Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
BUONGIORNO
18/12/2012
Il sorpasso
MASSIMO GRAMELLINI
La lezione di educazione civica impartita in tv con la consueta leggerezza da Roberto Benigni ha emozionato e istruito un Paese di maleducati civici che confondono la politica con i maneggi dei politici e non hanno il senso dello Stato perché è lo Stato che fa loro senso. Invece le battute, attese e inevitabili, sul ritorno in campo di Berlusconi avevano un limite: facevano ridere meno di Berlusconi. Non che fossero brutte. Alcune erano davvero gustose: «Ha diviso l’Italia in due: metà contrari e metà disperati». Ma ormai nemmeno un premio Oscar può rivaleggiare con l’originale mentre, sprofondato nel salotto di una sua dépendance televisiva, giustifica le notti allegre di Arcore sciorinando una litania di disgrazie: mia mamma era morta, mia moglie mi aveva lasciato e io ero stanco, solo e abbandonato da tutti… Sembrava John Belushi in «Blues Brothers», quando per giustificarsi con la fidanzata mollata davanti all’altare tira in ballo qualsiasi cosa, persino l’invasione delle cavallette.
Per la prima volta nella storia dai tempi di Nerone il politico ha sorpassato l’artista. Una parte di me, non ho ancora capito quale, prova una sorta di reverenza estatica nei confronti del talento impudente di quell’uomo. Ci prende in giro da vent’anni, però con un’inventiva e una compenetrazione nella parte che avevano soltanto le conferenze stampa giovanili di Maradona e i personaggi tragicomici di Vittorio Gassman. Solo che, a differenza degli attori, anche dei più grandi, Berlusconi non fa Berlusconi. Lo è. Peggio: crede fermamente di esserlo.
18/12/2012
Il sorpasso
MASSIMO GRAMELLINI
La lezione di educazione civica impartita in tv con la consueta leggerezza da Roberto Benigni ha emozionato e istruito un Paese di maleducati civici che confondono la politica con i maneggi dei politici e non hanno il senso dello Stato perché è lo Stato che fa loro senso. Invece le battute, attese e inevitabili, sul ritorno in campo di Berlusconi avevano un limite: facevano ridere meno di Berlusconi. Non che fossero brutte. Alcune erano davvero gustose: «Ha diviso l’Italia in due: metà contrari e metà disperati». Ma ormai nemmeno un premio Oscar può rivaleggiare con l’originale mentre, sprofondato nel salotto di una sua dépendance televisiva, giustifica le notti allegre di Arcore sciorinando una litania di disgrazie: mia mamma era morta, mia moglie mi aveva lasciato e io ero stanco, solo e abbandonato da tutti… Sembrava John Belushi in «Blues Brothers», quando per giustificarsi con la fidanzata mollata davanti all’altare tira in ballo qualsiasi cosa, persino l’invasione delle cavallette.
Per la prima volta nella storia dai tempi di Nerone il politico ha sorpassato l’artista. Una parte di me, non ho ancora capito quale, prova una sorta di reverenza estatica nei confronti del talento impudente di quell’uomo. Ci prende in giro da vent’anni, però con un’inventiva e una compenetrazione nella parte che avevano soltanto le conferenze stampa giovanili di Maradona e i personaggi tragicomici di Vittorio Gassman. Solo che, a differenza degli attori, anche dei più grandi, Berlusconi non fa Berlusconi. Lo è. Peggio: crede fermamente di esserlo.
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Don Aldo Antonelli
Parroco ad Antrosano e coordinatore di "Libera" per la Provincia dell’Aquila
Le tre false verità del Cavaliere
Pubblicato: 19/12/2012 10:30
"Un giorno ho capito che si poteva mentire dicendo la verità, la peggiore fra le menzogne", scrive lapidariamente Jean Sulivan, cui fa eco la confessione spiazzante di Ennio Flaiano che nel suo Diario degli errori scrive: "Una volta credevo che il contrario di una verità fosse l'errore e il contrario di un errore fosse la verità. Oggi una verità può avere per contrario un'altra verità, altrettanto valida, e l'errore un altro errore". Questa tossica miscela di "verità" che in effetti, poi, risultano essere delle "mezze verità", accompagna quale diabolico viatico la critica di Berlusconi al governo Monti a giustificazione della sua ennesima ri-ridiscesa in campo: "Il suo è il governo delle banche", oppure: "Tutti gli indici sono negativi"!
