ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
la stampa.
Grillo senza freni nei sondaggi
sale al 21 per cento
Il Pdl crolla al 14,3%,
il Pd primo con quasi il 26%
Si rafforza l’ipotesi
di una Grande coalizione
CARLO BERTINI
ROMA
Ha tutte le carte in regola per esser definito un sondaggio choc, perché per la prima volta fotografa una realtà finora temuta dai partiti, ma ancora mai certificata da un numero così dirompente: la Swg di Trieste assegna al Movimento 5 Stelle di Grillo un 21% tondo tondo, che colloca la forza politica del comico genovese sopra il Pdl (al 14,3%) e al secondo posto dopo il Pd (al 25,9%).
E’ la rilevazione diffusa ieri ad Agorà, che vede gli altri partiti più o meno stabili e la fiducia in Monti in leggero calo dal 39 al 37%. E da cui si evince che la crescita dei consensi grillini stavolta è a discapito Di Pietro, che perde l’1,5% dei consensi, al 4,3% rispetto ad una settimana fa, mentre l’M5S cresce appunto dell’1,6%. Saranno pure gli scandali che hanno coinvolto esponenti dell’Idv nel Lazio, saranno le inchieste lombarde e il caos che regna nel centrodestra, altro bacino di pesca in potenziale espansione; sarà pure merito del successo della campagna a tappeto di Grillo in Sicilia, dove ogni sera le piazze traboccano. Fatto sta che oggi i 5 Stelle sono il secondo partito d’Italia, anche in diverse rilevazioni più riservate fatte da altri autorevoli istituti. E se ha ragione Roberto Weber di Swg a dire al Corriere Tv che quello di Grillo «è un partito spugna» come fu la Lega dei tempi migliori; un partito che se arrivasse all’8% in Sicilia potrebbe tranquillamente raggiungere il 21% su scala nazionale, allora le implicazioni sul piano istituzionale sarebbero molteplici. E le forze politiche già tremano.
Solo a livello teorico, al primo partito di opposizione, chiunque vinca le elezioni, spetta indicare un suo esponente per la presidenza del Copasir, il comitato di controllo sui servizi segreti; è vero che bisogna sia votato dalla maggioranza della commissione e che la scelta del nome non per forza debba cadere su un membro di questo o quel partito di opposizione; è vero che i 5 Stelle potrebbero subito tirarsi fuori da tutte le trattative e rinunciare ad ogni incarico istituzionale. Detto questo, la prassi parlamentare vuole pure che due vicepresidenze su quattro della Camera, stessa cosa al Senato, vadano alle opposizioni: oggi ad esempio i vice di Fini sono la Bindi del Pd e Buttiglione dell’Udc, oltre a Lupi e Leone del Pdl.
E al Senato sono la Bonino e Chiti del Pd, oltre a Nania del Pdl e a Rosy Mauro della Lega. Quindi, sempre restando nell’ipotesi fissata dai sondaggi, anche Grillo potrebbe far eleggere uno dei suoi sugli scranni più alti, ma non solo: la prassi vuole che all’opposizione tocchi anche un vicepresidente per ognuna delle 14 commissioni permanenti, la presidenza della Vigilanza Rai e quella delle giunte per le elezioni e della giunta per le autorizzazioni. «Sono convinto che Grillo in prima battuta non accetterebbe nulla di tutto ciò - sostiene Osvaldo Napoli, vicecapogruppo del Pdl - perché se accettasse una vicepresidenza di Camera e Senato, si tarperebbe le ali per dar battaglia in aula e mettere in pratica ostruzionismi vari; stessa cosa avverrebbe con le vicepresidenze delle commissioni. Ma non credo rifiuterebbe la Vigilanza Rai o le presidenze di quelle giunte. Certo se diventasse il secondo partito, la grande coalizione diverrebbe una scelta obbligata e si correrebbe il rischio di avere un Parlamento ingovernabile».
Quelli che nel Pd da sempre tengono d’occhio tutti i sondaggi, come Paolo Gentiloni, non credono che Grillo arriverà secondo, «ma un partito anti-sistema con un risultato a due cifre, in un sistema tendenzialmente più proporzionale, può avere una forza micidiale: può far eleggere una valanga di parlamentari che possono avere un’influenza determinante, tale da costringere tutti gli altri alla grande coalizione. Come si può frenare questa tendenza? Con la capacità di rinnovarsi dei partiti: il Pd grazie alle primarie e indirettamente al ruolo di Renzi». E non sarà un caso se da giorni Renzi sia diventato il primo bersaglio di Grillo che lo definisce «il giovane-vecchio» e lo copre di simpatici epiteti come «ebetino inconsapevole, vuoto con il buco intorno»; salvo poi dire che «se si comporta bene valuterò la sua iscrizione al Movimento come attivista: si sentirà a casa...».
