quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

E' un pò più chiaro ora l'accenno alla guerra civile (o alla rivoluzione) quando per la seconda volta in meno di vent'anni tutto finisce a puttane e in qualsiasi parte che ti rigiri vedi che la metastasi del cancro che ha colpito il bel paese è arrivato fin lì compromettendo anche le ultime parti sane?
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Lazio, del Pd non v’è certezza

di Achille Saletti | 24 settembre 2012

E adesso Montino (Pd ) torna alla ribalta chiedendo, ah però, le dimissioni della Polverini. Le sue si è premurato di metterle sul piatto probabilmente temendo che, ripresi dalla botta inziale, gli elettori laziali iniziassero a fare di conto.

Il Pd non ha organizzato festini, e ne siamo tutti lieti, ma quel’abnorme aumento a favore dei partiti lo ha pur sempre votato. Insieme a lui pare che anche l’altro campione del moralismo pecoreccio un tanto al chilo (Idv), abbia compartecipato alla dissipazione di vagonate di soldi.

Perché, parliamoci chiaro, il fatto che abbiano stampato milioni di volantini invece di mangiare ostriche li pone al riparo dalla responsabilità penale ma, non li protegge dai molti elettori a cui la Regione, di questi tempi, ha tolto ossigeno. E che magari avevano votato gli attuali consiglieri di sinistra nella speranza che, se opposizione, vigilassero attentamente sulle ruberie (certe) a cui il centro destra ci ha abituato.

E invece, tocco di magia, si scopre che non solo i partiti si alimentano, in maniera bulimica, di rimborsi elettorali nazionali, regionali, forse, anche circoscrizionali. Non solo hanno danaro necessario per il lavoro legislativo dei gruppi. Ma, extra, si cibano di ulteriore danaro che, tutti insieme appassionatamente, sottraggono ai bilanci regionali. Uno straordinario “taglia e incolla” dove i tagliati (sommersi) sono i cittadini e gli incollati (salvati) i consiglieri regionali.

Pare che non tutti i gruppi abbiano partecipato e, quindi votato, simili nefandezze. Luigi Nieri dalla sua pagina facebook, afferma che Sinistra e Libertà non ha votato e, per biografia personale, gli si crede.

Ora c’è solo da sperare che dopo questa ennesima e vergognosa figura i partiti, correi in simile spartizione politica, abbiano il buon senso di prepensionare Montino e compagni che hanno dato così penosa prova di sé. Ci si auspica, in altri termini, di non vederli più con cariche elettive, se non in bocciofile private.

E ci si augura che a nessun partito venga in mente di chiamare antipolitica, lo schifo che certe figure riescono a trasmettere anche nel più ingenuo degli elettori.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09 ... za/362262/
shiloh
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da shiloh »

“In un nuovo centrosinistra europeo Monti può trovarsi a perfetto agio.
È una personalità liberale che con la sua azione può mitigare positivamente le resistenze stataliste che ci sono ancora tra i socialisti.
La sua insistenza sul completamento del mercato unico è giusta.
Ha posizioni che a me paiono compatibili con il nostro orizzonte programmatico.”
(Massimo D’Alema, luglio 2012)

E’ l’ora del quiz.
Per chi si sentisse ancora vagamente di sinistra, è più inquietante la prima pagina di venerdì di “Milano Finanza”, con l’annuncio dell’endorsement elettorale di Goldman Sachs (ovvero della finanza casinò) al Partito Democratico di Bersani o la dichiarazione di D’Alema tratta da un’intervista di un paio di mesi fa?

Seriamente, dopo queste due pistole fumanti del patto diabolico, dopo questa doppia dichiarazione d’amore, qualcuno potrebbe ancora appassionarsi alla disfida delle primarie del PD, al minuetto delle alleanze del PD con il centro si, centro no, UDC, uhm forse, Svendola si, Svendola no, se c’è Di Pietro io non ci vengo, però se Casini viene, a meno che non ci sia D’Alema, e via dicendo?

