Top News
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Top News
Il Celeste avrà deglutito alla notizia, ma poi si è ripreso subito elaborando quale incantevole romanzo d'appendice raccontare a quello che lui considera dall'alto del suo scanno, il popolo degli imbecilli.
PIRELLONE
Regione Lombardia, arrestato assessore
di Formigoni per voto di scambio
È il Pdl Domenico Zambetti, avrebbe pagato 200.000 euro
alla ’ndrangheta per 4.000 voti
L'assessore alla Casa Domenico Zambetti (Fotogramma)
Voto di scambio con la ’ndrangheta per un importante assessore pdl della Regione Lombardia presieduta da Roberto Formigoni. Il responsabile dell’assessorato alla Casa, Domenico Zambetti, 60 anni, è stato arrestato questa mattina a Milano dai carabinieri con l’accusa di aver comprato un pacchetto di 4.000 preferenze, decisivo per la sua elezione con 11.217 voti nelle regionali 2010, pagando 200.000 euro a due colletti bianchi della ’ndrangheta, uno esponente della cosca calabrese «Morabito-Bruzzaniti» di Africo (Giuseppe D’Agostino, gestore di locali notturni già condannato anni fa per traffico di droga nell’inchiesta sull’Ortomercato) e uno referente invece del clan «Mancuso» di Palmi, il gestore di negozi Costantino Eugenio: un tandem che a sua volta, oltre che all’hinterland milanese della famiglia «Barbaro-Papalia» di Platì, per investire sulla candidatura di Zambetti avrebbe attinto in parte a un bacino di preferenze nella disponibilità di Ambrogio Crespi, fratello di Luigi, l’ex sondaggista di Berlusconi condannato nel dicembre 2011 in primo grado a 7 anni per la bancarotta Hdc.
REGIONE FALCIDIATA - L’arresto segna il caso di maggior infiltrazione della ‘ndrangheta nella politica sinora svelato al Nord Italia dalle indagini. Zambetti, in Regione in passato responsabile dell’Ambiente e poi dell’Artigianato, è il quinto assessore delle varie giunte di Formigoni a essere arrestato, dopo Guido Bombarda (Formazione professionale), Piergianni Prosperini (Turismo), Franco Nicoli Cristiani (Ambiente, Commercio) e Massimo Ponzoni (Protezione civile, Ambiente). E in questo momento è anche il tredicesimo consigliere regionale dell’attuale assemblea (su 80) a finire sotto inchiesta.
SOLDI AI BOSS "IN DIRETTA" - Un’intercettazione ambientale, disposta dal pm Giuseppe D'Amico nell’automobile dei due ’ndranghetisti subito dopo l’incontro il 15 marzo 2011 tra uno di essi e Zambetti nell'Associazione culturale milanese dell’assessore «Centro e Libertà», secondo l’accusa documenta il pagamento appena avvenuto, da parte del politico ai boss, di una delle ultime rate (30.000 euro) della somma concordata al momento dell'accordo sui voti nel 2010.
ASSUNZIONI E APPALTI - L'assessore regionale alla Casa avrebbe anche fatto assumere la figlia di uno dei due ’ndranghetisti a termine all’Aler, l’ente case popolari, e promesso di attivarsi per far avere lavori a cooperative e ditte degli ’ndranghetisti: il gip milanese Alessandro Santangelo, estensore a Torino della sentenza-pilota Eternit sui morti per amianto, gli contesta i tre reati di «scambio elettorale politico-mafioso», «concorso esterno in associazione mafiosa» (ipotesi addebitata al pure destinatario di un ordine di arresto Ambrogio Crespi) e «corruzione» con l’aggravante di aver agevolato la ’ndrangheta.
MINACCE E RICATTI - L’inchiesta dei carabinieri ha monitorato anche tutta un serie di telefonate e lettere intimidatorie, foto e registrazioni con le quali gli ’ndranghetisti, in alcune fasi altalenanti del rapporto con il politico, contavano di richiamarlo all’ordine («ce l’abbiamo in pugno»), pena quello che nelle intercettazioni definiscono «il rimpasto degli accordi».
Luigi Ferrarella
10 ottobre 2012 | 9:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://milano.corriere.it/milano/notizi ... 7377.shtml
Vox populi
Formigoni è la vergogna della Lombardia.
10.10|09:41 alpha07
Lui e la sua cricca cattolica hanno rovinato la regione.
In esilio lui e anche i mafiosi (entrambi puzzano di marcio)
10.10|09:41 Panamon
Come cantano i Punkreas: "Il vero risultato del miracolo padano... l'ndrangheta a Milaaaano!" Siete a favore di pene esemplari per i politici collusi con le mafie? Fatevi sentire! Io voto "in esilio in Libia a calci": con un sano accordo bilaterale, in cambio di questi politici accolgo volentieri clandestini, rifugiati e profughi. Oppure anche in esilio in Tunisia, dove sono già decisamente abituati ad accogliere e tenersi i nostri politici. L'importante è che vadano fuori dai marrons glacés perché agli italiani iniziano a prudere le mani.
La mafia!
10.10|09:41 mary88
L'unica azienda made in Italy che ha prosperato in Italia e nel mondo negli ultimi vent'anni. Carcere duro per questi mafiosi, non fateli più uscire dalla galera!
Quello che ci meraviglia e che non c'è un comunista tra tutti questi malfattori...
10.10|09:41 milite1
Si proprio così.
La paura e che siano solo i comunisti le persone che non commettono reati,che non rubano,che non comprano voti, che rigano dritto...ed invece...haimè....!!!
Sappiamo bene l'omertà che regna e che mai nessuno denuncerà questi malafattori che esistono come minimo nella stessa misura di quelli che ci stanno metendo in galera, se non di più....!!!!
C'è un solo modo x scoprirlo...lo vedremo alle elezioni....!!!!
Anche oggi abbiamo il nostro inquisito PDL quotidiano!
10.10|09:41 FTEW67
Grazie Silvio per aver riempito la politica di questi personaggi! GRAZIE!
Peggio del Lazio
10.10|09:44 CRZBRN
Oramai si è perso il numero degli indagati, denunciati, arrestati che fanno parte della giunta regionale lombarda. Decisaente peggio del Lazio, dove almeno la Polverini ha avuto la decenza di dimettersi. Qui invece si assiste alla disfatta della compagine di Formigoni che, imperterrito, finge di non vedere, negando, sempre negando, la verità sulle vicende in cui sono coinvolti oramai quasi tutti i componenti della giunta, per non parlare delle sue personali di cui dovrà rispondere al più presto davanti alla Magistyratura. Decisivo risulta comunque l'appoggio della Lega, che con Maroni sbraita e urla i soliti slogan secessionisti e populisti, ma che in realtù sia in regione che in Parlamento continua a sostenere Formigoni e Berlusconi. Un belle'esempio di coerenza morale e di faccia tosta. Tanto è sufficiente gridare slogans contro Roma e contro Monti che una parte di italioti sarà sempre pronta a dargli il voto.
La normalizzazione nord-sud targata pdl. Passi indietro? No avanti verso la cella!
10.10|09:44 Paul56
Quello che mi atterisce non è tanto e solo il fatto che un esponente del pdl sia stato arrestato, noi diversamente giovani ricordiamo i primi anni 90 quando ogni giorno era un esponente craxiano che veniva arrestato (anche bettino era amicissimo di berlu, guarda caso). Ma riempie di sgomento il fatto che nella civilissima e mitteleuropea Milano la 'ndrangheta (la più feroce e sanguinaria, almeno adesso, delle organizzazioni criminali con basi in Calabria) controlli tranquillamente migliaia di voti a comando. Per fortuna c'è il "corridoio" Monti che ha ridato alle forze dell'ordine ed alla Magistratura una spinta (o ha tolto i lacci) verso le inchieste più spinose. Altro che passi indietro! Bisognerebbe farne fare in avanti, quelli necessari a raggiungere una cella di sicurezza e buttare via la chiave.
ma cosa aspettano
10.10|09:44 peppinappa
i deputati del PDL a presentare una modificata al decreto anticorruzione per vietare ai magistrati di svolgere indagini ed arresti di politici? Andate ad interessarvi di rubagalline e lasciate in pace i politici perchè possino continuare a rubare in pace.
