Come se ne viene fuori ?

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pannelliano
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da pannelliano »

camillobenso ha scritto:Comunicato stampa
Dopo la frana, chi vincerà la partita?

12 aprile 2012 - 17 Commenti »
La presidenza di LeG


Il momento è grave.

Dobbiamo tutti prendere atto che il sistema sta franando e che a nulla servono, se non ad accelerare la frana, le toppe con cui ABC propongono di ricucire lo strappo.

Il problema del finanziamento pubblico ai partiti sta sollevando la rabbia dei cittadini chiamati a sacrifici umanamente intollerabili.
E dopo la rabbia, dopo la irresponsabile soddisfazione degli agitatori di popolo, cosa ci aspetta?

Ancora rabbia, ancora delusione e distacco e la domanda che angoscia: chi vincerà la partita?

Perché questa volta ABC hanno mostrato il vero volto della questione. I loro partiti, tutti i partiti, sono diventati delle scatole che valgono solo per la merce che contengono: i soldi dei cittadini. Non c’è un’idea di bene pubblico, in quelle scatole, non c’è un programma, non c’è una soluzione che riguardi sacrifici per tutti, non c’è una promessa di ricambio e di rinnovamento.

C’è solo il mantenimento del potere economico, del “malloppo”.

Oggi siamo all’ultima ora utile. Ma serve il coraggio di chiudere i conti col passato, accettare i controlli ma soprattutto diminuire il finanziamento pubblico (cominciando col fermare nuovi rimborsi), inventare forme di finanziamento dei privati, restituire ciò che è avanzato .

Serve il coraggio di partiti pronti a mettersi in gioco e a spalancare le porte ai cittadini che fino ad oggi sono serviti soltanto a mantenerli.

Servono statisti che ci aiutino a fermare la frana. Se non è già troppo tardi.

LeG
Per dovere di cronaca, bisogna anche dirla tutta pero'. Siccome, e' facile (troppo) fare di tutte le erbe un fascio, generalizzare.
Qui si dice che "tutti i partiti sono diventati delle scatole che valgono solo per la merce che contengono: i soldi dei cittadini".
I Radicali, sulla questione del finanziamento pubblico dei partiti, dal 1978, sono "altro", cioe' un partito che si e' comportato in modo ben diverso dagli altri partiti e hanno chiesto, DA SOLI, l'opinione del "popolo sovrano" (i cittadini appunto) tre volte: nel 1978, 1993, 2000. Nel 1993 il referendum raggiunge il quorum, e il 90% dei cittadini decido SI' all'abrogazione.
Dove era la presidenza di LeG quando i Radicali raccoglievano le firme per i tre referendum? Sempre meglio "tardi che mai" ma per dare lezioni agli altri, bisognerebbe dimostrare con i fatti (come dice Misiani... :oops: cio' in cui si crede.
No, per ricordarlo anche a LeG: http://www.youtube.com/watch?v=foH9L2suMrA A te non lo ricordo neanche, tanto sono "pannellate" ;) ;)
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Se l’antipolitica dilaga nei piani alti

14 aprile 2012

Non sembra esserci ancora, tra le forze intellettuali e i movimenti della società civile, la piena consapevolezza dei rischi involutivi, davvero spaventosi, che corre la democrazia in Italia. Il comunicato che «Libertà e Giustizia» ha diramato l’altro giorno è un preoccupante segno dei tempi tempestosi che possono travolgere le istituzioni, senza incontrare argini efficaci. Se una delle espressioni più note della cosiddetta società civile riflessiva non trova di meglio che parlare di un «malloppo» da sottrarre ai partiti, naturalmente tutti dipinti come potenziali ladroni, è meglio non immaginare il livello di altre metafore. E dire che, solo qualche settimana fa, l’associazione si era espressa con ben altri termini (e toni) sui problemi della crisi e della riforma della politica. Ora, al posto della pacatezza dell’analisi, affiora una repentina inversione di marcia che suggerisce di adottare uno sbrigativo linguaggio agitatorio. Il cuore del breve documento di «Libertà e giustizia» è infatti racchiuso nel brano seguente. «Tutti i partiti sono diventati delle scatole che valgono solo per la merce che contengono: i soldi dei cittadini».

