Come se ne viene fuori ?

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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Non tutti i ragazzi sono “Choosy”


Madama Fornero verrà ricordata, se verrà ricordata, come la Treccani degli svarioni. Il penultimo è la sentenza gratuita nei confronti dei ragazzi definiti “Choosy” (schizzinosi). A parte il scarso realismo da scarsa conoscenza in quanto in materia non si può generalizzare (ad esempio nei Mc Donald’s da anni ci lavorano in prevalenza ragazzi), la realtà ci racconta delle generazioni, due o tre, di padri, madri, zii, nonni che o hanno ancora una buona disponibilità economica nel soddisfare le esigenze della prole o del nipotame, oppure, come qualcuno racconta da queste parti, ci sono nonni che si privano di tutto, compreso il cibo, pur di poter dare i 10 euro al nipote.

Lo ha segnalato in precedenza Maucat ed è quello che si pensa diffusamente da queste parti.

Se ci sono difficoltà in merito per una parte di questi ragazzi, definiti in precedenza “Bamboccioni”, dipende anche dal modello educativo familiare e dai valori comuni di una società.

Nella nostra società da quasi vent’anni ha prevalso il modello/valore che potevano diventare tutti ricchi solo votando : “Caimano Presidente”. Ma già nelle generazioni precedenti il virus era presente.

Il ragazzo dell’articolo del Corriere, 16 anni, per “come venirne fuori” da solo, per non essere classificato “Bamboccione”, per non essere definito “Choosy”, il problema l’ha risolto così, ….le Mafie SpA naturalmente ringraziano:

Corriere della Sera > Le Inchieste > >
«Così a 16 anni sono diventato un pusher da 6mila euro al mese»

Video
http://www.corriere.it/inchieste/cosi-1 ... 53a4.shtml

«Così a 16 anni sono diventato un pusher da 6mila euro al mese»
Il viaggio della droga da Nord a Sud, il giro dei boss e dei ragazzini che spacciano -
di Antonio Crispino


La droga arriva da Milano, a bordo di due auto di grossa cilindrata. Viaggiano tutta la notte da Nord a Sud per rifornire città come Taranto.

L'appuntamento con gli spacciatori è fuori il cimitero grande o a ridosso dell'Ilva, quartiere Tamburi.


Zone poco illuminate e controllate dove la polizia sembra non passare neanche per sbaglio. (o per contratto -- ndt)

Normalmente comprano una "panetta" di droga (una tavoletta da 100 gr). Costa 500 euro. Sul mercato dello spaccio frutterà circa mille euro. Ogni settimana l'appuntamento è sempre alla stessa ora. Cambia solo il posto. In un mese il guadagno è assicurato: dai 5mila ai 6mila euro.

RAGAZZI SPACCIATORI - La maggior parte dei pusher che fanno la fila davanti alle auto dei corrieri sono giovani. ( chissà se anche lì vale l'articolo 18 -- ndt)

Ezio, nome di fantasia, aveva 16 anni quando entrò nel giro e si mise per la prima volta in coda per acquistare 500 euro di hashish.

E' lui, uscito dal carcere dopo 6 anni di galera (oggi ha 24 anni), a rivelarci qui come funziona il traffico di droga.

Siamo a Taranto vecchia, una città spettrale, dove la gente è scappata via.

I vicoli, le strade, i palazzi sgarrupati ormai sono appannaggio di spacciatori di ogni risma.

Nella case, nelle piccole botteghe al piano terra, sotto le botole, c'è droga ovunque. Già dal pomeriggio è un via vai di clienti.

Ezio ci indica posti, nascondigli, guadagni facili e anche i rapporti con alcuni poliziotti che «spesso invece di sequestrare la droga la prendono per sé e vanno via dandoti una pacca sulla spalla». Ma prima di parlare con lui abbiamo dovuto chiedere il permesso al capozona del quartiere e garantire il completo anonimato.

(Egregio, Ministro Anna Maria Cancellieri, i suoi collaborati non Le ha mai fatto sapere nulla in proposito? --ndt)

IL BOSS E IL GIRO - Il boss è comodamente sdraiato in uno dei bassi, una sorta di garage adibito a sala giochi. ]

E' all'ingresso. Il nostro gancio gli chiede se possiamo fargli qualche domanda su quello che succede in giro.

«A me non la fare più questa domanda, faccio finta di non aver sentito - dice infastidito -. Ma c'è qualcuno che può aiutarti».

Così arriviamo ad Ezio che ci racconta anche dei suoi problemi familiari: il padre in galera, la mamma disoccupata e lui obbligato a lasciare la scuola per portare i soldi a casa.

Prima pochi spiccioli e poi guadagni sempre più lauti fino ad arrivare a una media di 6 mila euro al mese.

«Una parte li davo a mia mamma e con l'altra compravo vestiti, scarpe, cellulari. Ma non facevo la bella vita - confessa -. Qui è una guerra tra bande, più che alla polizia devi stare attento a quello che ti ruba. Può essere un pusher rivale o un tossico che non sa come procurarsi i soldi. Sono quelli incapaci di mettere il coltello alla gola di qualcuno e ti vengono a rubare. Ti seguono, vedono dove nascondi la droga e ti fregano appena ti giri dall'altra parte».

Ezio è consapevole che quelli come lui sono i terminali di un sistema.

Il grosso dello spaccio di eroina e cocaina, infatti, lo trattano «persone più adatte».

Intende cioè persone che si sono fatti più anni di galera rispetto a lui. Così, quel moltiplicatore di criminalità che è oggi il carcere, diventa il metro per misurare la forza di un criminale.


«Chi entra acquista più punti di quello che sta fuori - dice Ezio, quasi affascinato -. Quando esce, se ha saputo farsi rispettare, fa chiudere baracca agli altri e da quel momento in poi comanda lui. In attesa del prossimo».

Antonio Crispino
9 novembre 2012 (modifica il 13 novembre 2012)
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Corriere della Sera
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

La Vox populi del Corriere:


LEGALIZZATE LA CANNABIS E RISOLVIAMO IL PROBLEMA
13.11|15:34 Lettore-1286151
così lo Stato incassa miliardi di euro, si dà un duro colpo alla criminalità, aumenta il PIL e l'occupazione! Tanto è già libera! Altrimenti bisogna vietare anche l'alcool (che fa più male), le sigarette, la caffeina, ecc... E bisognerebbe legalizzare anche la prostituzione

Fanno bene...
13.11|15:31 Satana
Fanno bene a spacciare...Quale alternativa da loro lo Stato ? Lavorare,quando lo trovano,a 3 euro all'ora in competizione selvaggia con gli stranieri ? No signori...In Italia si salvi chi puo'. Meglio la Mafia !

@ AModoMio
13.11|14:26 vittoriasilvia
Scusa, non conosco la posizione della Germania in fatto di droghe, ma a me sembra che ci siano più punti in comune con il Messico che con la Germania: come il Messico abbiamo una associazione criminale che lucra su un mercato che innegabilmente esiste, ma che semplicemente non è regolamentato. Di fatti uno dei primi stati americani a regolamentare le droghe leggere è stata la California che confina con il Messico nella zona di pertinenza del cartello di Tijuana, anche se l'uso consentito è solo quello medico al momento.

Basterebbe liberizzarla..e farci pagare sopra le tasse
13.11|14:15 paoloco1973
Non è che ci vuole il genio di Aladino , tanto non si può combattere , poi con la qualità delle nostre forze dell'ordine e dei nostri politicanti..ma che ti vuoi contrastare ...