Metastasi e cure
10.10|09:44 Aquila grigia
Qualcuno ha definito le preferenze il cancro endemico della democrazia che si attiva però solo in certe situazioni ambientali; ora sappiamo che la Lombardia è nell' areale della metastasi. L' elemento di contagio si annida tra quella comunità calabrese che tanto ha dato nel lavoro al nord ma che ha portato anche una zavorra di farabutti a radicare ovunque. I problemi sono due: il primo è la lotta alle mafie che si vince solo con lo stato d' assedio e i plotoni di esecuzione (abbiamo sacrificato 600mila ragazzi per Trento e Trieste che stavano bene dove erano e poi abbiamo regalato intere regioni al Crimine). Il secondo è la gestione politica delle Regioni, una madornale sciocchezza disastrosa per l' economia del Paese. Poniamo che gli italiani non vogliano proprio i capestri per i mafiosi perchè ormai di stomaco debole; ma almeno una modifica con legge ordinaria che dica che i consigli regionali e provinciali sono costituiti da membri designati dai comuni e le giunte presiedute da un Prefetto si può fare no? O è troppo semplice e funzionale per questo disastrato Paese? La linea politica la decida il Parlamento; agli enti locali tocchi la gestione ed il coordinamento del territorio... e i politici restino a Roma.
che è la meglio amministrata d'italia è un fatto!
10.10|09:44 clearvocals
ripeto: non buttiamo via il bambino con l'acqua sporca. Poi ovvio tutti i condannati devono pagare. Trovatemi un'altra regione che chiude in pareggio il bilancio a fine anno! Nessuna, nemmeno al nord! Lazio 2 miliardi di rosso! Al sud peggio ancora! Trovatemi una sanità migliore della lombardia! Una regione dove le infrastrutture iniziano i lavori e poi finiscono anche (vero salerno reggio calabria?) e senza che il prezzo dell'appalto salga!! Questi sono soldi risparmiati a tutti noi, signori miei! Ripeto: Poi chi sbaglia, paghi. Ma non buttiamo via il bambino con l'acqua sporca!
Parliamo della Lombardia
10.10|09:44 publius48
Vero, è una delle poche regioni definibili virtuose. Bilancio sostanzialmente in pareggio, ottima sanità pero' forse tutti non sanno che ogni anno la sanità lombarda arriva a settembre e ottobre e deve ridurre drasticamente il numero di esami e di prestazioni per mancanza di fondi. Ho un carissimo amico capoinfermiere del San Gerardo a Monza che è disperato, richieste altissime ma tempi di evasione che si allungano per i motivi sopra. Quindi non è tutto oro quello che luccica. Inoltre la lombardia insieme a veneto e piemonte è la capolista nella speciale classifica di evasione fiscale. Queste tre regioni fanno da sole il 45% del totale evaso in Italia ed insieme a Friuli/Trentino ed Emilia si arriva al 60% abbondante. Forse sarebbe meglio essere meno entusiasti anche se il livello di vita in lombardia è assolutamente.. un'eccellenza
Riforma della Giustizia.....
10.10|09:41 Lettore_21074
Se tutti gli inquisiti fossero colpevoli e andassero in GALERa,in giro non ci sarebbe più nessuno!Ecco come siamo messi......
In esilio lui e anche i mafiosi (entrambi puzzano di marcio)
10.10|09:41 Panamon
Come cantano i Punkreas: "Il vero risultato del miracolo padano... l'ndrangheta a Milaaaano!" Siete a favore di pene esemplari per i politici collusi con le mafie? Fatevi sentire! Io voto "in esilio in Libia a calci": con un sano accordo bilaterale, in cambio di questi politici accolgo volentieri clandestini, rifugiati e profughi. Oppure anche in esilio in Tunisia, dove sono già decisamente abituati ad accogliere e tenersi i nostri politici. L'importante è che vadano fuori dai marrons glacés perché agli italiani iniziano a prudere le mani.
Ma perché comprare i voti porta in galera
10.10|09:41 brunof
e falsificare le firme per la presentazione di una lista no?
Quello che ci meraviglia e che non c'è un comunista tra tutti questi malfattori...
10.10|09:41 milite1
Si proprio così.
La paura e che siano solo i comunisti le persone che non commettono reati,che non rubano,che non comprano voti, che rigano dritto...ed invece...haimè....!!!
Sappiamo bene l'omertà che regna e che mai nessuno denuncerà questi malafattori che esistono come minimo nella stessa misura di quelli che ci stanno metendo in galera, se non di più....!!!!
C'è un solo modo x scoprirlo...lo vedremo alle elezioni....!!!!
MA PRENDERA' IL VITALIZIO?
10.10|09:41 elisamaria
secondo me certa gente dovrebbe essere sospesa immediatamente dalla retribuzione percepita come consigliere e assessore e non dovrebbe neanche avere diritto al vitalizio perchè ha occupato illegittimamente una posizione politica. C'è qualcuno del pirellone che mi aiuta a capire queste cose? O siete tutti occupati- vista l'aria che tira - a procurarvi alibi e coperture?
cari berluscones..
10.10|09:39 rroby66
l'unico vero "sinistro" in Italia si chiama papi e il suo sistema di potere di cui vediamo qui un altro fulgido esempio
Se le accuse venissero confermate da un processo, sarebbe grave
10.10|09:39 pepiprisco
Invece ai soliti ultras della politica basta poco per accendersi, forse perchè sono in vista le elezioni. LA recente cronaca è piena di casi simili, poi le assoluzioni e il laconico ci siamo sbagliati. Nel frattempo chi lo paga il danno, anche politico. Quindi è meglio aspettare, prima di condannare mediaticamente. L'attenzione asfissiante è sempre sul centrodestra, ma è assolutamente un caso. Gli altri sono bravissimi e non hanno mai collusioni con il crimine, specie al sud.
Onestà: vocabolo in disuso
10.10|09:39 signoralalla
Dove sono finiti tutti quegli uomini (e donne) che basavano la loro vita sulla vera onestà, quella che si antepone a tutto il resto? Io ne ho conosciuti molti che si dedicavano alla politica locale e molti di loro dormono l'eterno sonno del Giusto. Ecco perché occorre mantenere gli enti minori come i Comuni e, se necessario, le province ed eliminare tutto il resto dove non ci può essere il diretto controllo del cittadino. Riorganizziamoci per rimpicciolire l'Italia, perché siamo andati troppo oltre.
Lazio, Roma, Lombardia, Lombardia Lazio Roma, sembra un bel circuito
10.10|09:37 pepiprisco
Un pò di pressione mediatico- giudiziaria può tornare utile. Lazio, Roma, Lombardia finché non cedono
Formigoni
10.10|09:37 nauta
Formigoni è bravissimo a spiegare come sia efficientissimo e onestissimo. Indubbiamente è dotato di eloquente facondia! Però lo riconosca : è sordo e cieco. Non si è mai accorto di quello che avveniva attorno a lui! E non era poco!
QUANDO QUESTA GENTE PAGA PER ESSERE ELETTA
10.10|09:37 giulioconsol
Poi deve rifarsi in tutti i modi della spesa sostenuta e avere un guadagno dall'elezione. Da questo si capisce quali utilità può dare una tale persona al Paese
PIRELLONE
Regione Lombardia, arrestato assessore
di Formigoni per voto di scambio
È il Pdl Domenico Zambetti, avrebbe pagato 200.000 euro
alla ’ndrangheta per 4.000 voti
L'assessore alla Casa Domenico Zambetti (Fotogramma)
Voto di scambio con la ’ndrangheta per un importante assessore pdl della Regione Lombardia presieduta da Roberto Formigoni. Il responsabile dell’assessorato alla Casa, Domenico Zambetti, 60 anni, è stato arrestato questa mattina a Milano dai carabinieri con l’accusa di aver comprato un pacchetto di 4.000 preferenze, decisivo per la sua elezione con 11.217 voti nelle regionali 2010, pagando 200.000 euro a due colletti bianchi della ’ndrangheta, uno esponente della cosca calabrese «Morabito-Bruzzaniti» di Africo (Giuseppe D’Agostino, gestore di locali notturni già condannato anni fa per traffico di droga nell’inchiesta sull’Ortomercato) e uno referente invece del clan «Mancuso» di Palmi, il gestore di negozi Costantino Eugenio: un tandem che a sua volta, oltre che all’hinterland milanese della famiglia «Barbaro-Papalia» di Platì, per investire sulla candidatura di Zambetti avrebbe attinto in parte a un bacino di preferenze nella disponibilità di Ambrogio Crespi, fratello di Luigi, l’ex sondaggista di Berlusconi condannato nel dicembre 2011 in primo grado a 7 anni per la bancarotta Hdc.
