SOCIALISMO, SOCIALDEMOCRAZIA E ECONOMIA DI GUERRA , Per un Progetto Politico.

Analisi, proposte, riflessioni sul lavoro come valore.
Rispondi
antonio77
Messaggi: 121
Iscritto il: 11/03/2012, 22:41

SOCIALISMO, SOCIALDEMOCRAZIA E ECONOMIA DI GUERRA , Per un Progetto Politico.

Messaggio da antonio77 »

MARX, LENIN e LUXEMBURG E LA LEGA DEI SOCIALISTI.
PATITO ED ORGANIZZAZIONE POLITICA.
PER UN PARTITO POPOLARE UNITARIO SOCIALISTA IN ITALIA
(1 Parte)

LENIN e Il PARTITO

Il ruolo di Lenin nel trionfo della rivoluzione di ottobre e nella organizzazione del partito è stato imponente.
Si tratta del più grande generale dell’ esercito della politica di tutti i tempi.
Oggi molte sue idee sull’ organizzazione del partito sembrano desuete e in alcuni casi ridicole.
Le sue idee vanno contestualizzate in una società che ancora non era capitalistica ma prevantemente feudale.
In una società in cui non vi era democrazia e fare politica per i marxisti voleva dire carcere torture sicure.
Inoltre il pensiero di Lenin va analizzato dividendo gli aspetti organizzitivistici ed operativi oggi non più attuali dagli aspetti di TEORIA DELL’ ORGANIZZAZIONE POLITICA che hanno un valore che potrebbe essere più ‘ astratto’ e quindi essere ancora utili per lo studio e per l’ azione politica.

LENIN e IL ‘ CHE FARE’ ?

Lenin in questo mitico phamphet sottotitolo la situazione russa vieta il ‘ democraticismo’.

Lenin dice’ per i militanti del nostro movimento , il solo principio organizzativo serio deve essere : rigorosa clandestinità, scelta minuziosa degli iscritti , preparazione dei rivoluzionari di professione . con queste qualità avremo qualcosa di più della democrazia. Avremo una fiducia completa
e fraterna tra rivoluzionari.
…sentono fortemente la propria responsabilità e per sbarazzarsi di un membro indegno , una organizzazione di veri rivoluzionari non arretra dinanzi a nessun mezzo.
Sempre in che fare ? La Teoria del rivoluzionario di professione.
a) non potrà esservi un movimento rivoluzionario solido senza un’ organizzazione stabile di dirigenti che ne assicuri la continuità .
b) che quanto più numerosa è la massa entrata spontaneamente nella lotta, la massa che è la base del movimento e partecipa ad esso,…tanto più imperioso è la necessità di siffatta organizzazione .
c) che tale organizzazione deve essere composta principalmente di uomini i quali abbiano come professione l’ attività rivoluzionaria.
d) Che in un paese autocratico sarà tanto più difficile ‘ impadronirsi ‘ di siffatta organizzazione …..fino ad accettarvi solamente i rivoluzionari di professione, educati dalla loro attività rivoluzionaria alla lotta contro la polizia politica .
e) Che in tal modo , tanto più numerosi saranno gli operai e gli elementi delle altre classi che potranno partecipare al movimento e militarvi attivamente.

Lenin affronta in altri scritti e lettere problemi organizzativi e di partito.

In particolare nello scritto un Passo avanti e due indietro .
Lenin analizza il partito come avanguardia del proletariato .

Dice Lenin : Noi siamo il partito della classe, e perciò quasi tutta la classe deve agire sotto la direzione del nostro partito, deve aderire il più saldamente possibile al nostro partito ma sabbe ‘ codismo’ pensare che col capitalismo quasi tutta la classe o tutta la classe sia capace di elevarsi alla coscienza a all’ attività del proprio reparto di avanguardia , del proprio partito socialdemocratico.

ROSA LUXEMBERG : L’ ORGANIZZAZIONE POLITICA

Critica della concezione leninista del partito.

Luxemburg : ‘ Il movimento socialdemocratico è ,nella storia delle società fondate sull’ antagonismo di classe , il primo che conta in tutti i suoi stadi e in tutto il suo cammino, sull’ organizzazione e sull’ azione diretta ed autonoma delle massa .’
Sull’ organizzazione e sull’ azione diretta della massa dice Rosa Luxemburg prendendo quindi le distanze dalla concezione centralinista e dei ‘ professionisti della rivoluzione’ di Lenin .
E da qui che parte la controversa accusa a Rosa Luxemburg di spontaneismo.
E tipico di due donne Rosa Luxemburg e Eleonor Marx l’ irruenza nello scontro fisico con i gendarmi . Mentre i ‘ compagni operai’ fuggivano a gambe levate.
E da qui un'altra accusa a Rosa Luxemburg questa probabilmente falsa , insurrezionalismo.

Lenin invece secondo Luxemburg tendeva ad ignorare il nesso tra socialdemocrazia e democrazia socialista optando per una organizzazione tipica dei movimenti socialisti precedenti il marxismo movimenti utopico insurrezionali di tipo giacobino-blanquista.

In verità Rosa Luxemburg nel saggio Problemi Organizzativi della Socialdemocrazia Russa analizzava la diversa organizzazione del partito russo dal partito tedesco nella diverso sviluppo delle forze produttive e del capitalismo. In russia Luxemburg individua il dominio della violenza dello stato e dell’ assolutismo anche nei confronti della borghesia.

La differenti visoni e concezioni del partito non derivavano da questioni di natura organizzativa quasi di linguaggi militari ma dal diverso rapporto tra Coscienza delle masse e masse.
Non esiste secondo Luxemburg una tattica già elaborata in tutti i suoi dettagli che un Comitato centrale potrebbe insegnare alle sue truppe come in una caserma.

L’ organizzazione e lo sviluppo della coscienza politica e la lotta non sono delle fasi particolari, separate meccanicamente nel tempo, ma al contrario sono gli aspetti diversi di uno stesso ed unico processo.
L’ attualità del pensiero di Rosa Luxemburg come costruzione di un perimetro del politico è attualissimo.

Il centralismo socialdemocratico non potrebbe basarsi né sulla cieca obbedienza né su una subordinazione meccanica dei militanti nei confronti del centro del partito.

Se la tattica del partito è il prodotto non del Comitato Centrale ma dell’ insieme del partito o , meglio ancora, dall’ insieme del movimento operaio è evidente che occorre alle sezioni e alle federazioni quella libertà di azione che solo permette di utilizzare tutte le risorse di una situazione e di sviluppare la loro iniziativa rivoluzionaria. ( cit. Luxemburg Centralismo o Democrazia ? ).

Ancora ‘ L’ ultracentralismo difeso da Lenin ci appare come impegnato non già di uno spirito positivo e creatore, bensi dello spirito sterile del sorvegliante notturno. Tutta la sua cura è rivolta a controllare l’ attività del partito, e non a fecondarla; a restringere il movimento piuttosto che a svilupparlo; a strozzarlo , non a unificarlo ( cit. sopra ).

KARL MARX L’ ORGANIZZAZIONE E LA CLASSE.

Dopo Lenin e Luxemburg si impone un ritorno al ‘ vecchio’ Carlo Marx.

‘ Classe in se’ e ‘classe per se’ .

Secondo l’ analisi marxista Berlusconi ha costruito la ‘ classe in se ‘ , la fisicità della classe , fisicità rappresentata da tette e culi poi tramite la rappresentanza della politica , il linguaggio e con gli strumenti della politica mediaset e mass media ha costruito la classe per se .

In Italia l’ unico marxista rimasto si chiama Silvio Berlusconi , la fortuna della sinistra e che lui non lo sa e….non lo deve sapere.


La definizione di classe in se è il ruolo che i soggetti hanno nella società anche in funzione della natura del reddito che percepiscono, ( Sylos Labini Le classi sociali in Italia ).

Oggi una moderna teoria delle classi sociali deve unire il mondo del reddito da lavoro subordinato , quindi unire gli stipendiati ( storicamente gli impiegati ) con i salariati ( storicamente gli operai ) anche se oggi molti operai ricevono stipendi e non salari .

Unire inoltre lavoro manuale con lavoro intellettuale , inglobare i processi marxiani di prolettarizzazione della classe media negli anni del boom economico tanto obsoleti ed ora nella più grande crisi economica di tutti i tempi ritornano purtroppo di grande attualità.

Unire la classe per redditi operai manovali, operai specializzati, impiegati d ordine, impiegati di concetto insegnati e ricercatori ed altri lavoratori dipendenti.
Unire la classe per condizioni di vita , pagare il mutuo casa o l’ affitto, le spese auto piuttosto che spese di finanziamenti .

La distruzione della classe media in Italia in Europa e novità in USA sono le basi oggettive economiciste di una classe che da operai diventa media e da media viene ogni giorno sconfitta dal neolibersmo e dal mercantilismo.

Accanto alla classe media in via proletarizzazione , accanto alla classe media ancora resistente abbiamo il proletariato e il sottoproletariato persone giovani in cerca di lavoro aristocrazia operai ed impiegatizia che è stato licenziata a seguito di crisi aziendali reali o inventate da patronati impresentabili.

