Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
A me sembra che la querelle su chi sarebbe il candidato premier è una presa per i fondelli ad uso dei barbari longobardi.
Tanto lo sanno benissimo che non vinceranno e che quindi il problema non si pone.
Così come non ho avuto mai il minimo dubbio sul fatto che all'ultimo momento quest'alleanza si sarebbe fatta.
Maroni ha un'ambizione che lo divora. Ora punta alla presidenza della regione Lombardia ed ha bisogno del caimano. Se poi, grazie all'alleanza con il pdl, ci esce pure qualche senatore in più, non è che la cosa gli dispiaccia.
Ora, mi sembra, che tutto il problema consista nella balla che devono inventarsi per prendere per i fondelli le loro rispettiva basi.
Tanto lo sanno benissimo che non vinceranno e che quindi il problema non si pone.
Così come non ho avuto mai il minimo dubbio sul fatto che all'ultimo momento quest'alleanza si sarebbe fatta.
Maroni ha un'ambizione che lo divora. Ora punta alla presidenza della regione Lombardia ed ha bisogno del caimano. Se poi, grazie all'alleanza con il pdl, ci esce pure qualche senatore in più, non è che la cosa gli dispiaccia.
Ora, mi sembra, che tutto il problema consista nella balla che devono inventarsi per prendere per i fondelli le loro rispettiva basi.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
mariok ha scritto:A me sembra che la querelle su chi sarebbe il candidato premier è una presa per i fondelli ad uso dei barbari longobardi.
Tanto lo sanno benissimo che non vinceranno e che quindi il problema non si pone.
Così come non ho avuto mai il minimo dubbio sul fatto che all'ultimo momento quest'alleanza si sarebbe fatta.
Maroni ha un'ambizione che lo divora. Ora punta alla presidenza della regione Lombardia ed ha bisogno del caimano. Se poi, grazie all'alleanza con il pdl, ci esce pure qualche senatore in più, non è che la cosa gli dispiaccia.
Ora, mi sembra, che tutto il problema consista nella balla che devono inventarsi per prendere per i fondelli le loro rispettiva basi.
però l'accordo tra nazi-padani e bananas ancora non c'è.
non nego che lo ritengo probabile,ma ad oggi non c'è.
Né ieri ci sono stati contatti diretti tra Maroni e Berlusconi.
anzi, Bobo si è negato a telefono per tutto il giorno, ha lasciato parlare i suoi, dando l'impressione di voler alzare il prezzo dell'alleanza.
E per la prima volta non si è presentato a Gemonio a casa di Umberto Bossi per il tradizionale pranzo del fagiano.
Nei rituali celtici è un segnale significativo.
La tradizione vuole che a inizio anno un amico del Senatùr porti un fagiano, per un banchetto ben augurante tra Umberto e i fedelissimi.
Stavolta Maroni non si è presentato e non si è presentato nemmeno Roberto Calderoli, lasciando così da soli di fronte al ricco fagiano Giulio Tremonti e Umberto Bossi.
Il segretario della Lega ha voluto evitare di confrontarsi sullo stato dell'arte della trattativa con la mummia cinese,
visto che Bossi considera quasi dilettantesco il modo in cui è stata gestita.
Un episodio che rivela come il negoziato sia difficile.
Così come lo rivela la solita minaccia del Cavaliere, ripetuta nel consueto diluvio di dichiarazioni alle tv locali, di far cadere Piemonte e Veneto in caso di mancato accordo con la Lega.
La verità è che lo stallo riguarda sempre lo stesso punto, il più dolente:
chi sarà il candidato premier.
Berlusconi fino a pochi giorni fa ha dato rassicurazioni sulla sua intenzione di non fare il candidato premier, limitandosi al ruolo di capo della coalizione.
E ha proposto a Maroni una formula per uscire dall'impasse:
ognuno indica il suo, e il più votato va a palazzo Chigi.
Un trucco consentito dall'attuale legge elettorale che non obbliga a indicare il premier ma solo il capo della coalizione.