No alla droga sempre e comunque
13.11|13:47 Boromir
No alla legalizzazione, sì alla lotta in ogni quartiere e in ogni scuola contro gli stupefacenti. La comunità ha il dovere etico di non tollerare qualsiasi tipo di droga, il consumo di qualsiasi droga da parte del prossimo non va tollerato, ma va severamente stigmatizzato con una pervasiva campagna di informazione a cominciare dall'età dell'infanzia. La droga legale porta altissimi costi sociali, crea uno Stato tossicodipendente e non debella ma anzi foraggia il traffico illegale internazionale. Migliorare si può.


la guerra dell'oppio
13.11|17:18 contessina
la guerra dell'oppio del sistema contro le classi medie . La stessa strategia con cui gli imperi europei (Britannia rules) annientarono la Cina imperiale. La finanza che rovina il mondo si muove sempre allo stesso modo. Unica via d'uscita: far esplodere.

@Boromir
13.11|17:14 UzCoShN
lei ha perfettamente ragione....le droghe non sono tutte uguali come vogliono farci credere o come certe leggi classificano in modo irresponsabile... il vino fa molti più danni della Cannabis...quindi va vietato...E' ora di vietare l'alcol una volta e per tutte...e stessa cosa dicasi per tutte le droghe di sintesi come gli psicofarmaci, di cui la nostra società è schiava e abusa pesantemente...E' ora di finirla...bisogna vietare tutto!!!

@AModoMio
13.11|17:06 UzCoShN
Sono d'accordo con lei; le forze dell'ordine generalmente hanno il controllo del territorio (è il loro mestiere)...se volessero potrebbero arrestare immantinente buona parte degli spacciatori...quindi basterebbe arrestare tutti gli spacciatori e il problema droghe è risolto?...e arrestare quindi tutti gli spacciatori che vanno a sostituire quelli arrestati?...ma finchè esistono consumatori esisteranno spacciatori...quindi immagino si debbano arrestare anche i consumatori....insomma mettiamo in galera quei 6 o 7 milioni di persone e abbiamo risolto...Poi mettiamo mano anche alle droghe legali? arrestiamo farmacisti, case farmaceutiche, psicologi che prescrivono pile di psicofarmaci?...arrestiamo baristi che inondano di fiumi d'alcol la società...Insomma andiamo direttamente a vivere tutti in galera e abbiamo risolto...E' una buona idea, ma la terrei come soluzione di riserva...

E sugli Anni Venti...
13.11|16:38 cg77LO
la mafia imperversava proprio quando l'alcol era illegale. La legalizzazione fu l'inizio della fine per il crimine organizzazto. Ora stiamo facendo con la droga lo stesso stupido errore che fu fatto con l'alcol negli Anni Venti...dovremmo porre fine alla guerra alla droga come abbiamo posto fine alla guerra all'alcol, da combattere con mezzi diversi (regole e tasse). Capisco che Lei si definisca Amodomio, ma la logica non e' qualcosa di soggettivo... impari a usarla e vedra' la sua posizione non sta in piedi.

@ Amodomo e per i proibizionisti in genere
13.11|16:32 cg77LO
Perche'in Germania non si spaccia droga? Per tua informazione, la Germania e' il secondo paese europeo per presenza dell'ndrangheta... che ringrazia sentitamente per la vostra ingenuita'.

No al tanto peggio tanto meglio
13.11|16:21 Boromir
Non vale il discorso "Tanto peggio tanto meglio" di chi dice "è impossibile vietare la cannabis, altrimenti bisogna vietare anche l'alcool (che fa più male), le sigarette, la caffeina, ecc". Perché come sanno bene i fautori della liberalizzazione come la cannabis non è uguale alla cocaina, così non vale il discorso "tutto si equivale": La marijuana non è uguale al vino La cocaina non è uguale al caffè le droghe hanno effetti ben più devastanti sul sistema nervoso e penetrano più a fondo nei tessuti degli organi portandoli velocemente alla distruzione. I soldi lo Stato deve recuperarli altrove (Evasori fiscali in primis), non sostituirsi al lavoro dei criminali, assumendone l'etica. Le tasse derivanti dalla liberalizzazione andrebbero tutte a sostenere i costi sociali e le varie stanze del buco.

LEGALIZZATE LA CANNABIS E RISOLVIAMO IL PROBLEMA
13.11|15:34 Lettore-1286151
così lo Stato incassa miliardi di euro, si dà un duro colpo alla criminalità, aumenta il PIL e l'occupazione! Tanto è già libera! Altrimenti bisogna vietare anche l'alcool (che fa più male), le sigarette, la caffeina, ecc... E bisognerebbe legalizzare anche la prostituzione

Fanno bene...
13.11|15:31 Satana
Fanno bene a spacciare...Quale alternativa da loro lo Stato ? Lavorare,quando lo trovano,a 3 euro all'ora in competizione selvaggia con gli stranieri ? No signori...In Italia si salvi chi puo'. Meglio la Mafia !

@ AModoMio
13.11|14:26 vittoriasilvia
Scusa, non conosco la posizione della Germania in fatto di droghe, ma a me sembra che ci siano più punti in comune con il Messico che con la Germania: come il Messico abbiamo una associazione criminale che lucra su un mercato che innegabilmente esiste, ma che semplicemente non è regolamentato. Di fatti uno dei primi stati americani a regolamentare le droghe leggere è stata la California che confina con il Messico nella zona di pertinenza del cartello di Tijuana, anche se l'uso consentito è solo quello medico al momento.

Basterebbe liberizzarla..e farci pagare sopra le tasse
13.11|14:15 paoloco1973
Non è che ci vuole il genio di Aladino , tanto non si può combattere , poi con la qualità delle nostre forze dell'ordine e dei nostri politicanti..ma che ti vuoi contrastare ...

No alla droga sempre e comunque
13.11|13:47 Boromir
No alla legalizzazione, sì alla lotta in ogni quartiere e in ogni scuola contro gli stupefacenti. La comunità ha il dovere etico di non tollerare qualsiasi tipo di droga, il consumo di qualsiasi droga da parte del prossimo non va tollerato, ma va severamente stigmatizzato con una pervasiva campagna di informazione a cominciare dall'età dell'infanzia. La droga legale porta altissimi costi sociali, crea uno Stato tossicodipendente e non debella ma anzi foraggia il traffico illegale internazionale. Migliorare si può.

Basterebbe fare come in America
13.11|13:47 Brunonor
Alla terza che fai, carcere a vita. Ma i boss convincono i buonisti che tutto questo e' inumano. Quindi ... le conseguenze sono quelle che abbiamo sentito nel video. Quando riusciremo a strappare ai buonisti (a ragione o a torto collusi) il controllo delle leggi?

@ cg77LO
13.11|12:59 AModoMio
L'esempio che fai è, appunto, il Messico e non, per esempio, la Germania. E qusto la dice lunga. L'alteo esempio che fai è, appunto, di 50 anni fa. Dovresti rivedere le tue convinzioni.

