La "Democrazia Diretta", un sogno... impossibile?
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La "Democrazia Diretta", un sogno... impossibile?
Liquid FeedBack è una piattaforma di e-democracy, ogni membro del partito ha un account con cui si può collegare e fare principalmente 3 cose:
Proporre una legge, una regola o una iniziativa (denominata "istanza")
Suggerire modifiche alle istanze create da altri
Votare
Una nota importante: il voto non è riferito a persone o rappresentanti, ma alle singole istanze: questa è la base della democrazia diretta. È possibile delegare il proprio voto ad una persona di fiducia, o competente per area tematica specifica. La delega può essere data per un periodo di tempo limitato, su un argomento specifico o su una singola istanza, e sempre in maniera liquida, la delega può essere revocata in qualsiasi momento.
LqFb è strutturato secondo aree di competenza; all'interno delle singole aree si discutono più istanze, ognuna con proposte e iniziative di soluzione.
Il processo decisionale inizia nel momento in cui un qualsiasi pirata propone un'istanza individuando l'area tematica in cui la stessa va inserita e quanto tempo viene dedicato alla discussione e conseguentemente in quanto verrà assunta la decisione finale, nonché quale sia la maggioranza richiesta per la sua approvazione.
Tutti i pirati interessati all'area in cui è stata presentata l'istanza possono supportarla o meno influenzando il quorum perché la stessa possa andare in votazione. Prima di arrivare alla votazione c'è la qualità di partecipazione caratterizzata dal metodo Shulze. Se i pirati interessati vedono margini di miglioramento all'istanza possono proporre delle soluzioni alternative e suggerimenti atti a migliorarla, che possono essere di più livelli: "utile", l'istanza viene supportata così come proposta, "necessario": in questo caso si propone un miglioramento o comunque una variazione, subordinando alla sua inclusione il supporto della proposta, nel momento in cui il suggerimento sarà incluso nell'istanza si passerà a supporters. Ogni suggerimento sarà votato dai supporters, per valutarne l'effettiva condivisione e se includerlo o meno nell'istanza originaria. Tale processo ha un feedback visivo su ogni suggerimento come faccina triste o felice, alternativamente rossa o gialla per i gradi "necessario" e "utile". Naturalmente ci sono altre tre posizioni: rispettivamente "neutro" nel caso si sia interessati ma non si abbiano idee precise e ci si rimetta alla maggioranza, "inutile", se non si approva il suggerimento, ed assolutamente negativa con "dannoso" quinta e ultima posizione.
Oltre a poter proporre suggerimenti, dalla proposta di soluzione che si sta osservando è possibile crearne una nuova identificata come iniziativa alternativa, che entra a far parte della stessa istanza, numerata in ordine crescente. Di questo gruppo sarà adottata come soluzione quella che ha ricevuto, nel complesso, l'approvazione della maggioranza richiesta, decisa anch'essa dal proponente iniziale insieme ai tempi di lavoro, ovvero quella che la maggior parte dei votanti preferisce alle altre.Quando la fase di discussione è terminata, la proposta viene bloccata nelle modifiche perché sia possibile rianalizzare il processo di discussione. Alla fine di questa breve fase, il processo passa automaticamente nella fase di votazione: ognuno esprime le sue preferenze per ogni iniziativa che abbia superato il quorum sull'istanza: può esprimere prime, seconde, terze, n-sime preferenze, così come astensione o opposizione per ciascuna delle proposte.
Alla fine del processo di voto, che ha luogo in uno specifico intervallo di tempo, così come le altre fasi, il software restituirà il responso dei votanti, che potrebbe essere ugualmente: nessuna proposta approvata, una proposta approvata, un insieme di proposte approvate; con una classifica di approvazione ed assegnazione di rispettive medaglie: oro e argento, rispettivamente per la prima e tutte le altre proposte approvate con preferenze minori.
Sembra ed è piuttosto complicato da spiegare ma dal punto di vista pratico ogni utente della piattaforma è in grado di esprimere le proprie idee, ricevere richieste di affinamento, supporto e in fine la valutazione condivisa secondo il metodo Schulze. Più facile a fare che a spiegare come capita spesso.
Per quanto riguarda le basi matematiche del metodo Schulze, adottato da LqFb, rimandiamo alla voce di Wikipedia. Possiamo sinteticamente descriverlo come il metodo di voto che massimizza (dal punto di vista matematico) il livello di soddisfazione dei votanti.
http://www.piratpartiet.it/mediawiki/in ... idFeedback
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Il Codice dei Pirati
I) I Pirati sono liberi.
I pirati sono amanti della libertà, indipendenti, autonomi, e disapprovano l’obbedienza cieca. Si distinguono per l’autodeterminazione informativa e la libertà di opinione. I Pirati si fanno carico della responsabilità che comporta la libertà.
II) I Pirati rispettano la privacy.