Quando ho letto l’articolo di Antonio Satta, riportato su un blog complottardo, sono andata a controllare che non fosse una bufala o una di quelle finte prime pagine di giornale satiriche.
Invece era proprio vero.
Tutto sul sito del giornale finanziario.
Non solo, ma quelli del PD il pezzo se lo sono incorniciato anche nel loro sito. Ne vanno orgogliosi.
Se poi li inviteranno anche al prossimo raduno Bilderberg, come camerieri del catering, è fatta.
L’imperterrito di sinistra potrebbe pensare, vedendo un titolo del genere da bacio della morte mediatico, ad una manovra sottile da menti raffinate proprio per spingere i terrorizzati dai baccelloni comunisti, ancora pronti ad invaderci, a rivotare l’ex gestore del ristorante “La Grande Abbuffata” e far perdere il PD alle elezioni, un po’ come l’altro tocco della medusa Papi al candidato BischeRenzi.

Invece no.
Dato che la sinistra in Italia si trova ormai solo in tracce, come le emazie nelle urine, e non conta assolutamente più niente – è quella che è uscita dal Parlamento, per intenderci – non c’è più bisogno di trame più o meno occulte per danneggiarla.
Quella che siede ai tavoli del ristorante senza accorgersi dei maiali che vi si abbuffano, che prepara le aragoste e i pranzi luculliani (per i politici) e le sbobbe (per il popolo) nella cucina da incubo di Chef Monti, ha ormai da tempo abdicato al suo ruolo di difensora dei lavoratori.
Nella lotta di classe più feroce di tutti i tempi, nella guerra dichiarata dall’1% al restante 99%, questa sinistra di Vichy ha scelto da che parte stare.

La mission del PD, l’avete sentito l’immarcescibile baffino, consiste nel mitigare le resistenze stataliste che affliggono ancora i socialisti.
Più chiaro di così.

Non solo Goldman Sachs si appresta quindi ad accettare il PD e Bersani - o un qualunque famiglio – come eventuali successori di Monti ma credo che per quei marpioni chi sieda in Parlamento sia assolutamente irrilevante. Tanto, ciò che conta è quello che i partiti faranno dopo le elezioni e su quello non hanno dubbi.
Non è un caso, ma non lo nota quasi nessuno, che siano spariti i programmi dei partiti.
Davvero, non se ne parla più, nessuno ne ha uno da presentare.

Ricordate il programma dell’Unione del 2006, pieno anzi, ripieno di buoni propositi e promesse mai mantenute, come la Commissione d’inchiesta sui fatti del G8, la legge sul conflitto d’interessi (!!) Un volumone con la copertina gialla e la scritta nera.
Altra epoca.
Non ce n’è più bisogno.
Il programma è unico per tutti i partiti, come il pensiero.
Menu fisso.
Neoliberismo e dottrina dello shock.

Di conseguenza, se questa prospettiva non vi garba, se il governo Monti vi pare stia solo attuando effettivamente della macelleria sociale a vantaggio di chi si sta arricchendo senza controllo con la finanza casinò, non illudetevi che, se le elezioni le vince Bersani o qualunque altro figuro, “la sinistra andrà al potere”.
Pensate alla frase di D’Alema e chiedetevi quale sarà mai il loro orizzonte programmatico e cosa vi riserverà il completamento del mercato unico.

Se il neoliberismo non vi piace per il vostro futuro allora dovrete evitare di votare coloro che attualmente si fanno venire le smanie e le caldane per Monti.
Come D’Alema.

E non crediate che sia tutto amore.
Non lo fanno né per Monti né per il bene dell’economia, come la Minetti, lo fanno solo perché a loro conviene, perché la crisi è solo una scusa, un’opportunità.

Il sistema ha scoperto che investire su una classe dirigente corrotta fino al midollo, infoiata di denaro e abbarbicata alla poltrona, può essere molto più redditizio, per papparsi un paese intero, che piazzare bombe e far tintinnare le sciabole.
Non c’è bisogno di niente, nessuno schiamazzo o violenza.
Si va via con un filo di gas.
Basta promettere ai politici la conservazione della poltrona, il mantenimento del feudo in provincia nelle partecipate, il vitalizio, la pensione milionaria, l’assunzione della mignotta preferita, farli ingozzare di soldi e daranno la loro fedeltà incondizionata.
Il golpe se lo comprano, portano a casa e montano da soli, come il mobile dell’IKEA.

