E Adesso chi Voto?

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camillobenso
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da camillobenso »

Amadeus ha scritto:Adesso ?
iiiiiiiiii ...da qui a febbraio chissà quante cose devono succedere .... c'è tempo .
tra "meno peggio" e astensione , sempre "meno peggio" ( my opinion )
chi si astiene poi perde il diritto a lamentarsi ;)
chi si astiene poi perde il diritto a lamentarsi


Dipende dall’età scritta sulla carta d’identità.

Un giovane può permettersi di formulare questo modo di pensare, una persona anziana, no. Lo ha già superato nei fatti.

Se tu vai al mercato ( equivalente del mercato politico) e trovi tutta merce scadente o marcia che fai?

La porti a casa ugualmente e la metti in tavola ai tuoi? Oppure, vai dal macellaio e gli è rimasta solo carne putrefatta?

Non voglio influenzare affatto la tua risposta, ma dato che sono mesi che la pongo da queste parti a chi solleva la stessa obiezione: chi si astiene poi perde il diritto a lamentarsi,

da queste parte nessuno se la sente di acquistare merce scadente, marcia o putrefatta.

Astenersi pertanto ha lo stesso valore di chi preferisce acquistare merce scadente, marcia o putrefatta.

Un principio liberale induce a rispettare le due scelte, le conseguenze si vedranno poi. E le conseguenze sono inevitabili.

tra "meno peggio" e astensione , sempre "meno peggio" ( my opinion )

la si può formulare solo quando l’economia tira ed è scarsa l’offerta del mondo politico. Ma anche questo ha un tempo finito. Non si può passare una vita ad inseguire il modello montanelliano di turarsi il naso e votare comunque quello che si ritiene il meno peggio.

In tempi di transizione associati a profonde crisi economiche come questi che si stanno vivendo, è anch’essa una non soluzione.
iospero
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da iospero »

Mariok
Non vorrei disilluderti. Ma mettere a punto strumenti di democrazia diretta è cosa impegnativa.

Basta guardare a come organizzano i referendum in Svizzera. Non basta permettere alla gente di esprimersi con un sì o un no. Occorre un'informazione chiara e completa e soprattutto una cultura che qui manca.

Per realizzare tutto ciò occorre una volontà politica molto seria e determinata. Non basta riempirsi la bocca, con slogan, come fanno alcuni. Le parlamentarie di Grillo ne sono una prova lampante.

E di tale volontà e serietà sinceramente non ne vedo in giro.
Riuscire ad avere quorumzeropiùdemocrazia non è difficile , i referendum sull'acqua e sul nucleare sono passati nonostante la contrarietà dei politici, il punto è che la maggiorparte dei cittadini non riesce a trovare il tempo per impegnarsi seriamente su tutti i temi politici, ma su alcune cose fondamentali potrebbe benissimo scegliere, dopo aver sentito e approfondito nelle discussioni dei pro e dei contro. Il quorum da eliminare è fondamentale, chi vuole interessarsi lo faccia e decida,
chi non vuole partecipare è libero di farlo, ma non deve condizionare gli altri.

Anche i referendum all'interno dei partiti ,per gli iscritti , sarebbe un'ottima abitudine da praticare
con una certa frequenza , anche on line sfruttando tutte le possibilità che ci permettono i nuovi mezzi di comunicazione.
camillobenso
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da camillobenso »

shiloh ha scritto:negli ultimi giorni di campagna elettorale penso che ognuno di noi dichiarerà il suo voto.

stay tuned...magari qualche idea ti si può dare.

:mrgreen:
Manco farlo apposta stamani mi sono sentito in dovere di intervenire presso il conduttore/Direttore di Agorà attraverso mail (con i soliti problemi di trasmissione quando approcci con un sito nuovo, sperando che gli sia giunta), del settore “Contattaci”.

*

Egregio Direttore
Andrea Vianello,

non so se i filtri di Rai3 sottoporranno alla Sua cortese attenzione queste poche righe di doglianze.

