Futura alleanza di governo

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camillobenso
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da camillobenso »

Un’aggiunta per Amà


Come si possa votare un generale come questo mi è difficile da capire. Capita quando ai marescialli di cucina danno le mostrine da generale.

Ma ancora più difficile da capire è il generale Vendola che davanti a dichiarazioni di questo livello continua imperterrito come un gatto di marmo a fare finta di niente e da 6 mesi sta ingannando il suo elettorato.

In momenti come questi non si può ingannare il proprio elettorato.




I duri e puri

La Volpe del deserto


Bersani: «Berlusconi non ha chance»
E su Monti: dica contro chi combatte

Il leader pd e l'appoggio del Centro ad Albertini: "Non aiutino il Cavaliere".

Ma sul dopo voto apre al Professore

Il leader pd e l'appoggio del Centro ad Albertini: "Non aiutino il Cavaliere". Ma sul dopo voto apre al Professore

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IL SEGRETARIO DEL PD A SKYTG24
Bersani: «Monti dica contro chi combatte»
«Non tolga le castagne dal fuoco a Berlusconi e alla Lega»

«Berlusconi è un combattente. Ma a furia di combattere ha mostrato anche gli esiti.

Dopo dieci anni ci ha messo in un mare di guai e non può essere lui a tirarci fuori.

Pur non sottovalutando l'avversario, non gli darei molte chance. Non scommetterei su di lui».

Pier Luigi Bersani spiega a Sky tg24 che i tutti i suoi avversari politici «faranno gara un po' sul Pd». Anche se il segretario non comprende bene la battaglia di Mario Monti. Infatti, sulla possibile candidatura di Gabriele Albertini al Senato per la lista Monti in Lombardia si chiede: «A me va bene tutto, purché queste mosse non aiutino Berlusconi e la Lega a togliere le castagne dal fuoco in Lombardia. Se fosse così non andrebbe bene e bisognerebbe rispondere su questo. Amichevolmente, vorrei capire da Monti e dal centro contro chi combattono».


L'APERTURA - Però Bersani conferma l'apertura al centro in caso di vittoria:


«Confermo che chiederemo dopo il voto la collaborazione con Monti, lo dico da tre anni: un governo dei progressisti aperto al dialogo con forze moderate e europeiste contrarie ad un revival di Berlusconi.


Resto fermo su questo e non vedo il motivo per cui questa iniziativa sia alternativa ad una sinistra anche radicale».



Il leader del Pd ha fatto poi una sintesi di due delle sue celebri metafore per il Partito democratico: «È una lepre da smacchiare».

Redazione Online9 gennaio 2013 | 16:55© RIPRODUZIONE RISERVATA

http://www.corriere.it/politica/13_genn ... 516b.shtml
Amadeus

Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da Amadeus »

abbiamo postato in contemporanea, fa niente... :)

a Bersani dico che con la lepre si fa un ottimo ragù.

8-)
iospero
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da iospero »

Un aglosassone fuori dal coro: mentre “Financial Times” e “Wall Street Journal” hanno fatto un endorsement per un Monti-Bis, Ambrose Evans-Pritchard la pensa all’opposto. E spiega perché dovremmo applicare una terapia opposta a quella, suicida, di Monti. In termini pro capite, l’Italia è una nazione più ricca della Germania , con circa 9 trilioni (9.000 miliardi) di ricchezza privata. Abbiamo il più grande avanzo primario di bilancio del blocco G7, mentre il nostro debito “combinato”, quello che si ottiene facendo la media tra debito pubblico ed esposizione privata, ammonta al 265% del Pil ed è quindi inferiore a quello di Francia, Olanda, Gran Bretagna, Usa e Giappone. Per l’indice del Fmi, il punteggio dell’Italia è il migliore per “sostenibilità a lungo termine del debito” tra i principali paesi industrializzati. «Hanno un vivace settore delle esportazioni, e un avanzo primario», dice Andrew Roberts di “Rbs”. «Se c’è un paese dell’Eurozona che potrebbe trarre beneficio dall’abbandonare l’euro e ripristinare la competitività, è ovviamente l’Italia».