Il problema non è solo che al concreto Maroni questo espediente non convince affatto, perché un conto sono i cavilli, un conto è la percezione della gente.
E se Berlusconi imperversa in tv parlando a nome di tutti rischia la rivolta delle ramazze in casa.
C'è di più.
Nell'ultimo colloquio che c'è stato tra Berlusconi e Maroni, il Cavaliere è tornato indietro, spiegando che non può permettersi di non fare il candidato premier.
Un sondaggio della fedelissima Ghisleri parla chiaro:
se il suo elettorato capisce che non è lui il candidato per palazzo Chigi, si mobilita di meno.
E poi, c'è la questione della televisione e dei confronti con Monti e Bersani:
quando si siederà davanti ai candidati premier di centro e sinistra, come fa a giocare all'attacco se presta il fianco all'accusa di non poter parlare a nome della coalizione?
e aggiungo che se Bersani non è proprio grullo,
dovrebbe rifiutarsi di confrontarsi con chi non è un candidato premier come lui...
insomma:
Maroni rischia grosso, fare l'alleanza con la mummia cinese non gli da nessuna certezza di vincere alle regionali,
(ad oggi sta dietro 2-3 punti ad Ambrosoli) e rischia di perdere un'altra consistente fetta del già decimato elettorato che gli è rimasto.
ma siccome Maroni è un ambizioso pirlone,
e vuol sedersi al Pirellone,
ritengo che l'alleanza in qualche modo la farà.
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
ROMA - «Su Alitalia rifarei la stessa scelta. Il nostro paese non può non avere una propria compagnia di bandiera. Se Alitalia fosse caduta nelle mani di Air France, conosco bene i francesi, tanti turisti sarebbero finiti a visitare i castelli della Loira invece che nelle nostre città d'arte». Lo afferma a Teleradiostereo 92.7 il leader del Pdl, Silvio Berlusconi.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Berlusconi, la Videochat con i lettori
L'ex premier risponde alle domande Pierluigi Battista e Paola Di Caro - Corriere Tv
http://video.corriere.it/berlusconi-vid ... 3c62ea79c4
B. : Voi dareste in mano il portafoglio a Silvio Berlusconi o a questi signori....................
B. : Io ho mantenuto tutte le promesse...........................
L'ex premier risponde alle domande Pierluigi Battista e Paola Di Caro - Corriere Tv
http://video.corriere.it/berlusconi-vid ... 3c62ea79c4
B. : Voi dareste in mano il portafoglio a Silvio Berlusconi o a questi signori....................
B. : Io ho mantenuto tutte le promesse...........................
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Ti hanno ascoltato:myriam ha scritto:Sinceramente spero che lo facciano 'sto accordo.
Credo che perderebbero molto voti: la base da Maroni si aspetta un cambiamento non la continuazione
delle politica di Bossi. Voi "nordici" che ne pensate?
Accordo Berlusconi-Lega.
«Questa notte è stato firmato l'accordo» tra Pdl e Lega. Lo ha annunciato Silvio Berlusconi, intervistato da Rtl 102.5. «Maroni - ha aggiunto - sarà candidato in Lombardia, io sarò il leader moderati. Il premier sarà da decidere ove vincessimo»
http://www.unita.it/italia/berlusconi-l ... e-1.477524
ora resta da vedere quanti merli verdi continueranno a dare fiducia alla Lega.
ma direi quasi tutti...
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Ormai sono talmente prevedibili ("carte conosciute") che non c'è nemmeno più gusto a chiedersi che faranno.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Alleanza con PDL? Aspetterò la conferenza stampa delle 16.00 ma ho la sensazione di vivere le ultime ore da leghista e militante. Ci voglio sperare ancora che non si calpesti ulteriormente la dignità di tutti noi militanti leghisti e quindi i commenti a dopo le 16.00.shiloh ha scritto:Ti hanno ascoltato:myriam ha scritto:Sinceramente spero che lo facciano 'sto accordo.