L’amore per la democrazia, a noi fortunati bambini del primo dopoguerra di una scuola elementare milanese, ce l’ha insegnato un giovane studente di lettere e filosofia di 22 anni, trasferitosi da Enna e che si manteneva agli studi facendo il maestro elementare.
Era l’unico a quei tempi, per quanto mi risulta, che facesse svolgere ogni mese, ad esempio, le elezioni per l’incarico di capoclasse e capofila. Di solito i capo classe in tutti gli altri casi venivano nominati dai maestri/e.
Ma in realtà, poi successivamente, la “democrazia” non l’ho mai vista, l’oligarchia, sempre.
Mezzo secolo fa dopo l’avvento della televisione e l’inizio delle “Tribune elettorali”, ovviamente trasmesse dal canale unico della Rai, mi sono illuso che la televisione potesse essere uno strumento utile per la crescita della democrazia nel nostro Paese. Ho sempre sperato che nell’ultimo quarto del novecento la televisione si occupasse quotidianamente della politica come in questi ultimi tempi sta facendo Rai3 con Agorà, o reti concorrenti con contenitori gemelli.
Ma mi sono reso conto che anche questa soluzione è completamente inutile. Sarà perché da tempo la democrazia è a fine ciclo e il personale politico è scadente, ma queste trasmissioni stanno diventando più dannose che utili. Se queste osservazioni non La convincono, La invito a rivedere con spirito distaccato le puntate di Agorà degli ultimi tempi, ed in modo particolare quelle di questa settimana in cui siamo entrati nella campagna elettorale del peggior periodo del dopo guerra.
Più che essere un motivo di conoscenza e di speranza in un momento tragico di questo Paese, le puntate di Agorà, come per tutti i contenitori gemelli che trattano politica in modo similare, si stanno trasformando in autentici spettacoli di sadomasochismo. Ascoltare in passerella politici o giornalisti più o meno asserviti al mondo della politica equivale a generare disaffezione profonda alla politica. Riveda la puntata di stamani, 14 dicembre 2012. Tolga Gian Antonio Stella, e si accorgerà che quanto trasmesso è più dannoso che utile.
Sessanta giorni di campagna elettorale in questo modo e questo Paese verrà raso al suolo.

Cordialmente
A.Hopkins

*

Rimane poi il fatto che occorre fare l’analisi socio, politica, economica, finanziaria, del transitorio in corso, e si riscontra che questa elezione non può essere minimamente paragonabile a qualsiasi altra elezione passata.

Il tutto va visto attraverso le lenti del disincanto.

Nel novembre del 2011 viene fatta una forzatura straordinaria, prima nel suo genere della storia repubblicana in cui si chiede al premier in carica di dare le dimissioni. Per incapacità oggettive sollecitate da Paesi comunitari, sembra essere il motivo principale. Quello che in sostanza ieri sera è stato il tema della puntata di Servizio Pubblico, “L’imbroglio”.

In questi casi, visto che l’incarico di guidare l’esecutivo viene dato dal presidente della Repubblica, dopo regolari consultazioni, è emerso che non esisteva in ambito politico chi fosse in grado di assumersi la responsabilità di guidare un’esecutivo di emergenza. (I partiti erano tutti falliti).

I poteri forti, attraverso Casini e in parte Bersani, hanno indicato che a guidare l’esecutivo in presa diretta fosse un loro uomo, Mario Monti.

Il Capo dello Stato ha accettato e fatta sua questa soluzione.

A tredici mesi di distanza, al di là della solita propaganda e dell’informazione deviata, ci ritroviamo con :

- Una classe politica che non ha provveduto minimamente a rimediare alla deficienza profonda riscontrata allora.
Anzi, il fenomeno disgregativo della destra che doveva manifestarsi un anno fa se si fossero indette elezioni, è in corso solo in queste settimane.
- Un quadro socio – economico fortemente peggiorato rispetto a metà novembre dello scorso, destinato a peggiorare ulteriormente nelle prossime settimane.
- I fatti di questa settimana che si concludono con l’intervento della GdF al Pirellone, mettono in evidenza il cancro diffuso che nessuna forza linguacciuta che si propone alle prossime elezioni è intenzionata a curare. Segno evidente dello stadio finale dei partiti che cercano un effimero rilancio confidando, come lo stesso Berlusconi nei merli imbecilli.