Peccato per quegli imperterriti di sinistra che ancora ci credono, alle favole.
http://ilblogdilameduck.blogspot.it/201 ... te-pd.html


Tratto da:
Il Diavolo veste PD | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z27eyDbrj4

“Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario! “
Fa pensare eh…
erding
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da erding »

A Padova si privatizza l’acqua in barba al referendum

- Roberta Ragni -

Ennesimo attacco al Referndum sull’acqua: a Padova Pd, Idv e Sel privatizzano l’acqua. È quanto denuncia il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, che chiede il rispetto del voto espresso il 12 e 13 giugno da 27 milioni di cittadini italiani, in merito alla seduta del consiglio comunale di ieri della città veneta, in cui si è scelto di procedere sulla via di una privatizzazione dell’acqua e degli altri servizi pubblici locali attraverso la vendita, ovvero “fusione per incorporazione“, di AcegasAps ad Hera.

“La logica, spacciata come ineluttabile, è sempre la stessa: è necessario competere sul mercato e piegarsi agli interessi della finanza“, spiega una nota del movimento. È per questo che la maggioranza PD, IDV, SEL, con l’eccezione della consigliera Daniela Ruffini del PRC- PDCI che ha votato contro e l’astensione del consigliere Pisani di maggioranza, ha votato compatta per l’approvazione della delibera fortemente voluta dal sindaco Flavio Zanonato.

Questa fusione per incorporazione è una partita che è stata giocata tutta all’interno delle stanze del Palazzo. “Di gran carriera – denuncia Maria Grazia Lucchiari del Comitato Nazionale Radicali Italiani- il sindaco di Padova sta chiudendo tutte le caselle e nell’unico consiglio comunale dedicato, di lunedì prossimo, sapremo se Partito Democratico, Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà hanno svenduto ad Hera, il colosso emiliano-romagnolo dei servizi“. Un’operazione, dunque, che risulta perfettamente coerente con l’assunto dominante: i “mercati” dettano la linea politica ai Governi, esattamente come i consigli di amministrazione delle due società decidono al posto dei Consigli comunali, chiamati poi a ratificare quelle scelte.

“E decidono su beni essenziali alla vita di noi tutti, ponendo una pietra tombale sulla possibilità, da parte della cittadinanza, di intervenire su scelte così fondamentali nella vita materiale di ciascuno (in gioco, ricordiamolo, non è solo la gestione del servizio idrico ma anche quella dei rifiuti – ancora tutta incentrata sull’incenerimento – e, più in generale, di tutti i servizi locali)“, dice il Forum in un appello ai Consiglieri comunali. Non solo, a essere negato è anche il diritto di essere compiutamente ed esaustivamente informati ci viene nel contempo negato.


Forse ciò avviene proprio perchè si tratta di un’operazione finanziaria che toglie dai territori la gestione dei servizi pubblici locali: i comuni non conteranno più nulla, mentre le bollette dell’acqua e dei rifiuti continueranno ad aumentare in modo spropositato. Intanto, se non calano le perdite idriche, calano invece investimenti e manutenzione e aumenta il debito accumulato (2 miliardi e 800 milioni di euro dopo la fusione). Saranno quindi i cittadini e i lavoratori a pagare, con il debito che diventa motore della privatizzazione totale e l’aumento dei dirigenti e manager strapagati, che oggi alla sola Hera costano 19 milioni di € all’anno. Figurarsi dopo la fusione.

Per questo, fuori e dentro il Consiglio comunale, numerosi cittadine e cittadini, associazioni, comitati, centri sociali, dietro le insegne “Il mio voto va rispettato“, hanno voluto far sentire la loro voce. Hanno manifestato per sette ore, chiedendosi dove sia l’affare di una comunità che conterà con la propria azienda un 5% a fronte dell’attuale 50% e non potrà più incidere sull’organizzazione, gestione e sviluppo dei suoi servizi essenziali non è affatto chiaro.