REGIONE FALCIDIATA - L’arresto segna il caso di maggior infiltrazione della ‘ndrangheta nella politica sinora svelato al Nord Italia dalle indagini. Zambetti, in Regione in passato responsabile dell’Ambiente e poi dell’Artigianato, è il quinto assessore delle varie giunte di Formigoni a essere arrestato, dopo Guido Bombarda (Formazione professionale), Piergianni Prosperini (Turismo), Franco Nicoli Cristiani (Ambiente, Commercio) e Massimo Ponzoni (Protezione civile, Ambiente). E in questo momento è anche il tredicesimo consigliere regionale dell’attuale assemblea (su 80) a finire sotto inchiesta.
SOLDI AI BOSS "IN DIRETTA" - Un’intercettazione ambientale, disposta dal pm Giuseppe D'Amico nell’automobile dei due ’ndranghetisti subito dopo l’incontro il 15 marzo 2011 tra uno di essi e Zambetti nell'Associazione culturale milanese dell’assessore «Centro e Libertà», secondo l’accusa documenta il pagamento appena avvenuto, da parte del politico ai boss, di una delle ultime rate (30.000 euro) della somma concordata al momento dell'accordo sui voti nel 2010.
ASSUNZIONI E APPALTI - L'assessore regionale alla Casa avrebbe anche fatto assumere la figlia di uno dei due ’ndranghetisti a termine all’Aler, l’ente case popolari, e promesso di attivarsi per far avere lavori a cooperative e ditte degli ’ndranghetisti: il gip milanese Alessandro Santangelo, estensore a Torino della sentenza-pilota Eternit sui morti per amianto, gli contesta i tre reati di «scambio elettorale politico-mafioso», «concorso esterno in associazione mafiosa» (ipotesi addebitata al pure destinatario di un ordine di arresto Ambrogio Crespi) e «corruzione» con l’aggravante di aver agevolato la ’ndrangheta.
MINACCE E RICATTI - L’inchiesta dei carabinieri ha monitorato anche tutta un serie di telefonate e lettere intimidatorie, foto e registrazioni con le quali gli ’ndranghetisti, in alcune fasi altalenanti del rapporto con il politico, contavano di richiamarlo all’ordine («ce l’abbiamo in pugno»), pena quello che nelle intercettazioni definiscono «il rimpasto degli accordi».
Luigi Ferrarella
10 ottobre 2012 | 9:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://milano.corriere.it/milano/notizi ... 7377.shtml
Vox populi
Formigoni è la vergogna della Lombardia.
10.10|09:41 alpha07
Lui e la sua cricca cattolica hanno rovinato la regione.
In esilio lui e anche i mafiosi (entrambi puzzano di marcio)
10.10|09:41 Panamon
Come cantano i Punkreas: "Il vero risultato del miracolo padano... l'ndrangheta a Milaaaano!" Siete a favore di pene esemplari per i politici collusi con le mafie? Fatevi sentire! Io voto "in esilio in Libia a calci": con un sano accordo bilaterale, in cambio di questi politici accolgo volentieri clandestini, rifugiati e profughi. Oppure anche in esilio in Tunisia, dove sono già decisamente abituati ad accogliere e tenersi i nostri politici. L'importante è che vadano fuori dai marrons glacés perché agli italiani iniziano a prudere le mani.
La mafia!
10.10|09:41 mary88
L'unica azienda made in Italy che ha prosperato in Italia e nel mondo negli ultimi vent'anni. Carcere duro per questi mafiosi, non fateli più uscire dalla galera!
Quello che ci meraviglia e che non c'è un comunista tra tutti questi malfattori...
10.10|09:41 milite1
Si proprio così.
La paura e che siano solo i comunisti le persone che non commettono reati,che non rubano,che non comprano voti, che rigano dritto...ed invece...haimè....!!!
Sappiamo bene l'omertà che regna e che mai nessuno denuncerà questi malafattori che esistono come minimo nella stessa misura di quelli che ci stanno metendo in galera, se non di più....!!!!
C'è un solo modo x scoprirlo...lo vedremo alle elezioni....!!!!
Anche oggi abbiamo il nostro inquisito PDL quotidiano!
10.10|09:41 FTEW67
Grazie Silvio per aver riempito la politica di questi personaggi! GRAZIE!
Peggio del Lazio
10.10|09:44 CRZBRN
Oramai si è perso il numero degli indagati, denunciati, arrestati che fanno parte della giunta regionale lombarda. Decisaente peggio del Lazio, dove almeno la Polverini ha avuto la decenza di dimettersi. Qui invece si assiste alla disfatta della compagine di Formigoni che, imperterrito, finge di non vedere, negando, sempre negando, la verità sulle vicende in cui sono coinvolti oramai quasi tutti i componenti della giunta, per non parlare delle sue personali di cui dovrà rispondere al più presto davanti alla Magistyratura. Decisivo risulta comunque l'appoggio della Lega, che con Maroni sbraita e urla i soliti slogan secessionisti e populisti, ma che in realtù sia in regione che in Parlamento continua a sostenere Formigoni e Berlusconi. Un belle'esempio di coerenza morale e di faccia tosta. Tanto è sufficiente gridare slogans contro Roma e contro Monti che una parte di italioti sarà sempre pronta a dargli il voto.
La normalizzazione nord-sud targata pdl. Passi indietro? No avanti verso la cella!
10.10|09:44 Paul56
Quello che mi atterisce non è tanto e solo il fatto che un esponente del pdl sia stato arrestato, noi diversamente giovani ricordiamo i primi anni 90 quando ogni giorno era un esponente craxiano che veniva arrestato (anche bettino era amicissimo di berlu, guarda caso). Ma riempie di sgomento il fatto che nella civilissima e mitteleuropea Milano la 'ndrangheta (la più feroce e sanguinaria, almeno adesso, delle organizzazioni criminali con basi in Calabria) controlli tranquillamente migliaia di voti a comando. Per fortuna c'è il "corridoio" Monti che ha ridato alle forze dell'ordine ed alla Magistratura una spinta (o ha tolto i lacci) verso le inchieste più spinose. Altro che passi indietro! Bisognerebbe farne fare in avanti, quelli necessari a raggiungere una cella di sicurezza e buttare via la chiave.
ma cosa aspettano
10.10|09:44 peppinappa
i deputati del PDL a presentare una modificata al decreto anticorruzione per vietare ai magistrati di svolgere indagini ed arresti di politici? Andate ad interessarvi di rubagalline e lasciate in pace i politici perchè possino continuare a rubare in pace.
Metastasi e cure
10.10|09:44 Aquila grigia
Qualcuno ha definito le preferenze il cancro endemico della democrazia che si attiva però solo in certe situazioni ambientali; ora sappiamo che la Lombardia è nell' areale della metastasi. L' elemento di contagio si annida tra quella comunità calabrese che tanto ha dato nel lavoro al nord ma che ha portato anche una zavorra di farabutti a radicare ovunque. I problemi sono due: il primo è la lotta alle mafie che si vince solo con lo stato d' assedio e i plotoni di esecuzione (abbiamo sacrificato 600mila ragazzi per Trento e Trieste che stavano bene dove erano e poi abbiamo regalato intere regioni al Crimine). Il secondo è la gestione politica delle Regioni, una madornale sciocchezza disastrosa per l' economia del Paese. Poniamo che gli italiani non vogliano proprio i capestri per i mafiosi perchè ormai di stomaco debole; ma almeno una modifica con legge ordinaria che dica che i consigli regionali e provinciali sono costituiti da membri designati dai comuni e le giunte presiedute da un Prefetto si può fare no? O è troppo semplice e funzionale per questo disastrato Paese? La linea politica la decida il Parlamento; agli enti locali tocchi la gestione ed il coordinamento del territorio... e i politici restino a Roma.
che è la meglio amministrata d'italia è un fatto!
10.10|09:44 clearvocals
ripeto: non buttiamo via il bambino con l'acqua sporca. Poi ovvio tutti i condannati devono pagare. Trovatemi un'altra regione che chiude in pareggio il bilancio a fine anno! Nessuna, nemmeno al nord! Lazio 2 miliardi di rosso! Al sud peggio ancora! Trovatemi una sanità migliore della lombardia! Una regione dove le infrastrutture iniziano i lavori e poi finiscono anche (vero salerno reggio calabria?) e senza che il prezzo dell'appalto salga!! Questi sono soldi risparmiati a tutti noi, signori miei! Ripeto: Poi chi sbaglia, paghi. Ma non buttiamo via il bambino con l'acqua sporca!
