Come se ne viene fuori ?

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paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

[quote="camillobenso"]Il problema centrale di questo stramaledetto Paese, caro paolo, è da più di 31 anni, da quando è stato denunciato da Enrico Berlinguer, ma forse da sempre, la QUESTIONE MORALE.

I partiti – diceva il segretario del Pci – hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali”

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Caro camillobenso.Per questo voto movimento 5 stelle alle prossime elezioni.
Almeno avremo cittadini normali non implicati con messuno.
Non vedo altra soluzione pacifica.
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

@ Soloo42000 - 1

- licenziamenti dipendenti fannulloni e dirigenti irresponsabili (altro che dirigenti a tempo indeterminato...)

Visto che a livello nazionale (e non solo) il problema dei dipendenti fannulloni non viene mai affrontato dal punto di vista culturale, proviamo a farlo almeno noi.

Esistono tre modi di approccio al mondo del lavoro:

1) Coloro che nel mondo del lavoro ci stanno bene, si sentono realizzati per quello che fanno. Per loro il lavoro non è un peso, .. anzi…

2) Coloro che nel mondo del lavoro sono costretti ad accettare un lavoro che non li entusiasma per niente ma lo accettano solo per garantire la sopravvivenza a se stessi e alla propria famiglia e quindi ci si adattano spesso per una vita lavorativa intera.

3) Coloro che se dovessero incontrare di notte tra lo scuro e il chiaro chi ha inventato il lavoro lo massacrerebbe di botte ( Bossi e Sgarbi, ecc.). Qui si tratta di indole, di natura.

Quelli del punto due sono sempre stati i più numerosi. Oggi a questi si aggiunge la nuova serie dei laureati che si adattano forzatamente.

La settimana scorsa a Servizio Pubblico abbiamo visto alla farmabarista, cioè la farmacista che si è adattata a fare la barista.

Stamani ad Agorà ci stava il laureato salumiere, un lavoro che in verità sarebbe più consono per il noto trio ABC e non solo.

Questa è sempre stata una società di banditi, perché 42 anni fa questo tema era stato ripreso dall’Espresso, con un servizio sulla società svedese.

Un giovane ingegnere si doleva di aver fatto un percorso scolastico che gli aveva aperto il cervello, per poi finire a lavorare, per poter campare, in una catena di montaggio in cui serrava bulloni dalla mattina alla sera come Chaplin in “Tempi moderni”.

Questo è un problema che una società che si vanta di essere l’ottava potenza economica del mondo avrebbe dovuto risolvere da tempo, ma visto che è una società cialtrona, soprattutto a livello politico, si è sempre guardata bene dall’affrontare il problema.

Quelli del punto tre già da piccoli sono così:

Nun me dicit' niente, nun vogl' sapè niente, nun me chiammat'... E soprattutto... nun rumpit' e pall che oggi è mercoledì... m'aggia rilassà!

http://images4.wikia.nocookie.net/__cb2 ... zzurra.jpg

E’ una questione di natura, mica si possono ammazzare solo perché non sono stacanovisti, o perché non appartengono alla categoria di chi si adatta e rassegna a professare un lavoro che non gli confà per una vita intera.

Allora il problema va affrontato.

*

Per quanto riguarda i “dirigenti irresponsabili”, si tratta di un problema gigantesco, perché è strettamente legato al problema della “Questione Morale” sollevata da Berlinguer e mai risolta. I partiti piazzano i loro uomini per reciproco interesse, non ha importanza se sono capaci od altro.

Per converso, nel caso di Vendola per aver insistito su di una persona di qualità è finito sotto processo.

Credo che anche questo sia un problema risolvibile solo con il “Diluvio universale II”.
soloo42000
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da soloo42000 »

E’ una questione di natura, mica si possono ammazzare solo perché non sono stacanovisti, o perché non appartengono alla categoria di chi si adatta e rassegna a professare un lavoro che non gli confà per una vita intera.
Capiamoci.
Mi chiamo soloo42000, mica Brunetta.
Pero` i fannulloni li vedo ovunque nella PA.
Molti sono del tipo 3, non del tipo 2.
Molti altri sono del tipo 2, e a questi va fatto capire che pur avendo ragione
non possono scaricare la loro frustrazione (GIUSTA) sugli altri cittadini.
Quando lottano lottano, quando lavorano devono farlo comunque pienamente e bene.
Di solito basta un capetto, un preside, che si da da fare creando il clima giusto, e il problema si riduce di molto.
Del resto devono solo lavorare il giusto e bene, mica diventare "evangelist", come direbbe l'amata Fornero, missionari.

