Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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Amadeus

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da Amadeus »

non ne può lasciare a casa nemmeno uno .... ciascuno di loro sa troppe cose.
Alfano sempre più patetico...fa pure finta di sbattere i pugni sul tavolo, il candidato premier :mrgreen: .
( che però sto fatto alla lega nun je risulta)
E Pannella? che va con Storace e la Bonino che non vuole? :mrgreen:
shiloh
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da shiloh »


Estratti conto del Procuratore di Parma nella scrivania del leader Pdl arrestato.

I documenti sono stati trovati durante la perquisizione a casa di Luigi Giuseppe Villani, il consigliere regionale finito in manette nell'inchieste Public Money.
Il magistrato rivela anche che l'ex sindaco "ebbe il cellulare di Berlusconi da Nadia Macrì"

http://parma.repubblica.it/cronaca/2013 ... ef=HREC2-1
toh...ne hanno arrestato un altro.

un arresto al giorno toglierà la mummia cinese di torno ???
Amadeus

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da Amadeus »

no finchè non arrestano lui ;)

dell'utri ( concorso associazione mafiosa) candidato e il povero scajola ( casa colosseo di cui non sapeva niente) no.
che ingiustizia però 8-) .
mariok

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da mariok »

enrico mentana ‏@ementana
La frase"Tra 2001-2006 tentai di riformare la giustizia ma Follini Casini e Fini me lo impedirono" ha festeggiato la 19a replica in 8 giorni
myriam
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da myriam »

E la metafora della crisi come l'acqua alta a Venezia? La storia delle maree e dello scirocco.
Non so quante volte gliel'ho sentita ripetere in questi giorni!
E' un vecchio e rimbabito pappagallo! Bastaaaaaaaaaaaaa
Amadeus

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da Amadeus »

ROMA - A tre giorni dalla chiusura delle liste Silvio Berlusconi spariglia le carte e annuncia la linea dura contro i cosiddetti «impresentabili». Il partito però è nel caos: proteste pressocché ovunque mentre in Liguria si profila quasi una scissione con molti esponenti scajolani del partito che minacciano di andarsene a partire da quelli seduti nel consiglio regionale. Comunque un primo bilancio della giornata segnala l’abbandono della scena da parte di pezzi da novanta come Claudio Scajola in Liguria. Sulla stessa strada Marcello Dell’Utri che prima prova a resistere, poi, intervistato da «Il Fatto quotidiano», dice: «Mi ritiro, non voglio che si dica che il Pdl ha perso per colpa mia». Resterà fuori anche Marco Milanese in Campania, dove rimane in bilico la candidatura di Nicola Cosentino. In suo aiuto è intervenuto il coordinatore Denis Verdini. Che avverte: «Il voto in Campania sarà determinante, la presenza di Cosentino potrebbe risultare decisiva». «Il Cavaliere non è nuovo a ribaltare il tavolo, ha capito che è il momento di dare un segnale forte di cambiamento», confida un alto esponente Pdl. «Servono volti nuovi e puliti», va ripetendo come un mantra da mesi l'ex premier.

I SONDAGGI
Nelle ultime ore di un sabato d’inferno, dopo aver consultato gli ultimi sondaggi di Alessandra Ghisleri e complice anche la scelta del Pd di lasciare fuori alcuni big con problemi giudiziari, il Cavaliere si sarebbe convinto della necessità di non candidare chi nel suo partito, a vario titolo, è sottoposto a procedimenti penali per dare l'immagine di trasparenza. A palazzo Grazioli, è stata dunque una giornata carica di tensioni. Il Cav è passato da un incontro all’altro.