Fonte: http://www.libreidee.org/2012/12/nessun ... ndo-leuro/

maaahhh......e se avesse ragione
camillobenso
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da camillobenso »

a novembre sono stata un mese in ospedale e gli infermieri che assistevano mia figlia il 90 % erano straniero , sudamerica e est europa , gente che guadagna quasi 2000 euro al mese, e gli italiani? missing ..... perchè molti , molti ( non tutti) SONO CHOOSY!!!!

quei pochi che ho incontrato, quando erano a fumare nel corridoi fuori stavano a parlare di scioperi e a lamentarsi di tutto .
ne vogliamo parlare ?????

Amadeus


Questo ed altro sono una serie di temi che ho affrontato con un geometra del Comune di SSG un pomeriggio di mezzo secolo fa mentre aspettavamo le copie eliografiche in un copisteria del luogo. La conclusione fu che all’epoca non eravamo in grado di risolvere questi problemi, per una serie di limiti culturali.

Mezzo secolo dopo il problema si è accentuato.

Sgombriamo subito il campo dall’idea della società perfetta, non esiste e non esisterà mai

Esiste una società che può tendere alla perfezione, pur sapendo che non la raggiungerà mai.

La stima tutta mia personale non basata su dati statistici ma solo sull’esperienza personale, per quanto può valere, mi porta a concludere che il massimo che si può ottenere con grande impegno e grande sacrificio dalla società civile si può raggiungere un rendimento complessivo nel mondo del lavoro intorno al 60 % massimo.

E’ po’ difficile definire come possa essere collocata l’esperienza militare che ho avuto per tre mesi nel 1968 sotto il comando del colonnello Maletti a Torino. L’uomo di Andreotti che verrà successivamente chiamato a Roma alla guida del Sid, Servizio Informazioni Difesa,
dal 1966, in pratica il Servizio Segreto Italiano.
Non intendo giudicare l’operato del generale Maletti per quel servizio istituzionale anche perché molte cose erano contrarie ai mie principi e valori. Mi limito solo ad osservare dal punto di vista sociologico il rendimento operativo di una caserma di fanteria al termine di anni difficili come quelli degli anni sessanta.

Il principio fondamentale che se ne può trarre è quello che l’esempio, sempre e comunque arriva dall’alto, e il fattore di rendimento è strettamente legato in modo proporzionale a questo principio.

Se l’alto, cioè chi comanda e guida il Paese sbraga, tutto il Paese sbraga.

E’ un dato facile da dimostrare a posteriori. Se il Paese viene governato da un bucaniere cacciaballe, una stragrande maggioranza tende ad imitarlo e tutto va a puttane.

Il suo contrario, anche se non ha guidato il Paese da premier ma da presidente della Repubblica, è quello di Sandro Pertini.

In un sistema così fatto, però organizzato secondo una logica militare innalza il rendimento operativo intorno al 78 -80 %.

Questa è una società al termine di due cicli storici, in profonda decomposizione e di conseguenza capita che nel servizio pubblico si riscontrino questi risultati di sbragamento generalizzato.

In quanto al fatto che il personale infiermeristico sia in prevalenza straniero, dipende da una serie di errori della mia generazione e di due generazioni che mi precedono, di cui una completamente estinta ma dominante nel primo ventennio repubblicano, e la generazione che mi precede che è in via di graduale estinzione.

La situazione però in questo caso è complessa e dipende da molti termini di cui tra i primi ci solo quelli valoriali e quelli culturali.

La società industriale affermatasi nella prima metà dell’ottocento, ha permesso a partire dagli anni sessanta, di consentire ai figli delle classi più basse di accedere alle università italiane.

Questa opportunità ha via via creato il problema opposto dell’occupazione manuale in tutti i settori. Il settore infiermeristico non è da meno.

