In Germania i cittadini decidono online
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In Germania i cittadini decidono online
Germania, elezioni nella Saar
la Merkel torna al successo
Nel voto anticipato, vittoria della Cdu per la prima volta dalla crisi dell'euro. Trionfo per i Piraten che ottengono l'8 per cento. Deludente il risultato della sinistra. Si va verso la Grosse koalition
dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI
Germania, elezioni nella Saar la Merkel torna al successo (ap)
BERLINO - La Cdu di Angela Merkel vince un'elezione per la prima volta dall'inizio della crisi nell'euro, ma trionfano i Pirati, il nuovo partito per la libertà e la trasparenza internettiana, che sorpassano i Verdi. E quel che è peggio per la Cancelliera, i liberali (Fdp), suo partner minore nel governo federale, crollano per la sesta volta consecutiva in un voto in uno Stato. Ecco il risultato della consultazione nella Saarland (Ovest, vicino al confine francese), uno dei più piccoli tra i 16 Bundeslaender, gli Stati della Repubblica federale, fotografato dalle prime proiezioni a caldo sulla base degli exit poll. I quali registrano anche un calo della partecipazione al voto, scesa attorno al 62 per cento dal 67 per cento delle elezioni precedenti nello Stato. A Saarbruecken, la capitale, a questo punto l'esito più probabile appare una grosse Koalition, cioè una grande coalizione tra la Cdu e la Spd, socialdemocrazia. Un segnale che potrebbe preannunciare cambiamenti in direzioni analoghe alle elezioni politiche federali previste per il settembre dell'anno prossimo: da soli i democristiani tedeschi (Cdu più la Csu bavarese) non avrebbero abbastanza seggi per governare, se come appare sempre più possibile i liberali non rientreranno nel futuro Bundestag.
Ecco i primi dati. La Cdu, guidata dalla governatrice uscente Annegret Kramp-Karrenbauer, cresce al 34,5 per cento dei voti. La Spd, socialdemocrazia, con il leader locale Heiko Maas come capolista, scende al 30,1 per cento. Clamoroso il risultato
della Piratenpartei, il Partito dei pirati, guidato nel piccolo Stato dalla ventiduenne Jasmin Maurer. I 'Piraten' volano all'8 per cento, sorpassando i Verdi che calano al 5 per cento. Crollo senza appello per i liberali, per la sesta volta in un voto: precipitano all'1,5 per cento, molto meno della soglia di sbarramento del 5 per cento. Si conferma forte (16,5 per cento) la Linke, sinistra radicale, grazie alla grande popolarità del suo leader storico ed ex governatore deella Saar, Oskar Lafontaine.
Sulla carta, sommando i voti (sempre secondo le prime proiezioni) di Spd, Verdi, Pirati e Linke ci sarebbe una maggioranza di sinistra. Ma non c'è assolutamente tra i quattro partiti omogeneità politica tale da far pensare a negoziati. La Linke è troppo lontana dal riformismo di Spd e Verdi e dalla novità dei Pirati. Una grosse Koalition tra frau Kramp-Karrenbauer e i socialdemocratici sarebbe dunque inevitabile.
(25 marzo 2012)
da repubblica.it
In Germania il Piratenpartei partecipa alle sue prime elezioni con le europee del 2009 raccogliendo lo 0,9% dei voti dell'elettorato tedesco. Nelle Elezioni federali tedesche del 2009 ha più che raddoppiato i voti ottenendo il 2,0 %, risultando il primo partito fra quelli che non hanno superato la soglia di sbarramento.
Il Partito dei Pirati è riuscito ad ottenere l'8,9% dei voti e si assicura pertanto 15 seggi nel Parlamento di Berlino.