Una voce che, con chiarezza, ha contestato la fusione, “un’operazione volta a salvaguardare gli interessi spartitori di piccoli e grandi poteri ( … di piccole grandi poltrone!!??) e a subordinare le scelte dalla politica agli interessi del mercato e della finanza –continua il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua-. Da parte nostra, consapevoli dello spartiacque rappresentato da questa vergognosa decisione, continuerà l’impegno per affermare la centralità dell’acqua e dei beni comuni come patrimonio dell’intera comunità“.

Come dicevano i manifestanti alla conclusione della lunga serata, terminata a notte inoltrata, “in città nessuno potrà dimenticare chi ha dato l’avallo, per i propri interessi di grandi e piccoli poteri e privilegi, ad una decisione imposta ad un intera comunità. Chi si è opposto ha dimostrato coerenza tra parole e fatti, cosa che non vale certo per chi ha scelto di piegarsi ad una inaccettabile operazione in linea con la mercato, borse ed interessi clientelari“. Questa la cronaca dell’ennesima operazione verticista, fatta al chiuso delle stanze dei poteri economici.

http://www.greenme.it/consumare/acqua/8 ... referendum

Tratto da: A Padova si privatizza l’acqua in barba al referendum | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z27feeq3ch

- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Roma, il Pd studia come perdere

di Marco Esposito

Dopo le dimissioni della Polverini, nel centrosinistra del Lazio è partita la caccia alla poltrona: in corsa l'ex dc Gasbarra, ma Franceschini vuole David Sassoli e si parla pure di Silvia Costa e Paolo Gentiloni. Insomma, volti freschi

(26 settembre 2012)

Dopo la fine ingloriosa della giunta Polverini e la pessima performance di Alemanno, le elezioni amministrative che ci saranno a Roma e nel Lazio fra pochi mesi sembrano quasi due rigori a porta vuota: al centrosinistra basta tirare in porta per vincere.

Ma 'sembrano' appunto: perché la capacità del Pd (e non solo) di perdere all'ultimo minuto è nota da anni. E quello che sta succedendo nella capitale lo conferma.

La data e le primarie
Il primo snodo cruciale è relativo alla data del voto. L'ipotesi, ventilata anche dal governo, di creare un "election day" a marzo o aprile 2013 per votare in un'unico giorno comunali, regionali e politiche, divide il centrosinistra. E in molti mettono in luce come sia opportuno andare subito alle urne. Su queste posizioni, tra gli altri, Matteo Orfini, della segreteria del Pd: «Bisogna votare il prima possibile, sarebbe incomprensibile fare altrimenti». In effetti, con la gestione ordinaria, la giunta della dimissionaria presidente Polverini, potrebbe guidare addirittura la regione per altri sei-sette mesi.

In realtà, alcuni esponenti democratici punterebbero ad accorciare i tempi del voto anche per un mero tornaconto personale. L'obiettivo è sia evitare le primarie, sia anticipare il ciclone Renzi.

Infatti, è chiaro a tutti che le primarie per la leadership del centrosinistra sono destinate a cambiare gli equilibri del partito. Sostanzialmente, la vecchia classe dirigente, romana e nazionale, vede nelle elezioni anticipate del Lazio un ultimo - e insperato - treno sui cui provare a salire.

I possibili candidati
Come è regola in questi casi, non appena la Polverini ha lasciato la Pisana, si è scatenata la solita giostra dei nomi dei possibili candidati. Sia di quelli pronti a spendersi in eventuali primarie, sia di quelli che vorrebbero evitare il rischio dei gazebo.

Evidentemente qualora dovesse prevalere l'ipotesi di un candidato 'tecnico' le primarie sarebbero da ritenersi poco probabili. E' il caso del ministro della coesione territoriale Andrea Riccardi. Con ottimi rapporti oltretevere, il ministro è sicuramente uno dei nomi sulla bocca di tutti in questi momenti, anche se in molti lo ritenevano più adatto alla corsa per il Campidoglio.

Altro candidato 'naturale' del centrosinistra potrebbe essere il segretario del Pd del Lazio Enrico Gasbarra, scelto proprio con le primarie meno di un anno fa. Per ora lui si attesta su una linea prudente, chiedendo di fermare il 'totonomi' e di dar vita ad una legislatura «costituente» per la regione.