Un ruolo importante che dovrà essere analizzato sono i lavoratori manuali con partita iva e i lavoratori intellettuali in fase di proletarizzazione con partita iva.
Questi lavoratori non appartengono al lavoro salariato in quanto ‘ autonomi’ ma entrano nella categoria purtroppo oggi enorme del lavoro marginalizzato o peggio del lavoro proletario.

L’ organizzazione Politica e lo sviluppo delle coscienze politiche , la classe per se.

l ruolo e la necessità di una FORZA POLITICA di UNA FORZA ORGANIZZATA non è solo quello di misurasi sul terreno dell’ egemonia culturale con la destra in particolare con la destra vulgata italiana populista e reazionaria, ma soprattutto di porre idee progetti e proposte e questo è possibile solo con una FORMA DI ORGANIZZAZIONE POLITICA.
Altrimenti si è cani sciolti , grilli parlanti in riva al mare , cosa bellissima per tutti ..anche per amici ed avversari.

ROSA LUXEMBURG E LA LEGA DEI SOCIALISTI.

Una forza politica una lega politica una lega dei socialisti NON E’ UN PARTITO , è una organizzazione dentro le masse dentro la grande classe sociale e popolare che abbiamo definito CLASSA MEDIA.
Dentro questa classe i soggetti politici non sono SEPARATI dalla classe in se, fanno parte della classe in se lavorano come tutti i soggetti giorno per giorno ma si pongono un problema , soggetti della classe in se dove stiamo andando ?
Partendo dal quotidiano dalla vita lavorativa dai problemi del quotidiano e dai problemi della vita lavorativa proporre nuovi modi di lavorare e nuovi modi di vivere.
Democrazia sostanziale nei rapporti di lavoro, Democrazia sostanziale vuol dire rispondere a bisogni sociali , ai bisogni di necessità e a bisogni radicali.
Per tutto questo è necessaria una coscienza della politica , una coscienza di soggetti attivi di trasformazione .
Insomma è necessaria una classe per se e quindi è necessaria una organizzazione politica ORA e SUBITO.
Ultima modifica di antonio77 il 02/04/2023, 12:50, modificato 5 volte in totale.
antonio77
Messaggi: 121
Iscritto il: 11/03/2012, 22:41

Re: MARX,LENIN e LUXEMBURG E LA TEORIA DEL PARTITO

Messaggio da antonio77 »

LEGA DEI SOCIALISTI , LA DEMOCRAZIA : LA STRATEGIA CONSILIARE.( Parte 2)
IDEE PER PRIMARIE EUROPEE E DI DEMOCRAZIA DIRETTA

Oltre alla Democrazia Economica oltre alla Democrazia dei bisogni oltre all’ espletarsi della Democrazia dei valori d’ uso per i socialisti di sinistra e quindi per la Lega dei Socialisti è arrivata l’ora della DEMOCRAZIA DIRETTA.

La problematica è stata lanciata in Italia dal gruppo il manifesto con la stampa del quaderno n 2 del Manifesto e in particolare da un intervento di Lucio Magri,
Qui l’onorevole fotogenico precursore del dolce stil era un tifoso di Vladimiro e fece arrabbiare molto Ingrao.

La polemica tra Lenin e Kautsky .

La ‘ tematica consigliere’ era affrontata in modo molto diverso da Lenin rispetto a Kautsky ma comunque l’ importanza della ‘tematica consigliera ‘ era fondamentale per la storia e lo sviluppo del movimento operaio ed oggi è centrale per quel salto di qualità che la partecipazione e lo sviluppo della rete e dell’ orizzontalismo politico impone.

I CONSIGLI SECONDO LENIN.

Per Lenin i consigli che egli definiva soviet ponevano direttamente in causa il potere capitalistico nella struttura sociale e per questo erano per loro natura ‘ istituzioni illegali’,
i consigli tendevano a porsi da ‘ organizzazioni di combattimento di una classe, una organizzazione statale ‘ ( cit Kautsky ).
Lenin rispondeva a Kautsky ‘ Il nodo del problema dei soviet è di sapere se i Soviet devono sforzarsi di diventare delle organizzazioni statali’.
Sulla democrazia dei soviet Lenin rispondeva al ‘ rinnegato Kautsky ‘ Teoricamente la questione ( della democrazia ) che si pone è un'altra : la dittatura del proletariato è possibile senza violazioni della democrazia verso la classe degli sfruttatori ? ( Lenin da Il rinnegato Kautsky ).

Secondo Lenin la democrazia parlamentare è dittatura della classe dominante e per la democrazia consiliare il suffragio universale era escluso ai capitalisti. Cioè Luca e Emma in Russia non potevano votare !!

Per verità storica in Russia il potere era feudale ed assolutistico con un potere poliziesco violento con torture , senza alcuna rappresentanza democratica.
PER LENIN I CONSIGLI ERANO GLI ORGANI STATALI DI DEMOCRAZIA in alternativa alla rappresentanza parlamentare.

I CONSIGLI SECONDO KAUTSKY .

Per Kuatsky i consigli sono importanti : L’ organizzazione sovietica ( soviet ) è uno dei fenomeni più importanti della nostra epoca.

Ma secondo Kautsky : ‘ I bolscevichi che dopo la rivoluzione del novembre 1917 ottennero …….la maggioranza dei soviet …..decisero lo scioglimento dell’ Assemblea Costituente , fare dei soviet…una organizzazione statale .
ESSI ( i bolscevichi ) HANNO ANNIENTATO LA DEMOCRAZIA CHE IL POPOLO RUSSO AVEVA CONQUISTATO con la rivoluzione di Marzo.
DA ALLORA I BOLSCEVICHI HANNO CESSATO DI CHIAMARSI SOCIALDEMOCRATICI . SI CHIAMANO COMUNISTI.’ ( cit Kautsky La Dittatura del Proletariato).

Secondo Kautsky i consigli sono fondamentali per lo sviluppo del movimento operaio e per la democrazia ma NON sono alternativi alla democrazia parlamentare.

I consigli sono di natura sindacale trade union e devono evolversi con un profilo di intervento operaio sulla società.

L’ ATTUALITA’ STRAORDINARIA OGGI DELLA TEMATICA CONSILIARE.

I consigli come analizzati e proposti dal ‘rinnegato’ Kautsky sono attualissimi.
Non si tratta di forme di democrazia in alternativa alla democrazia parlamentare ma sono laboratori disperimentazioni di democrazia non formale.
In una società a capitalismo avanzato ma con forme di degenarizoone del neocapitalismo, turbocapitalismo i consigli devono ripensare il ruolo tra rappresentanza partecipazione e CONTROLLO .

Lo sviluppo delle forme di politica in rete in network con sviluppi enormi di partecipazione non gerarchica pongono elementi di nuova organizzazione del controllo politico.

Lo sviluppo orizzontale del fare politica non annulla l’ organizzazione politica ma innova i processi.
I consigli tendono ad annullare la discrepanza tra chi elabora politica in rete e chi fa politica nelle istituzioni , annulla il divario tra che pensa ma non fa e chi fa ma non pensa.
Annulla il divario tra chi partecipa con il corpo alla politica ( gli eletti) e che partecipa con mause ( gli elettori/forumisti ).

LA LEGA DEI SOCIALIST E I CONSIGLI.

Il processo delle primarie va progettato in europa e in Italia, va ripensato entro la COSTITUZIONE e dentro i valori della Costituzione italiana.
Il ruolo dei consigli è di espandere la democrazia sostanziale in Italia , gli strumenti sono i consigli soviet.
IL RUOLO DEI CONSIGLI E’ QUELLO DI CONTROLLO DELLA DESTRATTURALIZZAZIONE DELLA SOCIETA’ SOCIALE.
FAR RINASCERE LA SOCIETA’ E IL COLLETTIVO E CONTROLLARE DI PROCESSI IN ATTO .

La composizione dei consigli soviet deve essere composto da operai insegnanti pendolari professionisti medici infermieri

Il controllo riguarda tutti i processi degenerativi in corso.
Solo ad esempio il controllo da parte degli operai dei soviet delle FALSE ristrutturazioni aziendali di natura speculativa molto presenti in tempi di crisi, oppure il controllo di professionisti di piccoli albi professionali che illegalmente svolgono attività di lobby e ricostruzioni di corporazioni vietate per legge. Oppure per gli insegnanti il controllo della effettività delle scuole pubbliche, per il personale sanitario le prestazioni e gli ospedali sotto il profilo pubblicistico il controlo sociale delle società municipalizzate ecc.

I due processi ( PRIMARIE e CONSIGLI ) si devono UNIRE .

DENTRO IL PROCESSO DELLE PRIMARIE DEVONO QUINDI ESSERE ELETTI I RAPPRESENTATI DEI CONSIGLI/SOVIET .
Le primarie sono indispensabile per dare un valore SOCIALE ai consigli, i CONSIGLI sono indispensabile per strutturare e CONSOLIDARE IL PROCESSO DELLE PRIMARIE.