Parliamo della Lombardia
10.10|09:44 publius48
Vero, è una delle poche regioni definibili virtuose. Bilancio sostanzialmente in pareggio, ottima sanità pero' forse tutti non sanno che ogni anno la sanità lombarda arriva a settembre e ottobre e deve ridurre drasticamente il numero di esami e di prestazioni per mancanza di fondi. Ho un carissimo amico capoinfermiere del San Gerardo a Monza che è disperato, richieste altissime ma tempi di evasione che si allungano per i motivi sopra. Quindi non è tutto oro quello che luccica. Inoltre la lombardia insieme a veneto e piemonte è la capolista nella speciale classifica di evasione fiscale. Queste tre regioni fanno da sole il 45% del totale evaso in Italia ed insieme a Friuli/Trentino ed Emilia si arriva al 60% abbondante. Forse sarebbe meglio essere meno entusiasti anche se il livello di vita in lombardia è assolutamente.. un'eccellenza
Riforma della Giustizia.....
10.10|09:41 Lettore_21074
Se tutti gli inquisiti fossero colpevoli e andassero in GALERa,in giro non ci sarebbe più nessuno!Ecco come siamo messi......
In esilio lui e anche i mafiosi (entrambi puzzano di marcio)
10.10|09:41 Panamon
Come cantano i Punkreas: "Il vero risultato del miracolo padano... l'ndrangheta a Milaaaano!" Siete a favore di pene esemplari per i politici collusi con le mafie? Fatevi sentire! Io voto "in esilio in Libia a calci": con un sano accordo bilaterale, in cambio di questi politici accolgo volentieri clandestini, rifugiati e profughi. Oppure anche in esilio in Tunisia, dove sono già decisamente abituati ad accogliere e tenersi i nostri politici. L'importante è che vadano fuori dai marrons glacés perché agli italiani iniziano a prudere le mani.
Ma perché comprare i voti porta in galera
10.10|09:41 brunof
e falsificare le firme per la presentazione di una lista no?
Quello che ci meraviglia e che non c'è un comunista tra tutti questi malfattori...
10.10|09:41 milite1
Si proprio così.
La paura e che siano solo i comunisti le persone che non commettono reati,che non rubano,che non comprano voti, che rigano dritto...ed invece...haimè....!!!
Sappiamo bene l'omertà che regna e che mai nessuno denuncerà questi malafattori che esistono come minimo nella stessa misura di quelli che ci stanno metendo in galera, se non di più....!!!!
C'è un solo modo x scoprirlo...lo vedremo alle elezioni....!!!!
MA PRENDERA' IL VITALIZIO?
10.10|09:41 elisamaria
secondo me certa gente dovrebbe essere sospesa immediatamente dalla retribuzione percepita come consigliere e assessore e non dovrebbe neanche avere diritto al vitalizio perchè ha occupato illegittimamente una posizione politica. C'è qualcuno del pirellone che mi aiuta a capire queste cose? O siete tutti occupati- vista l'aria che tira - a procurarvi alibi e coperture?
cari berluscones..
10.10|09:39 rroby66
l'unico vero "sinistro" in Italia si chiama papi e il suo sistema di potere di cui vediamo qui un altro fulgido esempio
Se le accuse venissero confermate da un processo, sarebbe grave
10.10|09:39 pepiprisco
Invece ai soliti ultras della politica basta poco per accendersi, forse perchè sono in vista le elezioni. LA recente cronaca è piena di casi simili, poi le assoluzioni e il laconico ci siamo sbagliati. Nel frattempo chi lo paga il danno, anche politico. Quindi è meglio aspettare, prima di condannare mediaticamente. L'attenzione asfissiante è sempre sul centrodestra, ma è assolutamente un caso. Gli altri sono bravissimi e non hanno mai collusioni con il crimine, specie al sud.
Onestà: vocabolo in disuso
10.10|09:39 signoralalla
Dove sono finiti tutti quegli uomini (e donne) che basavano la loro vita sulla vera onestà, quella che si antepone a tutto il resto? Io ne ho conosciuti molti che si dedicavano alla politica locale e molti di loro dormono l'eterno sonno del Giusto. Ecco perché occorre mantenere gli enti minori come i Comuni e, se necessario, le province ed eliminare tutto il resto dove non ci può essere il diretto controllo del cittadino. Riorganizziamoci per rimpicciolire l'Italia, perché siamo andati troppo oltre.
Lazio, Roma, Lombardia, Lombardia Lazio Roma, sembra un bel circuito
10.10|09:37 pepiprisco
Un pò di pressione mediatico- giudiziaria può tornare utile. Lazio, Roma, Lombardia finché non cedono
Formigoni
10.10|09:37 nauta
Formigoni è bravissimo a spiegare come sia efficientissimo e onestissimo. Indubbiamente è dotato di eloquente facondia! Però lo riconosca : è sordo e cieco. Non si è mai accorto di quello che avveniva attorno a lui! E non era poco!
QUANDO QUESTA GENTE PAGA PER ESSERE ELETTA
10.10|09:37 giulioconsol
Poi deve rifarsi in tutti i modi della spesa sostenuta e avere un guadagno dall'elezione. Da questo si capisce quali utilità può dare una tale persona al Paese
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Top News
Rassegna stampa del 11 ottobre 2012
Valida solo per 24 ore.
E' salvabile in pdf per l'archivio
http://tweb.interno.it/news/daily/rasse ... STAMPA.pdf
Valida solo per 24 ore.
E' salvabile in pdf per l'archivio
http://tweb.interno.it/news/daily/rasse ... STAMPA.pdf
Re: Top News
Sull’onda del caso Sallusti, riecco l’ammazza-blog
di Guido Scorza | 11 ottobre 2012
Ci risiamo. Deve essere davvero irresistibile per alcuni Parlamentari italiani la tentazione di imbavagliare il web costringendo la blogosfera al silenzio.
Non si spiega diversamente perché, ciclicamente, in Parlamento faccia capolino l’idea liberticida di assoggettare tutti i “siti informatici” all’obbligo di rettifica previsto dalla vecchia legge sulla stampa.
48 ore per procedere alla rettifica a pena di una sanzione pecuniaria a quattro zeri per i gestori di tutti i siti informatici.
E’ questo il contenuto di una pioggia di emendamenti presentati al Disegno di Legge in materia di diffamazione che il Senato sta discutendo, in questi giorni, a ritmo serrato, sull’onda emotiva del caso Sallusti.
E’ tri-partisan l’ostinata volontà di imbavagliare la Rete o, almeno, l’ignoranza dell’impatto che il provvedimento avrà sull’informazione online: Caliendo, Mugnai e Mantovani i Senatori firmatari di emendamenti in tal senso per il Pdl, Casson e Maritati per il Pd e Mura e Mazzatorta per la Lega.
Nessuno sembra capace di resistere alla tentazione.
Neppure, a ben vedere, i primi firmatari del disegno di legge, Chiti e Gasparri che, dopo averlo depositato, ci hanno ripensato, ed oggi propongono di aggiungervi anche una disposizione volta proprio ad estendere l’obbligo di rettifica a tutti i “gestori di siti informatici di natura editoriale”.
Peccato che la specifica “natura editoriale”, significhi poco o nulla, complice una disciplina dell’editoria scritta male e “ritoccata” peggio, per effetto della quale, ogni sito informatico potrebbe considerarsi avente natura editoriale e, come tale, soggetto all’obbligo di rettifica.
Sembra un autentico paradosso: il Parlamento, lavorando ad un disegno di legge a difesa della libertà di informazione, minaccia – poco conta quanto consapevolmente – di massacrare le forme più moderne e penetranti di esercizio della libertà di informazione sul web.
E’ inutile ricordare che se venisse introdotto un obbligo di rettifica, entro 48 ore, per tutti i gestori di siti informatici, il giorno dopo centinaia di migliaia di cittadini, produttori di informazione online rinuncerebbero per non correre il rischio di incappare nelle pesanti sanzioni previste per l’ipotesi di inadempimento all’obbligo di rettifica o, peggio ancora, inizierebbero a rettificare le informazioni pubblicate a prescindere dalla fondatezza o infondatezza della richiesta.
E’, importante, sventare immediatamente questo nuovo gravissimo attacco alla libertà di informazione online come, sembra, si accingono a tentare di fare i Senatori Vita e Vimercati, presentando dei contro-emendamenti.
Si vota, in Commissione Giustizia, al Senato, Martedì. Fino ad allora, l’imperativo categorico è parlare della questione il più possibile perché, almeno, nessuno, il giorno dopo, in Parlamento, possa dire che non si era accorto di quanto stava per accadere.