Sacrosante verità che in bocca a Berlusconi diventano perfide mezze verità.
Noi non abbiamo nessun debole verso il Governo Monti cui tuttavia riconosciamo un comportamento da statista rispettabile, serio e in aperto stridore con i balletti clownisti del suo predecessore. Ma abbiamo l'impressione che se la politica di Monti che nelle intenzioni originali voleva coniugare la severità con l'equità si è trovata poi di fatto a dover modulare solo il termine dell'austerità sulla pelle viva dei soliti noti, ciò si debba anche al NO tassativo che il Pdl ha sempre opposto ad ogni tentativo di tassazione delle rendite e/o dei capitali.
Questa è una prima mezza verità che il mentitore nasconde financo a se stesso, oltre che all'accozzaglia di servi contenti che continua ad invocarlo ed acclamarlo.
L'altra mezza verità è questo contraddittorio sfiduciare Monti e nel contempo invitarlo a guidare la sua "coalizione dei moderati", promettendo, nel caso, di ri-rifare (anche qui...) un passo indietro!
Non si capisce il gioco e non si conosce cosa si nasconda dietro.
Ma c'è, ancora, una terza mezza verità "indicibile": è il tipo di crisi che stiamo attraversando e alla cui origine la politica di destra di Berlusconi ha contribuito a dare linfa e al cui avanzamento ha sempre spalancato le porte. In altre parole, ci chiediamo: perché, quando si parla di crisi, non si menziona mai il lungo processo che ha permesso all'economia di farla da padrona senza regole alcune, di aprirsi impunemente alla speculazione finanziaria e al profitto immediato (di pochissimi) a tutti i costi? E chi ha reso la politica "impotente" all'intervento?
Questo processo di emancipazione dell'economia da ogni controllo politico e sociale ha avuto inizio negli anni ottanta ad opera della crociata reazionaria di Reagan e della Thatcher, una specie di controffensiva conservatrice cui Berlusconi e i suoi governi hanno fatto da bordone. Lui gridava nelle piazze e negli studi televisivi, a voce e tramite giornali-sicari "Più Mercato e meno Stato!". E, ancora, "privato è bello!".
Noi siamo ormai dentro questa trappola; ma si tratta di una trappola preparata da decenni di fede assoluta nel denaro e nel mercato.
E' chiaro: il governo Monti si muove all'interno di questa trappola e le stesse sinistre sembrano muoversi ed agitarsi dentro questo mondo senza osare di ribaltarlo.
Ci rendiamo conto delle difficoltà, considerata anche la complessità della situazione, che non è solo e non più politica o economica o sociale, ma culturale. "Le voci che con lucidità hanno studiato i totalitarismi del Novecento", scrive il filosofo Roberto Mancini, (da Horkheimer e Adorno a Foucault, da Arendt a Girard) ci hanno avvertito: "il sistema organizzativo che più minaccia la libertà umana e la vita comune, quello più pericoloso per forza, capacità di sovranità e di ricatto, è il sistema economico". Ma proprio perché questo sistema fa un tutt'uno con il sapere e il sentire di un popolo, proprio perché lo stesso immaginario del popolo è stato colonizzato e clonato sui parametri della produzione e del possesso, dell'acquisto e del consumo, "gli ostacoli che si frappongono alla liberazione, alla sicurezza sociale, alla giustizia, a una società più umana e al rispetto della natura sono in primo luogo ostacoli di ordine culturale, che riguardano la mentalità collettiva, la credulità, la malafede di alcuni e l'ottusa 'buonafede' di moltissimi".
Ma, soprattutto, quella cultura dell'amnesia o della memoria corta di cui, il Caimano, come un virus, ha infettato questo Paese con le sue televisioni e le sue televendite trasmesse "urbi et orbi". In diafana opalescenza, così come nella trasmissione Domenica Live del 16 dicembre scorso. "Le bugie più pericolose, secondo un aforisma di Georg Christof Lichtenberg, sono le verità leggermente deformate"!
