IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Analisi, proposte, riflessioni sul lavoro come valore.
antonio77
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IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Messaggio da antonio77 »

ALESINA : I nuovi lavori in america.

Segnaliamo questo importante articolo del dott. Alesina pubblicato in prima pagina di un noto giornale italiano.

Il dott. Alesina arriva all’ aeroporto di Parigi , va nel parcheggio auto dell’ aeroporto è cerca l’omino a cui dare qualche euro per pagare il parcheggio .
Il dottor Alesina non trova l’omino è scrive in prima pagina ecco perché in Europa c è la disoccupazione !! non ci sono più gli omini di una volta !!
Invece di lavorare come omini parcheggiatori questi fannulloni preferiscono fare i disoccupati in Europa.
In america invece ?
In america negli aeroporti ci sono centinaia di omini che lavorano tu dai un dollaro ( svalutato) e loro di portano la macchina anche lavata e pulita.
Nelle statistiche del lavoro in america abbiamo la quasi piena occupazione grazie a milioni di omini parcheggiatori .
Il dottor Alesina forse parla dei parcheggiatori abusivi di Napoli che in Europa non entrano nelle statistiche del lavoro ma in america si.
Interessante analogia America Napoli .
Il dottor Alesina nel parcheggio dell’ aeroporto di Parigi da neoliberista compassionevole ha un impeto di compassione e grida :
‘omini parcheggiatori venite fuori vi do 10 euro e cosi avrete un lavoro ‘
Gli risponde la voce di un computer ‘ metti 5 euro nella fessura prendi il biglietto e sparisci ‘
Il dottor Alesina si lancia in una importante analisi sociologica ‘ecco i sindacati, ecco il lavoro dipendente, ecco lo stipendio a fine mese, ecco il costo del lavoro per questo i proprietari dei parcheggi non prendono gli omini parcheggiatori ma sostituiscono gli omini con i computer ‘.
E si lancia in un discorso luddista contro il computer ‘ maleducato ’ dell’aeroporto di Parigi.

Altri lavori in america.

Un altro fondamentale lavoro secondo l’opinionista è il ‘ trolley workers speedy service ‘ il lavoro consiste nel posizionarsi all’esterno dei supermercati e chiedere al consumatore se intende usufruire del servizio di spinta del carrello verso l’auto del cliente e del trasferimento dei colli dal carrello all’auto.
Il salario di questa attività è sempre di un dollaro.
Non va confusa con le richieste degli zingari fuori dai mercati in Europa.
Questi lavoratori indipendenti si diciamo liberi professionisti contribuiscono in modo significativo al grande incremento dell’occupazione in america.
Un manager straniero a Genova ha purtroppo letto l’articolo di Alesina e ha chiesto a 3 portuali genovesi se volevano lavorare ed essere assunti a chiamata per il ‘ trolley speedy service’.
I portuali non avevano intenzione di fare grandi discussioni chiesero le chiavi dell’ auto presero il malcapitato lo lanciarono in alto e il cliente cadde dentro il carrello.
Spinsero il carrello verso l’auto poi essendo la prima volta sbagliarono il layout della mansione.
Inserirono il consumatore nel portabagagli la spese al posto di guida del cliente e il carrello sopra il tetto dell’ auto.
Speriamo che il professor Alesina non arrivi alla conclusione che in Europa manca la formazione e la meritocrazia.


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gi.bo.
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ALESINA : I nuovi lavori in america.

Segnaliamo questo importante articolo del dott. Alesina pubblicato in prima pagina di un noto giornale italiano.

Il dott. Alesina arriva all’ aeroporto di Parigi , va nel parcheggio auto dell’ aeroporto è cerca l’omino a cui dare qualche euro per pagare il parcheggio .
Il dottor Alesina non trova l’omino è scrive in prima pagina ecco perché in Europa c è la disoccupazione !! non ci sono più gli omini di una volta !!
Invece di lavorare come omini parcheggiatori questi fannulloni preferiscono fare i disoccupati in Europa.
In america invece ?
In america negli aeroporti ci sono centinaia di omini che lavorano tu dai un dollaro ( svalutato) e loro di portano la macchina anche lavata e pulita.
Nelle statistiche del lavoro in america abbiamo la quasi piena occupazione grazie a milioni di omini parcheggiatori .
Il dottor Alesina forse parla dei parcheggiatori abusivi di Napoli che in Europa non entrano nelle statistiche del lavoro ma in america si.
Interessante analogia America Napoli .
Il dottor Alesina nel parcheggio dell’ aeroporto di Parigi da neoliberista compassionevole ha un impeto di compassione e grida :
‘omini parcheggiatori venite fuori vi do 10 euro e cosi avrete un lavoro ‘
Gli risponde la voce di un computer ‘ metti 5 euro nella fessura prendi il biglietto e sparisci ‘
Il dottor Alesina si lancia in una importante analisi sociologica ‘ecco i sindacati, ecco il lavoro dipendente, ecco lo stipendio a fine mese, ecco il costo del lavoro per questo i proprietari dei parcheggi non prendono gli omini parcheggiatori ma sostituiscono gli omini con i computer ‘.
E si lancia in un discorso luddista contro il computer ‘ maleducato ’ dell’aeroporto di Parigi.

Altri lavori in america.

Un altro fondamentale lavoro secondo l’opinionista è il ‘ trolley workers speedy service ‘ il lavoro consiste nel posizionarsi all’esterno dei supermercati e chiedere al consumatore se intende usufruire del servizio di spinta del carrello verso l’auto del cliente e del trasferimento dei colli dal carrello all’auto.
Il salario di questa attività è sempre di un dollaro.
Non va confusa con le richieste degli zingari fuori dai mercati in Europa.
Questi lavoratori indipendenti si diciamo liberi professionisti contribuiscono in modo significativo al grande incremento dell’occupazione in america.
Un manager straniero a Genova ha purtroppo letto l’articolo di Alesina e ha chiesto a 3 portuali genovesi se volevano lavorare ed essere assunti a chiamata per il ‘ trolley speedy service’.
I portuali non avevano intenzione di fare grandi discussioni chiesero le chiavi dell’ auto presero il malcapitato lo lanciarono in alto e il cliente cadde dentro il carrello.
Spinsero il carrello verso l’auto poi essendo la prima volta sbagliarono il layout della mansione.
Inserirono il consumatore nel portabagagli la spese al posto di guida del cliente e il carrello sopra il tetto dell’ auto.
Speriamo che il professor Alesina non arrivi alla conclusione che in Europa manca la formazione e la meritocrazia.
Cita:
Un manager straniero a Genova ha purtroppo letto l’articolo di Alesina e ha chiesto a 3 portuali genovesi se volevano lavorare ed essere assunti a chiamata per il ‘ trolley speedy service’.
I portuali non avevano intenzione di fare grandi discussioni chiesero le chiavi dell’ auto presero il malcapitato lo lanciarono in alto e il cliente cadde dentro il carrello.
Spinsero il carrello verso l’auto poi essendo la prima volta sbagliarono il layout della mansione.
Inserirono il consumatore nel portabagagli la spese al posto di guida del cliente e il carrello sopra il tetto dell’ auto.
Speriamo che il professor Alesina non arrivi alla conclusione che in Europa manca la formazione e la meritocrazia
Dovremmo essere tutti dei portuali per cambiare un po' questo inidirzzo politico e questo modo di interpretare l'economia. Purtroppo non e' cosi' e ne paghiamo e conseguenze e poi....nascono gli Ichino come funghi all'interno di una pseudo sinistra.
Viene spontaneo a fare le solite conclusioni e cioe' che ci meritiamo quello che ci sta' succedendo. Si pensa molto spesso che i cambiamenti avvengano da soli senza nessuna forzatura esterna(il mercato si autoregolamenta, pensano coloro che di questo mercato si nutrono). Nessuno invece ti reegala niente e quel poco che hai conquistato e' stato raggiunto faticosamente con lotte e qualche volta anche lasciandici il morto.
Noi non siamo numeri ma persone pensanti con gli stessi diritti e doveri di chi vorrebbe sottometterci e fino a che non riusciremo ad invertire questo concetto la lotta sara' sempre piu' dura. Alla faccia di chi pensa che noi apparteniamo ad una casta inferiore mentro loro a quella superiore.
E' il capitale che ha bisogno di noi o noi abbiamo bisogno del capitale?
Se esaminiamo attentamente tutto questo forse potremmo trovare una via di uscita altrimenti continueranno ad esistere perennamente queste sacche di poverta' nel mondo che non sono altro che serbatoi di riserva per una manodopera da sfruttare.

un salutone

_________________
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati (Bertolt Brecht)
antonio77
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Re: IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Messaggio da antonio77 »

GoodBye Europa Di Giavazzi e Alesina : le problematiche del lavoro.

Due capitoli del libro di Gavazzi Alesina sono dedicati al lavoro .
Sono il capitolo 3 Americani al Lavoro ed Europei in vacanza
Ed capitolo 4 Licenziamenti proibiti e 14 milioni di disoccupati.

Sui titoli di questi 2 capitoli non ci dilunghiamo .

Americani al Lavoro ed Europei in vacanza .

I nostri autori scrivono : ' si possono fare 2 ipotesi, la prima è che gli europei apprezzino piu degli americani il loro tempo libero '

È vero ? è falso ? ci si aspetterebbe una analisi ' non so la psicologia dei consumi , qualcosa sulla qualità della vita .
Invece niente , neanche una parola , cambiando la sintassi potremmo dire ' agli americani il tempo libero NON piace '.
Sarebbe interessante che Giavazzi e Alesina ci spiegano perché agli americani non piace il tempo libero.
Un aneddoto : alcuni tassisti a New York lavorano 24 ore ( orario continuato) Perché?
Si tratta di un lavoro per cosi dire ' house car working in progress ' in pratica non hanno una casa è l'auto è anche la loro casa, dormono in auto .
Si può chiede al tassista ' in house car ' perché a lui il tempo libero non piace ?

Ci dicono gli autori ' noi adesso dobbiamo approfondire ' .

' L'altra ipotesi , ci dicono ' per cui gli europei lavorano meno sono le tasse sulle buste paga e la regolamentazione su orario di lavoro, ferie, straordinari età di pensionamento imposta dai sindacati .

Questo è l'approfondimento ....' Tutta colpa dei sindacati.....' .

In riferimento alle ferie

L' art. 36 della costituzione comma 3 : ' Il lavoratore ha diritto a ferie annuali retribuite E NON PUO RINUNCIARVI '.

Qui il sindacato non c entra nulla le ferie sono un diritto costituzionale, recentemente normato sia a livello europeo che italiano, l'obbligatorietà delle ferie è stata ribadita con nettezza e se non è rispettata vi possono essere alcuni reati penali nei confronti dei datori di lavoro , il buon Alesina e Giavazzi si fidino sono argomento per ' grandi ' la polemica con il sindacato non c entra nulla .

Non funziona cosi : ' io ti do 100 euro all'ora e tu mi lavori invece di fare le ferie !!!' .
No in Europa Non funziona cosi.
Eta di pensionamento , ma chi li ha finanziati i fondi pensione delle multinazionali americane ?
Un esempio in una multinazionale.
I fondi pensione USA avevano perso i soldi versati dai dipendenti americani , da prima furono rifinanziati stornando la reddività dagli azionisti ma l'anno successivo il problema si pose di nuovo e fu pagato dalle ristrutturazioni ( e con i licenziamenti in Europa ) ma cio nonostante i Fondi Pensione americani non garantiscono alcuna pensione che sia dignitosa
almeno nel caso specifico .

E veniamo alle tasse .

Ostregheta !!! ci sono tante tasse e gli italiani lavorano poco.