Finalmente la sinistra potrebbe anche grazie alla LEGA DEI SOCIALISTI ritornare ad essere soggetto progettuale e ritornare ad essere soggetto di democrazia non solo parlamentare ma di democrazia economico sostanziale.
( continua )
antonio77
Messaggi: 121
Iscritto il: 11/03/2012, 22:41

Re: MARX,LENIN e LUXEMBURG E LA TEORIA DEL PARTITO

Messaggio da antonio77 »

DALLA TEORIA DELL’ ORGANIZZAZIONE ALLA ‘GESTIONE’ DEGLI EVENTI ORGANIZZATIVI.DELLA POLITICA.( parte 3)


L’ analisi TEORICA dell’ organizzazione politica e del partito è un aspetto fondamentale della storia del movimento operaio , queste analisi sono più interessanti e intriganti come risposta alla presenza in Italia di tanti NOVISTI.
L’analisi teorica è fondamentale per studiare la realtà ma può diventare FETICISMO IDEOLOGICO quando diventa ‘ guerra’ di religione.
La probabile nascita della zona Euro 2 progettata dalla sinistra francese ( si ricorda il referendum sulla Costituzione europea respinta dalla Francia ) ed in alcuni forum italiani ;
la situazione italiana con derive di politica sporca impongono alla sinistra socialista una approfondita analisi della FORMA dell’ ORGANIZZAZIONE.

La complessità della situazione politica impone una organizzazione politica che sappia coniugare DEMOCRAZIA e quindi PARTECIPAZIONE con CAPACITA’ di DECIDERE e di INTERVENTO.

L’ esempio il ‘ case’ sono le attuali PRIMARIE amministrative , ove c è stata una presenza piuttosto consistente della sinistra socialista gli eventi politici hanno una positiva evoluzione ( primarie vinte dall’ avvocato Pisapia a Milano ) ma ove l’ organizzazione e debole si evince una enorme difficoltà di intervento politico della sinistra socialista.

Inoltre nello sviluppo programmatico di NICHI VENDOLA a fronte di una analisi sulla situazione europea perfetta ( relazione Congresso SEL) ( vedi Forum socialismo e sinistra relazione Vendola ) analisi che rispecchia alcuni interventi in rete , a fronte di questo manca una analisi su prospettive Euro 2, Politiche Industriali politiche di settori Industriali , emissioni titoli di stato e politiche banca d Italia, piano per il lavoro.

ORGANIZZAZIONE POLITICA : ORA E SUBITO .

La necessità di una organizzazione politica ORA e SUBITO nasce quindi dalla necessità sia nei territori ma soprattutto in Europa e in Italia di dare risposte ai ‘ bisogni necessari ‘ e al contrasto alle distruzione del Welfare ( vedi pensioni scuola università case popolari ) ma anche alla distruzione della nuova economia e delle nuova democrazia economica quindi alla distruzione del modello sociale europeo.

L’ esperienza governativa del governo Prodi Padoa Schioppa e del governo Berlusconi Tremonti, 2 governi culturalmente di centro destra impongono in Italia la nascita di una forza politica socialista programmatica di sinistra.

Altro aspetto fondamentale è in momenti di difficoltà politica e di scenari che si modificano ogni giorno avere una ORGANIZZAZIONE come capacità di difesa ma anche come capacità di essere propositivi e vincenti.
Qui la lezione di Vladimiro Lenin è importante anche per i socialisti di sinistra.
Di fronte alla repressione brutale di un regime assolutista e feudale che imprigionava e torturava senza processi Lenin sia in ambito teorico sia tramite lettere ha costruito una macchina organizzativa vincente in situazione impossibili.



L’ attualità di Lenin non è nelle modalità organizzative oggi desuete ma dare centralità politica anche a problemi che erano ritenuti secondari quali i problemi organizzativi.

Di Lenin non ci interessa il centralismo democratico e il metodo organizzativo, di Lenin non ci interessa il PARTITO ma per una organizzazione in fase di formazione in momenti politici che variano la lezione di Lenin è che esiste una autonomia dell’ organizzazione.

Questa autonomia del’ organizzazione ci pone il problema della COMUNICAZIONE e il problema dell’ essere della politica socialista di sinistra rispetto a NON esserci .

Lo spontaneismo che piace a molti compagni è la teoria del vuoto e della NON presenza.

Se prendiamo le primarie amministrative di Reggio Calabria e di Torino le ipotesi politiche al momento stanno evolvendosi in modo positivo questo anche grazie alla rete a ai forum vari ma le difficoltà per la sinistra socialista sono evidenti, sia in termini di comunicazione che di contenuti.

Per le questioni programmatiche di cui sopra è evidente che oggi la nascita di una organizzazione politica che non può essere un partito ma che deve avere una struttura organizzata centrale e territoriale è attualissima anzi probabilmente con l’ evolversi della situazione siamo in ritardo.


L’ ORGANIZZAZIONE POLITICA E LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE .

In un momento in Italia in cui tutti parlano a vanvera di meritocrazia , sono i ‘ costruttori di buona politica’ che devono mettere in campo buone pratiche di politica nella scelta dei dirigenti politici.

Coloro che parlano di meritocrazia in Italia hanno in mente nella realtà la meritocrazia della gnocca.

Esempi : cattedre universitarie di eminenti università private offerte a fumettisti esponenti di neoliberismo da vulgata . In questo caso essendo esemplari di sesso maschile definiamo meritocrazia del….gnocco.
Un altro caso è stato la contestazione del grande scrittore Sciascia alla nomina del dott. Borsellino ( all’epoca giovane ) a capo della procura di Marsala, la tragica storia ci dimostra che lo scrittore Sciascia stava commettendo un grande errore e che probabilmente ha impedito a Borsellino di svolgere il suo lavoro a Marsala con il necessario consenso e solidarietà.

Un altro esempio di meritocrazia applicata in politica è l’ imprimatur della vajassa ,
‘ Tu sei più vajassa di me !!!! ‘ ‘ No tu sei più vajassa di me ‘.

Per costruire una forza politica socialista e di sinistra importante è individuare il contesto e quindi i valori di riferimento, una tenue identità che non può essere ideologismo stalinista ma neanche assenza di identità mancanza di un perimetro dolce dell’ appartenenza.

.CLASSE DIRIGENTI : La JOB EVALUTATION, I VALORI

Quali sono le valutazioni del personale politico, quali sono i valori di riferimento ?
Quali sono i valori del militante astratto e ‘ perfetto’ del socialismo marxiano ?
I valori di fondo del socialismo di sinistra sono EGUGLIANZA e SOLIDARIETA’e COOPERAZIONE , eguaglianza dell’ essere e non degli averi ma eguaglianza.


Quali sono i valori della prestazione ossia i risultati ?
Questo è una questione che con questa legge elettorale dei nominati è difficile.
I dirigenti politici vanno valutati in base alle preferenze ottenute nelle elezioni precedenti ma la politica NON è tecnicismo , quindi ci devono essere le quote per pari opportunità.
Inoltre che ha incarichi apicali in organizzazioni o partiti quali PSI e SEL hanno un ruolo preminente .

Quali sono i valori della persona in carne ed ossa del dirigente politico ?

Un esempio a caso il cavaliere Silvio Berlusconi .
Quello che deve avere un dirigente politico socialista di sinistra una cultura politica , una idea dell’ economia politica e della politica economica , una idea del valore LAVORO, un distacco dal mondo business e dai sui valori.
Tutte cose che mancano tragicamente al signor Silvio Berlusconi.
Di Silvio Berlusconi un uomo politica può salvare l’ EMPATIA ma l’ empatia dell’ uomo politico deve essere la stessa in privato che in pubblico altrimenti si tratta non di empatia ma di …plastica.

continua
antonio77
Messaggi: 121
Iscritto il: 11/03/2012, 22:41

Re: MARX,LENIN e LUXEMBURG E LA TEORIA DEL PARTITO

Messaggio da antonio77 »

CHE FARE ? ( parte 4 )

La situazione politica italiana è in movimento e richiede del movimento anche agli adepti della sinistra socialista .

Nelle riunioni a Londra in cui partecipava Carlo Marx detto il Moro in famiglia , il filosofo aveva consuetudine chiudere il suo intervento con un pugno che mandava in pezzi il tavolo, era la sua risposta a chi lo chiamava intellettuale.

In questo momento cosi difficile e problematico serve un vero dibattito.

L EGEMONIA CULTURALE ALL’ INTERNO DELLA SINISTRA : IL NETWORK SOCIALISTA.

La crisi della politica e devastante il berlusconismo è solo l’ estremismo infantile .
Poi ci sta il PD ( e per questo rimandiamo all’ intervento dell’ on. Turci Il Pd in un cul desac ) e
poi ci sta l’ astensionismo oscillante dal 30 % al 40 % la maggior parte astensionismo di sinistra.
TUTTO QUESTO impone una ACCELERAZIONE dell’ attività culturale e politica .
ACCELERAZIONE ma anche ALLARGAMENTO nel territorio ,
oltre le storiche associazione del Gruppo Volpedo all’ associazione socialista dell’ on. Valdo Spini di Firenze e alle associazione embrionali del sud e della Sicilia.
Il ruolo della Associazione Socialismo e Sinistra non può essere e non essere , è necessario che da parte di tutti i compagni siano superati visioni personalistiche e desuete a parere di chi scrive. .
Inoltre a livello personale sembra molto difficile in nome di un vago novismo inglobare associazioni che sono dall’ altra parte del NOSTRO MURO , associazioni che lavorano a sinistra per fare vincere la destra e che sono manovrati da potentati e lobby di destra.
Il pensiero unico è in crisi , alcuni articoli del sole 24 ore sono il sintomo ormai di una crisi irreversibile , le ricostruzioni storiche del primo periodo del centro sinistra il periodo riformatore sono il tentativo di cercare un via un percorso smarrito.
Solo alla cultura socialista di sinistra spetta di indicare una elaborazione politico economica dentro le coordinate del modello sociale europeo per uscire da una crisi economica che potrebbe essere molto più lunga anche se meno acuta del 1929.