* Questo articolo è in uscita anche presso Adista Segni, n. 47 del 29.12.2012
Parroco ad Antrosano e coordinatore di "Libera" per la Provincia dell’Aquila
Le tre false verità del Cavaliere
Pubblicato: 19/12/2012 10:30
"Un giorno ho capito che si poteva mentire dicendo la verità, la peggiore fra le menzogne", scrive lapidariamente Jean Sulivan, cui fa eco la confessione spiazzante di Ennio Flaiano che nel suo Diario degli errori scrive: "Una volta credevo che il contrario di una verità fosse l'errore e il contrario di un errore fosse la verità. Oggi una verità può avere per contrario un'altra verità, altrettanto valida, e l'errore un altro errore". Questa tossica miscela di "verità" che in effetti, poi, risultano essere delle "mezze verità", accompagna quale diabolico viatico la critica di Berlusconi al governo Monti a giustificazione della sua ennesima ri-ridiscesa in campo: "Il suo è il governo delle banche", oppure: "Tutti gli indici sono negativi"!
Sacrosante verità che in bocca a Berlusconi diventano perfide mezze verità.
Noi non abbiamo nessun debole verso il Governo Monti cui tuttavia riconosciamo un comportamento da statista rispettabile, serio e in aperto stridore con i balletti clownisti del suo predecessore. Ma abbiamo l'impressione che se la politica di Monti che nelle intenzioni originali voleva coniugare la severità con l'equità si è trovata poi di fatto a dover modulare solo il termine dell'austerità sulla pelle viva dei soliti noti, ciò si debba anche al NO tassativo che il Pdl ha sempre opposto ad ogni tentativo di tassazione delle rendite e/o dei capitali.
Questa è una prima mezza verità che il mentitore nasconde financo a se stesso, oltre che all'accozzaglia di servi contenti che continua ad invocarlo ed acclamarlo.
L'altra mezza verità è questo contraddittorio sfiduciare Monti e nel contempo invitarlo a guidare la sua "coalizione dei moderati", promettendo, nel caso, di ri-rifare (anche qui...) un passo indietro!
Non si capisce il gioco e non si conosce cosa si nasconda dietro.
Ma c'è, ancora, una terza mezza verità "indicibile": è il tipo di crisi che stiamo attraversando e alla cui origine la politica di destra di Berlusconi ha contribuito a dare linfa e al cui avanzamento ha sempre spalancato le porte. In altre parole, ci chiediamo: perché, quando si parla di crisi, non si menziona mai il lungo processo che ha permesso all'economia di farla da padrona senza regole alcune, di aprirsi impunemente alla speculazione finanziaria e al profitto immediato (di pochissimi) a tutti i costi? E chi ha reso la politica "impotente" all'intervento?
Questo processo di emancipazione dell'economia da ogni controllo politico e sociale ha avuto inizio negli anni ottanta ad opera della crociata reazionaria di Reagan e della Thatcher, una specie di controffensiva conservatrice cui Berlusconi e i suoi governi hanno fatto da bordone. Lui gridava nelle piazze e negli studi televisivi, a voce e tramite giornali-sicari "Più Mercato e meno Stato!". E, ancora, "privato è bello!".
Noi siamo ormai dentro questa trappola; ma si tratta di una trappola preparata da decenni di fede assoluta nel denaro e nel mercato.
E' chiaro: il governo Monti si muove all'interno di questa trappola e le stesse sinistre sembrano muoversi ed agitarsi dentro questo mondo senza osare di ribaltarlo.
Ci rendiamo conto delle difficoltà, considerata anche la complessità della situazione, che non è solo e non più politica o economica o sociale, ma culturale. "Le voci che con lucidità hanno studiato i totalitarismi del Novecento", scrive il filosofo Roberto Mancini, (da Horkheimer e Adorno a Foucault, da Arendt a Girard) ci hanno avvertito: "il sistema organizzativo che più minaccia la libertà umana e la vita comune, quello più pericoloso per forza, capacità di sovranità e di ricatto, è il sistema economico". Ma proprio perché questo sistema fa un tutt'uno con il sapere e il sentire di un popolo, proprio perché lo stesso immaginario del popolo è stato colonizzato e clonato sui parametri della produzione e del possesso, dell'acquisto e del consumo, "gli ostacoli che si frappongono alla liberazione, alla sicurezza sociale, alla giustizia, a una società più umana e al rispetto della natura sono in primo luogo ostacoli di ordine culturale, che riguardano la mentalità collettiva, la credulità, la malafede di alcuni e l'ottusa 'buonafede' di moltissimi".