I Pirati proteggono la privacy. Combattono contro la crescente smania di sorveglianza dello Stato e del sistema economico, poiché impedisce il libero sviluppo dell’individuo. Una società libera e democratica è impossibile senza un libero spazio inviolabile e privato.
III) I Pirati sono critici.
I Pirati sono creativi, curiosi, e non si adeguano allo status quo. Contestano i sistemi, ricercano punti deboli e trovano il modo di correggerli. I Pirati imparano dai propri errori.
IV) I Pirati sono imparziali.
Essi mantengono la parola. La solidarietà è importante quando si tratta di obiettivi collettivi. I Pirati contrastano la mentalità del “chiudere un occhio” della società e agiscono quando il coraggio morale è necessario.
V) I Pirati rispettano la vita.
I Pirati sono pacifici. Pertanto rifiutano la pena di morte e la distruzione del nostro ambiente. I Pirati difendono la sostenibilità della natura e delle sue risorse. Non accettiamo brevetti sulla vita.
VI) I Pirati sono affamati di sapere.
L’accesso all’informazione, educazione, conoscenza e alle scoperte scientifiche deve essere illimitato. I Pirati sostengono la cultura libera ed il software libero.
VII) I Pirati sono sociali.
I Pirati rispettano la dignità umana. Essi si impegnano per una società unita nella solidarietà, dove il forte difende i deboli. I Pirati sostengono una cultura politica di obiettività ed equità.
VIII) I Pirati sono internazionali.
I Pirati fanno parte di un movimento globale. Prendono vantaggio dalle opportunità offerte da Internet e pertanto possono permettersi di pensare e di agire senza frontiere.
http://votopirata.it/
Proporre una legge, una regola o una iniziativa (denominata "istanza")
Suggerire modifiche alle istanze create da altri
Votare
Una nota importante: il voto non è riferito a persone o rappresentanti, ma alle singole istanze: questa è la base della democrazia diretta. È possibile delegare il proprio voto ad una persona di fiducia, o competente per area tematica specifica. La delega può essere data per un periodo di tempo limitato, su un argomento specifico o su una singola istanza, e sempre in maniera liquida, la delega può essere revocata in qualsiasi momento.
LqFb è strutturato secondo aree di competenza; all'interno delle singole aree si discutono più istanze, ognuna con proposte e iniziative di soluzione.
Il processo decisionale inizia nel momento in cui un qualsiasi pirata propone un'istanza individuando l'area tematica in cui la stessa va inserita e quanto tempo viene dedicato alla discussione e conseguentemente in quanto verrà assunta la decisione finale, nonché quale sia la maggioranza richiesta per la sua approvazione.
Tutti i pirati interessati all'area in cui è stata presentata l'istanza possono supportarla o meno influenzando il quorum perché la stessa possa andare in votazione. Prima di arrivare alla votazione c'è la qualità di partecipazione caratterizzata dal metodo Shulze. Se i pirati interessati vedono margini di miglioramento all'istanza possono proporre delle soluzioni alternative e suggerimenti atti a migliorarla, che possono essere di più livelli: "utile", l'istanza viene supportata così come proposta, "necessario": in questo caso si propone un miglioramento o comunque una variazione, subordinando alla sua inclusione il supporto della proposta, nel momento in cui il suggerimento sarà incluso nell'istanza si passerà a supporters. Ogni suggerimento sarà votato dai supporters, per valutarne l'effettiva condivisione e se includerlo o meno nell'istanza originaria. Tale processo ha un feedback visivo su ogni suggerimento come faccina triste o felice, alternativamente rossa o gialla per i gradi "necessario" e "utile". Naturalmente ci sono altre tre posizioni: rispettivamente "neutro" nel caso si sia interessati ma non si abbiano idee precise e ci si rimetta alla maggioranza, "inutile", se non si approva il suggerimento, ed assolutamente negativa con "dannoso" quinta e ultima posizione.
Oltre a poter proporre suggerimenti, dalla proposta di soluzione che si sta osservando è possibile crearne una nuova identificata come iniziativa alternativa, che entra a far parte della stessa istanza, numerata in ordine crescente. Di questo gruppo sarà adottata come soluzione quella che ha ricevuto, nel complesso, l'approvazione della maggioranza richiesta, decisa anch'essa dal proponente iniziale insieme ai tempi di lavoro, ovvero quella che la maggior parte dei votanti preferisce alle altre.Quando la fase di discussione è terminata, la proposta viene bloccata nelle modifiche perché sia possibile rianalizzare il processo di discussione. Alla fine di questa breve fase, il processo passa automaticamente nella fase di votazione: ognuno esprime le sue preferenze per ogni iniziativa che abbia superato il quorum sull'istanza: può esprimere prime, seconde, terze, n-sime preferenze, così come astensione o opposizione per ciascuna delle proposte.