In Italia
Per le elezioni europee del 2009 il Partito Pirata italiano ha candidato il segretario Alessandro Bottoni come indipendente con Sinistra e Libertà nella circoscrizione Italia nord-orientale. Bottoni ha ottenuto 820 preferenze
la Merkel torna al successo
Nel voto anticipato, vittoria della Cdu per la prima volta dalla crisi dell'euro. Trionfo per i Piraten che ottengono l'8 per cento. Deludente il risultato della sinistra. Si va verso la Grosse koalition
dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI
Germania, elezioni nella Saar la Merkel torna al successo (ap)
BERLINO - La Cdu di Angela Merkel vince un'elezione per la prima volta dall'inizio della crisi nell'euro, ma trionfano i Pirati, il nuovo partito per la libertà e la trasparenza internettiana, che sorpassano i Verdi. E quel che è peggio per la Cancelliera, i liberali (Fdp), suo partner minore nel governo federale, crollano per la sesta volta consecutiva in un voto in uno Stato. Ecco il risultato della consultazione nella Saarland (Ovest, vicino al confine francese), uno dei più piccoli tra i 16 Bundeslaender, gli Stati della Repubblica federale, fotografato dalle prime proiezioni a caldo sulla base degli exit poll. I quali registrano anche un calo della partecipazione al voto, scesa attorno al 62 per cento dal 67 per cento delle elezioni precedenti nello Stato. A Saarbruecken, la capitale, a questo punto l'esito più probabile appare una grosse Koalition, cioè una grande coalizione tra la Cdu e la Spd, socialdemocrazia. Un segnale che potrebbe preannunciare cambiamenti in direzioni analoghe alle elezioni politiche federali previste per il settembre dell'anno prossimo: da soli i democristiani tedeschi (Cdu più la Csu bavarese) non avrebbero abbastanza seggi per governare, se come appare sempre più possibile i liberali non rientreranno nel futuro Bundestag.
Ecco i primi dati. La Cdu, guidata dalla governatrice uscente Annegret Kramp-Karrenbauer, cresce al 34,5 per cento dei voti. La Spd, socialdemocrazia, con il leader locale Heiko Maas come capolista, scende al 30,1 per cento. Clamoroso il risultato
della Piratenpartei, il Partito dei pirati, guidato nel piccolo Stato dalla ventiduenne Jasmin Maurer. I 'Piraten' volano all'8 per cento, sorpassando i Verdi che calano al 5 per cento. Crollo senza appello per i liberali, per la sesta volta in un voto: precipitano all'1,5 per cento, molto meno della soglia di sbarramento del 5 per cento. Si conferma forte (16,5 per cento) la Linke, sinistra radicale, grazie alla grande popolarità del suo leader storico ed ex governatore deella Saar, Oskar Lafontaine.
Sulla carta, sommando i voti (sempre secondo le prime proiezioni) di Spd, Verdi, Pirati e Linke ci sarebbe una maggioranza di sinistra. Ma non c'è assolutamente tra i quattro partiti omogeneità politica tale da far pensare a negoziati. La Linke è troppo lontana dal riformismo di Spd e Verdi e dalla novità dei Pirati. Una grosse Koalition tra frau Kramp-Karrenbauer e i socialdemocratici sarebbe dunque inevitabile.
(25 marzo 2012)
da repubblica.it
In Germania il Piratenpartei partecipa alle sue prime elezioni con le europee del 2009 raccogliendo lo 0,9% dei voti dell'elettorato tedesco. Nelle Elezioni federali tedesche del 2009 ha più che raddoppiato i voti ottenendo il 2,0 %, risultando il primo partito fra quelli che non hanno superato la soglia di sbarramento.
Il Partito dei Pirati è riuscito ad ottenere l'8,9% dei voti e si assicura pertanto 15 seggi nel Parlamento di Berlino.
In Italia
Per le elezioni europee del 2009 il Partito Pirata italiano ha candidato il segretario Alessandro Bottoni come indipendente con Sinistra e Libertà nella circoscrizione Italia nord-orientale. Bottoni ha ottenuto 820 preferenze
Ultima modifica di iospero il 27/03/2012, 14:46, modificato 1 volta in totale.
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Re: Germania- il successo del partito Pirata
In Germania i cittadini decidono online
LiquidFeedback è una piattaforma decisionale creata dal Partito Pirata tedesco. I politici tradizionali hanno preferito Adhocracy, che esclude la delega della scelta.
Tesserati di tutto il mondo, unitevi, Perché i vostri partiti non offrono una reale opportunità di influire sulle loro decisioni, di revocare la fiducia a chi ormai considerate sepolcri imbiancati, di espellere chi crede nell’eternità della poltrona. Nei tempi in cui il rispetto del mandato elettorale è soltanto un inutile orpello, sono in atto efficaci tentativi di politica cooperativa per riportare al centro l’elettore. Il Partito Pirata tedesco infatti ha creato LiquidFeedback, la piattaforma online che consente ai suoi membri di prendere parte alle discussioni e intervenire direttamente nella filiera programmatica.
