Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
inoltre da "candidato premier" può avvalersi del legittimo impedimento.
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
una cosa catartica
fiat, finmeccanica, comparto bancario.... crollano in borsa
alla faccia di " in prima persona"
altro che LIBERATION ! siamo con una corda al collo sul bordo del ponte
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Ruby non si presenta al processo.
I giudici:
"Va cercata in tutta Italia"
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... ef=HRER1-1
che provino a guardare all'ambasciata Egiziana...
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
shiloh ha scritto:
Ruby non si presenta al processo.
I giudici:
"Va cercata in tutta Italia"
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... ef=HRER1-1
che provino a guardare all'ambasciata Egiziana...
Cioe` a palazzo Grazioli?
soloo42000
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Zaia - La lega va da sola
A maroni glielo ha detto?
SEGAIOLI NORD SIETE MEGLIO DI STANLIO E OLLIO
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"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
L’editto di Milanello
di Marco Travaglio | 10 dicembre 2012
Diceva Karl Marx che le tragedie della storia si ripetono sempre, ma in forma di farsa. Ma in che forma si ripetono le farse, in un paese dove nulla è mai serio? Vent’anni fa il cinquantaseienne Silvio B. inaugurava un supermercato Standa a Casalecchio di Reno e lanciava il suo primo proclama politico per salvare la Fininvest dal tracollo finanziario e se stesso dalla galera: “Come sindaco di Roma, tra Fini e Rutelli, voterei Fini”. Era l’annuncio dell’alleanza a geometrie variabili, con An nel Centro-Sud e con la Lega al Nord, che di lì a quattro mesi avrebbe regalato la vittoria al suo partito chiamato come un coro da stadio: Forza Italia. Ora il settantaseienne Silvio B. ha gli stessi due problemi di allora: Mediaset rischia il tracollo finanziario e lui la galera. Così ha scelto un altro luogo simbolico per una certa Italia, per annunciare la ridiscesa in campo: il prato di Milanello.
L’arma segreta non è un mirabolante programma di riforme, tanto non ci crederebbe nessuno e comunque interesserebbe a pochi intimi: ma l’acquisto di Balotelli, che si aggiunge al colpaccio Briatore. Il resto sarà una campagna elettorale tutta in tv, con qualche ritocco sui bersagli: al posto dei comunisti, la Merkel e l’euro; al posto delle toghe rosse (quelle le combattono già Napolitano e Violante), Monti e le sue tasse. Il fatto che l’euro sia entrato in vigore nel 2002, sotto il governo Berlusconi-2, se lo sono scordato tutti. Il fatto che il Pdl stia nel Ppe con la Cdu della Merkel, è un dettaglio per amatori. Il fatto che il Pdl abbia votato tutti i decreti di Monti, chi se ne ricorda? Ciò che conta è smarcarsi dal governo tecnico, facendo finta che sia caduto per merito di B. e lasciando Bersani e Casini col cerino in mano. La gente, la sua gente, abboccherà: anche i berlusconiani più critici e delusi, quelli non ancora fuggiti verso Grillo o l’astensione, di fronte all’alternativa “volete ancora più tasse con Bersani e Vendola o il nemico pubblico numero uno delle tasse tant’è che s’è beccato 4 anni in primo grado per evasione fiscale?”, torneranno all’ovile rassegnati: aridatece er puzzone.