Alla fine del processo di voto, che ha luogo in uno specifico intervallo di tempo, così come le altre fasi, il software restituirà il responso dei votanti, che potrebbe essere ugualmente: nessuna proposta approvata, una proposta approvata, un insieme di proposte approvate; con una classifica di approvazione ed assegnazione di rispettive medaglie: oro e argento, rispettivamente per la prima e tutte le altre proposte approvate con preferenze minori.
Sembra ed è piuttosto complicato da spiegare ma dal punto di vista pratico ogni utente della piattaforma è in grado di esprimere le proprie idee, ricevere richieste di affinamento, supporto e in fine la valutazione condivisa secondo il metodo Schulze. Più facile a fare che a spiegare come capita spesso.
Per quanto riguarda le basi matematiche del metodo Schulze, adottato da LqFb, rimandiamo alla voce di Wikipedia. Possiamo sinteticamente descriverlo come il metodo di voto che massimizza (dal punto di vista matematico) il livello di soddisfazione dei votanti.
http://www.piratpartiet.it/mediawiki/in ... idFeedback
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Il Codice dei Pirati
I) I Pirati sono liberi.
I pirati sono amanti della libertà, indipendenti, autonomi, e disapprovano l’obbedienza cieca. Si distinguono per l’autodeterminazione informativa e la libertà di opinione. I Pirati si fanno carico della responsabilità che comporta la libertà.
II) I Pirati rispettano la privacy.
I Pirati proteggono la privacy. Combattono contro la crescente smania di sorveglianza dello Stato e del sistema economico, poiché impedisce il libero sviluppo dell’individuo. Una società libera e democratica è impossibile senza un libero spazio inviolabile e privato.
III) I Pirati sono critici.
I Pirati sono creativi, curiosi, e non si adeguano allo status quo. Contestano i sistemi, ricercano punti deboli e trovano il modo di correggerli. I Pirati imparano dai propri errori.
IV) I Pirati sono imparziali.
Essi mantengono la parola. La solidarietà è importante quando si tratta di obiettivi collettivi. I Pirati contrastano la mentalità del “chiudere un occhio” della società e agiscono quando il coraggio morale è necessario.
V) I Pirati rispettano la vita.
I Pirati sono pacifici. Pertanto rifiutano la pena di morte e la distruzione del nostro ambiente. I Pirati difendono la sostenibilità della natura e delle sue risorse. Non accettiamo brevetti sulla vita.
VI) I Pirati sono affamati di sapere.
L’accesso all’informazione, educazione, conoscenza e alle scoperte scientifiche deve essere illimitato. I Pirati sostengono la cultura libera ed il software libero.
VII) I Pirati sono sociali.
I Pirati rispettano la dignità umana. Essi si impegnano per una società unita nella solidarietà, dove il forte difende i deboli. I Pirati sostengono una cultura politica di obiettività ed equità.
VIII) I Pirati sono internazionali.
I Pirati fanno parte di un movimento globale. Prendono vantaggio dalle opportunità offerte da Internet e pertanto possono permettersi di pensare e di agire senza frontiere.
http://votopirata.it/
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Re: La "Democrazia Diretta", un sogno... impossibile?
È possibile delegare il proprio voto ad una persona di fiducia
I "padroni" delle tessere sono stati un problema nei partiti come la DC ed hanno permesso alla mafia di determinare le scelte politiche.
Ogni testa un voto, se uno non se la sente di esprimere un voto,dopo aver sentito e approfondito
i problemi con degli esperti, è meglio che non voti.
I "padroni" delle tessere sono stati un problema nei partiti come la DC ed hanno permesso alla mafia di determinare le scelte politiche.
Ogni testa un voto, se uno non se la sente di esprimere un voto,dopo aver sentito e approfondito
i problemi con degli esperti, è meglio che non voti.
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Re: La "Democrazia Diretta", un sogno... impossibile?
Siamo pronti per la democrazia diretta al posto di quella delegata?
Tutto quanto deve essere assoggettato alla democrazia diretta o solo una parte?
Divorzio, aborto erano e sono temi alla di tutti e quindi assoggettabili alla democrazia diretta.
Lo stesso dicasi dell’accanimento terapeutico o di come si deve morire.
Anche l’acqua bene comune è alla portata di tutti.
Un tema con il pro e contro l’euro è alla portata di tutti??
Conoscere per deliberare è alla base della democrazia.
Il sistema informatico potrebbe modificare la concezione del consenso e della democrazia, ma occorre mettere il sistema in protezione da furbi e banditi che potrebbero manipolare il voto diretto tramite computer.
Non sarebbero più necessari un numero di politici esorbitante per fare le leggi.
Siamo pronti per tutto questo.
E i banditi come la prenderebbero???
Tutto quanto deve essere assoggettato alla democrazia diretta o solo una parte?
Divorzio, aborto erano e sono temi alla di tutti e quindi assoggettabili alla democrazia diretta.