Di bavagli al web, nel secolo della Rete, non vogliamo più sentir parlare.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10 ... og/379675/
di Guido Scorza | 11 ottobre 2012
Ci risiamo. Deve essere davvero irresistibile per alcuni Parlamentari italiani la tentazione di imbavagliare il web costringendo la blogosfera al silenzio.
Non si spiega diversamente perché, ciclicamente, in Parlamento faccia capolino l’idea liberticida di assoggettare tutti i “siti informatici” all’obbligo di rettifica previsto dalla vecchia legge sulla stampa.
48 ore per procedere alla rettifica a pena di una sanzione pecuniaria a quattro zeri per i gestori di tutti i siti informatici.
E’ questo il contenuto di una pioggia di emendamenti presentati al Disegno di Legge in materia di diffamazione che il Senato sta discutendo, in questi giorni, a ritmo serrato, sull’onda emotiva del caso Sallusti.
E’ tri-partisan l’ostinata volontà di imbavagliare la Rete o, almeno, l’ignoranza dell’impatto che il provvedimento avrà sull’informazione online: Caliendo, Mugnai e Mantovani i Senatori firmatari di emendamenti in tal senso per il Pdl, Casson e Maritati per il Pd e Mura e Mazzatorta per la Lega.
Nessuno sembra capace di resistere alla tentazione.
Neppure, a ben vedere, i primi firmatari del disegno di legge, Chiti e Gasparri che, dopo averlo depositato, ci hanno ripensato, ed oggi propongono di aggiungervi anche una disposizione volta proprio ad estendere l’obbligo di rettifica a tutti i “gestori di siti informatici di natura editoriale”.
Peccato che la specifica “natura editoriale”, significhi poco o nulla, complice una disciplina dell’editoria scritta male e “ritoccata” peggio, per effetto della quale, ogni sito informatico potrebbe considerarsi avente natura editoriale e, come tale, soggetto all’obbligo di rettifica.
Sembra un autentico paradosso: il Parlamento, lavorando ad un disegno di legge a difesa della libertà di informazione, minaccia – poco conta quanto consapevolmente – di massacrare le forme più moderne e penetranti di esercizio della libertà di informazione sul web.
E’ inutile ricordare che se venisse introdotto un obbligo di rettifica, entro 48 ore, per tutti i gestori di siti informatici, il giorno dopo centinaia di migliaia di cittadini, produttori di informazione online rinuncerebbero per non correre il rischio di incappare nelle pesanti sanzioni previste per l’ipotesi di inadempimento all’obbligo di rettifica o, peggio ancora, inizierebbero a rettificare le informazioni pubblicate a prescindere dalla fondatezza o infondatezza della richiesta.
E’, importante, sventare immediatamente questo nuovo gravissimo attacco alla libertà di informazione online come, sembra, si accingono a tentare di fare i Senatori Vita e Vimercati, presentando dei contro-emendamenti.
Si vota, in Commissione Giustizia, al Senato, Martedì. Fino ad allora, l’imperativo categorico è parlare della questione il più possibile perché, almeno, nessuno, il giorno dopo, in Parlamento, possa dire che non si era accorto di quanto stava per accadere.
Di bavagli al web, nel secolo della Rete, non vogliamo più sentir parlare.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10 ... og/379675/
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Top News
«Castro grave, morte cerebrale»
Voci su salute Líder máximo
11 ottobre 2012 A - A Nelle ultime ore stanno circolando sul web 'rumors' secondo i quali sarebbero di gran lunga peggiorate le condizioni di salute di Fidel Castro.
FOTO | VIDEO
La provenienza delle voci è esterna a Cuba. L'edizione on line del quotidiano venezuelano «El Nacional» parla addirittura di «morte cerebrale»: l'ex presidente cubano, 86 anni, sarebbe collegato a un respiratore artificiale.
Il giornalista cubano Alberto Muller, scrive da Miami sul suo blog che «da mesi la sindrome da demenza senile di Castro si è aggravata fino al punto che il leader rivoluzionario cubano non riesce neanche a sedersi a cenare con i suoi figli».
Muller aggiunge che « Castro non riesce nè a camminare nè a parlare», e, conferma, «neanche a respirare autonomamente». Anche la blogger cubana Yoani Sanchez ne parla sul suo profilo twitter. «Il mio telefono non smette di suonare. Tutti mi chiedono notizie sulla salute di Fidel Castro ma non ho nessuna certezza, so solo che circolano rumors», si legge in un messaggio pubblicato oggi.
Voci su salute Líder máximo
11 ottobre 2012 A - A Nelle ultime ore stanno circolando sul web 'rumors' secondo i quali sarebbero di gran lunga peggiorate le condizioni di salute di Fidel Castro.
FOTO | VIDEO
La provenienza delle voci è esterna a Cuba. L'edizione on line del quotidiano venezuelano «El Nacional» parla addirittura di «morte cerebrale»: l'ex presidente cubano, 86 anni, sarebbe collegato a un respiratore artificiale.
Il giornalista cubano Alberto Muller, scrive da Miami sul suo blog che «da mesi la sindrome da demenza senile di Castro si è aggravata fino al punto che il leader rivoluzionario cubano non riesce neanche a sedersi a cenare con i suoi figli».
Muller aggiunge che « Castro non riesce nè a camminare nè a parlare», e, conferma, «neanche a respirare autonomamente». Anche la blogger cubana Yoani Sanchez ne parla sul suo profilo twitter. «Il mio telefono non smette di suonare. Tutti mi chiedono notizie sulla salute di Fidel Castro ma non ho nessuna certezza, so solo che circolano rumors», si legge in un messaggio pubblicato oggi.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Top News
E' uno strano periodo questo dove il numero di personaggi del secondo novecento se ne stanno andando......
SI È SPENTO A 73 ANNI NELLA CITTÀ DI AUGSBURG
Addio ad Haller, l'ala di Bologna e Juve
Aveva avuto un attacco cardiaco sei anni fa
Soffriva di demenza senile e del morbo di Parkinson
Helmut Haller con la maglia bianconera durante la sua permanenza in Italia (Lapresse)
Si è spento nella città di Augsburg, a 73 anni, l'ex nazionale tedesco Helmut Haller, che ha militato per ben 11 anni in Italia nel Bologna (sei stagioni) e nella Juventus (cinque) vincendo tre scudetti: uno con i rossoblù, nella stagione 1962-63, e due con i bianconeri ( 1971-1972, 1972-1973). Haller, che in Italia era molto apprezzato ed era diventato molto popolare, apparteneva alla prima generazione di calciatori tedeschi a giocare all'estero, in un periodo in cui i trasferimenti di giocatori oltre-confine erano ancora limitati. Sei Haller anni fa aveva avuto un attacco cardiaco, dal quale non si era più ripreso vivendo in condizioni di non autosufficienza anche in seguito di una forte demenza senile e al morbo di Parkinson.
E una foto più recente del campione tedesco
CON LA NAZIONALE - Giocatore di livello internazionale, centrocampista d'attacco che univa tenacia e fantasia, Haller con la maglia della nazionale tedesca ha disputato a ben tre Mondiali. Dopo quello del '62 in Cile. Nell'edizione del 1966, in Inghilterra, è stato uno dei protagonisti, segnando 6 reti nel torneo, compreso l'1-0 della Germania contro l'Inghilterra nella finale del «gol fantasma» vinta dai padroni di casa 4-2. Haller ha fatto parte anche della nazionale tedesca al Mundial messicano del 1970, nel quale la Germania fu battuta in semifinale dall'Italia nella «storica» sfida terminata 4-3 ai supplementari. In totale con la maglia della nazionale ha giocato 33 partite realizzando 13 reti. Intensa anche la vita privata, con tre mogli. L''ultima - di origine cubana - l'aveva sposata nel 2003. Il campione tedesco lascia anche tre figli.