Grillo senza freni nei sondaggi
sale al 21 per cento
Il Pdl crolla al 14,3%,
il Pd primo con quasi il 26%
Si rafforza l’ipotesi
di una Grande coalizione
CARLO BERTINI
ROMA
Ha tutte le carte in regola per esser definito un sondaggio choc, perché per la prima volta fotografa una realtà finora temuta dai partiti, ma ancora mai certificata da un numero così dirompente: la Swg di Trieste assegna al Movimento 5 Stelle di Grillo un 21% tondo tondo, che colloca la forza politica del comico genovese sopra il Pdl (al 14,3%) e al secondo posto dopo il Pd (al 25,9%).
E’ la rilevazione diffusa ieri ad Agorà, che vede gli altri partiti più o meno stabili e la fiducia in Monti in leggero calo dal 39 al 37%. E da cui si evince che la crescita dei consensi grillini stavolta è a discapito Di Pietro, che perde l’1,5% dei consensi, al 4,3% rispetto ad una settimana fa, mentre l’M5S cresce appunto dell’1,6%. Saranno pure gli scandali che hanno coinvolto esponenti dell’Idv nel Lazio, saranno le inchieste lombarde e il caos che regna nel centrodestra, altro bacino di pesca in potenziale espansione; sarà pure merito del successo della campagna a tappeto di Grillo in Sicilia, dove ogni sera le piazze traboccano. Fatto sta che oggi i 5 Stelle sono il secondo partito d’Italia, anche in diverse rilevazioni più riservate fatte da altri autorevoli istituti. E se ha ragione Roberto Weber di Swg a dire al Corriere Tv che quello di Grillo «è un partito spugna» come fu la Lega dei tempi migliori; un partito che se arrivasse all’8% in Sicilia potrebbe tranquillamente raggiungere il 21% su scala nazionale, allora le implicazioni sul piano istituzionale sarebbero molteplici. E le forze politiche già tremano.
Solo a livello teorico, al primo partito di opposizione, chiunque vinca le elezioni, spetta indicare un suo esponente per la presidenza del Copasir, il comitato di controllo sui servizi segreti; è vero che bisogna sia votato dalla maggioranza della commissione e che la scelta del nome non per forza debba cadere su un membro di questo o quel partito di opposizione; è vero che i 5 Stelle potrebbero subito tirarsi fuori da tutte le trattative e rinunciare ad ogni incarico istituzionale. Detto questo, la prassi parlamentare vuole pure che due vicepresidenze su quattro della Camera, stessa cosa al Senato, vadano alle opposizioni: oggi ad esempio i vice di Fini sono la Bindi del Pd e Buttiglione dell’Udc, oltre a Lupi e Leone del Pdl.
E al Senato sono la Bonino e Chiti del Pd, oltre a Nania del Pdl e a Rosy Mauro della Lega. Quindi, sempre restando nell’ipotesi fissata dai sondaggi, anche Grillo potrebbe far eleggere uno dei suoi sugli scranni più alti, ma non solo: la prassi vuole che all’opposizione tocchi anche un vicepresidente per ognuna delle 14 commissioni permanenti, la presidenza della Vigilanza Rai e quella delle giunte per le elezioni e della giunta per le autorizzazioni. «Sono convinto che Grillo in prima battuta non accetterebbe nulla di tutto ciò - sostiene Osvaldo Napoli, vicecapogruppo del Pdl - perché se accettasse una vicepresidenza di Camera e Senato, si tarperebbe le ali per dar battaglia in aula e mettere in pratica ostruzionismi vari; stessa cosa avverrebbe con le vicepresidenze delle commissioni. Ma non credo rifiuterebbe la Vigilanza Rai o le presidenze di quelle giunte. Certo se diventasse il secondo partito, la grande coalizione diverrebbe una scelta obbligata e si correrebbe il rischio di avere un Parlamento ingovernabile».