I lavoratori dipendenti lavorano con un numero di ore settimanali stabilite dal contratto nazionale di lavoro di norma sono 40 ore .
Posso assicurare gli autori che anche se le tasse ( gli autori parlano di tasse dimostrando una conoscenza ' specialistica ' del diritto tributario ) tra noi ignoranti parliamo di imposta o imposta irpef o imposta ire comunque anche se l'imposta fosse del 92% oppure del 6% i lavoratori lavorerebbero in una settimana le ore stabilite dal contratto collettivo .
A questo punto arrivano le ore effettivamente lavorate .
Nella figura 3.2 pag.70 del libro le ore settimanali medie lavorate sembrano essere 20 con una aliquota marginale del 55 % .
Ora i lavoratori part time abbassano la media .
Comunque se le ore medie effettive annue di un lavoratore italiano sono piu di 1.600 come risulta nel libro un lavoratore italiano lavora mediamente a settimana 35 ore e non 20 .
In Italia oltre alle imposte le aziende e i dipendenti pagano contributi previdenziali ( circa il 40 % ) ma non è una decisione del sindacato ma dello stato ( non del governo ) ma dello stato italiano.
E questo vale anche per la Francia e per la Germania.
Le ore ' marginali ' in Italia si chiamano ore di straordinario il costo marginale di un ora di straordinario è data dalla progressività fiscale stabilità , dalla costituzione italiana articolo 53 .
I contriti previdenziali sono a percentuale fissa .
Una unita marginale ( ora di straordinario) ha incrementi minimi rispetto alla precedente ora di straordinario o rispetto ad una ora ' normale ' o contrattuale.
La differenza di costo che solitamente può essere del 15 , 25 o del 50 % rispetto ad una ora contrattuale dipendono dalle maggiorazioni contrattuali .
Sembra di capire che gli autori contestino queste maggiorazioni contrattuali,
ma dove vivono questi individui ?
se un lavoratore lavora la domenica non può avere una maggiorazione del 50 % ?
ma che cosa è la domenica per questi autori ?
ma cosa sono i riposi compensativi ?

Il dipendente non lavora di meno perché ci sono troppe tasse, in quanto il suo riferimento è lo stipendio netto e lo straordinario è premiato con una maggiorazione .

I nostri autori ci dicono ' l'aumento delle aliquote fiscali ....non basta ....a spiegare ...( minore ore lavorate in Europa )
Mha..mah ...davvero !!

Sembrano dire ' adesso dobbiamo approfondire '

Gran parte delle differenze che riguardano il numero di ore lavorate in una normale settimana gli autori ci dicono ' deriva infatti dalle regolazioni imposte per legge e dai contratti sindacali ma ha poco a che fare con la tassazione '
Sembra un ragionamento serio .

Poi i nostri 2 opinion leaders embrano fare una analogia tra sindacalizazione e maggior periodo di ferie tra Europa e America.

Maggiore sono gli iscritti al sindacato piu lungo è il periodo di ferie.

Per l'Europa ed in particolare per l'Italia non è vero.

Il contratto collettivo viene applicato secondo prassi erga omnes ( per tutti i lavoratori ) anche per i lavoratori non iscritti al sindacato.

La tesi è che in Europa si lavora meno a causa del sindacato.
Se c è da licenziare i lavoratori , i sindacati chiedono in casi molto estremi una diminuzione dell'orario di lavoro ( e una diminuzione degli stipendi integrati da ammortizzatori come i contratti di solidarietà ) e non si capisce perché questa diminuzione di orario imposta ma non accettata al sindacato sia controproducente.
I lavoratori italiani in questo caso lavorano meno per problemi aziendali .
Altro caso La Ducati azienda ad alta tecnologia di moto.
Gli operai italiani andavano a lavorare e lavoravano tanto ma tanto.....come vogliono i signori Gavazzi e Alesina , ma cosa è successo ?
Lavoravano troppo !! e quindi una parte di loro sono stati messi in Cassa Integrazione Ordinaria.
Producevano troppi modelli serie 2006 e quando sarebbero usciti i modelli 2007 i concessionari avrebbero avuto troppe scorte del modelli 'vecchi'.
Se lavoravano di meno non ci sarebbe stato un eccesso di scorte di magazzino .
Le ore di cassa integrazione NON sono dovute ai fannulloni operai che sognano di andare in cassa integrazione !!!!.

Ci dicono ' adesso dobbiamo approfondire '.

In Europa si studia troppo !! i giovani non vanno a lavorare a 17 anni e non fanno lavori umili.
Se Giavazzi ed Alesina hanno figli li mandino loro a lavorare a 17 anni !!!

Infine Giavazzi ed Alesina si lanciano in un inno al divorzio .

I coniugi europei , essi ci dicono , vogliono andare in ferie insieme !!!
Mha nooo,, che spreco !!!
Se un coniuge ha una settimana di ferie in meno , vuole avere le stesse ferie dell'altro per andare in ferie insieme, in una azienda media di 500 dipendenti in cui il dottor Giavazzi è consulente sono tutti divorziati , alquanto nervosi e passano il loro tempo lavorativo alla ricerca del dottor Giavazzi !!!.

Anche per questo in america sono tutti divorziati, si è vinto il referendum sul divorzio in Italia con motivazioni un po piu serie .

Questo è il verbo in riferimento all' orario di lavoro , tempo di lavoro e tempo libero o liberato.

Vediamo gli errori che sono presenti nel libro.
Si tratta di errori tecnici, senza alcun giudizio di valore soggettivo.

In Francia la diminuzione dell'orario di lavoro ha aumentato il costo del lavoro.
E' un falso in quanto la diminuzione dell'orario di lavoro e stata accompagnata da una diminuzione di oneri sociali a carico delle aziende . ( Fonte McGuckin e Van Ark Performance 2002 .....).

in Europa non lavorano piu ore per le tasse, manca la dimostrazione e gli stessi autori ammettono l'infondatezza di questa tesi, l'utilità marginare di un ora lavorativa in Italia è pari al 55 %, è un calcolo completamente sbagliato l'unità marginale di un ora ( in Italia di straordinario può arrivare al 5 % in casi particolarissimi cambio scaglioni irpef , retribuzione molto elevate al 10 % ) al netto delle maggiorazioni che sono un incentivo al maggior lavoro .
La tesi che lavorare meno in Francia in Italia e in Germania non è una scelta dei lavoratori non è documentata ; per parere contrario ' In Francia , e in quasi tutti gli altri paesi dell'UE hanno scelto di avere piu tempo libero anziche lavorare di piu per guadagnare di piu ' Rifkin Il sogno europeo.
Ancora Rifkin : L'aumento del tempo libero a disposizione dei francesi ha anche fatto aumentare i consumi negli esercizi pubblici,.......è certo che se il governo francese non avesse adottato un ariduzione dell'orario, oggi il tasso di disoccupazione sarebbe piu elevato '.
Sempre Rifkin : ' Oggi il 37 % degli americani lavora piu di 50 ore alla settimana e 80% dei lavoratori maschi piu di 40 ore, ...non c è dunque da meravigliarsi che il 70 % degli americani con prole lamenti la mancanza di tempo da dedicare ai figli ( ndr non si parla di tempo per le moglie americane perché Giavazzi ed Alesina li hanno fatti divorziare tutti con le ferie ...separate ), che il 38 % affermi di ' sentirsi sempre sotto pressione ' e il 61 % ' di non avere mai tempo a disposizione '.

Altro capitolo in cui Gavazzi e Alesina si lanciano con il loro ' adesso è il momento di approfondire ' è la produttività
ma possiamo dire l'efficienza, quantitativa e qualitativa dei 'posti ' di lavoro .

Non sappiamo se la loro trattazione è più interessante o più divertente ma non possiamo abbandonarli a se stessi si cercherà di parlarne piu avanti, non solo libro ma un fondamentale intervento del dottor Alesina sul sole 24 ore sui ' nuovi ' lavori negli Stati Uniti .

' adesso dobbiamo approfondire ' ...
Ultima modifica di antonio77 il 01/04/2012, 8:27, modificato 1 volta in totale.
antonio77
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Re: IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Messaggio da antonio77 »

DALLA TEORIA DEI BISOGNI AL NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

COME USCIRE A SINISTRA DALLA CRISI ?
LA POLITICA ECONOMICA TRA POLITICA ED ECONOMIA.
EURO E POLITICA ECONOMICA ( parte 1 )


In Italia probabilmente ci saranno degli incontri tra pensatori di buona politica ed economisti di area PD ed economisti di area Sinistra.

Il tentativo è di creare un PROGRAMMA COMUNE delle SINISTRE di mitterandiana memoria .

IL FALLIMENTO DELL' UNIONE.

In questi incontri andrebbe rivisitato il governo fallimentare dell’ Unione sotto il profilo economico.

Un fallimento diversamente diverso per il PD e per la SINISTRA.

Il fallimento del PD è dovuto ad una politica monetaria monetarista e super allineata alle burocrazie europee.

a) il primo errore è stata una finanziaria superigorista che ha portato il debito pubblico dal 110 % ( valore tendenziale) al 106% . Essendo i tassi di interessi monetari e reali molto bassi non vi era motivo di una ‘ cura da cavallo’ del genere.

Perché è stata sviluppata una politica monetarista cosi rigida da parte del PD ?
Probabilmente è stato un problema culturale, una sudditanza ai potentati vari .
Padoa Schioppa ha conquistato il ministero dell’ economia con una serie di articoli sul corriere ‘ strutturati’ in controtendenza rispetto alla vulgata ideologico neoliberista e mercantista .
Da ministro è stato un prigioniero politico del pensiero unico neoliberista.
Proprio lui il curatore italiano del fondamentale manuale di Macroeconomia Dornbush Fischer.

b) Per la sinistra è stato una vera e propria waterloo , un pressappochismo illimitato , una totale incapacità di proposte alternative al monetarismo dei burocrati europei, una incapacità di governare con strumenti econometrici ipotesi quantitative alternative.

Sommando 2 fallimenti quello del PD e quello della sinistra il fallimento è stato tombale.

Ma per ripartire con un nuovo PROGRAMMA COMUNE DELLE SINISTRE è necessario sviluppare un ragionamento antropologico

Cosa è la politica economica ?

Politica Economica è composto da 2 vocaboli.
Il primo POLITICA , il secondo ECONOMIA .
Ma qual è la RELAZIONE tra POLITICA ed ECONOMIA.
E qual è la relazione tra gli attori , la classe politica ( POLITICA) e gli economisti ( ECONOMIA).


Nella prima repubblica abbiamo avuto tra gli altri Riccardo Lombardi politico ingegnere studioso di economia e Ugo La Malfa un politico prestato all’ economia o un economista prestato alla politica.
( rimandiamo al post in rete Riccardo Lombardi e Giorgio La Pira : La crisi della classe politica e il caso Firenze.).


Le relazioni di politica economica sono quasi sempre documenti storici di fondamentale importanza ( si pensi a Lenin che in punto di morte diceva ‘ compagni non posso fare un intervento al congresso me lo impediscono i medici, lasciatemi 45 minuti per un breve intervento’.
La seconda repubblica e il berlusconismo ha ridotto qualità e quantità di analisi economica a livello di derby milan inter .

La relazione ' Politica Economica e sinistra' di Riccardo Lombardi il 1 maggio 1976 a Torino ( presente in rete ) è il documento storico probabilmente più importante che un politico abbia mai pronunciato in ambito di politica economica in Italia.

Nella seconda repubblica la politica economica è stato un fallimento anche epistemologico.
I politici sono attori politicanti e gli economisti sono attori tecnocratici .

La comunicazione , la connessione tra PROGETTUALITA’ SOCIALE ( politica ) e TECNICA DELLA CONOSCENZA ( economia ) oggi è prossima allo zero.

La mancata crescita dell’ Italia è dovuta al fatto che Tremonti ma sembra tutta la classe politica del centro destra con unica eccezione l’ economista Paganetto non conosca nulla di politica economica e di macroeconomia.
Almeno questo sembra oggettivamente.
Questo è anche il risultato del pensiero unico neoliberista e mercantista che ha fatto danni enormi anche nel centro sinistra ( vedi intervento dell’ on. Enrico Letta su lettera di Draghi).

RICCARDO LOMBARDI E LA POLITICA ECONOMICA.

Un grande esempio , ma non è l’ unico per ragionare di cosa sia la politica economica è stato Riccardo Lombardi.

La politica e la scienza economica , Riccardo Lombardi ( 1958 la scienza economica militante nota presente nel libro Lombardi e il feniocottero di Patrignani) :
‘ …mi par dunque di vedere che qualsiasi tentativo di definire la finalità della scienza economica che prescinda dal concetto di alienazione è condannato alla sterilità .
L’ immenso merito di Marx è di aver denunciato l’ alienazione dell’ uomo nei feticci e di averne svelato il processo . ….. senonchè i giudizi di valore, impliciti o espliciti, non sono eliminabili da una scienza che in definitiva ha per oggetto l’uomo e non le cose ‘.

