Top News
Re: Top News
Che il gioco di Marchionne fosse questo era chiaro da tempo. Solo chi non voleva poteva far finta di non accorgersene.
Tuttavia il fatto di saperlo da tempo non mi da nessuna particolare soddisfazione.
Il problema è drammatico, perché si tratta comunque (compreso l'indotto) della più grande realtà industriale del paese che sta morendo.
Sinceramente non saprei quale possa essere la soluzione.
Mandarlo a ca...e lui ed il suo ricatto? E poi? Quante piccole imprese dovrebbero nascere per arrivare ad una dimensione simile?
Accettare il ricatto? Per ritrovarsi nella stessa situazione fra qualche anno?
Quello che è certo è che continuare a dire peste e corna di Marchionne (così come di quasi tutto il capitalismo italiano) è giusto, ma non risolve granché.
Anche perché si corre il rischio che la parte dei buoni la facciano i Della Valle e i De Benedetti.
La politica? La sinistra in particolare, cosa dicono? Non pervenuto.
Tuttavia il fatto di saperlo da tempo non mi da nessuna particolare soddisfazione.
Il problema è drammatico, perché si tratta comunque (compreso l'indotto) della più grande realtà industriale del paese che sta morendo.
Sinceramente non saprei quale possa essere la soluzione.
Mandarlo a ca...e lui ed il suo ricatto? E poi? Quante piccole imprese dovrebbero nascere per arrivare ad una dimensione simile?
Accettare il ricatto? Per ritrovarsi nella stessa situazione fra qualche anno?
Quello che è certo è che continuare a dire peste e corna di Marchionne (così come di quasi tutto il capitalismo italiano) è giusto, ma non risolve granché.
Anche perché si corre il rischio che la parte dei buoni la facciano i Della Valle e i De Benedetti.
La politica? La sinistra in particolare, cosa dicono? Non pervenuto.
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Re: Top News
Soldi dallo stato?Per poi portarli all'estero.
Come è uscita la notizia alla morte di Agnelli.Di cui la figlia ne chiede una parte.
I guadagni li portano all'estero.I debiti li paga pantalone.
Bravi Imprenditori.Non è cambiato nulla da 50 anni addietro.
Dobbiamo buttare dei soldi per strapagare Marghionne.
Ha distrutto L'Alfa Romeo.Non contruisce auto ibride, ne piccoli Suv ecc........
E noi dobbiamo dargli credito a questi industriali da strapazzo.
Prima ha ricattato gli operai ora lo fa con il governo.
Hanno sbagliato a dare le varie case automobilistiche tutte alla FIAT.
Prodi ne sà qualcosa.Con Alfa Romeo.
Ciao
Paolo11
Come è uscita la notizia alla morte di Agnelli.Di cui la figlia ne chiede una parte.
I guadagni li portano all'estero.I debiti li paga pantalone.
Bravi Imprenditori.Non è cambiato nulla da 50 anni addietro.
Dobbiamo buttare dei soldi per strapagare Marghionne.
Ha distrutto L'Alfa Romeo.Non contruisce auto ibride, ne piccoli Suv ecc........
E noi dobbiamo dargli credito a questi industriali da strapazzo.
Prima ha ricattato gli operai ora lo fa con il governo.
Hanno sbagliato a dare le varie case automobilistiche tutte alla FIAT.
Prodi ne sà qualcosa.Con Alfa Romeo.
