Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
ROMA - "Lo capite o no che così finisco in galera? Ma io vi rovino, ritiro i miei uomini, faccio cadere le giunte, vi faccio perdere le elezioni". Piomba a Palazzo Grazioli a fine mattinata, Nick o' mericano, ed è una furia che in pochi riescono ad arginare. Il capo non c'è, Berlusconi è fuori, sta registrando l'intervista a Sky in cui racconta, tra l'altro, di aver chiesto a Nicola Cosentino di fare "un passo indietro".
A Palazzo c'è Angelino Alfano, che il ras campano considera il vero artefice, col governatore Stefano Caldoro, di quella che definisce la "trappola" ai suoi danni. È un'escalation, che culmina nel momento in cui i pochi presenti sono costretti a intervenire tra le urla, per impedire che i due vengano in contatto, come racconterà uno degli spettatori. Nel salotto del Cavaliere scoppia la rissa. "Hanno rinunciato Scajola e Dell'Utri, non si capisce perché tu debba essere candidato, ma non hai visto i sondaggi?" incalza il segretario Pdl a muso duro.
È la miccia che fa esplodere tutto, anche perché in quegli stessi momenti le agenzie di stampa stanno rilanciando la richiesta del passo indietro formulata da Berlusconi. Cosentino perde le staffe, sbotta: "E questo sarebbe il partito garantista? Ma io vi rovino, ritiro i miei consiglieri e faccio saltare decine di giunte in Campania: poi vi faccio perdere le elezioni. Lo capite o no che per darla vinta a quattro giustizialisti io finisco in galera?" (...)
....
Minzolini, prossimo candidato del Cavaliere
Capolista in Liguria? "Forse, non lo escludo"
La notizia è molto più che gustosa e da principio, ieri, circolava come rumor: Augusto Minzolini candidato del Pdl come capolista, o comunque ai primissimi posti, in Liguria, e voluto personalmente dal Cavaliere. All'inizio si era parlato anche di altri nomi, per quel posto, come quello di Bernabò Bocca, il presidente della federazione albergatori, o di Daniele Capezzone, che però sarebbe stato spostato fin da subito in Piemonte per non irritare l'influente curia genovese con un radicale. Ma il vero nome che suscita interesse e curiosità, diciamocelo, è lui. "Minzo", com'è sempre stato per i suoi colleghi.
Grande cronista politico e retroscenista per anni alla Stampa, celebre come forse l'unico vero allievo di Guido Quaranta nella prima fase della carriera, "Minzo" ha avuto poi la sua ultima stagione - piena di polemiche, interventismo personale, colpi dati e subiti - alla guida del Tg1 nell'età berlusconiana. Può confermare la notizia, gli chiedo, "Minzo, ti stai per candidare?" Col suo sorriso classico risponde: "Non te lo escludo. Forse". Vedremo cosa succederà nelle prossime ore ma insomma, siamo a molto molto più di una mera voce campata in aria.
A Palazzo c'è Angelino Alfano, che il ras campano considera il vero artefice, col governatore Stefano Caldoro, di quella che definisce la "trappola" ai suoi danni. È un'escalation, che culmina nel momento in cui i pochi presenti sono costretti a intervenire tra le urla, per impedire che i due vengano in contatto, come racconterà uno degli spettatori. Nel salotto del Cavaliere scoppia la rissa. "Hanno rinunciato Scajola e Dell'Utri, non si capisce perché tu debba essere candidato, ma non hai visto i sondaggi?" incalza il segretario Pdl a muso duro.
È la miccia che fa esplodere tutto, anche perché in quegli stessi momenti le agenzie di stampa stanno rilanciando la richiesta del passo indietro formulata da Berlusconi. Cosentino perde le staffe, sbotta: "E questo sarebbe il partito garantista? Ma io vi rovino, ritiro i miei consiglieri e faccio saltare decine di giunte in Campania: poi vi faccio perdere le elezioni. Lo capite o no che per darla vinta a quattro giustizialisti io finisco in galera?" (...)