Non possiamo più affrontare il tutto in termini normali, come se niente fosse accaduto e che queste possano essere ritenute elezioni normali.

Occorre avere una visione analitica della realtà.

Se invece si vuole continuare a vedere le cose attraverso, ad esempio, l’intervento di D’Alema di oggi sul Corriere in cui invita Monti a non rovinargli la possibilità di diventare di nuovo ministro degli Esteri secondo l’organigramma ottenuto da una faticosa trattativa tra le 27 tribù del partito dei defunti nella primavera scorsa,…………………allora,……………………AVANTI C’E’ POSTO LA FINE DELLA DEMOCRAZIA E’ DIETRO L’ANGOLO.
Amadeus

Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da Amadeus »

@zio

non per dissentire ... come hai giustamente rilevato ogni parere è legittimo e rispettabile....
" In tempi di transizione associati a profonde crisi economiche come questi che si stanno vivendo, è anch’essa una non soluzione"
... io parto dal presupposto che "una soluzione" non c'è, forse tu parti dal presupposto che ci sia , quindi non puoi accontentarti.
nella vita quotidiana di ciascuno di noi ( almeno per quanto mi riguarda) si prendono decisioni che non ci piacciono, che ci fanno soffrire, che aumentano la nostra disillusione e frustrazione , ma che prendiamo perchè non abbiamo scelta , scegliendo di vivere .
astenersi per me significa arrendersi , dire " me ne lavo le mani" come ponzio pilato, "fate voi"prendo le distanze , astenersi significa anche far prevalere una parte egoica , come se l'io che si astiene si ritenesse "puro" in confronto al contesto "sporco" nel quale pure è immerso, negando di concorrere all'ingiustizia in mille inconsapevoli modi ( anche comprando i mirtilli che vengono dall'argentina ... ma per forza devo mangiare mirtilli oggi ? ) ...
non è questione di età , nè di cultura, nè di informazione ....è questione di narcisismo....o di banale pigrizia... ( foto col bambino nella tinozza)
sempre senz'offesa personale eh?
mi baso sul fatto che tutti quelli che sento io hanno "una soluzione" .... sono tutti trapattoni, bearzot, lippi , sacchi ... però poi non passano neanche 5 minuti che confessano -spontaneamente- questo o quel comportamento antisociale o fuorilegge.
votare il meno peggio può farti sentire un babbeo turlupinato , usato e poi buttato nel cesso, un merlo idiota , un illuso beota ma ti lascia la sensazione di aver remato , insieme ad altri, verso la migliore soluzione possibile in quel momento.
cosa che l'astensione non ti da perchè è una chiusura , un ritrarsi, un arrendersi.

my personal FEELINGS
camillobenso
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da camillobenso »

... io parto dal presupposto che "una soluzione" non c'è, forse tu parti dal presupposto che ci sia , quindi non puoi accontentarti.
nella vita quotidiana di ciascuno di noi ( almeno per quanto mi riguarda) si prendono decisioni che non ci piacciono, che ci fanno soffrire, che aumentano la nostra disillusione e frustrazione , ma che prendiamo perchè non abbiamo scelta , scegliendo di vivere .
astenersi per me significa arrendersi , dire " me ne lavo le mani" come ponzio pilato, "fate voi"prendo le distanze , astenersi significa anche far prevalere una parte egoica , come se l'io che si astiene si ritenesse "puro" in confronto al contesto "sporco" nel quale pure è immerso, negando di concorrere all'ingiustizia in mille inconsapevoli modi ( anche comprando i mirtilli che vengono dall'argentina ... ma per forza devo mangiare mirtilli oggi ?