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Paolo11
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Re: Top News
1- IL FASCIO-COMUNISTA PENNACCHI SPERNACCHIA LA GRANDE IPOCRISIA (SBRANARE I DEBOLI, LECCARE I FORTI): “MALPENSA, LA MANCATA VENDITA DI ALITALIA, LE AUTOSTRADE FATTE DALL’IRI E ORA IN MANO A BENETTON, QUESTO MI NAUSEA. FIORITO CI È COSTATO 15 MILIONI, LE COSE CHE HO RICORDATO CENTINAIA. SE VEDO UNITED COLORS O TOSCANI MI GIRANO LE PALLE” - 2- “LE FESTE IN MASCHERA? NON ME NE FREGA NIENTE. PURE VOI RICCHI LE AVETE SEMPRE FATTE, NON CON I SOLDI PUBBLICI, MA SEMPRE E COMUNQUE FREGATI A QUALCUN ALTRO. CAPISCO CHE VI RODA IL CULO. MA ERAVATE UGUALI E SIETE DIVENTATI FROCI PRIMA DI NOI” - 3- “LA DERIVA NON NASCE CON FIORITO, MA CON LO STRAPPO FINI-BERLUSCONI. SILVIO HA UN MERITO STORICO. LI HA COMPRATI, LI HA CORROTTI, LI HA LIQUIDATI PER SEMPRE. COSÌ HA SEPPELLITO LA QUESTIONE FASCISMO-ANTIFASCISMO, AGITATA ORMAI DA 4 DEVIATI RADICAL CHIC E DA CASA POUND E CI SIAMO RITROVATI CON I PORCI E LE MIGNOTTE” -
Malcom Pagani per Il Fatto
"Analizzare la degenerazione dei fasci è semplicistico. In ogni caso, ve ne siete accorti in ritardo e non avete capito un caXXo". Antonio Pennacchi, 62 anni, poeta della provocazione passata: "Sono disposto a vendere il culo, ma non la lingua", esegeta dell'inquinamento odierno. Chi nuotò nel canale Mussolini, oggi preferisce Roma Nord: "Questa è una storia di paradossi. I missini erano gli unici contrari alle Regioni. I cantori dell'Italia unita che volevano riannettere Istria, Corsica e Gibuti, 60 anni dopo hanno usato l'istituzione come un tavolo. Per magnacce sopra porchetta abbracciati ai leghisti. Gli ascari di Alemanno e Polverini, si sono fiondati sul piatto. Ce l'avevano con i forchettoni Dc e si sono scoperti più forchettoni di loro. Fiorito non è Santa Maria Goretti, ma lo specchio dei nostri tempi e dell'Italia. Una delle parole d'ordine dell' Msi dei ‘60 era moralità. Moralizzione/anticomunismo /Europa Nazione. Così cantavamo, così pensavamo".
Deluso?
La deriva non nasce con Fiorito, ma con lo strappo Fini-Berlusconi. Silvio ha un merito storico.
Quale, Pennacchi?
Li ha comprati, li ha corrotti, li ha liquidati per sempre. Così ha seppellito la questione fascismo-antifascismo, agitata ormai da 4 deviati radical chic e da Casa Pound e ci siamo ritrovati con i porci e le mignotte.
È peggio?
Non so, ci dev'essere un nesso tra Berlusconi che liquida l'antico Furher missino e la promessa fatta dai suoi a Mussolini nel ‘45: "Duce, ti seguiremo ovunque". Il risultato è identico. Benito rimase solo con Claretta. Fini con la Tulliani.
E gli eredi?
Sono lì, a magnà a rotta de collo. È il ritorno della Dc.
E le feste in maschera?
Non me ne frega niente. Pure voi ricchi le avete sempre fatte, non con i soldi pubblici, ma sempre e comunque fregati a qualcun altro. Capisco che vi roda il culo. Ma eravate uguali e siete diventati froci prima di noi. È un fatto storico. Ha visto Fiorito e Battistoni in tv? Si sono riconosciuti.
In che senso?
È l'eterno conflitto tra Etruschi e Volsci. Il duello tra quelli nati sopra il Tevere e quelli sotto. Tra predatori e oppressi. Si sono sempre odiati. Quando Fiorito dice a Battistoni: "Faccia da prete, occhi da cinese", è il suo antenato che parla.
Ne è sicuro?
Latina, da dove vengo e Frosinone, il feudo di Fiorito, non si sono mai sopportate. Quando c'era il derby, io tiravo i sassi. Tra Fiorito e Battistoni, scelgo il primo. Se potessi chiuderei il Lazio ai viterbesi. Ci hanno inculato l'aeroporto, che vadano ‘affanculo. (Ride)
Il caso Lazio è unico?
