Ius soli

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UncleTom
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Re: Ius soli

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Se tanto mi da da tanto……….



8 ore fa
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Ma per gli "intellò" cattocomunisti il problema sono i razzisti e Trump
Da «Avvenire» a «Repubblica», predica sugli italiani intolleranti con gli immigrati. E il presidente Usa diventa un filonazista

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 32223.html


Allora, abbiamo un Papa cattocomunista, secondo gli STRUMPTRUPPEN.


MIGRANTI
Ius soli, l’apertura di papa Francesco
«Diritto alla nazionalità dalla nascita»

Il Pontefice, nel suo messaggio per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebrerà il prossimo 14 gennaio prende esplicitamente posizione sullo Ius Soli e manifesta il suo appoggio anche allo Ius Culturae

Dal Corriere della Sera



MA DATO CHE QUESTO PAPA SI AVVICINA MOLTO, MOLTO, MOLTO DI PIU’ DEI SUOI PREDECESSORI, AI PRICINCIPII DEL FONDATORE DELLA RELIGIONE CATTOLICA, SEGUENDO LA LOGICA DEGLI STRUMPTRUPPEN, GESU’ CRISTO ERA CATTOCOMUNISTA, E DI CONSEGUENZA SUO PADRE (CELESTE) E’ CATTOCOMUNISTA.

IL LORO ODIO ARRIVA A TANTO????????????????????????????????????????
UncleTom
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Re: Ius soli

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IlFattoQuotidiano.it / Diritti


Ius soli, l’appello di Papa Francesco: “La cittadinanza va riconosciuta alla nascita”
di F. Q. | 21 agosto 2017

Diritti
Il Pontefice durante il suo Messaggio per la Giornata del Migrante 2018 sollecita "una legislazione conforme ai principi fondamentali del diritto internazionale". La nazionalità, per Bergoglio, "va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita"
di F. Q. | 21 agosto 2017
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Più informazioni su: Ius Soli, Migranti, Papa Francesco

“Nel rispetto del diritto universale a una nazionalità, questa va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita“. E’ l’appello di Papa Francesco nel corso del suo Messaggio per la Giornata del Migrante 2018. Il Pontefice affronta il tema dello Ius soli, il diritto di cittadinanza per chi è nato sul territorio dello Stato, e dice: “La apolidia in cui talvolta vengono a trovarsi migranti e rifugiati può essere facilmente evitata attraverso una legislazione sulla cittadinanza conforme ai principi fondamentali del diritto internazionale”. Una sollecitazione che arriva mentre la legge su Ius soli e Ius culturae è ancora in discussione in Senato e il voto è stato rinviato all’autunno, con forte rischio che la norma non passi in questa legislatura.
Bergoglio cita la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo come “base giuridica universale per la protezione dei minori migranti”. Per loro, aggiunge il Papa, “occorre evitare ogni forma di detenzione in ragione del loro status migratorio, mentre va assicurato l’accesso regolare all’istruzione primaria e secondaria”. Allo stesso modo Francesco chiede che venga garantita “la permanenza regolare al compimento della maggiore età e la possibilità di continuare degli studi”. “Per i minori non accompagnati o separati dalla loro famiglia – continua – è importante prevedere programmi di custodia temporanea o affidamento”.
Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati: è il tema del Messaggio di Bergoglio per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018, che si celebrerà il prossimo 14 gennaio. “Durante i miei primi anni di pontificato ho ripetutamente espresso speciale preoccupazione per la triste situazione di tanti migranti e rifugiati che fuggono dalle guerre, dalle persecuzioni, dai disastri naturali e dalla povertà”, ha detto Papa Francesco. Per il Pontefice, “se opportunamente riconosciute e valorizzate, le capacità e le competenze dei migranti, richiedenti asilo e rifugiati, rappresentano una vera risorsa per le comunità che li accolgono”. “Per questo auspico che, nel rispetto della loro dignità, vengano loro concessi la libertà di movimento nel paese d’accoglienza, la possibilità di lavorare e l’accesso ai mezzi di telecomunicazione”, sottolinea ancora nel suo discorso.
Accogliere i migranti significa offrire loro “ingresso sicuro e legale nei paesi di destinazione”, per esempio attraverso “corridoi umanitari e una prima sistemazione adeguata e decorosa”. Per il Papa occorre anche “un impegno concreto affinché sia incrementata e semplificata la concessione di visti umanitari e per il ricongiungimento familiare”. “Sarebbe opportuno, inoltre, prevedere visti temporanei speciali per le persone che scappano dai conflitti nei paesi confinanti”. “Non sono una idonea soluzione le espulsioni collettive e arbitrarie di migranti e rifugiati, soprattutto quando esse vengono eseguite verso paesi che non possono garantire il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/08 ... a/3807040/
UncleTom
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Re: Ius soli