E saranno senz’altro più numerosi di quelli che avrebbero preferito Alfano (diciamo la verità: non esiste in natura un solo fan di Alfano, nemmeno tra i parenti stretti, se si escludono decine di giornalisti servi che per mesi hanno eretto monumenti equestri ad Angelino Jolie, scolpito nel marmo come Giovanni dalle Bande Nere). Sono gente di bocca buona e stomaco forte, oltreché di memoria corta: gente che, con questi chiari di luna, bada al sodo e al soldo e se ne infischia del conflitto d’interessi, delle leggi vergogna e del Porcellum. Anche perché l’Allegro Squadrone di Bersani & C. ha ripetuto fino alla noia che bisogna risolvere il conflitto d’interessi, abolire le leggi vergogna e cancellare il Porcellum, e non ci ha mai neppure provato. L’unica differenza rispetto a vent’anni fa è che il Cavaliere Dimezzato sa benissimo che non tornerà mai più a Palazzo Chigi, né andrà al Quirinale (che rabbia: proprio adesso che il Presidente, grazie alla Consulta, è più intoccabile del Re Sole). Ma, se tutto va male, cioè bene per lui, le elezioni non le vincerà nessuno. Non perché il Pd non abbia tutti i numeri per essere il primo partito: forse il distacco di 15 punti nei sondaggi è talmente incolmabile che anche dei perditori professionisti come quelli della sinistra italiana faticheranno a mangiarselo in tre mesi. Ma perché, proprio grazie al Porcellum, Bersani e Vendola potrebbero non avere la maggioranza in Senato nemmeno se prendessero il 40% dei voti. A quel punto, per fare un governo, dovrebbero chiedere aiuto a Grillo o a B. E Grillo ha già detto che non appoggerà nessuno: dunque non resterebbe che B. Che ancora una volta sarebbe decisivo. In cambio di cosa, ci pare quasi di intuirlo.
Il Fatto Quotidiano, 9 dicembre 2012
di Marco Travaglio | 10 dicembre 2012
Diceva Karl Marx che le tragedie della storia si ripetono sempre, ma in forma di farsa. Ma in che forma si ripetono le farse, in un paese dove nulla è mai serio? Vent’anni fa il cinquantaseienne Silvio B. inaugurava un supermercato Standa a Casalecchio di Reno e lanciava il suo primo proclama politico per salvare la Fininvest dal tracollo finanziario e se stesso dalla galera: “Come sindaco di Roma, tra Fini e Rutelli, voterei Fini”. Era l’annuncio dell’alleanza a geometrie variabili, con An nel Centro-Sud e con la Lega al Nord, che di lì a quattro mesi avrebbe regalato la vittoria al suo partito chiamato come un coro da stadio: Forza Italia. Ora il settantaseienne Silvio B. ha gli stessi due problemi di allora: Mediaset rischia il tracollo finanziario e lui la galera. Così ha scelto un altro luogo simbolico per una certa Italia, per annunciare la ridiscesa in campo: il prato di Milanello.
L’arma segreta non è un mirabolante programma di riforme, tanto non ci crederebbe nessuno e comunque interesserebbe a pochi intimi: ma l’acquisto di Balotelli, che si aggiunge al colpaccio Briatore. Il resto sarà una campagna elettorale tutta in tv, con qualche ritocco sui bersagli: al posto dei comunisti, la Merkel e l’euro; al posto delle toghe rosse (quelle le combattono già Napolitano e Violante), Monti e le sue tasse. Il fatto che l’euro sia entrato in vigore nel 2002, sotto il governo Berlusconi-2, se lo sono scordato tutti. Il fatto che il Pdl stia nel Ppe con la Cdu della Merkel, è un dettaglio per amatori. Il fatto che il Pdl abbia votato tutti i decreti di Monti, chi se ne ricorda? Ciò che conta è smarcarsi dal governo tecnico, facendo finta che sia caduto per merito di B. e lasciando Bersani e Casini col cerino in mano. La gente, la sua gente, abboccherà: anche i berlusconiani più critici e delusi, quelli non ancora fuggiti verso Grillo o l’astensione, di fronte all’alternativa “volete ancora più tasse con Bersani e Vendola o il nemico pubblico numero uno delle tasse tant’è che s’è beccato 4 anni in primo grado per evasione fiscale?”, torneranno all’ovile rassegnati: aridatece er puzzone.