E' un fenomeno incontenibile
13.11|12:36 memorespecuniae
Lo spaccio di droghe è un fenomeno planetario, Non solo, ma si continuano a sperimentare nuovi tipi di stupefacenti. Si può solo contrastare il fenomeno, ma pensare di sconfiggerlo è pura utopia. Tra l'altro la droga è nata con la civiltà ed è alla base delle prime allucinazioni che hanno contribuito alla nascita delle grandi religioni. Nell'età antica si ricorreva alla distillazione della amanita muscaria, un fungo che è un potente allucinogeno e che veniva ritenuto "sacro". I colori del fungo sono due: una parte superiore rossa su un gambo bianco. Ancora oggi molti prelati in alcune religioni vestono tradizionalmente con una mantellina rossa su una veste bianca: gli stessi colori del potentissimo e antichissimo "fungo sacro".

@ Amodomio : apri gli occhi
13.11|12:04 cg77LO
temo che tu non abbia chiare un paio di cose... 1. lo Stato deve impedirti di fare violenza agli altri, non di fare violenza a te stesso. Come diceva Lysander Spooner, i vizi non sono crimini e lo Stato non deve essere un bambinaia. Se ci sono effetti sociali negativi derivanti da certe pratiche, come il fumo o l'alcol, il massimo che lo Stato possa fare e' legalizzare, regolamentare e tassare. In questo modo minimizza il consumo, azzera le mafie e incassa miliardi. 2. Se credi che basti una soluzione muscolare al problema della droga, ti informo che il Messico ha impiegato l'esercito negli ultimi anni contro i narcos e il risultato sono 60 mila morti e un paese ancora piu' devastato di prima.. Chicago negli Anni Venti era ugualmente fuori controllo a causa del Proibizionismo. Con la droga sta accadendo da decenni la stessa cosa. Dobbiamo continuare con gli stessi errori? Einstein una volta disse che la follia consiste nel continuare a fare le stesse cose aspettandosi risultati diversi. La guerra alla droga e' platealmente folle.

gente d'itaglia
13.11|11:53 verdeintenso
Questa è gente che non lavora nemmeno se c'è il lavoro.
Molti sono disoccupati cronici che prendono i soldi della cassa integrazione perchè nati in zone disagiate.
Naturalmente se trovano un lavoro non si fanno mettere in regola altrimenti l' ausilio della cassa integrazione va a farsi benedire.

Il proibizionismo non funziona
13.11|11:12 ambroeus
Eppure si continua a fare girare denaro nelle tasche sbagliate.
In tutto il mondo compresi gli Usa si legalizza la cannabis.
QUi invece i partiti non hanno nemmeno il coraggio di parlare di legalizzazioni. Viene da pensare ai voti criminali che girano in Italia.
Almeno la cannabis andrebbe tassata come Alcool e Tabacco.
Altro che le sciocchezze di chi ha ineteressi nel campo e chiede la tolleranza zero. Lo sapete che con la proibizionista legge Giovanardi Fini è diminuito l'uso di canapa e sono aumentati l'uso di eroina e cocaina.


Taranto vecchia città dalla quale tutti sono scappati?
13.11|10:54 Lettore_2206460
Il tuo commento

@Singapore
13.11|10:44 ant1999
Singapore, Dubai, Abu Dhabi...tutti paesi con pene altissime (per i poveracci) ma se volete potete prendere una stanza in hotel 5* (minimo executive suite = 1000 USD a notte) ed i clef d'or vi fanno trovare "l'ordine" già in stanza, in una elegante confezione fauchon in seta rosa (emblematico il cameriere di un noto albergo sulla Jumeirah che colleziona aston martin...)

Cio' che fa specie sono i rapporti con alcuni PS
13.11|10:36 Foscolo
Quando si arriva a questo è finita.La cosa più sconvolgente è la collusione tra spacciatori con qualche poliziotto. Il resto è routine.Ci vogliono leggi più severe per la rieducazione dei spacciatori, cioè devono essere avviati in campi di lavoro veri e propri ( raccolta della frutta,lavori in agricoltura,lavori sulla pavimentazione stradale ecc ), altrimenti non cambierà nulla, non solo ma diventerà un problema sempre più grosso per la società.Perchè non liberalizzare le droghe leggere? Infondo sarebbe il male minore.



da dove viene?
13.11|10:24 wydmaa
......

Ingenui!
13.11|10:14 AModoMio
Premessa: legalizzare significa gettare la spugna e uno STATO non se lo può permettere: è come se lo Stato dicesse "non so combattere la droga, quindi la rendo legale almeno non devo piu combatterla". Da perdenti. Ma, SOPRATTUTTO: pensate davvero che se lo stato volesse non potrebbe combattere seriamente la droga? Io, personalmente, conosco diversi spacciatori, so dove la tengono e so chi gliela fornisce. Volete che non lo sappia la polizia? Pensate davvero che lo Stato, se lo volesse, non potrebbe arrivare ad arrestare esponenti sempre più in vista del "cartello"? Allora siete una manica di ingenui.

ottimo
13.11|09:55 Bepi da Trento
Bell'esempio per i nostri giovani che non trovano lavoro....A mio parere certi articoli non dovreste neanche pubblicarli. O cercate almeno di darci un taglio un po' più significativo: questo qua lo state facendo passare quasi per un eroe.

@robiolafresca
13.11|09:37 doctormusic78
La verità che scrivi è la prima parte del film. Il secondo tempo racconta che Singapore è uno dei più grossi hub finanziari dove vengono riciclati valanghe di soldi provenienti da droga e armi di mezzo mondo grazie a colletti bianchi che magari si sorseggiano l'ottimo martini del Raphael Hotel...

Soluzione: LEGALIZZARE
13.11|09:14 cg77LO
Quando la droga sara' legalizzata, regolamentata e tassata, il problema sara' minimizzato, come accade con le sigarette e con l'alcol. Ora lo Stato si prende i costi della droga (polizia, tribunali, carceri etc) e le mafie si prendono i benefici. Cominciamo a fare come il Colorado e Washington, legalizzando la marijuana. Si stima che, solamente con questa mossa, i cartelli messicani perderanno dal 20 al 30% dei loro fatturati...

Anche senza la pena di morte...
13.11|09:06 Lettore_2605167
in altri Paesi se ti beccano a spacciare ti chiudono in cella ben oltre i 6 anni e te li fai tutti fino alla fine. Il problema solito di fondo è che in Italia non c'è mai la certezza della pena: con la scusa delle carceri sovraffollate a volte neppure ti mettono dentro! Ma cosa vogliamo pretendere dove, per stessa ammissione di questo ragazzo, quando ti prende la polizia, ti dà una pacca sulla spalla e si tiene la droga per sè (!). Voglio solo sperare che non tutti siano così. Anch'io come il lettore "cattif.49" ho conosciuto negli anni '60 parecchi contrabbandieri in un paesino di montagna ai confini con la Svizzera: ma quella era tutt'altra gente e anche se ciò che facevano non era proprio in linea con la legge non riuscirei mai a "pareggiarli" con questi elementi che vendono morte fuori dalle scuole!

E' così difficile scrivere in italiano?
13.11|09:04 giov2009
E' così tanto difficile scrivere spacciatore invece che pusher? Oppure avete bisogno dellala vostra dose quotidiana di inglese , se no andate in crisi d'astinenza? E' così difficile e frustrante scrivere in italiano? Siete convinti di essere in America?

LEGALIZZATE LA CANNABIS E RISOLVIAMO IL PROBLEMA
13.11|09:04 Lettore-1286151
così lo Stato incassa miliardi di euro, si dà un duro colpo alla criminalità, aumenta il PIL e l'occupazione! Tanto è già libera! Altrimenti bisogna vietare anche l'alcool (che fa più male), le sigarette, la caffeina, ecc... E bisognerebbe legalizzare anche la prostituzione!