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Minzolini, prossimo candidato del Cavaliere
Capolista in Liguria? "Forse, non lo escludo"
La notizia è molto più che gustosa e da principio, ieri, circolava come rumor: Augusto Minzolini candidato del Pdl come capolista, o comunque ai primissimi posti, in Liguria, e voluto personalmente dal Cavaliere. All'inizio si era parlato anche di altri nomi, per quel posto, come quello di Bernabò Bocca, il presidente della federazione albergatori, o di Daniele Capezzone, che però sarebbe stato spostato fin da subito in Piemonte per non irritare l'influente curia genovese con un radicale. Ma il vero nome che suscita interesse e curiosità, diciamocelo, è lui. "Minzo", com'è sempre stato per i suoi colleghi.
Grande cronista politico e retroscenista per anni alla Stampa, celebre come forse l'unico vero allievo di Guido Quaranta nella prima fase della carriera, "Minzo" ha avuto poi la sua ultima stagione - piena di polemiche, interventismo personale, colpi dati e subiti - alla guida del Tg1 nell'età berlusconiana. Può confermare la notizia, gli chiedo, "Minzo, ti stai per candidare?" Col suo sorriso classico risponde: "Non te lo escludo. Forse". Vedremo cosa succederà nelle prossime ore ma insomma, siamo a molto molto più di una mera voce campata in aria.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
E ora quel quaquaraquà di Alfano che farà?
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
aspè mica è finita...
Cosentino resiste e azzanna come un mastino. Quali altri argomenti convincenti abbia usato non è dato saperlo. Sta di fatto che il Cavaliere si è un po’ ammorbidito nonostante i sondaggi gli dicano che mettendo gli «impresentabili» in lista perdere complessivamente dal 2 al 3% dei voti. Non è stata ancora fatta una scelta definitiva. Berlusconi ancora ieri sera stava cercando di convincere Cosentino a mollare. E Alfano rischia di perdere la battaglia non solo delle liste pulite ma anche quella delle candidature vicine al tandem di ferro Cosentino-Verdini. Durante la giornata di ieri, comunque, sembrava che Cosentino fosse rientrato in lista. Ma la notte è lunga e nessuno dei partecipanti alle riunioni, che si susseguono in maniera estenuante a Palazzo Grazioli, hanno una risposta. Lo stesso Berlusconi nell’Intervista su SkyTg24 aveva detto che Nick era ancora «sub judice». La sua richiesta di un passo indietro lo ha fatto stare male. «Sono persone perseguitate dai giudici, su Cosentino non c’è nulla, sono persone che stimiamo, questa è la patologia della nostra democrazia. Questo Paese non è una piena democrazia, siamo in una dittatura dei magistrati che hanno un potere senza pari. Sono onnipotenti e nessuno li può tenere sotto controllo».
Berlusconi ha diversi problemi in giro per l’Italia e non riesce a chiudere le liste in Liguria dove, dopo l’esclusione di Scajola, ha il partito in rivolta: anche in questa Regione Verdini vuole piazzare i suoi amici. Si ribellano in Abruzzo il presidente Chiodi e gli amministratori per i paracadutati, tra i quali Scilipoti e Razzi, i famosi «responsabili» fuoriusciti dall’Idv per sostenere il governo Berlusconi dopo la rottura con Fini. Entro le 20 di oggi dovranno tuttavia essere presentate le liste e il caso più rovente rimane quello campano. Alfonso Papa, il deputato che era finito a Poggioreale, non intende ritirare la sua candidatura («voglio portare avanti la battaglia per un sistema carcerario rispettoso della dignità umana»). Mario Landolfi, un altro escluso, parla di «pulizia etnica degli ex An: la più importante e popolosa regione del Sud è terra di nessuno, per di più precariamente appoggiata sulle spalle di un commissario politico Nitto Palma, appiattito su Cosentino e Verdini, che in meno di un anno è riuscito a dividere un partito unito e vincente». Per Landolfi la vera posta in gioco del match Alfano-Verdini è «il numero dei rispettivi fedelissimi da collocare in posizione utile».