LA LEGA DEI SOCIALISTI : IL MOVIMENTO POLITICO.

La probabile caduta del governo Berlusconi o comunque il suo azzoppamento richiede un intervento organizzativo anche sul versante prettamente politico .
Sarebbe un grave errore un comportamento attendista o una falsa novazione della cultura spontaneista.

Lelio Basso nella prefazione a Rosa Luxemburg scriveva : ‘A torto si è sostenuto che Rosa Luxemburg sia una sostenitrice della “spontaneità” delle masse: essa si è semplicemente limitata a constatare marxisticamente che le rivoluzioni, come gli scioperi generali, non si improvvisano a comando, perché sono fenomeni che interessano le più vaste masse popolari e che possono mettersi in movimento solo quando ne esistano le condizioni, quando cioè le masse sentano la spinta, inferiore all’azione, ma essa sapeva che quest’azione può dare frutti solo se è coscientemente diretta da una dottrina rivoluzionaria e sorretta da un’organizzazione di partito. ‘

Una organizzazione politica è fondamentale per uscire da questa crisi .
E’ necessario interrogarsi sui termini LEGA , ORGANIZZAZIONE POLITICA , MOVIMENTO POLITICO, che individuano percorsi, idee in cui l’ organizzazione sia parte della politica.

A differenza di un PARTITO non vi sono etiche da centralismo democratico ne imposizioni verticistiche ma è necessaria una disciplina autogestita con il consenso.

Due sono le questioni ‘ on line’ .
1) La prima : la legge elettorale , la proposta Bersani ‘copiata’ dalla rete di una legge proporzionale al 45% e maggioritario al 55 % , e un buon punto di partenza a parere di chi scrive .
Servono approfondimenti e sviluppi sul versante proporzionale ( ruolo istituzionali e ostituzionale dei partiti, sbarramenti e bipolarismo ). Nel versante maggioritario numero parlamentari ruolo del senato .

2) la seconda questione richiama l’intervento di Franco Bartolomei : Costruiamo con Vendola una forza democratica e socialista . La Lega dei Socialisti deve porsi i contenuti , sviluppare QUALE POLITICA per sostenere Nichi Vendola.

Il sostegno a Vendola dovrebbe avvenire :

1) nella Forma della Politica.
2) Nella Forma dell’Economia
3) Nella Forma dei Diritti Inviolabili della Persona.

LA FORMA DEI DIRITTI INVIOLABILI DELLA PERSONA .

E’ importante che i socialisti di sinistra siano motori di ricerca e di elaborazione politica.
Non ci possono essere conflitti di classe tra DIRITTI DELLE PERSONE E DIRITTI SOCIALI.

LA FORMA DELL’ ECONOMIA .

Sia nel sito Socialismo e Sinistra sia in altri siti e forum , sia nei convegni delle associazioni di Volpedo e di altri il materiale in tema di Economia è molto vasto.
Una prima proposta potrebbe essere una scuola di formazione politica.
Dalla democrazia economica al piano per il lavoro alla politica monetaria le analisi sono consistenti.
Adesso è necessario sviluppare ulteriori analisi ( politiche industriali e di settori industriali e questione Europa ) ma fondamentale è tradurre le analisi economiche delle reti del network socialista in progettualità e programmi.
Per fare questo è necessario una commissione con alcuni dei 100 economisti che hanno firmato l’ appello contro il neoliberismo.
La bella relazione Di Vendola al congresso ( vedi analisi relazione di Vendola per una formazione politica ( forum sito socialismo e sinistra) è assente su questi aspetti .

Riforme di struttura , il socialismo rivoluzionario…. Cercasi !!

QUESTA DOVREBBE ESSERE LA MISSION DEI SOCIALISTI LOMBARDIANI.


LA FORMA DELLA POLITICA.

La presenza della Lega dei Socialisti è in funzione anche della Legge elettorale. Fondamentale e che vi sia una presenza della Lega dei Socialisti nello scenario politico.
Questa presenza può essere autonoma o con altre forze politiche che sostengono Nichi Vendola.
Fondamentale che nel simbolo a mio avviso ci sia un segno del socialismo.
In riferimento alle primarie rimandiamo alla parte 2.
La Lega dei Socialisti deve vivere dentro il popolo dentro la classe media .
Quindi una coscienza politica dentro e non separata dalle masse .

Una organizzazione ‘ che non sia coscienza separata, ne puro riflesso dell’ autonomia del movimento , ma teoria , progetto politico memoria ….’ Da Il manifesto quaderno n. 2 .


E necessaria a livello nazionale una organizzazione NON spontaneista e NON assembleare .
I tempo della politica impongono anche una organizzazione alquanto DECISA .
Un livello nazionale con tre compagni , più 3 coordinatori di zona ( nord , centro e sud ).,
che riescano a sviluppare le realtà regionali organizzate con le realtà che devono ancora essere organizzate..

NEI MOMENTI DIFFICILI E' NECESSARIO IN TEMPI BREVI RECUPERARE LO SVILUPPO POLITICO E CULTURALE CON L'ORGANIZZAZIONE.
QUESTO SVILUPPO E' POSSIBILE SOLO CON UNA ORGANIZZAZIONE LINEARE ( i tecnici dell' organizzazione direbbero organizzazione line).

Fondamentale è un COMITATO DI GARANZIA formato da 3 o 4 compagni che siano INDIPENDENTI ma che abbiano avuto esperienze parlamentari possibilmente per più legislature.

Questa organizzazione potrebbe essere un punto di riferimento anche per compagni del PD .

Infine esistono anche i cani sciolti seguaci del professor Cohen e del suo socialismo perchè no ? anche loro....con un contributo al dibattito……. un contributo…..sciolto.
antonio77
Messaggi: 121
Iscritto il: 11/03/2012, 22:41

FRONTE POPOLARE,Movimenti Egemonia politica

Messaggio da antonio77 »

LA FORMA DEL PARTITO DI FRONTE ALLA QUISTIONE GUERRA DELLA POLITICA.

Il socialismo è maggioranza in Italia , la maggioranza è nel 52 per cento di assenteismo.
Li c è la maggioranza silenziosa .
Ma il problema non è politicista ed elettoralista.
Il problema elettorale esiste ma è un problema minore.
Il partito socialista e la sinistra non dogmatica e i movimenti civili rappresentano il 60 per cento degli italiani .
Il problema è questo , il partito socialista e i movimenti di sinistra sono la MAGGIORANZA nel vuoto-assenza , esistono sono maggioranza dentro il non spazio , dentro il non tempo insomma sono maggioranza dentro il VUOTO-ASSENZA.

L EGEMONIA SOCIALISTA E IL PRINCIPIO DI CONTRADDIZIONE.

1) Noi socialisti siamo la MAGGIORANZA DELLA CLASSE POLITICA in Italia, ma in Italia non c è una classe politica.
2) Noi socialisti abbiamo l' EGEMONIA POLITICA nella società civile nelle coscienze della società civile ma non siamo presenti, forse siamo presenti nelle multitudini diffuse, insomma siamo studiati ma senza una teoria della prassi.

LA GUERRA PONE QUESTA DOMANDA : MA QUALE E LA FORMA PARTITO DI FRONTE ALLA QUISTIONE GUERRA .

IL PERIMETRO DELL AREA SOCIALISTA IN ITALIA.

Questa area oggi MAGGIORITARIA nelle sovrastrtture non esiste nella teoria della prassi, non esiste in parlamento tranne Frantoianni, e ancora peggio non esiste nella società.
Gli embrioni politici o politicisti del socialismo e sinistra marxista sono

1) RINASCIMENTO SOCIALISTA , una organizzazione cresciuta molta ma fuori dal circuito dei massmedia, questo è uno dei tanti motivi di una crescita politica e organizzativa.
2) RIFONDAZIONDE COMUNISTA , una organizzazione elettoralmente sfigata ma che sul piano politico organizzativo è il partito piu forte in italia.
Va aperto un confronto con analisi serie sul perchè unico partito politico presente in Italia non sia presente in parlamento.
3) NETWORK SOCIALISTA è l anima culturale si ma di che cosa ? Potremmo iniziare a battezzarlo ..... FRONTE POPOLARE .
La questione fondamentale del perimetro FRONTE POPOLARE è POTERE AL POPOLO , se ti presenti alle elezioni con POTERE AL POPOLO perdi circa 15.000.000 di voti, se ti presenti senza POTERE AL POPOLO, sei una forza politica che si presenta solo nelle case di cura per anziani.
Fuori dalla case di cura puoi tranquillamente non presentare le liste, sei coscienza ESTERNA dentro il vuoto della politica.

Altra questione sono i MOVIMENTI SOCIALI , movimenti che vivono per obiettivi ma non per teorie politiche, quale linguaggio quali programmi costruiamo per rendere il FRONTE POPOLARE una vita spericolata aperta e inclusiva.
In questi movimenti vanno inseriti i grillini che vogliono costruire un ponte permanente tra la loro cultura del fare e la cultura politica dell essere .