6 anni di galera
13.11|08:26 rocco05
l'unica soluzione è la seguente: la droga te la vende lo stato a 5 € al grammo e cosi' le organizzazioni criminali chiudono bottega.

SINGAPORE: IL PROBLEMA DROGA NON ESISTE
13.11|08:15 robiolafresca
Ecco la vigente legge sullo spaccio di droga a Singapore: Pena di morte per chi commercia in droga. La quantita' di 15 grammi di eroina, 28 grammi di morfina, o 480 grammi di cannabis porta alla pena capitale obbligatoria.

Povero ragazzo ...
13.11|08:02 cattif.49.
sta bruciando la sua vita come si fuma una sigaretta e non si rende conto che alla fine , se gli va bene , gli resterà solo un po' di cenere . Mi dispiace di non potergli parlare a cuore aperto , gli racconterei come è finita la maggior parte dei contrabbandieri che ho conosciuto negli anni cinquanta : ( fra l'altro , nel periodo eroico ,si "sfrosava" solo tabacco e di buona qualità ).
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

Se avessimo una buona legge elettorale, saremmo più forti della Germania

L’intervista/ Prodi: «L’Ue è spaccata con gli Usa finiti i rapporti privilegiati»

Intervista di Pietro Perone a Romano Prodi su Il Mattino del 9 novembre 2012

NAPOLI – Non si attende Romano Prodi un particolare afflato di Barack Obama durante questo secondo mandato nei confronti dell’Europa ma «spetterà proprio all’Ue – avverte – dover costruire un rapporto più intenso». Fatto sta che la vittoria è importante soprattutto perché rimane alla Casa Bianca «un presidente multipolare» che potrà garantire «stabilità nel bacino del Mediterraneo». Contento per Obama, l’ex presidente del Consiglio e della Commissione europea, ora responsabile Onu per l’Africa, sottolinea come dall’America arrivi una lezione di democrazia: divisi su tutto prima del voto, a urne chiuse la telefonata dello sconfitto Romney al vincitore. Distanze siderali dall’Italia dove si continua a litigare prima e dopo le elezioni.

Una lezione americana valida anche per il nostro centrosinistra?

«Un bell’esempio di democrazia a cui ispirarsi, anche se non mi faccio illusioni: nel Congresso repubblicani e democratici ricominceranno di qui a poco a darsele di santa ragione».

Cosa si attende dall’Obama-bis?

«Non mi attendo sentimenti particolari verso l’Europa perché l’Ue non è più l’alleato privilegiato dell’America anche per colpa delle nostre divisioni. Obama, a differenza dei predecessori, fra l’altro non ha studiato nel nostro continente e di conseguenza da parte sua non c’è una particolare affezione. Detto ciò, la sua vittoria consegna di nuovo la Casa Bianca a un presidente multipolare che dialoga con tutti i protagonisti dello scenario mondiale. In questo quadro il ruolo dell’Europa dipenderà dall’Europa stessa, da come saprà essere interlocutore credibile verso gli Stati Uniti».

Il multipolarismo come elemento anche di equilibrio in politica estera?

«Importantissimo per garantire pace nel Mediterraneo e contribuire all’evoluzione democratica dei paesi della sponda Sud. Uno scenario che rende l’Europa piu protetta rispetto al passato».

Spostando il quadrante di osservazione, anche per la Cina la vittoria di Obama è importante?

«Nei confronti di quel paese c’era stata una dichiarazione di ostilità di Romney, oltre a una evidente differenza politica e strategica tra i duellanti. Non è mancata da parte del candidato repubblicano un atteggiamento snobbistico pure nei confronti dell’Europa: quella frase rivolta a Roma, ”rischiamo di fare la fine dell’Italia” è stata pesantissima, l’ho ancora impressa nello stomaco».

Intanto Marchionne è stato tra i testimonial del presidente: un esempio negli Usa, un «nemico» per molti in Italia.

«Distinguiamo: in America l’ad Fiat ha aiutato Obama perché è stato uno strumento della sua politica industriale in un primo momento contestata, ma poi premiata dal successo. In Italia, invece, c’è bisogno che Marchionne capisca quanto grandi siano le potenzialità del nostro sistema industriale, il valore degli ingegneri e designer apprezzati in tutto il mondo. Se Marchionne si renderà conto di ciò, potrà diventare un simbolo positivo anche nel nostro Paese a patto che rispetti l’Italia e la sua struttura giuridica».

La reazione delle Borse dopo l’election-day è stata negativa: c’è da temere una nuova tempesta economica?

«Come Europa abbiamo lanciato negli ultimi mesi un messaggio positivo e nessuno vuole, a partire dalla Germania, la fine dell’Euro. Detto questo, credo che avremo ancora un lungo periodo in cui le decisioni necessarie non si prenderanno almeno fino alle elezioni tedesche nel settembre dell’anno prossimo. Dobbiamo quindi attenderci solo scelte parziali che non cambieranno il quadro economico: piccoli rimedi, e poi spero arriveranno finalmente le misure che servono per andare avanti tutti insieme».

Ma nel frattempo va allentato il rigore per ridare fiato a imprese e famiglie?

«La rigidità, se non è strumentale alla ripresa, è micidiale, meglio farci un’ultima bevuta e lasciare perdere… Va tenuto conto di cosa ha detto l’Fmi: in una situazione di depressione generale, pur tenendo presente l’aggiustamento dei bilanci, è utile allentare la morsa per non distruggere le fondamenta stesse dell’economia».

Caro Monti: basta tagli?

«Non giudico l’azione del governo, né me la sento di dettare tempi. Dico soltanto che vale il principio indicato dall’Fmi: se in passato la riduzione di un punto della spesa pubblica portava a una depressione dello 0,6-0,7%, oggi la riduzione di un punto della spesa porta effetti depressivi molto maggiori».

La nuova legge elettorale, nonostante gli appelli di Napolitano, ancora non c’è.

«L’importante è che si capisca che un sistema di voto non è fatto per andare al governo. Intanto sono convinto che se nel nostro Paese avessimo avuto in vigore una legge tipo quella francese oggi saremmo più forti della Germania».
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

I politici e la memoria degli italiani

Un modo per tirare a campare da parte dei politici italiani è basarsi sulla conoscenza acquisita che gli italiani dimenticano presto tutto.

Uno dei comandamenti del “buon politico” è l’ignoranza. Ignoranza come il non sapere o scordarsi di avere saputo.

Da “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta.

Si avvicina un tipo al banco di Totò e Peppiniello parte per ordinare la pizza.
Il passante – Vorrei sapere la strada per andare alla Stazione da che parte è.
Totò – Peppiniello! Peppiniello!!! Un falso allarme. Ma come, dico io, ma con tanta gente
che sta a Napoli lei viene proprio da me a domandare l’informazione per sapere dove
Ma cosa crede, che sto qui per divertimento? L’informazione gliela posso dare, ma per iscritto,
magari posso fare anche la pianta, ma le deve pagare!

Si avvicina un nuovo possibile cliente, all’aspetto un vero cafone.
Peppiniello – Papà, posso andare?
Totò (rivolgendosi al cafone) – Un momento: lei lo sa dov’è la Stazione?
Il cafone– Si che lo so! E che c’entra la Stazione? Sono venuto per scrivere una lettera.
Totò (al figlio) – Vai!
Il cafone – Una lettera di carta.