Lo stesso dicasi dell’accanimento terapeutico o di come si deve morire.
Anche l’acqua bene comune è alla portata di tutti.
Un tema con il pro e contro l’euro è alla portata di tutti??
Conoscere per deliberare è alla base della democrazia.
Il sistema informatico potrebbe modificare la concezione del consenso e della democrazia, ma occorre mettere il sistema in protezione da furbi e banditi che potrebbero manipolare il voto diretto tramite computer.
Non sarebbero più necessari un numero di politici esorbitante per fare le leggi.
Siamo pronti per tutto questo.
E i banditi come la prenderebbero???
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Re: La "Democrazia Diretta", un sogno... impossibile?
I banditi sono pronti a truccare tutto.
E` un rischio ENORME, se consideri che il livello medio italiano e` quello di Fiorito.
soloo42000
E` un rischio ENORME, se consideri che il livello medio italiano e` quello di Fiorito.
soloo42000
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Re: La "Democrazia Diretta", un sogno... impossibile?
I banditi sono pronti a truccare tutto.
Che i banditi sono capaci di trucchi e truffe, lo sappiamo più che bene.
Siamo pronti per la democrazia diretta al posto di quella delegata?
Non lo so! Indubbiamente ci vuole cautela.
Ma è certo che al punto in cui siamo è necessario osare e pensare ad una democrazia che si evolva in forme e metodi nuovi.
Fallito il così detto “socialismo reale”, (tutto da discutere sui come e i perché) ci si sta attardando troppo nel riconoscere il fallimento del sistema capitalistico,
ancor più disastroso, ingiusto e cruento.
Un detto russo dice: “Non può cadere dal letto chi dorme per terra” Quando una larga maggioranza sarà morsa nella carne dalla crisi e nel frattempo assiste
agli scempi di una classe politica spudorata, scatterà inevitabilmente una ribellione che colpirà alla ceca e come sempre, purtroppo, saranno i più deboli a rimetterci.
Che i banditi sono capaci di trucchi e truffe, lo sappiamo più che bene.
Siamo pronti per la democrazia diretta al posto di quella delegata?
Non lo so! Indubbiamente ci vuole cautela.
Ma è certo che al punto in cui siamo è necessario osare e pensare ad una democrazia che si evolva in forme e metodi nuovi.
Fallito il così detto “socialismo reale”, (tutto da discutere sui come e i perché) ci si sta attardando troppo nel riconoscere il fallimento del sistema capitalistico,
ancor più disastroso, ingiusto e cruento.
Un detto russo dice: “Non può cadere dal letto chi dorme per terra” Quando una larga maggioranza sarà morsa nella carne dalla crisi e nel frattempo assiste
agli scempi di una classe politica spudorata, scatterà inevitabilmente una ribellione che colpirà alla ceca e come sempre, purtroppo, saranno i più deboli a rimetterci.
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Re: La "Democrazia Diretta", un sogno... impossibile?
da: Il Fatto Quotidiano ..
Movimento 5 Stelle, in 70 riuniti a Roma per discutere del ‘non statuto’
All'indomani del Cozza Day una settantina di sostenitori del M5S si sono incontrati nella Capitale per presentare "Agora2.0" un progetto informatico per la e-democracy. Beppe Grillo non ha voluto partecipare, ma Gianroberto Casaleggio li ha invitati ad andare avanti di Eleonora Bianchini | 13 settembre 2011
Alla fine erano solo 70. E prima di riunirsi hanno anche incrociato Gianroberto Casaleggio che li ha invitati “a continuare con questo lavoro”. Sono sostenitori del Movimento 5 Stelle accomunati dalla voglia di discutere di piattaforme di democrazia diretta, incluso quella che il M5S di Beppe Grillo ha promesso nell’articolo 4 del suo ‘non statuto’ e che finora, secondo loro, non è arrivata a compimento. Ecco perché all’indomani del Cozza Day settanta attivisti del M5S provenienti da tutta Italia si sono riuniti in piazza dei Quiriti a Roma, a soli due chilometri da Montecitorio, per “condividere idee e offrire validi spunti per coinvolgere i cittadini italiani nella vita politica del nostro paese”.
L’invito era stato spedito anche a Beppe Grillo e alla Casaleggio e Associati, che ne cura la comunicazione e il blog. Ma oltre a non ricevere risposta, Grillo si è dissociato con un post scriptum online: “In occasione della mia presenza a Roma per ‘Parlamento pulito’ – ha scritto – il 10 settembre e nei giorni successivi, non è previsto né concordato alcun incontro nazionale di nessun genere del Movimento 5 Stelle per discutere linee guida e programma”.