Ma, soprattutto, quella cultura dell'amnesia o della memoria corta di cui, il Caimano, come un virus, ha infettato questo Paese con le sue televisioni e le sue televendite trasmesse "urbi et orbi". In diafana opalescenza, così come nella trasmissione Domenica Live del 16 dicembre scorso. "Le bugie più pericolose, secondo un aforisma di Georg Christof Lichtenberg, sono le verità leggermente deformate"!
* Questo articolo è in uscita anche presso Adista Segni, n. 47 del 29.12.2012
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Ma sentite...sarebbe così grave se Napo decidesse per l'esercizio provvisorio e sciogliesse comunque le camere entro venerdì ???
così eh...tanto per far capire al paese e alla mummia cinese che i tempi dei ricatti son finiti.
così eh...tanto per far capire al paese e alla mummia cinese che i tempi dei ricatti son finiti.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
.............................shiloh ha scritto:per la serie :
"peripatetici notturni"
trasmettiamo la puntata:
" il petomane "
elezioni da rinviare...come se non fosse stato lui a sfiduciare Mont Blanc.
Berlusconi: "Troppa fretta, elezioni da rinviare".
Ma su Monti il Ppe lo smentisce in tempo reale
A Porta a Porta dopo i monologhi sulle reti Mediaset:
"Montin?
Sono stato io a dire ai Popolari di invitarlo e chiedergli di restare al governo" .
Nel giro di pochi minuti la durissima risposta del leader Martens:
"Non è vero, mia iniziativa personale".
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ref=HREA-1
oramai si fa fatica anche a capire come se le inventa e/o chi gli fa da suggeritore e/o reggi-pitale
Cosa vuoi bisogna capirlo.Ora è fidanzato con una razazza che potrebbe fargli da BISNONNO.
Ciao
Paolo11
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
dicembre 2012
Ecco a voi i motorini di Silvio
Diario
Benigni fa il comunista con i nostri soldi! questa cosa deve finire!
Ferrara e Vespa fanno televisione di altissima qualità, portando informazioni vere e non false come Benigni, Santoro e Travaglio.
Tifi per una dittatura, sei un comunista!
Berlusconi: bisogna risollevare le imprese.
Sondaggi: IL PDL al 18,3%, aumentato del 4% in una settimana.
Questa sera il presidente è stato magnifico altro 2% di voti guadagnati.
E quindi non solo le tv, occupate da lui personalmente, ma anche Internet rientra nell' offensiva mediatica scatenata da Berlusconi per risalire nei sondaggi.
Lo provano i messaggi qua sopra, scritti da quelli che io chiamo "motorini" azzurri.
Si firmano Silvio B. oppure Noi votiamo Berlusconi.
Sono ragazzi esperti del web, probabilmente nemmeno tutti del PDL, reclutati dal responsabile internet del partito Palmieri per quattro soldi, col compito di inondare blog e social network di slogan inneggianti Berlusconi.
La qualità è scarsa e pochissimi di loro ribattono alle critiche.
Non ne sono in grado.
Scrivono quanto gli è stato dettato e poi scappano.
Hanno anche una pagina FB dalla quale, a riprova di quanto siano democratici, sono stato subito cacciato.
Che pena.
http://gianniguelfi.ilcannocchiale.it/
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
per la serie:
"circolo velico del banana"
trasmettiamo:
"strambate"
mi ero pure dimenticato che era andato a parlare al family day:
maremma ...che coraggio.
"circolo velico del banana"
trasmettiamo:
"strambate"
"Credo che l'influenza della Chiesa sia assolutamente presente, auspico si ricordi cosa abbiamo fatto per la Chiesa negli anni del mio governo e si tenga presente cosa farebbe la sinistra se andasse al governo".
La mummia cinese –oggi.
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ref=HREA-1
p.s.
“C'è ormai un movimento che è contro la Chiesa e a cui si vuole impedire di esprimere le proprie opinioni.C'è già stata una Chiesa del silenzio ed era nei paesi comunisti.Non credo che si possa accettare che qualcuno la voglia anche qui".
-12 maggio 2007-Silvio Berlusconi al family day:
http://www.repubblica.it/2007/05/sezion ... sconi.html
mi ero pure dimenticato che era andato a parlare al family day:
maremma ...che coraggio.