Se così parlano autorevoli giornalisti e fini costituzionalisti, figuriamoci quale linguaggio coverà nel ventre più molle del Paese. Se un’antipolitica così radicale accomuna ceti intellettuali e strati marginali, non c’è da stare molto rilassati su ciò che potrebbe accadere tra breve. Lascia davvero molto riflettere che «Libertà e Giustizia» trovi così naturale accodarsi al conformistico clima distruttivo odierno. È più agevole cavalcare la tigre dell’antipolitica che lavorare (criticamente) al fianco dei partiti più impegnati per un approdo di tipo europeo alla insidiosa transizione in corso. La minacciosa onda dell’antipolitica potrebbe sconvolgere presto ogni cosa. È inutile e ipocrita perciò concludere invocando la mano esperta di uno statista per impedire la frana. Dove pescarli gli statisti se il giochino abituale è quello per cui i partiti sono tutti uguali, complici del malaffare? L’illusione che dal cilindro dei media esca magicamente un politico di riserva, da porre alla testa di una qualche lista civica, non porta molto lontano. Per questo il comunicato ha un qualcosa di tristemente tragico.
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

Zio chi è l'autore di questo spunto?

Ieri sera sentivo Cacciari , putroppo di sfuggita perchè in altre faccende affaccendata , ho colto una frase , credo si riferisse a Grillo e ai movimenti , diceva sì ben vengano ma quella è protesta non è politica , qui si deve governare non protestare .
Anche L e G ( stamattina ho dato uno sguardo al sito) ...sì ok, tutto preciso, tutto ben detto ...e ora?
Lo volete prendere il primo chakra e proporvi di guidare questo paese con le formule che ritenete risolutive?
Che li fate a fare i circoli? Pour parler? per incontrarsi e poi andare a cena ?
Mi sta bene che il fruttivendolo e l'operaio e il forcone protestino e "slogheggino" , non mi sta bene che quella che dovrebbe essere "la testa " non vada oltre la protesta , la denuncia , la soirèe. Dopo un pò è una presa in giro tale e quale , anzi peggio perchè come chiude l'articolo , se il mondo intellettuale si accoda al clima distruttivo dell'antipolitica istilla una tragica rassegnazione , la gente vuole essere trascinata ma mica nella depressione o nel baratro.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Michele Prospero

Michele Prospero insegna Scienza politica e Filosofia del diritto presso la Facoltà di Scienze politiche sociologia comunicazione dell'Universitò di Roma "La Sapienza". Dirige la rivista "Democrazia e diritto".

E' sulla prima pagina del sito dell'Unità in alto a destra
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Le oligarchie contro il Pd
Chi non vuole l'alternativa

Tweet Tutti gli articoli della sezione Di Alfredo Reichlin 14 aprile 2012 A - A


Ci risiamo? Ciò che io mi chiedo è se non stiamo chiudendo gli occhi di fronte ai rischi (o forse solo le tentazioni) di uscire dalla crisi del Paese e dal collasso dei due partiti della destra (l’asse di governo Berlusconi-Bossi) con una avventura antiparlamentare. Molte cose spingono in questa direzione.

Una crisi economica che getta nella disperazione milioni di persone al punto che si moltiplicano i suicidi e il fango gettato ossessivamente, ogni giorno e ogni ora, sui partiti politici dipinti come tutti ladri e tutti uguali, sta creando una miscela esplosiva.

È evidente ed è sacrosanta l’indignazione per i fatti di corruzione. Ma è solo di questo che si preoccupa un certo establishment che nuota nell’oro? Mi colpisce molto il fatto che per questa gente e per i loro giornali non va più bene nessuna riforma sul finanziamento pubblico ai partiti. Vogliono altro.

Che cosa? Che vuole l’oligarchia, parola troppo vaga di cui mi scuso ma con la quale intendo non tutto ciò che esercita il potere e che continua a garantire l’ordine democratico (compreso, sia ben chiaro, il governo attuale), ma quell’intreccio di cose e di consorterie, compreso il controllo pressoché esclusivo del circuito mediatico? Io ho la spiacevole impressione che la storia italiana e della sua classe dirigente si ripeta. Parlo della storica incapacità di questa di accettare come normale un possibile ricambio democratico a fronte del collasso del suo vecchio strumento di governo.