Totò – Lei è ignorante?
Il cafone – Si.
Totò – Bene così. Viva l’ignoranza! Tutti così dovrebberlo essere. E se ha dei figliuoli non li faccia studiare, li faccia sguazzare nell’ignoranza.


*

IERI

Da Wikipedia:

Alcide De Gasperi

L'uscita di scena [modifica]
Mantenne la carica di presidente del Consiglio fino all'agosto 1953, dimettendosi a causa del fallimento della legge elettorale, denominata dai suoi avversari legge truffa, dopo la sfiducia della Camera a un governo monocolore DC.

Legge truffa
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La legge elettorale del 1953, che i suoi oppositori[1] definirono "Legge truffa", fu una modifica in senso maggioritario della legge proporzionale vigente all'epoca dal 1946.
Promulgata il 31 marzo 1953 (n. 148/1953), la legge, composta da un singolo articolo, introdusse un premio di maggioranza consistente nell'assegnazione del 65% dei seggi della Camera dei deputati alla lista o al gruppo di liste collegate che avesse raggiunto il 50% più uno dei voti validi.
…omissis…..

Le reazioni alla legge [modifica]
Nel tentativo di ottenere il premio di maggioranza, per le elezioni politiche di giugno, effettuarono fra loro l'apparentamento la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista Democratico Italiano, il Partito Liberale Italiano, il Partito Repubblicano Italiano, la Südtiroler Volkspartei e il Partito Sardo d'Azione.
Con l'obiettivo contrario si mossero importanti uomini politici, tra i quali Ferruccio Parri, proveniente dal Partito Repubblicano che, insieme a Piero Calamandrei e Tristano Codignola, provenienti dal Partito Socialdemocratico, partecipò alla fondazione di Unità Popolare: tale movimento aveva proprio lo scopo di avversare la nuova legge elettorale. Non mancarono infatti, all'interno dei partiti che appoggiarono la nuova norma, forti contrarietà. Da una scissione nel partito liberale si costituì Alleanza Democratica Nazionale.
Le forze apparentate ottennero il 49,8% dei voti: per circa 54.000 voti il meccanismo previsto dalla legge non scattò[3]. Unità Popolare e Alleanza Democratica Nazionale raggiunsero l'1% dei voti riuscendo entrambe nel loro principale proposito. Rispetto alle elezioni del 1948 si constata una riduzione dei voti verso i partiti che avevano voluto e approvato la legge: la DC perse l'8,4%; i repubblicani arretrarono dello 0,86%, più di 200.000 voti; perdendo circa 34.000 voti il Partito Sardo d'Azione dimezzò il suo consenso, anche liberali e socialdemocratici dovettero registrare perdite. Il Partito Comunista Italiano e il Partito Socialista Italiano aumentarono i consensi ottenendo 35 seggi in più; il Partito Nazionale Monarchico aumentò da 14 a 40 deputati e il Movimento Sociale Italiano aumentò da 6 a 28 deputati.

Il 31 luglio dell'anno successivo la legge fu abrogata.


OGGI


CASINI ELETTORALI –

PIERFURBY, DALL’ALTO DEL SUO 6%, DECIDE LE SORTI DEL VOTO E SPUTTANA IL PD:

“QUEST’ESTATE C’ERA L’ACCORDO SULLA LEGGE ELETTORALE, POI È SALTATO TUTTO. MA OLTRE IL 10% DI PREMIO DI MAGGIORANZA NON SI PUÒ ANDARE.

UÈ, PARLIAMO DI REGALARE 60 DEPUTATI A BERSANI E VI PARE POCO?” –


“ALFANO CONTRO MONTI, VENDOLA E RENZI CONTRO BERSANI? SOLO PROPAGANDA POLITICA, LA FACCIAMO TUTTI”…

Francesco Bei per "la Repubblica"

Sorseggiando un the alla buvette di Montecitorio, in attesa di un voto d'Aula, Pier Ferdinando Casini osserva sconsolato il titic-e-titoc sulla riforma della legge elettorale.


«Le rivelo una cosa che sappiamo in pochi: a luglio l'accordo sulla legge elettorale era fatto. Fatto capito? C'era l'intesa che avremmo aspettato settembre per iniziare le votazioni, per non creare fibrillazioni al governo, in modo da approvare la legge nel finale di legislatura. Poi quello che è successo dopo l'estate, perché alle parole non sono seguiti i fatti, non lo so...non chiedetelo a me».



Il risultato è sotto gli occhi. Prima una maggioranza spuria Pdl-Lega-Udc ha approvato una soglia altissima del 42,5% rendendo di fatto impossibile raggiungere il premio di maggioranza.

Il Pd ha gridato al golpe, le reazioni sono state altrettanto forti. E adesso si fatica a mettersi d'accordo persino su un premio di consolazione del 10% al primo partito, come ha suggerito il professor D'Alimonte.

A Casini della soglia non importa nulla, se non ci fosse una sentenza della Corte a imporla. «Infatti io darei il 10% al partito che vince, senza soglia, e non se ne parli più».

A chi nel Pd ritiene il 10% ancora troppo poco (perché si traduce in un 7% netto), Casini risponde con un sorriso: «Uè ma stiamo scherzando? Parliamo di regalare a Bersani 60 deputati come premio e vi sembra poco? Faccio questo mestiere da qualche anno e fidatevi: lo so bene io quanto ci vuole a portare qua dentro 60 deputati!». Che il premio lo vinca il Pd per Casini è fuor di dubbio. «E chi ha altro lo deve vincere? Oltretutto prevedo che, dopo le primarie, ci sarà una lista unica che li ricomprenderà tutti, da Tabacci a Vendola». Dell'ultima ipotesi, il Lodo Calderoli, il leader Udc non parla.

S'appassiona invece al tema del giorno, le pagelle tv per i candidati del centrosinistra. Perché lui ovviamente, come Berlusconi, il dibattito su Sky l'ha seguito eccome:

«Lunedì sera mi stavo guardando Squadra Antimafia su Canale 5, mi piace l'epopea di Rosy Abate. Ma sono anche appassionato di politica e a un certo punto ho dovuto girare su Sky per vedere il confronto tra i candidati del centrosinistra».

Il vincitore? «Per me Tabacci è stato il più bravo, un uomo di governo. Renzi invece... poteva dare il colpo del k.o. ma non c'è riuscito, così alla fine è sembrato uno dei tanti. Per lui è un vero guaio. Aveva impostato tutta la campagna sul dualismo con Bersani e invece ieri sera è sembrato solo uno dei quattro sfidanti. D'Alema ritirandosi ha fatto un gesto incredibile, gliene va dato atto. E Renzi, puntualmente, s'è sgonfiato».

Bersani? «È sembrato un leader, pacato». Né lo preoccupano gli attacchi ricevuti da Vendola e dal sindaco di Firenze durante la trasmissione: «Per me conta quello che ha detto Bersani, quella di Renzi e Vendola è tutta propaganda, roba da campagna elettorale. La facciamo tutti, poco male».