Rubano ovunque, ma la regione ha esportato casi limite. Chieda da dove viene il padrino di Battistoni, Antonio Tajani. Non mi stupirei se fosse originario dalla Tuscia.
Non le piacciono i viterbesi.
Al Liceo Tasso di Roma, Tajani era riconosciuto come il più coglione di tutti. Però per la sua smania di arrivare in Europa, Berlusconi sacrificò sia Bonino che Monti. Arrivano ovunque, gli Etruschi.
È disgustato?
Malpensa, la mancata vendita di Alitalia, le Autostrade fatte dall'Iri e ora in mano a Benetton, questo mi nausea. Fiorito ci è costato 15 milioni, le cose che ho ricordato centinaia. Se vedo in giro United Colors o Toscani mi girano le palle.
Difende Fiorito?
In questo quadro di cialtroni, Fiorito non si emenda, ma recita da re Pastore. Grosso e monumentale, razzia il gregge pubblico. Ruba e spartisce le pecore, tenendo come è ovvio le migliori per sé.
FESTA ROMANIS
La Polverini dovrebbe dimettersi?
Sospendo il giudizio, non mi sento di dirle vattene e credo alla sua buona fede. La preferivo sindacalista. Ora i rischi sono due. Primo: salire nella catena del potere e perdere il contatto con la realtà. Secondo: che venga irretita dalla logica di salvare tutti. Non sarebbe male, io mi auguro perdano.
ANTONIO PENNACCHI VINCITORE
Voterà Pd?
Fin dalle primarie. Bersani. Ma sono sicuro che se candidassimo Renzi alle elezioni, trionferemmo. La questione generazionale è una delle vergogne del Paese.
FIORITO
E Monti?
Prendo 12 medicine al giorno. Schiena, cuore, una rottura di coglioni. Mi fanno schifo, ma le prendo. Monti è l'unica soluzione possibile, l'olio di Ricino necessario.
Malcom Pagani per Il Fatto
"Analizzare la degenerazione dei fasci è semplicistico. In ogni caso, ve ne siete accorti in ritardo e non avete capito un caXXo". Antonio Pennacchi, 62 anni, poeta della provocazione passata: "Sono disposto a vendere il culo, ma non la lingua", esegeta dell'inquinamento odierno. Chi nuotò nel canale Mussolini, oggi preferisce Roma Nord: "Questa è una storia di paradossi. I missini erano gli unici contrari alle Regioni. I cantori dell'Italia unita che volevano riannettere Istria, Corsica e Gibuti, 60 anni dopo hanno usato l'istituzione come un tavolo. Per magnacce sopra porchetta abbracciati ai leghisti. Gli ascari di Alemanno e Polverini, si sono fiondati sul piatto. Ce l'avevano con i forchettoni Dc e si sono scoperti più forchettoni di loro. Fiorito non è Santa Maria Goretti, ma lo specchio dei nostri tempi e dell'Italia. Una delle parole d'ordine dell' Msi dei ‘60 era moralità. Moralizzione/anticomunismo /Europa Nazione. Così cantavamo, così pensavamo".
Deluso?
La deriva non nasce con Fiorito, ma con lo strappo Fini-Berlusconi. Silvio ha un merito storico.
Quale, Pennacchi?
Li ha comprati, li ha corrotti, li ha liquidati per sempre. Così ha seppellito la questione fascismo-antifascismo, agitata ormai da 4 deviati radical chic e da Casa Pound e ci siamo ritrovati con i porci e le mignotte.
È peggio?
Non so, ci dev'essere un nesso tra Berlusconi che liquida l'antico Furher missino e la promessa fatta dai suoi a Mussolini nel ‘45: "Duce, ti seguiremo ovunque". Il risultato è identico. Benito rimase solo con Claretta. Fini con la Tulliani.
E gli eredi?
Sono lì, a magnà a rotta de collo. È il ritorno della Dc.
E le feste in maschera?