L’applicazione, scaricabile e online da gennaio, è fondata sul principio della democrazia liquida, postulata dal partito nel 2007: si tratta di un sistema ibrido di decisione intrapartitica per assegnare una priorità alle mozioni da affrontare. E tutto è stabilito dal basso. I membri possono votare direttamente o, se non possiedono informazioni sufficienti, delegare ad altri soggetti più preparati sulla materia in discussione. Ma la delega è solo pro tempore: può essere revocata in qualsiasi momento se i risultati non corrispondono alle aspettative e online è possibile monitorare costantemente lo stato dei lavori. LiquidFeedback permette così lo sviluppo di una griglia di valutazione meritocratica delle singole competenze e dell’impegno dei membri del partito. Nessuna gerarchia che pilota le decisioni e diritti uguali per tutti. “Il Partito Pirata in Germania conta oltre 12mila membri ed è in costante crescita. Sentivamo la necessità di trovare un metodo che garantisse partecipazione e trasparenza nel processo decisionale”, spiega Christopher Lauer, responsabile di LiquidFeedback.
L’idea di una rappresentatività fluida riesce anche per rispondere, come prevede la mission filosofica del Partito Pirata, alla volontaria assenza di gerarchie o commissioni interne preposte alla scelta delle priorità da affrontare. Queste infatti sono stabilite dal basso in base al Metodo Schulze, complesso sistema di valutazione dei voti elaborato nel 1997 che seleziona un singolo vincitore secondo i voti di preferenza e stimola lo sviluppo di opzioni alternative alle mozioni di origine. LiquidFeedback supplisce ai deficit di decision making interni alle organizzazioni, dalle Ong ai partiti, anche se alcune parti politiche in Germania sono diffidenti. “La Enquête-Kommission Internet und digitale Gesellschaft del Bundestag (una sorta di Intergruppo Parlamentare 2.0, anche se più sviluppato, ndr) dopo l’entusiasmo iniziale, ha accantonato l’idea di utilizzarla, intimorita dalla complessità del metodo Schulze e dalla possibilità degli utenti di modificare le mozioni. Hanno quindi scelto Adhocracy, un software basato sul concetto di democrazia liquida ma che esclude la delega, uno dei nostri pilastri fondanti”, puntualizza Lauer.
L’applicazione online ha suscitato anche un ampio dibattito sull’equilibrio tra privacy e garanzia di trasparenza: ogni singolo step dei membri, dai voti alle deleghe, viene infatti registrato dal sistema e potrebbe paradossalmente inibire il coinvolgimento individuale. Ma è la politica liquida nell’era della globalizzazione e dei new media a creare il bisogno di ripensare la partecipazione: “Rimane aperta la domanda se un sistema di partiti come abbiamo oggi abbia ancora senso in futuro, ma è ormai anacronistico che i membri di un movimento non abbiano capacità decisionale. LiquidFeedback è stato creato affinché tutti godano degli stessi diritti e fornisce una reale possibilità di controllo sui delegati ”. Un sistema complesso e trasparente che da piattaforma intrapartitica potrebbe estendersi alle campagne elettorali perché, conclude Lauer, “è inaccettabile che il partito a cui sei iscritto non ti consenta di influire sulle sue decisioni”.
Di Eleonora Bianchini
LiquidFeedback è una piattaforma decisionale creata dal Partito Pirata tedesco. I politici tradizionali hanno preferito Adhocracy, che esclude la delega della scelta.
Tesserati di tutto il mondo, unitevi, Perché i vostri partiti non offrono una reale opportunità di influire sulle loro decisioni, di revocare la fiducia a chi ormai considerate sepolcri imbiancati, di espellere chi crede nell’eternità della poltrona. Nei tempi in cui il rispetto del mandato elettorale è soltanto un inutile orpello, sono in atto efficaci tentativi di politica cooperativa per riportare al centro l’elettore. Il Partito Pirata tedesco infatti ha creato LiquidFeedback, la piattaforma online che consente ai suoi membri di prendere parte alle discussioni e intervenire direttamente nella filiera programmatica.