Una grande influenza/responsabilità l’ha avuta poi lo sviluppo della televisione con una nuova proposta di modelli di vita e di opportunità per i giovani. Tutti che vanno nella direzione opposta della manualità.

Dopo di questo si può entrare più nello specifico.

Ad esempio bisogna capire perché in assenza di lavoro si possano rifiutare 2000 euro al mese.
iospero
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da iospero »

Un'agenda per la sinistra
di BARBARA SPINELLI

Forse per la sinistra è giunto il momento di togliere lo sguardo dall'Agenda Monti, di sottrarsi alla sua malia, di vedere le opportunità che sempre s'annidano nei disinganni. Che il premier non sia un uomo sopra le parti, la sinistra ormai lo sa, lo vede. L'incanto s'è rotto, Monti salendo in politica è sceso dal piedistallo dove era stato messo, e questo dovrebbe spingere le sinistre coalizzate a concentrare tutte le forze, le attenzioni, su quello che hanno da dire e offrire in proprio.

Da dire e offrire a proposito della crisi e dei modi di uscirne, del Welfare e dello Stato di diritto da salvaguardare, dell'Europa e di un mondo non più egemonizzato dalla potenza Usa ma non compiutamente multipolare.

Vero è che Monti coltiva sottilmente l'ambiguità: vorrebbe essere al tempo stesso uomo di parte e uomo estraneo alle parti. Vorrebbe entrare in politica guidando un centro liberista e contando umilmente le proprie forze, e al tempo stesso ignorare i numeri, imporsi come premier futuro anche se la sinistra raccoglierà più voti. L'umiltà si mescola all'hybris, alla dismisura, e la malia continua. Lui l'alimenta con ragionamenti intelligenti, insidiosi e assai disinvolti. Il voto, il popolo sovrano, le tradizioni democratiche: ai suoi occhi pesano relativamente, se l'approdo ha da essere comunque un Monti bis.

Tanto più dovrebbero contare - il voto, il popolo sovrano - agli occhi di chi vuol salvare quel che la democrazia esige: il contrapporsi di programmi diversi su come saranno governate, e con quale visione della crisi, l'Italia e l'Europa. Uscire dall'emergenza unanimistica è l'imperativo più urgente, se in Italia ha da ritornare la politica, e l'opera di disinganno comincia da qui: con la rinascita di una destra e una sinistra. È un disinganno duro per Monti, che congedandosi dalle proprie malie vorrebbe salvarne una, almeno: quella dell'emergenza. L'emergenza come lui ambiguamente la racconta è al contempo finita e infinita: finita grazie al suo governo, infinita essendo che domani ci sarà ancora bisogno di lui, uomo provvidenziale chiamato a fronteggiare uno stato di pericolosità pubblica che non scema.

Sono ambiguità che vale la pena smantellare, se si vuol uscire dal mito antidemocratico di un centrismo che regna immobile, senza confrontarsi con idee alternative né con alternanze di governo, perché al di fuori del proprio perimetro non conosce altro che "ali estreme", da tagliare o silenziare. Una sorta di repubblica moderatamente radicale, che ricorda la Restaurazione del regno nella Francia dell'800: "Nazionalizzare il monarca e monarchizzare la nazione", tale era il suo motto.