Ciò che è avvenuto in altri passaggi (ricordate l’atteggiamento del vecchio Corriere della Sera di Albertini di fronte alla crisi dello Stato liberale nel primo dopoguerra?). Al fondo è di questo che si tratta oggi in Italia. Si tratta del crollo impressionante in un mare di vergogna dell’asse di governo Berlusconi-Bossi al quale non i cosiddetti «politici» (noi almeno no) ma l’oligarchia politica-affaristica-mediatica dominante, avevano affidato il compito di governare. Si tratta del mondo «loro», non nostro. No, cari signori, i partiti non sono tutti uguali ed è l’asse politico che ha governato il Paese che ha fatto vergognoso fallimento.

No, i partiti non sono tutti uguali. È il partito della destra che ha comprato i deputati necessari alla maggioranza, ha corrotto i giudici, ha dichiarato che pagare le tasse è un furto, ha detto che col tricolore «ci si puliva il culo». Ha imposto alla maggioranza parlamentare di votare solennemente, nell’aula storica di Montecitorio, che la signorina Ruby era effettivamente la nipote di Mubarak. Hanno insomma portato l’Italia sull’orlo del baratro. È vero, perfino il Corriere della Sera ha storto il naso, ma alla fine. Per anni il sostegno fu pieno, certo con il distacco dei grandi professionisti. All’inizio di tutto resta la frase lapidaria con cui l’avv. Agnelli incoraggiò la «scesa in campo» di Berlusconi: «Vada pure, perché se perde perde lui, se vince vinciamo noi».

E infatti si sono coperti di soldi. Più del Trota, più delle spese personali di Rosi Mauro. Figurarsi se io non penso che la gente ha ragione di indignarsi. È giusto. Ma c’è qualcosa che non torna. Ed è questa la questione che sollevo. Perché la sola ipotesi che il partito di Bersani (questo pericoloso sovversivo) possa vincere le prossime elezioni sta creando tanta paura e tanta agitazione in un certo mondo? Mi permetto di ricordare a giornalisti e a persone che pure stimo che il Corriere di Albertini sparò a zero su Giolitti ma, di conseguenza, si beccò Mussolini. Io non chiedo sconti per gli errori e del debolezze del Pd.

Chiedo però a un certo mondo in cui, ripeto, ci sono tanti che stimo, qual è oggi, per loro il nemico? I partiti? Ma quali partiti? La fungaia di partiti e partitini personali che si moltiplicano di giorno in giorno, da Beppe Grillo a De Magistris, trovano simpatia. Allora è il partito che non va, cioè quello strumento reale che bene o male organizza la gente, dà anche ai poveracci una voce e una volontà collettiva, consente che anch’essi possano contare ai massimi livelli della vita statale. È questo che non va? Non va che il Pd sia ormai il solo partito che vive nella società tutti i giorni e tutto l’anno, che vota al suo interno, che ha degli organismi dirigenti e che il suo segretario sta lì, al vertice, ma pro-tempore?

Sottopongo queste mie considerazioni a tutti, anche a uomini come Rodotà e Zagrebelsky, a Umberto Eco e Amato, come a Scalfari, Tronti, Claudio Magris, e tanti altri. Cioè a quelli che fanno le opinioni democratiche. Forse io esagero ma non facciamo l’errore di svegliarci troppo tardi. E poi teniamo ben presente il mondo in cui viviamo. Si è rotto un ordine europeo e mondiale.

La crisi e al tempo stesso la potenza e la ferocia distruttiva della ricchezza finanziaria senza limiti che sconvolge il mondo, comprese le nude vite delle persone, è impressionante. La mente corre agli anni ’30. L’analogia è evidente.
Quella crisi e quel passaggio vide una doppia soluzione: da un lato il compromesso democratico e il grande patto sociale con Roosevelt in America e le socialdemocrazie in Europa; dall’altro la stretta autoritaria, Mussolini, Hitler, la guerra. La crisi della politica è gravissima, è reale, ma viene da qui.


Stiamo attenti alla risposta che diamo.