Per quanto riguarda i “dirigenti irresponsabili”, si tratta di un problema gigantesco, perché è strettamente legato al problema della “Questione Morale” sollevata da Berlinguer e mai risolta. I partiti piazzano i loro uomini per reciproco interesse, non ha importanza se sono capaci od altro.
Per converso, nel caso di Vendola per aver insistito su di una persona di qualità è finito sotto processo.

E` un problema non solo "culturale", che deriva da anomalie contrattuali.
Nel privato ci sono i licenziamenti collettivi come misura estrema, e adesso pure quelli individuali per ragioni oggettive.
Nel pubblico sembra di no, o almeno la procedura e` molto molto complessa.
Nel privato i dirigenti possono essere licenziati senza giusta causa, nel pubblico no.

Questo degenera completamente l'attitudine verso l'organizzazione.
In particolare dei dirigentti.

Sono disponibili i sindacati a rivedere i contratti?
No, l'abbiamo visto con l'art. 18, riforma da applicare solo
al privato, non al pubblico.

A questo aggiungi il clientelismo e gli spoil systems.

E il disastro di una nazione e` compiuto.

soloo42000
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

@ Soloo42000 - 2

Pero` i fannulloni li vedo ovunque nella PA. Pero` i fannulloni li vedo ovunque nella PA.

Per anni ho visto un tizio della posta di una filiale in SSG, che usciva regolarmente dopo le 10 del mattino per fare la spesa.

Ma non ho visto solo questo, il problema sta anche nel privato.

Nella piccola aziendina di motori a cc, negli anni ’60 c’era chi si imboscava in cantina dove ci stava un magazzino con la scusa di contare le spazzole (per motori).

Una trentina di anni fa ho accompagnato un amico all’interno dello stabilimento di una multinazionale di telecomunicazioni in Cassina de’ Pecchi, e mentre lui disbrigava i suoi affari mi sono soffermato per circa un’ora ad osservare affascinato su come un ragazzo napoletano intorno ai 25-30 comandato dal capo di provvedere al montaggio di un nuovo macchinario era riuscito per tutto quel tempo a non toccare un attrezzo e nello stesso tempo coinvolgere colleghi non comandati che non c’entravano per niente a fare il lavoro che avrebbe dovuto fare.

Non per questo intendo dire che i napoletani siano così. Basta vedere l’insegnante precario di 38 anni che si è suicidato perché non riusciva ad entrare nel circuito del lavoro per cui si sentiva portato.

Nel 1971 ero stato comandato di fare dei rilievi per conto della VRC, uno dei primi studi di progettazione di Milano legato alla Pirelli, in un reparto dello stabilimento di Bicocca.

Quando ho aperto la porta di un corridoio del sotterraneo c’è stato un fuggi fuggi generale nella direzione opposta di almeno una trentina di persone che avevano trovato il loro posto ideale per imboscarsi nel grande stabilimento, allo stesso modo che trovavo imboscati dappertutto quando giravo per servizio nella caserma Cavour di Torino.

Penso che sia un problema generalizzato.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sotto le macerie - 13


Ad agosto Bersani era stato bravo ad aggirare il problema quando era venuto a conoscenza della stampa.

La notizia dei 98 mila euro versatigli dal Gruppo Riva risale ai primi giorni dopo ferragosto.

Per una settima silenzio tombale da parte di tutti i defunti. Casson intervistato in quei giorni tagliava corto dicendo che non era al corrente.

Poi quando Bersande va a Reggio Emilia per l’apertura della festa dei defunti, sfrutta l’assist della solita cavolata di Grillo.

Il caso Grillo viene montato da tutti i media e come sempre accade del problema dei 98 mila euro va tutto nel dimenticatoio.

Errore strategico dal mio punto di vista da parte di Bersani perché sì, era riuscito piuttosto bene ad oscurare la bomba che gli era scoppiata tra le mani, ma con le primarie in arrivo a mesi e le nazionali a neppure un anno, non poteva pensare che la notizia potesse rimanere sigillata in cantina.

Infatti è Renzi a tirarla in ballo la corsa settimana a cui segue la pronta risposta del segretario notificandogli che non era il caso.

Adesso, con l’esplosione del caso Ilva il caso torna in primo piano.