Quelli che nel Pd da sempre tengono d’occhio tutti i sondaggi, come Paolo Gentiloni, non credono che Grillo arriverà secondo, «ma un partito anti-sistema con un risultato a due cifre, in un sistema tendenzialmente più proporzionale, può avere una forza micidiale: può far eleggere una valanga di parlamentari che possono avere un’influenza determinante, tale da costringere tutti gli altri alla grande coalizione. Come si può frenare questa tendenza? Con la capacità di rinnovarsi dei partiti: il Pd grazie alle primarie e indirettamente al ruolo di Renzi». E non sarà un caso se da giorni Renzi sia diventato il primo bersaglio di Grillo che lo definisce «il giovane-vecchio» e lo copre di simpatici epiteti come «ebetino inconsapevole, vuoto con il buco intorno»; salvo poi dire che «se si comporta bene valuterò la sua iscrizione al Movimento come attivista: si sentirà a casa...».
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Ipr, il Pd approfitta delle Primarie, Sel no: è sotto il 5%
Pubblicato il 21 ottobre 2012 da Giuseppe Martelli.
Il sondaggio Ipr presentato durante l’ultima puntata di Piazza Pulita non fa altro che confermare tendenze ormai note.
LISTA %
PDL 14,5
LA LEGA 4,5
LA DESTRA 2
ALTRI CD 8
PD+PS 29,5
SEL 4,5
ALTRI CS 1
M5S 16,5
IDV 6,5
UDC+FLI+CENTRO 13
AREA NON VOTO 46
Il crollo del Pdl appare irreversibile e sopratutto, nessun’altro partito (Grillo escluso) sembra in grado di trarre vantaggio da questa condizione, neanche la Lega Nord, che ha comunque avviato un percorso di rinnovamento con Maroni e il nuovo gruppo dirigente.
Stabile appare la percentuale di Grillo,
mentre si vede ” l’effetto primarie” nella stima dei consensi per il Pd che si conferma l’unica formazione in grado di vincere le prossime elezioni.
Nell’area del centro-sinistra,
soltanto il partito di Vendola risulta in evidente difficoltà, visto che la candidatura del governatore della Puglia non determina un aumento dei consensi di Sel.
L’area di centro conferma le stime già evidenziate da altri sondaggi in precedenza,
ma la “decisività” della formazione guidata da Casini si fonda sulla riforma delle legge elettorale avviata in questi giorni.
La bozza Malan, approvata in Commissione Affari Costituzionali,
non garantirebbe una maggioranza in Parlamento, come evidenziato da molte simulazioni sulla distribuzione dei seggi.
All’interno di questo scenario,
Casini potrebbe giocare un ruolo chiave nella formazione di un altro governo di “grande coalizione” che includa i due grandi partiti isolando le estreme.
Questa prospettiva determinerebbe la morte del bipolarismo e dei tentativi, realizzati negli ultimi anni, di trasformare l’Italia in una democrazia “moderna” caratterizzata da coalizioni pre-elettorali e da una maggiore governabilità rispetto al passato.
Al di là dei giudizi di merito rimangono alcuni interrogativi molto stringenti:
-La bozza Malan, approvata a maggioranza da Udc, Pdl e Lega replica uno schema già visto nel 2006:
una parte dello schieramento partitico, che produce una legge elettorale in grado di “non far vincere” la coalizione con le maggiori possibilità di successo alle elezioni.
Inoltre, anche in questo caso, il disperato tentativo di “far vincere meno” gli avversari operato da Pdl, Udc e Lega Nord (alleati per molti anni in passato), si realizza a fine legislatura e quindi a pochi mesi dalle elezioni.
La domanda quindi è:
approvare riforme elettorali “contro” gli avversari, alla vigilia di un appuntamento elettorale,
è compatibile con un sistema democratico maturo ?
A questa si aggiunge una seconda riflessione che rappresenta quasi un suggerimento al ceto politico:
considerata la poca lungimiranza della nostre classi dirigenti non sarebbe opportuno dare “copertura costituzionale” alle leggi elettorali, prevedendo procedimenti aggravati in grado di evitare, quanto meno, modifiche “last minute” che ricordano dittature sud-americane ?
Interrogativi che rimangono aperti da moltissimi anni,
ma che tornano impetuosi quando politici spaventati giocano pericolosamente con le istituzioni di uno Stato nel disperato tentativo di sopravvivere un giorno in più.
http://www.termometropolitico.it/24642_ ... -il-5.html
Pubblicato il 21 ottobre 2012 da Giuseppe Martelli.
Il sondaggio Ipr presentato durante l’ultima puntata di Piazza Pulita non fa altro che confermare tendenze ormai note.