L’ordine del giorno è stato costruito nell’arco di alcune settimane attraverso un sondaggio su facebook, in cui sono state votate idee e proposte. Si sono confrontati sulle reti sociali per “formare una vera e propria intelligenza collettiva da cui possano emergere le soluzioni ai problemi della società”. Hanno parlato della possibilità di eliminare il quorum dai referendum, di modelli economici alternativi e progetti di moneta complementare. Ma è sul “4° punto, che sancisce la democrazia diretta all’interno del Movimento” che si sono soffermati più a lungo. A piazza dei Quiriti hanno utilizzato “La Parola ai Cittadini” un metodo di e-democracy già proposto in alcune realtà locali per consentire ai cittadini di poter intervenire attivamente nei dibattiti consiliari. E hanno presentato Agorà 2.0, un progetto informatico per la democrazia diretta online.
“C’è una evidente e sentita esigenza che il 4° punto del ‘non statuto’ trovi piena attuazione visto che è riconosciuto ‘alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo e indirizzo normalmente attribuito a pochi’”, spiegano. “Per farlo è indispensabile la piattaforma informatica e alcuni cittadini attivi che si riconoscono nelle aspirazioni del M5S, avendone le competenze, hanno deciso di costruirne una e proporla agli altri”. E vogliono ridimensionare la presa di distanza del “ps” di Grillo e Casaleggio: “Il giorno prima in piazza Navona alcuni dei partecipanti all’incontro hanno incrociato Gianroberto Casaleggio e chiacchierando hanno sciolto ogni dubbio sulla faccenda. Tant’è che Casaleggio li ha invitato a continuare con questo lavoro”, puntualizzano.
Alla vigilia avevano spiegato a Il Fatto Quotidiano che tutto era iniziato da un incontro su facebook, dove alcuni attivisti si chiedevano perché lo strumento di consultazione online previsto dall’articolo 4 del ‘non statuto’ non fosse ancora in Rete. E speravano nella partecipazione di Grillo e Casaleggio vista la presentazione di Agora2.0. “Se Casaleggio volesse prendere spunto, saremmo contenti – avevano aggiunto -. Comunque non c’è una mozione concordata, ma una sentita esigenza di confronto”. Che non intende fermarsi all’incontro dopo il Cozza Day perché il bisogno di fare rete all’interno del Movimento è forte. “C’è tanta voglia di rivedersi a distanza di qualche mese. Questa volta abbiamo scelto Roma in base a un sondaggio, ma la prossima volta potremmo scegliere tra le altre città candidate”, concludono. “Il desiderio di ‘fare rete’ è l’anima portante del M5S, e le modalità sono quelle adottate finora: internet e la piazza”. Vedremo quali idee ne usciranno.
Movimento 5 Stelle, in 70 riuniti a Roma per discutere del ‘non statuto’
All'indomani del Cozza Day una settantina di sostenitori del M5S si sono incontrati nella Capitale per presentare "Agora2.0" un progetto informatico per la e-democracy. Beppe Grillo non ha voluto partecipare, ma Gianroberto Casaleggio li ha invitati ad andare avanti di Eleonora Bianchini | 13 settembre 2011
Alla fine erano solo 70. E prima di riunirsi hanno anche incrociato Gianroberto Casaleggio che li ha invitati “a continuare con questo lavoro”. Sono sostenitori del Movimento 5 Stelle accomunati dalla voglia di discutere di piattaforme di democrazia diretta, incluso quella che il M5S di Beppe Grillo ha promesso nell’articolo 4 del suo ‘non statuto’ e che finora, secondo loro, non è arrivata a compimento. Ecco perché all’indomani del Cozza Day settanta attivisti del M5S provenienti da tutta Italia si sono riuniti in piazza dei Quiriti a Roma, a soli due chilometri da Montecitorio, per “condividere idee e offrire validi spunti per coinvolgere i cittadini italiani nella vita politica del nostro paese”.
L’invito era stato spedito anche a Beppe Grillo e alla Casaleggio e Associati, che ne cura la comunicazione e il blog. Ma oltre a non ricevere risposta, Grillo si è dissociato con un post scriptum online: “In occasione della mia presenza a Roma per ‘Parlamento pulito’ – ha scritto – il 10 settembre e nei giorni successivi, non è previsto né concordato alcun incontro nazionale di nessun genere del Movimento 5 Stelle per discutere linee guida e programma”.
L’ordine del giorno è stato costruito nell’arco di alcune settimane attraverso un sondaggio su facebook, in cui sono state votate idee e proposte. Si sono confrontati sulle reti sociali per “formare una vera e propria intelligenza collettiva da cui possano emergere le soluzioni ai problemi della società”. Hanno parlato della possibilità di eliminare il quorum dai referendum, di modelli economici alternativi e progetti di moneta complementare. Ma è sul “4° punto, che sancisce la democrazia diretta all’interno del Movimento” che si sono soffermati più a lungo. A piazza dei Quiriti hanno utilizzato “La Parola ai Cittadini” un metodo di e-democracy già proposto in alcune realtà locali per consentire ai cittadini di poter intervenire attivamente nei dibattiti consiliari. E hanno presentato Agorà 2.0, un progetto informatico per la democrazia diretta online.