Chi invece sembra puntare alla poltrona di governatore del Lazio è David Sassoli, deputato europeo, ed ex volto del tg1. Dall'alto delle sue 400 mila preferenze nella circoscrizione centro-Italia alle Europee de 2009, ottenute però da capolista, Sassoli sarebbe sostenuto da Area-Dem, la corrente di Dario Franceschini.

In difficoltà negli ultimi tempi, dopo un'ultima riunione che viene definita da chi vi ha partecipato piuttosto «burrascosa», Franceschini avrebbe deciso di puntare sull'ex volto del Tg1. Certo, ci troveremmo davanti all'assoluta particolarità del terzo mezzobusto televisivo ad essere presidente della regione Lazio per il centrosinistra dopo Piero Badaloni e Piero Marrazzo, ma Sassoli, che avrebbe iniziato a sondare i suoi collaboratori, sarebbe comunque pronto a sottoporsi alle primarie.

Sono anche altri i nomi circolati nei corridoi del Nazareno in queste ore, alcuni credibili - come quello della eurodeputata Silvia Costa - ed altri meno; mentre c'è chi come Mario Adinolfi lancia Paolo Gentiloni, ex ministro delle comunicazioni del governo Prodi: «E' un nome forte del Pd, di prestigio, un candidato di qualità».

L'alleanza con l'Udc
Sullo sfondo del totonomi, si sono altre due questioni da risolvere: l'alleanza con l'Udc, un evergreen delle discussioni democratiche, e la ricandidatura degli attuali consiglieri Pd.

Sin dalla serata di lunedì si era diffusa la voce di un possibile accordo con il partito di Casini, che coinvolgesse comune e regione, con l'appoggio dell'Udc a Nicola Zingaretti nella sua sfida al sindaco Gianni Alemanno in cambio del sostengo del Pd a Luciano Ciocchetti, vicepresidente della giunta Polverini e punto di riferimento storico dei centristi nel Lazio, nella corsa alla Pisana. Un'ipotesi che però sembra perdere forza nelle ultime ore.

Fino ad ora il solo Esterino Montino, capogruppo Pd alla pisana, ha fatto sapere che non intende ripresentarsi, ma l'umore della base spinge per un ricambio totale dei consiglieri. Metto un alt Orfini: «Nei nostri eletti non c'era nessun Batman. C'è chi è accusato per alcune cose commesse e chi ha fatto attività politica.

C'è chi rispettava le regole e chi ora cerca di buttarla in caciara». Il leader di Rifare l'Italia, la corrente di sinistra del Pd, invita anche a non inseguire l'Udc: «Abbiamo il dovere di presentare la nostra candidatura, se poi l'Udc è favorevole può unirsi. Quel che è certo è che non possiamo partire da un'alleanza con chi stava con la Polverini».

http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 2191747//1
shiloh
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da shiloh »


Goldman Sachs vota per il Pd

Antonio Satta - Milano Finanza

pubblicato il 21 settembre 2012 , 14445 letture
Le polemiche saranno inevitabili. Per le prossime elezioni Goldman Sachs scommette sul Pd. Il colosso finanziario americano, a sette mesi dalle elezioni politiche italiane, ha pubblicato un report che farà rumore, nel quale si sostengono le chanche di una maggioranza di centro sinistra incentrata sul Pd. E questa maggioranza molto probabilmente manterrebbe la linea Monti, anche se non è chiaro se riconfermerebbe Mario Monti a capo del governo. In ogni caso, secondo il report, difficilmente il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, porterà il Paese alle elezioni prima di aver risolto la questione della riforma elettorale. Goldman Sachs ritiene «probabile che vengano introdotte modifiche alla legge con l'idea di garantire una coalizione centrista a favore di una conferma di Monti».


Ora non si può dire che a Goldman Sachs non conoscano la politica e gli effetti che una dichiarazione del genere può scatenare. Se c'è una banca d'affari che con la politica e i governi, in patria e all'estero, ha avuto relazioni strettissime è proprio GS. In America hanno tirato in ballo le revolving doors (le porte girevoli) per definire il fenomeno tipico in Goldman di un dirigente di primo piano che lascia il suo incarico per passare al governo, e magari, finito il mandato, torna tranquillamente alla casa madre. Per limitarci all'Italia, Mario Draghi è stato vicepresidente di Goldman Sachs per l'Europa dal 2002 al 2005, ma tra i consulenti della banca d'affari ci sono stati anche Gianni Letta, Romano Prodi e Mario Monti.