A simili equivoci, Partito democratico e Sel hanno un modo di rispondere: mettendo in risalto quel che è differente e nuovo nelle proprie agende. Pensando se stessi a prescindere dal centro con cui toccherà negoziare, se l'ascesa di Monti ci restituirà camere ingovernabili. Sentimenti gemelli come l'illusione o la disillusione sono rischiosi, in politica. Meglio trattare Monti come normale rivale, puntare sulla sua umiltà più che sulla sua hybris, e contrapporre alla sua forza la propria, nel duello. Ha detto il premier: "Spero che Bersani convinca, ma non vinca". È una scommessa sull'ingovernabilità dell'Italia, che però fotografa la realtà: infatti Bersani convince, senza dar l'impressione di voler vincere. Purtroppo la sua agenda somiglia parecchio a quella di Monti, come rammenta Eugenio Scalfari. Nelle prossime settimane converrà dire in che cosa le sinistre dissomigliano dalla destra, e dal centro. Converrà anche rivedere alcuni successi di Monti. È vero: a Bruxelles fu ottimo commissario alla concorrenza, quando s'accapigliò con Microsoft. Non risulta che abbia combattuto con pari vigore l'assenza di concorrenza nell'informazione televisiva italiana. La lotta all'evasione c'è, ma non all'altezza dei proclami. Nel 2012 gli introiti (6,4 miliardi) sono aumentati di mezzo miliardo rispetto al 2011: appena un centesimo dell'evasione annua (120 miliardi).

Le politiche di rigore sono il primo punto da discutere. In Europa non esiste solo la linea Monti, o Merkel. Lo stesso Fondo Monetario, con insistenza crescente, sta rivedendo strategie troppo cocciutamente difese. La tesi, esposta una prima volta nell'ottobre scorso, è che un errore grave è stato compiuto, dai neo-liberisti intenti a salvare l'euro. L'errore consiste nell'aver creduto che il rigore non avrebbe compresso oltre misura sviluppo e occupazione. Olivier Blanchard, direttore dell'ufficio studi del Fondo, conferma in un rapporto dell'inizio 2013 che i calcoli sono stati sbagliati (almeno nel breve termine, ma il breve termine è tempo lungo per le società): i tagli alla spesa pubblica hanno avuto effetti depressivi - sulla domanda interna, sulla crescita, sullo stesso debito pubblico - molto più ampi del previsto. Sul Washington Post del 3 gennaio, Howard Schneider parla di mea culpa dei vertici Fmi, e di una "tempesta nei circoli econometrici": degli economisti che, con Monti, basano le previsioni su modelli matematici. Stefano Fassina, responsabile economico del Pd tanto vituperato da Monti, ha richiamato l'attenzione sulla svolta del Fondo sin dal 12 ottobre 2012. Chi, nel suo partito, riprende i suoi argomenti per meglio confutare l'Agenda Monti?

In Europa Fassina non è solo. Sono inquieti i portoghesi: il Presidente Cavaco Silva vuole che la Corte costituzionale si pronunci sui piani di austerità, visto che "esistono fondati dubbi sulla giustizia nella distribuzione dei sacrifici tra i cittadini". È irritato il governo irlandese, costretto a sacrifici (per rifinanziare le proprie banche) non più chiesti, oggi, a Madrid. Il primo a dissentire dalla trojka (Unione europea, Bce, Fmi) fu George Papandreou in Grecia: disse che la crisi era politica più che finanziaria, e poteva esser vinta solo se l'Europa cambiava alle radici, evitando che le discipline nei singoli paesi accentuassero povertà e disuguaglianza. Fu silenziato, divenne un paria. In Europa lo ascoltarono solo i Verdi.

Costruire un'Europa diversa è la principale discriminante, oggi, fra progressisti e liberisti. Non è vero che centro e sinistre difendono la Federazione in egual modo. Monti non pronuncia la parola, nell'Agenda. Mentre la pronunciano Vendola e Bersani, che chiedono gli Stati Uniti d'Europa e un governo federale dell'eurozona. Volere la Federazione non è battaglia marginale: significa dare all'Unione i mezzi politici e finanziari per contrastare la crisi non solo nella solidarietà, ma predisponendo piani comuni di rilancio finanziati da comuni risorse. Al momento vincono i minimalisti: il bilancio non ha da crescere, ordina Londra, imitata da Germania, Olanda, Finlandia, Svezia. L'Italia difende le spese che ci sono destinate, senza esigere incrementi di bilancio.
Anche in politica estera la posizione può divenire discriminante. Si tratta di dare all'Europa nuovi compiti, non più dipendenti dalla potenza americana in declino: soprattutto nel Sud Mediterraneo, dove le primavere democratiche non sono finite ma stanno appena ora cominciando. Si parla molto di credibilità italiana all'estero, e di sicuro oggi la nostra voce è meno svilita. Ma voce per dire che, sul mondo?