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
L'editoriale su Libero
La destra, Benigni e la Costituzione
20 dicembre 2012 - Nessun Commento »
s.b.
http://www.libertaegiustizia.it/2012/12 ... tituzione/
Che pena Maurizio Belpietro e il suo attacco a Benigni e alla Costituzione, la più “inefficiente del mondo”! La vera ragione per cui in questi anni non si sono potuti fare quegli aggiornamenti e quei ritocchi che avrebbero consentito al capo del governo per esempio di licenziare i ministri è che l’obiettivo della destra al potere è sempre stato quello non di aggiornare la Costituzione ma di riscriverla, non solo nel suo disegno di Stato e di Società, ma anche nei Prìncipi fondamentali. Contro questa manovra il popolo italiano si è già espresso nel Referendum del 2006. Ma la destra insiste con lo stesso accanimento contro la Costituzione che mostrava nel ’74 quando Montanelli scriveva la sua opinione e Edgardo Sogno propagandava il suo disegno in giro per l’Italia.
Oggi sarebbe possibile aggiornare qualcosa? E poi: esistono le condizioni per poterlo fare? Occorrerebbero maggioranze saldamente democratiche e costituzionali in Parlamento e competenze assolutamente al di sopra di interessi privati e di partito.
Berlusconi dice di non aver “potuto” governare a causa dell’”architettura della Costituzione”. Come al solito mente: è vero invece che non ha “saputo” governare. Ed è vero che la nostra Costituzione, la più bella del mondo, ci ha protetto validamente dai rischi di involuzione democratica che lui da vent’anni rappresenta per il nostro Paese.
La destra, Benigni e la Costituzione
20 dicembre 2012 - Nessun Commento »
s.b.
http://www.libertaegiustizia.it/2012/12 ... tituzione/
Che pena Maurizio Belpietro e il suo attacco a Benigni e alla Costituzione, la più “inefficiente del mondo”! La vera ragione per cui in questi anni non si sono potuti fare quegli aggiornamenti e quei ritocchi che avrebbero consentito al capo del governo per esempio di licenziare i ministri è che l’obiettivo della destra al potere è sempre stato quello non di aggiornare la Costituzione ma di riscriverla, non solo nel suo disegno di Stato e di Società, ma anche nei Prìncipi fondamentali. Contro questa manovra il popolo italiano si è già espresso nel Referendum del 2006. Ma la destra insiste con lo stesso accanimento contro la Costituzione che mostrava nel ’74 quando Montanelli scriveva la sua opinione e Edgardo Sogno propagandava il suo disegno in giro per l’Italia.
Oggi sarebbe possibile aggiornare qualcosa? E poi: esistono le condizioni per poterlo fare? Occorrerebbero maggioranze saldamente democratiche e costituzionali in Parlamento e competenze assolutamente al di sopra di interessi privati e di partito.
Berlusconi dice di non aver “potuto” governare a causa dell’”architettura della Costituzione”. Come al solito mente: è vero invece che non ha “saputo” governare. Ed è vero che la nostra Costituzione, la più bella del mondo, ci ha protetto validamente dai rischi di involuzione democratica che lui da vent’anni rappresenta per il nostro Paese.
-
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- Iscritto il: 21/02/2012, 17:56
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Ecco un altro disastro annunciato di cui dobbiamo ringraziare la mummia cinese e i suoi elettori.
Alitalia sul baratro.
il salvataggio è da rifare.
Le ipotesi:
vendita scontata ad Air France o ritorno nelle mani dello Stato.
La compagnia perde 630mila euro al giorno.
Nei 4 anni di gestione privata "rosso" di 735 milioni.
Rivalutazione Mille Miglia per tamponare le falle.
MILANO - La telenovela Alitalia a quattro anni dal salvataggio targato Silvio Berlusconi e puntellato da 3 miliardi di soldi pubblici - torna al punto di partenza.
I conti, malgrado il lavoro della cordata dei patrioti, non quadrano ancora:
la compagnia perde 630mila euro al giorno, i 735 milioni di rosso accumulati nei quattro anni di gestione privata hanno bruciato quasi tutto il capitale, la liquidità in cassa si è assottigliata a 300 milioni.