Amà

****

Io parto dal presupposto che il tempo delle soluzioni sia finito. In altro 3D, ieri ho segnalato che in meneghino oltre al “Ghe pensi mi” c’è anche il “Ghe sem” (Ci siamo).

E questo è il tempo del “Ci siamo”.

Da queste parti negli ultimi 8 mesi il clima politico-sociale è notevolmente cambiato. Tutte le persone dai 60 anni in su avvertono che qualcosa sta per arrivare, che così non si può andare avanti.

Non si tratta di persone che non intendono riflettere, anzi, al contrario sono disponibili ad analisi consequenziali ed approfondite, ma……….come recita il detto…..tutte le strade portano a Roma.

Alla fine di tutti i percorsi analitici si arriva sempre puntualmente ed inevitabilmente allo stesso punto. Tutti arrivano allo stesso punto. Lo sbocco previsto è :

- Rivoluzione
- Guerra civile
- Potere ai generali o ai colonnelli
- Qualcuno che proprio fascista non è, vede la soluzione in una dittatura come quella di Mussolini.


La base della malattia comune dei partiti è la loro irriformabilità.

Il potere esercita sulle persone lo stesso effetto della droga. Risentono della stessa dipendenza della droga. Non possono farne a meno, sono politico dipendenti.

Soprattutto l’effetto dipendenza si fa sentire forte sui 55-65 enni. Sono bruciati politicamente, ma non riescono accettare il fatto che politici che li hanno preceduti siano rimasti al potere altri 20 anni mediamente. Si considerano ancora troppo giovani per essere messi da parte.

Il semplice fatto che 16 dicembre quando il IV governo Berlusconi viene sollecitato dal Capo dello Stato a dimettersi, significa che ha fallito il suo mandato.

Spetta al Capo dello Stato ridare l’incarico ad altra persona che abbia dietro di sé una maggioranza credibile. Ma in quel momento non c’era nessuno in grado di accettare la sfida di un governo di emergenza.
Questo perché non era solo fallita la destra populista che faceva capo a Berlusconi e alla Lega Nord, ma anche le opposizioni presentavano lo stesso grado di fallimento non essendo in grado di accettare l’incarico sostitutivo da parte del Capo dello Stato.

Da lì nasce la necessità di affidare l’esecutivo in mano a persone non elette, perché definirli tecnici è troppo esagerato visto i risultati disastrosi che hanno ottenuto.

Le persone normali quando cadono cercano di rialzarsi in tutti i modi. I partiti, in quanto “drogati”, non ci hanno pensato neppure un’istante a rialzarsi in questi 13 mesi.

A rendersene conto è stata l’associazione di Libertà e Giustizia, che la sera del 12 marzo u.s., indice una manifestazione al Teatro Smeraldo di Milano.

Ad intervenire, sono : Concita De Gregorio, Lella Costa, Sandra Bonsanti, Roberto Saviano, Giuliano Pisapia, Gustavo Zagrebelski.

Il nodo centrale, il motivo dell’incontro è quello che riporta la redazione de La Repubblica :

"La riforma della classe politica è prioritaria, insieme alle riforme istituzionali. Ma questa è un'esigenza che non sembra avvertita e anzi accantonata", ha dettoZagrebelsky. "Non siamo apolitici o antipolitici, come sostengono alcuni, siamo ultrapolitici", ha proseguito. “Identificare chi critica i partiti come nemico della politica - ha sottolineato - è una strumentalizzazione. Noi non facciamo di tutta un'erba un fascio, non siamo qualunquisti".

Per l’occasione Gustavo Zagrebelsky, ha redatto un manifesto, “Dipende da noi” in cui sostanzialmente chiedeva un rinnovamento dei partiti. Questo 13 mesi prima delle elezioni.

Niente,…niente da fare. I partiti più sordi che mai, anche se Sandra Bonsanti ha annunciato che LeG, si sarebbe recata presso tutti i partiti per sollecitarli individualmente a rinnovarsi.

