi quando viene preso in giro: io, personalmente, mi incazzo». Inoltre non sopporta che la satira ridicolizzi il potere. La sua preoccupazione infatti non è quella di tutelare la satira dalla politica, ma il contrario. «La politica è libera. Voi non potete censurarci. La politica non può essere messa al servizio della satira» spiegò pochi giorni dopo l’insediamento a «l’Unità» a Michele Serra e Sergio Staino. Quando vuole colpire un giornalista per educarne cento, D’Alema ricorre al suo pezzo forte, la pubblica lapidazione. È chiaramente ciò che più gli dà soddisfazione, un’ebbrezza impareggiabile. Il nemico va annientato preferibilmente in campo avverso e davanti ai suoi colleghi, in modo da amplificarne l’umiliazione e l’isolamento, ottenendo anche un formidabile effetto dissuasivo di massa. Il classico scambio di battute in Transatlantico è: «Onorevole, posso farle una domanda?». «L’ha già fatta.» Non che in privato vada meglio. Durante i lavori della Bicamerale, Mario Calabresi, allora cronista dell’Ansa, entra nell’ascensore con D’Alema che sta raggiungendo Bossi per un incontro riservato. «Presidente, posso farle una domanda?» «No.» «Perché?» «Perché qualsiasi domanda sarebbe sbagliata.» «Posso almeno salire con lei sull’ascensore?» «Siamo in Europa, c’è la libera circolazione delle persone...» Nel 2011 Luca Telese ha raccontato su «il Fatto Quotidiano » questa scena. «D’Alema, nel Transatlantico di Nella tana delle iene dattilografe Montecitorio, palpebre spalancate, tono indignato, mi guarda fisso e dice: “Voi de ‘il Fatto’ siete tecnicamente fascisti...”. Che cosa succede perché il líder máximo sia così indispettito? Mentre gli chiedo perché sia così arrabbiato fa un gesto plateale. Si toglie gli occhiali da presbite, li infila nel taschino con un gesto ampio del braccio, mi dice con tono di sfida: “Sa, quando ero ragazzo, di solito, dopo che facevo questo gesto, l’interlocutore che si trovava al posto dove lei è ora, poco dopo si ritrovava con il naso sanguinante”. Meraviglioso D’Alema quando ti parla così e non ti rendi conto se ci creda sul serio, o se stia giocando alla parodia del bullo, così per inscenare una prova di forza con l’interlocutore: “Lei forse non sa, ma vorrei ricordarglielo che ho fatto a botte tante volte. Ma sono più quelle in cui le ho date che quelle in cui le ho prese”.»
Se è di umore migliore, D’Alema si accontenta di demolire l’orgoglio professionale dell’interlocutore con un aggettivo che gli è particolarmente caro. L’arena è sempre il mitico corridoio dei passi perduti. D’Alema esce dall’aula della Camera e comincia a camminare nel grande atrio, sotto il soffitto dove i passi e il chiacchiericcio si uniscono in un unico rumore di fondo che ricorda la risacca. Ha una tecnica tutta sua, come i pescatori. Non ha bisogno di annunciarsi, chiamare, convocare alcuno. Appare, magari telefona, scambia due parole con i fidi collaboratori, sempre con fare di niente. Basta questo. Dopo pochi istanti, come pesci che disegnano cerchi sulla superficie dell’acqua, si avvicinano i giornalisti. Con un ordine quasi gerarchico. Prima gli iniziati, poi gli altri. Ultimi i novellini, sprovveduti e ignari della sorte che li attende. Uno di loro, come un pugile che sale sul ring senza guantoni e paradenti, a guardia bassa, azzarda una domanda tanto per rompere il ghiaccio. Lui non li guarda in faccia, ascolta sì e no mentre maneggia gli occhiali. Finita la domanda, un attimo di silenzio. Pare di vedere le