LUnità
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Una parte delle risposte dei lettori dell'Unità all'articolo di Reichlin

63. capitani maurizio
13 minuti fa ( 14-04-2012 )
Sono profondamente d'accordo con l'articolo di Reichlin.
Le ragioni che porta a sostegno della sua tesi le vado ripetendo da mesi anche io nelle discussioni che faccio con amici e colleghi.
Non sto qui a ripeterle quelle ragioni, ma non mi sembra una grande mossa quella di demonizzare i partiti come istituzioni, ma cacciare chi li guida e perseguirli come furfanti.
Questi partiti, questo parlamento sono lo specchio della soceta italiana, infatti se la classe dirigente di questo paese la riteniamo ed e inadeguata incapace e corrotta non è che si trova li in seguito a un colpo di stato.
Io son dell'idea che bisogna che tutti si tolgano davanti alla televisione,si tolgano le pantofole e scendano in politica tutti ma proprio tutti.
La battaglia allo strapotere delle lobi e della finanza, si può portare avanti solo con grandi organizzazioni di massa.
Che ne pensate?


algernon
10 minuti fa ( 14-04-2012 )
giusto: "cacciare chi li guida e perseguirli come furfanti". anche dentro il PD


62. Aurelia del Vecchio
16 minuti fa ( 14-04-2012 )
Capisco tutta la paura del PD di essere estromesso da ogni cosa in questo nostro Paese.Ma se questo accadrà,sarà esclusivanente colpa del PD,partito pavido ed inconcludente,che ai suoi molti torti,aggiunge anche il fatto di sostenere,insieme al PdL,uno dei governi più reazionari della storia repubblicana.La paura dei democratici deve essere veramente tanta,se essi spingono una loro vecchia gloria,Reichlin,a un accorato intervento con il quale si fa balenare anche il pericolo di una spinta autoritaria.Nel caso che si continui a sparare sulla politica tradizionale e si ammicchi a movimenti populisti.Reichlin,invece di attardarsi nella stesura del suo bel temino,avrebbe potuto guardarsi intorno,scendere dal suo essere benestante e sporcarsi gli occhi in una realtà,quella attuale,disperata e disperante per molti italiani.E alla fine forse capirebbe il senso di una ripulsa verso soprattutto il PD e si renderebbe conto che chi ha votato de Magistris auspica solo la Bella Politica.


61. Matteo Quero
23 minuti fa ( 14-04-2012 )
Bossi dimesso, Berlusconi ritirato. Il Ventennio della Seconda Repubblica è finito. Adesso mia aspetto che TUTTA la classe dirigente di questo periodo Vada a Casa!!!
Mi aspetto di Non Vedere piu' ricandiati D'Alema, Veltroni, Bindi, Marini, Casini, Fini etc.etc. La Vostra occasione l'avete avuta e ci avete portati a spasso tra i Monti!
A CASA!!!
Serve un urgente ricambio generazionale!! Chi è d'accordo... alzi il pollice!!


60. Alessandro Ciuffi
31 minuti fa ( 14-04-2012 )
Per qualcuno la crisi, la disoccupazione che sta mettendo in ginocchio l'Italia trova tutti colpevoli. Quindi per risolverli la migliore cosa è l'astensionismo o votare l'anti politica.
Forse è meglio lavarsi gli occhi cercare obiettivamente di chi ci ha portati fino a qui.
Non è più il tempo degli opportunismi. Non c'è più trippa per gatti.Morale. Il PD è ancora un partito che si può votare


algernon
16 minuti fa ( 14-04-2012 )
ma no: per votare il PD dovresti almeno poter scegliere le forze sane dentro il PD. invece le liste le fa il partito, sostituendo il porcellum con il super-porcellum. non puoi scegliere, ti prendi il PD di d'Alema Bersani Letta Franceschini etc. almeno potessi prendere un PD nuovo con Civati Zingaretti. il PD non è più un partito che si può votare, non in queste condizioni


Aurelia del Vecchio
7 minuti fa ( 14-04-2012 )
Vorrei sapere da Alessandro Ciuffi tutti i motivi e le cose meritorie per cui il PD è ancora un partito che si può votare.Invitandolo poi ad usare un linguaggio non precostituito da altri,vorrei che spiegasse che cosa sia l'antipolitica.Se individua come antipolitica l'adesione al movimento di Grillo sono d'accordo perché l'Italia non ha minimamente bisogno di santoni telematici e di uomini della provvidenza.Se invece pensa di individuare come antipolitica tutte le aspirazioni di coloro che invocano la Bella Politica,dopo gli errori clamorosi dei partiti tradizionali,tra cui il PD,commette un errore clamoroso.E non fa che adeguarsi al conformismo dilagante,in un momento di grande disparità sociale,a cui non è estraneo il Partito Democratico.