Io ero scettico da subito, non perché sono un genio, ma solo perché per esperienza so come reagiscono gli uomini drogati dei partiti. E così quando si sono riuniti ad Assago circa un mese fa, erano ancora allo stesso punto di partenza.


Libertà e giustizia ai partiti
"Riformare la politica per salvare l'Italia"
LeG ha presenta il documento "Dipende da noi" contro l'autoreferenzialità e il malcostume dei partiti che ha raccolto 35mila firme. Saviano: "Fondamentale fare subito la legge contro la corruzione". Zagrebelsky: "Le primarie una grande risorsa"

http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... -31424229/




A destra il primo partito a saltare è la Lega Nord, per via dei procedimenti giudiziari a carico del cerchio magico. La Lega ha dimezzato il suo consenso, ma stranamente al Nord resiste, ma il suo collante riguarda sempre la pancia e non la testa. I temi sono rimasti penosamente localistici.

Il Pdl, completamente in stato confusionale sta spaccandosi in 3-4 tronconi proprio in questi giorni.

Il finto centro da tavolo di Casini e Fini è un’autentico disastro, ed è per questo che assieme al disastro nascente Montizemolo invocano a tutti i costi Monti, solo per nascondersi dietro il loden.

Sofia Ventura e Alessandro Campi, sono due brillanti politologi, che si sono buttati entrambi su Fini quando è stato cacciato dal Pdl perché aveva promesso di ricoprire lo spazio della destra liberale che manca da troppi anni. Adesso si sono accorti che Fini è un bluff e delusi lo hanno abbandonato.

Sofia Ventura si è buttata su Renzi perché a suo avviso più di Fini il sindaco di Firenze incarna quel ruolo di liberale di destra. Alessandro Campi si sta ancora guardando intorno aspettando Godot.

Nel centro “sinistro” democristiano regna comunque la confusione malgrado il suo immeritato consenso sia dato al 37 % per Pagnoncelli e 38 % per il “ragazzo rosso” Ilvo Diamanti.

Governare 27 tribù non è certo facile e lo si vede da quella mente confusa di Bersande, che si adatta a tutto pur di non perdere il consenso delle 27 tribù, perché se no, sa benissimo di fare la fine del Pdl. E questo non da ora, ma da 3 anni da quando è stato eletto segretario.

Una persona normale al suo posto oggi sarebbe al 60 % dei consensi e governerebbe tranquillamente anche in mezzo alle mille difficoltà ereditate dai bucanieri della destra.

Però non può farlo di certo Bersande perché è uomo di POLTRONE & FORCHETTE, che di sinistra gli è rimasto solo il profumo che si sparge tutte le mattine e che è costretto ad acquistare tutte le settimane e farselo mandare dalla Francia perché da queste parti è sparito, “L’eau de gauche”, perché l’anima di sinistra l’ha persa da tempo come i capelli. Ha voglia di profumarsi, a furia di trasformarsi è diventato un bel democristianone di destra, costretto a mettersi il profumo di sinistra per ingannare i merli che non mancano mai.

Come per ingannare i merli ha dovuto ricorrere all’alleanza con Vendola per apparire di sinistra, perché sa di non esserlo più da tempo. Altrimenti non si sarebbe messo al servizio della destra per 13 mesi, facendo passare tutte le porcate berlusconiane del vice Berlusconi, MM.

Dietro di lui la casta è ringalluzzita dopo lo scampato pericolo. D’Alema invita Monti a non scendere in politica perché se no gli rovina i piani della carriera prossima ventura, mentre Veltroni che aveva dichiarato di essersi messo da parte, non ha escluso la sua partecipazione al futuro governo alla guida di un ministero.

I gattopardi sono ancora tutti li pronti ad allearsi con Casini, non perché monsignore sia un valore aggiunto, ma solo perché è il rappresentante di tutti i poteri forti compresi quelli impronunciabili, che loro non pronunciano mai.