“C’è una evidente e sentita esigenza che il 4° punto del ‘non statuto’ trovi piena attuazione visto che è riconosciuto ‘alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo e indirizzo normalmente attribuito a pochi’”, spiegano. “Per farlo è indispensabile la piattaforma informatica e alcuni cittadini attivi che si riconoscono nelle aspirazioni del M5S, avendone le competenze, hanno deciso di costruirne una e proporla agli altri”. E vogliono ridimensionare la presa di distanza del “ps” di Grillo e Casaleggio: “Il giorno prima in piazza Navona alcuni dei partecipanti all’incontro hanno incrociato Gianroberto Casaleggio e chiacchierando hanno sciolto ogni dubbio sulla faccenda. Tant’è che Casaleggio li ha invitato a continuare con questo lavoro”, puntualizzano.
Alla vigilia avevano spiegato a Il Fatto Quotidiano che tutto era iniziato da un incontro su facebook, dove alcuni attivisti si chiedevano perché lo strumento di consultazione online previsto dall’articolo 4 del ‘non statuto’ non fosse ancora in Rete. E speravano nella partecipazione di Grillo e Casaleggio vista la presentazione di Agora2.0. “Se Casaleggio volesse prendere spunto, saremmo contenti – avevano aggiunto -. Comunque non c’è una mozione concordata, ma una sentita esigenza di confronto”. Che non intende fermarsi all’incontro dopo il Cozza Day perché il bisogno di fare rete all’interno del Movimento è forte. “C’è tanta voglia di rivedersi a distanza di qualche mese. Questa volta abbiamo scelto Roma in base a un sondaggio, ma la prossima volta potremmo scegliere tra le altre città candidate”, concludono. “Il desiderio di ‘fare rete’ è l’anima portante del M5S, e le modalità sono quelle adottate finora: internet e la piazza”. Vedremo quali idee ne usciranno.
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Re: La "Democrazia Diretta", un sogno... impossibile?
Da: Il Fatto Quotidiano > Emilia Romagna
Movimento 5 stelle, l’altro vertice a Ferrara: “Ma non chiamatelo il raduno dei ribelli”
Un vertice convocato per sperimentare piattaforme come Liquid Feedback. Ma ci sarà tutta l'ala sgradita a Casaleggio, da Valentino Tavolazzi, l'organizzatore, a Giovanni Favia. Assenti i bolognesi eletti in consiglio comunale che si definiscono "con Grillo senza se e senza ma", presente il gruppo di Cento
di Giulia Zaccariello | Ferrara | 27 settembre 2012
Ci saranno gli espulsi di Cento, insieme al consigliere Giovanni Favia e a diversi eletti e attivisti dell’Emilia Romagna. Ma, per carità, dicono “non chiamatelo raduno dei ribelli”. Piuttosto, “una giornata per per discutere di nuovi strumenti di partecipazione”, e per sperimentare piattaforme come Liquid Feedback. “Non faremo nemmeno il nome di Grillo o di Casaleggio”, assicura Valentino Tavolazzi, consigliere di Progetto per Ferrara e primo epurato dal Movimento 5 stelle. È lui, insieme al suo gruppo , l’organizzatore dell’incontro sulla “democrazia interattiva partecipativa”, in programma domenica 30 settembre a Ferrara.
Tavolazzi non vuole sentire parlare di riunione di eretici: “L’abbiamo messo in piedi prima che scoppiasse il caso Favia”, chiarisce. Anche se, tra le adesioni, ci sono diversi esponenti del Movimento da tempo in rotta di collisione con il fondatore proprio per le questioni che riguardano i rapporti interni tra il vertice e la base, e la concentrazione del potere nelle mani di poche persone. Sicura, ad esempio, la partecipazione dell’ex gruppo a 5 stelle di Cento, diffidato all’utilizzo del logo per aver chiesto un confronto con Grillo in merito all’allontanamento di Tavolazzi. “Il problema esiste – denunciano gli attivisti di Cento sul loro blog – e non è né Tavolazzi, né Favia. Il Movimento è davanti a un bivio: se si sceglie la strada sbagliata di trasformerà in uno dei tanti partiti ad personam della politica italiana, che rigetterà nella disillusione tanti italiani”.