Il FRONTE POPOLARE deve essere invece granitico e ricostruire il muro di Berlino per escludere i COMUNISTI ELETTRICI, FERROVIARI e MATRIMONIALI.

Questi comunisti sono tutti uguali , alti 1,60 , vestono un vestito di lana fustagno verde scuro ,si dividono al loro interno tra la linea di tendenza comunismo elettrico e comunismo ferroviario , hanno un pizzetto alla lenin immune al caldo al freddo, e dopo l editto di Lenin contro il concubinaggio ove Lenin dava della concubina alla suo amante, lui fedele marito.
Da allora questi comunisti anche si sposano con una donna comunista siderurgica come loro ,ingegnera come loro, alta 1,60 come loro,che dopo 60 giorni avrà il pizzetto leninista come loro, ma non convolano da nessuna parte, in quanto dicono le femmine distraggono dal proselitismo.

Ecco quando ci vuole ci vuole il muro di Berlino !!!!

Di intellettuali come socialisti di sinistra e come sinistra ne abbiamo tanti, del resto il Partito Comunista Italiano non è mai andato al governo ma ha governato, aveva il potere in Italia con gli intellettuali.

LA POLITICA

Un altro driver di sviluppo del socialismo in Italia è l UOMO POLITICO.
Camminando per le strade si cercano sempre uomini politici, sono le star del momento perchè sono introvabili, sono spariti.
Molti sono purtroppo morti.
Ebbene gli unici uomini politici esistenti sono socialisti e di di sinistra.
Facciamo qualche esempio :

MARIO CAPANNA
NICHI VENDOLA
LUCIANA CASTELLINA

La loro fortuna è che non li chiama tale Flores ( si chiama cosi ? ) in televisione .

Ma l uomo o donna politico CHI E ?

WEBER LA POLITICA COME PROFESSIONISTA :

" Tre qualità possono dirsi sommamente decisive per l'uomo politico: passione, senso di responsabilità, lungimiranza. Passione nel senso di Sachlichkeit: dedizione appassionata a una "causa" (Sache), al dio o al diavolo che la dirige. [...] Essa non crea l'uomo politico se non mettendolo al servizio di una "causa" e quindi facendo della responsabilità, nei confronti appunto di questa causa, la guida determinante dell'azione. Donde la necessità della lungimiranza - attitudine psichica decisiva per l'uomo politico - ossia della capacità di lasciare che la realtà operi su di noi con calma e raccoglimento interiore: come dire, cioè, la distanza tra le cose e gli uomini. La "mancanza di distacco" (Distanzlosigkeit), semplicemente come tale, è uno dei peccati mortali di qualsiasi uomo politico e una di quelle qualità che, coltivate nella giovane generazione dei nostri intellettuali, li condannerà all'inettitudine politica. E il problema è appunto questo: come possono coabitare in un medesimo animo l'ardente passione e la fredda lungimiranza? La politica si fa col cervello e non con altre parti del corpo o con altre facoltà dell'animo. E tuttavia la dedizione alla politica, se questa non dev'essere un frivolo gioco intellettuale ma azione schiettamente umana, può nascere ed essere alimentata soltanto dalla passione. Ma quel fermo controllo del proprio animo che caratterizza il politico appassionato e lo distingue dai dilettanti della politica che semplicemente "si agitano a vuoto", è solo possibile attraverso l'abitudine alla distanza in tutti i sensi della parola. La "forza" di una "personalità" politica dipende in primissimo luogo dal possesso di doti siffatte. L'uomo politico deve perciò soverchiare dentro di sé, giorno per giorno e ora per ora, un nemico assai frequente e ben troppo umano: la vanità comune a tutti, nemica mortale di ogni effettiva dedizione e di ogni "distanza", e, in questo caso, del distacco rispetto a se medesimi. La vanità è un difetto assai diffuso, e forse nessuno ne va del tutto esente. Negli ambienti accademici e universitari è una specie di malattia professionale. [...] Giacché si danno in definitiva due sole specie di peccati mortali sul terreno della politica: mancanza di una "causa" giustificatrice (Unsachlichkeit) e mancanza di responsabilità (spesso, ma non sempre, coincidente con la prima). La vanità, ossia il bisogno di porre in primo piano con la massima evidenza la propria persona, induce l'uomo politico nella fortissima tentazione di commettere uno di quei peccati o anche tutti e due. Tanto più, in quanto il demagogo è costretto a contare "sull'efficacia", ed è perciò continuamente in pericolo di divenire un istrione, come pure di prendere alla leggera la propria responsabilità per le conseguenze del suo agire e di preoccuparsi soltanto "dell'impressione" che egli riesce a fare. Egli rischia, per mancanza di una causa, di scambiare nelle sue aspirazioni la prestigiosa apparenza del potere per il potere reale e, per mancanza di responsabilità, di godere del potere semplicemente per amor della potenza, senza dargli uno scopo per contenuto. [...] Il mero "politico della potenza" (Machtpolitiker), quale cerca di glorificarlo un culto ardentemente professato anche da noi, può esercitare una forte influenza, ma opera di fatto nel vuoto e nell'assurdo. In ciò i critici della "politica di potenza" hanno pienamente ragione. Dall'improvviso intimo disfacimento di alcuni tipici rappresentanti di quell'indirizzo, abbiamo potuto apprendere per esperienza quale intrinseca debolezza e impotenza si nasconda dietro questo atteggiamento borioso ma del tutto vuoto. [...] E' perfettamente vero, ed è uno degli elementi fondamentali di tutta la storia (sul quale non possiamo qui soffermarci in dettaglio), che il risultato finale dell'azione politica è spesso, dico meglio, è di regola in un rapporto assolutamente inadeguato è sovente addirittura paradossale col suo significato originario. Ma appunto perciò non deve mancare all'azione politica questo suo significato di servire a una causa, ove essa debba avere una sua intima consistenza. Quale debba essere la causa per i cui fini l'uomo politico aspira al potere e si serve del potere, è una questione di fede. Egli può servire la nazione o l'umanità, può dar la sua opera per fini sociali, etici o culturali, mondani o religiosi, può essere sostenuto da una ferma fede nel "progresso" non importa in qual senso - oppure può freddamente respingere questa forma di fede, può inoltre pretendere di mettersi al servizio di una "idea", oppure, rifiutando in linea di principio siffatta pretesa, può voler servire i fini esteriori della vita quotidiana - sempre però deve avere una fede. Altrimenti la maledizione della nullità delle creature incombe effettivamente - ciò è assolutamente esatto - anche sui successi politici esteriormente più solidi.
 (continua )
Ultima modifica di antonio77 il 22/07/2022, 21:10, modificato 1 volta in totale.
antonio77
Messaggi: 121
Iscritto il: 11/03/2012, 22:41

Re: IL BUCO NERO DELLA SINISTRA: MUTAMENTO POLITICO O RIVOLUZIONE

Messaggio da antonio77 »

DENTRO IL BUCO NERO DELLA CRISI DEL COMUNISMO DEMOCRATICO E DELLA SINISTRA SOCIALISTA.

Le ultime elezioni politiche hanno decretato quello che era evidente,

1 vi è una CRISI DEL SISTEMA POLITICA che mette in crisi la IL SISTEMA DI DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA, in particolare il voto universale, ciò e dovuto al fatto che il 50% della POPOLAZIONE non esercita il diritto dovere di votare.
2 vi una CRISI STRUTTURALE DELLA CULTURA COMUNISTA E SOCIALISTA DI ISPIRAZIONE MARXISTA , insomma siamo riusciti a strangolare con le nostre mani ANTONIO GRAMSCI E LA SUA EGEMONIA CULTURALE , siamo riusciti noi ove neppure STALIN e i sicari di Stalin erano riusciti.

La sconfitta nostra non è politica ma culturale , strategica.

DOBBIAMO RIPARTIRE DA ZERO.

Ripartire da zero vuol STUDIARE ,PENSARE e PROGETTARE ma senza perdere di vista IL MATERIALISMO STORICO non dogmatico.

IL DURO MATERIALISMO STORICO E LA POLEMICA MILITANTE POLITICA.

Alla luce della SITUAZIONE ATTUALE in cui i PROLETARI, GLI OPERAI SOCIALI I PICCOLO BORGHESI DEVONO PAGARE BOLLETTE DI GAS ED ENERGIA ELETTRICA che sono il 70% dei loro stipendi e salari, noi affermiamo che la MAXI TANGENTE ENIMONT
era la COMMISSIONE CHE IL SISTEMA DEI PARTITI chiedeva ALLE GRANDI AZIENDE PUBBLICHE e MISTE PUBBLICHE PRIVATE per la elaborazione di PROGETTI INDUSTRIALI per la salvaguardia delle popolazioni che non hanno lavoro oppure lavorano con SALARI DI SUSSITENZA, per loro e per le loro famiglie.

Sicuramente trattasi di gravissimi reati di DIRITTO AMMINISTRATIVO , non c è democrazia ove vi siano FONDI DI BILANCIO OCCULTATI, il SISTEMA DEI PARTITI doveva restituire allo stato italiano i fondi occultati.