Credo che perderebbero molto voti: la base da Maroni si aspetta un cambiamento non la continuazione
delle politica di Bossi. Voi "nordici" che ne pensate?
Accordo Berlusconi-Lega.
«Questa notte è stato firmato l'accordo» tra Pdl e Lega. Lo ha annunciato Silvio Berlusconi, intervistato da Rtl 102.5. «Maroni - ha aggiunto - sarà candidato in Lombardia, io sarò il leader moderati. Il premier sarà da decidere ove vincessimo»
http://www.unita.it/italia/berlusconi-l ... e-1.477524
ora resta da vedere quanti merli verdi continueranno a dare fiducia alla Lega.
ma direi quasi tutti...
Ma mi permetto di dirti solo una cosa. Ti ricordi un anno fa quando ti accerchiarono ed il popolo della rete ti difese. Per amore di onestà e coerenza chiesero al nostro capo di farsi da parte. Ora la gente ti chiede la stessa cosa, di essere ascoltata! Per qualche voto del PDL perderemmo per sempre quelli di molti leghisti.
Riflettici! Spero davvero che non ci venga confermata questa alleanza !
Maroni deludente, PRIMA DI TUTTO IL NORD dopo il ritorno a casa dal Berlusca, l'alleanza con "Grande Sud" di Dell'Utri e Cosentino, la coalizione con l'estrema destra filofascista ed antifederalista di Storace, è una parola d'ordine fasulla, falsa, non più credibile.
Complimenti per aver firmato la fine della lega!
Insieme a grande sud ed ai mafiosi!!!incredibile..fattela da solo la conferenza Maroni!!ma i veneti cosa se ne fanno di questi bauscia!!!
e così via.....
Ogni volta che non si ascolta la propria base si fa una brutta fine.
Vedi FLI : quando votarono la fiducia al berlusca ( facevano il gioco del cerino, ricordate? )
la gente scriveva
"se non lo fate fuori ora, vi farà fuori lui"
Penso che ancora si stanno mangiando le mani!
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Per chi ancora non lo sapesse,
in tutte le librerie è uscito il nuovo lavoro di Barbara D'Urso,
"Ma credo ancora nell'amore".
in tutte le librerie è uscito il nuovo lavoro di Barbara D'Urso,
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
berlusconi ha firmato alleanza con la lega.
spero che questa mossa faccia perdere voti ai 2 partiti e perdere il governatorato della lombardia.
amen
spero che questa mossa faccia perdere voti ai 2 partiti e perdere il governatorato della lombardia.
amen
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Il partito degli onesti.
Elezioni 2013, Silvio Berlusconi prepara le candidature. Bad list in Campania con Cosentino, Verdini, Cesaro e altri indagati...
l'Huffington Post | Di Alessandro De Angelis
Pubblicato: 08/01/2013 19:39 CET | Aggiornato: 08/01/2013 19:43 CET
Un plotone di fedelissimi. Che scatti agli ordini del Capo, in un Senato ingovernabile. Silvio Berlusconi ha diramato le regole di ingaggio per la formazione delle liste (e per rendere ingovernabile il Senato). Partendo proprio dalle regioni dove la partita è aperta. Come la Campania. È la regione dove il lavoro è in fase più avanzata. Berlusconi sarà capolista al Senato, così come in tutta Italia. Mentre Angelino Alfano sarà capolista alla Camera, anche lui in tutta Italia. Un segnale dell’unità interna ritrovata, e soprattutto messaggio alla Lega dopo l’accordo farlocco sul candidato premier.