Ebbene, ora gli analisti di Goldman Sachs, peraltro molto attiva nella vendita di Btp nei momenti in cui lo spread era salito alle stelle e grande sostenitrice di un governo Monti post-Berlusconi nelle fasi calde del novembre scorso, scrivono che il tempo del governo tecnico del loro autorevole ex collega, «sta per finire» e «l'Italia potrebbe risentire dell'incertezza politica collegata alle future elezioni politiche in agenda ad aprile 2013». 11 maggior rischio per il Paese, secondo la banca d'affari, verrebbe da una vittoria delle forze euroscettiche e tra queste colloca il Pdl di Silvio Berlusconi e il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Del resto, scrivono gli analisti, «le riforme impopolari del governo Monti, ad esempio l'Imu dal valore di 20 miliardi di euro all'anno, hanno favorito campagne politiche anti-europee e anti-euro di vari partiti». Non va nemmeno sottovalutato l' appeal politico di Grillo, perché «ha buone opportunità di guadagnare un gran numero di seggi in Parlamento, riflettendo la di saffezione degli italiani all'esistente establishment politico».


GS rimane cauta, ma comunque «costruttiva», sulle dinamiche di mercato dei titoli di Stato italiani che potrebbero soffrire se la credibilità del nuovo programma di acquisto della Bce fosse messa in discussione, soprattutto in considerazione del debole scenario macroeconomìco. Ma pesa anche l'incertezza sugli esiti delle prossime elezioni, tanto che gli analisti arrivano a delineare tre possibili scenari che potrebbero portare l'Italia a ricorrere al programma di aiuti Efsf/Esm, così ribattezzati: il vincolato, il tattico e il mani-legate». Nei primo scenario («il meno probabile») l'Italia potrebbe essere obbligata a ricorrere ai fondi per il riemergere «delle tensioni sull'obbligazionario» che potrebbero rendere «illiquido il mercato dei Btp»; un'ipotesi possibile con «una vittoria dei partiti anti-europei». Nel secondo scenario, il governo italiano potrebbe «tatticamente» vincolarsi al Fondo salva Stati prima delle elezioni, «senza in realtà averne bisogno», annullando il rischio contagio dalla Spagna. Il terzo e ultimo scenario prevede che la richiesta di sostegno possa essere avanzata da Monti stesso, prima delle elezioni, per «legare le mani al suo successore».


http://www.partitodemocratico.it/doc...-per-il-pd.htm



gulp !!!

articolo pubblicato sul sito del PD ...

:shock: :shock: :shock:

mai mi sarei immaginato di fare una tessera di un partito appoggiato dalla GoldmanSachs...
ovviamente,me ne assumo tutte le colpe.
mica me l'aveva ordinato il dottore...
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Se Goldman Sachs...si è esposta a tanto significa che il partito dei defunti è un partito sufficientemente di destra che prende i voti dal merlame di sinistra.
shiloh
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da shiloh »

Monti fa il bis?
Bersani:
«Al mondo decide il voto»


...omissis...

LE REAZIONI
La disponibilità, espressa dal premier Mario Monti a continuare la sua opera anche dopo il 2013, riesce in un triplice effetto:

fa gongolare Pier Ferdinando Casini, da oggi ufficialmente «in servizio effettivo permanente» per la volata del Professore,

tenta il Pdl, impaludato tra difficili rilanci e rischi di scissione.

E fa drizzare le antenne a Pier Luigi Bersani,
da tempo contrario a nuove grandi coalizioni e convinto che serva un ritorno alle urne e alla democrazia dell'alternanza.

L'apertura del presidente del consiglio ad un suo bis,
pur senza presentarsi alle elezioni, piomba nel pomeriggio sulla politica italiana, già di fatto in piena campagna elettorale.


...omissis...