Non me ne frega niente. Pure voi ricchi le avete sempre fatte, non con i soldi pubblici, ma sempre e comunque fregati a qualcun altro. Capisco che vi roda il culo. Ma eravate uguali e siete diventati froci prima di noi. È un fatto storico. Ha visto Fiorito e Battistoni in tv? Si sono riconosciuti.
In che senso?
È l'eterno conflitto tra Etruschi e Volsci. Il duello tra quelli nati sopra il Tevere e quelli sotto. Tra predatori e oppressi. Si sono sempre odiati. Quando Fiorito dice a Battistoni: "Faccia da prete, occhi da cinese", è il suo antenato che parla.
Ne è sicuro?
Latina, da dove vengo e Frosinone, il feudo di Fiorito, non si sono mai sopportate. Quando c'era il derby, io tiravo i sassi. Tra Fiorito e Battistoni, scelgo il primo. Se potessi chiuderei il Lazio ai viterbesi. Ci hanno inculato l'aeroporto, che vadano ‘affanculo. (Ride)
Il caso Lazio è unico?
Rubano ovunque, ma la regione ha esportato casi limite. Chieda da dove viene il padrino di Battistoni, Antonio Tajani. Non mi stupirei se fosse originario dalla Tuscia.
Non le piacciono i viterbesi.
Al Liceo Tasso di Roma, Tajani era riconosciuto come il più coglione di tutti. Però per la sua smania di arrivare in Europa, Berlusconi sacrificò sia Bonino che Monti. Arrivano ovunque, gli Etruschi.
È disgustato?
Malpensa, la mancata vendita di Alitalia, le Autostrade fatte dall'Iri e ora in mano a Benetton, questo mi nausea. Fiorito ci è costato 15 milioni, le cose che ho ricordato centinaia. Se vedo in giro United Colors o Toscani mi girano le palle.
Difende Fiorito?
In questo quadro di cialtroni, Fiorito non si emenda, ma recita da re Pastore. Grosso e monumentale, razzia il gregge pubblico. Ruba e spartisce le pecore, tenendo come è ovvio le migliori per sé.
FESTA ROMANIS
La Polverini dovrebbe dimettersi?
Sospendo il giudizio, non mi sento di dirle vattene e credo alla sua buona fede. La preferivo sindacalista. Ora i rischi sono due. Primo: salire nella catena del potere e perdere il contatto con la realtà. Secondo: che venga irretita dalla logica di salvare tutti. Non sarebbe male, io mi auguro perdano.
ANTONIO PENNACCHI VINCITORE
Voterà Pd?
Fin dalle primarie. Bersani. Ma sono sicuro che se candidassimo Renzi alle elezioni, trionferemmo. La questione generazionale è una delle vergogne del Paese.
FIORITO
E Monti?
Prendo 12 medicine al giorno. Schiena, cuore, una rottura di coglioni. Mi fanno schifo, ma le prendo. Monti è l'unica soluzione possibile, l'olio di Ricino necessario.
Re: Top News
Della serie: ce n'è per tutti!
Regione Campania, l’inchiesta sui fondi si estende agli anni di Bassolino
Il pool di pubblici ministeri che indaga sta lavorando su una serie di atti che riguardano anche la passata consiliatura e in particolare l'anno 2008. L'acquisizione di documenti ha riguardato anche appalti e consulenze forse 'gonfiate' con storni di conti non del tutto chiari
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 24 settembre 2012
Come nel Lazio di Franco Fiorito, anche la Regione Campania è coinvolta in un’inchiesta sui fondi pubblici del consiglio regionale che, dai gruppi consiliari, sono finiti tramite bonifici nei conti correnti dei consiglieri. L’indagine per peculato è partita da un’intercettazione dell’ex assessore Ugo De Flaviis. E dopo la prima fase di lavoro su quanto acquisito venerdì nella sede del Consiglio, l’inchiesta ora si allarga alla scorsa legislatura, l’ultima guidata dal presidente Antonio Bassolino.
Secondo quanto si è appreso, il pool di pubblici ministeri che indaga sta lavorando su una serie di atti che riguardano anche la passata consiliatura e in particolare l’anno 2008. L’acquisizione di documenti ha riguardato anche appalti e consulenze forse ‘gonfiate’ con storni di conti non del tutto chiari.
