Airaudo:
(candidato SEL alla camera dei deputati)
"Pensioni e articolo 18 riforme da cambiare"
«Sostenere Sel vuol dire sostenere le ragioni del lavoro» e per Giorgio Airaudo, responsabile nazionale per il settore auto per la Fiom Cgil, è una questione cruciale, la più importante dell'agenda di queste elezioni e di questo parla, alla presentazione delle liste del partito di Vendola:
«il prossimo governo dovrà occuparsi di lavoro.
Noi vogliamo portare nella rappresentanza politica i temi del lavoro che mancano da molto tempo, perché la solitudine dei lavoratori é stata anche una solitudine di rappresentanza e politica».
E la solitudine dei lavoratori è anche il titolo dell'ultimo libro di Giorgio Airaudo, pubblicato da Einaudi in cui racconta proprio il senso di isolamento che il lavoro ha vissuto in questi anni.
«Il prossimo governo si deve occupare delle lavoratrici e dei lavoratori, di chi ha perso il lavoro e di chi ancora non l'ha trovato. Serve cancellare le norme del governo di centrodestra dell'accoppiata Berlusconi – Sacconi, che è stato un nemico dei lavoratori e del lavoro e dobbiamo cancellare gli interventi emergenziali del governo Monti che sono andati contro le lavoratrici e i lavoratori».
Fra le questioni più urgenti, quello della riforma degli ammortizzatori sociali che rischia di avere conseguenze devastanti:
«Se non fermiamo l'applicazione dell'Aspi e della riforma Fornero – spiega Airaudo - a luglio scadono migliaia di ore di cassa integrazione, che non si potranno più fare.
Ci saranno migliaia di licenziamenti.
Ci sono i lavoratori della De Tomaso, che ieri erano davanti alla Regione, una Regione che sta mostrando la sua assenza e la sua incompetenza».
Per Airaudo serve rallentare la riforma:
«se non rischiamo di avere donne e uomini che lavorano senza più alcun reddito» .
Sulla riforma dell'articolo 18 non usa mezzi termini:
«Ci vanno delle correzioni.
È una norma sbagliata, che non attrae investimenti, che non è una priorità per gran parte del sistema delle imprese e serviva solo per soddisfare l'ideologismo di una certa tecnocrazia europea che ora fa autocritica».
Non poteva mancare la grande questione Fiat:
«Marchionne ha fatto promesse di investimento ma quello che di sicuro ha deciso è la cassa integrazione.
A Mirafiori non abbiamo avuto nemmeno questo.
Sappiamo che la Fiat ha dato lavoro, ma anche gli italiani hanno dato tantissimo alla Fiat.
Bisogna togliere i lavoratori dall'insicurezza e dire cosa si produce.
A me terrorizza pensare che noi diventiamo il paese che produce il Suv per tutto il mondo.
Non è proprio una scommessa sul futuro, vuol dire fare per ultimi quello che gli altri stanno smettendo di fare»
Poi il capitolo pensioni:
«Vogliamo convincere il centrosinistra che bisogna rimettere mano ad una riforma delle pensioni sbagliata e inaccettabile.
Non è accettabile lavorare fino a 70 anni se si è in fabbrica, se si è una maestra d'asilo o un infermiere.
È inaccettabile perché è umanamente insostenibile e i conti vanno adeguati alle esigenze delle donne e degli uomini».
Infine la questione Tav, con una proposta:
quella di pensare ad una:
«responsabilità civile per chi propone o elabora grandi opere come il Tav senza tenere conto dell'utilità economica, della sostenibilità, dei danni all'ambiente».
Soprattutto in un momento in cui la politica deve decidere se deve mettere le (poche) risorse se sulla scuola o sulla sanità, o sulle grandi opere:
«che chi progetta o caldeggia opere del valore così ingente, capaci di distrarre fondi che potrebbero essere impiegati per altri scopi magari più utili o urgenti, paghi di tasca sua se le cose non vanno come previsto.
Se i sismologi vengono processati per le previsioni sui terremoti non si vede perché un consulente non può essere chiamato a rispondere se sbaglia qualcosa di più semplice di un terremoto, come i flussi del traffico di treni merci?».
http://www.nuovasocieta.it/torino/item/ ... atori.html