Alle liste campane si sta dedicando personalmente Berlusconi, con il suo fedelissimo Denis Verdini. E poco importa che sembrano una bad company degli indagati. I voti, si sa, si contano, non si pesano. E una competizione tra i portatori di voto organizzato – ha spiegato Berlusconi ai suoi – può solo far bene. Ecco il via libera a Nicola Cosentino. Il parlamentare del Pdl rinviato a giudizio per aver impiegato soldi del clan dei casalesi nella costruzione di un centro commerciale in provincia di Caserta e più volte finito nel mirino dei magistrati per accuse di contiguità con la camorra. Ebbene Cosentino sarà numero 3 al Senato dopo il Cavaliere e l’ex guardasigilli Nitto Palma. La candidatura di Nick ‘o merikano è stata blindata da Verdini nel corso della riunione con i dirigenti di Grande Sud di Micciché: “Nicola non si tocca, si candida col Pdl”. Ed è stata blindata anche oggi dopo l’arresto del cognato di Cosentino, l’imprenditore Antonio Cavaliere, nell’ambito di una inchiesta in materia di irregolarità su appalti pubblici, che ha portato a cinque arresti.
Tra gli intoccabili, anzi tra gli indagati e intoccabili, anche Marco Milanese, ex braccio destro (e sinistro) di Tremonti. Mentre alla Camera dopo Angelino Alfano correranno il presidente della provincia Luigi Cesaro - detto Giggino 'a purpetta - anche lui finito nel mirino della magistratura per i suoi rapporti con i clan, e Amedeo Laboccetta, indagato per favoreggiamento nell'ambito delle indagini sui rapporti tra la BpM e Francesco Corallo, titolare della società Bplus Atlantis. La novità Riguarda Denis Verdini, vero uomo forte del Pdl, su cui pendono diversi procedimenti giudiziari, e indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P3. Oltre che in Toscana potrebbe correre, oltre che in Toscana, anche in Campania 2 (sempre alla Camera), magari dopo Mara Carfagna, il posto di capolista è certo. Così come è certo che ha optato per la Campania l’ex ministro Renato Brunetta, forse perché è residente a Ravello, o forse per ragioni sentimentali visto che proprio a Ravello si sposò un paio d’anni fa.
Un assetto nient’affatto indolore. Perché sulla bad company campana ha espresso più di una perplessità il segretario Angelino Alfano. Soprattutto sulla candidature di Cosentino che il leader del Pdl avrebbe voluto quantomeno in Grande Sud di Micciché. Il problema è che sulle liste comanda più Verdini che Angelino. Semmai Verdini nella delicata trattativa delle liste, nel Sud, sta facendo asse con Raffale Fitto. L’ex ministro non solo è capolista nella sua Puglia dove, di fatto, sceglierà tutti i candidati del Pdl, ma è anche commissario in Molise. E anche lì farà le liste. Gli altri suoi uomini saranno invece inseriti all’interno di Grande Sud di Micciché.
Quasi tutti gli ex ministri saranno ricandidati nelle regioni dell’altra volta nel ruolo di capolista (nel senso come numero due dopo Berlusconi e Alfano). E tutti fedelissimi del Cavaliere: Mariastella Gelmini, in Lombardia; Micaela Vittoria Brambilla al Senato e Anna Maria Bernini alla Camera in Emilia, secondo Corriere.it e Il Resto del Carlino; Galan in Veneto; Matteoli in Toscana. Proprio Matteoli è uno dei pochi ex An che si salva. Già. perché l’altra novità di queste liste è che Berlusconi ha diramato l’ordine di quei parlamentari considerati da lui ammalati di correntismo. La scorsa volta, ai tempi di Fini, avevano il 30 per cento dei posti, stavolta puntano al cinque per cento di candidati utili. Matteoli ormai viene conteggiato in “quota” Forza Italia, vista sua fedeltà a Berlusconi e riuscirà a salvare il suo braccio destro Marco Martinelli. Tra gli altri colonnelli quello che ha più peso è Gianni Alemanno. Anche se difficilmente riuscirà a tutelare i dieci parlamentari della volta scorsa. Sia come sia ha certamente più potere contrattuale di Maurizio Gasparri, che quando ha sottoposto a Berlusconi la sua lista di nomi, si è sentito rispondere: “Maurizio, il tuo è sicuro”. Punto.