fino alle 20 chissà che succede ancora
Cosentino resiste e azzanna come un mastino. Quali altri argomenti convincenti abbia usato non è dato saperlo. Sta di fatto che il Cavaliere si è un po’ ammorbidito nonostante i sondaggi gli dicano che mettendo gli «impresentabili» in lista perdere complessivamente dal 2 al 3% dei voti. Non è stata ancora fatta una scelta definitiva. Berlusconi ancora ieri sera stava cercando di convincere Cosentino a mollare. E Alfano rischia di perdere la battaglia non solo delle liste pulite ma anche quella delle candidature vicine al tandem di ferro Cosentino-Verdini. Durante la giornata di ieri, comunque, sembrava che Cosentino fosse rientrato in lista. Ma la notte è lunga e nessuno dei partecipanti alle riunioni, che si susseguono in maniera estenuante a Palazzo Grazioli, hanno una risposta. Lo stesso Berlusconi nell’Intervista su SkyTg24 aveva detto che Nick era ancora «sub judice». La sua richiesta di un passo indietro lo ha fatto stare male. «Sono persone perseguitate dai giudici, su Cosentino non c’è nulla, sono persone che stimiamo, questa è la patologia della nostra democrazia. Questo Paese non è una piena democrazia, siamo in una dittatura dei magistrati che hanno un potere senza pari. Sono onnipotenti e nessuno li può tenere sotto controllo».
Berlusconi ha diversi problemi in giro per l’Italia e non riesce a chiudere le liste in Liguria dove, dopo l’esclusione di Scajola, ha il partito in rivolta: anche in questa Regione Verdini vuole piazzare i suoi amici. Si ribellano in Abruzzo il presidente Chiodi e gli amministratori per i paracadutati, tra i quali Scilipoti e Razzi, i famosi «responsabili» fuoriusciti dall’Idv per sostenere il governo Berlusconi dopo la rottura con Fini. Entro le 20 di oggi dovranno tuttavia essere presentate le liste e il caso più rovente rimane quello campano. Alfonso Papa, il deputato che era finito a Poggioreale, non intende ritirare la sua candidatura («voglio portare avanti la battaglia per un sistema carcerario rispettoso della dignità umana»). Mario Landolfi, un altro escluso, parla di «pulizia etnica degli ex An: la più importante e popolosa regione del Sud è terra di nessuno, per di più precariamente appoggiata sulle spalle di un commissario politico Nitto Palma, appiattito su Cosentino e Verdini, che in meno di un anno è riuscito a dividere un partito unito e vincente». Per Landolfi la vera posta in gioco del match Alfano-Verdini è «il numero dei rispettivi fedelissimi da collocare in posizione utile».
fino alle 20 chissà che succede ancora
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Evvvvvaiiiiii
Acchiappano da una parte e se ne scappano dall'altra
Pdl, il terremoto delle liste elettorali in Campania
Lunedì, 21 gennaio 2013 - 13:07:00
Le prime ore di questa mattina non sono servite a sciogliere i nodi candidature all’interno del Pdl. In un summit a Palazzo Grazioli il nodo più difficile da sciogliere resta quello della Campania con la candidatura di Nicola Cosentino. Il braccio di ferro si aprì nel salotto di Bruno Vespa quando su una domanda riguardo ai parlamentari inquisiti e alle loro candidature Berlusconi fu lapidario: anche se ingiusto dovranno rinunciare. Tra i diversi nomi che secondo questo criterio dovrebbero essere epurati c’è anche, e soprattutto, quello di Nicola Cosentino che dalla roccaforte Campania ha sempre fatto sapere che la sua intenzione era presentarsi come candidato alle prossime elezioni. Un batti e ribatti che sta minando gli equilibri del partito che da Milano a Napoli fa rimbalzare pareri contrastanti. Se Berlusconi anche ieri ha ribadito il concetto di “liste pulite”, l’area vicina all’onorevole Cosentino ha fatto trapelare un malumore che potrebbe sfociare in rottura. Pare che in una riunione a Palazzo Grazioli il parlamentare campano abbia minacciato di rovinare il partito facendo saltare decine di giunte in Campania in caso di una sua non candidatura. Ma stamattina la bufera sul Pdl campano si è ufficialmente scatenata e non riguarda solo le sorti del parlamentare di Casal di Principe. Mentre l’ufficio stampa di Stefano Caldoro si preoccupa di precisare che nell’incontro di ieri a Palazzo Grazioli tra Berlusconi e il Presidente della