E i soci - divisi tra di loro e a corto di quattrini - si preparano a giocare il jolly della finanza creativa (lo spin-off con maxi-rivalutazione delle Mille Miglia) per evitare di dover metter mano al portafoglio e ricapitalizzare l'azienda.
Il redde rationem comunque è vicino.
Il prossimo 12 gennaio scatterà la campanella del "liberi tutti".
Gli azionisti, scaduto il vincolo del lock-up, potranno vendere le loro partecipazioni.
E nell'arco di pochissimi mesi si deciderà per l'ennesima volta il futuro dell'aerolinea tricolore, sospesa tra la tentazione di una rinazionalizzazione strisciante (la politica, in allarme, ha già iniziato a muovere le sue pedine) e una cessione a prezzi d'affezione a quella stessa Air France che nel 2008 aveva messo sul piatto 2,4 miliardi per farsi carico della società.
Senza lasciare, piccolo particolare, un euro di spesa a carico dei contribuenti tricolori.
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ref=HREA-1
Romano Prodi era sul punto di venderla ad AF per 2.5mld. e con un piano industriale di 1200 esuberi.
Arriva il Re Mida al contrario ,che tutto quello che tocca lo tramuta in m...a,
blocca tutto,
organizza “i patrioti”,
fa una bad-company che ci costa 3 mld. e 6000 esuberi e siamo messi peggio di quando è iniziata.
AF che già è il socio più grosso, ora si comprerà l’intera compagnia per un piatto di lenticchie.
quello che lascia basiti è che a tutt'oggi 1 italiano su 5 continua a credere il questo delinquente.
-
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
ormai le cose dette dal berlusque sono prive di senso logico e di nessun valore politico.
b. si affanna a dire che nel caso monti decidesse di cqndidarsi per il centro dovrebbe dimettersi da PdC fino alle prossime elezioni per incompatibilitá.
peccato che poche ore prima aveva detto di aver offerto la candidatura a monti come federatore del centro destra.
in questo caso non ci sarebbe incompatibilitá con la PdC di un governo tecnico?
ovviamente la sua mente malata non riesce a connettere che una cosa esclude l'altra e viceversa?
inoltre osa minacciare monti che in caso di sua discesa in campo egli si precluderebbe la presidenza della repubblica, come se dipendesse da lui dispensare tale nomina.
intanto il porcellum consente al caymano di usare la candidatura con elezione sicura come arma di ricatto contro Albertini candidato a governatore lombardia ... senatore contro rinuncia alla corsa .... ricatti che umiliano la democrazia ed ancge gli elettori di cd ben pensanti ma sciocchi.
dalla discesa in campo del corruttore puttaniere tutte le pratiche disoneste hanno preso piede pr inquinare la vita politica italiana.
ora risulta difficile per tutti far nascere movimemti politci di servizio ai cittadini senza imbattersi in personaggi che hanno il solo obiettivo quello di occupare posti di potere.
le scorie del berlusconismo hanno contaminato tutto e tutto.
un saluto
b. si affanna a dire che nel caso monti decidesse di cqndidarsi per il centro dovrebbe dimettersi da PdC fino alle prossime elezioni per incompatibilitá.
peccato che poche ore prima aveva detto di aver offerto la candidatura a monti come federatore del centro destra.
in questo caso non ci sarebbe incompatibilitá con la PdC di un governo tecnico?
ovviamente la sua mente malata non riesce a connettere che una cosa esclude l'altra e viceversa?
inoltre osa minacciare monti che in caso di sua discesa in campo egli si precluderebbe la presidenza della repubblica, come se dipendesse da lui dispensare tale nomina.
intanto il porcellum consente al caymano di usare la candidatura con elezione sicura come arma di ricatto contro Albertini candidato a governatore lombardia ... senatore contro rinuncia alla corsa .... ricatti che umiliano la democrazia ed ancge gli elettori di cd ben pensanti ma sciocchi.
dalla discesa in campo del corruttore puttaniere tutte le pratiche disoneste hanno preso piede pr inquinare la vita politica italiana.
ora risulta difficile per tutti far nascere movimemti politci di servizio ai cittadini senza imbattersi in personaggi che hanno il solo obiettivo quello di occupare posti di potere.
le scorie del berlusconismo hanno contaminato tutto e tutto.
un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
-
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- Iscritto il: 24/02/2012, 21:23
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Questo omuncolo non si smentisce mai.