Dalla relazione di Lombardi Politica economica e sinistra del 1 maggio 1976 :

‘Il concorso di tutte queste circostanze fa sì che il capitalismo oggi abbia bisogno di pianificare la sua produzione, e non è per capriccio che i capitalisti più evoluti, ad esempio quelli americani, e anche quelli italiani nei settori più avanzati, non fanno più i conti e le previsioni a breve scadenza, cioè non regolano la loro iniziativa sulla base di un criterio di redditività massima a breve periodo, nell’anno per esempio, ma fanno un conto molto più lungo: sono disposti a perdere per un anno o a perdere per due anni, pur di garantirsi una regolarità di guadagni negli anni successivi.


La PIANIFICAZIONE ECONOMICA intesa sia come pianificazione nazionale sia intesa come pianificazione aziendale in questa crisi è l’unica soluzione possibile non in termini ideologisti ma come prassi organizzativa prima che politica.

L’economista borghese Keynes nel suo intervento alla radio del 14 marzo 1932 intitolato la pianificazione statale dice keynes : ‘ lasciatemi intendere con pianificazione , o economia nazionale, il problema generale delle risorse , distinguendo dai problemi particolari della produzione e della distribuzione’.

Pianificazione statale come allocazione delle risorse e secondo i manuali di economia pianificata secondo i bisogni necessari e bisogni collettivi .

IL MODELLO SOCIALE EUROPEO E LA LETTERA BCE.

La lettera della BCE costituisce il più grande attacco al modello sociale europeo degli ultimi anni.

a) la quantità di moneta determina l’ inflazione, indipendentemente dal posizionamento della domanda aggregata in funzione della capacità produttiva nel breve periodo. Scuola monetarista pura.
b) Pareggio di bilancio : Ex ante o Ex post ? Ex post può essere il risultato non il pareggio di bilancio ma politiche di convergenza verso equilibri di bilancio dovuti a relazioni di causa effetto tra politiche espansivi, domanda aggregata , politiche di investimento, sviluppo di domanda dei consumi e di moltiplicatore del reddito .
Ma il pareggio di bilancio con i tagli del settore pubblico privatizzazioni dei servizi pubblici e taglio degli stipendi della pubblica amministrazione è evidente che si tratta di un pareggio di bilancio ex ante.
Si tratta di posizioni che contrastano con la teoria economia e con la complessità dei modelli macroeconomici.
Draghi si comporta come una casalinga che non crea moneta non sviluppa lavoro non crea ma riceve passivamente moneta , moneta in senso stretto valori numerari.
c) che gli stipendi possano essere variati in peius a livello aziendale significa in Italia il far west totale un impoverimento materiale e culturale un ritorno non all’ 800 ma al feudalesimo.
un piccolo pensierino anticostituzionale ( art. 36 costituzione).
E neccessario sviluppare il modello sociale europeo contro il feudalesimo pauperista di burocrati europei che sono la malattia dell’ Italia e dell’ Europa.

Da Albert ' capitalismo contro capitalismo' a Dore ' capitalismo di borsa o capitalismo di welfare ?' è necessario riposizionare un nuovo start up conoscitivo e culturale.
( Si rimanda al post in rete modello neorenano, economia delle conoscenze e crisi della classe politica.)
Di nuovo abbiamo il programma economico di Arnaud Montebourg elaborato per le primarie socialiste in Francia ( in rete l’ articolo di Salvatore Romeo Le ricette anti-crisi di un outsider ).
( continua )
antonio77
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Iscritto il: 11/03/2012, 22:41

Re: IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Messaggio da antonio77 »

DAI BISOGNI AD UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

USCIRE A SINISTRA DALLA CRISI ? ( parte 2
DAL ' SISTEMA DEI BISOGNI ' AD UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

Forma –Stato e Politica economica.

Nella prima parte abbiamo chiacchierato su Politica Economica intesa come una piazza formata da due popoli ( il popolo della politica ) e il ( popolo degli economisti ), come tutte le piazze la gente ragiona propone elabora ma anche fa cagnara.

IL SOGGETTO GIURIDICO E POLITICO CHE HA LA TITOLARITA’ DELLA POLITICA ECONOMICA ?

IL SOGGETTO CHE HA IL MONOPOLIO DELLA POLITICA ECONOMICA E’ LO STATO.

Per Carlo Marx lo stato andava abbattuto (tesi molto controversa del resto all’ epoca si votava per censo) , per Lassalle lo stato andava conquistato , per Bobbio il marxismo non ha una teoria dello stato, per Engels il partito socialdemocratico tedesco non doveva presentarsi alle elezioni perché vinceva sempre e questo comportava l’ esproprio della sua cantina per i festeggiamenti.
Engels possedeva vini di valore incalcolabile !!!
Per Kautsky con il suffragio universale la democrazia parlamentare era fondamentale per lo sviluppo della socialdemocrazia .

Il federalismo associativo presuppone un processo unitario di stati preesistenti , il federalismo disocciativo presuppone un processo di separazione di stati preesistenti già federati.

Il federalismo in Italia ?

Con il giro ciclistico della padania in Italia si apre un processo innovativo di federalismo , tramite la federazione delle leghe ciclistiche.

LA FORMA-STATO.

Venendo ai giorni nostri un manuale di diritto pubblico ci dice :

Lo Stato è definito da :

1) Popolo
2) Territorio
3) Sovranità
4) Monopolio della Forza ( esercito, polizia, carabinieri)
5) Stato in quanto apparati.

Il parlamento europeo e la commissione europea non hanno modificato la definizione di Stato anzi probabilmente l’ hanno rinforzata.


LA FORMA STATO POSTMODERNO.


Da Antonio Negri e Michael Hart in 'IMPERO' :

‘ Assieme al mercato mondiale e ai circuiti globali della produzione sono emersi un nuovo ordine globale, una nuova logica e una NUOVA STRUTTURA DI POTERE : in breve , UNA NUOVA FORMA DI SOVRANITA’. Di fatto l’ impero , è il nuovo soggetto politico che regola gli scambi mondiali, il POTERE SOVRANO che regola il mondo.’
e ancora:
Tuttavia, il declino della sovranità dello stato-nazione non significa che la sovranità, in quanto tale sia in declino.


E’ evidente che con l’ analisi di Negri Hart non abbiamo più la ‘comunità stato’ all’ origine dello stato socialdemocratico di Kautskyana memoria , Negri Hart decretano la fine dello stato-nazione alla base del modello sociale europeo ( Albert ; Dore e Rifkin : il sogno europeo).


L’ opera di Negri-Hart l’ Impero è attuale ancora oggi nella sua complessità ma la crisi economica richiede una NUOVO PARADIGMA , in cui BENI COMUNI e comunità , prevalenza del valore d’ uso sul valore di scambio riporta la centro lo Stato la politica economica e la politica industriale.

Dalla crisi del 1929 si è usciti con Jhon Maynard Keynes e la sua Teoria generale dell’ Occupazione, dell’ Interesse e della Moneta , con questa crisi che per complessità e profondità è peggiore del 29 è necessario un nuovo modello di sviluppo .

E necessario una nuova TEORIA GENERALE DELL’ ECONOMIA DEL BENESSERE E DELL’ OCCUPAZIONE .

Senza pregiudizi ideologici e senza ritorni di fiamma a movimenti marxisti - leninisti incompatibili con la rete e con partecipazione attiva è necessario riprendere l’ esperienza della PIANIFICAZIONE ECONOMICA per un nuovo paradigma economico e un nuovo modello di sviluppo.

IL NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

Attorno al nuovo modello di sviluppo c è troppa cultura generalista e politicista.
Il nuovo modello di sviluppo è come le autostrade telematiche, tutti ne parlano ma nessuno sa cosa sia .

Cerchiamo quindi tramite la memoria storica di analizzare strutture e modelli che storicamente siano stati applicati e quindi effettivi e non solo teorici.
I riferimenti principali possono essere Minc ( professore all’ alta scuola di Pianificazione di Varsavia nel periodo dell’ Unione Sovietica ) manuale ‘Economia e politica del socialismo’ e Stiglits premio nobel dell’ economia il volume ‘Il ruolo economico dello stato’.

DALLA TEORIA DEI BISOGNI AL NUOVO MODELLO DI SVILUPPO.

La fine del neoliberismo e la fine della vulgata mercantista ( che non vuol significare ancora la fine del capitalismo) impone ormai il famoso nuovo modello di sviluppo.
Diceva keynes ‘ Il decadente capitalismo,……..non sta avendo molto successo . non è intelligente, ne bello , ne giusto ne virtuoso….In breve non ci piace e anzi cominciamo a detestarlo. Ma quando ci domandiamo che cosa mettere al suo posto ,siamo estremamente perplessi’.
Stessa perplessità aveva Joan Robinson ‘ Per molti anni ho lavorato come professore di economia teorica. Vorrei credere di essermi onestamente guadagnata da vivere, ma spesso ne dubito’.

Galbraith scriveva : ‘ I modelli economici servono spesso a distogliere l’ attenzione dai problemi socialmente più pressanti che comportano allarmanti implicazioni per l’ azione politica …. Non è una scienza ma un sistema dogmatico’.
Quindi il nuovo modello di sviluppo deve svilupparsi dentro i ‘problemi socialmente più pressanti ma senza dogmatismi.

UNA TEORIA ECONOMIA PER UNA TEORIA DEI BISOGNI

Una’ fenomenologia’ esterna è che un nuovo modello di sviluppo si fonda su greeneconomic e su una economia sostenibile, si confondono dei drivers di sviluppo del sistema importanti con le struttura sociale interna del sistema.

La crisi del neoliberismo è dovuta al fatto che il profitto , più precisamente gli extraprofitti, ( il concetto di profitto inteso come remunerazione del capitale, all’ interno del plusvalore è più o meno un concetto inventato anche da Carl Marx) non sono un motore di sviluppo dell’ economia ma una rendita.
Questo è il capitalismo oggi, anche nella variante degli extraprofitti trimestrali ( turbocapitalismo ).

Se non è il (extra) profitto il motore dello sviluppo economico e quindi dell’ occupazione da dove nasce il processo di sviluppo dell’economia ?

Negli anni 60 dall’ accumulazione del capitale .
Risposta importante ma da cose nasce l’accumulazione del capitale ?

Una signora tale Agnes Heller da Budapest ha scritto un manuale ‘la teoria dei bisogni in Marx’.
Fu chiamata ( anno 1973) una ‘ commissioni’ di cervelli sovietici per analizzare il libro.
La conclusione fu ‘ il significato di tutto ciò è che nei paesi socialisti non si sta realizzando la concezione marxista della rivoluzione ;………………….mentre ( la concezione marxista della rivoluzione) si verifica nelle comuni hippies..’.
La professoressa Heller aveva scritto il libro per ….gli hippies!!
Questi ‘cervelli’ erano remunerati con il baratto, 15 ettolitri di vodka al mese. ( del resto fu abrogato il rublo per alcuni giorni dopo la rivoluzione).

DALLA TEORIA DEI BISOGNI AL NUOVO MODELLO DI SVILUPPO ( continua )
antonio77
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Re: IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Messaggio da antonio77 »

IL NUOVO MODELLO DI SVILUPPO E LA STRUTTURA DEI BISOGNI .
( parte 3)

I bisogni sono cosa complessa ,
Vanno analizzati sotto il profilo filosofico
sotto il profilo antropologico e sociologico
sotto il profilo economico e politico .
Qui la struttura dei bisogni verrà analizzata sotto il profilo ESCLUSIVAMENTE economico e politico .
La soddisfazione dei bisogni sono il……. socialismo, più precisamente ‘ la società dei ‘ produttori associati’.
E’ evidente che in Italia non abbiamo la società dei……. ‘ produttori associati' e quindi è evidente che i bisogni non vengono soddisfatti.

Il cassaintegrato o il disoccupato soddisfano i loro bisogni ?
È un miliardario, uno a caso , soddisfa i suoi bisogni ?

Oggi il disoccupato non soddisfa i suoi bisogni neppure i bisogni di…….sussistenza.
La middle class oggi non soddisfa più i bisogni ‘ necessari’.

Il miliardario soddisfa complessivamente i suoi bisogni ?
Certamente soddisfa i bisogni ‘ materiali’ quelli che genericamente chiamiamo bisogni di sussistenza ma l’ Italia insegna che neppure il miliardario soddisfa i bisogni RADICALI, anzi egli miliardario e prigioniero anche lui di una o di tante forme di ALIENAZIONE.
Solo la società marxiana dei ‘ produttori associati’ soddisfa i bisogni ‘ MATERIALI’ e i bisogni’ RADICALI’.