59. Emilio Santa Maria
40 minuti fa ( 14-04-2012 )
E' vero i politici non sono tutti uguali, ma purtroppo anche nel PD a fianco di persone degnissime, oneste e pulite ci sono degni compari dei vari Belsito Scajola ecc ecc. Ma non sarebbe nemmeno solo questo il punto. Un governo come questo che è dichiaratamente di destra, che sostiene i poteri forti e si accanisce contro i lavoratori, che è ridicolizzato persino dai più grandi imprenditori del mondo, e ci si ricordi ciò che ha detto l'AD di IKEA a proposito dell'art18, non va più sostenuto. Vanno fatte delle azioni coraggiose, va sfruttato questo momento di crisi dei partiti della destra per poter dimostrare che la crisi si può affrintare e combattere anche da sinistra senza affamare la gente....altrimenti siamo alle chiacchiere e Grillo diventa il terzo partito d'Italia.


58. Biagio Luca Intorrella
1 ora fa ( 14-04-2012 )
L'Unita' si e' ridotta ad un organo di partito. ecco l'unica cosa che ci racconta questo articolo


slave
39 minuti fa ( 14-04-2012 )
Se quel partito facesse gli interessi dei lavoratori non sarebbe un gran peccato. Il guaio è che strumentalizza i lavoratori e ne utilizza i voti per fare gli interessi dei padroni



57. Giustino Zulli
1 ora fa ( 14-04-2012 )
Non sono abituato ad interloquire con i cialtroni alla massimiliano che si trincerano dietro l'anonimato per sputare le loro sentenze e i loro insulti. Gli piaccia o meno,continuo a pensare che Berlusconi, Bossi, Tremonti e Scilipoti siano i veri responsabili delle gravi difficoltà che sta attraversando il nostro Paese. Il Pd non è esente da errori anche gravi (penso, ad esempio, alla mancata espulsione di Penati che si sarebbe dovuto dimettere dal consiglio regionale lombardo) ma continuo a pensare che la stragrande maggioranza dei suoi iscritti ed elettori sia gente per bene che spera in un futuro migliore che non saranno i miliardari alla Berlusconi a garantire.Insisto: riduciamo il numero dei parlamentari, i loro compensi, aboliamo tutti i loro privilegi ma continuamo a finanziare pubblicamente i partiti con soldi che dovranno essere rendicondati, da persone esterne, sino all'ultimo centesimo
Joblack
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Joblack »

@camillobenso

anch'io ho letto con attenzione la lettera di Reichlin sull'Unità da te riportata (2) volte con l'aggiunta dei commenti dei lettori nei quali penso ci ritroviamo tutti.

Però non raccolgo l'invito accorato di un grande ex-PCI.

Egli non può dire che il PD è cosa diversa dagli altri partiti (penso che si riferisca solo al PDL e Lega) e che è l'unico partito che rappresenta gli "interessi dei lavoratori".

Dov'era il PD quando è stata approvata la riforma delle pensioni lasciando nel limbo centinaia di migliaia di esodati?

Dov'era il PD quando è stato reintrodotto l'IMU sulla prima casa lasciando inalterato lo sconto di 200 euro a fronte di un aumento del 160% della rendita?

Dov'era il PD quando è stato bloccato il recupero dell'inflazione per pensioni superiori a 1500 euro lordi?

Non è accettabile quando Bersani dice che noi al governo "avremmo fatto meglio", che da qualche parte in parlamento c'è un nostra proposta alternativa, ecc. ecc. .... caxxo ci siete anche voi nel governo dato che PDL e UDC non hanno la maggioranza in parlamento. Abbiate l'umiltà di accettarlo ... altrimenti siete dei rincoglioxxti pure voi ... diànime.

Non accetto prese per il cxxo da nessun esponente del PD, come quell'ultima di Veltroni (il partito a vocazione maggioritario), per cui non darò il mio voto "a scatola chiusa""... e no!

Rifiuto l'assioma "sei di sinistra allora non puoi non essere che del PD", come in passato ho rifiutato l'altro assioma "sei cattolico allora non puoi non essere che della DC".

Caro Rechlin sono i fatti, le scelte che il PD fa ogni giorno che allontanano gli ex-elettori di sinistra di cui faccio parte, di cui l'ultimo fatto sembra quello + schifoso, ovverosia che l'emendamento del PD sulla modifica del reato di concussione venga fatto per fare un favore a Berlusconi perchè sotto sotto risolve anche lo spinoso problema di Penati.