Regione non si è parlato di Cosentino, si accendono diversi focolai di protesta in vista dell’ufficializzazione dei candidati. «La conferma definitiva della strumentale e gangsteristica esclusione della mia candidatura, al Senato, in Campania, costituisce il preludio metaforico della sicura sconfitta elettorale, a livello nazionale, del Pdl. Al fine di aprire gli occhi agli elettori, con gesti esemplari, ho restituito la tessera di iscrizione al segretario politico ed ho chiesto al presidente del Senato di essere iscritto, anche se per poche settimane, al gruppo misto». Lo annuncia il Raffaele Lauro, senatore del Pdl che continua con parole ancora più dure in un suo comunicato: «Il futuro dei moderati, dei riformisti e dei cattolici italiani, impegnati in politica, al quale mi dedicherò da oggi, passa attraverso la liquidazione politica, nelle urne, il 24 e 25 febbraio, dei vecchi e fallimentari cascami della prima e della seconda repubblica, a partire da Berlusconi, Casini e Fini', conclude». Ma stamattina anche dalla Municipalità partenopea. Marco Nonno, consigliere comunale a Napoli tra i più votati alle elezioni del 2011, lascia il Pdl. Con lui un folto gruppo di consiglieri. A spiegare le ragioni di tale scelta e' lo stesso consigliere comunale, 3.600 preferenze personali alle comunali di due anni fa, che sottolinea: "Come ho già detto nei giorni scorsi sono rimasto molto deluso da come il Pdl ha deciso di formare le proprie liste dei candidati al Parlamento. Non volevo certo un posto al sole tra i candidati, ma che almeno chi come me che ha raccolto molti consensi ed è radicato sul territorio fosse interpellato per offrire il proprio contributo nelle decisioni che vanno prese in vista di questa difficile campagna elettorale. Ed invece nulla, nonostante anche i nostri pubblici appelli ad essere ricevuti ed ascoltati. Gli amici del Pdl erano evidentemente troppo impegnati nelle vicende che anche oggi occupano i titoli dei giornali. A questo punto non possiamo che maturare la scelta, dolorosa ma necessaria, di lasciare il partito che abbiamo contribuito a fondare e far vincere sul territorio della Campania. Un vero peccato visto che l'intuizione del 2008 di dar vita ad unico grande soggetto politico del centrodestra era giusta. Purtroppo in 5 anni proprio questa idea non e' stata mai attuata come dimostra anche l'ultima vicenda che ci ha visti ignorati dai vertici chiamati a definire le liste elettorali. Con me ed il collega Moretto lasciano il Pdl - conclude Nonno - un folto gruppo di consiglieri di municipalità".
Pasqualino Magliaro
http://affaritaliani.libero.it/campania ... 10113.html
Acchiappano da una parte e se ne scappano dall'altra
Pdl, il terremoto delle liste elettorali in Campania
Lunedì, 21 gennaio 2013 - 13:07:00
Le prime ore di questa mattina non sono servite a sciogliere i nodi candidature all’interno del Pdl. In un summit a Palazzo Grazioli il nodo più difficile da sciogliere resta quello della Campania con la candidatura di Nicola Cosentino. Il braccio di ferro si aprì nel salotto di Bruno Vespa quando su una domanda riguardo ai parlamentari inquisiti e alle loro candidature Berlusconi fu lapidario: anche se ingiusto dovranno rinunciare. Tra i diversi nomi che secondo questo criterio dovrebbero essere epurati c’è anche, e soprattutto, quello di Nicola Cosentino che dalla roccaforte Campania ha sempre fatto sapere che la sua intenzione era presentarsi come candidato alle prossime elezioni. Un batti e ribatti che sta minando gli equilibri del partito che da Milano a Napoli fa rimbalzare pareri contrastanti. Se Berlusconi anche ieri ha ribadito il concetto di “liste pulite”, l’area vicina all’onorevole Cosentino ha fatto trapelare un malumore che potrebbe sfociare in rottura. Pare che in una riunione a Palazzo Grazioli il parlamentare campano abbia minacciato di rovinare il partito facendo saltare decine di giunte in Campania in caso di una sua non candidatura. Ma stamattina la bufera sul Pdl campano si è ufficialmente scatenata e non riguarda solo le sorti del parlamentare di Casal di Principe. Mentre l’ufficio stampa di Stefano Caldoro si preoccupa di precisare che nell’incontro di ieri a Palazzo Grazioli tra Berlusconi