Redazione Online
11 ottobre 2012 | 22:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SI È SPENTO A 73 ANNI NELLA CITTÀ DI AUGSBURG
Addio ad Haller, l'ala di Bologna e Juve
Aveva avuto un attacco cardiaco sei anni fa
Soffriva di demenza senile e del morbo di Parkinson
Helmut Haller con la maglia bianconera durante la sua permanenza in Italia (Lapresse)
Si è spento nella città di Augsburg, a 73 anni, l'ex nazionale tedesco Helmut Haller, che ha militato per ben 11 anni in Italia nel Bologna (sei stagioni) e nella Juventus (cinque) vincendo tre scudetti: uno con i rossoblù, nella stagione 1962-63, e due con i bianconeri ( 1971-1972, 1972-1973). Haller, che in Italia era molto apprezzato ed era diventato molto popolare, apparteneva alla prima generazione di calciatori tedeschi a giocare all'estero, in un periodo in cui i trasferimenti di giocatori oltre-confine erano ancora limitati. Sei Haller anni fa aveva avuto un attacco cardiaco, dal quale non si era più ripreso vivendo in condizioni di non autosufficienza anche in seguito di una forte demenza senile e al morbo di Parkinson.
E una foto più recente del campione tedesco
CON LA NAZIONALE - Giocatore di livello internazionale, centrocampista d'attacco che univa tenacia e fantasia, Haller con la maglia della nazionale tedesca ha disputato a ben tre Mondiali. Dopo quello del '62 in Cile. Nell'edizione del 1966, in Inghilterra, è stato uno dei protagonisti, segnando 6 reti nel torneo, compreso l'1-0 della Germania contro l'Inghilterra nella finale del «gol fantasma» vinta dai padroni di casa 4-2. Haller ha fatto parte anche della nazionale tedesca al Mundial messicano del 1970, nel quale la Germania fu battuta in semifinale dall'Italia nella «storica» sfida terminata 4-3 ai supplementari. In totale con la maglia della nazionale ha giocato 33 partite realizzando 13 reti. Intensa anche la vita privata, con tre mogli. L''ultima - di origine cubana - l'aveva sposata nel 2003. Il campione tedesco lascia anche tre figli.
Redazione Online
11 ottobre 2012 | 22:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Top News
Non mi era mai capitato di vedere nulla di simile, la sede per il transito dei treni del metrò trasformati in canali per il transito delle gondole.
http://www.corriere.it/index.shtml?refresh_ce
Vedere articolo:
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
Temporale
a Napoli, binari
del metrò allagati
CRONACHE
Quaranta minuti
di burrasca, in centro i soccorsi dei vigili del fuoco
http://www.corriere.it/index.shtml?refresh_ce
Vedere articolo:
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
Temporale
a Napoli, binari
del metrò allagati
CRONACHE
Quaranta minuti
di burrasca, in centro i soccorsi dei vigili del fuoco
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: Padova Bimbo sottratto alla madre affidato al padre.
LA SENTENZA
Consulta: "No ai tagli agli stipendi
di manager pubblici e magistrati"
Secondo la Corte, la sforbiciata alle retribuzioni superiori ai 90mila euro, previsti dal decreto legge 78 del 2010, è incostituzionale. Illegittima anche la decurtazione ai compensi dei giudici
ROMA - I tagli alle retribuzioni superiori ai 90mila euro dei soli dirigenti pubblici, previsti dal decreto legge numero 78 del 2010, sono incostituzionali. Lo stesso vale per la decurtazione degli stipendi dei magistrati. Lo ha deciso la Consulta, stabilendo in particolare l'illegittimità dell'articolo 9, nella parte in cui dispone che - a decorrere dal primo gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 - "i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, previsti dai rispettivi ordinamenti, delle amministrazioni pubbliche, siano ridotti del 5% per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10% per la parte eccedente 150.000 euro". Per la Corte Costituzionale, "il tributo imposto determina un irragionevole effetto discriminatorio".
Per quanto riguarda i magistrati, la Consulta ha bocciato anche il comma 22 dello stesso articolo, dove dispone che non siano erogati, "senza possibilità di recupero, gli acconti degli anni 2011, 2012 e 2013 ed il conguaglio del triennio 2010-2012". E che "per il triennio 2013-2015 l'acconto spettante per il 2014 è pari alla misura già prevista per l'anno 2010 e il conguaglio per l'anno 2015 viene determinato con riferimento agli anni 2009, 2010 e 2014".
La manovra correttiva, varata dal governo Berlusconi con il decreto-legge nel maggio del 2010, era stata intitolata 'Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica'.
11 ottobre 2012)© Riproduzione riservata
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... -44318027/
..................................................................................................
Poi INPS è in defic .Tutti in quel calderone.
Ciao
Paolo11
Consulta: "No ai tagli agli stipendi
di manager pubblici e magistrati"
Secondo la Corte, la sforbiciata alle retribuzioni superiori ai 90mila euro, previsti dal decreto legge 78 del 2010, è incostituzionale. Illegittima anche la decurtazione ai compensi dei giudici
ROMA - I tagli alle retribuzioni superiori ai 90mila euro dei soli dirigenti pubblici, previsti dal decreto legge numero 78 del 2010, sono incostituzionali. Lo stesso vale per la decurtazione degli stipendi dei magistrati. Lo ha deciso la Consulta, stabilendo in particolare l'illegittimità dell'articolo 9, nella parte in cui dispone che - a decorrere dal primo gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 - "i trattamenti economici complessivi dei singoli dipendenti, anche di qualifica dirigenziale, previsti dai rispettivi ordinamenti, delle amministrazioni pubbliche, siano ridotti del 5% per la parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonché del 10% per la parte eccedente 150.000 euro". Per la Corte Costituzionale, "il tributo imposto determina un irragionevole effetto discriminatorio".
Per quanto riguarda i magistrati, la Consulta ha bocciato anche il comma 22 dello stesso articolo, dove dispone che non siano erogati, "senza possibilità di recupero, gli acconti degli anni 2011, 2012 e 2013 ed il conguaglio del triennio 2010-2012". E che "per il triennio 2013-2015 l'acconto spettante per il 2014 è pari alla misura già prevista per l'anno 2010 e il conguaglio per l'anno 2015 viene determinato con riferimento agli anni 2009, 2010 e 2014".
La manovra correttiva, varata dal governo Berlusconi con il decreto-legge nel maggio del 2010, era stata intitolata 'Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica'.
11 ottobre 2012)© Riproduzione riservata
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... -44318027/
..................................................................................................
Poi INPS è in defic .Tutti in quel calderone.
Ciao
Paolo11
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Top News
MEZZO SECOLO CON COCHI E RENATO - DIRANNO POCO O NULLA ALLE ULTIME DEGENERAZIONI MA PER I VECCHIETTI INCARNANO QUEL MONDO COMICO MENEGHINO CHE SI STACCAVA DAL MAINSTREAM ROMANESCO-NAPOLETANO - BATTUTE DEL TIPO SURREALE: RENATO: "QUANTO COSTA UN TRAM?". E COCHI: "UN TRAM FERMO COSTA COME UN TRAM IN MOTO, MENO IL PREZZO DELLA MOTO"….
Gian Luigi Paracchini per il "Corriere della Sera"
«Cochi? Grandissimo pigro». «Renato? Grandissimo rompiscatole». Anche se ammorbidita da una tenera ricorrenza, le nozze d'oro in palcoscenico, mezzo secolo cioè dal primo show, questa è una coppia esente da ipocrisie e inutili buonismi.
Come in tutti i sodalizi veri, radicati, Cochi Ponzoni, 71 anni e Renato Pozzetto, 72, hanno avuto momenti buoni, meno buoni, lunghi silenzi ma alla fine sono sempre rimasti Cochi e Renato. Due che sono cresciuti insieme e non se le sono mai mandate a dire, quando è servito.
Renato: «Una volta m'ha mandato a quel paese (eufemismo) in un teatro strapieno. E di brutto muso!». Cochi: «Ho sbagliato una battuta e lui mi sputtana di fronte al pubblico. Non potevo fare altro...». Renato: «Era una battuta cui tenevo. Io domandavo: "Quanto costa un tram?". E lui doveva rispondere: "Un tram fermo costa come un tram in moto, meno il prezzo della moto".
E invece ha fatto un tale casino! Poi però la gente ha riso lo stesso».
Anche se la torta manca (anagrafe e zuccheri non sempre si pigliano) Ponzoni e Pozzetto rievocano il loro anniversario al bar-pasticceria Gattullo, ghiotto, storico punto d'incontro milanese con quelli che sono stati alcuni dei loro compagni di strada: Enzo Jannacci, Bruno Lauzi, Beppe Viola, Lino Toffolo, Felice Andreasi e compagnia.
Quelli del cabaret, si potrebbe dire, guarda caso titolo del nuovo spettacolo che i due stanno per portare in tournée. Due ore di canzoni e ragionamenti come lo definiscono, farcito di successi con qualche chicca inedita come «Innocenza», una canzone mai registrata di Lauzi, dedicata a una donna di vita.