parole rotolare per terra in frantumi. Infine, il leader con i baffi inspira profondamente e liquida la questione: «Questa è una domanda stu-pi-da». Ogni sillaba una coltellata. Gelo nelle vene del novello cronista. E risate degli astanti. A questo punto, il giornalista è a un bivio: se tace, soccombe. Se rintuzza l’assalto, rischia di uscirne malconcio ma potrebbe conquistare la riabilitazione dal grande capo, evitando di finire come la leggenda vuole accadesse nell’antica Sparta ai bambini deformi, spinti giù dal Monte Taigeto.
D’Alema non è un ruffiano. Il suo atteggiamento non muta se al posto del cronista alle prime armi si trova una firma affermata. In questo tratto di equanimità c’è anche lucidità strategica: si colpisce non l’uomo, ma la funzione. Giampaolo Pansa ha raccontato su «Libero» un incontro con D’Alema in un aeroporto il 31 ottobre 1992. «È mattina presto, ma lui già schiuma di rabbia contro una masnada di pessimi soggetti: giudici di Mani pulite, editori, giornalisti. Primo tra tutti Eugenio Scalfari, direttore de “la Repubblica”. Ringhia: “Scalfari ha leccato i piedi ai democristiani che stavano a Palazzo Chigi, da Andreotti a De Mita. E adesso fa il capo dell’antipartitocrazia”.» Due giorni dopo, intervistato da «Il Giorno», rilancia: «Che cosa si vuol fare? Cacciare deputati e senatori per lasciare tutto in mano a Scalfari?». D’Alema ne ha anche per il politologo Ernesto Galli Della Loggia, editorialista del «Corriere della Sera», «un analfabeta di andata e ritorno». E nonostante i tentativi di Scalfari di ammansirlo, dieci giorni dopo sentenzia: «Ormai i giornali sono un problema in Italia, esattamente come la corruzione». Allo stesso Pansa non andrà meglio qualche anno dopo: «Si fa leggere sempre, ma ha un solo difetto: non capisce un caXXo di politica. C’è uno solo in Italia che ne Nella tana delle iene dattilografe capisce meno di lui: Romano Prodi». E Valentino Parlato? «Non lo leggo in Italia, figuriamoci all’estero.» Altro ciak, sempre nel Transatlantico. Questa volta non c’è bisogno della domanda. È sufficiente che D’Alema abbia letto qualcosa di indigesto. Ce l’ha con Massimo Gramellini de «La Stampa». In un libro del 1997, Gramellini ha tratteggiato il rapporto tra D’Alema («l’ultimo italiano a non poter vivere senza la mazzetta dei quotidiani, a cui dedica le ore più piacevoli della giornata sfogliandoli e disprezzandoli ») e i «Vu Parlà, giornalisti di sinistra che amano farsi insolentire da D’Alema».3 D’Alema lo intercetta come un aereo da caccia in volo radente. Individuato il bersaglio, lo punta e quando è a distanza ravvicinata sgancia il missile: «Lo sa che lei è proprio spiritoso? Sì, proprio simpatico. Lei è la prova che anche le persone simpatiche possono essere stu-pi-de». Invidie tra colleghi, viltà umana, compiacenza nei confronti del potente, peraltro fonte da tenere buona: la risata generale è garantita. D’Alema lo sa e, lungi dal desistere, si gusta il colpo di grazia, ancor più subdolo perché proveniente non dal tuo avversario, ma dai tuoi pari. Persino Bruno Vespa, tenutario della terza Camera televisiva, grande apparecchiatore di salotti al cloroformio, ha assaggiato le scudisciate dalemiane. In pubblico, naturalmente, anzi in campo avverso. Settembre 2009, dibattito ad Atreju, la festa dei giovani di destra. Vespa chiede conto delle inchieste sulla sanità pugliese, in cui sono coinvolti esponenti del Pd. D’Alema non lo perdona. Incrocia lo sguardo e lo fulmina con un sorriso