Dal Pd e dalle primarie del centrosinistra, «che sono comunque un successo indubbio», la chiacchierata scivola inevitabilmente sul Pdl e sui contorcimenti del centrodestra. «Berlusconi e Alfano? Per me hanno ragione entrambi. Ha ragione Alfano a voler fare le primarie, perché gli servono per legittimarsi. Ma ha ragione anche Berlusconi a non volerle fare perché lui sa bene come funzionano queste cose e prevede un flop. Non saranno minimamente paragonabili a quelle del Pd, questo è sicuro».
Ma se gli si obietta che Alfano è rimasto a metà del guado, senza portare fino in fondo lo strappo con il "padre", il leader Udc si mostra su questo più indulgente: «Pretendiamo sempre il coraggio dagli altri, io Angelino lo capisco. Non è facile con Berlusconi». A quelle frasi così dure contro Monti e l'ipotesi di un bis a palazzo Chigi, pronunciate domenica dal segretario Pdl, Casini non dà invece troppa importanza: «Anche quella è roba da campagna elettorale, parla contro Monti solo per ingraziarsi quelli che lo sostengono dentro il Pdl. Però deve stare attento all'abbraccio troppo stretto con gli ex An... non è il massimo».
C'è una cosa tuttavia che Casini rimprovera davvero ad Alfano, sul piano personale. «È stato molto, molto sgradevole con Fini, anche nei modi. Perché l'apertura di Fini non era fatta in malafede, non era per nuocergli ».

Il the è finito, il cicalino del Transatlantico avvisa che sono riprese le votazioni e Casini si allontana sottobraccio con Benedetto Della Vedova. «Allora Pier gli sussurra il capogruppo Fli - ce la vogliamo dare una mossa anche noi con la Lista per l'Italia?».
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

mariok ha scritto:Dagospia: i Bilderberg in Vaticano con Letta e Mentana

I Bilderberg a Roma dal 13 novembre, «quasi come se fosse una provocazione», per parlare del commissariamento dei paesi dell’Eurozona più a rischio: Italia, Spagna e Grecia. «Della riunione – scrive “Dagospia” – non c’è traccia neppure sul sito ufficiale della più potente e misteriosa organizzazione mondiale che raccoglie manager, banchieri e imprenditori da tutto il mondo». Secondo le “talpe” di Roberto D’Agostino, la segretaria organizzativa del “super-clan” planetario, Marlieke de Vogel, sarebbe “disperata”, perché «l’incontro segretissimo di Roma del più potente circolo finanziario para-massonico mondiale» rischia un clamoroso flop. Motivo: l’organizzazione ha piazzato gli ospiti all’Hotel de Russie, angolo piazza del Popolo, a due passi dalla folla di troupe che presidiano il festival del cinema. Peggio: i musei vaticani saranno chiusi in anticipo per consentire ai super-oligarchi di consumare una frugale cenetta tra i capolavori d’arte: centomila euro per 80 invitati.

Interessante, sempre secondo le indiscrezioni di “Dagospia”, la lista degli invitati: ovviamente il premier Mario Monti, «dato per certo alla cena», insieme al «sempre presente» ministro-banchiere Corrado Passera, con alcuni colleghi dell’esecutivo: il ministro dell’istruzione Francesco Profumo e le ministre Paola Severino (giustizia) ed Elsa Fornero (lavoro), mentre la titolare degli interni, Anna Maria Cancellieri, «sentendo puzza di bruciato ha declinato l’invito». Cosa che invece non ha fatto Giuliano Amato, indicato nei documenti ufficiali come semplice presidente della Treccani. Assente, per prudenza, anche Mario Draghi: per la delicatezza dei temi che verranno trattati e che quindi lo coinvolgono istituzionalmente, scrive “Dagospia”, il governatore della Bce ha fatto sapere al francese Henry de Castries, presidente del Bilderberg, che «seguirà prudenzialmente gli sviluppi dei lavori da Francoforte», per scongiurare le «inevitabili strumentalizzazioni» che la sua presenza a Roma scatenerebbe.

Foltissima, sempre secondo D’Agostino, la rappresentanza di giornalisti di punta, vicini al potere televisivo italiano: new entry Enrico Mentana, oltre alla «ormai habitué Lilli Gruber», come a dimostrare che La7 di Franco Bernabé è di casa tra i signori della Terra. «In forse fino all’ultimo momento», invece, il direttore del “Corriere della Sera”, Ferruccio De Bortoli, mentre si attende Vendeline von Bredow dell’“Economist”. Tra i super-manager italiani, continua “Dagospia”, ci saranno Mauro Moretti di Trenitalia e grandi banchieri: Alberto Nagel di Mediobanca, Federico Ghizzoni di Unicredit ed Enrico Cucchiani di Intesa SanPaolo. Poi il presidente di Agcom, Angelo Cardani, con la presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, e Gabriele Galateri, presidente di Generali e Telecom. Dato per presente anche il neopresidente della Cir, Rodolfo De Benedetti (gruppo “Espresso”, “La Repubblica”), mentre sarebbe «ancora indeciso» il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco.

«Per provare a farsi le ossa anche in questa sessione», aggiunge “Dagospia”, parteciperà anche Enrico Letta del Pd, mentre «quelli più furbi che hanno capito l’andazzo vedendo il programma e hanno preferito rinunciare, per non finire paparazzati» sarebbero il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, l’onnipresente Luca Cordero di Montezemolo e industriali come Diego Della Valle e John Elkann del gruppo Fiat. «Tra gli stranieri – continua il sito di D’Agostino – brillano invece Tom Enders, ceo della Eads, Marcus Agius di Barclays, Edmund Clark, canadese boss della Td Bank group, Kenneth Jacobs gran capo della Lazard, l’americano Klaus Kleinfeld chairman dell’Alcoa (che spera di non essere contestato dopo la chiusura dell’impianto in Sardegna), Jorma Ollila della Shell».

Hanno dato forfait, «immaginando forse il casino di Roma», due pezzi da novanta come David Rockefeller e Jean-Claude Trichet, predecessore di Draghi alla Bce. «Riusciranno i nostri eroi a salvare il mondo, magari commissariando ancora i governi più deboli come Grecia, Spagna e Italia», cercando addirittura di passare semi-inosservati «grazie ad un imponente servizio d’ordine che ancora una volta paralizzerà il centro di Roma?». Una cosa è certa, conclude “Dagospia”: prima di riunirsi di nuovo in Italia, i Bilderberg ci penseranno due volte.

http://www.libreidee.org/2012/11/dagosp ... e-mentana/
Da:

LA TERZA GUERRA MONDIALE?

Chi comanda, Obama o Wall Street?
di Elido Fazi

1. La storia di Obama vista da Roma.

….omissis….

Mi scuso per il tu, ma ho imparato a usarlo nelle aziende americane in cui ho lavorato, come Ford e Businness International.

….omissis….

La seconda settimana di febbraio hai incontrato il nostro presidente del Consiglio, Mario Monti.

Non so, al di là dei discorsi ufficiali di cosa avete discusso, ma so che Monti di finanza se ne intende, avendo lavorato dal 2005 al 2011 come international advisor alla Goldman Sachs, proprio negli anni del crollo di Wall Street.

Non so nemmeno di cosa abbiano parlato, lo stesso giorno, il vice ministro dell’Economia Vittorio Grilli e Lloyd Blankfein, amministratore delegato della Goldman Sachs.

<<Time Magazine>> ha dedicato la sua copertina della sua edizione europea, letta da poche migliaia di persone, a un minaccioso Mario Monti colui per il quale come ben dice la prestigiosa rivista,

<< il processo democratico è stato sospeso per consentire ad un tecnocrate non eletto di perseguire politiche impossibili da varare per gli eletti del popolo>>.