Certa anche la presenza di Giovanni Favia, il dissidente che, nel fuori onda trasmesso alcuni giorni fa da Piazzapulita, descrive Gianroberto Casaleggio, il braccio destro di Grillo, come una sorta di padre padrone “spietato e vendicativo”. Mentre se da Ravenna il consigliere Pietro Vandini si dice “curioso di approfondire meglio l’argomento” e spera di riuscire a trovare il tempo per andare a Ferrara, gli eletti in comune a Bologna diserteranno l’appuntamento. Non andrà l’ex candidato sindaco Massimo Bugani, fedele “senza se e senza ma” A Grillo. E nemmeno Federica Salsi, che tuttavia si mostra interessata al tema: “Del sistema di Liquid Feedback parleremo anche noi qui a Bologna, in un incontro dedicato solo a questo tema Per questo non sento la necessità di andare a Ferrara a discuterne. E poi avevo già altri impegni”. Danno forfait anche gli eletti di Parma, reduci del comizio di Grillo sull’inceneritore: “Gli impegni istituzionali ce lo impediscono”.
Le adesioni sono comunque parecchie e gli organizzatori sperano di accogliere 350 persone in sala. Alle quali aggiungeranno quelle collegate in diretta streaming. Del resto con le elezioni alle porte, con l’urgenza di selezionare i candidati per la corsa al Parlamento e di definire il programma nazionale, nel Movimento il dibattito sui diversi sistemi di partecipazione è accesissimo. E anche se Grillo pochi giorni fa ha annunciato che “i candidati saranno scelti online e il programma sarà discusso e completato attraverso una piattaforma in rete, in modo trasparente”, il timore di alcuni è di arrivare alla prova più importante senza un software valido che garantisca l’effettivo voto di tutti. “Stiamo aspettando da 3 anni un portale che concretizzi l’articolo 4 del non-statuto – spiega Tavolazzi –. E cioè quello che prevede la creazione di uno strumento di consultazione democratico. Ma finora non abbiamo visto niente”. Per questo “ci stiamo attrezzando per capire come ottenere quella democrazia diretta che fino ad ora, a livello nazionale, non c’è stata”.
Ospite all’incontro di Ferrara ci sarà Daniele Monteleone, coordinatore europeo del Partito pirata. Sarà lui, insieme a Giuseppe Cal. , altro esponente dei pirati italiani, a spiegare i meccanismi e il funzionamento di Liquid Feedback, il software open source ideato dai tedeschi di Interaktive Demokratie, che permette di dialogare e di votare, prendendo così parte ai processi decisionali. “Uno strumento fantastico – conclude Tavolazzi – che qui a Ferrara è già realtà. Noi abbiamo deciso di provarlo e in questo momento stiamo raccogliendo le iscrizioni dei vari cittadini”.
Movimento 5 stelle, l’altro vertice a Ferrara: “Ma non chiamatelo il raduno dei ribelli”
Un vertice convocato per sperimentare piattaforme come Liquid Feedback. Ma ci sarà tutta l'ala sgradita a Casaleggio, da Valentino Tavolazzi, l'organizzatore, a Giovanni Favia. Assenti i bolognesi eletti in consiglio comunale che si definiscono "con Grillo senza se e senza ma", presente il gruppo di Cento
di Giulia Zaccariello | Ferrara | 27 settembre 2012
Ci saranno gli espulsi di Cento, insieme al consigliere Giovanni Favia e a diversi eletti e attivisti dell’Emilia Romagna. Ma, per carità, dicono “non chiamatelo raduno dei ribelli”. Piuttosto, “una giornata per per discutere di nuovi strumenti di partecipazione”, e per sperimentare piattaforme come Liquid Feedback. “Non faremo nemmeno il nome di Grillo o di Casaleggio”, assicura Valentino Tavolazzi, consigliere di Progetto per Ferrara e primo epurato dal Movimento 5 stelle. È lui, insieme al suo gruppo , l’organizzatore dell’incontro sulla “democrazia interattiva partecipativa”, in programma domenica 30 settembre a Ferrara.
Tavolazzi non vuole sentire parlare di riunione di eretici: “L’abbiamo messo in piedi prima che scoppiasse il caso Favia”, chiarisce. Anche se, tra le adesioni, ci sono diversi esponenti del Movimento da tempo in rotta di collisione con il fondatore proprio per le questioni che riguardano i rapporti interni tra il vertice e la base, e la concentrazione del potere nelle mani di poche persone. Sicura, ad esempio, la partecipazione dell’ex gruppo a 5 stelle di Cento, diffidato all’utilizzo del logo per aver chiesto un confronto con Grillo in merito all’allontanamento di Tavolazzi. “Il problema esiste – denunciano gli attivisti di Cento sul loro blog – e non è né Tavolazzi, né Favia. Il Movimento è davanti a un bivio: se si sceglie la strada sbagliata di trasformerà in uno dei tanti partiti ad personam della politica italiana, che rigetterà nella disillusione tanti italiani”.