Come sono cominciate nel '62 queste nozze d'oro? «Cantando qualche canzone anarchica all'Osteria dell'Oca d'Oro, tenuta da Pino Pomè, pugile ma comunista, che teneva in cortile una riproduzione di Guernica. Ci venivano Lucio Fontana, Dino Buzzati, Luciano Bianciardi, Piero Manzoni che faceva vedere, senza aprirla però, la "Merda d'Artista" in scatoletta. La buona scuola non c'è mancata».
Poi il passaggio in altri templi dello spettacolo ragionato come il Cab 64 di Tinin Mantegazza dove vengono notati da Enzo Jannacci, quindi il Derby (1965) che sta al Cabaret italiano come il Cavern Club di Liverpool ai Beatles. Quello è il periodo che entrambi ricordano più volentieri e che li spingerà verso la tv in «Quelli della domenica» ('68), «Il poeta e il contadino» ('73), «Canzonissima» ('74) con canzoni popolate di galline che ripetono il loro gesto, di gente che si sposta le efelidi, di sciocchi in blu che ballano. E i tormentoni? «Bene, bravo 7 più», «A me mi piace il mare, effettivamente», «Qui siamo sui milleetrè».
«A Canzonissima '74 avevamo portato con noi Massimo Boldi, uno che poi ha fatto un po' di film, ma Raffaella Carrà non lo voleva. Chiaro che lei stando sul pianeta del "Tuca-Tuca" non capiva il nostro modo di fare ironia. Non abbiamo mollato e con i dirigenti si è arrivati al compromesso». Da lì però la ditta Cochi e Renato prende strade diverse: più teatro per il primo, più cinema per il secondo.
Cochi: «Fare film insieme era impossibile perché ci offrivano parti allucinanti tipo Peppone e don Camillo o coppia di Carabinieri, poi ci siamo trovati in Sturmtruppen ma era un'altra cosa». Renato: «Non è vero che abbiamo litigato, siamo sempre rimasti in contatto anche se nel privato abbiamo preferito tenerci su vite parallele».
E infatti la reunion nel nuovo secolo, dopo un tot di anni, è avvenuta sia in tv («Nebbia in val Padana») sia in teatro («Stiamo lavorando per voi») fra luci e ombre ma come se si fossero lasciati il giorno prima. Il tempo che passa? Un giorno Paolo Villaggio ha amaramente annotato come per un comico che invecchia sia difficile continuare a far ridere. E poi, la politica insegna, va molto di moda la rottamazione dell'anziano. Che cosa ne pensano i due ex ragazzi? E com'è cambiato il pubblico?
Cochi: «Non è che l'anagrafe sia una valore assoluto. Poi non si può negare che molta gente ci voglia ancora bene, se no mica ci offrirebbero teatri così importanti no?». Renato: «In politica la rottamazione la capisco di più perché sentire gente che ripete da 40 anni le stesse cose, ti girano per forza le scatole. Con le canzoni no. Il pubblico? Come la politica, come la corruzione, è figlio del periodo. Se applaudono le schifezze al cinema, se votano così è perché gli va bene».
Dove collochiamo il fenomeno di «I soliti idioti»? Cochi dice di essersi fermato a Aldo, Giovanni e Giacomo. Renato ha trovato un quid, «però costruirci su un film è dura». Perfettamente comprensibile per due che hanno preso lezioni di chitarra da Gaber, che andavano in vacanza a Cesenatico con Fo e che hanno vissuto in simbiosi con Jannacci.
Da escludere però che si mettano a studiare tardivamente da guru come, in modi diversi, Celentano e Grillo. Loro in fondo sono sempre convinti che «la vita l'è bela, basta avere l'ombrela, che ti para la testa, sembra un giorno di festa...».
Gian Luigi Paracchini per il "Corriere della Sera"
«Cochi? Grandissimo pigro». «Renato? Grandissimo rompiscatole». Anche se ammorbidita da una tenera ricorrenza, le nozze d'oro in palcoscenico, mezzo secolo cioè dal primo show, questa è una coppia esente da ipocrisie e inutili buonismi.
Come in tutti i sodalizi veri, radicati, Cochi Ponzoni, 71 anni e Renato Pozzetto, 72, hanno avuto momenti buoni, meno buoni, lunghi silenzi ma alla fine sono sempre rimasti Cochi e Renato. Due che sono cresciuti insieme e non se le sono mai mandate a dire, quando è servito.
Renato: «Una volta m'ha mandato a quel paese (eufemismo) in un teatro strapieno. E di brutto muso!». Cochi: «Ho sbagliato una battuta e lui mi sputtana di fronte al pubblico. Non potevo fare altro...». Renato: «Era una battuta cui tenevo. Io domandavo: "Quanto costa un tram?". E lui doveva rispondere: "Un tram fermo costa come un tram in moto, meno il prezzo della moto".
E invece ha fatto un tale casino! Poi però la gente ha riso lo stesso».
Anche se la torta manca (anagrafe e zuccheri non sempre si pigliano) Ponzoni e Pozzetto rievocano il loro anniversario al bar-pasticceria Gattullo, ghiotto, storico punto d'incontro milanese con quelli che sono stati alcuni dei loro compagni di strada: Enzo Jannacci, Bruno Lauzi, Beppe Viola, Lino Toffolo, Felice Andreasi e compagnia.
Quelli del cabaret, si potrebbe dire, guarda caso titolo del nuovo spettacolo che i due stanno per portare in tournée. Due ore di canzoni e ragionamenti come lo definiscono, farcito di successi con qualche chicca inedita come «Innocenza», una canzone mai registrata di Lauzi, dedicata a una donna di vita.
Come sono cominciate nel '62 queste nozze d'oro? «Cantando qualche canzone anarchica all'Osteria dell'Oca d'Oro, tenuta da Pino Pomè, pugile ma comunista, che teneva in cortile una riproduzione di Guernica. Ci venivano Lucio Fontana, Dino Buzzati, Luciano Bianciardi, Piero Manzoni che faceva vedere, senza aprirla però, la "Merda d'Artista" in scatoletta. La buona scuola non c'è mancata».
Poi il passaggio in altri templi dello spettacolo ragionato come il Cab 64 di Tinin Mantegazza dove vengono notati da Enzo Jannacci, quindi il Derby (1965) che sta al Cabaret italiano come il Cavern Club di Liverpool ai Beatles. Quello è il periodo che entrambi ricordano più volentieri e che li spingerà verso la tv in «Quelli della domenica» ('68), «Il poeta e il contadino» ('73), «Canzonissima» ('74) con canzoni popolate di galline che ripetono il loro gesto, di gente che si sposta le efelidi, di sciocchi in blu che ballano. E i tormentoni? «Bene, bravo 7 più», «A me mi piace il mare, effettivamente», «Qui siamo sui milleetrè».
«A Canzonissima '74 avevamo portato con noi Massimo Boldi, uno che poi ha fatto un po' di film, ma Raffaella Carrà non lo voleva. Chiaro che lei stando sul pianeta del "Tuca-Tuca" non capiva il nostro modo di fare ironia. Non abbiamo mollato e con i dirigenti si è arrivati al compromesso». Da lì però la ditta Cochi e Renato prende strade diverse: più teatro per il primo, più cinema per il secondo.
Cochi: «Fare film insieme era impossibile perché ci offrivano parti allucinanti tipo Peppone e don Camillo o coppia di Carabinieri, poi ci siamo trovati in Sturmtruppen ma era un'altra cosa». Renato: «Non è vero che abbiamo litigato, siamo sempre rimasti in contatto anche se nel privato abbiamo preferito tenerci su vite parallele».
E infatti la reunion nel nuovo secolo, dopo un tot di anni, è avvenuta sia in tv («Nebbia in val Padana») sia in teatro («Stiamo lavorando per voi») fra luci e ombre ma come se si fossero lasciati il giorno prima. Il tempo che passa? Un giorno Paolo Villaggio ha amaramente annotato come per un comico che invecchia sia difficile continuare a far ridere. E poi, la politica insegna, va molto di moda la rottamazione dell'anziano. Che cosa ne pensano i due ex ragazzi? E com'è cambiato il pubblico?
Cochi: «Non è che l'anagrafe sia una valore assoluto. Poi non si può negare che molta gente ci voglia ancora bene, se no mica ci offrirebbero teatri così importanti no?». Renato: «In politica la rottamazione la capisco di più perché sentire gente che ripete da 40 anni le stesse cose, ti girano per forza le scatole. Con le canzoni no. Il pubblico? Come la politica, come la corruzione, è figlio del periodo. Se applaudono le schifezze al cinema, se votano così è perché gli va bene».