Ci sono alcuni punti infine, nell'Agenda Monti e nelle decisioni del premier, che non sono affatto di destra: fra questi il reddito minimo, o la decisione di escludere dalla propria lista gli inquisiti, oltre ai condannati. Una sinistra che voglia non solo convincere, ma vincere, non può limitarsi a criticare il rivale-avversario. Che si mostri ancora più progressista di lui, che non gli lasci l'esclusiva delle politiche buone. Che aggiunga alle proprie agende quel che Monti visibilmente omette: la difesa strenua della laicità e dei diritti, compreso il diritto di cittadinanza degli immigrati nati in Italia. Se non lo fa, vuol dire che è ancora preda delle malie del premier e dei suoi incantamenti.

(09 gennaio 2013) repubblica.it
iospero
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da iospero »

Amadeus
...per quanto mi riguarda io voterò ( ad oggi) per Monti , per diversi motivi
2) Monti è l'unico fra i contendenti che ha chiarissima la situazione economico finanziaria GLOBALE
L'articolo di B Spinelli dovrebbe essere convincente per non votare Monti,

quello di Ambrose Evans-Pritchard mi fa venire i dubbi sull'Euro, ma l'Euro potrebbe andare bene
con un'Europa diversa da quella delle banche.
camillobenso
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da camillobenso »

iospero ha scritto:Un aglosassone fuori dal coro: mentre “Financial Times” e “Wall Street Journal” hanno fatto un endorsement per un Monti-Bis, Ambrose Evans-Pritchard la pensa all’opposto. E spiega perché dovremmo applicare una terapia opposta a quella, suicida, di Monti. In termini pro capite, l’Italia è una nazione più ricca della Germania , con circa 9 trilioni (9.000 miliardi) di ricchezza privata. Abbiamo il più grande avanzo primario di bilancio del blocco G7, mentre il nostro debito “combinato”, quello che si ottiene facendo la media tra debito pubblico ed esposizione privata, ammonta al 265% del Pil ed è quindi inferiore a quello di Francia, Olanda, Gran Bretagna, Usa e Giappone. Per l’indice del Fmi, il punteggio dell’Italia è il migliore per “sostenibilità a lungo termine del debito” tra i principali paesi industrializzati. «Hanno un vivace settore delle esportazioni, e un avanzo primario», dice Andrew Roberts di “Rbs”. «Se c’è un paese dell’Eurozona che potrebbe trarre beneficio dall’abbandonare l’euro e ripristinare la competitività, è ovviamente l’Italia».

Fonte: http://www.libreidee.org/2012/12/nessun ... ndo-leuro/

maaahhh......e se avesse ragione

Il problema della società italiana è piuttosto semplice da analizzare.

Il dato che la ricchezza italiana sia tra le maggiori pro capite in Europa è un dato scontato.

La gestione dello Stato equivale a quello di una gestione di condominio, le tematiche non sono le stesse ma il principio si.

I soldi che vengono versati nelle casse dello Stato, in via teorica dovrebbero servire per fare funzionare tutti i servizi della macchina Stato. In pratica non è così perché la piaga principale è quella della corruzione e poi quella delle ruberie.

Credo però che il problema sia risolvibile solo attraverso un secondo Diluvio universale. Da sola questa società non è in grado di riformarsi. I ladri e i privilegiati detengono il potere e questi non permetteranno mai che il loro albero della cuccagna venga tagliato.

Durante il fascismo rubavano a man bassa. Luigi Zampa attraverso il film “Anni ruggenti” ci ha raccontato come si rubava a man bassa in un piccolo e sperduto Comune della Puglia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Anni_ruggenti_(film)

Figuriamoci in aree dove di soldi ne circolavano di più.