I criteri messi a punto da Denis Verdini sono fatti a posta per il grande sterminio degli elefanti: il tetto di tre legislature (compreso l’Europarlamento), la presenza del 40 per cento di donne (tra le elette, non tra le candidate). Un big del Pdl, uscendo ieri da una riunione a via dell’Umiltà, ha così sintetizzato il senso dell’operazione: “Con un tratto di penna sono stati fati fuori 130 parlamentari”. Ma non è finita. Perché Berlusconi non ha affatto terminato la grande epurazione. Al momento ha rassicurato il capogruppo Fabrizio Cicchitto sulla sua candidatura al Senato (nel Lazio) così come Gaetano Quagliariello. Al momento. Perché nella cerchia ristrettissima del Cavaliere assicurano che le azioni più dolorose sulle liste saranno fatte gli ultimi due giorni utili. Perché stavolta in materia di fedeltà il Cavaliere non è disposto a concedere deroghe. Per questo oggi ha imposto la candidatura di Daniela Santanchè in Piemonte, come capolista. E non è un caso che l’ex premier ha intenzione di partire per qualche giorno di relax già venerdì, dopo aver partecipato alla trasmissione di Santoro. Un modo per ritemprarsi prima del rush finale, proprio nel momento in cui scatta la par condicio. Ma anche per essere irraggiungibile, mentre Verdini farà tremare parecchi degli uscenti sul posto in lista.
Elezioni 2013, Silvio Berlusconi prepara le candidature. Bad list in Campania con Cosentino, Verdini, Cesaro e altri indagati...
l'Huffington Post | Di Alessandro De Angelis
Pubblicato: 08/01/2013 19:39 CET | Aggiornato: 08/01/2013 19:43 CET
Un plotone di fedelissimi. Che scatti agli ordini del Capo, in un Senato ingovernabile. Silvio Berlusconi ha diramato le regole di ingaggio per la formazione delle liste (e per rendere ingovernabile il Senato). Partendo proprio dalle regioni dove la partita è aperta. Come la Campania. È la regione dove il lavoro è in fase più avanzata. Berlusconi sarà capolista al Senato, così come in tutta Italia. Mentre Angelino Alfano sarà capolista alla Camera, anche lui in tutta Italia. Un segnale dell’unità interna ritrovata, e soprattutto messaggio alla Lega dopo l’accordo farlocco sul candidato premier.
Alle liste campane si sta dedicando personalmente Berlusconi, con il suo fedelissimo Denis Verdini. E poco importa che sembrano una bad company degli indagati. I voti, si sa, si contano, non si pesano. E una competizione tra i portatori di voto organizzato – ha spiegato Berlusconi ai suoi – può solo far bene. Ecco il via libera a Nicola Cosentino. Il parlamentare del Pdl rinviato a giudizio per aver impiegato soldi del clan dei casalesi nella costruzione di un centro commerciale in provincia di Caserta e più volte finito nel mirino dei magistrati per accuse di contiguità con la camorra. Ebbene Cosentino sarà numero 3 al Senato dopo il Cavaliere e l’ex guardasigilli Nitto Palma. La candidatura di Nick ‘o merikano è stata blindata da Verdini nel corso della riunione con i dirigenti di Grande Sud di Micciché: “Nicola non si tocca, si candida col Pdl”. Ed è stata blindata anche oggi dopo l’arresto del cognato di Cosentino, l’imprenditore Antonio Cavaliere, nell’ambito di una inchiesta in materia di irregolarità su appalti pubblici, che ha portato a cinque arresti.
Tra gli intoccabili, anzi tra gli indagati e intoccabili, anche Marco Milanese, ex braccio destro (e sinistro) di Tremonti. Mentre alla Camera dopo Angelino Alfano correranno il presidente della provincia Luigi Cesaro - detto Giggino 'a purpetta - anche lui finito nel mirino della magistratura per i suoi rapporti con i clan, e Amedeo Laboccetta, indagato per favoreggiamento nell'ambito delle indagini sui rapporti tra la BpM e Francesco Corallo, titolare della società Bplus Atlantis. La novità Riguarda Denis Verdini, vero uomo forte del Pdl, su cui pendono diversi procedimenti giudiziari, e indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P3. Oltre che in Toscana potrebbe correre, oltre che in Toscana, anche in Campania 2 (sempre alla Camera), magari dopo Mara Carfagna, il posto di capolista è certo. Così come è certo che ha optato per la Campania l’ex ministro Renato Brunetta, forse perché è residente a Ravello, o forse per ragioni sentimentali visto che proprio a Ravello si sposò un paio d’anni fa.