Gli esperti del nucleo di Polizia tributaria della Finanza di Napoli, faranno il punto sulle indagini con il procuratore aggiunto Francesco Greco, coordinatore della sezione reati contro la pubblica amministrazione, e con il pm Giancarlo Novelli, titolare dell’inchiesta, ma attualmente i magistrati non avrebbero proceduto ancora a iscrizioni sul registro degli indagati.
Regione Campania, l’inchiesta sui fondi si estende agli anni di Bassolino
Il pool di pubblici ministeri che indaga sta lavorando su una serie di atti che riguardano anche la passata consiliatura e in particolare l'anno 2008. L'acquisizione di documenti ha riguardato anche appalti e consulenze forse 'gonfiate' con storni di conti non del tutto chiari
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 24 settembre 2012
Come nel Lazio di Franco Fiorito, anche la Regione Campania è coinvolta in un’inchiesta sui fondi pubblici del consiglio regionale che, dai gruppi consiliari, sono finiti tramite bonifici nei conti correnti dei consiglieri. L’indagine per peculato è partita da un’intercettazione dell’ex assessore Ugo De Flaviis. E dopo la prima fase di lavoro su quanto acquisito venerdì nella sede del Consiglio, l’inchiesta ora si allarga alla scorsa legislatura, l’ultima guidata dal presidente Antonio Bassolino.
Secondo quanto si è appreso, il pool di pubblici ministeri che indaga sta lavorando su una serie di atti che riguardano anche la passata consiliatura e in particolare l’anno 2008. L’acquisizione di documenti ha riguardato anche appalti e consulenze forse ‘gonfiate’ con storni di conti non del tutto chiari.
Gli esperti del nucleo di Polizia tributaria della Finanza di Napoli, faranno il punto sulle indagini con il procuratore aggiunto Francesco Greco, coordinatore della sezione reati contro la pubblica amministrazione, e con il pm Giancarlo Novelli, titolare dell’inchiesta, ma attualmente i magistrati non avrebbero proceduto ancora a iscrizioni sul registro degli indagati.
Re: Top News
Piercasinando, stasera al Tg3, ha preannunciato la richiesta di dimissioni della Polverini.
Re: Top News
C'ha perso tempo ma alla fine ce l'ha fatta...a fare l'unica cosa decente da fare.
Re: Top News
La regione Lazio
E ora tocca a Formigoni
24 settembre 2012 - Nessun Commento »
Intorno alle 20 di lunedì 24 settembre, la Polverini si è dimessa. Il pressing da parte dello stato maggiore del Pdl non è bastato a dissuadere la governatrice del Lazio. Ora si andrà a nuove elezioni. Ringraziamo i mille compagni che hanno condiviso il nostro appello, postando tanti commenti che la dicono lunga sulla giusta indignazione di tanti cittadini italiani disgustati dai ripetuti fenomeni di sprechi e corruzione. Se la situazione non fosse così drammaticamente scandalosa ci sarebbe da esultare.
E ora tocca a Formigoni.
http://www.libertaegiustizia.it/2012/09 ... formigoni/
E ora tocca a Formigoni
24 settembre 2012 - Nessun Commento »
Intorno alle 20 di lunedì 24 settembre, la Polverini si è dimessa. Il pressing da parte dello stato maggiore del Pdl non è bastato a dissuadere la governatrice del Lazio. Ora si andrà a nuove elezioni. Ringraziamo i mille compagni che hanno condiviso il nostro appello, postando tanti commenti che la dicono lunga sulla giusta indignazione di tanti cittadini italiani disgustati dai ripetuti fenomeni di sprechi e corruzione. Se la situazione non fosse così drammaticamente scandalosa ci sarebbe da esultare.