CAMPANIA E LAZIO
Ora a rischio potrebbero essere non solo gli equilibri della Campania ma tutti quelli delle regioni dove la «pratica liste» non è stata ancora chiusa, come Lazio, Sicilia e Liguria. Secondo le ultime indiscrezioni in Lombardia resta sempre l'incognita di Roberto Formigoni, allo stato ancora confermato come testa di serie a palazzo Madama. Quanto alle new entry, secondo gli ultimi rumors, il presidente della federazione degli albergatori Bernabò Bocca sarebbe in corsa in Piemonte per un seggio blindato (alla Camera o al Senato), mentre le quotazioni della giornalista Chiara Geronzi sarebbero in discesa. Sempre in Piemonte, dovrebbero essere confermati Enrico Costa, Lucio Malan, Manuela Repetti. Infine ieri è stata resa pubblica anche la rinuncia alla candidatura di Luciano Moggi, principale figura delle indagini su calciopoli, nelle liste dei Riformisti Italiani di Stefania Craxi. «La possibile immunità? Solo voci maligne», ha chiosato Moggi, annunciando l’intenzione di concentrarsi tutto su Calciopoli.

Domenica 20 Gennaio 2013 - 09:29
Ultimo aggiornamento: 09:46
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shiloh
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da shiloh »

Amadeus ha scritto:

I SONDAGGI
Nelle ultime ore di un sabato d’inferno, dopo aver consultato gli ultimi sondaggi di Alessandra Ghisleri e complice anche la scelta del Pd di lasciare fuori alcuni big con problemi giudiziari, il Cavaliere si sarebbe convinto della necessità di non candidare chi nel suo partito, a vario titolo, è sottoposto a procedimenti penali per dare l'immagine di trasparenza. A palazzo Grazioli, è stata dunque una giornata carica di tensioni. Il Cav è passato da un incontro all’altro.

se la mummia cinese lascia fuori la mafia spa,
non solo deve raddoppiare il servizio di papy-guard,
ma deve dotarsi di una squadra di artificieri che ispezioni preventivamente ogni luogo in cui intende "esternare"...
myriam
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da myriam »

E dai che alla fine tutti i nodi vengono al pettine......................

SILVIO SOTTO RICATTO
Elezioni 2013, Campania, Abruzzo, Liguria, Marche: le regioni in cui Silvio Berlusconi è sotto il ricatto degli impresentabili (da Cosentino a Scilipoti)
"Abbiamo troppe cambiali da pagare, accumulate in questi anni. La trattativa sulle liste va avanti a oltranza, fino all'ultimo minuto utile". Un big del Pdl chiede l'anonimato per fotografare la notte più lunga, l'ultima utile per chiudere le liste. Racconta di un Silvio Berlusconi esausto e di una trattativa paralizzata dal ricatto, di un partito lacerato dalle faide. A partire da quella campana. Alla fine Nicola Cosentino è in lista, al Senato. Almeno, al momento lo è. Dopo una trattativa che si è prolungata per ventiquattr'ore. Con l'ex sottosegretario che è piombato a palazzo Grazioli in mattinata.

Trapela che Cosentino ha rinfrescato a tutti la memoria sul suo ruolo in Campania, combattendo come un leone. Perché Nick 'o mericano rappresenta il cuore del potere berlusconiano in Campania. Un intreccio pericoloso di rapporti, relazioni, voti, che difficilmente si archiviano con un semplice sondaggio che consiglia di cacciare gli impresentabili dalle liste. Anche perché rischia la galera, nel momento in cui non avrà più lo scudo del parlamentare. Da un lato Denis Verdini, legato a doppio filo a Cosentino. Dall'altra Alfano, pronto a sostituire gli uomini di Verdini con i suoi. In mezzo, Silvio Berlusconi, nei panni di chi si muove con le mani legate, che - pare un paradosso - non riesce a imporre la sua decisione di fare piazza pulita degli impresentabili.

Quando il Cavaliere si presenta a Sky, a metà giornata, si capisce che la sua svolta sulle liste pulite si è fermata a Casal di Principe, feudo di Nick 'o mericano coinvolto in due processi per questioni di camorra, e su cui grava una richiesta di arresto. E si capisce che si è aperta una faida nella faida. Tra indagati che rischiano di salvarsi (Cosentino e i suoi) e indagati di serie b. Alfonso Papa, che il carcere lo ha conosciuto pur essendo parlamentare dopo un voto dell'Aula, in una nota mette nero su bianco la sua intenzione a "non rinunciare alla candidatura", e denunciare quella che chiama "una svolta giustizialista". Mentre a Roma si tratta, da Napoli parte l'assedio al quartier generale. Gli uomini di Cosentino pronti a occupare la sede del partito, i delusi da Cosentino si scagliano contro lo stato maggione del Pdl: "La Campania - dice Mario Landolfi - è terra di nessuno. Il match in corso tra Alfano e Verdini è solo sui fedelissimi da collocare in lista".