Vendola sembra accontentarsi del suo ruolo di narratore e più di li non va. Per quanto faccia schifo il partito dei defunti non è in grado di far ricongiungere la sinistra di base. Sta sempre lì ad oscillare il Sel tra il 5 e il 7 %. Eppure motivi per lasciare Bersande e D’Alema in mutande ne avrebbe da vendere.

Di Pietro si è dimezzato per responsabilità sua e in parte è stato fatto fuori per lesa maestà.

Grillo, l’intercettatore della disperazione della destra e della sinistra ha mostrato i suoi limiti in fase propositiva.

Almeno sono una decina i nuovi partiti che si stanno affacciando sulla scena politica italiana a parte i 4 prossimi dalla disgregazione del Pdl.

Flavia Vento ha fondato il suo movimento, Emilio Fede pure, Oscar Giannino vuol tentare l’avventura, Montizemolo appena esordito ha già cominciato a flettere dopo una settimana, Bertolini, Straquadanio, Pecorella si sono fatti il loro partitino, l’immancabile Sgarbi guida il partito della Rivoluzione, anche Tremonti si è fatto il suo partitino dei sassi in bocca. Se gli italiani non fossero come lo smemorato di Collegno, si ricorderebbero che solo 4 anni fa tutti gridavano basta ai partitucoli.

Tanto fumo e niente arrosto. Solo gente che vuole dare l’assalto alla diligenza quando oramai i tempi degli assalti alla diligenza sono finiti d un pezzo. Non esistono uomini a cui dare credito.

Non si chiude solo la Seconda Repubblica, come ho già scritto più volte nei mesi scorsi, si chiude anche il ciclo iniziato dopo l’8 settembre 1943 e passato attraverso il 25 aprile 1945.

Quando i partiti non sono in grado di autoriformarsi è la piazza e la storia che provvedono.
Amadeus

Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da Amadeus »

e quindi?
voto o astensione?
sempre questa è la zuppa, a meno che non imbracci la baionetta ...( considerata la chiusura di quanto scrivi ) ma stiamo parlando di rimanere nella legalità.

vediamo... vediamo come coagula sto zagrebelsky, come sarà la "grosse koalition", che posizione piglia Monti, che fine fa LA pdl , se si sgonfia Grillo ...
io non la vedo così catastrofica ( politicamente) , penso che siamo stati peggio quando ci siamo sorbiti il 61 a zero, penso che certe sceneggiate da imperatore sul pisello non le rivedremo più, che avranno tutti il fiato sul collo di una parte della società ( la soluzione sarebbe TUTTA la società ,ma siamo lontani) che ora non concede più fiducia cieca....

E Non guardare più Agorà , Omnibus .... lassa perde.... cumuli di cazzate ..... certo che poi mi ti deprimi !!! :mrgreen:
peanuts
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da peanuts »

Secondo me chi si astiene per nausea il diritto di lamentarsi ce l'ha

Comunque, il movimento arancione prende forma e potrebbe coinvolgere (come dicevo io sull'esempio di Napoli) anche la sinistra e i verdi, potrebbe forse essere una alternativa (pare candidino Igroia)
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
camillobenso
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da camillobenso »

Amà - 1

e quindi?
voto o astensione?
sempre questa è la zuppa,


Il voto è sempre dovuto ad una somma di componenti. Se la somma è quasi vicino allo zero, scatta il non voto.

L’età ha di certo la sua influenza. Il voto, poi, sottende sempre un minimo di speranza, anche quando ci si tura il naso più di una volta. In quello che un tempo è stato il centrosinistra che ha lasciato il posto al centro “sinistro”, ha espresso dopo la sparizione di Prodi una classe dirigente che non ha mai convinto. Spesso si andava a votare turandoci il naso solo per contrastare il Berluscone. Non per la validità dei programmi del centrosinistra prima e del centro “sinistro” poi.