che si fa obliquo: «Sei così preciso quando si tratta degli altri, sei così sommario quando si tratta di me. Ma io lo capisco e ti giustifico perché ho un debole per la passione politica, diciamo. Allora la si esibisca senza fingere di essere giornalisti». Infilzata la preda, volta repentinamente il capo verso gli altri relatori, il sorriso si apre compiaciuto, sia per la stoccata sia per i fischi del pubblico. Eppure basterebbe poco per compiacere D’Alema. Il quale sarebbe anche ben predisposto e si accontenterebbe di poco. Scrive Gramellini: «Adora il fruscio della carta, che lo fa sentire tanto più importante e colto di Veltroni. Ma come tutti i dittatori e gli innamorati, vorrebbe cambiare in meglio l’oggetto delle sue brame. Rendere i giornali meno futili e superficiali. Una sobria apertura a tutta pagina sul discorso di D’Alema. Un commento autorevole di trecento righe sul discorso di D’Alema. Un’analisi delle origini storiche e culturali che hanno ispirato il discorso di D’Alema. Un approfondimento meticoloso dei testi di legge citati nel suo discorso da D’Alema. Non è poi così difficile, in fondo».
In attesa dell’inchiostro dell’avvenire, si può cominciare con dosi omeopatiche. Come le interviste di D’Alema, ormai un format. Innanzitutto, lo spazio. Devono essere ampie, ariose, sconfinate: una pagina. Tema libero. Si spazia, eccome se si spazia. Apparato iconografico: l’ideale è il disegno del líder máximo seduto alla scrivania di legno pregiato, in prospettiva frontale, con una rotazione del corpo di quarantacinque gradi, schizzato in chiaroscuro, con tratti che la matita riesce a umanizzare ma non a scapito del senso di autorità. In subordine una fotografia istituzionale, ambientazione luccicante, inquadratura da statista, possibilmente solitario (o per lo meno in compagnia di leader stranieri) e immancabilmente pensoso, immerso nella fatica della profonda riflessione e della sottile strategia. Dettaglio reso da un ampio gesto della mano, chiusa a pugno per le asserzioni più audaci o aperta con dita ben distanziate per gli equilibri più avanzati. Testo: colonne tipografiche larghe, sia per conferire solennità all’evento sia per ridurre l’impatto visivo delle risposte, solitamente lunghe, verbose, infarcite di perifrasi («È del tutto evidente...»), anacoluti e avverbi pleonastici che «francamente» stenderebbero un monaco cistercense. C’è stato un tempo in cui i giornali si contendevano queste interviste, mettendosi in fila come all’ufficio postale e rammaricandosi se lasciati a lungo a bagnomaria. D’Alema usava con cura questo potere per manifestare il mancato gradimento della linea editoriale. L’embargo più lungo l’ha riservato al «Corriere della Sera» diretto da Paolo Mieli a partire dall’estate 2005, quella dei «furbetti del quartierino ». D’Alema chiuse i rubinetti verbali con il nemico di via Solferino. Trascorrevano settimane, mesi, anni e i feticisti del genere tenevano il conto. Mieli restituì la pariglia con gli interessi nel marzo 2006, omettendo, nello storico editoriale di endorsement per l’Unione prodiana, il nome di D’Alema nell’elenco di «personalità» di centrosinistra che giustificavano la scelta del sostegno elettorale: Prodi, Rutelli, Fassino, Pannella, Boselli, Bertinotti. Lui no. Il gelo si sciolse solo nel maggio 2007, quando sul «Corriere» ricomparve un’intervista politica a D’Alema. Peraltro una delle più significative degli ultimi anni, perché contenente un avvertimento – «È in atto una