I bisogni naturali , vitali, fisici , biologici . i bisogni diretti alla sopravvivenza.
Questa categoria di bisogni li possiamo definire anche ‘bisogni necessari’.

Dice Heller : ‘ il posto occupato all’ interno della divisione del lavoro determina la struttura dei bisogni ‘.

La divisione SOCIALE del lavoro determina il fabbisogno dei bisogni.
Diversa collocazione nella divisione del lavoro determinano bisogni quantitativi e qualitativi diversi.
Il fabbisogno di bisogni di un miliardario e diverso dal fabbisogno di bisogni di un disoccupato.
Come vedremo più avanti la struttura dei bisogni è composizione diversa in una società capitalistica e in una società di ‘ produttori associati’.

I Bisogni naturali e i bisogni necessari.

La definizioni di bisogni naturali per i lavoratori e gli operai è legata al livello di sussistenza.
‘ I bisogni naturali come nutrimento, vestiario, riscaldamento, alloggio ecc. sono differenti di volta in volta a seconda delle peculiarità climatiche e delle altre peculiarità naturali.
D’ altra parte il volume dei cosiddetti bisogni necessari è anch’ esso …….sono un prodotto della storia.’ ( Marx Il capitale Vol. 1 )
Stipendi e salari vengono spesi per la sussistenza del lavoratore ma anche per la famiglia e quindi anche per i figli.
Con linguaggio economico possiamo affermare che la retribuzione ha propensione al consumo totale 100% e quindi propensione al risparmio 0 %.
Spesso i lavoratori spendono per la sopravvivenza più del reddito ( quindi si indebitano).
Anche i ricchi hanno necessità di ‘ bisogni necessari’ che in ambito economico possiamo anche definirli’ beni materiali’.
La complessità della struttura dei bisogni è data per esempio della distribuzione del tempo tra tempo di lavoro e tempo non di lavoro.
Nella divisone sociale del lavoro la barriera tempo di lavoro e tempo di non lavoro è diversa da un miliardario che vive di rendita e da un operaio della fiat con cartellino orologio.

I bisogni sociali.

La definizione di Marx Il capitale terzo volume di bisogni sociali e produzione :
‘ l’ estensione o la riduzione della produzione non viene decisa in base al rapporto tra la produzione ed i bisogni sociali,
i bisogni di un’ umanità socialmente sviluppata , ma ..in base al profitto e al rapporto tra profitto e capitale impiegato’.

L’ origine dell’ attuale crisi strutturale economica è dovuta ad un sistema anarchico in cui la produzione è determinata da extraprofiti e non da beni comuni sociali .

Il nuovo modello di sviluppo proiezioni attuale della futura ‘ società dei produttori associati’ si basa sul RAPPORTO TRA PRODUZIONE ED I BISOGNI SOCIALI.

I BISOGNI RADICALI

Fondamentali sono i bisogni radicali per capire l’ evoluzione del nuovo modello di sviluppo,
ma anche storicamente per capire cosa è e cosa è stato il modello sociale europeo.

I bisogni radicali sono ‘ bisogni ricchi’.
ma la domanda è
sono bisogni ricchi di cosa ? qual è la ricchezza endogena dei bisogni ricchi ?
Abbiamo dei bisogni radicali ricchi , ricchi di valore di scambio .
La ricchezza dei valori di scambio è la ricchezza di merci, di mercato, di denaro, di proprietà .
Abbiamo dei bisogni radicali ricchi di valore d’uso.
La ricchezza dei valori d’ uso è data da bisogni radicali ricchi di beni comuni e del bene comune saperi e conoscenze.

Una ‘ case ‘aziendale.

Per analizzare i bisogni radicali alias bisogni ricchi un esempio è la signora
Emmy Von Marcephalen.
Tedesca al tempo del cancelliere Bismarck presidente delle acciaierie Thisen Marcephalen e presidente della Confindustria Tedesca.

Dalle ore 6 del mattino alle ore 17 la signora si occupava di acciaierie altiforni e accumulazione FISICA di capitale.
Dopo le ore 17 la signora si occupava di letteratura ed arte , leggeva e traduceva in tedesco i grandi capolavori della letteratura inglese e russa.

Emmy Von Marcephalen , i BISOGNI RADICALI e l’economia del Valori di Scambio .

Dalle ore 6 alle ore 17 Emmy Von Marcephalen viveva circondata da guardie armate .
Due giorni al mese andava in Svizzera.
Fino alle ore 17 Emmy Von Marcephalen esplorava i suoi bisogni radicali ricchi
ricchissimi di merci, denaro e oro.

Aveva inventato il ‘ salario bronzeo’ , i suoi dipendenti circa un milione ricevevano il ‘ salario’ bronzeo’ di sussistenza, trattasi grosso modo di un salario di sussistenza formato di beni in natura patate e carne .
Le quantità erano stabilite direttamente dalla signora in relazione alla capacità di procreare futuri ‘operaini’.
Un esempio di bisogni radicali in CONNESSIONE al Valore di scambio era il famoso suo anello, ogni anno aggiungeva dei diamanti in relazione al fatturato raggiunto della sua azienda.
L'anello pesava 9 kg e veniva portato con una protesi al dito.
Altro esempio di bisogni radicali in connessione al valore di scambio sono i lingotti d’ oro che ella trasportava nelle banche svizzere ogni mese.

Emmy Von Marcephalen , i BISOGNI RADICALI e l’ economia dei Valori d’ Uso .
Dopo le ore 17 Emmy Von Marcephalen vestiva soft con felpe, e cambiava gli occhiali.
Tutta la Germania leggeva i romanzi Inglesi e russi che lei traduceva .
Due giorni al mese andava per musei nelle principali città d’ arte italiane.
Guerra e Pace usci tradotto in tedesco prima della versione originale in russo curata da Tolstoj .
Quando Tolstoj lo seppe si infurio contro di lei , contro la sua famiglia e contro i suoi eredi.
Dopo le ore 17 Emmy Von Marcephalen esplorava i suoi bisogni radicali ricchi
ricchissimi di creatività, lavoro liberato e beni comuni.

Dice Marx nei Grundisse ‘ Lo sviluppo del capitale…..mostra fino a che punto IL SAPERE SOCIALE GENERALE, knowdledge, è diventato forza produttiva immediata , e quindi le condizioni del processo sociale vitale sono passate sotto il controllo del general intelect ( cervello sociale) .’
La signora si connetteva con il suo cervello al ‘ CERVELLO SOCIALE’ ed esplorava i bisogni sociali del suo popolo con la pubblicazione in tedesco delle grandi opere della letteratura europea.

Il NUOVO MODELLO DI SVILUPPO , I BISOGNI L’economia dei valori d’ uso , l’ economia dei valori di Scambio. La pianificazione economica ( continua )
antonio77
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Re: IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Messaggio da antonio77 »

RICCARDO LOMBARDI GIORGIO LA PIRA : LA CRISI DELLA CLASSE POLITICA e Il caso Firenze,


L’ ORIGINE DELLA ATTUALE CRISI DELLA CLASSE POLITICA .

L’ origine della attuale crisi della classe politica parte dalla ‘privatizzazione ‘ di Telecom li c è stata la contaminazione del pensiero della destra e del trasformismo politico .
A Firenze la semiprivatizzazione dell’ acqua ha preparato il terreno per quello che sta succedendo.
Qui non si discute di illeciti amministrativi ne tantomeno penali ma di ‘ cattiva ‘ politica.
Del resto la crisi della classe politica è una crisi nazionale riguarda sia il centro sinistra che il centro destra.
Uomini come Riccardo Lombardi e Giorgio La Pira sono la memoria storica della ‘grande politica ‘, il primo dimostra come la politica possa essere cosa grande, luogo di passione e di razionalità , studio di progettualità .
Per Giorgio La Pira c è l’idea che la politica è SCHIERAMENTO e quindi trasparenza nei comportamenti , la difesa dei poveri e dei diseredati dopo la guerra anche scontrandosi con i notabili del suo partito., famoso lo scontro con Don Struzzo. La passione per le sue idee SENZA ALCUN COMPROMESSO.
Tra il socialismo delle riforme di struttura di Riccardo Lombardi e il cattolicesimo sociale di Giorgio La Pira c è quel filo rosso che ha creato a livello statale quel clima culturale il ‘cervello sociale’ che ha permesso lo sviluppo del benessere in Italia è la nascita del ‘modello sociale di Firenze’ .
Con la crisi della classe politica italiana e dell’attuale profonda crisi economica può essere utile una rilettura di ‘pensieri vaganti ‘ di Riccardo Lombardi e di Giorgio La Pira. cercando di avvicinare la politica ANCORA al mondo delle idee .


Riccardo Lombardi, la programmazione economica e le riforme di struttura , il senso della politica.

In un intervento di analisi a Torino il 1 Maggio 1967( probabilmente l’intervento più importante per spessore politico) che un politico abbia tenuto in Italia Riccardo Lombardi ci spiega il suo pensiro economico e politico.

Su capitalismo mercato e sviluppo economico Lombardi ci dice :

‘Una volta il capitalismo era giustamente qualificato e contraddetto e criticato per il suo carattere anarchico, per la sua incapacità di dominare coscientemente l'organizzazione economica della società, e non soltanto la ripartizione del reddito, ma anche la formazione del reddito e quindi per la incapacità conseguente di dominare i cicli: gli si contestava perciò di portare necessariamente a delle crisi di sovrapproduzione e di sottoproduzione provocando nella società uno stato di permanente instabilità.’

Questa analisi è ancora attuale in quanto l’attuale crisi è dovuta al capitalismo ‘ per la sua incapacità di dominare coscientemente l’organizzazione economica della società ‘.

Ma oggi cosa sta succedendo in Italia ?
Riccardo Lombardi c è lo spiega nel 1967 :

‘Quale era il succo della critica marxista del secolo scorso, ancor oggi valida, ma entro certi limiti, diversi dai limiti di allora? Il capitalismo nella sua corsa alla capitalizzazione del reddito e al suo reinvestimento tendeva, per sua forza naturale, a depauperare permanentemente la capacità di acquisto della maggioranza della popolazione, e, puntando alla acquisizione del massimo reddito, puntava, come conseguenza, alla diminuzione massima possibile dei salari, ridotti al livello di sussistenza. Questa diminuzione permanente dei salari che cosa implicava? Da un lato, attraverso gli investimenti maggiori e progredienti, una capacità produttiva sempre maggiore, dall'altro capacità di consumo e di acquisto da parte delle masse popolari sempre minori, di qui la crisi e la necessaria catastrofe del capitalismo, stretto, a un certo punto, nella morsa dell'eccesso di produzione e della depauperazione del consumo.

La diminuzione dei salari ha portato ad un forte contrazione dei consumi , la quale ha portato ad un eccesso di capacità produttiva, soprattutto in aziende in cui la tecnologia e il capitale fisso molto sviluppato.’

Anche l’affermazione di Lombardi ‘ciascuna impresa desidera pagarli il meno che sia possibile compatibilmente col quadro politico in cui si trova, ma desidera in qualche modo che gli altri paghino di più i loro operai perché acquistino i suoi prodotti. ‘

E una altra contraddizione del capitalismo evidente in questa crisi economica.


Come si può intervenire contro le gravi crisi economiche ?

Ecco la ricetta di Lombardi unica possibile ancora oggi :


‘Tutto questo complesso di elementi nuovi ha portato al fatto che il capitalismo moderno ha bisogno della pianificazione, ha bisogno di una pianificazione propria, nell'ambito puramente aziendale e intersettoriale, e ha bisogno anche di una programmazione da parte dello stato; non è per capriccio e non è per demagogia, come spesso qualche compagno crede, che si è coniata l'espressione "capitalismo monopolistico di stato" oggi corrisponde a una precisa realtà; oggi i capitalisti, che una volta rifuggivano dall'intervento dello stato, hanno bisogno dello stato, perché ci sono degli elementi di stabilizzazione, di compensazione del ciclo e ci sono soprattutto dei tipi di servizi che lo stato deve necessariamente fornire e che sono la condizione stessa della vitalità e dello sviluppo del capitalismo. Si chiede allo stato di provvedere per suo conto a quei servizi essenziali e prioritari a cui i capitalisti non possono provvedere, perché sono per loro natura alieni dal consentire profitti; parlo dell'istruzione tecnica e dell'istruzione elementare, o della viabilità; ma parlo anche di qualche cosa di più come la fornitura di certi elementi produttivi basilari che sono indispensabili e che non consentono più la corsa all'accumulazione attraverso il massimo profitto: parlo delle fonti energetiche, per esempio, e della siderurgia.’