Quando nel 2001 viene mandato allo sbaraglio Rutelli perde regolarmente contro SB. Nel febbraio del 2002 a Piazza Navona Nanni Moretti è profetico: “Con questa classe dirigente non vinceremo mai”. Sono costretti a richiamare Prodi nel 2006 per battere il caimano, solo e soltanto con l’obiettivo finalizzato di rientrare nella stanza dei bottoni e di bottini.

La forzatura esercitata su Prodi durante la formazione del governo nel 2006, per avere POLTRONE, ha costretto il Professore a varare il governo più numeroso della storia repubblicana, dopo che Romano aveva vinto le elezioni raccontando della vergogna del numero dei componenti del governo precedente.

Questo perché destra e “sinistra” del Piddi erano entrambi appartenenti alla medesima religione di POLTRONE & FORCHETTE.

La “sinistra” Ds, pur vincendo le lezioni raggiunge il suo minimo storico al 17 %. Da qui la necessità di sommare Ds e Margherita, ma la fusione non funziona e sul campo rimangono le correnti che oggi arrivano al numero spropositato di 27. E’ il trionfo della Magna casta e del democristianesimo.

Il mio penultimo voto risale alle primarie del 2009, dopo il fallimento di Veltroni. Il mio voto è stato decubertiano. Sapevo che avrebbe vinto Bersani e quindi del mio voto non se ne faceva nulla. Ho votato Marino con l’intenzione di rafforzare l’opposizione. Non è servito a nulla perché la partitocrazia di tipo democristiano integrata dagli ex Pci, ha cancellato completamente il senatore genovese.

Sotto la gestione Bersani il Piddì e diventato sempre di più democristiano. Ora è interamente un partito democristiano. Bersani è costretto a spargersi il profumo di “Eau de gauche”, per ingannare i merli.

E io non sono democristiano.

Da una classe dirigente che ha preso il potere solo per fini personali, non ci si può aspettare il rinnovamento. Il Piddì vivrà fino a quando esisterà quella classe dirigente. E’ la stessa esperienza di Berlusconi. Fino a quando i suoi interessi personali venivano fatti collimare con il Pdl, il partito di plastica è rimasto in auge. Adesso che gli interessi si diversificano il Pdl si spacca per adesso in 4 tronconi.

Non è che i quarantenni siano migliori dei sessantenni, perché sono il prodotto finale dell’allevamento della Magna casta degli ultimi 20 anni.

Broccoli erano loro, broccoli sono i prodotti d’allevamento.

Io appartengo alla sinistra e apparterrò sempre alla sinistra ma ho una visione liberale. Anche se so che tutto finirà male, ritengo che ognuno debba comprendere la realtà per conto proprio. Chi non capisce ora capirà, è il mio credo dovuto all’esperienza di oltre mezzo secolo. Anche se i prezzi da pagare sono sempre altissimi. Quello che ho capito di come funziona l’ambaradan su questo pianeta e che la vita è un filtro e se non ci si passa dentro e se non ci si scotta in proprio non si riesce a capire.

Ergo, questo Piddì con i suoi attori, dal mio punto di vista non ha più niente dare e da dire al Paese. Vendola molto probabilmente ha più ambizioni personali che d’insieme. La sua arma migliore è la narrazione, ma in questo momento ci vuole gente con i piedi per terra che sappia guardare in faccia alla realtà del Paese. Di Pietro, rimane un baluardo per quanto riguarda la Costituzione e la giustizia, ma ha commesso degli errori che sta pagando duramente. Grillo ha il merito di mandare prossimamente gente nuova in Parlamento che possono essere equiparate all’innesto di cellule sane all’interno di un corpo devastato da cellule cancerogene, ma perché lo fa e la sua azione propositiva lasciano alquanto a desiderare. Può essere utile nella fase propagandistica raccogliere transfughi di destra e di sinistra stanchi della politica dei partiti d’origine. Ma poi far convivere destra e sinistra nella fase propositiva non regge. Basta che osservi la storia del Pdd. Nei nascenti arancioni mi sembra che prevalga la confusione. Proporre Ingroia premier è un‘assurdità.