Un assetto nient’affatto indolore. Perché sulla bad company campana ha espresso più di una perplessità il segretario Angelino Alfano. Soprattutto sulla candidature di Cosentino che il leader del Pdl avrebbe voluto quantomeno in Grande Sud di Micciché. Il problema è che sulle liste comanda più Verdini che Angelino. Semmai Verdini nella delicata trattativa delle liste, nel Sud, sta facendo asse con Raffale Fitto. L’ex ministro non solo è capolista nella sua Puglia dove, di fatto, sceglierà tutti i candidati del Pdl, ma è anche commissario in Molise. E anche lì farà le liste. Gli altri suoi uomini saranno invece inseriti all’interno di Grande Sud di Micciché.
Quasi tutti gli ex ministri saranno ricandidati nelle regioni dell’altra volta nel ruolo di capolista (nel senso come numero due dopo Berlusconi e Alfano). E tutti fedelissimi del Cavaliere: Mariastella Gelmini, in Lombardia; Micaela Vittoria Brambilla al Senato e Anna Maria Bernini alla Camera in Emilia, secondo Corriere.it e Il Resto del Carlino; Galan in Veneto; Matteoli in Toscana. Proprio Matteoli è uno dei pochi ex An che si salva. Già. perché l’altra novità di queste liste è che Berlusconi ha diramato l’ordine di quei parlamentari considerati da lui ammalati di correntismo. La scorsa volta, ai tempi di Fini, avevano il 30 per cento dei posti, stavolta puntano al cinque per cento di candidati utili. Matteoli ormai viene conteggiato in “quota” Forza Italia, vista sua fedeltà a Berlusconi e riuscirà a salvare il suo braccio destro Marco Martinelli. Tra gli altri colonnelli quello che ha più peso è Gianni Alemanno. Anche se difficilmente riuscirà a tutelare i dieci parlamentari della volta scorsa. Sia come sia ha certamente più potere contrattuale di Maurizio Gasparri, che quando ha sottoposto a Berlusconi la sua lista di nomi, si è sentito rispondere: “Maurizio, il tuo è sicuro”. Punto.
I criteri messi a punto da Denis Verdini sono fatti a posta per il grande sterminio degli elefanti: il tetto di tre legislature (compreso l’Europarlamento), la presenza del 40 per cento di donne (tra le elette, non tra le candidate). Un big del Pdl, uscendo ieri da una riunione a via dell’Umiltà, ha così sintetizzato il senso dell’operazione: “Con un tratto di penna sono stati fati fuori 130 parlamentari”. Ma non è finita. Perché Berlusconi non ha affatto terminato la grande epurazione. Al momento ha rassicurato il capogruppo Fabrizio Cicchitto sulla sua candidatura al Senato (nel Lazio) così come Gaetano Quagliariello. Al momento. Perché nella cerchia ristrettissima del Cavaliere assicurano che le azioni più dolorose sulle liste saranno fatte gli ultimi due giorni utili. Perché stavolta in materia di fedeltà il Cavaliere non è disposto a concedere deroghe. Per questo oggi ha imposto la candidatura di Daniela Santanchè in Piemonte, come capolista. E non è un caso che l’ex premier ha intenzione di partire per qualche giorno di relax già venerdì, dopo aver partecipato alla trasmissione di Santoro. Un modo per ritemprarsi prima del rush finale, proprio nel momento in cui scatta la par condicio. Ma anche per essere irraggiungibile, mentre Verdini farà tremare parecchi degli uscenti sul posto in lista.
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