L’affermazione ‘ oggi i capitalisti ….hanno bisogno dello stato’ è attualissima.

L’ ITALIA E I SOCIALISTI.

Sempre Lombardi : ‘Nel nostro paese è accaduto che per merito dei socialisti (e in questo bisogna non avere false modestie) noi siamo riusciti a imporre l'idea della programmazione a una classe politica riluttante;

ma basta ? è sufficiente porre ‘ l’idea della programmazione’?
Lombardi risponde no.
‘dobbiamo pianificare, dobbiamo programmare soltanto per rendere più razionale il dispositivo produttivo e dei consumi del sistema?’

La programmazione non può avere SOLO carattere ‘produttivo’ non può essere solo l’obiettivo macroeconomico , come era stato stabilito 5 % di incremento del PIL per 5 anni.
Lombardi : Badate bene, anche questo non è un obiettivo da poco, però non è un obiettivo socialista.

LOMBARDI E’ LA GRANDE POLITICA.

Il giardino e le erbacce di Giolitti.

Il compagno Giolitti alcuni anni fa puntualizzava in modo molto preciso questa prima alternativa, dicendo che noi abbiamo un orto molto infestato da erbacce, l'orto del capitalismo: noi interveniamo per portar via le erbacce. Portando via le erbacce l'orto cresce più florido, però è sempre lo stesso orto capitalista, compagni: è meglio organizzato, dà frutti migliori, certo, e quindi anche una possibilità di ripartizione del reddito maggiore, però è sempre quell'orto, è sempre l'organizzazione che non ha risolto il problema fondamentale del potere, che non ha scelto la direzione cosciente verso finalità che non siano le finalità del profitto.


L’ Alternativa di Riccardo Lombardi : LE RIFORME DI STRUTTURA .


l'altra alternativa è questa: vogliamo, con tutta la gradualità necessaria (parleremo di questo problema di gradualità, che è essenziale), intervenire con una pianificazione, certo razionalizzando il sistema, ma razionalizzandolo su uno scopo e introducendo gli elementi dinamici necessari, indispensabili a questo scopo, non per mantenere un giardino meglio coltivato e più prospero, ma per cambiare la cultura, per cambiare il sistema? Qui nasce la differenziazione.

Aumentano i profitti ma non i salari : lo sviluppo della rendita finanziaria in italia.

Al momento in cui gli operai hanno incominciato a recuperare il loro potere contrattuale e a domandare maggiori salari, questi profitti dovevano esistere, dovevano essere investiti e non risulta che l'apparato produttivo in quegli anni sia stato ammodernato al punto da comprovare un loro investimento totale. Attraverso tali profitti le industrie, le grandi organizzazioni finanziarie avrebbero dovuto avere la riserva necessaria per poter aumentare gli investimenti, per poter cioè superare il ciclo. Al contrario, i profitti sono andati a finire proprio in quelle forme dissipatrici di rendite, che sono state effettivamente i taglieggiamenti occulti e palesi che hanno impedito la circolazione sanguigna naturale .

PROGRAMMAZIONE ECONOMICA : QUALITA’ o QUANTITA ?

‘Non basta fissare un 5% comunque raggiungibile, ma un 5% raggiungibile in certi modi, sviluppando certi settori a detrimento di altri, dando prevalenza all'industria rispetto all'agricoltura o viceversa, a certe forme di agricoltura rispetto ad altre, o all'industria rispetto al terziario o che so io: non mi interessa ora l'esemplificazione, ma far notare che l'importante in una pianificazione che voglia trasformare una società, non è l'aumento del reddito, ma è il modo in cui si arriva a questo aumento, perché se no, paradossalmente, potrebbe verificarsi questo, che si fissasse il 5% e poi si ottenga questo aumento del 5% attraverso una compressione dei salari; potrebbe aversi una pianificazione la quale desse il massimo incremento all'investimento, stabilendo un blocco, o addirittura una riduzione dei salari; la macchina produttiva con forti investimenti si mette in moto, si raggiunge il 5%, si potrebbe raggiungere anche il 6 o 7%, e i giapponesi lo stanno realizzando in questo modo.


PROGRAMMAZIONE ECONOMICA : Democrazia e Socialismo.


Ma noi siamo andati alla programmazione con un diverso criterio, con un criterio tendenzialmente socialista, quello di non lasciare l'attività produttiva alla responsabilità esclusiva degli imprenditori, ma di intervenire con delle scelte coscienti, senza le quali non c'è programmazione né democratica né socialista. E allora un'analisi disaggregata che avesse fatto valere le scelte collettive dirette a stabilire quali sono i settori da muovere, quali i settori da reprimere, avrebbe significato l'inizio di una scelta qualitativa, di una programmazione democratica e socialista

PROGRAMMAZIONE ECONOMICA : Le scelte dei socialisti.

Li andiamo a prelevare in primo luogo dall'eliminazione delle rendite, in secondo, dalla limitazione dei consumi voluttuari e affluenti: la nostra lotta è contro la società affluente e il benessere, non già perché non vogliamo il benessere, ma perché vogliamo un certo tipo di benessere, non quello che domanda tremila tipi di cosmetici o una dispersione immensa di risorse, ma quello che domanda più cultura, che domanda più soddisfazione ai bisogni umani, più capacità per gli operai di leggere Dante o di apprezzare Picasso, perché questa, che preconizziamo, è una società in cui l'uomo diventa diverso a poco a poco e diventa uguale; diventa uguale all'industriale o all'imprenditore non perché ha l'automobile, ma perché è capace di studiare, di apprezzare i beni essenziali della vita.

RIFORME DI STRUTTURA E GRADUALITA’.

Alcuni anni fa noi socialisti, che talvolta abbiamo un ingiustificato complesso d'inferiorità, abbiamo posto per primi in Italia il problema della riforma di struttura come strategia essenziale del passaggio al socialismo moderno, in mezzo all'ostilità generale. Ricorderò che nel '56, quando ponemmo questi problemi, un volumetto, proprio del compagno Giolitti, Riforma e rivoluzione, che preconizzava queste cose, destò tanto scandalo che il compagno Longo sentì il bisogno di scrivere un altro libro, Revisionismo nuovo e antico, per controbatterlo riproponendo la tesi della priorità della conquista del potere politico.

Noi oggi abbiamo fatto una scelta ed è una scelta essenziale: non è la scelta di una contestazione della società capitalistica dall'esterno; noi non siamo estranei a quello che avviene nel mondo capitalista, ma ci inseriamo in questo mondo per trasformarlo.

Il neocapitalismo può fare moltissimo dal punto di vista produttivo, però non può fare nulla, anzi può fare soltanto qualche cosa di negativo, dal punto di vista della costruzione di una società nuova e di un uomo diverso, con diversi bisogni e poteri e con diversa dignità, compagni.

A cosa serve il socialismo ‘Il prezzo che si paga è quello di consolidare in Italia una politica conservatrice, moderata, riformista, che soddisfi alcuni bisogni, ma che non cambi sostanzialmente la natura del sistema.

Ora si può fare questo, questa è anche una politica, è una politica che fanno altri, ma noi ci chiamiamo socialisti e non credo che sia per capriccio, compagni; se siamo socialisti vogliamo una società socialista, non la vogliamo dall'oggi al domani, però ogni giorno vogliamo fare un passo avanti, un piccolo passo, magari, ma un passo avanti, non un passo indietro.

Sembra una critica alla politica , alla classe politica italiana odierna invece è stata scritta nel 1976.



L’ESPERIENZA DI GIORGIO LA PIRA.

Tra il socialismo delle riforme di struttura di Riccardo Lombardi e il cattolicesimo sociale di Giorgio La Pira le analogie sono impressionanti.
Il riformismo sociale sia quello socialista sia quello non socialista ha una verifica immediata , il manufatto materiale o immateriale .
In questo senso l’operato sia a livello di politica industriale trovava immediata applicazione concreta cosi come l’operato di Giorgio La Pira come sindaco trovava applicazione nella situazione economica della città .

La Politica economica di La Pira .

Il ruolo dello Stato secondo La Pira : ‘Ma la parola Stato non deve spaventare: è suscettiva di vaste analisi: non significa necessariamente né la burocrazia imbelle, né la distruzione di ogni vita personale, propulsiva: può e deve, invece, significare l'intervento organico, rapido, stimolativo integratore, dell'iniziativa umana! È lo stato nuovo, con lettera maiuscola se volete: uno stato proporzionato alla velocità attuale, sempre in crescita dell'azione umana: lo Stato fatto davvero per la persona umana: si sa, c'è da cambiare parecchio nell'attuale arteriosclerotica struttura statale

La scoperta di Keynes di La Pira :’ di essere keynesiani e non-keynesiani: sono le cose, caso mai, keynesiane: cioè sono le cose che esigono non una «contemplazione» del sistema economico e dei suoi «fenomeni di automatico assestamento» -automatismo smentito da un secolo di storia economica- ma un rapido, decisivo intervento terapeutico (e, se fosse necessario, anche chirurgico). Qualunque medico attento, responsabile, dice: il sistema è ancora fondamentalmente sano, le parti malate devono, però, essere prontamente sanate se non si vuole che l'infezione si comunichi a tutto l'organismo: non bisogna tardare più oltre. ‘

Uno degli interventi più importanti è stato il salvataggio dell’azienda Pignone :
‘una grave crisi incombe sulla citta, si tratta dei circa tremila operai del Pignone che stanno per perdere il posto di lavoro a causa della decisione della direzione di chiudere la fabbrica. Il Sindaco si schiera dalla parte degli operai, non dorme la notte, mobilita mezzo mondo per tentare di impedire la chiusura. Alla fine si rivolge a Enrico Mattei, il presidente dell’AGIP obietta che lui si occupa di petrolio e non di metalmeccanica. Ma La Pira non demorde, si reca a Roma "assedia" Mattei e infine l’AGIP decide di affiliarsi allo stabilimento fiorentino: il Pignone era salvo. ‘ ( da Bedini Giorgio La Pira tra Italia e Mondo).

La progettualità del settore aerospaziale e la sua localizzazione a Firenze è dovuta a Giorgio La Pira.

A cosa serve una città secondo La Pira : c è lo spiega nel libro Le città sono vive, egli enunciava così il suo ideale: "in una città un posto ci deve essere per tutti: un posto per pregare (la chiesa), un posto per amare (la casa), un posto per lavorare (l’officina), un posto per imparare (la scuola), un posto per guarire (l’ospedale)".

L’ intervento pubblico di La Pira non è stato ideologismo di bassa lega ma ha creato un modello di sviluppo della citta, senza il modello sociale locale di La Pira non ci sarebbe stato reddito disponibile per le famiglie, senza reddito non ci sarebbe stato sviluppo del commercio e dei piccoli imprenditori commercianti ,

Ma lo sviluppo degli artigiani fiorentini e dei piccoli imprenditori è stata possibile solo in presenza di una grande industria .

Per concludere una nuova classe politica deve uscire dal pancreas , dal fegato di uomini come Riccardo Lombardi e Giorgio La Pira intellettuali imprestati alla politica e NON spendibili per i poteri forti, SCHIERATI dalla parte delle classi lavoratrici .

Il ritorno ad una SOCIETA’ DEI PRODUTTORI di beni materiali ( manifattura) e di beni immateriali ( Economia delle Conoscenze ) è il presupposto ad una economia del benessere , basata sulla CRESCITA QUALITATIVA e sulla DESCRESCITA quantitativa .
Lo sviluppo della Domanda AGGREGATA di origine keynesiana non si ottiene con dei venditori di aspirapolveri porta a porta ma creando un reddito disponibile e con aspettative razionali positive..
Il reddito disponibile si sviluppo DENTRO il lavoro, dentro la capacità da parte del lavoro di sviluppare valore soprattutto a livello sociale.

L’INNOVAZIONE per essere tale deve essere proiezione di studio e di analisi ma con un solido referente nella memoria storica e non NOVISMO TRASFORMISTICO .
Dentro questa crisi strutturale causata dal neoliberismo e dal mercantismo il trasformismo in Italia è imperante.
Ultima modifica di antonio77 il 05/11/2023, 20:26, modificato 1 volta in totale.
antonio77
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Re: IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Messaggio da antonio77 »

IL NUOVO MODELLO DI SVILUPPO ( Parte 1)

COME USCIRE A SINISTRA DALLA CRISI ?
LA POLITICA ECONOMICA TRA POLITICA ED ECONOMIA.
EURO E POLITICA ECONOMICA


In Italia probabilmente ci saranno degli incontri tra pensatori di buona politica ed economisti di area PD ed economisti di area Sinistra.

Il tentativo è di creare un PROGRAMMA COMUNE delle SINISTRE di mitterandiana memoria .

IL FALLIMENTO DELL' UNIONE.

In questi incontri andrebbe rivisitato il governo fallimentare dell’ Unione sotto il profilo economico.

Un fallimento diversamente diverso per il PD e per la SINISTRA.

Il fallimento del PD è dovuto ad una politica monetaria monetarista e super allineata alle burocrazie europee.

a) il primo errore è stata una finanziaria superigorista che ha portato il debito pubblico dal 110 % ( valore tendenziale) al 106% . Essendo i tassi di interessi monetari e reali molto bassi non vi era motivo di una ‘ cura da cavallo’ del genere.

Perché è stata sviluppata una politica monetarista cosi rigida da parte del PD ?
Probabilmente è stato un problema culturale, una sudditanza ai potentati vari .
Padoa Schioppa ha conquistato il ministero dell’ economia con una serie di articoli sul corriere ‘ strutturati’ in controtendenza rispetto alla vulgata ideologico neoliberista e mercantista .
Da ministro è stato un prigioniero politico del pensiero unico neoliberista.
Proprio lui il curatore italiano del fondamentale manuale di Macroeconomia Dornbush Fischer.

b) Per la sinistra è stato una vera e propria waterloo , un pressappochismo illimitato , una totale incapacità di proposte alternative al monetarismo dei burocrati europei, una incapacità di governare con strumenti econometrici ipotesi quantitative alternative.

Sommando 2 fallimenti quello del PD e quello della sinistra il fallimento è stato tombale.

Ma per ripartire con un nuovo PROGRAMMA COMUNE DELLE SINISTRE è necessario sviluppare un ragionamento antropologico

Cosa è la politica economica ?

Politica Economica è composto da 2 vocaboli.
Il primo POLITICA , il secondo ECONOMIA .
Ma qual è la RELAZIONE tra POLITICA ed ECONOMIA.
E qual è la relazione tra gli attori , la classe politica ( POLITICA) e gli economisti ( ECONOMIA).


Nella prima repubblica abbiamo avuto tra gli altri Riccardo Lombardi politico ingegnere studioso di economia e Ugo La Malfa un politico prestato all’ economia o un economista prestato alla politica.
( rimandiamo al post in rete Riccardo Lombardi e Giorgio La Pira : La crisi della classe politica e il caso Firenze.).


Le relazioni di politica economica sono quasi sempre documenti storici di fondamentale importanza ( si pensi a Lenin che in punto di morte diceva ‘ compagni non posso fare un intervento al congresso me lo impediscono i medici, lasciatemi 45 minuti per un breve intervento’.
La seconda repubblica e il berlusconismo ha ridotto qualità e quantità di analisi economica a livello di derby milan inter .

La relazione ' Politica Economica e sinistra' di Riccardo Lombardi il 1 maggio 1976 a Torino ( presente in rete ) è il documento storico probabilmente più importante che un politico abbia mai pronunciato in ambito di politica economica in Italia.

Nella seconda repubblica la politica economica è stato un fallimento anche epistemologico.
I politici sono attori politicanti e gli economisti sono attori tecnocratici .

La comunicazione , la connessione tra PROGETTUALITA’ SOCIALE ( politica ) e TECNICA DELLA CONOSCENZA ( economia ) oggi è prossima allo zero.

La mancata crescita dell’ Italia è dovuta al fatto che Tremonti ma sembra tutta la classe politica del centro destra con unica eccezione l’ economista Paganetto non conosca nulla di politica economica e di macroeconomia.
Almeno questo sembra oggettivamente.
Questo è anche il risultato del pensiero unico neoliberista e mercantista che ha fatto danni enormi anche nel centro sinistra ( vedi intervento dell’ on. Enrico Letta su lettera di Draghi).

RICCARDO LOMBARDI E LA POLITICA ECONOMICA.

Un grande esempio , ma non è l’ unico per ragionare di cosa sia la politica economica è stato Riccardo Lombardi.

La politica e la scienza economica , Riccardo Lombardi ( 1958 la scienza economica militante nota presente nel libro Lombardi e il feniocottero di Patrignani) :
‘ …mi par dunque di vedere che qualsiasi tentativo di definire la finalità della scienza economica che prescinda dal concetto di alienazione è condannato alla sterilità .
L’ immenso merito di Marx è di aver denunciato l’ alienazione dell’ uomo nei feticci e di averne svelato il processo . ….. senonchè i giudizi di valore, impliciti o espliciti, non sono eliminabili da una scienza che in definitiva ha per oggetto l’uomo e non le cose ‘.

Dalla relazione di Lombardi Politica economica e sinistra del 1 maggio 1976 :

‘Il concorso di tutte queste circostanze fa sì che il capitalismo oggi abbia bisogno di pianificare la sua produzione, e non è per capriccio che i capitalisti più evoluti, ad esempio quelli americani, e anche quelli italiani nei settori più avanzati, non fanno più i conti e le previsioni a breve scadenza, cioè non regolano la loro iniziativa sulla base di un criterio di redditività massima a breve periodo, nell’anno per esempio, ma fanno un conto molto più lungo: sono disposti a perdere per un anno o a perdere per due anni, pur di garantirsi una regolarità di guadagni negli anni successivi.


La PIANIFICAZIONE ECONOMICA intesa sia come pianificazione nazionale sia intesa come pianificazione aziendale in questa crisi è l’unica soluzione possibile non in termini ideologisti ma come prassi organizzativa prima che politica.

L’economista borghese Keynes nel suo intervento alla radio del 14 marzo 1932 intitolato la pianificazione statale dice keynes : ‘ lasciatemi intendere con pianificazione , o economia nazionale, il problema generale delle risorse , distinguendo dai problemi particolari della produzione e della distribuzione’.

Pianificazione statale come allocazione delle risorse e secondo i manuali di economia pianificata secondo i bisogni necessari e bisogni collettivi .

IL MODELLO SOCIALE EUROPEO E LA LETTERA BCE.

La lettera della BCE costituisce il più grande attacco al modello sociale europeo degli ultimi anni.

a) la quantità di moneta determina l’ inflazione, indipendentemente dal posizionamento della domanda aggregata in funzione della capacità produttiva nel breve periodo. Scuola monetarista pura.
b) Pareggio di bilancio : Ex ante o Ex post ? Ex post può essere il risultato non il pareggio di bilancio ma politiche di convergenza verso equilibri di bilancio dovuti a relazioni di causa effetto tra politiche espansivi, domanda aggregata , politiche di investimento, sviluppo di domanda dei consumi e di moltiplicatore del reddito .
Ma il pareggio di bilancio con i tagli del settore pubblico privatizzazioni dei servizi pubblici e taglio degli stipendi della pubblica amministrazione è evidente che si tratta di un pareggio di bilancio ex ante.
Si tratta di posizioni che contrastano con la teoria economia e con la complessità dei modelli macroeconomici.
Draghi si comporta come una casalinga che non crea moneta non sviluppa lavoro non crea ma riceve passivamente moneta , moneta in senso stretto valori numerari.
c) che gli stipendi possano essere variati in peius a livello aziendale significa in Italia il far west totale un impoverimento materiale e culturale un ritorno non all’ 800 ma al feudalesimo.
un piccolo pensierino anticostituzionale ( art. 36 costituzione).
E neccessario sviluppare il modello sociale europeo contro il feudalesimo pauperista di burocrati europei che sono la malattia dell’ Italia e dell’ Europa.

Da Albert ' capitalismo contro capitalismo' a Dore ' capitalismo di borsa o capitalismo di welfare ?' è necessario riposizionare un nuovo start up conoscitivo e culturale.
( Si rimanda al post in rete modello neorenano, economia delle conoscenze e crisi della classe politica.)
Di nuovo abbiamo il programma economico di Arnaud Montebourg elaborato per le primarie socialiste in Francia ( in rete l’ articolo di Salvatore Romeo Le ricette anti-crisi di un outsider ).
( continua )
antonio77
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Re: IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Messaggio da antonio77 »

IL NUOVO MODELLO DI SVILUPPO ( Parte 2)

USCIRE A SINISTRA DALLA CRISI ?
DAL ' SISTEMA DEI BISOGNI ' AD UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

Forma –Stato e Politica economica.

Nella prima parte abbiamo chiacchierato su Politica Economica intesa come una piazza formata da due popoli ( il popolo della politica ) e il ( popolo degli economisti ), come tutte le piazze la gente ragiona propone elabora ma anche fa cagnara.

IL SOGGETTO GIURIDICO E POLITICO CHE HA LA TITOLARITA’ DELLA POLITICA ECONOMICA ?

IL SOGGETTO CHE HA IL MONOPOLIO DELLA POLITICA ECONOMICA E’ LO STATO.

Per Carlo Marx lo stato andava abbattuto (tesi molto controversa del resto all’ epoca si votava per censo) , per Lassalle lo stato andava conquistato , per Bobbio il marxismo non ha una teoria dello stato, per Engels il partito socialdemocratico tedesco non doveva presentarsi alle elezioni perché vinceva sempre e questo comportava l’ esproprio della sua cantina per i festeggiamenti.
Engels possedeva vini di valore incalcolabile !!!
Per Kautsky con il suffragio universale la democrazia parlamentare era fondamentale per lo sviluppo della socialdemocrazia .

Il federalismo associativo presuppone un processo unitario di stati preesistenti , il federalismo disocciativo presuppone un processo di separazione di stati preesistenti già federati.

Il federalismo in Italia ?

Con il giro ciclistico della padania in Italia si apre un processo innovativo di federalismo , tramite la federazione delle leghe ciclistiche.

LA FORMA-STATO.

Venendo ai giorni nostri un manuale di diritto pubblico ci dice :

Lo Stato è definito da :

1) Popolo
2) Territorio
3) Sovranità
4) Monopolio della Forza ( esercito, polizia, carabinieri)
5) Stato in quanto apparati.

Il parlamento europeo e la commissione europea non hanno modificato la definizione di Stato anzi probabilmente l’ hanno rinforzata.


LA FORMA STATO POSTMODERNO.


Da Antonio Negri e Michael Hart in 'IMPERO' :

‘ Assieme al mercato mondiale e ai circuiti globali della produzione sono emersi un nuovo ordine globale, una nuova logica e una NUOVA STRUTTURA DI POTERE : in breve , UNA NUOVA FORMA DI SOVRANITA’. Di fatto l’ impero , è il nuovo soggetto politico che regola gli scambi mondiali, il POTERE SOVRANO che regola il mondo.’
e ancora:
Tuttavia, il declino della sovranità dello stato-nazione non significa che la sovranità, in quanto tale sia in declino.


E’ evidente che con l’ analisi di Negri Hart non abbiamo più la ‘comunità stato’ all’ origine dello stato socialdemocratico di Kautskyana memoria , Negri Hart decretano la fine dello stato-nazione alla base del modello sociale europeo ( Albert ; Dore e Rifkin : il sogno europeo).


L’ opera di Negri-Hart l’ Impero è attuale ancora oggi nella sua complessità ma la crisi economica richiede una NUOVO PARADIGMA , in cui BENI COMUNI e comunità , prevalenza del valore d’ uso sul valore di scambio riporta la centro lo Stato la politica economica e la politica industriale.

Dalla crisi del 1929 si è usciti con Jhon Maynard Keynes e la sua Teoria generale dell’ Occupazione, dell’ Interesse e della Moneta , con questa crisi che per complessità e profondità è peggiore del 29 è necessario un nuovo modello di sviluppo .

E necessario una nuova TEORIA GENERALE DELL’ ECONOMIA DEL BENESSERE E DELL’ OCCUPAZIONE .

Senza pregiudizi ideologici e senza ritorni di fiamma a movimenti marxisti - leninisti incompatibili con la rete e con partecipazione attiva è necessario riprendere l’ esperienza della PIANIFICAZIONE ECONOMICA per un nuovo paradigma economico e un nuovo modello di sviluppo.