LISTA %
PDL 14,5
LA LEGA 4,5
LA DESTRA 2
ALTRI CD 8
PD+PS 29,5
SEL 4,5
ALTRI CS 1
M5S 16,5
IDV 6,5
UDC+FLI+CENTRO 13
AREA NON VOTO 46
Il crollo del Pdl appare irreversibile e sopratutto, nessun’altro partito (Grillo escluso) sembra in grado di trarre vantaggio da questa condizione, neanche la Lega Nord, che ha comunque avviato un percorso di rinnovamento con Maroni e il nuovo gruppo dirigente.
Stabile appare la percentuale di Grillo,
mentre si vede ” l’effetto primarie” nella stima dei consensi per il Pd che si conferma l’unica formazione in grado di vincere le prossime elezioni.
Nell’area del centro-sinistra,
soltanto il partito di Vendola risulta in evidente difficoltà, visto che la candidatura del governatore della Puglia non determina un aumento dei consensi di Sel.
L’area di centro conferma le stime già evidenziate da altri sondaggi in precedenza,
ma la “decisività” della formazione guidata da Casini si fonda sulla riforma delle legge elettorale avviata in questi giorni.
La bozza Malan, approvata in Commissione Affari Costituzionali,
non garantirebbe una maggioranza in Parlamento, come evidenziato da molte simulazioni sulla distribuzione dei seggi.
All’interno di questo scenario,
Casini potrebbe giocare un ruolo chiave nella formazione di un altro governo di “grande coalizione” che includa i due grandi partiti isolando le estreme.
Questa prospettiva determinerebbe la morte del bipolarismo e dei tentativi, realizzati negli ultimi anni, di trasformare l’Italia in una democrazia “moderna” caratterizzata da coalizioni pre-elettorali e da una maggiore governabilità rispetto al passato.
Al di là dei giudizi di merito rimangono alcuni interrogativi molto stringenti:
-La bozza Malan, approvata a maggioranza da Udc, Pdl e Lega replica uno schema già visto nel 2006:
una parte dello schieramento partitico, che produce una legge elettorale in grado di “non far vincere” la coalizione con le maggiori possibilità di successo alle elezioni.
Inoltre, anche in questo caso, il disperato tentativo di “far vincere meno” gli avversari operato da Pdl, Udc e Lega Nord (alleati per molti anni in passato), si realizza a fine legislatura e quindi a pochi mesi dalle elezioni.
La domanda quindi è:
approvare riforme elettorali “contro” gli avversari, alla vigilia di un appuntamento elettorale,
è compatibile con un sistema democratico maturo ?
A questa si aggiunge una seconda riflessione che rappresenta quasi un suggerimento al ceto politico:
considerata la poca lungimiranza della nostre classi dirigenti non sarebbe opportuno dare “copertura costituzionale” alle leggi elettorali, prevedendo procedimenti aggravati in grado di evitare, quanto meno, modifiche “last minute” che ricordano dittature sud-americane ?
Interrogativi che rimangono aperti da moltissimi anni,
ma che tornano impetuosi quando politici spaventati giocano pericolosamente con le istituzioni di uno Stato nel disperato tentativo di sopravvivere un giorno in più.
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Sondaggio Tecnè per l'Unità:
il PDL crolla al 15%.
Boom del PD e del M5S.
In calo IDV e SEL,
mentre cresce La Destra.
La Lega al 3%.
dettagli al link:
http://www.sondaggibidimedia.com/2012/1 ... su_21.html
il PDL crolla al 15%.
Boom del PD e del M5S.
In calo IDV e SEL,
mentre cresce La Destra.
La Lega al 3%.
dettagli al link:
http://www.sondaggibidimedia.com/2012/1 ... su_21.html
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Sondaggio Ispo per Porta a Porta:
il PDL scende in favore di PD e M5S.
In calo UDC e La Destra, risalgono SEL e FLI.
Primarie Csx:
Rezi insidia Bersani, mentre Vendola resta al palo.
Gli elettori leghisti bocciano l'alleanza con il PDL .
http://www.sondaggibidimedia.com/2012/1 ... l-pdl.html
il PDL scende in favore di PD e M5S.
In calo UDC e La Destra, risalgono SEL e FLI.
Primarie Csx:
Rezi insidia Bersani, mentre Vendola resta al palo.
Gli elettori leghisti bocciano l'alleanza con il PDL .