L’applicazione, scaricabile e online da gennaio, è fondata sul principio della democrazia liquida, postulata dal partito nel 2007: si tratta di un sistema ibrido di decisione intrapartitica per assegnare una priorità alle mozioni da affrontare. E tutto è stabilito dal basso. I membri possono votare direttamente o, se non possiedono informazioni sufficienti, delegare ad altri soggetti più preparati sulla materia in discussione. Ma la delega è solo pro tempore: può essere revocata in qualsiasi momento se i risultati non corrispondono alle aspettative e online è possibile monitorare costantemente lo stato dei lavori. LiquidFeedback permette così lo sviluppo di una griglia di valutazione meritocratica delle singole competenze e dell’impegno dei membri del partito. Nessuna gerarchia che pilota le decisioni e diritti uguali per tutti. “Il Partito Pirata in Germania conta oltre 12mila membri ed è in costante crescita. Sentivamo la necessità di trovare un metodo che garantisse partecipazione e trasparenza nel processo decisionale”, spiega Christopher Lauer, responsabile di LiquidFeedback.
L’idea di una rappresentatività fluida riesce anche per rispondere, come prevede la mission filosofica del Partito Pirata, alla volontaria assenza di gerarchie o commissioni interne preposte alla scelta delle priorità da affrontare. Queste infatti sono stabilite dal basso in base al Metodo Schulze, complesso sistema di valutazione dei voti elaborato nel 1997 che seleziona un singolo vincitore secondo i voti di preferenza e stimola lo sviluppo di opzioni alternative alle mozioni di origine. LiquidFeedback supplisce ai deficit di decision making interni alle organizzazioni, dalle Ong ai partiti, anche se alcune parti politiche in Germania sono diffidenti. “La Enquête-Kommission Internet und digitale Gesellschaft del Bundestag (una sorta di Intergruppo Parlamentare 2.0, anche se più sviluppato, ndr) dopo l’entusiasmo iniziale, ha accantonato l’idea di utilizzarla, intimorita dalla complessità del metodo Schulze e dalla possibilità degli utenti di modificare le mozioni. Hanno quindi scelto Adhocracy, un software basato sul concetto di democrazia liquida ma che esclude la delega, uno dei nostri pilastri fondanti”, puntualizza Lauer.
L’applicazione online ha suscitato anche un ampio dibattito sull’equilibrio tra privacy e garanzia di trasparenza: ogni singolo step dei membri, dai voti alle deleghe, viene infatti registrato dal sistema e potrebbe paradossalmente inibire il coinvolgimento individuale. Ma è la politica liquida nell’era della globalizzazione e dei new media a creare il bisogno di ripensare la partecipazione: “Rimane aperta la domanda se un sistema di partiti come abbiamo oggi abbia ancora senso in futuro, ma è ormai anacronistico che i membri di un movimento non abbiano capacità decisionale. LiquidFeedback è stato creato affinché tutti godano degli stessi diritti e fornisce una reale possibilità di controllo sui delegati ”. Un sistema complesso e trasparente che da piattaforma intrapartitica potrebbe estendersi alle campagne elettorali perché, conclude Lauer, “è inaccettabile che il partito a cui sei iscritto non ti consenta di influire sulle sue decisioni”.
Di Eleonora Bianchini
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Re: In Germania i cittadini decidono online
Andrea Gross, storico e studioso della politica, è uno dei massimi sostenitori della Democrazia Diretta in Svizzera ed in Europa. Egli scrive :
Democrazia Diretta = cambiamento della cultura politica nell'interesse dei cittadini e delle cittadine
Grazie all'utilizzo degli strumenti di Democrazia Diretta la politica diventa più comunicativa. Con la Democrazia Diretta è necessario essere più convincenti ed argomentare; diventa più difficile prevalere in modo premeditato e nascosto. Tutto ciò costringe ad un maggior rigore ma regala alla democrazia qualità essenziali quali:
1. Riduzione della distanza fra le istituzioni ed i cittadini
2. Più competenza per tutti
3. Più contenuti e meno personalismi
4. Dietro le decisioni c'è la volontà di un grande numero di cittadini
5. Più decisione comune
6. La Democrazia Diretta è un completamento del Parlamento
7. La Democrazia Diretta elimina il monopolio della politica
8. Non ci sono vantaggi per i demagoghi
9. Anche i mass media mutano con la Democrazia Diretta
10. Un intero popolo non si lascia comprare
Affinchè si possano raggiungere queste qualità della Democrazia Diretta è necessario che siano predisposte procedure e regolamentazioni che favoriscano la partecipazione dei cittadini; solo così la Democrazia Diretta può essere compresa ed utilizzata. Secondo quali criteri si giudica se una regolamentazione è più o meno a misura di cittadino? La prova del nove per una regolamentazione veramente democratica consiste nei seguenti sei punti:
1. Il numero di firme necessario per l'avvio di referendum e iniziative popolari non deve essere troppo alto
2. Deve essere concesso tempo sufficiente ai promotori
3. Al fine di favorire la comunicazione le firme devono poter essere raccolte dappertutto e senza l'autenticazione delle firme stesse ma con moderati controlli a campione.