Non stupisce che i giornaloni ieri come ad agosto ignorino il tema, perché sono i referenti dei giochi di potere.

La funzione di “…Bellezza è la stampa…..” è del tutto secondaria nell’italietta del basso medioevo.

Renzi ha dichiarato ieri che rinuncia ad attaccare Bersani su questo tema. E tatticamente ha ragione.

L’effetto bomba della settimana scorsa non c’è stato, Bersani ha comunque realizzato un distacco di 9,4 punti.

Questa sera ci sarà su Rai1 uno scontro diretto, ma sarebbe controproducente tirare fuori il tema Riva, perché Bersani gli opporrebbe facilmente il caso dei 10 milioni investiti presso l’agenzia di Serra, e quindi sarebbe doppiamente controproducente, in quanto l’effetto pollaio seguito alla prima tornata rischia di ridimensionare quello che in casa defunti definiscono un successo.

La notizia dei 98mila però ieri è stata ripresa da La Stampa e da IFQ, che ancora oggi tiene banco in prima pagina.

Travaglio, per par condicio oggi si esercita su Bersani.

Il Pd pur avanzando nei sondaggi rischia di fare la fine del Pdl.

Il futuro del Paese è nero, si scivola ogni giorno verso il basso allargando smisuratamente il grande vuoto di potere della classe dirigente italiana.

Il caso Ilva poi chiama in causa anche Vendola che ridimensiona quanto riportato dalla stampa circa sue pressioni sul funzionario dell’Arpa.

Tutto rischia di sgretolarsi molto tempo prima delle elezioni.

*

Bersani, ci dica
(Marco Travaglio).

Due settimane fa il Fatto ha organizzato cinque forum con i candidati alle primarie del centrosinistra.

Renzi, Vendola, Puppato e Tabacci sono venuti e hanno risposto alle nostre domande. Bersani invece si è dato, preferendo i soliti, comodi salotti tv. Nemmeno un sms per spiegarsi e scusarsi (non con noi: con i lettori).

Peccato, perché di cose da chiedergli ne avevamo tante, e ora qualcuna in più.
(forse per questo si è tenuto alla larga dalla tana del lupo. La storia di Cappuccetto rosso la conosce bene anche Bersani-ndt)

Ieri la nostra Paola Zanca ha avvicinato lui e il suo portavoce per avere una risposta a una domanda semplice semplice: intende restituire il finanziamento elettorale che Emilio Riva, padrone dell’Ilva, gli versò sei anni fa?

La risposta la trovate a pag. 4, ma in sintesi è questa: no.

Forse il segretario del Pd non ha ben colto l’importanza della questione: gliela riassumiamo nella forma delle cinque domande che gli avremmo posto se avesse accettato il confronto con noi.

Convinti come siamo che chi si candida a governare l’Italia abbia il dovere di rispondere.

1. Nel 2006-2007 Emilio Riva, recentemente arrestato per omicidio colposo plurimo e disastro colposo, inquisito anche per una mega- evasione fiscale di 52 milioni, finanziò la sua campagna elettorale con un assegno di 98 mila euro. Lei, on. Bersani, lo registrò nell’apposita dichiarazione alla Camera: ci mancherebbe.

Ma Riva non è un sostenitore della sinistra, anzi è noto per simpatie di destra (contemporaneamente staccò un assegno di 245 mila euro a Berlusconi).

Si è mai domandato perché finanziò non gli allora Ds, ma personalmente lei, all’epoca ministro in pectore dello Sviluppo economico del governo Prodi-2, preposto alla vigilanza sull’Ilva?

Non sarebbe stato opportuno rifiutare quei soldi, per evitare imbarazzi verso un’azienda già allora nel mirino di pm e ambientalisti?



2. La classe politica, locale e nazionale, di destra e di sinistra, ha sempre consentito all’Ilva (pubblica e poi privata) di fare i comodi suoi, intascando utili miliardari e guardandosi bene dal bonificare gli impianti, tant’è che per fermare la strage c’è voluta la magistratura.

Cosa deve pensare un elettore, alla notizia che i vertici dei maggiori partiti di destra e di sinistra erano finanziati dai Riva?



Quel che ne pensava Riva l’abbiamo appreso dalla mail che le inviò nel 2010 il vertice Ilva per invitarla a “non fare il coglione” e a bloccare la solitaria battaglia ambientalista del senatore Della Seta.