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Visti i sondaggi è in arrivo una nuova legge elettorale espressa per salvare i partitosauri e perpetrare Monti "ad libitum"...
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Eppure, io dico che Idv con Grillo e gli altri le elezioni potrebbe vincerle. Ricordiamoci sempre di Napoli.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Robert Harris, "Archangel"
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
I voti dell'IDV stanno lentamente confluendo in M5S... insieme più del 20/22% non arrivano.
Chi intendi per altri?
Il colpo vincente sarebbe portare molti attuali non votanti e indecisi a votare M5S...
Poi però verrebbero i dubbi sulle capacità effettive di riuscire a gestire il Governo da parte dei grillini soprattutto contro l'offensiva dei "poteri forti e marci" italici...
Insomma siamo in un gran "casino" da qualsiasi parte lo si guardi e giri...
Chi intendi per altri?
Il colpo vincente sarebbe portare molti attuali non votanti e indecisi a votare M5S...
Poi però verrebbero i dubbi sulle capacità effettive di riuscire a gestire il Governo da parte dei grillini soprattutto contro l'offensiva dei "poteri forti e marci" italici...
Insomma siamo in un gran "casino" da qualsiasi parte lo si guardi e giri...
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Sondaggio Swg per Agorà:
Boom del M5S al il 21%.
Brusco calo per l'IDV.
Il PDL scende al 14%.
Astensione in crescita.
Al Nord il PD eguaglia da solo l'intero Cdx.
fiducia in Mario Monti dimezzata in 1 anno.
dettagli al link:
http://www.sondaggibidimedia.com/2012/1 ... 5s-al.html
Boom del M5S al il 21%.
Brusco calo per l'IDV.
Il PDL scende al 14%.
Astensione in crescita.
Al Nord il PD eguaglia da solo l'intero Cdx.
fiducia in Mario Monti dimezzata in 1 anno.
dettagli al link:
http://www.sondaggibidimedia.com/2012/1 ... 5s-al.html
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
......Caro shiloh.TG3 delle 19 credo di ieri dava MOnti al 49%come si spiegano queste differenze.Ma.shiloh ha scritto:Sondaggio Swg per Agorà:
Boom del M5S al il 21%.
Brusco calo per l'IDV.
Il PDL scende al 14%.
Astensione in crescita.
Al Nord il PD eguaglia da solo l'intero Cdx.
fiducia in Mario Monti dimezzata in 1 anno.
dettagli al link:
http://www.sondaggibidimedia.com/2012/1 ... 5s-al.html
Ciao
Paolo11
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Media Sondaggi:
sorpasso M5S sul Pdl.
Quale ruolo per l’IdV ?
Pubblicato il 23 ottobre 2012 da Eugenio Angelillo
Il PD sfonda quota 27%,
il PDL crolla al di sotto del 17%,
il MoVimento secondo partito politico italiano,
Terzo polo in lento declino.
Questo in breve il quadro che ci consegnano i sondaggi della scorsa settimana in attesa delle regionali siciliane, primo big match di questo lunghissimo anno elettorale.
Con il Porcellum l’alleanza di centrosinistra anche senza IDV avrebbe amplissima maggioranza,
mentre nel caso si concretizzasse la bozza di legge elettorale attualmente al Senato il centrosinistra avrebbe una debole maggioranza solo allargando i suoi confini al partito di Di Pietro,
o al Terzo Polo, ma col rischio – in questo caso – di perdere Sel.
Dettagli al link:
http://www.termometropolitico.it/24722_ ... -lidv.html
sorpasso M5S sul Pdl.
Quale ruolo per l’IdV ?
Pubblicato il 23 ottobre 2012 da Eugenio Angelillo
Il PD sfonda quota 27%,
il PDL crolla al di sotto del 17%,
il MoVimento secondo partito politico italiano,
Terzo polo in lento declino.
Questo in breve il quadro che ci consegnano i sondaggi della scorsa settimana in attesa delle regionali siciliane, primo big match di questo lunghissimo anno elettorale.
Con il Porcellum l’alleanza di centrosinistra anche senza IDV avrebbe amplissima maggioranza,
mentre nel caso si concretizzasse la bozza di legge elettorale attualmente al Senato il centrosinistra avrebbe una debole maggioranza solo allargando i suoi confini al partito di Di Pietro,
o al Terzo Polo, ma col rischio – in questo caso – di perdere Sel.
Dettagli al link:
http://www.termometropolitico.it/24722_ ... -lidv.html
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