Ingroia è un ottimo magistrato che proviene dalla scuola di Borsellino. È certamente una persona corretta e onesta, ma proporlo per questo candidato premier, appartiene ad un vecchio modo di pensare che non porta da nessuna parte. Destano poi grandi perplessità le dichiarazioni di Lucarelli di venerdì 14 dicembre ad Agorà, quando afferma che l’obbiettivo degli arancioni è di entrare in Parlamento con un 5 %.

Siamo punto e a capo l’ennesimo partitino della costellazione della sinistra che farà la fine del Sel, non andrà né avanti né indietro, bivaccherà come i vecchi partiti in Parlamento e in questo momento non serve a niente per risolvere i problemi del Paese che sono enormi.

Quindi votare oggi questi partiti che non hanno capito la gravità della situazione, per quanto mi riguarda non serve assolutamente a nulla.

Votarli o non votarli non sposta assolutamente nulla, non cambia nulla.

Votarli non farà di certo in modo che i plafoni delle scuole non cadano in testa ai bambini e alle maestre.

Votarli non vuol dire che venga messa in campo l’architrave delle riforme, quella della corruzione fatta in modo tale che ponga fine alla metastasi che ci colloca al 72° posto su 176 Paesi.

Non si possono chiedere sacrifici da una parte se poi dall’altra si sprecano i sacrifici nel peggiore dei modi possibili.

Lecca-lecca, ostriche e cartucce:
le spese dei leghisti in Regione
Indagati i consiglieri del Carroccio Pierluigi Toscani, Alessandro Marelli e l'ex Ennio Moretti

http://brescia.corriere.it/brescia/noti ... 3729.shtml

*

LE CARTE
Gelati, lecca-lecca, iPad: le spese caricate
sul bilancio. «Pagata una festa di nozze»
Lo scandalo rimborsi al consiglio regionale della Lombardia

http://milano.corriere.it/milano/notizi ... 6149.shtml


Pensare che questo accade solo alla Regione Lombardia è da sciocchi, questo accade dappertutto.

Da questa situazione non se ne esce più con metodi ordinari.

Il limite del punto di non ritorno è stato superato da un pezzo.

Schettino I non guiderà mai più una nave in vita sua. Mentre Schettino II, è ancora in circolazione a raccontare che se votano lui toglie l’Imu, una legge voluta dal suo governo prima di cadere, aggravata poi da Monti.

A gennaio scatta la Tesar una nuova tassa sui rifiuti voluta sempre da Scettino II. Metterà in crisi il mercato interno rallentando gli acquisti individuali. Aspettiamo i risultati del pagamento dell’Imu che darà un nuovo colpo alle imprese già alla canna del gas.

A Napoli dopo il pagamento della prima rata dell’Imu hanno chiuso 16.000 imprese commerciali.

I negozi e le imprese da sempre aspettano la tredicesima attendendosi un’incremento delle vendite almeno a Natale. Quest’anno non sarà così, perché le tredicesime sono andate per il pagamento dell’Imu, e non resteranno solo a bocca asciutta i cittadini ma anche negozi ed imprese.

E’ lecito quindi aspettarsi nei prossimi mesi l’incremento della disoccupazione.
paolo11
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da paolo11 »

La base della malattia comune dei partiti è la loro irriformabilità.
Il potere esercita sulle persone lo stesso effetto della droga. Risentono della stessa dipendenza della droga. Non possono farne a meno, sono politico dipendenti.
Camillobenso

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La prova l'abbiamo con Monti.Aveva detto alla nazione finita questa esperienza torno al mio lavoro di prima.
Ora la droga comincia a fargli effetto, e stà incasinando tutto.
Ciao
Paolo11
peanuts
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da peanuts »

Cosa pensate del movimento arancione?
Io ho tre alternative: astensione, Grillo, arancioni
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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