Un po' nervosetto...si vede che non è proprio sicuro di vincere col 40%
Berlusconi, scontro con Giletti:
contraddetto minaccia di andar via
ROMA - All'ennesima apparizione televisiva Silvio Berlusconi viene infine contraddetto nel suo monologo ed esce dai gangheri, minacciando di lasciare la trasmissione. E' accaduto oggi pomeriggio da Massimo Giletti. Il contraddittorio con il conduttore, che incalzava l'ex premier, ha mandato l'ospite su tutte le furie. Berlusconi si è alzato per due volte in piedi, pronto ad andare via. "Se vuole me ne vado, lei mi deve far parlare, è
inutile che prosegua, è la quarta volta che mi interrompe", si è lamentato il Cavaliere. "Mi sembra di stare a giocare, non di fare un'intervista, è bastato essere stato lontano dalla tv un anno per venire trattato così", ha aggiunto. Sarcastica la risposta di Giletti: "Lei è abituato alla Barbara D'Urso della settimana scorsa. Lei è simpatico, è uno sportivo, sa che ci deve essere un match con delle risposte".
Momenti di tensione dovuti forse anche all'irritazione che avrebbe colto Berlusconi dopo l'ascolto della conferenza stampa di Mario Monti. Indiscrezioni parlano di un Cavaliere furibondo, che in un primo momento avrebbe anche pensato ad una conferenza stampa ad hoc per ribattere al presidente del Consiglio. Ipotesi che con il passare delle ore sarebbe poi tramontata, lasciando spazio ad un strategia alternativa. In serata sono attese infatti dichiarazioni di Berlusconi a diversi tg, primo dei quali dovrebbe essere Studio aperto, su Italiauno Mediaset.
Quando nell studio di Domenica in è tornata la
calma, Berlusconi è andato avanti con la durezza che lo ha caratterizzato nei giorni scorsi. "Ho avuto un'incubo stanotte, c'era ancora Monti presidente del Consiglio con Di Pietro alla Cultura, Ingroia alla Giustizia e poi c'era Fini...Fini era alle fogne".
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HRER1-1
Un po' nervosetto...si vede che non è proprio sicuro di vincere col 40%
Berlusconi, scontro con Giletti:
contraddetto minaccia di andar via
ROMA - All'ennesima apparizione televisiva Silvio Berlusconi viene infine contraddetto nel suo monologo ed esce dai gangheri, minacciando di lasciare la trasmissione. E' accaduto oggi pomeriggio da Massimo Giletti. Il contraddittorio con il conduttore, che incalzava l'ex premier, ha mandato l'ospite su tutte le furie. Berlusconi si è alzato per due volte in piedi, pronto ad andare via. "Se vuole me ne vado, lei mi deve far parlare, è
inutile che prosegua, è la quarta volta che mi interrompe", si è lamentato il Cavaliere. "Mi sembra di stare a giocare, non di fare un'intervista, è bastato essere stato lontano dalla tv un anno per venire trattato così", ha aggiunto. Sarcastica la risposta di Giletti: "Lei è abituato alla Barbara D'Urso della settimana scorsa. Lei è simpatico, è uno sportivo, sa che ci deve essere un match con delle risposte".
Momenti di tensione dovuti forse anche all'irritazione che avrebbe colto Berlusconi dopo l'ascolto della conferenza stampa di Mario Monti. Indiscrezioni parlano di un Cavaliere furibondo, che in un primo momento avrebbe anche pensato ad una conferenza stampa ad hoc per ribattere al presidente del Consiglio. Ipotesi che con il passare delle ore sarebbe poi tramontata, lasciando spazio ad un strategia alternativa. In serata sono attese infatti dichiarazioni di Berlusconi a diversi tg, primo dei quali dovrebbe essere Studio aperto, su Italiauno Mediaset.
Quando nell studio di Domenica in è tornata la
calma, Berlusconi è andato avanti con la durezza che lo ha caratterizzato nei giorni scorsi. "Ho avuto un'incubo stanotte, c'era ancora Monti presidente del Consiglio con Di Pietro alla Cultura, Ingroia alla Giustizia e poi c'era Fini...Fini era alle fogne".
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ef=HRER1-1
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