IL NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

Attorno al nuovo modello di sviluppo c è troppa cultura generalista e politicista.
Il nuovo modello di sviluppo è come le autostrade telematiche, tutti ne parlano ma nessuno sa cosa sia .

Cerchiamo quindi tramite la memoria storica di analizzare strutture e modelli che storicamente siano stati applicati e quindi effettivi e non solo teorici.
I riferimenti principali possono essere Minc ( professore all’ alta scuola di Pianificazione di Varsavia nel periodo dell’ Unione Sovietica ) manuale ‘Economia e politica del socialismo’ e Stiglits premio nobel dell’ economia il volume ‘Il ruolo economico dello stato’.

DALLA TEORIA DEI BISOGNI AL NUOVO MODELLO DI SVILUPPO.

La fine del neoliberismo e la fine della vulgata mercantista ( che non vuol significare ancora la fine del capitalismo) impone ormai il famoso nuovo modello di sviluppo.
Diceva keynes ‘ Il decadente capitalismo,……..non sta avendo molto successo . non è intelligente, ne bello , ne giusto ne virtuoso….In breve non ci piace e anzi cominciamo a detestarlo. Ma quando ci domandiamo che cosa mettere al suo posto ,siamo estremamente perplessi’.
Stessa perplessità aveva Joan Robinson ‘ Per molti anni ho lavorato come professore di economia teorica. Vorrei credere di essermi onestamente guadagnata da vivere, ma spesso ne dubito’.

Galbraith scriveva : ‘ I modelli economici servono spesso a distogliere l’ attenzione dai problemi socialmente più pressanti che comportano allarmanti implicazioni per l’ azione politica …. Non è una scienza ma un sistema dogmatico’.
Quindi il nuovo modello di sviluppo deve svilupparsi dentro i ‘problemi socialmente più pressanti ma senza dogmatismi.

UNA TEORIA ECONOMIA PER UNA TEORIA DEI BISOGNI

Una’ fenomenologia’ esterna è che un nuovo modello di sviluppo si fonda su greeneconomic e su una economia sostenibile, si confondono dei drivers di sviluppo del sistema importanti con le struttura sociale interna del sistema.

La crisi del neoliberismo è dovuta al fatto che il profitto , più precisamente gli extraprofitti, ( il concetto di profitto inteso come remunerazione del capitale, all’ interno del plusvalore è più o meno un concetto inventato anche da Carl Marx) non sono un motore di sviluppo dell’ economia ma una rendita.
Questo è il capitalismo oggi, anche nella variante degli extraprofitti trimestrali ( turbocapitalismo ).

Se non è il (extra) profitto il motore dello sviluppo economico e quindi dell’ occupazione da dove nasce il processo di sviluppo dell’economia ?

Negli anni 60 dall’ accumulazione del capitale .
Risposta importante ma da cose nasce l’accumulazione del capitale ?

Una signora tale Agnes Heller da Budapest ha scritto un manuale ‘la teoria dei bisogni in Marx’.
Fu chiamata ( anno 1973) una ‘ commissioni’ di cervelli sovietici per analizzare il libro.
La conclusione fu ‘ il significato di tutto ciò è che nei paesi socialisti non si sta realizzando la concezione marxista della rivoluzione ;………………….mentre ( la concezione marxista della rivoluzione) si verifica nelle comuni hippies..’.
La professoressa Heller aveva scritto il libro per ….gli hippies!!
Questi ‘cervelli’ erano remunerati con il baratto, 15 ettolitri di vodka al mese. ( del resto fu abrogato il rublo per alcuni giorni dopo la rivoluzione).

DALLA TEORIA DEI BISOGNI AL NUOVO MODELLO DI SVILUPPO ( contina)
antonio77
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Re: IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Messaggio da antonio77 »

LE DIFFERENTI REL. INDUSTRIALI TRA ITALIA e GERMANIA
Le differenze strutturali tra relazioni industriali in Italia e in Germania.
La lotta di classe e la conflittualità in Italia tra Middle management e top management.( Parte 1)
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Premessa

Ormai si dibatte in tutta Italia dall’ osterie ( purtroppo quelle poche autentiche che ci sono ancora in Italia ai salotti delle signore perbene in cerca invano di avventure) sul perché la Germania va bene e noi Italietta settima potenza economica al mondo stiamo diventando una dependance , delle ’pertinenze’ della Francia e della Germania.

Naturalmente le cause e le concause sono molte e complesse ma la questione fondamentale , la centralità di oggi sono il differenziale esistente nella qualità e nella quantità delle relazioni industriali tra Italia e Germania.

Fondamentale a nostro avviso è il pensiero del giurislavorista D’ Antona che aveva iniziato a delineare un nuovo modello di relazioni industriali per l’Italia dal punto di vista del movimento operaio.
Avendo come riferimento la storia delle relazioni industriali in Germania .

In questo contesto è importante ricordare Olof Palme e il suo piano Meidner chiamato con il nome dell’ economista che lo elaborò, definito da alcuni giuristi ‘panegirico’ invece si tratta di un documento scritto per dirigenti sindacali e militanti sindacali, che al contrario aveva il limite di essere troppo pragmatico e poco hegelianamente ‘ astratto’.

Con il piano Meidner Palme Olof stava preparando la terza fase dell’ era socialdemocratica , il superamento del modello capitalistico.

Qui verrà analizzato l’ impostazione assolutamente attuale della proposte del prof. D’Antona ma non il ‘ modello’ denominato piano Meidner di Palme e della socialdemocrazia svedese.

Una tesi che verrà qui analizzata e che il differenziale tra Germania e Italia è dovuto alla mancanza di obiettivi comuni tra classe lavoratrice ( classe operaia ed impiegatizia ) e classe capitalistica.
Questa del resto è la lotta di classe ed il dualismo marxista tra proletari sfruttati e capitalisti padroni.

Noi però NON ci occuperemo di questo conflitto.

la conflittualità e la lotta di classe per noi ancora seguaci del materialismo storico è un bene assoluto.
Ma acconto alla lotta di classe il lavoro e il mondo del lavoro deve sviluppare una modello partecipativo CON e ma anche CONTRO il padronato per lo sviluppo delle forze produttive.

Questo nuovo modello di relazioni industriali deve essere elaborato CON una parte dei datori di lavoro ( privati e pubblici , cooperative e utility ) ma anche CONTRO il padronato italiotta medievale.

Per il momento NON ci occuperemo di questo nuovo modello di relazioni industriali ma …solo per il momento.

A questo punto la domanda è , ma di cosa ci occupiamo allora ?

Ci occuperemo della lotta in corso in Italia per il controllo delle aziende tra middle management e top management.

Questa lotta è in corso da tanto tempo non sappiamo nemmeno da quando.
La lotta di classe tra middle management e top management è la questione centrale ( ovviamente non unica ) del differenziale sistemico tra Italia e Germania.

Il differenziale di produttività tra Germania e Italia e la forma fenomenologica esteriore, esogena di un differenziale valoriale tra qualità del lavoro in Germania e qualità del lavoro in Italia.
Ancora le relazioni lavorative in Germania sono valori d’ uso tra uomini e donne, in Italia nel marketing dei nuovisti delle relazioni umane, le relazioni lavorative sono invece valori di scambio.
In Germania i professional si scambiano solidarietà partecipazione condivisione ( valori d’ uso) in Italia i professional si scambiano potere, denaro e sesso, ( valori di scambio), il terzo valore di scambio pare condizionato dalle diversità , ma non sempre.

L’ analisi sociale , il modello sociale , l’ uso dell’astrazione

Il modello rete ha avvicinato coloro che fanno politica ma non pensano ( cultura del fare) con coloro che pensano ma non fanno politica ( cultura dell’ ideologia).

Purtroppo molti compagni per produrre quantità di ‘materiali’ si dimenticano non della qualità , in quanto la qualità nelle scienze sociali di natura divulgativa è soggetto a giudizi di valore soggettivi, ma della metodologia di analisi fondamentale per un vero programma comune delle sinistre .


Alcuni riferimenti bibliografici sulla vita di Carlo Marx .


Il metodo dell’ astrazione è stato elaborato dal prof. Carlo Marx allievo studioso di Hegel .
Marx docente di Filosofia Hegeliana non ha potuto insegnare nemmeno un giorno perché a 24 anni fu espulso dal regno prussiano.
Il decreto di espulsione costò al giovane e ricco ebreo Marx neosposo con la rampolla aristocratica von Westphalen una vita difficile , 3 figli morirono esuli a Londra nei primi 12 mesi di vita per fame, malnutrimento ed inedia .
In Italia qualcuno paragonò Marx l ‘ inventore del materialismo storico con Berlusconi inventore di Drive In , la miseria dei soldi …………

Il metodo dell’ astrazione nella vita sofferta di Marx è stato una metodologia di lavoro e di analisi , mai una ‘religione’ filosofica , per queste Marx diceva ‘ io non sono marxista ‘.

Il metodo dell’ Astrazione.

Scriveva Marx : ‘ L’ insieme (di questi) rapporti di produzione costituisce la struttura economica della società, ossia la base reale sulla quale si eleva una sovrastruttura giuridica e politica e alla quale corrispondono forme determinate della coscienza sociale.
Il modo di produzione della vita materiale condiziona, in generale, il processo sociale, politico e spirituale della vita. Non è la coscienza degli uomini che determinano il loro essere , ma è al contrario, il loro essere sociale che determinano la loro coscienza.’ ( cit. Marx ).

La crisi economica e la fine del neoliberismo rendono attualissime queste proposizioni di Carlo Marx ma con due precisazioni :

1) ‘ Va sottolineato….che Marx NON cercava di ridurre ogni cosa in termini economici. Egli piuttosto si sforzava di scoprire le EFFETTIVE RELAZIONI tra i fattori economici e quelli non - economici .’( cit Paul M. Sweezy ).
2) Le leggi , i teoremi marxisti secondo Marx ‘ come tutte le altre leggi, ( esse ) sono modificate nel loro operare da molte circostanze, la cui analisi in questa sede non ci interessa ‘ ( cit Marx). Con questa affermazione Marx ha -sistemato- il marxismo dogmatico.


Il metodo dell’ astrazione , l’ utilizzo pratico del metodo dell’ astrazione nelle scienze sociali e anche nella scienze politiche e oggi nello sviluppo orizzontale della politica in rete non è mai quello di staccarsi dalla realtà per sviluppare un modello antistorico e ‘puro’ ( modello economico neoclassico e neoliberista ) ma al contrario utilizzare l’ astrazioni per isolare alcuni pezzi e sviluppare approfondimenti.

La rivoluzione della rete implica coniugare il modello astratto marxiano con una gigantesca INCHIESTA SOCIALE secondo i paradigmi sviluppati da Raniero Panzieri e dei Quaderni Rossi.

In questo contesto metodologico si cerca di analizzare ,’ di isolare certi aspetti per una indagine ( che si vorrebbe) particolareggiata’ ( cit Sweezy).

L’ aspetto che cercheremmo di analizzare sono :
Perché tra Italia e Germania vi sono relazioni industriali totalmente diverse e come queste relazioni industriali differenti incidano su produttività aziendale, welfare e economia del benessere.

Da dove partiamo ?

a) la storia di ogni società esistita fino a questo momento è storia di classe ‘ ( cit Marx Il manifesto)
b) la relazione fondamentale è tra capitale e lavoro , la relazione tra lavoro salariato e capitale determina l’ intero carattere del modo di produzione’.


Per analizzare cosa ?

1) La lotta di classe , il conflitto tra middle management e top management in Italia
2) Le differenze strutturali tra le relazioni industriali in Italia e in Germania.

Le differenze strutturali sono storicamente , come vedremo più avanti, dovute alle differenze dello sviluppo ‘propulsivo’ del marxismo ( in particolare del socialismo della seconda internazionale) tra Germania e Italia.
La Germania schierava in campo Kautsky ( erede diretto di Marx ed Engels ) Bernstein, Hilferding e la repubblica di Wiemar, in campo avverso l ‘Italia ha schierato solo Turati e Labriola.
La partita delle relazioni Industriali non ha avuto storia , 6 a 0 per la Germania, e palla al centro.