Questi garantisce che lei non intervenne: ci mancherebbe. Ma non crede che l’aver accettato quel contributo abbia messo strane idee in testa ai Riva?


3. I ministri dell’Ambiente cambiano, ma i dirigenti restano. Uno dei più longevi è Corrado Clini, oggi inopinatamente ministro, ovviamente sdraiato sulle posizioni dell’Ilva, come pure il suo collega dello Sviluppo economico, Corrado Passera.


I due seguitano ad attaccare i giudici, come se i disastri dell’Ilva fossero colpa loro. Non è il caso che il Pd chieda le immediate dimissioni di questi due signori?


4. A Che tempo che fa lei ha biascicato frasi di circostanza sulla chiusura dell’Ilva, frutto di una guerra fra “due poteri dello Stato”, e ha invocato “interventi normativi del governo”.


A parte il fatto che, in uno Stato di diritto, nessun governo può cambiare le sentenze e le ordinanze giudiziarie per decreto, non crede di dover dire qualcosa sullo spaventoso verminaio di corruzioni e complicità istituzionali emerso dalle indagini?

E sulla condotta del suo alleato Vendola, governatore e dunque responsabile della sanità pugliese, indicato dal Gip come “regista” della guerra al direttore dell’Arpa, reo di tutelare la salute dei cittadini contro i disegni dei Riva? 5. Che aspetta a restituire quei 98 mila euro a Emilio Riva?


Da Il Fatto Quotidiano del 28/11/2012.

Continua in :

Sotto le macerie - 14
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Si e come dice Camillobenso.Io lavoravo in una società Elettrotecnica.Montavamo quadri elettrici sia di serie e non.Quelli di serie erano per macchine utensili del legno.Quelli non di serie erano sia per ospedali alberghi macchinari particolari.Poi è arrivata pure l'elettronica con i plc ecc........gli inveter ecc...
Il tutto con materiale nostro sia quadri ad isolamente totale ,o componibili in varie cassette,Ora che sono da anni in pensione posso pure dire come si chiamava la ditta S.I.E.I Peterlongo SPA sede a MIlano via Lomellina.Ho cominciato come operaio, poi operai specializzato, poi responsabile del laboratorio.Poi impie4gato
allora facevo i preventivi per i quadri con relativi disegni.Poi siccome il materiale che usavamo veniva dalla Germania , la nostra ditta aveva la concessione per L'Italia per un certo periodo,scaduto il termine non l'hanno piu rinnovato.Quindi I tedeschi sono entrati loro nel mercato Italiano.A quel punto la ditta assieme ai tedeschi si sono divisi il personale.Quindi mi hanno chiamato se volevo andare con loro.Mancandomi 5 anni alla pensione dandomi un aumento di stipendio sono andato con loro.
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Questo ero io da giovane.Quelli erano quadretti piccolini di serie e si dovevano cablare con le ore programmate.C'era chi stava dentro i tempi e chi sforava di molto.Ognuno aveva una manualità diversa uno dall'altro quindi c'era quello veloce e quello lento,di lavativi niente.Anche per il motivo che ognuno rispondeva di quello che faceva.Non c'era una persona che lavorava al posto tuo.
Ciao
Paolo11
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soloo42000
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da soloo42000 »

Questo ero io da giovane.Quelli erano quadretti piccolini di serie e si dovevano cablare con le ore programmate.C'era chi stava dentro i tempi e chi sforava di molto.Ognuno aveva una manualità diversa uno dall'altro quindi c'era quello veloce e quello lento,di lavativi niente.Anche per il motivo che ognuno rispondeva di quello che faceva.Non c'era una persona che lavorava al posto tuo.

Da me, anche se trattiamo progettazioni informatiche, e` lo stesso.
Rispondiamo dei tempi, dei costi, dei margini residui e della soddisfazione del cliente.

C'e` chi va meglio, chi va peggio, chi gli capita il progetto sfigato.

Alla fine dell'anno ci VALUTANO.
Al secondo anno consecutivo di valutazione negativa scattano gli inviti a "ripensare la propria vita".
Poi arriva il mobbing, o il package quando sei fortunato e sei vicino alla pensione.

E` tutto perfetto?
Non c'e` neanche un fannullone?
Certo che no.

Pero` nella PA io vedo esattamente latteggiamento contrario.
Chi lavora, perche` e` convinto di adempiere a una missione, perche` si sente realizzato, perche`
lo sente come dovere.
E` costretto a lavorare anche per gli altri che si imboscano.
E tutto questo avviene alla luce del sole, sotto gli occhi irresponsabili di dirigenti impegnati solo
a pararsi il cuolo e tirare le 4.30.