E saranno senz’altro più numerosi di quelli che avrebbero preferito Alfano (diciamo la verità: non esiste in natura un solo fan di Alfano, nemmeno tra i parenti stretti, se si escludono decine di giornalisti servi che per mesi hanno eretto monumenti equestri ad Angelino Jolie, scolpito nel marmo come Giovanni dalle Bande Nere). Sono gente di bocca buona e stomaco forte, oltreché di memoria corta: gente che, con questi chiari di luna, bada al sodo e al soldo e se ne infischia del conflitto d’interessi, delle leggi vergogna e del Porcellum. Anche perché l’Allegro Squadrone di Bersani & C. ha ripetuto fino alla noia che bisogna risolvere il conflitto d’interessi, abolire le leggi vergogna e cancellare il Porcellum, e non ci ha mai neppure provato. L’unica differenza rispetto a vent’anni fa è che il Cavaliere Dimezzato sa benissimo che non tornerà mai più a Palazzo Chigi, né andrà al Quirinale (che rabbia: proprio adesso che il Presidente, grazie alla Consulta, è più intoccabile del Re Sole). Ma, se tutto va male, cioè bene per lui, le elezioni non le vincerà nessuno. Non perché il Pd non abbia tutti i numeri per essere il primo partito: forse il distacco di 15 punti nei sondaggi è talmente incolmabile che anche dei perditori professionisti come quelli della sinistra italiana faticheranno a mangiarselo in tre mesi. Ma perché, proprio grazie al Porcellum, Bersani e Vendola potrebbero non avere la maggioranza in Senato nemmeno se prendessero il 40% dei voti. A quel punto, per fare un governo, dovrebbero chiedere aiuto a Grillo o a B. E Grillo ha già detto che non appoggerà nessuno: dunque non resterebbe che B. Che ancora una volta sarebbe decisivo. In cambio di cosa, ci pare quasi di intuirlo.
Il Fatto Quotidiano, 9 dicembre 2012
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
"Ma perché, proprio grazie al Porcellum, Bersani e Vendola potrebbero non avere la maggioranza in Senato nemmeno se prendessero il 40% dei voti."
aridaje...
Travaglio traccia uno scenario plausibile ma
non c'è solo Grillo o B... che comunque , uno col 17 e l'altro col 10-12 costringono il Pd a guardare gioco forza alle fastidiose forze di cui si discute su altro 3D, come le fai le riforme sennò?
un certo blocco di "moderati" è in situazione molto fluida, ancora si deve capire cosa fanno Pisanu e i suoi seguaci, che B sicuramente rottamerà, tutti gli ex An, tutti i micropartitini nuovi ....si accoderanno al carro del Pd.
Se "ricatto" o "ostaggio" dev'essere, certo il Pd non farà favori a Forza Italia 2.0 .... farà compromessi al centro .
Travaglio su questo secondo me sbaglia .
Monti potrebbe anche come senatore a vita , dopo le elezioni, formare "naturalmente" un gruppo parlamentare su cui confluirebbero molti di questi piccoli "naufraghi" ....
ci sono tanti scenari....
aridaje...
Travaglio traccia uno scenario plausibile ma
non c'è solo Grillo o B... che comunque , uno col 17 e l'altro col 10-12 costringono il Pd a guardare gioco forza alle fastidiose forze di cui si discute su altro 3D, come le fai le riforme sennò?
un certo blocco di "moderati" è in situazione molto fluida, ancora si deve capire cosa fanno Pisanu e i suoi seguaci, che B sicuramente rottamerà, tutti gli ex An, tutti i micropartitini nuovi ....si accoderanno al carro del Pd.
Se "ricatto" o "ostaggio" dev'essere, certo il Pd non farà favori a Forza Italia 2.0 .... farà compromessi al centro .
Travaglio su questo secondo me sbaglia .
Monti potrebbe anche come senatore a vita , dopo le elezioni, formare "naturalmente" un gruppo parlamentare su cui confluirebbero molti di questi piccoli "naufraghi" ....
ci sono tanti scenari....
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Mi dispiace dirlo, ma ormai Travaglio è poco credibile.Amadeus ha scritto:"Ma perché, proprio grazie al Porcellum, Bersani e Vendola potrebbero non avere la maggioranza in Senato nemmeno se prendessero il 40% dei voti."
aridaje...
Travaglio traccia uno scenario plausibile ma
non c'è solo Grillo o B... che comunque , uno col 17 e l'altro col 10-12 costringono il Pd a guardare gioco forza alle fastidiose forze di cui si discute su altro 3D, come le fai le riforme sennò?
un certo blocco di "moderati" è in situazione molto fluida, ancora si deve capire cosa fanno Pisanu e i suoi seguaci, che B sicuramente rottamerà, tutti gli ex An, tutti i micropartitini nuovi ....si accoderanno al carro del Pd.