Per non parlare quello che sta combinando Violante nella riforma del bicameralismo e della legge elettorale .... pura spartizione di poltrone!

Non è questo il modo di fare una politica giusta!

Sono questi fatti che ci allontanano anni luce ...caro buon vecchio "compagno" Reichlin.

un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Indovina ..indovinello

«È necessario andare oltre l' Udc - ha precisato - oltre il terzo polo che è stato fondamentale per questa fase politica. Oggi noi gettiamo il seme di un partito nazionale capace di legare gli italiani. Dobbiamo fare un salto di qualità creare una grande formazione moderna che sappia recuperare una politica alta e che permetta ai parlamentari, con una nuova legge elettorale, di tornare al contatto con la gente».

Domanda :

A cosa mira con questa precisazione (la milionesima), Pierazzurro Casini in Caltagirone?


A chi fornirà la risposta esatta verrà corrisposta una quota parte della rinuncia della Lega all’ultima tranche del finanziamento pubblico dei partiti.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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Indovina ..indovinello

«È necessario andare oltre l' Udc - ha precisato - oltre il terzo polo che è stato fondamentale per questa fase politica. Oggi noi gettiamo il seme di un partito nazionale capace di legare gli italiani. Dobbiamo fare un salto di qualità creare una grande formazione moderna che sappia recuperare una politica alta e che permetta ai parlamentari, con una nuova legge elettorale, di tornare al contatto con la gente».

Domanda :

A cosa mira con questa precisazione (la milionesima), Pierazzurro Casini in Caltagirone?


A chi fornirà la risposta esatta verrà corrisposta una quota parte della rinuncia della Lega all’ultima tranche del finanziamento pubblico dei partiti.
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Casini a caccia del voto moderato:
«Bisogna andare oltre l'Udc»



Il Ieader dell' Udc Pierferdinando Casini: «Oggi c'è più bisogno di noi di prima. Alle prossime elezioni bisognerà presentarsi con un partito plurale che metta assieme diverse personalità, anche chi sta ora nel governo attuale».

14 aprile 2012

Il Ieader dell' Udc Pierferdinando Casini, chiudendo a Verona il congresso regionale veneto dell'Udc, lancia la sua proposta: «Oggi c'è più bisogno di noi di prima, ma alle prossime elezioni politiche bisognerà presentarsi con un partito plurale che metta assieme diverse personalità compreso anche chi sta ora nel governo attuale». «È necessario andare oltre l' Udc - ha precisato - oltre il terzo polo che è stato fondamentale per questa fase politica. Oggi noi gettiamo il seme di un partito nazionale capace di legare gli italiani. Dobbiamo fare un salto di qualità creare una grande formazione moderna che sappia recuperare una politica alta e che permetta ai parlamentari, con una nuova legge elettorale, di tornare al contatto con la gente».

Il panorama politico è cambiato a tal punto che anche i partiti devono rinnovarsi completamente. Ne ha parlato oggi a Verona Pier Ferdinando Casini, al congresso regionale veneto dell' Udc. Al termine del suo discorso, Casini ha tracciato le linee future del partito: «dobbiamo dar vita ad un partito plurale - ha detto - con diverse personalità, non più il partito di Casini, di un leader unico. Dobbiamo andare anche oltre l' Udc che ha avuto un merito enorme, dobbiamo andare oltre il Terzo Polo. Non basta più: dobbiamo essere quelli che gettano il seme di un partito nazionale, una grande forza popolare che recuperi la politica alta rispetto ad un degrado che è costante negli ultimi tempi». Casini ha auspicato anche una legge elettorale più adeguata.

Il concetto è stato ripreso anche da Antonio De Poli, deputato, che è stato rieletto segretario regionale dell' Udc:
«dobbiamo dare vita - ha detto De Poli ad un'area moderata che si prepara a governare con maggioranza relativa. A giugno chiederemo un congresso straordinario per sciogliere l' Udc e aprirci verso una coalizione che comprenda coloro che hanno a cuore i problemi della gente e delle aziende»
. Nel corso dell'incontro di oggi è stata ribadito l'appoggio alle amministrative di Verona dell' Udc del candidato Luigi Castelletti. «Siamo realisti - ha osservato De Poli - sappiamo che il sindaco uscente Flavio Tosi ha una grande visibilità ma la sorpresa potrebbe arrivare ad un eventuale ballottaggio».

L'Unità
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