e il Presidente della Regione non si è parlato di Cosentino, si accendono diversi focolai di protesta in vista dell’ufficializzazione dei candidati. «La conferma definitiva della strumentale e gangsteristica esclusione della mia candidatura, al Senato, in Campania, costituisce il preludio metaforico della sicura sconfitta elettorale, a livello nazionale, del Pdl. Al fine di aprire gli occhi agli elettori, con gesti esemplari, ho restituito la tessera di iscrizione al segretario politico ed ho chiesto al presidente del Senato di essere iscritto, anche se per poche settimane, al gruppo misto». Lo annuncia il Raffaele Lauro, senatore del Pdl che continua con parole ancora più dure in un suo comunicato: «Il futuro dei moderati, dei riformisti e dei cattolici italiani, impegnati in politica, al quale mi dedicherò da oggi, passa attraverso la liquidazione politica, nelle urne, il 24 e 25 febbraio, dei vecchi e fallimentari cascami della prima e della seconda repubblica, a partire da Berlusconi, Casini e Fini', conclude». Ma stamattina anche dalla Municipalità partenopea. Marco Nonno, consigliere comunale a Napoli tra i più votati alle elezioni del 2011, lascia il Pdl. Con lui un folto gruppo di consiglieri. A spiegare le ragioni di tale scelta e' lo stesso consigliere comunale, 3.600 preferenze personali alle comunali di due anni fa, che sottolinea: "Come ho già detto nei giorni scorsi sono rimasto molto deluso da come il Pdl ha deciso di formare le proprie liste dei candidati al Parlamento. Non volevo certo un posto al sole tra i candidati, ma che almeno chi come me che ha raccolto molti consensi ed è radicato sul territorio fosse interpellato per offrire il proprio contributo nelle decisioni che vanno prese in vista di questa difficile campagna elettorale. Ed invece nulla, nonostante anche i nostri pubblici appelli ad essere ricevuti ed ascoltati. Gli amici del Pdl erano evidentemente troppo impegnati nelle vicende che anche oggi occupano i titoli dei giornali. A questo punto non possiamo che maturare la scelta, dolorosa ma necessaria, di lasciare il partito che abbiamo contribuito a fondare e far vincere sul territorio della Campania. Un vero peccato visto che l'intuizione del 2008 di dar vita ad unico grande soggetto politico del centrodestra era giusta. Purtroppo in 5 anni proprio questa idea non e' stata mai attuata come dimostra anche l'ultima vicenda che ci ha visti ignorati dai vertici chiamati a definire le liste elettorali. Con me ed il collega Moretto lasciano il Pdl - conclude Nonno - un folto gruppo di consiglieri di municipalità".
Pasqualino Magliaro
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
GENTE CHE AMA LA GENTE......
Cosentino sequestra Berlusconi a palazzo Grazioli.
“Se c’è Cosentino, io non firmo le liste del Pdl in Campania. O lui, o me”. Angelino Alfano, nel corso di un nuovo, drammatico confronto col ras campano sbatte sul tavolo il suo veto. Se c'è Nick ‘o mericano il segretario del Pdl si assume la responsabilità di non firmare. Una trattativa che ormai è una guerra. Con l’unica certezza della scadenza di stasera per depositare le candidature. Ormai a palazzo Grazioli si respira l’odore della polvere da sparo. Cosentino è piombato nella residenza del premier anche stamattina. Dopo che l’ha praticamente occupata sia sabato che domenica: “Berlusconi è sequestrato” sussurrano nella cerchia ristrettissima.
Ore davvero drammatiche. Perché la faida campana sta rallentando la presentazione delle liste. E la soluzione dei tanti focolai di crisi a livello locale. Da mezza Italia arrivano telefonate alla segreteria di palazzo Grazioli di dirigenti, parlamentari, ex ministri. Ognuno con un caso, ognuno che si sente rispondere: “Il presidente è in riunione”. Da tre giorni. E sempre sulla Campania. Il Cavaliere è esausto. Aveva programmato, attorno a ora di pranzo, di tornare ad Arcore, per un giorno di riposo totale. E invece non è riuscito a uscire da casa sua. Nick ‘o mericano non molla. Al momento il suo nome è in lista. E Berlusconi sta provando a giocare di sponda con Alfano per fargli fare un passo indietro: “Abbiamo rinunciato a Dell’Utri, a Scajola, lo capisci che se sei candidato perdiamo la Campania e non solo?”.