Se "ricatto" o "ostaggio" dev'essere, certo il Pd non farà favori a Forza Italia 2.0 .... farà compromessi al centro .
Travaglio su questo secondo me sbaglia .
Monti potrebbe anche come senatore a vita , dopo le elezioni, formare "naturalmente" un gruppo parlamentare su cui confluirebbero molti di questi piccoli "naufraghi" ....
ci sono tanti scenari....
E' più che lecito pensare che voglia far credere agli elettori che comunque il PD farà un inciucio con Berlusconi.
Ovviamente per tirare la volata a Grillo, di cui è uno sfacciato sostenitore.
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
però la Littizzetto non può dire "caXXo" in fascia protetta
da repubblica .it
....si accende una rissa a insulti fra il segretario del Pdl Angelino Alfano e il fedelissimo Marcello Dell'Utri. Prendendo spunto da un'intervista a Repubblica in cui il senatore criticava la sua segreteria, Alfano solleva il problema dell'incandidabilità in vista della formazione delle liste elettorali per le politiche 2013: "Silvio deve porsi seriamente il problema", dice "Questo per la gente conta prima dei programmi", riferendosi esplicitamente a Dell'Utri. Che risponde seccamente: "Alfano non ha le palle".
Durante la registrazione della puntata di Porta a Porta il segretario del Pdl sollecita il Cavaliere sulle liste, questione che per Alfano sarà fondamentale per le prossime settimane. Dell'Utri, dice, "è un povero disgraziato, per tutto quello che gli sta succedendo, e parla a ruota libera". "Il suo pensiero - continua Alfano - non coincide con quello di Berlusconi e gli osservatori che credono che parli a suo nome nuocciono al Cavaliere". Molti guai del partito, insiste, derivano da persone come Dell'Utri.
La risposta non si fa attendere: "Non mi va di replicare, Alfano si è già qualificato da se per questa risposta piccata e fuori luogo", dice Dell'Utri. "I guai del Pdl, purtroppo - insiste il senatore - vengono tutti dalla sua incapacità, dalla sua insipienza. Non ha le palle, non c'entra niente con noi". Il segretario affida a twitter la controreplica: "le parole di Dell'Utri - ha scritto sul social network - fanno chiarezza. La distanza da lui mi onora e mi lusinga".
da repubblica .it
....si accende una rissa a insulti fra il segretario del Pdl Angelino Alfano e il fedelissimo Marcello Dell'Utri. Prendendo spunto da un'intervista a Repubblica in cui il senatore criticava la sua segreteria, Alfano solleva il problema dell'incandidabilità in vista della formazione delle liste elettorali per le politiche 2013: "Silvio deve porsi seriamente il problema", dice "Questo per la gente conta prima dei programmi", riferendosi esplicitamente a Dell'Utri. Che risponde seccamente: "Alfano non ha le palle".
Durante la registrazione della puntata di Porta a Porta il segretario del Pdl sollecita il Cavaliere sulle liste, questione che per Alfano sarà fondamentale per le prossime settimane. Dell'Utri, dice, "è un povero disgraziato, per tutto quello che gli sta succedendo, e parla a ruota libera". "Il suo pensiero - continua Alfano - non coincide con quello di Berlusconi e gli osservatori che credono che parli a suo nome nuocciono al Cavaliere". Molti guai del partito, insiste, derivano da persone come Dell'Utri.
La risposta non si fa attendere: "Non mi va di replicare, Alfano si è già qualificato da se per questa risposta piccata e fuori luogo", dice Dell'Utri. "I guai del Pdl, purtroppo - insiste il senatore - vengono tutti dalla sua incapacità, dalla sua insipienza. Non ha le palle, non c'entra niente con noi". Il segretario affida a twitter la controreplica: "le parole di Dell'Utri - ha scritto sul social network - fanno chiarezza. La distanza da lui mi onora e mi lusinga".
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