ECONOMIA DI GUERRA E DIRITTO COSTITUZIONALE -

Oggi siamo in una situazione di inizio di una nuova fase per la nazione ITALIA L ECONOMIA DI GUERRA e per quanto riguarda il tradimento storico politico cultura e GIURICO COSTITUZIONE siano i TRIBUNALI MILITARI che devono ricostruire il PERIMETRO EFFETUALE DELLA COSTITUZIONE ITALIANA, riguardo Enel e Eni ma anche settori di pubblica amministrazione deviati.

In questo contesto di economia di guerra e ripristino dei diritti fondamentali della costituzione italiana la domanda è dove è la DESTRA SOCIALE .

Ma non compete a noi rispondere a questa domanda.

A noi compete rispondere ad una altra domanda

DOVE E LA CULTURA POLITICO DEL COMUNISMO DEMOCRATICO E DEL SOCIALISMO DI ISPIRAZIONE MARXISTA ?
Dove sono i sacerdoti e i militanti comunisti italiani e socialisti riformisti-rivoluzionari che hanno fatto la storia d italia dal 1945 in poi ?

Per trovarli dobbiamo prima capire
COSA SONO i comunisti italiani e i socialisti di sinistra italiani ,è difficili trovarli se non sappiamo cosa sono .

Dovremmo cercare di capire cosa sono stati i Comunisti italiani di Togliatti prima e di Berlinguer dopo, dovremmo capire cosa sono stati Pietro Nenni number one e Pietro Nenni number two, poi Riccardo Lombardi, poi Mancini e De Martino ,poi Bettino Craxi
CHE SOCIALISTI ERANO ,quali differenze di socialismo tra di loro ? in particolare QUALE SOCIALISMO DI RICCARDO LOMBARDI e QUALE SOCIALISMO DI BETTINO CRAXI ?

PER STUDIARE COME ERAVAMO E COME DOBBIAMO ESSERE OGGI .

Fondamentale è il percorso politico della SOCIADEMOCRAZIA TEDESCA .

La sociadelmocrazia tedesca era un PARTITO RIFORMISTA o REVISIONISTA ?

E qui il flusso dei pensieri di Kausky che era il segretario personale del generale Engels e di Bernstein esecutore testamentario di Engels , sono fondamentali per insegnare a noi anche con una metodologia dialettica DA DOVE VENIAMO E DOVE POSSIAMO ANDARE.

Insomma la sinistra italiana più precisamente i comunisti italiani e i socialisti italiani devono entrare dentro il corpo , e la testa di NORBERTO BOBBIO e chiedersi cosa è IL SOCIALISMO TRA MUTAMENTO POLITICO E RIVOLUZIONE.
ma cosa è il MUTAMENTO POLITICO OGGI XXI SECOLO ?
e cosa è la RIVOLUZIONE OGGI XXI SECOLO ?
( continua )
antonio77
Messaggi: 121
Iscritto il: 11/03/2012, 22:41

Re: IL BUCO NERO DELLA SINISTRA: MUTAMENTO POLITICO O RIVOLUZIONE

Messaggio da antonio77 »

IL PARERE DEL GENERALE ENGELS TRA MUTAMENTO POLITICO E RIVOLUZIONE.

Turati chiede un parere politico a Engels, In Sicilia ci sono movimenti popolari di contadini anche armati, noi socialisti ci dobbiamo armare e partecipare ?
La risposta di Engels è attualissima ancora oggi.
a) Italia : analisi delle classi sociali.
b) Italia : sviluppo delle Forze produttive e sviluppo come movimento sociale del proletariato.
c) Italia : no a movimenti locali ma solo a movimenti nazionali.
d) Italia : Comportamenti TATTICI nei confronti dei repubblicani e dei radicali.
E) Italia : partecipazioni alle votazioni ma RIFIUTO di qualsiasi incarico governativo, AUTONOMIA organizzativa , politica e culturale dai repubblicani, radicale e mazziniani.

Fondamentale il passo in cui Englels dichiara ..ci suole la POLITICA.
Riprende alcuni passi della nota introduzione a Le Lotte in Francia di carl Marx, io e marx ci siamo sbagliati, oltre le LOTTE, oltre le Rivoluzioni oggi .... anno 1895, abbiamo capito che ci vuole la politica un progetto politico.
Non per fare alleanze politiche con i repubblicani ma un progetto POLITICO per portare il proletariato al potere.

Lettera di Engels a Turati
La futura rivoluzione italiana e il partito socialista

Londra, 26 gennaio 1894

Caro Turati,
La situazione in Italia, a mio parere, è questa.
La borghesia, giunta al potere durante e dopo l'emancipazione nazionale, non seppe, né volle completare la sua vittoria. Non ha distrutti i residui della feudalità né ha riorganizzato la produzione nazionale sul modello borghese moderno. Incapace di far partecipare il paese ai relativi e temporanei vantaggi del regime capitalista, essa gliene impose tutti i carichi, tutti gli inconvenienti. Non contenta di ciò, perdette per sempre, in ignobili bindolerie bancarie, quel che le restava di rispettabilità e di credito.
Il popolo lavoratore - contadini, artigiani, operai agricoli e industriali - si trova dunque schiacciato, da una parte, da antichi abusi, retaggio non solo dei tempi feudali, ma benanche dell'antichità (mezzadria, latifundia del mezzodì, ove il bestiame surroga l'uomo); dall'altra parte, dalla più vorace fiscalità che mai sistema borghese abbia inventato. È ben il caso di dire con Marx che "noi siamo afflitti, come tutto l'occidente continentale europeo, e dallo sviluppo della produzione capitalista, e ancora dalla mancanza di questo sviluppo. Oltre i mali dell'epoca presente abbiamo a sopportare una lunga serie di mali ereditarii, derivanti dalla vegetazione continua dei modi di produzione che hanno vissuto, colla conseguenza dei rapporti politici e sociali anacronistici che essi producono. Abbiamo a soffrire non solo dai vivi, ma anche dai morti. Le mort saisit le vif". Questa situazione spinge a una crisi. Dappertutto la massa produttrice è in fermento; qua e là si solleva. Dove ci condurrà questa crisi?
Evidentemente il partito socialista è troppo giovane e, per effetto della situazione economica, troppo debole per sperare una vittoria immediata del socialismo. Nel paese la popolazione agricola prevale, e di gran lunga, sulla urbana; poche, nelle città, le industrie sviluppate, scarso quindi il proletariato tipico; la maggioranza è composta di artigiani, di piccoli bottegai, di spostati, massa fluttuante fra la piccola borghesia e il proletariato. È la piccola e media borghesia del Medioevo in decadenza e disintegrazione, la più parte proletari futuri, non ancora proletari dell'oggi. È questa classe, sempre faccia a faccia colla rovina economica e ora spinta alla disperazione, che sola potrà fornire e la massa dei combattenti e i capi di un movimento rivoluzionario. Su questa via la seconderanno i contadini, ai quali il loro stesso sparpagliamento sul territorio e il loro analfabetismo vietano ogni iniziativa efficace, ma che saranno ad ogni modo ausiliarii e indispensabili. In caso di un successo più o meno pacifico, si avrà un cangiamento di Ministero, coll'avvenimento al potere dei repubblicani "convertiti", i Cavallotti e compagnia; in caso di rivoluzione, si avrà la repubblica borghese.
Di fronte a queste eventualità, quale sarà l'ufficio del partito socialista?
Dal 1848 in poi, la tattica che ha portato i maggiori successi ai socialisti fu quella del Manifesto dei Comunisti. "I socialisti, nei varii stadii attraversati dalla lotta fra proletariato e borghesia, difendono sempre l'interesse del movimento generale...; lottano bensì per raggiungere scopi immediati nell'interesse delle classi lavoratrici, ma nel moto presente rappresentano eziandio l'avvenire del movimento". Essi pigliano dunque parte attiva in ciascuna delle fasi evolutive della lotta delle due classi, senza mai perder di vista che queste fasi non sono che altrettante tappe conducenti alla prima grande meta: la conquista del potere politico da parte del proletariato, come mezzo di riorganizzazione sociale. Il loro posto è fra i combattenti per ogni vantaggio immediato da ottenere nell'interesse della classe operaia: tutti questi vantaggi politici o sociali essi li accettano, ma solo come acconti. Perciò essi considerano ogni movimento rivoluzionario o progressivo come un passo nella direzione del loro proprio cammino; è loro missione speciale di spingere avanti gli altri partiti rivoluzionarii e, quando uno di questi trionfasse, di salvaguardare gli interessi del proletariato. Questa tattica, che mai non perde di vista il gran fine, risparmia ai socialisti le disillusioni cui vanno soggetti infallibilmente gli altri partiti meno chiaroveggenti - sia repubblicani, sia socialisti sentimentali, che scambiano ciò che è una semplice tappa per il termine finale della marcia in avanti. Applichiamo tutto questo all'Italia.
La vittoria della piccola borghesia in disintegrazione e dei contadini porterà dunque forse un Ministero di repubblicani "convertiti". Ciò ci procurerà il suffragio universale e una libertà di movimento (stampa, riunione, associazione, abolizione dell'ammonizione, ecc.) assai più considerevole - nuove armi che non sono da disdegnare.
Oppure ci porterà la repubblica borghese, cogli stessi uomini e qualche mazziniano con essi. Ciò allargherebbe ancora e di assai la nostra libertà e il nostro campo di azione, almeno pel momento. E la repubblica borghese, ha detto Marx, è la sola forma politica nella quale la lotta fra proletariato e borghesia può avere soluzione. Senza dire del contraccolpo che ne risentirebbe l'Europa.
La vittoria del movimento rivoluzionario che si prepara non potrà dunque che renderci più forti e collocarci in un ambiente più favorevole. Commetteremmo il più grande degli errori se, di fronte ad esso, vorremo astenerci, se nel nostro contegno rimpetto ai partiti "affini" vorremo limitarci a una critica puramente negativa. Potrà arrivare il momento nel quale fosse dover nostro di cooperare con essi in modo positivo. Quale sarà questo momento?
Evidentemente non è a noi che spetta di preparare direttamente un movimento che non è quello precisamente della classe che noi rappresentiamo. Se i repubblicani e i radicali credono scoccata l'ora di muoversi, diano essi libero sfogo alla loro impetuosità. Quanto a noi, fummo troppo spesso ingannati dalle grandi promesse di questi signori, per lasciarvicisi prendere un'altra volta. Né le loro proclamazioni né le loro cospirazioni dovranno menomamente toccarci. Se noi siamo tenuti a sostenere ogni movimento popolare reale, siamo tenuti ugualmente a non sacrificare indarno il nucleo appena formato del nostro partito proletario, e a non lasciar decimare il proletariato in sterili sommosse locali.
Se al contrario il movimento è davvero nazionale, i nostri uomini non staranno nascosti, non vi sarà neppure bisogno di lanciar loro una parola di ordine... Ma allora dovrà ben essere inteso, e noi dovremmo proclamarlo altamente, che noi partecipiamo come partito indipendente, alleato pel momento ai radicali e repubblicani, ma interamente distinto da essi; che non ci facciamo alcuna illusione sul risultato della lotta in caso di vittoria; che questo risultato, lungi dal renderci soddisfatti, non sarà per noi che una tappa guadagnata, nuova base d'operazioni per conquiste ulteriori; che il dì stesso della vittoria le nostre strade si divideranno; che da quel giorno, di fronte al nuovo governo, noi formeremo la nuova opposizione, opposizione non già reazionaria, ma progressiva, opposizione d'estrema sinistra che spingerà a nuove conquiste al di là dei terreni guadagnati.
Dopo la vittoria comune, potrebbe esserci offerto qualche seggio nel nuovo governo, ma sempre nella minoranza. QUESTO È IL PERICOLO PIU' GRANDE. Dopo febbraio 1848 i democratici socialisti francesi (della Réforme, Ledru-Rollin, Louis Blanc, Flocon, ecc.) commisero l'errore di accettare cosiffatte cariche. Minoranza nel governo, essi condivisero volontariamente la responsabilità di tutte le infamie e i tradimenti, di fronte alla classe operaia, commessi dalla maggioranza di repubblicani puri; mentre la presenza loro nel governo paralizzava completamente l'azione rivoluzionaria della classe lavoratrice che essi pretendevano rappresentare. In tutto questo, io non dò che la mia opinione personale, poiché me l'avete domandata, e ancora con la maggior diffidenza. Quanto alla tattica generale, ne ho sperimentato l'efficacia durante tutta la mia vita; non una volta essa mi ha fallito. Ma quanto alla sua applicazione alle condizioni attuali in Italia, è altra cosa; ciò deve decidersi sul posto e da coloro che si trovano in mezzo agli avvenimenti.
Federico Engels
antonio77
Messaggi: 121
Iscritto il: 11/03/2012, 22:41