Nel suo ultimo libro (Uscita di sicurezza, Rizzoli, 2012) Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia e delle Finanze nel governo Berlusconi, scrive che <<quando il crepitare degli spread fa vacillare la fiducia in noi stessi e lo spirito dell’Unione Europea , […..] quando per conservare i suoi interessi la finanza arriva all’ultimo stadio facendo uso di tecnici, che loro sì, sono del tutto diversi, […..] quando è evidente che questo processo, essendo basato sulle stesse meccaniche che hanno causato la crisi, non la interrompe, ma all’opposto la prolunga e l’aggrava, […..] allora è chiaro il rischio che emergano qua e là, e a partire proprio dalla civilissima Europa, i primi segni di un nuovo tipo di fascismo: il fascismo finanziario>>.

Non so bene perché, ma le sinapsi del mio cervello mi hanno fatto associare la copertina di <<Time Magazine>> al pensiero di Tremonti…………...
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

C'è un contrasto stridente tra ciò che è accaduto nelle piazze di mezza Europa e ciò che accadeva nei palazzi della nostra politica.

Da un lato studenti, lavoratori incazzati, addirittura disperati. Dall'altro una casta che si becca sulla data delle elezioni regionali, minaccia di far cadere il governo non per le mancate risposte al dramma rappresentato oggi da quei manifestanti, ma per le proprie tattiche pre-elettorali.

Mentre continua il mercato delle vacche (dei premi di "governabilità") sulla legge elettorale.

Sono ormai due mondi paralleli e non comunicanti.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Il Paese allo sbando – 118
Diario di un disastro annunciato – 16 novembre 2012 – 1
Perché il patatrak è inevitabile - Verso la Repubblica di Weimar – 53

La balcanizzazione del Bel Paese è cominciata - 52
I giorni della follia – 18



E’ una caratteristica tutta italiana quella di passare in continuazione il tempo a discutere del sesso degli angeli mentre tutto precipita senza mai concludere niente.


1) Da Santoro, più che in altri Talk si respira aria di sinistra, ma oggi anche questo non basta più perché tutto non può essere sempre improntato sulla denuncia.

La denuncia va benissimo, ma dopo vent’anni e passa, soprattutto di questi tempi occorre inserire oltre la denuncia la proposta. E ieri sera se ne è sentito il peso della mancanza di proposta.

2) A Napoli il clima si surriscalda:

Dal Corriere del Mezzogiorno

ATTIVISTI E DISOCCUPATI CONTESTANO IL SEGRETARIO DEMOCRAT ALL'AUGUSTEO
Napoli, rissa al comizio di Bersani
fra studenti e servizio d'ordine Pd

I collettivi fanno irruzione in teatro e vengono respinti dagli addetti alla sicurezza. Volano schiaffi e insulti

Video
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 1278.shtml

NAPOLI - Momenti di tensione durante il comizio di Pier Luigi Bersani a Napoli. Poco prima che il segretario iniziasse il suo intervento al Teatro Augusteo, una trentina di appartenenti a collettivi studenteschi campani, insieme con i disoccupati, ha fatto irruzione in sala urlando: «Tutti-liberi» riferendosi ai dimostranti arrestati mercoledì e mostrando immagini degli scontri nelle piazze italiane. Comizio interrotto e intervento energico del servizio d'ordine del Pd. Si scatenata una rissa in teatro.
CINQUE MINUTI DI CAOS - Volano schiaffi e insulti. Il segretario democrat, spento il microfono, resta a guardare attonito la scena. Gli studenti provano ad esporre uno striscione che però viene prontamente rimosso. Uno di loro riesce a prendere il microfono e per circa un minuto ricorda gli scontri del giorno precedente e attacca: «La colpa è anche al Pd che sostiene il governo Monti». Il tutto dura cinque lunghissimi minuti, fino a quando tra i fischi assordanti del pubblico che gremisce all'inverosimile il teatro, gli studenti vengono allontanati. A quel punto, l'intervento del candidato alle primarie di centrosinistra può ricominciare.
Alessandro Chetta15 novembre 2012© RIPRODUZIONE RISERVATA


3) Nel compleanno del governo Monty, la situazione tra i partiti è logora. Si avvicinano le elezioni e tutti badano ai loro interessi.

4) La situazione in Medio Oriente, sta precipitando, quella di ieri è stata una giornata di guerra.
Maucat
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Maucat »

Avete visto Servizio Pubblico ieri:
la ricchezza degli italiani è pari a 8.640 mld di Euro oltre 4 volte il debito pubblico dell'Italia... questo è positivo perché se fossimo un'azienda avremmo un ottimo "ratio" e potremmo godere di molto credito.
Il problema è che questa ricchezza è detenuta per ben oltre il 90% da solo il 10% scarso della popolazione e che lo Stato non ha un centesimo da spendere per lo sviluppo ed è soll'orlo del fallimento...
Se non si prendono un po' di soldini da questo 10% scarso e si ridistribuiscono siamo destinati al crack e alla guerra civile...
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

L'Ultimo tango a Parigi - 10
Cause ed effetti - 8


Gli effetti del secondo tipo 7

In risposta ad Amà.


Rinuncio a pubblicare quanto avevo preparato sulla finta sinistra a partire dal luglio del 1994, quando Achille Occhetto abbandona la guida del Pds nel luglio 1994 e viene assunta da Massimo D’Alema. Diciotto anni trascorsi in assenza di politica, in cambio di solo mera gestione del potere a pro della casta. Rinuncio a ricordare tutti i fatti e misfatti della finta sinistra nel corso della Seconda Repubblica.

Un fatto però non intendo rinunciare a segnalare, l’emblematica richiesta di Ugo Sposetti senatore e tesoriere del Pd, avanzata nell’aprile 2011 in cui con un disegno di legge il tesoriere del Pd intendeva raddoppiare i costi della politica, e non accontentandosi, allargava il tutto anche alle fondazioni.

Nell’aprile del 2011 la crisi incombeva da 2 anni e mezzo. Il governo Berlusconi continuava a far finta di non percepirla. Perfino una sua calda sostenitrice, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, rompeva gli indugi e dal febbraio precedente aveva iniziato a strillare pubblicamente che “così non si poteva andare avanti”. Che così non si poteva andare avanti lo sapevano benissimo i cittadini che già dal ritorno del caimano a Palazzo Chigi nella legislatura 2001-2005, dove una fascia di essi non riusciva ad arrivare alle terza settimana del mese. Con l’arrivo della crisi dei surprime nell’ottobre del 2008, la fascia di chi non arriva alla fine del mese si allarga, come si estende la fascia di chi non arriva alla seconda e in alcuni casi alla prima settimana del mese.

La richiesta del tesoriere del Pd Sposetti appare quindi da subito sciaguratamente inopportuna e bucaniera, e se confrontata con le difficoltà sociali del momento di quella categoria di persone che i defunti dichiaravano a parole di voler difendere, il mondo del lavoro, diventa oggettivamente criminale nel contesto in cui si trovava il Paese.

Ma occorre osservare, che non è accettabile il pensare che una mattina il senatore Sposetti si sia svegliato di buon mattino ed abbia pensato: <<Oggi che danni posso fare? ….Ma sì,…oggi propongo il raddoppio del finanziamento pubblico ai partiti ed anche un incentivo alle fondazioni così faccio contento il mio amico D’Alema che guida la fondazione “Italianieuropei”>>.