crisi della credibilità della politica che tornerà a travolgere il paese con sentimenti come quelli che negli anni Novanta segnarono la fine della Prima repubblica» – che non poteva non essere lanciato sulle pagine del giornale alfiere della campagna contro la «casta» dei politici con gli articoli e i libri di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo. Un altro rumoroso embargo risale al decennio precedente, quando il settimanale progressista «l’Espresso» si schiera contro l’appeasement tra D’Alema e Berlusconi sulle riforme della magistratura. Nell’ottobre 1996 il condirettore Giampaolo Pansa nella rubrica «Bestiario» conia la crasi «Dalemoni». Il neologismo si trasforma tre settimane dopo in una copertina, con il disegno di D’Alema davanti a uno specchio che ne riflette l’immagine di Berlusconi. Il fuoco amico irrita D’Alema, che si fa sentire con un’intervista su «la Repubblica», quotidiano dello stesso gruppo editoriale: «C’è chi non mi perdona di aver fatto vincere le elezioni. Sta a sinistra, ma la sua personale concezione del mondo e la sua fortuna sono legate alla sconfitta. Perciò non mi perdonerà mai». Del resto già nell’aprile 1996, dopo il successo dell’Ulivo, all’editore Carlo De Benedetti aveva detto: «Hai visto? Abbiamo vinto nonostante i tuoi giornali». L’embargo di D’Alema risultava doloroso per i giornali, perché le sue interviste diventavano eventi politici. L’impaginazione di riguardo preannunciava un sicuro effetto dirompente. I cronisti politici concorrenti «rosicavano», i politologi le vivisezionavano a caccia di nuovi orizzonti, distinguo, messaggi subliminali, gradazioni di toni rivelatrici di mutati atteggiamenti verso alleati e avversari. I curatori delle rassegne stampa si inebriavano. I politici le compulsavano voluttuosamente, facendo raffreddare il caffè. Fu in una di queste interviste, nell’ottobre 1995 a Valentino Parlato su «il manifesto», che D’Alema pronunciò una delle sue frasi più celebri: «La Lega c’entra moltissimo con la sinistra, non è una bestemmia. Tra la Lega e la sinistra c’è forte contiguità sociale. Il maggior partito operaio del Nord è la Lega, piaccia o non piaccia. È una nostra costola». Frase poi rinnegata: «Non ho mai detto che la Lega è una costola della sinistra, questa è una leggenda popolare» alimentata da «molte polemiche inutili da parte di chi non capì o, forse, non volle capire». Come stupirsi, del resto? «Purtroppo in Italia si parla spesso di cose che non si sono lette, non si sanno.» Due mesi dopo quell’intervista «male interpretata», D’Alema annunciava urbi et orbi attraverso «Prima Comunicazione» la clamorosa decisione di «parlare alla gente attraverso la televisione» rinunciando alle interviste sui giornali perché «nell’informazione stampa passi attraverso un mediatore che o non capisce il tuo messaggio o lo forza per i suoi interessi. Se parli con la stampa, sei sicuro di perderci». Ma silenzio non fu. A dispetto del proclama, l’archivio della Camera dei deputati negli ultimi quindici anni conta in media un’intervista ogni diciotto giorni. Domeniche, festività e vacanze comprese. Quello che è cambiato è il successo del format. Ora le interviste di D’Alema passano come i film di Totò nei palinsesti estivi delle televisioni. Non accendono dibattiti, se non tra incanutiti aficionados. Non fanno «rosicare» i giornali concorrenti. E annoiano persino i politici, che danno una fuggevole occhiata al titolo e poi voltano pagina sorseggiando il caffè.


(continua in libreria)


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mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

D'Alema è un altro di cui pare impossibile liberarsi.

Tuttavia nell'ultimo scontro con Bersani, penso che avesse ragione.

Stando almeno a quanto riportato dai giornali, il conte max avrebbe proposto a Bersani di candidare Rodotà come premier, ricevendone come risposta: ""no, me la voglio giocare fino in fondo". E poi si è visto come è andata a finire.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Cose di casa Diccì - 14


Prendi i voti e scappa

Può darsi che da lunedì prossimo Ignazio Marino faccia cose grandi per Roma, ma la sua prima scelta, mette in evidenza quale sia il livello del partito dei defunti.

Una scusa più stupida di quella che ha trovato per disertare l’incontro di stamani con il Gay Pride non la poteva trovare.

Cose da scuse da Asilo Mariuccia.

Eppure Ignazio Marino aveva dato sin qui l’impressione di essere l’ultimo panda del Pd. L’ultima persona onesta e corretta all’interno di un partito di affaristi.

E’ caduto l’ultimo baluardo.

I voti dei gay gli hanno fatto comodo, sembrava il più aperto dei cattolici a certe problematiche.

Alla prima prova concreta ha fallito a neppure una settimana dalle elezioni.

L’unico rappresentante delle istituzioni con le palle nella XVII legislatura è la presidente della Camera, presente ieri con il ministro Idem al Gay Pride di Palermo.

*

PER LA PRIMA VOLTA COSI’ A SUD
Boldrini e Idem aprono il Palermo Pride: «Nessuna carnevalata, solo diritti»Foto
Orlando: «La nostra città capitale europea della cultura»

http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 8256.shtml


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il Fatto 15.6.13
Gay Pride, Marino tiene famiglia
Il sindaco di Roma diserta il corteo di oggi: “Devo stare con moglie e figlia”
L’ira delle associazioni
I promotori: “Parole offensive per la nostra comunità”
Il registro delle unioni civili era stato uno dei punti forti nella campagna per il Campidoglio all’ombra di San Pietro
di Luca De Carolis

LA PRIMA STECCA DEL CHIRURGO MARINO DISERTA IL GAY PRIDE
“DEVO STARE CON LA MIA FAMIGLIA”. AL SUO POSTO, IL CONSIGLIERE COMUNALE NIERI. GLI ORGANIZZATORI: “RISPOSTA OFFENSIVA”

Dopo lo spumante, gli annunci sui Fori pedonali e le salite in bici, la prima grana: o il primo autogol. Tramutatosi in poche ore da innovatore a “pompiere”, Ignazio Marino ha deciso (forse) di non irritare quel Cupolone che pesa persino su di lui, eletto nonostante il gelo della Curia. E così ieri sul Corriere della Sera il neo-sindaco ha fatto sapere che non andrà al Gay Pride di questo pomeriggio a Roma, a cui era stato invitato: “Ci sono andato quasi ogni anno, spesso ho preso la parola: ma in questo fine settimana ho bisogno di trascorrere tre giorni con mia moglie e mia figlia”.
PAROLE che suscitano tanti mal di pancia, proprio nel giorno in cui il presidente della Camera, Laura Boldrini, e il ministro per le Pari opportunità, Josefa Idem, sono a Palermo per presentare il Gay pride nazionale. E proprio la Boldrini precisa: “Non sta a me valutare le scelte del sindaco di Roma: io sentivo il dovere di essere a Palermo come rappresentante delle istituzioni”. Sillabe diplomatiche, ma la diversità di linea emerge ugualmente. Proprio come è evidente l’irritazione delle associazioni gay. In cima alla lista il Comitato Pride Roma 2013, che morde così: “La risposta del sindaco è irrispettosa e offensiva nei confronti di una comunità che si batte da anni per vedere riconosciuti i diritti, la visibilità e la dignità delle proprie famiglie. Marino ha il dovere di offrire alla città una disponibilità diversa rispetto al passato e di dimostrare più attenzione alle richieste di una grande manifestazione per i diritti civili. Siamo molto delusi da questa scelta, confidiamo che il sindaco comprenda l’importanza che avrebbe la sua presenza”. Chiaro il messaggio: Marino, ripensaci. Si fa sentire anche il circolo Mario Mieli: “Falsa partenza e brutto segnale nei confronti di una comunità importante, che ha contribuito in modo rilevante alla sua vittoria e che si aspettava un segnale in netta discontinuità col passato. Già ieri il sindaco aveva schivato con imbarazzo una richiesta diretta rivoltagli in piazza del Campidoglio da una nostra attivista”. Parla anche Equality Italia: “Condividiamo il dispiacere per la sua assenza, ci aspettiamo da Marino gesti che dimostrino nei fatti la volontà espressa in campagna elettorale”. Traduzione ovvia: sul registro delle unioni civili non è possibile arretrare.
IL SINDACO ne aveva fatto uno dei punti forti del suo programma. Ma ieri su Repubblica è parso più cauto: “Del registro discuterà con il Consiglio comunale, certamente in agenda c’è il riconoscimento di tutti i diritti”. Nel pomeriggio, l’annuncio che prova a tamponare: al Pride come delegato di Marino andrà Luigi Nieri (Sel), consigliere comunale e probabile assessore. Porterà agli organizzatori un messaggio del sindaco. Ne trapela una parte: “Voglio ribadire il mio impegno affinché a Roma i diritti di tutti siano garantiti e venga sradicata ogni forma di intolleranza: odio e discriminazione non avranno cittadinanza”. Ambienti del Pd precisano: “Marino ha l’esigenza di stare con la famiglia e di riposarsi”. A sinistra però c’è agitazione. Il vice del governatore Zingaretti, Massimiliano Smeriglio (Sel): “Il Pride è un appuntamento per nulla rituale che parla di diritti e di democrazia: io sarò in piazza”. Non ci sarà Zingaretti. Ma da un’associazione ricordano: “Da presidente della Provincia di Roma ha patrocinato il Pride 2008 e ha partecipato a quello del 2010”. Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista: “L’assenza di Marino è un errore, noi ci saremo”. Arriva la notizia che il Comune di Milano darà il patrocinio al prossimo Pride cittadino, a fine mese. Batte un colpo il Cinque Stelle del Lazio: “Abbiamo presentato in Consiglio regionale una proposta di legge contro le discriminazioni e per la tutela dei diritti dei conviventi”. Imma Battaglia, consigliere comunale e attivista gay, difende il sindaco: “È solo un problema di agenda, Marino farà quello che ha promesso e al Pride 2014 ci sarà. Timore della Curia? Per carità, un uomo che parla di eutanasia e diritti come lui... ”. Ma su Repubblica Tv Aldo Busi è duro: “Tanto valeva rimanesse Alemanno”. Eppure sui diritti civili Marino aveva impostato la sua campagna per la segreteria Pd, nel 2009. Imperativi: riconoscere i diritti delle coppie gay con il modello della civil partnership britannica, leggi sull’omofobia e sull’omogenitorialità. Si riavvolge il nastro, e si torna a martedì scorso. Il quotidiano della Cei Avvenire titolava: “Il chirurgo e il nodo dei temi etici”.

il Fatto 15.6.13
Complimenti, Marino cambia slogan da daje ad amen
di Gianni Boncompagni

IL NUOVO SINDACO di Roma è molto cattolico. E fin qui niente di grave. Del resto i cattolici nel mondo sono molti di più di un miliardo, quindi uno in più non impressiona. Il sindaco Marino sembra però essere molto cattolico: si dice che si confessi ogni ora con il suo confessore personale. “Non commette peccati” sostiene questo confessore. “Ogni tanto ruba qualche piccolo cucchiaino di marmellata dal frigo del suo ufficio e insiste a farsi assolvere. Io lo assicuro che in giro c’è di peggio ma lui non transige. Vuole l’assoluzione. Ma non solo”. Sembra che preghi tutto il giorno e anche la notte e ad alta voce tanto che la moglie si è rivolta varie volte ad Amnesty International. I suoi collaboratori stanno iscrivendolo a un corso rapido di ateismo pratico-teorico ma lui, il sindaco, non ci pensa proprio e anzi è andato da un chirurgo suo amico per farsi fare le stimmate. Staremoavedè!
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