Quindi.
Lo cambiamo o no questo contratto pubblico allineandolo ai contratti privati in termini di diritti e dover?

Ciao.

soloo42000
i
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

soloo42000 ha scritto:
Questo ero io da giovane.Quelli erano quadretti piccolini di serie e si dovevano cablare con le ore programmate.C'era chi stava dentro i tempi e chi sforava di molto.Ognuno aveva una manualità diversa uno dall'altro quindi c'era quello veloce e quello lento,di lavativi niente.Anche per il motivo che ognuno rispondeva di quello che faceva.Non c'era una persona che lavorava al posto tuo.

Da me, anche se trattiamo progettazioni informatiche, e` lo stesso.
Rispondiamo dei tempi, dei costi, dei margini residui e della soddisfazione del cliente.

C'e` chi va meglio, chi va peggio, chi gli capita il progetto sfigato.

Alla fine dell'anno ci VALUTANO.
Al secondo anno consecutivo di valutazione negativa scattano gli inviti a "ripensare la propria vita".
Poi arriva il mobbing, o il package quando sei fortunato e sei vicino alla pensione.

E` tutto perfetto?
Non c'e` neanche un fannullone?
Certo che no.

Pero` nella PA io vedo esattamente latteggiamento contrario.
Chi lavora, perche` e` convinto di adempiere a una missione, perche` si sente realizzato, perche`
lo sente come dovere.
E` costretto a lavorare anche per gli altri che si imboscano.
E tutto questo avviene alla luce del sole, sotto gli occhi irresponsabili di dirigenti impegnati solo
a pararsi il cuolo e tirare le 4.30.

Quindi.
Lo cambiamo o no questo contratto pubblico allineandolo ai contratti privati in termini di diritti e dover?

Ciao.

soloo42000
i
Caro soloo42000.Tu sfondi una porta aperta.Ho sempre detto che bisogna parificarli al privato.
Lo vedo in posta anche se è una società operazioni, quando vado a prendere la pensione di mia madre.Ci sono tre computer due signore una direttrice.
Io sono una persona anche se avevo un inquadramento superiore ad altri non mi sono mai tirato indietro a dare una mano ai miei colleghi.Tanto eravamo ragazzi andavamo daccordo.
Quella delle poste la capetta anche se capace di fare tutto.SE vede una coda di persone lei il computer non lo tocca.
La gente mugugna.Una volta gli ho risposto quella è la direttrice stà alla persona se intervenire a dare una mano.
Il mobbing l'ultimo anno l'ho provato.Il direttore mi diceva Paolo perchè non torno nell'azienda di tuo padre?
Risposta sono venuto in questa azienda mandato da mio padre per imparare il cablaggio dei quadri elettrici ecccc...Poi mi sono trovato bene e son rimasto.
Vado ora dopo 36 anni che sono qui.Mio padre non mi ha mai perdonato di essere rimasto in quell'aziendadi cui si serviva pure del materiale.Poi abbiamo fatto pace e gli facevo i quadri il sabato la domenica.Il problema con l'azienda è stato che a Milano non risultava gli anni che avevo lavorato con mio padre, io avevo riscattato pagando la differenza degli anni con mio padre.Quindi quando se ne sono accorti mi hanno risposto nessun problema. Io sono rimasto ancora un'anno
mentre il mio direttore ha dovuto andarsene prima del sottoscritto.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

I giorni della follia

Gentiloni al Tg3 :

Renzi vuole fare un nuovo Cs allargato.


Già, allargato alla destra come Repubblica che individua partecipanti leghisti alle primarie, la destra che ammette di aver votato, e La Stampa di ieri che dichiara che un elettore su 5 non era di Cs.

Atene è sempre più vicina.

Se vogliono rifare la Dc abbiano il coraggio almeno una sola volta nella loro vita di trasferirsi armi e bagagli seduta stante con Casini e la smettano di ingannare le persone semplici, quelle anziane e vecchi Pci stanchi degli inganni degli ex Ds, che non sono in grado di capire i loro giochetti e loro trucchetti da bassa cucina democristiana.
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Renzi vuole fare un nuovo Cs allargato.
Camillobenso
........................................
SE fosse per lui imbarcherebbe tutto il PDL compreso Silvio.
Ciao
Paolo11
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