La stessa argomentazione delle ultime 72 ore. Che, col passare delle ore, si fa angosciante. Perché attorno si capisce che sul tema della legalità, e su Cosentino la sinistra picchierà durissimo, soprattutto dopo che il Cavaliere ha fatto capire che è un impresentabile: “A destra si sente ancora la puzza di camorra” twitta Vendola mentre è in corso il vertice a palazzo Grazioli.
http://www.huffingtonpost.it/2013/01/21 ... _ref=italy
Cosentino sequestra Berlusconi a palazzo Grazioli.
“Se c’è Cosentino, io non firmo le liste del Pdl in Campania. O lui, o me”. Angelino Alfano, nel corso di un nuovo, drammatico confronto col ras campano sbatte sul tavolo il suo veto. Se c'è Nick ‘o mericano il segretario del Pdl si assume la responsabilità di non firmare. Una trattativa che ormai è una guerra. Con l’unica certezza della scadenza di stasera per depositare le candidature. Ormai a palazzo Grazioli si respira l’odore della polvere da sparo. Cosentino è piombato nella residenza del premier anche stamattina. Dopo che l’ha praticamente occupata sia sabato che domenica: “Berlusconi è sequestrato” sussurrano nella cerchia ristrettissima.
Ore davvero drammatiche. Perché la faida campana sta rallentando la presentazione delle liste. E la soluzione dei tanti focolai di crisi a livello locale. Da mezza Italia arrivano telefonate alla segreteria di palazzo Grazioli di dirigenti, parlamentari, ex ministri. Ognuno con un caso, ognuno che si sente rispondere: “Il presidente è in riunione”. Da tre giorni. E sempre sulla Campania. Il Cavaliere è esausto. Aveva programmato, attorno a ora di pranzo, di tornare ad Arcore, per un giorno di riposo totale. E invece non è riuscito a uscire da casa sua. Nick ‘o mericano non molla. Al momento il suo nome è in lista. E Berlusconi sta provando a giocare di sponda con Alfano per fargli fare un passo indietro: “Abbiamo rinunciato a Dell’Utri, a Scajola, lo capisci che se sei candidato perdiamo la Campania e non solo?”.
La stessa argomentazione delle ultime 72 ore. Che, col passare delle ore, si fa angosciante. Perché attorno si capisce che sul tema della legalità, e su Cosentino la sinistra picchierà durissimo, soprattutto dopo che il Cavaliere ha fatto capire che è un impresentabile: “A destra si sente ancora la puzza di camorra” twitta Vendola mentre è in corso il vertice a palazzo Grazioli.
http://www.huffingtonpost.it/2013/01/21 ... _ref=italy
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
INCREDIBILE : Cosentino in fuga con le liste PDL
http://noi.caserta.it/cosentino-in-fuga ... ania2.html
http://noi.caserta.it/indrebile-scompar ... idare.html
http://noi.caserta.it/cosentino-in-fuga ... ania2.html
http://noi.caserta.it/indrebile-scompar ... idare.html
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
myriam ha scritto:INCREDIBILE : Cosentino in fuga con le liste PDL
http://noi.caserta.it/cosentino-in-fuga ... ania2.html
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stavo per postarlo io...siamo alle comiche,
anzi...tragi-comiche.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Ha ha ha, che gran bella figura
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
chi la visto ???
grossa ricompensa a chi ritrova Nick 'o 'ammericano!!!!
ROTFLOL...
grossa ricompensa a chi ritrova Nick 'o 'ammericano!!!!
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Se e` successo davvero e` proprio grande!!!!
Un dirigente PdL che sabota il proprio partito e sottrae a 4 ore dalla scadenza
della presentazione delle liste le firme!!!!
Pazzesco!
Adesso se non riescono a consegnare le liste per la Campania aspettiamoci qualche
scenziato de' noantri che assecondera` i piagnistei... come ai tempi di Polverini...
soloo42000
Un dirigente PdL che sabota il proprio partito e sottrae a 4 ore dalla scadenza
della presentazione delle liste le firme!!!!
Pazzesco!
Adesso se non riescono a consegnare le liste per la Campania aspettiamoci qualche
scenziato de' noantri che assecondera` i piagnistei... come ai tempi di Polverini...
soloo42000
Chi c’è in linea
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