Certa anche la presenza di Giovanni Favia, il dissidente che, nel fuori onda trasmesso alcuni giorni fa da Piazzapulita, descrive Gianroberto Casaleggio, il braccio destro di Grillo, come una sorta di padre padrone “spietato e vendicativo”. Mentre se da Ravenna il consigliere Pietro Vandini si dice “curioso di approfondire meglio l’argomento” e spera di riuscire a trovare il tempo per andare a Ferrara, gli eletti in comune a Bologna diserteranno l’appuntamento. Non andrà l’ex candidato sindaco Massimo Bugani, fedele “senza se e senza ma” A Grillo. E nemmeno Federica Salsi, che tuttavia si mostra interessata al tema: “Del sistema di Liquid Feedback parleremo anche noi qui a Bologna, in un incontro dedicato solo a questo tema Per questo non sento la necessità di andare a Ferrara a discuterne. E poi avevo già altri impegni”. Danno forfait anche gli eletti di Parma, reduci del comizio di Grillo sull’inceneritore: “Gli impegni istituzionali ce lo impediscono”.
Le adesioni sono comunque parecchie e gli organizzatori sperano di accogliere 350 persone in sala. Alle quali aggiungeranno quelle collegate in diretta streaming. Del resto con le elezioni alle porte, con l’urgenza di selezionare i candidati per la corsa al Parlamento e di definire il programma nazionale, nel Movimento il dibattito sui diversi sistemi di partecipazione è accesissimo. E anche se Grillo pochi giorni fa ha annunciato che “i candidati saranno scelti online e il programma sarà discusso e completato attraverso una piattaforma in rete, in modo trasparente”, il timore di alcuni è di arrivare alla prova più importante senza un software valido che garantisca l’effettivo voto di tutti. “Stiamo aspettando da 3 anni un portale che concretizzi l’articolo 4 del non-statuto – spiega Tavolazzi –. E cioè quello che prevede la creazione di uno strumento di consultazione democratico. Ma finora non abbiamo visto niente”. Per questo “ci stiamo attrezzando per capire come ottenere quella democrazia diretta che fino ad ora, a livello nazionale, non c’è stata”.
Ospite all’incontro di Ferrara ci sarà Daniele Monteleone, coordinatore europeo del Partito pirata. Sarà lui, insieme a Giuseppe Cal. , altro esponente dei pirati italiani, a spiegare i meccanismi e il funzionamento di Liquid Feedback, il software open source ideato dai tedeschi di Interaktive Demokratie, che permette di dialogare e di votare, prendendo così parte ai processi decisionali. “Uno strumento fantastico – conclude Tavolazzi – che qui a Ferrara è già realtà. Noi abbiamo deciso di provarlo e in questo momento stiamo raccogliendo le iscrizioni dei vari cittadini”.
Re: La "Democrazia Diretta", un sogno... impossibile?
Se non sbaglio, mi pare che il sistema liquid feedback sia stato adottato anche in Sicilia per la discussione e l'approvazione del programma elettorale.
Non capisco se sono solo iniziative locali a macchia di leopardo o se c'è una strategia del movimento.
Non capisco se sono solo iniziative locali a macchia di leopardo o se c'è una strategia del movimento.
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Re: La "Democrazia Diretta", un sogno... impossibile?
Mi sembra che si stia cercando di collaudare qualcosa di nuovo che facilmente potrebbe avere dei punti deboli, in ogni caso ritengo fondamentale che a garanzia di tutti i cittadini ( e sono tanti che non partecipano al sistema Liquid feedback o per incapacità o per mancanza di una rete efficiente) ci siano gli strumenti della democrazia diretta ( referendum senza quorum, proposte di legge di iniziativa popolare da essere esaminate in tempi certi e se respinte dal parlamento sottoposte a referendum,mariok ha scritto:Se non sbaglio, mi pare che il sistema liquid feedback sia stato adottato anche in Sicilia per la discussione e l'approvazione del programma elettorale.
Non capisco se sono solo iniziative locali a macchia di leopardo o se c'è una strategia del movimento.
revoca del mandato agli eletti se condannati o voltagabbana).
Re: La "Democrazia Diretta", un sogno... impossibile?
Antonio Di Pietro
La politica deve voltare pagina. Per sanare la distanza tra i cittadini e la classe dirigente è necessaria un’inversione di tendenza che riporti al centro i bisogni dei cittadini e non gli interessi delle lobby e delle Caste. Per garantire trasparenza e un ricambio generazionale, alle prossime elezioni l’IdV attiverà delle primarie on line, con curricula pubblicati in rete e consultabili.
Da: http://politicatablet.altervista.org/bl ... di-pietro/
La politica deve voltare pagina. Per sanare la distanza tra i cittadini e la classe dirigente è necessaria un’inversione di tendenza che riporti al centro i bisogni dei cittadini e non gli interessi delle lobby e delle Caste. Per garantire trasparenza e un ricambio generazionale, alle prossime elezioni l’IdV attiverà delle primarie on line, con curricula pubblicati in rete e consultabili.
Da: http://politicatablet.altervista.org/bl ... di-pietro/
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