Un, due, tre, pronti via, quando si riparte con la Repubblica italiana si potrebbe supporre che tutto cambia. Manco per niente.

Tra 1948 e il 1949 il Tesoro americano invia al Tesoro italiano 26 milioni di dollari come pagamento dell’ultima tranche ai militari italiani che hanno lavorato come prigionieri nei campi di concentramento Usa, e sono spariti letteralmente.

Della faccenda se n’é occupato il giovane astro nascente della politica italiana Giulio Andreotti. Con questo non intendo dire che quei soldi se li sia intascati lui, ma il suo partito sì.

E poi è stato un continuo magna magna dei soldi dello Stato.

Quando è arrivato San Bettino martire il debito pubblico è schizzato alle stelle.

Ci sarebbe da riempire 10 Treccani sulla materia.

Se si potesse risolvere questo problema non avremmo problemi con l'euro, ma fino a quando il secchio dello Stato ha il fondo sfondato, da questi problemi non se ne esce.
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da shiloh »

iospero ha scritto:
Amadeus
...per quanto mi riguarda io voterò ( ad oggi) per Monti , per diversi motivi
2) Monti è l'unico fra i contendenti che ha chiarissima la situazione economico finanziaria GLOBALE
L'articolo di B Spinelli dovrebbe essere convincente per non votare Monti,

quello di Ambrose Evans-Pritchard mi fa venire i dubbi sull'Euro, ma l'Euro potrebbe andare bene
con un'Europa diversa da quella delle banche.

credo anch'io che affidare la soluzione del problema finanziario,
a uno che è stato parte ed ha contribuito a creare il problema quale consulente Goldmansachs,
non sia una gran idea....
shiloh
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da shiloh »

iospero ha scritto:Un aglosassone fuori dal coro: mentre “Financial Times” e “Wall Street Journal” hanno fatto un endorsement per un Monti-Bis, Ambrose Evans-Pritchard la pensa all’opposto. E spiega perché dovremmo applicare una terapia opposta a quella, suicida, di Monti. In termini pro capite, l’Italia è una nazione più ricca della Germania , con circa 9 trilioni (9.000 miliardi) di ricchezza privata. Abbiamo il più grande avanzo primario di bilancio del blocco G7, mentre il nostro debito “combinato”, quello che si ottiene facendo la media tra debito pubblico ed esposizione privata, ammonta al 265% del Pil ed è quindi inferiore a quello di Francia, Olanda, Gran Bretagna, Usa e Giappone. Per l’indice del Fmi, il punteggio dell’Italia è il migliore per “sostenibilità a lungo termine del debito” tra i principali paesi industrializzati. «Hanno un vivace settore delle esportazioni, e un avanzo primario», dice Andrew Roberts di “Rbs”.

«Se c’è un paese dell’Eurozona che potrebbe trarre beneficio dall’abbandonare l’euro e ripristinare la competitività, è ovviamente l’Italia».

Fonte: http://www.libreidee.org/2012/12/nessun ... ndo-leuro/

maaahhh......e se avesse ragione

questo mi pare un giudizio moooooolto di parte.
non è un mistero che da quando è stato creato l'euro la finanza americana ha dichiarato guerra all'europa,
perchè vede nella nostra moneta un pericoloso competitor all'egemonia del dollaro.
si tenga presente che uno dei motivi dell'invasione dell'Iraq fu che saddam accettò il pagamento del petrolio in euro anziche in dollari.
aldilà di questo esempio tra altri che potrei fare,
aggiungo che una delle teste di ponte americane contro l'europa è proprio l'inghilterra che si è ben guardata dall'entrare nella moneta unica.
per cui,
ripeto,
quando un inglese si esprime sull'europa ,
per me quello che dice vale meno di zero.
peanuts
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Re: Futura alleanza di governo

Messaggio da peanuts »

Anche letta continua a parlare di monti che dovrebbe "appoggiare" bersani
Se vendola ha ancora un po' di dignità molli tutto stasera stessa
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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