E ora tocca a Formigoni.
http://www.libertaegiustizia.it/2012/09 ... formigoni/
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Re: Top News
Se fosse stato per lui avrebbe sicuramente resistito ancora a lungo, magari... mettendo la mano sul fuoco,Amadeus ha scritto:C'ha perso tempo ma alla fine ce l'ha fatta...a fare l'unica cosa decente da fare.
ma poi... Bagnasco ha parlato.
Re: Top News
(AGI) - Roma, 26 set. - Condanna definitiva a 14 mesi di reclusione per il direttore del Giornale Alessandro Sallusti.
Lo ha deciso la quinta sezione penale della Cassazione. Per il giornalista, dunque, si aprono ora le porte del carcere: la Suprema Corte ha rigettato il suo ricorso, condannandolo anche a pagare le spese processuali e a rifondere quelle sostenute dalla parte civile in questa fase di giudizio, per complessivi 4.500 euro. I supremi giudici hanno invece disposto un nuovo processo davanti alla Corte d'Appello di Milano per il cronista Andrea Monticone. Al centro del processo gli articoli, ritenuti diffamatori nei confronti del giudice tutelare di Torino Giuseppe Cocilovo, pubblicati sul quotidiano Libero nel 2007 e riguardanti il caso di un aborto di una ragazza tredicenne.
L'accusa per Sallusti era quella di diffamazione aggravata in relazione ad un corsivo, firmato con lo pseudonimo 'Dreyfus'.
I giudici della quinta sezione penale di piazza Cavour, presieduti da Aldo Grassi, hanno dunque confermato la sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Milano nei confronti di Sallusti il 17 giugno 2011: 14 mesi di reclusione, senza condizionale. In primo grado il direttore del Giornale era stato invece condannato a 5mila euro di multa. Il collegio della Suprema Corte non ha evidentemente condiviso le conclusioni esposte oggi, nella sua requisitoria, dal pg Gioacchino Izzo: quest'ultimo, infatti, pur ritenendo Sallusti responsabile del reato contestatogli, aveva sollecitato un nuovo processo d'appello per valutare la concessione delle attenuanti generiche. Questo avrebbe portato a uno sconto di pena per il giornalista e anche, probabilmente, ad evitargli il carcere.
Lo ha deciso la quinta sezione penale della Cassazione. Per il giornalista, dunque, si aprono ora le porte del carcere: la Suprema Corte ha rigettato il suo ricorso, condannandolo anche a pagare le spese processuali e a rifondere quelle sostenute dalla parte civile in questa fase di giudizio, per complessivi 4.500 euro. I supremi giudici hanno invece disposto un nuovo processo davanti alla Corte d'Appello di Milano per il cronista Andrea Monticone. Al centro del processo gli articoli, ritenuti diffamatori nei confronti del giudice tutelare di Torino Giuseppe Cocilovo, pubblicati sul quotidiano Libero nel 2007 e riguardanti il caso di un aborto di una ragazza tredicenne.
L'accusa per Sallusti era quella di diffamazione aggravata in relazione ad un corsivo, firmato con lo pseudonimo 'Dreyfus'.
I giudici della quinta sezione penale di piazza Cavour, presieduti da Aldo Grassi, hanno dunque confermato la sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Milano nei confronti di Sallusti il 17 giugno 2011: 14 mesi di reclusione, senza condizionale. In primo grado il direttore del Giornale era stato invece condannato a 5mila euro di multa. Il collegio della Suprema Corte non ha evidentemente condiviso le conclusioni esposte oggi, nella sua requisitoria, dal pg Gioacchino Izzo: quest'ultimo, infatti, pur ritenendo Sallusti responsabile del reato contestatogli, aveva sollecitato un nuovo processo d'appello per valutare la concessione delle attenuanti generiche. Questo avrebbe portato a uno sconto di pena per il giornalista e anche, probabilmente, ad evitargli il carcere.
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Re: Top News
Sarà senza conseguenza?
Leggendo i commenti sui vari articoli pubblicati sul Fatto, i cittadini italiani hanno sfogato tutti la loro rabbia per il comportamento tenuto da Alessandro Sallusti in difesa del duce Caimano.
Molti avrebbero volentieri sognato di vedere il direttore de "Il Giornale" dietro le sbarre e buttare via la chiave.