BERSANI

Ed è proprio il sospetto che Monti diventi il vero candidato di uno schieramento moderato di centrodestra ad agitare il Pd anche se c'è un'area "montiana" che apertamente auspica da tempo che il Professore vada avanti.

Pier Luigi Bersani, già alle prese con le primarie e con una sfida con Matteo Renzi che porta avanti istanze liberal in linea con il governo dei tecnici,
alza subito una barriera.
«Alle elezioni - afferma - dobbiamo chiedere agli italiani una maggioranza e un programma,
se qualcuno pensa che dopo il voto io debba fare una maggioranza con Berlusconi e Grillo io mi riposo..».

Per il segretario Pd
«le elezioni non sono inutili»,
come a dire che se Monti sceglie un partito e si candida è il benvenuto nella politica ma
«l'Italia non può passare da un'emergenza all'altra».

L'annuncio di Monti, però, a sei mesi dal voto, è destinato a confondere acque già agitate.
E a complicare la partita delle alleanze e della definizione della legge elettorale, che senza premi di maggioranza consistenti farebbe sì che dalle urne non uscirebbe nessun vincitore,
creando le condizioni per future grandi coalizioni.
In attesa di Monti, Casini è già al lavoro per «creare liste» pro-Monti,
magari candidando ministri dell'attuale governo, ma nelle prossime due settimane dal tipo di accordo elettorale si capirà quando un Monti bis sia attuabile.

Ipotesi che scandalizza la Lega e il leader Idv Antonio Di Pietro che ricorda che
«in un paese democratico ci si candida e, se si ha il voto dei cittadini, si governa e non perchè i poteri forti lo hanno messo lì per difendere i loro affari come già sta facendo».

http://www.unita.it/italia/monti-sul-do ... o-1.450048
iospero
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da iospero »

Caro Pippo Civati,
Gli elettori di centrosinistra non riescono più a comprendere questo PD.
Si facciano le primarie per decidere con chi fare la coalizione.
La maggior parte non riesce a digerire una coalizione con l'UDC, quando un programma di centrosinistra trova la maggiorparte dei fondamentali
nei partiti PD,SEL,IDV e altri di sinistra.
Sarebbe una coalizione di litigiosi?
La risposta: date la parola agli elettori con la democrazia diretta in attesa che la piattaforma Liquid FeedBack sia a disposizione di chi vuole seguire la politica.
Oggi tanti, molti italiani non seguono più la politica e preferiscono arrangiarsi per sopravvivere perchè la politica, anzi i politici li hanno delusi.
Si facciano le primarie e si chiarisca con chi si vuole fare la coalizione, se tutti i concorrenti concordano per una coalizione PD+SEL+ UDC
le primarie sono inutili.
Un cordiale saluto
Mario
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

iospero ha scritto:Caro Pippo Civati,
Gli elettori di centrosinistra non riescono più a comprendere questo PD.
Si facciano le primarie per decidere con chi fare la coalizione.
La maggior parte non riesce a digerire una coalizione con l'UDC, quando un programma di centrosinistra trova la maggiorparte dei fondamentali
nei partiti PD,SEL,IDV e altri di sinistra.
Sarebbe una coalizione di litigiosi?
La risposta: date la parola agli elettori con la democrazia diretta in attesa che la piattaforma Liquid FeedBack sia a disposizione di chi vuole seguire la politica.
Oggi tanti, molti italiani non seguono più la politica e preferiscono arrangiarsi per sopravvivere perchè la politica, anzi i politici li hanno delusi.
Si facciano le primarie e si chiarisca con chi si vuole fare la coalizione, se tutti i concorrenti concordano per una coalizione PD+SEL+ UDC
le primarie sono inutili.
Un cordiale saluto
Mario

Prima ancora delle primarie occorre che stabiliscano la legge elettorale, perché i furbetti, con il loro silenzio e il loro attendismo, stanno cercando di trombare gli elettori.

Se gli italiani non fossero cloroformizzati e demoralizzati, dovrebbero muoversi per costringere i partiti ad un sistema elettorale in cui contano solo gli elettori e non la casta che pensa solo ad assicurarsi il solito POLTRONE & FORCHETTE.
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