Quando Ugo Sposetti intende presentare un ddl per il raddoppio del finanziamento pubblico lo fa perché ha l’assenso del partito, della direzione e del segretario dei defunti, accecati dall’orgia del “MANGIA TU CHE MANGIO ANCH’IO”, malgrado in pubblico ai merli scemi raccontino del forte impegno dei defunti per il mondo del lavoro.

Sette mesi più tardi il sistema entra in crisi profonda e non è ancora chiaro “CHI” abbia imposto a Napolitano il cambio del comandante Schettino II con il “generale Cadorna”.

I bucanieri del partito dei defunti non faranno una sola piega nei confronti del finanziamento pubblico dei partiti attraverso i rimborsi elettorali, quando esplode il caso Lusi, ilLusi e colLusi.

Il caso pesa sui defunti come pesò a suo tempo il caso Penati, ma a nessuno dei bucanieri venne in mente che fosse necessario mettere mano ad un taglio del finanziamento dei partiti. Bastava per loro far passare la “nuttata” e l’orgia poteva continuare.

Quando qualche mese più tardi esplode anche il caso Lega Nord con Belsito e il cerchio magico Bossi, l’indignazione popolare monta e i partiti si accorgono che non è più il caso di far finta di niente.

E’ quindi il segretario dei defunti, don Bersande ad avanzare la proposta super – iper furbetta: “DIMEZZIAMO IL FINANZIAMENTO PUBBLICO”.

La proposta passa, e direi a buona ragione, perché il fortissimo e cementato convincimento dei partiti nei confronti dei cittadini elettori che li ritiene tutti “MERLI SCEMI” che si bevono di tutto e di più è regolarmente premiata ancora una volta.

Infatti, malgrado le cronache dei media della carta stampata riportino che il finanziamento pubblico dei partiti, abrogato con referendum popolare, e subitamente reintrodotto sotto la voce “RIMBORSO DELLE SPESE ELETTORALI”, abbia comportato un incremento dei costi di 4 volte quanto era stato abrogato, il merla merlorum italiano si dice soddisfatto del dimezzamento attuato, malgrado il generale Cadorna stia cercando in tutti i modi di succhiare loro il sangue rimasto e toglierli pure la pelle.

Il doppio del rimborso va ancora bene ai partiti anche se dimezzando il tutto devono rinunciare in parte all’orgia.

Figuriamoci se passava la proposta Sposetti del partito dei defunti e l’appannaggio ai partiti andava a 8 volte quanto l’indignazione popolare dell’epoca aveva chiesto di abrogare con referendum popolare.


Prendi e raddoppia: il blitz dei partiti

La proposta del Pd Sposetti prevede che anche le fondazioni possano beneficiare dei rimborsi. Una norma che raddoppia i costi della politica
di Eduardo Di Blasi
| 10 aprile 2011


“Non fate come hanno fatto gli altri giornali: spiegatela bene la mia proposta e non guardate solo ai soldi”, dice Ugo Sposetti, tesoriere dei Ds– tuttora esistenti – e architetto della fondazione che ha tenuto assieme memoria, immobili e simboli della sinistra comunista ed ex comunista italiana.
E certo non è facile immaginare la proposta di legge presentata dal deputato Pd per unificare l’intera legislazione “sulla disciplina e il finanziamento pubblico dei partiti”, senza pensare a quanto costerà ai cittadini. La norma da lui immaginata, infatti, finisce per raddoppiare i “costi della politica”, moltiplicando per due i contenitori che possono ricevere soldi pubblici: ai partiti, chiamati ad organizzare il consenso, si aggiungerebbero le fondazioni che andrebbero a curare “l’attività culturale e la formazione politica” del partito cui fanno riferimento.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04 ... ti/103428/

*

Quando i Democratici volevano
raddoppiare i soldi pubblici ai partiti


L'anno scorso il pd Ugo Sposetti, ex cassiere dei Ds, ha presentato una proposta di legge per finanziare anche le fondazioni dei partiti raddoppiando così i rimborsi

Adesso è un assalto bipartisan. Adesso è un accorato grido contro i rimborsi elettorali che gonfiano le tasche ai partiti.
Adesso è una corsa a sforbiciare la pioggia di soldi che ogni anno finiscono nelle tasche dei tesorieri. Ma un anno fa? Nel 2011, quando i casi Belsito e Lusi erano ancora lontani dai riflettori dei media, in parlamento si brigava per raddoppiare i gettiti sonanti per oliare gli ingranaggi dei partiti. E a organizzare la leva finanziaria ci pensava proprio quel Partito democratico che oggi accusa la Lega Nord, depreca l'andazzo capitolino e chiede immediate riforme.
È tutta una farsa. Il vice presidente del Senato Vannino Chiti si sbraccia per chiedere regole di "trasparenza" nel finanziamento pubblico ai partiti e anche la riduzione dei rimborsi. Il pd Pierluigi Castagnetti fa eco spiegando che i rimborsi elettorali ai partiti "vanno dimezzati perché non si può non tenere conto del momento di sacrifici che coinvolgono tutti gli italiani e del clima di estraneità alla politica che sta dilagando". A trarre le somme è il leader pd PierLuigi Bersani che auspica di ridurre "drasticamente" le quote dei rimborsi elettorali prevedendo che"lo Stato provveda solo a garanzia delle risorse base per la sopravvivenza dei partiti". Ma nel 2011 turava tutt'altra aria. A spulciare la prova della grande farsa democratica ci ha pensatoDaw Blog raccontando come, in tempi non sospetti, la commissione Affari costituzionali a Montecitorio abbia discusso un progetto di legge per raddoppiare il finanziamento ai partito. Giusto, giusto un anno fa. Il primo firmatario del progetto di legge? Il democratico Ugo Sposetti, appunto.

http://www.ilgiornale.it/news/interni/q ... ci-ai.html


Ha scritto Piero Ignazi sul Fatto : I partiti italiani sono ricchi

Vero, ma a quell’arricchimento è corrisposto l’impoverimento della gran parte degli italiani.

Continua in :

L'Ultimo tango a Parigi - 11
Cause ed effetti - 9


Gli effetti del secondo tipo 8

In risposta ad Amà.
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Maucat ha scritto:Con questa continua rincorsa al ribasso dei costi del lavoro che continua non abbiamo nessuna speranza di uscire dal tunnel della crisi... anzi troveremo buona compagnia inaspettata fino a pochi anni fa nella galleria...
E in fondo ci saranno solo le tenebre di un nuovo medioevo
...
...........................
Caro Maucat.Se ora delocalizzano in Serbia in Cina ecc.....
La Cina stessa comincia a prendersi un po d'Africa.Prima o poi anche i nostri delocalizzeranno anche in Africa.
Gli piantano una fabbrica con dei tecnici che gli insegnano ai locali.Quindi avranno la manodopera ancora meno cara.
Briatore non aveva torto ieri sera nel dire che possiamo sfruttare di piu il turismo, invece di cattedrali nel deserto, incrementare il turismo con nuovi alberghi ecc.....Specialmente al Sud dove la stagione estiva dura di piu.Poi abbiamo un patrimonio monumentale che ci invidiano musei da far visitare.Abbiamo scantinati pieni di opere , sculture eccc.....lasciate a prendere la polvere ,invece di essere esposte.
Ciao
Paolo11
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