Dove collochiamo il fenomeno di «I soliti idioti»? Cochi dice di essersi fermato a Aldo, Giovanni e Giacomo. Renato ha trovato un quid, «però costruirci su un film è dura». Perfettamente comprensibile per due che hanno preso lezioni di chitarra da Gaber, che andavano in vacanza a Cesenatico con Fo e che hanno vissuto in simbiosi con Jannacci.
Da escludere però che si mettano a studiare tardivamente da guru come, in modi diversi, Celentano e Grillo. Loro in fondo sono sempre convinti che «la vita l'è bela, basta avere l'ombrela, che ti para la testa, sembra un giorno di festa...».
Re: Top News
Melandri non si candida, ma il governo la nomina capo della fondazione Maxxi
L'ex ministro della Cultura nominato dal suo successore a capo del Museo delle arti del XXI secolo. Insorge il Pdl: "L'esecutivo non ha il nostro voto per risolvere i problemi di organigramma del Pd". E i democratici restano i soli a difendere la scelta. Protestano Vendola e perfino l'Udc
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 18 ottobre 2012
Il governo tecnico accusato di lottizzazione. Succede con la nomina di Giovanna Melandri, ex ministro allora diessino dei Beni Culturali nei governi D’Alema e Amato (dal 1998 al 2001) e nominato oggi dal suo successore Lorenzo Ornaghi presidente della Fondazione Maxxi, che regge il Museo nazionale delle arti del XXI secolo. La conferma ufficiale è arrivata oggi dallo stesso ministero dove la Melandri ha incontrato lo stesso Ornaghi e il segretario generale Antonia Pasqua Recchia. Le critiche al governo partono dal capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri e fin qui ci sarebbe poco da meravigliarsi: “E’ sconcertante la nomina da parte del ministro Ornaghi di un deputato in carica del Pd alla presidenza del Maxxi – dichiara – Da parte di un governo tecnico non poteva arrivare una scelta più sbagliata, sia sotto il profilo politico che della competenza. Assistiamo ad un episodio di inspiegabile e selvaggia lottizzazione”. Finché non arriva un’interpretazione più profonda del capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto: “E’ il secondo deputato del Pd che viene chiamato ad un alto incarico tecnico, con scelte francamente inaccettabili anche perché questo governo non ha il nostro voto per risolvere problemi di organigramma, e magari di rinnovamento, del Pd”. Chi è l’altro deputato cui si riferisce Cicchitto? Lo spiega il collega della Lega Nord Gianpaolo Dozzo: “Dopo la nomina di un deputato del Pd, Luigi Nicolais, alla presidenza del Cnr, ora il governo nomina un altro deputato del Pd, Giovanna Melandri, alla presidenza del Maxxi. Neppure i peggiori governi della peggiore partitocrazia si erano mai spinti a tanto”. Anche Nicolais, come la Melandri, è stato ministro di un governo di centrosinistra: aveva la delega alla Funzione Pubblica nel secondo governo Prodi, dal 2006 al 2008.
La Melandri aveva da poche settimane annunciato – suscitando per dire il vero meno clamore di Veltroni e D’Alema – che non si sarebbe ricandidata in Parlamento. Per contro proprio oggi 22 parlamentari definiti “veltroniani” hanno diffuso una nota di, chiamiamolo così, endorsement a Pierluigi Bersani per la sua corsa e alle primarie e alle elezioni politiche.
Le dichiarazioni dei parlamentari del centrodestra si sono ovviamente affollate l’una sull’altra sulla questione (si distingue Giuseppe Moles: “Monti regala un ‘maxxi vitalizio’ alla Melandri”), ma alla lunga è rimasto solo il Pd a difendere la scelta del governo. Perché si mette di mezzo il leader di Sinistra Ecologia e Libertà Nichi Vendola: “Nulla di personale contro Giovanna Melandri che io stimo molto, ma l’ex ministro Melandri e’ attualmente parlamentare. Quindi stilisticamente mi pare una cosa complicata da digerire. Non è un bel gesto da parte del governo”. Ma perché anche l’Udc abbandona Ornaghi, peraltro un tempo definito vicino a posizioni moderate e cattoliche: “Fermo restando il rapporto di stima nei confronti dell’onorevole Giovanna Melandri – dichiara il presidente dei deputati centristi, Gian Luca Galletti - riteniamo del tutto inopportuna la scelta del ministro Lorenzo Ornaghi di nominare la collega alla presidenza del Maxxi di Roma. In una condizione normale non dovremmo neanche spiegarne le ragioni e per questo siamo sorpresi”.
L'ex ministro della Cultura nominato dal suo successore a capo del Museo delle arti del XXI secolo. Insorge il Pdl: "L'esecutivo non ha il nostro voto per risolvere i problemi di organigramma del Pd". E i democratici restano i soli a difendere la scelta. Protestano Vendola e perfino l'Udc
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 18 ottobre 2012
Il governo tecnico accusato di lottizzazione. Succede con la nomina di Giovanna Melandri, ex ministro allora diessino dei Beni Culturali nei governi D’Alema e Amato (dal 1998 al 2001) e nominato oggi dal suo successore Lorenzo Ornaghi presidente della Fondazione Maxxi, che regge il Museo nazionale delle arti del XXI secolo. La conferma ufficiale è arrivata oggi dallo stesso ministero dove la Melandri ha incontrato lo stesso Ornaghi e il segretario generale Antonia Pasqua Recchia. Le critiche al governo partono dal capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri e fin qui ci sarebbe poco da meravigliarsi: “E’ sconcertante la nomina da parte del ministro Ornaghi di un deputato in carica del Pd alla presidenza del Maxxi – dichiara – Da parte di un governo tecnico non poteva arrivare una scelta più sbagliata, sia sotto il profilo politico che della competenza. Assistiamo ad un episodio di inspiegabile e selvaggia lottizzazione”. Finché non arriva un’interpretazione più profonda del capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto: “E’ il secondo deputato del Pd che viene chiamato ad un alto incarico tecnico, con scelte francamente inaccettabili anche perché questo governo non ha il nostro voto per risolvere problemi di organigramma, e magari di rinnovamento, del Pd”. Chi è l’altro deputato cui si riferisce Cicchitto? Lo spiega il collega della Lega Nord Gianpaolo Dozzo: “Dopo la nomina di un deputato del Pd, Luigi Nicolais, alla presidenza del Cnr, ora il governo nomina un altro deputato del Pd, Giovanna Melandri, alla presidenza del Maxxi. Neppure i peggiori governi della peggiore partitocrazia si erano mai spinti a tanto”. Anche Nicolais, come la Melandri, è stato ministro di un governo di centrosinistra: aveva la delega alla Funzione Pubblica nel secondo governo Prodi, dal 2006 al 2008.
La Melandri aveva da poche settimane annunciato – suscitando per dire il vero meno clamore di Veltroni e D’Alema – che non si sarebbe ricandidata in Parlamento. Per contro proprio oggi 22 parlamentari definiti “veltroniani” hanno diffuso una nota di, chiamiamolo così, endorsement a Pierluigi Bersani per la sua corsa e alle primarie e alle elezioni politiche.
Le dichiarazioni dei parlamentari del centrodestra si sono ovviamente affollate l’una sull’altra sulla questione (si distingue Giuseppe Moles: “Monti regala un ‘maxxi vitalizio’ alla Melandri”), ma alla lunga è rimasto solo il Pd a difendere la scelta del governo. Perché si mette di mezzo il leader di Sinistra Ecologia e Libertà Nichi Vendola: “Nulla di personale contro Giovanna Melandri che io stimo molto, ma l’ex ministro Melandri e’ attualmente parlamentare. Quindi stilisticamente mi pare una cosa complicata da digerire. Non è un bel gesto da parte del governo”. Ma perché anche l’Udc abbandona Ornaghi, peraltro un tempo definito vicino a posizioni moderate e cattoliche: “Fermo restando il rapporto di stima nei confronti dell’onorevole Giovanna Melandri – dichiara il presidente dei deputati centristi, Gian Luca Galletti - riteniamo del tutto inopportuna la scelta del ministro Lorenzo Ornaghi di nominare la collega alla presidenza del Maxxi di Roma. In una condizione normale non dovremmo neanche spiegarne le ragioni e per questo siamo sorpresi”.
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Google [Bot], Majestic-12 [Bot], Semrush [Bot] e 4 ospiti