Ma poi arriva il solito Travaglio che scompagina le carte con il suo editoriale.
Marco elenca gli attacchi del quotidiano del padrone della melonera e le cause di diffamazione ancora in corso.
Ma poi fa presente che questo è un caso di principio che va ben oltre alle beghe personali e chi ha la maturità di conservare in mezzo ad un perdurante caos che dura da più quarant'anni il senso della giustizia che deve "maledettamente essere uguale per tutti", il giornalista torinese sceglie di schierarsi a favore della giustizia e di conseguenza a favore del suo acerrimo nemico storico.
L'intervento di Travaglio scuote altri giornalisti e quotidiani che si schierano con il vice di Padellaro.
Anche Di Pietro si muove contro l'avversario di sempre e lo fa notare subito quando nella conferenza stampa che precederà la sua interrogazione parlamentare, dice che mai si sarebbe immaginato di dover prendere un giorno una posizione a favore di Sallusti.
Cose che a destra non faranno mai a favore della sinistra.
Si è mosso anche il Capo dello Stato, suscitando naturalmente l'ironia di Travaglio.
Avrei pensato che tutto si risolvesse diversamente perché ha ragione Travaglio, in materia c'è una vacanza della della legge, e che Sallusti avrebbe dovuto chiedere pubblicamente scusa al magistrato che si è ritenuto offeso e tutto si deve chiudere lì.
Però quello che ci siamo dimenticati è che la Cassazione ha il compito di verificare se i giudizi precedenti sono stati o no viziati evitando di entrare nel merito.
Andreotti, mente diabolica della prima Repubblica aveva piazzato scientemente in Cassazione Corrado Carnevale passato alla storia come l'ammazza sentenze.
La mafia professionista e quella politica hanno ringraziato sentitamente.
Leggendo i commenti sui vari articoli pubblicati sul Fatto, i cittadini italiani hanno sfogato tutti la loro rabbia per il comportamento tenuto da Alessandro Sallusti in difesa del duce Caimano.
Molti avrebbero volentieri sognato di vedere il direttore de "Il Giornale" dietro le sbarre e buttare via la chiave.
Ma poi arriva il solito Travaglio che scompagina le carte con il suo editoriale.
Marco elenca gli attacchi del quotidiano del padrone della melonera e le cause di diffamazione ancora in corso.
Ma poi fa presente che questo è un caso di principio che va ben oltre alle beghe personali e chi ha la maturità di conservare in mezzo ad un perdurante caos che dura da più quarant'anni il senso della giustizia che deve "maledettamente essere uguale per tutti", il giornalista torinese sceglie di schierarsi a favore della giustizia e di conseguenza a favore del suo acerrimo nemico storico.
L'intervento di Travaglio scuote altri giornalisti e quotidiani che si schierano con il vice di Padellaro.
Anche Di Pietro si muove contro l'avversario di sempre e lo fa notare subito quando nella conferenza stampa che precederà la sua interrogazione parlamentare, dice che mai si sarebbe immaginato di dover prendere un giorno una posizione a favore di Sallusti.
Cose che a destra non faranno mai a favore della sinistra.
Si è mosso anche il Capo dello Stato, suscitando naturalmente l'ironia di Travaglio.
Avrei pensato che tutto si risolvesse diversamente perché ha ragione Travaglio, in materia c'è una vacanza della della legge, e che Sallusti avrebbe dovuto chiedere pubblicamente scusa al magistrato che si è ritenuto offeso e tutto si deve chiudere lì.
Però quello che ci siamo dimenticati è che la Cassazione ha il compito di verificare se i giudizi precedenti sono stati o no viziati evitando di entrare nel merito.
Andreotti, mente diabolica della prima Repubblica aveva piazzato scientemente in Cassazione Corrado Carnevale passato alla storia come l'ammazza sentenze.
La mafia professionista e quella politica hanno ringraziato sentitamente.
Ultima modifica di camillobenso il 26/09/2012, 20:29, modificato 1 volta in totale.
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