Inoltre il solidarismo e l’ economia sociale di mercato si sono sviluppati in Renania e in Germania con le componenti religiose e oggi godono di buona salute con la protestante Merkel.
In Italia i cattolici liberali del prof. Andreatta hanno sconfitto , una resa incondizionata i cattolici sociali. ( continua )
antonio77
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Re: IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Messaggio da antonio77 »

Re:Le differenti relazioni industriali Italia Germani
ALLE ORIGINI DEL DIFFERENZIALE DELLO SVILUPPO ECONOMICO TEDESCO SU QUELLO ITALIANO.( parte 2)

Perché la Germania va cosi bene e noi italiotti d’ Italia andiamo cosi male ?
Va di moda il ‘ comparativismo’.
Il giornale il sole 24 ore ha svolto una analisi comparativa delle piastrelle italiane e tedesche nei bagni in tutto il mondo ed ha concluso che noi siamo ‘ er meio’ .

Perchè i proprietari delle società di calcio tedesche sono associazioni di tifosi mentre le sciagurate società di calcio italiane sono quotate in borsa ?

Per capire l’ origine del divario odierno tra Germania e Italia è necessario risalire all’ 800 esattamente 1862.

Due personaggi storici sono il simbolo di queste differenze.
Due testimonial a confronto.
Per la Germania il testimonial si chiama Otto Von Bismarck.
Per l’ Italia il testimonial si chiama Beppin Masutti

Il famosissimo Beppin Masutti lo conosciamo tutti, passiamo al meno conosciuto Von Bismarck.

Il prussiano Bismack divenne cancelliere del regno di Prussia esattamente della confederazione germanica del nord il 1862 e si dimise da cancelliere dell’ impero tedesco nel 1890.

Per capire l’ attuale sviluppo economico della Germania dobbiamo analizzare il periodo denominato ‘ impero bismarckiano’.

Bismarck e la politica.

Bismarck era un politico di professione VERO , Egli era un reazionario conservatore ma dotato di una notevole capacità di movimento.
Aveva il sedere enorme dentro le strutture fisse immobili del feudalesimo ma la testa rivolta verso l’ innovazione.

Era un prussiano appartenente agli junker una casta militare di proprietari terrieri , il futuro per lui era il feudalesimo il nemico da annientare erano i liberali ed i cattolici .

I liberali perchè volevano superare il suo ‘moderno’ feudalesimo e i cattolici perché volevano mettere il naso nella politica, nella sua politica.
Da politico fece una allenza con i liberali nazionali contro i liberali cattolici del partito di centro zetrum.

Contro il zetrun apri ai socialisti di Lassalle, a Marx giravano le…… palle, in quanto i socialisti avevano rapporti con un reazionario feudale.
Di parere contrario era Lassalle , lo stato secondo Lassale andava conquistato non abbattuto, le palle di Marx inventore dell’ internazionalismo socialista erano ..in centrifuga…secondo Lassalle ci voleva un grande stato tedesco ed è meglio una alleanza con gli statisti che con i piccoli borghese , insomma meglio i diritti sociali che i diritti individuali.

Marx risposte con la critica al programma di Gotha una imponente mitragliatta a Lassalle.

Bismarck fatta l’ alleanza con i liberali nazionali e imboniti i socialisti lassalliani , si concentrò sui cattolici liberali.
Furono botte da orbi !!
I vescovi cattolici non dovevano fare politica.
Inventò la kulturkampf , la ‘battaglia per la cultura’ , la sua battaglia per la cultura consisteva nei vescovi cattolici che entravano ed uscivano dalle galere ,
lui il cancelliere nominava i nuovi vescovi, ‘nazionalizzava’ le chiese ,
i programmi di scuola per i seminaristi li preparava Bismarck stesso
ed altre cose ‘culturali’.
Non sopportava i liberali che mettevano in discussione il potere degli junker cioè lui stesso.

Il 22 maggio 1875 ad Bismarck annunciarono la nascita del partito socialdemocratico tedesco, unificazione dei socialisti lassalliani con i socialisti marxisti.
Bismarck vide un cadavere pendolante dalla torre penso che era il suo!!!
Libero dalle carceri i vescovi cattolici dichiarò che la kulturkampf era finità.

E disse ‘ Adesso mi devo concentrare sui socialdemocratici !!’.
Furono ……botte da orbi !!!
Varo’ le leggi antisocialiste ( dal 1875 al 1879) , i deputati socialdemocratici dovettero vivere in parlamento, come uscivano dal parlamento rischiavano l’ arresto.
Dopo il bastone arriva la carota con leggi sociali , leggi contro gli infortuni, legge per la malattia e leggi per la previdenza sociale .
All’inizio non sempre funzionavano in quanto erano un po leggi stravaganti ma il messaggio era , non fate la rivoluzione io vi aiuto come buon padre di famiglia.
L’ imperatore Gugliemo I chiamava Bismarck il ‘ cavalliere ’.

Il nuovo imperatore Guglielmo III gli consigliò di andare in pensione e lui concluse che le battaglie per le 'culture' erano finite e si ritiro il 17 marzo 1890.

Bismarch è lo sviluppo economico.

Fondamentale per capire lo sviluppo della Germania di oggi ,unica nazione al mondo che riesce a sviluppare l’ ECONOMIA NELLA STABILITA’ dobbiamo capire le politiche di Bismarck sia nel modello di sviluppo dell’economia ma anche importantissimo nello sviluppo dei modelli organizzativi ancora attuali.

Lo stato tedesco tedesco dal 1862 epoca della nascita della confederazione del nord ebbe uno sviluppo impetuoso, il piu grande sviluppo di tutti i paesi nel mondo.
Il primo provvedimento che adottò il cancelliere furono i dazi sui cerali e sui prodotti agricoli una vera legge ad persona per lui e i suoi junker.
Gli industriali protestano perché aumentavano i prezzi dei prodotti agricoli importati,

il politico puro non si scompose introdusse dazi enormi per i manufatti importati nello stato tedesco.
Emma Von Marcecaglen presidente della confindustria tedesca ballo il bunga bunga nel palazzo del cancelliere tutta la notte.
Gli alleati liberali nazionali protestarono.

Lui rispose io sono più avanti di voi, e forse aveva ragione.
La confederazione degli stati germanici aveva una agricoltura basata sui latifondi degli junker vere imprese agricole con i salariati che erano poco piu che dei servi della gleba.
Diversa era la situazione agraria nel sud Bavaria li c ‘erano i coltivatori diretti .
Gli amici di Vladimiro Lenin comunisti dogmatici andavano in Bavaria prendevano il contadino e gli gridavano :’ Tu non sei il padrone ,tu non sei il proletario sfruttato , ma chi c….o sei ? , Qual è il tuo ruolo ? !!
In un certo senso li nacque l’ associazione coltivatori diretti e come dire che li nacque la democrazia cristiana ( italiana ) o Fanfani che più o meno era la stessa cosa.

Il sistema duale ( latifondo in prussia e nord e piccola aziende agricole bavaria sud) portò uno sviluppo dell’ agricoltura imponente.

Il cavaliere prusissiano militare juker organizzo l’ esercito in modo impressionante , lo sviluppo dell’ economia tedesca era anche dovuto allo sviluppo della flotta ( ferro) ,
divenne l’ esercito più potente al mondo e anche studiando gli articoli di strategia e tattica militare del socialista e pacifista Engels detto il generale l’ esercito tedesco sconfisse i francesi e costrui l’ impero tedesco.

Con un criterio militare organizzo la pubblica amministrazione facendo diventare l’ impero tedesco uno stato moderno, Bismarck camminava gridando’ Fannullone sarà lei ‘ !!!
Questa è una differenza importante con l’ Italia ancora oggi.

L’ industria pesante del carbone era nazionalizzata sotto il controllo di Bismarck.
La produzione di carbone nazionalizzata avveniva su basi di pianificazione economica, basata su un sviluppo del valore d’ uso delle materie prime strategiche.
Aveva inventato a livello di sistema paese un gigantesco sistema di autoconsumo,
se rimaneva un surplus di produzione lo immetteva nel mercato inglese.

Gli junker latifondisti pagavano gli operai agricoli con salari di sussistenza ( salario bronzeo) si ritrovarono una quantità di soldi enorme e inoltre con la solitudine della campagna, si annoiavano.

Per uscire dalla noia alcune famiglie di junker investirono nelle industrie pesanti ferro e metalli una quantità di denaro impressionante.
Lo sviluppo della grande industria superò la produzione inglese dopo la rivoluzione industriale e si crearono migliaia di posti di lavoro salariati in grandissimi stabilimenti.

A questo punto Von Bismarck ebbe una idea , chiamo i suoi amici calvinisti.
I calvinisti lavoravano 24 ore al giorno e odiavano i soldi, erano l’ ideale per le banche.

Finanziò la setta dei calvinisti che costrui prima delle banche commerciali, con i soldi guadagnati non sapevano cosa fare e quindi costruirono degli intermediari finanziari per investimenti di lungo periodo.

Con un sistema bancario cosi articolato non si poteva che sviluppare la piccola industria soft , l’ artigianato il piccolo commercio e soprattutto il settore tessile sia puro industriale sia il tessilmezzadro.

A questo punto Bismarck chiamo Von Tremonten ministro delle finanze , e gli chiese da dove venivano tutti i soldi del bilancio pubblico , un avanzo di bilancio mostruoso.

Von tremonten spiego che ‘ la mia speranza’ ( cosi chiamava il cavaliere, quello tedesco) in alcuni settori i dazi già molto alti li avete quintuplicati e inoltre le merce import estere viaggiavano in treno a prezzi enormi mentre le merci tedesche verso l'export viaggiavno a prezzi molto bassi .

Ormai la germania bismarchina aveva superato come PIL abbondantemente l’ inghilterra e gli Stati Uniti, L’ Italia di Beppin Masutti prima dell’unità d’ Italia e nel decennio successivo come vedremmo è ancora un altro modo.

Alcuni prequisiti economici e organizzativi sviluppati da Bismarch sono ancora oggi all’ origine del divario tra sistema tedesco e sistema italiano.

L’ Inghilterra e gli stati uniti sembravano pugili suonati, ogni giorno le merci tedesche sottraevano a loro mercati.

Per l’ Inghlterra una vera e propria invasione di prodotti e di merci tedesche.

La struttura sistemica dell’ economia tedesca aveva

a) un esercito potentissimo .
b) una pubblica amministrazione, organizzata ed efficiente, con una burocrazia di grande livello culturale e competente.
c) le industria di base nazionalizzate in regime di economia pianificata , struttura organizzativa amministrativa,
d) una industria pesante formata da junker veri tedeschi, con un enorme sviluppo della produzione .

d) una economia soft in cogestione con banche d investimento di lungo periodo, un mercato borsistico in cui Bismarch controllava tutto, i rendimenti delle azioni erano ‘programmati’ a rendimento fisso .


Il sistema tedesco era una gigantesca macchina di guerra industriale.

Solo il Giappone nel dopoguerra e l’ Unione Sovietica con il piano quinquennale hanno ottenuto risultati cosi straordinari.

Gli inglesi con la loro economia neomercantista ormai sconfitti organizzarono dei summit con gli americani .

Tre erano le proposte dei servizi segreti inglesi.

a) tramite una donna agente segreto molto avvenente il taglio dei genitali del cavaliere Von Bismarck.
b) Rapimento di Von Bismarck ed impicaggione a Milano in Piazza Loreto dicendo che erano stata l’ internazionale socialista.
c) Prima Guerra Mondiale.

La prima ipotesi fu scartata perché nessun agente segreto donna voleva affrontare l’ ira della moglie Von Bismarch donna cattiva e vendicativa.
La seconda ipotesi fu scartata perché non riuscirono ha trovare all’ epoca nella cartina di Milano piazzale Loreto e inoltre il municipio di Milano avevano come avvocati la famiglia Pisapiam.
Il municipio avrebbe fatto causa per trasferimento di cadavere non autorizzato e le cause civili del rampollo Pisapiam erano più dolorosa di una guerra.

Alla fine ormai la Germania inondava di merci l’ Inghilterra, gli Stati Uniti e non soddisfatti le colonie in africa e altri parti del mondo.

L’Inghilterra scelse la terza opzione .
Nel 1914 l’ Inghilterra dichiarò guerra , Prima Guerra Mondiale, all’ Impero Tedesco.


Il nostro Beppin Masutti tranquillo con il suo bellissimo capello la sua stupenda barba il suo vestito di fustagno marrone beveva una grande birra.
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