In un clima avvelenato dai ricatti, palazzo Grazioli pare davvero un suk. Cosentino sforna un sondaggio per rispondere alle accuse del Cavaliere secondo cui senza di lui il Pdl campano perde più della metà dei voti. Da Napoli arrivano notizie che senza di lui ci sarebbero delle difficoltà a presentare le liste. Berlusconi pare un ostaggio a casa sua. La fedeltà non è gratis. Anzi, stavolta costa cara.

Mentre scorrono interminabili ore sulle liste della Campania, attorno il Pdl pare una polveriera pronta ad esplodere. In nessuna regione l'assetto pensato regge. Per dirla con le vecchie volpi di palazzo Grazioli, le cambiali sono scadute e tutti vogliono riscuotere. Ad esempio in Abruzzo. Il governatore Chiodi si è attaccato a telefono per urlare il suo scontento, rinunciando alla sua consueta aria mite da bravo ragazzo: "Con queste liste - è stato il suo ragionamento - rischiamo la debacle. I nostri non faranno alcuna campagna elettorale a sostegno di candidati scelti senza rispettare i criteri di liste pulite e di qualità".

I nervi sono saltati quando il governatore ha letto l'elenco dei nomi alla Camera. Dagli impresentabili ai responsabili, ovvero i parlamentari che si "offrirono" a Berlusconi ai tempi della grande conta del 14 dicembre del 2011. La vicenda che sui giornali finì così titolata: "La compravendita dei parlamentari". In Abruzzo sarebbe stato collocato da Denis Verdini, artefice della persuasione dei responsabili Antonio Razzi, originario di Giuliano Teatino (Chieti) emigrato in Svizzera, eletto nelle file dell'Idv, passato al centrodestra con Noi Sud e finito nelle polemica per aver raccontato come avveniva la compravendita dei parlamentari. Celebre il suo motto: "Siamo qui per fare i cazzi nostri, per dieci giorni mi fottevano la pensione". E ci sarebbe anche l'uomo simbolo dell'operazione, Domenico Scilipoti, ex Idv passato col centrodestra, il "Re dei Peones" per dirla col titolo del suo libro che vanta una prefazione di Silvio Berlusconi. Scilipoti da tempo ha pure un ufficio a via dell'Umiltà, come ricompensa per i servigi svolti, privilegio che non tutti i dirigenti del Pdl hanno.

Ogni regione un prezzo da pagare. E una trattativa infinita. Come in Liguria con il partito nelle mani di Scajola che minaccia di non sostenere le liste senza l'ex ministro. E dove domani potrebbe nascere un nuovo gruppo in regione: "O i vertici cambiano le liste o sarà guerra totale", dichiarano i coordinatori locali in una raffica di agenzie. E mentre Cosentino sul far della sera è in una stanza con Verdini a palazzo Grazioli per imporre le sue scelte sulle liste campane, di notizie buone non ne arriva una. Nelle Marche tre coordinatori locali del Pdl si dimettono, dopo aver visto le liste: "Nei primi sei posti - dice Ceroni, uno di loro - non c'è Parlamento vi siano un solo marchigiano. Le Marche sono state massacrate". E su facebook è pieno di pidiellini che dicono di voler lasciare la politica. Già, la politica.

http://www.huffingtonpost.it/2013/01/20 ... _ref=italy
mariok

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da mariok »

Bravo il PD, che con l'ultima mossa ha fatto scoppiare queste contraddizioni in casa Grazioli.
soloo42000
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da soloo42000 »

mariok ha scritto:Bravo il PD, che con l'ultima mossa ha fatto scoppiare queste contraddizioni in casa Grazioli.
Stavolta ti sottoscrivo.
Pero` per come sono gli elettori PDL/Lega non vedo il problema.
Hanno tollerato la stessa melma per 20 anni, perche` dovrebbero scandalizzarsi adesso?


soloo42000
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