4. Non ci può essere un quorum: chi va alla votazione decide. Non devono essere premiati atteggiamenti di rifiuto e campagne di boicottaggio.
5. La decisione raggiunta con metodo democratico non può essere modificata da delibere parlamentari. Tuttavia anche il Parlamento deve avere il diritto di introdurre alternative e pure queste devono poter essere portate al voto.
6. Deve essere regolamentata in modo trasparente la modlltà dell'utilizzo di risorse materiali nel corso della campagna referendaria: per i promotori deve essere una metodica puntuale il rendere noti gli impegni di spesa relativi alla campagna referendaria.
Democrazia Diretta = cambiamento della cultura politica nell'interesse dei cittadini e delle cittadine
Grazie all'utilizzo degli strumenti di Democrazia Diretta la politica diventa più comunicativa. Con la Democrazia Diretta è necessario essere più convincenti ed argomentare; diventa più difficile prevalere in modo premeditato e nascosto. Tutto ciò costringe ad un maggior rigore ma regala alla democrazia qualità essenziali quali:
1. Riduzione della distanza fra le istituzioni ed i cittadini
2. Più competenza per tutti
3. Più contenuti e meno personalismi
4. Dietro le decisioni c'è la volontà di un grande numero di cittadini
5. Più decisione comune
6. La Democrazia Diretta è un completamento del Parlamento
7. La Democrazia Diretta elimina il monopolio della politica
8. Non ci sono vantaggi per i demagoghi
9. Anche i mass media mutano con la Democrazia Diretta
10. Un intero popolo non si lascia comprare
Affinchè si possano raggiungere queste qualità della Democrazia Diretta è necessario che siano predisposte procedure e regolamentazioni che favoriscano la partecipazione dei cittadini; solo così la Democrazia Diretta può essere compresa ed utilizzata. Secondo quali criteri si giudica se una regolamentazione è più o meno a misura di cittadino? La prova del nove per una regolamentazione veramente democratica consiste nei seguenti sei punti:
1. Il numero di firme necessario per l'avvio di referendum e iniziative popolari non deve essere troppo alto
2. Deve essere concesso tempo sufficiente ai promotori
3. Al fine di favorire la comunicazione le firme devono poter essere raccolte dappertutto e senza l'autenticazione delle firme stesse ma con moderati controlli a campione.
4. Non ci può essere un quorum: chi va alla votazione decide. Non devono essere premiati atteggiamenti di rifiuto e campagne di boicottaggio.
5. La decisione raggiunta con metodo democratico non può essere modificata da delibere parlamentari. Tuttavia anche il Parlamento deve avere il diritto di introdurre alternative e pure queste devono poter essere portate al voto.
6. Deve essere regolamentata in modo trasparente la modlltà dell'utilizzo di risorse materiali nel corso della campagna referendaria: per i promotori deve essere una metodica puntuale il rendere noti gli impegni di spesa relativi alla campagna referendaria.
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Re: In Germania i cittadini decidono online
E-Mozione in comune: fare obbligo al Consiglio Comunale di dibattere un testo sottoscritto online da 2000 cittadini
Il Comune di Trieste con Sindaco Cosolini ( PD ) farà obbligo per il Consiglio Comunale di dibattere tutte le ‘E-Mozioni’ presentate online e sottoscritte via internet da almeno 2.000 cittadini.
Il Comune di Trieste con Sindaco Cosolini ( PD ) farà obbligo per il Consiglio Comunale di dibattere tutte le ‘E-Mozioni’ presentate online e sottoscritte via internet da almeno 2.000 cittadini.
Chi c’è in linea
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