SOCIALISMO,SOCIALDEMOCRAZIA Per un Proggetto Politico

Messaggio da antonio77 »

IL SOCIALISMO , LA SOCIADEMOCRAZIA e ECONOMIA DI GUERRA : PER UN PROGETTO POLITICO.


Sono ormai più di 15 anni che la sinistra si presenta alle elezioni e ottieni risultati come si diceva una volta da prefisso telefonico.
La sinistra in Italia è sparita dopo l esperienza arcobaleno.
L uscita di on. Bertinotti dalla politica dovuta al carrierismo politico forse era inevitabile, ma ha creato una CRISI POLITICA di Rifondazione Comunista di natura strutturale.

E fondamentale ragionare su un nuovo progetto politico che si interroghi parafrasando il manuale di Norberto Bobbio su MUTAMENDO E RIVOLUZIONE.

Il percorso politico IL MOTORE DI RICERCA POLITICO che si vorrebbe e dovrebbe iniziare è quale MUTAMENTO e quale RIVOLUZIONE I SOCIALISTI MARXIANI devono praticare-

Qui noi parliamo di TEORIA POLITICA , ma siamo persone MATERIALISTE in quanto marxiani.

Quindi prima del CHE FARE in politica CHI SIAMO ?

Siamo quelli che vogliono interrogarsi POLITICAMENTE su cosa è QUESTA EUROPA ed eventualmente come i SOCIALISTI DI SINISTRA si presentano alle elezioni europee.

Come insegna Lenin e Gramsci non c è TEORIA POLITICA senza PRASSI POLITICA.

IL QUADRO POLITICO.

Per noi 2 sono le forze politica FONDAMENTALI e FONDATIVE di questo nuova ipotetica forza politica che nasce come vedremmo sia come PARTITO POLITICO con una teoria del partito ma che nasce come ANCHE come AGGREGAZIONE DI MOVIMENTI POLITICI E SOCIALI.

Due sono le organizzazioni politiche che devono avere un ruolo di assoluta centralità :

1 RISORGIMENTO SOCIALISTA
2 NETWORK SOCIALISTA

Per il momento non c è Rifondazione Comunista che deve risolvere problemi di autocoscienza tra Politica delle Riforme e Politiche di identità.

Mentre Rifondazione Comunista si confronta con Recalcati noi dovremmo affrontare altre problematiche.

NON C E SOCIALISTA SENZA COMUNISTA E NON C E COMUNISTA SENZA SOCIALISTA.

Noi SOCIALISTI con LE RIFORME DI STRUTTURA abbiamo un compito storico costrire il PARADISO oggi e subito, i COMUNISTI hanno un compito storico costruire il PARADISO nel futuro.

Il paradiso dei comunisti disegnato nel FUTURO sarà piu bello del nostro paradiso socialista disegnato sul PRESENTE ma non cè futuro senza presente, per questo socialisti e comunisti sono una grande famiglia generazionale.


Ma quali COMUNISTI ?

I comunisti che noi cerchiamo sono comunisti complicati, complessi e contraddittori.

SI cerchiamo i comunisti di Enrico Berlinguer con TUTTE le sue contraddizioni , tra riformismo e rivoluzione .
Berlinguer li chiamava Comunisti Democratici.

Ma quali movimenti politici e sociali ?

I SOCIALISTI storicamente sono Libertari , meglio per essere onesti sono ANCHE libertari.

NON CI SONO SOCIALISTI SENZA LA FORZA POLITICA DEI MOVIMENTI ESPRESSIONE DEI MOVIMENTI ECONOMICI E SOCIALI.

In questo progetto i movimenti economico sociali sono fondamentali, l ecologia non è un movimento economico politico, l economia è il MOVIMENTO DEL CAPITALE SOCIALE, l ecologia è un insieme di BISOGNI NECESSARI.

In questo contesto il movimento POTERE AL POPOLO deve essere interlocutore FONDAMENTALE ma non nel senso di un partitino giovanilista periferico ed estremista.
Il movimento POTERE AL POPOLO non un aggregato di pseudo politici di serie B, ma il trionfo della forza, della fantasia della creatività degli OPERAI SOCIALI che riunisca le figure sociali frammentate in una NUOVA COSCIENZA SOCIALE COLLETTIVA, un classe operaia che sostituisca la fabbrica tayloristica con la socialità del territorio, che sappia organizzare i CONSIGLI DEL POPOLO.
Una filosofa ha dichiarato riguardo Carlo Marx : La sua descrizione del capitalismo è ancora molto valida, ma ciò che disse a proposito della rivoluzione proletaria, della società comunista, è irrilevante» , ha capito tutto della società capitalistica ma non ha capito un c...o di come fare una società communista.

Carlo Marx non era un socialista utopista è nel 1860 non poteva fare di piu visti i rapporti di forza tra le classi.


DA LENIN A GRAMSCI oggi è necessario costruire anche ENTI ORGANIZZATIVI uniti coesi ma nelle divestà.

UN COMITATO CENTRALE , CENTRALE NELLA POLITICA MA ANCHE NELLE SOCIALITA formato dalla politica, i compagni di RISORGIMENTO SOCIALISTA e NETWORK SOCIALISTA ma anche compagni di movimenti sociali, operai sociali di potere al popolo ma anche compagni e fratelli e sorelle dei movimenti civili in particolare il MOVIMENTO SARA.

In questo COMITATO CENTRALE POLITICO SOCIALE è auspicabile la presenza di personaggi pubblici per SUPERARE LA GRETTEZZA POLITICA E IL CARRIERISMO POLITICO .

Tre sono i nominativi tra i tanti che potrebbero avere un impatto politico comunicativo .