Messaggio da UncleTom »

Come puoi constatare, caro lilly, gli STRUMPTRUPPEN, non hanno intenzione di mollare.



Perché lo ius soli mina la sicurezza dell’Italia
• Ago 21, 2017
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• Giovanni Giacalone
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Il generale Mario Mori, ex comandante del Ros ed ex direttore del Sisde, venerdì 18 agosto è intervenuto alla trasmissione “In Onda” di La7, all’indomani dell’attentato a Barcellona affrontando alcune tematiche relative al terrorismo.
Il generale è entrato anche in merito alla questione sulla cittadinanza in risposta alla domanda sul perché in Italia non abbiamo ancora avuto attacchi, illustrandone il differente contesto rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Belgio e Gran Bretagna: “Non è stata una questione di fortuna: noi come Italia abbiamo una storia diversa rispetto agli altri Paesi europei. In particolare abbiamo una storia coloniale molto ridotta nel tempo e nello spazio; altri Paesi come Francia, Belgio, Inghilterra o Spagna hanno oggi la seconda e terza generazione di immigrati, quindi con passaporto e cittadinanza di quel Paese. Noi invece abbiamo una scarsa frequenza di cittadini provenienti dal mondo musulmano e pochissimi fra costoro hanno la cittadinanza italiana. Solo 250mila persone su un milione e mezzo hanno infatti la cittadinanza. Questo cambia il fatto che i controlli sono più facili. Noi rispetto ad altri Paesi abbiamo la possibilità di espellere più facilmente persone pericolose”.
È fondamentale tenere bene in considerazione quanto detto dal generale Mori perché di fatto le espulsioni sono uno strumento essenziale, “cavallo di battaglia” della strategia anti-terrorismo dell’Italia, come dimostrano i numeri (da inizio 2017 sono 70 i soggetti espulsi per motivi legati alla sicurezza nazionale). Immaginiamoci cosa sarebbe potuto succedere se non avessimo disposto di tale strumento.
Tutto ciò ci porta a fare un’ulteriore considerazione e cioè che regalare la cittadinanza non porta automaticamente all’integrazione, come possiamo vedere in molti paesi europei, ma rischia invece di rendere più difficile il lavoro di contrasto al radicalismo visto che i radicalizzati non potrebbero in quel caso essere espulsi. Finiremmo per trovarci ghetti come quelli di Selinunte a Milano o Porta Palazzo a Torino, con potenziali elementi radicalizzati ma con cittadinanza italiana.
Se poi teniamo conto dei dati dell’Europol dello scorso giugno secondo i quali i soggetti radicalizzati sono sempre più giovani (molti i nati in Europa), come confermato tra l’altro dall’età media degli attentatori di Barcellona, la situazione è ben poco felice.
Il modello multietnico, multiculturale come antidoto all’esclusione ha già dato risultati fallimentari, come dimostrano i casi di Francia, Belgio e Gran Bretagna con i vari ghetti, banlieue, dove nemmeno la polizia si addentra, luoghi diventati fulcro della radicalizzazione islamista (Molenbeek parla chiaro). Le “zone franche” di Londra, Birmingham e Leicester sono ben note, dove girano addirittura ronde di barbuti che impongono la sharia e aggrediscono chi non la rispetta.
La cittadinanza non è dunque sinonimo di integrazione e non a caso molti dei terroristi che hanno colpito l’Europa avevano la cittadinanza (alcuni esempi: Mohammed Merah, Abdelhamid Abaoud, Salah Abdeslam, Mehdi Nemmouche ecc.) così come tantissimi di quelli che sono partiti per andare a combattere nelle file dell’Isis.
Nonostante i dati parlino chiaro, il premier Paolo Gentiloni, durante il suo intervento al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini e con l’attentato di Barcellona ancora caldo, partiva di nuovo alla carica a favore dello ius soli che “arricchisce la nostra identità” elogiando “una società più aperta e multietnica”. Un tempismo non certo ottimale.
Un termine tra l’altro interessante quello di “società aperta”, la open society tanto promossa dal filantropo George Soros, al punto da utilizzarla come nome della sua rete di fondazioni creata nel 1993, la “Open Society Foundations”. Peccato però che diverse ONG legate a Soros sono in più occasioni state accusate di essere legate al business dell’immigrazione clandestina grazie all’impegno di navi-soccorso gestite da organizzazioni umanitarie (Moas, Jugend Rettet, Stichting Bootvluchting, Médecins sans frontières, Save the children, Proactiva Open Arms, Sea-Watch.org, Sea-Eye, Life boat) che annoverano tra i propri finanziatori proprio la Open Society e altri gruppi legati al milionario «filantropo» George Soros, come già mostrato da Gian Micalessin.
Non dimentichiamo inoltre che a inizio maggio, in concomitanza con lo scoppiare del caso ONG/immigrati, arrivava a Roma proprio George Soros e si recava a Palazzo Chigi per incontrare il premier Paolo Gentiloni. Perché? Elvira Savino di Forza Italia annunciava un’interrogazione parlamentare sui motivi della visita.
Gentiloni a Rimini ha inoltre affermato: “Il governo alla luce dei risultati” raggiunti nella gestione dei flussi migratori “non deve avere paura di riconoscere diritti e doveri a chi è nato in Italia e chi studia nelle nostre scuole. La risposta non è nell’esclusione, non è nella negazione della realtà che alimentano solo minacce, non sicurezza“.
Il premier sbaglia perché i risultati raggiunti da questo governo in quanto a immigrazione sono disastrosi, con intere aree fuori controllo, in preda all’illegalità e basta fare un giro a Milano in zona stazione Centrale o a Torino all’ex Villaggio Olimpico per rendersene conto (giusto per citarne un paio).
Grazie al flusso di barconi è entrato di tutto, incluso l’attentatore di Berlino Anis Amri e il torturatore somalo Osman Matammud, riconosciuto da alcune sue ex vittime mentre girava liberamente in Stazione Centrale a Milano.
Del resto anche le autorità libiche lo scorso maggio avevano segnalato che l’Isis caricava i suoi uomini sui barconi dei clandestini per inviarli in Europa “perché la polizia europea non sa chi appartiene all’Isis e chi è invece un rifugiato”. Una volta sbarcati riescono a spostarsi e sparire grazie alla totale assenza di documenti e alla possibilità di eludere molto facilmente i controlli.
Infine sarebbe bene ricordare che il governo in carica non è stato eletto dagli italiani e si dovrebbe dunque astenere dal prendere iniziative unilaterali su un aspetto così delicato come la cittadinanza in un momento in cui l’intera Europa è in piena emergenza sul piano della sicurezza.
UncleTom
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Re: Ius soli

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14 ore fa
2982


Ius soli, Alfano pronto a tradire
Così faranno passare la legge


Laura Cesaretti
UncleTom
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Re: Ius soli

Messaggio da UncleTom »

A dimostrazione che SOROS e la CIA avevano diabolicamente ragione nel progettare l’emigrazione di una parte consistente dell’Africa e del Medio oriente, per destabilizzare l’Europa.


"Ius soli deterrente per i reati"
Bufera sulle parole di Orlando

Il ministro: "È un percorso di diritti e doveri che porta integrazione e sicurezza". Insorge Forza Italia: "Ci prende in giro"
di Chiara Sarra
1 ora fa
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UncleTom
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Re: Ius soli

Messaggio da UncleTom »

…………Tecnicamente, l’operazione si chiama “Prendere la palla al balzo”


Visto il successo innegabile del Fatto Quotidiano circa la raccolta di firme per reintegrare la Gabanelli(42mila in due giorni, al momento di andare in stampa ieri sera), lo sveglio camerata che dirige il quotidiano degli STRUMPSTRUPPEN, ha provato ad approfittare della situazione e lanciare una raccolta di firme tra i camerati italiani.

Mentre da una parte si raccolgono le firme di quegli italiani che credono ancora nella LIBERTA’, dall’altra si cerca di fare un censimento di quanti “EIA…EIA, ALALA’” possono rispondere al fascino del fascio.






Diciamo no allo ius soli: firma l'appello de ilGiornale

Repubblica arruola gli intellettuali per far approvare lo ius soli. Noi i cittadini per bloccarlo. Invia una mail a noiussoli@ilgiornale.it
IlGiornale - Mar, 12/09/2017 - 07:50
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Il quotidiano La Repubblica rispolvera in questi giorni una vecchia tradizione della sinistra, quella di lanciare appelli a favore di qualcosa o di qualcuno per poi farli sottoscrivere dai propri intellettuali di riferimento.

Una tradizione, per altro, nefasta nella storia della tradizione della sinistra italiana. Il tema del nuovo appello è lo ius soli. Repubblica vuole forzare la mano, in un Parlamento in scadenza di mandato e non più rappresentativo del Paese per via degli oltre trecento voltagabbana che ci sono stati in questa legislatura, e approvare velocemente la legge che allarga il diritto di cittadinanza. Legge che già esiste e ha regole molto chiare e precise.
L'iniziativa di Repubblica è stata intitolata "Patria è dove trovi pace e rifugio". E già qui c'è un errore clamoroso perché basta consultare un dizionario per prendere atto che patria significa terra dei padri e, in senso più allargato, terra degli avi.

Noi vogliamo rispondere a questo appello con un contro-appello. Non ci rivolgiamo agli intellettuali ma ai nostri lettori e ai nostri cittadini. E lanciamo una raccolta di firme per sapere se siete d'accordo nel non approvare lo ius soli così come è stato formulato dal Partito democratico, rinviando la discussione a tempi migliori e a un nuovo Parlamento che abbia davanti un percorso sufficiente per approvare una legge di questa delicatezza e soprattutto che sia rappresentativo del Paese.
Se, quindi, siete d'accordo che lo ius soli non va approvato, potete firmare il nostro appello inviando una semplice mail a noiussoli@ilgiornale.it.
Vedremo se, alla fine, conterà di più il parere dei cittadini o quello dei soliti intellettuali salottieri.

VIDEO:
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 40520.html

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A CONFERMA

…….Una tradizione, per altro, nefasta nella storia della tradizione della sinistra italiana…..
Alessandro Sallusti


Da: “DA GELLI A RENZI(PASSANDO PER BERLUSCONI)
Capitolo secondo – Il pensiero politico di Gelli e il Piano di Rinascita Democratica
Pagina 72

Di Aldo Giannuli


……Occorreva smantellare il compromesso socialdemocratico che era alla base del welfare e che, soprattutto in Europa, aveva prodotto lo <<stato sociale di diritto>>, e per fare questo si doveva espugnare la roccaforte dei partiti socialisti, socialdemocratici, laburisti che vigilavano su quel patto.



Ci sono voluti 40 anni, ma alla fine la sinistra è sparita in tutta Europa, provocando i disastri sociali a cui stiamo assistendo.

Tanto che per l’Italia, domenica scorsa nella sua rubrica sull’Espresso, SATIRA PREVENTIVA, Michele Serra, suggeriva che il suicidio assistito (della sinistra), per alcuni bisogna farlo a Lugano, mentre per altri a Zurigo.

La sinistra non esiste più.

Dire che il PD è di sinistra, è come dire che in Piazza del Duomo, a Milano, si possono vedere ancora dinosauri, portati al guinzaglio da estrosi benestanti.

TOGLIETE IL BARBERA AI GIORNALISTI DELLE DUE CORAZZATE STRUMPTRUPPEN, DECISAMENTE LI STORDISCE TROPPO. HANNO LE ALLUCCINAZIONI.

CHIAMARE DI SINISTRA, CHI NON LA PENSA FASCISTICAMENTE COME LORO, E’ UN VEZZO PRIMA DELL’AVVENTO DELLA NUOVA VERSIONE 2.0, PROGETTATA DA LICIO GELLI.
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