1 MARIO CAPANNA
2 MICHELE SANTORO
3 ALESSANDRO DI BATTISTA

La storia politica di MARIO CAPANNA è conosciuta , viene da una organizzazione minoritaria e periferica MOVIMENTO LAVORATORI PER IL SOCIALISMO , è stato sconfitto politicamente a Milano da AVANGUARDIA OPERAIA ma si è redento con DEMOCRAZIA PROLETARIA.
Grande oratoria grande comunicazione al corpo degli uomini e delle donne della sinistra italiana.

Un altra figura fondamentale come RESPONSABILE COMUNICAZIONE di questo possibile nascitura forza politica, anche lui come tanti ha avuto un incidente di percorso in cerca di lavoro sembra che abbia votato a favore del referendum Renzi, ma si è saputo che in quel giorno è caduto da motorino e ha sbattuto la testa.
FONDAMENTALE LA SUA PRESENZA PER LA COMUNICAZIONE POLITICA.
Non è stato presentato alle ultime elezioni politiche per invidie e gelosie , roba da sinistra ammalata.

Infine ma non ultimo ALESSANDRO DI BATTISTA rappresentante del MOVIMENTO PER SARA, diamo spazio ad un politico autentico naturale e fuori dagli schemi carrieristici.

LENIN DIREBBE QUESTO E IL NOSTRO ESERCITO, ADESSO ABBIAMO LE ARMI, SIAMO PRONTI.

CHE FARE ?

Entra ANTONIO GRAMSCI, serve un EGEMONIA CULTURALE nuova dopo la CLASSE OPERAIA e la FABBRICA TAYLORISTICA serve un NUOVO PROGETTO CULTURALE.

Si dovrebbe partire ed arrivare al famoso MUTAMENTO e RIVOLUZIONE di NORBERTO BOBBIO.

Si auspica una GRANDE INCHIESTA CULTURALE COLLETTIVA , arrivando ad una inchiesta plurale come proposta da PANZIERI nei QUADERNI ROSSI.

Questo inchiesta ha necessità di strumenti per un percorso VERTICALE ma in fase successiva ogni problematica verticale può essere integrata da documentati approfondimenti orizzontali.

La problematiche da analizzare con possibili STRUMENTI, DENTRO IL CASSETTO DEGLI ATTREZZI sono :

1 IL POPULISMO
A Marco Revelli : LA POLITICA SENZA POLITICA.
B Ernesto Laclau : LA RAGIONE POPULISTA

( continua )

La metodologia è la stesa di : Sinistra e Crisi Culturale : L' Idraulico e il cassetto degli Attrezzi.
Il contenuto riguarda problematiche diverse.
Ultima modifica di antonio77 il 29/04/2023, 21:30, modificato 1 volta in totale.
antonio77
Messaggi: 121
Iscritto il: 11/03/2012, 22:41

Re: SOCIALISMO, SOCIALDEMOCRAZIA E ECONOMIA DI GUERRA , Per un Progetto Politico.

Messaggio da antonio77 »

( versione provvisoria )
Dalla sconfitta alle elezione politiche del 14 aprile 2008 , sono quindi passati15 anni -
Sono 15 anni che la sinistra è sconfitta alle elezioni politiche.
NON SI TRATTA SOLO DI ELEZIONI POLITICHE MA ANCHE CRISI CONCLAMATA DELL' EGEMONIA CULTURALE .
Con conseguenze devastanti per il SOCIALE e per il LAVORO.

Perchè la sinistra italiana è morta ?

Perchè non ha la propensione al MUTAMENTO e non ha la propensione alla RIVOLUZIONE.

La tesi più accreditata è LA SINISTRA ITALIANA PER RINASCERE DEVE ESSERE SOCIALISTA , DEVE AVERE UN PROGETTO POLITICO CULTURALE SOCIALISTA altrimenti sarà cadavere deambulante , un morto che cammina.

MA QUALE SOCIALISMO ?

Qui partiamo ed arriviamo ad un percorso metodologico elaborato da Norberto Bobbio .
Con il manuale politico MUTAMENTO E RIVOLUZIONE.

IL SOCIALISMO , IL SOCIALISMO DI ISPIRAZIONE MARXISTA QUALE MUTAMENTO E QUALE RIVOLUZIONE DEVE PRATICARE PER ESSERE SOCIALISTA ?

La sconfitta della sinistra in Italia è dovuta al fatto che non ha saputo rispondere ne al mutamento ne alla rivoluzione, quindi non ha saputo rispondere A COSA SERVE LA POLITICA ?

Gli abitanti delle comunità di sinistra , comunità politiche, sociali e di lavoro hanno scelto il DESERTO, non solo ASTENSIONISMO POLITICO MA DESERTO SOCIALE.

Il tentativo è partendo dallo zero politico sociale e di lavoro ricostruire UNO SPAZIO POLITICO
per le elezioni europee ma soprattutto uno SPAZIO FISICO in cui i corpi animali degli essere sociali possano pascolare, e poi poi forse confrontarsi nello sviluppo di comunità social e sociali trasformandosi da comunità greggi carnali a comunità benpensanti o malpensanti comunque pensanti .

IL CASSETTO DEGLI ATTREZZI : IL RITORNO DELL' IDRAULICO.


1 la problematica del populismo è fondamentale .
Il coraggio del populismo è mancato alla sinistra ossia al popolo .

[b] 1) LA SOCIADEMOCRAZIA TRA MUTAMENTO E RIVOLUZIONE.[/b]
La Socialdemocrazia tedesca tra riformismo e revisionismo.

a) IL PROGRAMMA DI ERFURT 1891. (viewtopic.php?p=53911#p53911)
b) karl Kautsky : LA RIFORMA SOCIALE. RIFORMA E RIVOLUZIONE SOCIALE.
c) Eduard Bernestein : I PRESUPPOSTI DEL SOCIALISMO E I COMPITI DELLA SOCIALDEMOCRAZIA.
d) Rosa Luxemburg : RIFORMA SOCIALE O RIVOLUZIONE ?


2) IL PARTITO SOCIALISTA DI ISPIRAZIONE MARXISTA
TRA MUTAMENTO E RIVOLUZIONE :


a) Silvio Pons : BERLINGUER E LA FINE DEL COMUNISMO
b) Riccardo Lombardi : L' ALTERNATIVA SOCIALISTA , intervista di Carlo Vallauri


3) ECONOMIA POLITICA TRA MUTAMENTO E RIVOLUZIONE[/b
]


A) TEORIA DELLA POLITICA FISCALE. ( Edizioni Il Mulino ) 1962 .
Manuale praticamente introvabile . Manuale accademico per studenti di Economia.
Qui viene proposto con un altro titolo :
MANUALE PER L INTRODUZIONE ALL ECONOMETRIA PER MILITANTI POLITICI :
E un manuale che in ambito SCIENZE POLITICHE va studiato indipendentemente dai GIUDIZI DI VALORE che distinguono sinistra e destra.
B) ECONOMIA POLITICA DEL SOCIALISMO di Bronislaw Minc.
Questo libro è fondamentale per studiare con metodo scientifico il sistema economico sovietico. L accusa di essere un manuale stalinista dipende dalla impostazione epistemologica .
Qui viene proposto come MANUALE DI ECONOMIA POLITICA ma non come Manuale di Politica Economica .

LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA TRA MUTAMENTO E RIVOLUZIONE


1) Ferdinando Di Fenizio : La Programmazione economica.
2) Pasquale Saraceno : La Produzione Industriale ( Vol. 1 e 2).
3) Sylos Labini-Fuà : Idee per la Programmazione Economica
4) Giorgi Ruffolo : Il libro dei Sogni
5) Leontief Wassily : Teoria economica delle interdipendenze settoriali

4) EUROPA TRA MUTAMENTO E RIVOLUZIONE.


1 ) Luigi Pasinetti : The myth (or folly) of the 3% deficit/GDP Maastricht
( il mito ( o la follia) del 3% Deficit/pil del Parametro di Maastricht, debito pubblico nei paesi dell' unione europea : due modi di affrontare il problema.)
una analisi del saggio del prof. Pasinetti si trova in Goodbye Liberismo di Alfonso Gianni
2) Fernando Vianello : La moneta unica europea
3)  L'annessione. L'unificazione della Germania e il futuro dell'Europa di Vadimiro Giacchè
4) Emiliano Brancaccio, Raffaele Giammetti, Stefano Lucarelli : La Guerra Capitalista

5) IL POPULISMO TRA MUTAMENTO E RIVOLUZIONE.

a) Marco Revelli : LA POLITICA SENZA POLITICA
b) Ernesto Laclau : LA RAGIONE POPULISTA
c) Sigmund Freud : PSICOLOGIA DELLE MASSE E ANALISI DELL IO.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

LA TRACE ,IL FILO DI ARIANNA , LA METODOLOGIA DI LAVORO E IL MANUALE DI NORBERTO BOBBIO MUTAMENTO E RIVOLUZIONE.

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Alcuni contributi presenti in questo forum :

a) Jhon Maynard Keynes ed Euro
b) Rileggendo Augusto Graziani : Lo sviluppo Economico Italiano .
c) Conferenza presentazione Libro MERCI SENZA FRONTIERE .
d) Ugo La Malfa NOTA AGGIUNTIVA del 22 MAGGIO 1962
e) Maurice Dobb : PIANIFICAZIONE.
f) Paolo Emilio Taviani : Lo sviluppo critico della Teoria Economica marxista nell' unione Sovietica.
Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite