E Adesso chi Voto?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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camillobenso
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da camillobenso »

iospero ha scritto:Il voto è una cosa seria, quindi dobbiamo valutare il pro e il contro nel dare il voto a chicchessia.

Non mi sembra che Bersani in Germania abbia detto qualcosa di nuovo, la COLLABORAZIONE con i riformisti è sempre stata affermata,
...................la collaborazione con il centro non significa un governo con il centro.

Questo dipende tutto da quale idea ti sei fatto di Monti che prima dice di non voler assolutamente entrare in politica e poi si metta a capo di una lista e alla guida di una mini coalizione.

Chi è Monti?

Perché Monti ha cambiato idea?


Negli ultimi 3 giorni la stampa riporta gli incubi di Casini, che non lo fanno dormir di notte.

Se scendo al 3% nei consensi non tengo più il partito.

Il suo principale sponsor da oltre 18 mesi è diventato la vittima di un vampiro che gli succhia il sangue annullandolo.

Cosa c’è sotto l’uomo in loden?
camillobenso
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da camillobenso »

CENTROSINISTRA
Bersani apre a Monti, altolà di Vendola
«Il Pd non rompa l'alleanza con Sel»

Il governatore: «Con il Prof noi inconciliabili». Il leader pd: «Sorpasso del Pdl?
Lo vedo col binocolo»

^^^^^

IL PD
Bersani: «Anche Vendola d'accordo su Monti»
Il leader di Sel: «Non rompere l'alleanza»
Il premier: «L'accordo solo se si faranno scelte di alleanze»
Il governatore della Puglia: «Programmi inconciliabili»


Pier Luigi Bersani conferma anche mercoledì l'intenzione, annunciata martedì a Berlino, di avviare un'alleanza con il premier uscente Mario Monti ma Nichi Vendola, principale partner del Pd, non ci sta.
SEL: «NON ROMPA L'ALLEANZA» - Dai microfoni di Radio Anch'Io il segretario del Partito democratico conferma le sue intenzioni nei confronti di Monti: «Ho sempre detto che chiedo il 51 per cento, ma che mi rivolgerò a forze alternative a Berlusconi e alla Lega come se avessi il 49 per cento dei voti e sono disponibilissimo a rivolgermi anche a forze come quella del professor Monti». A stretto giro di posta il leader di Sel lo attacca: «Spero che Bersani non si voglia assumere la responsabilità di rompere l'alleanza del centrosinistra - tuona Vendola da un teatro romano - Bersani ha fatto riferimento al tema pregiudiziali dei programmi e nei fatti quelli di Monti e del centrosinistra sono inconciliabili: ci sono distanze siderali con Monti sul mercato del lavoro e dei diritti». Più tardi, in una videochat con la Stampa.it, ha rincarato la dose: «Bersani non ha il potere di mutilare il centrosinistra della sua genesi: primarie e alleanza con Sel. Lo stimo, ma fossi stato in lui mi sarei dimesso da segretario del Pd: è più di un capo di un partito: è il capo di una coalizione e il candidato premier».

Bersani: «Il sorpasso?Lo vedo col binocolo»


(Ap/Schreiber)
Pier Luigi Bersani conferma anche mercoledì l'intenzione, annunciata martedì a Berlino, di avviare un'alleanza con il premier uscente Mario Monti ma Nichi Vendola, principale partner del Pd, non ci sta.
SEL: «NON ROMPA L'ALLEANZA» - Dai microfoni di Radio Anch'Io il segretario del Partito democratico conferma le sue intenzioni nei confronti di Monti: «Ho sempre detto che chiedo il 51 per cento, ma che mi rivolgerò a forze alternative a Berlusconi e alla Lega come se avessi il 49 per cento dei voti e sono disponibilissimo a rivolgermi anche a forze come quella del professor Monti». A stretto giro di posta il leader di Sel lo attacca: «Spero che Bersani non si voglia assumere la responsabilità di rompere l'alleanza del centrosinistra - tuona Vendola da un teatro romano - Bersani ha fatto riferimento al tema pregiudiziali dei programmi e nei fatti quelli di Monti e del centrosinistra sono inconciliabili: ci sono distanze siderali con Monti sul mercato del lavoro e dei diritti». Più tardi, in una videochat con la Stampa.it, ha rincarato la dose: «Bersani non ha il potere di mutilare il centrosinistra della sua genesi: primarie e alleanza con Sel. Lo stimo, ma fossi stato in lui mi sarei dimesso da segretario del Pd: è più di un capo di un partito: è il capo di una coalizione e il candidato premier».

Bersani: «Il sorpasso?Lo vedo col binocolo»
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LA REPLICA DI MONTI - Intanto Mario Monti è a Verona. E da lì replica al segretario del Pd: «Immagino che se Bersani è interessato, come ha dichiarato, a una collaborazione con le forze che rappresento dovrà fare delle scelte all'interno del suo polo». In ogni caso, «il tema delle alleanze è prematuro, verrà dopo il voto».

INGROIA: «NOI IL VERO CENTROSINISTRA» - L'apertura bersaniana aveva portato già a reazioni delle altre forze in campo. Il leader di Rivoluzione Civile, Antonio Ingroia, a mezzo blog martedì aveva commentato: «Ormai è evidente ciò che abbiamo sostenuto sin dall'inizio: il Pd ha scelto di stare dalla parte dei poteri forti. L'accordo pre-elettorale tra Bersani e Monti, sempre negato ufficialmente, è venuto definitivamente allo scoperto con le dichiarazioni dei due leader».



(Ansa)
CICCHITTO: «LA BABELE DELL'ULIVO» - Dopo il botta e risposta tra i due esponenti del centrosinistra, invece, il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto ha ironizzato: «È evidente che nel migliore dei casi per la sinistra si stanno creando tutte le condizioni per trovarsi in una Babele fra posizioni di segno opposto: insomma un bel ritorno ai tempi dell'Ulivo».
BERLUSCONI E IL BINOCOLO - Riguardo alle elezioni, Bersani si è detto certo del successo, non temendo in alcun modo il sorpasso di Berlusconi: «Non sento il fiato sul collo. Ho sempre pensato ci fosse la destra e non l'ho mai sottovalutata. Ma quando sento parlare di sorpasso, io rispondo che lo vedo "col binocolo"». Quindi non ci sarebbe nessuna possibilità di essere passati dal centrodestra? Sento che Berlusconi si rimpannuccia con le sue forze, che sono quelle che ha. Ho sempre detto che alle urne chiedo il 51 per cento, ma che mi rivolgerò a forze alternative a Berlusconi e alla Lega come se avessi il 49 per cento dei voti», ha chiosato il leader dem. Se Berlusconi viene visto da Bersani col binocolo, qual è la reale distanza con Scelta Civica di Monti? «Non misuro tutti i giorni la distanza, anche se tutti chiedono sempre quanti metri ci sono tra me e Monti».

LA LOMBARDIA - Riguardo alle elezioni in Lombardia il leader Pd è categorico a proposito di un'eventuale desistenza dei montiani in Lombardia a sostegno di Ambrosoli: «Non si dica che faccio trattative ma è un dato della realtà: Monti si è ribattezzato Scelta Civica, noi non abbiamo trovato nulla di più civico di Ambrosoli. O vince Maroni o Ambrosoli, il resto sono chiacchiere, ciascuno si metta di fronte a questa realtà».

IL CONDONO? MARONI SPIEGHI LE QUOTE LATTE - E proprio in materia di Lombardia Bersani coglie l'occasione della «proposta choc» di Berlusconi, quella di un condono tombale, per tornare ad attaccare il segretario della Lega Roberto Maroni: «Non sono in modo totale, ma totalissimo, contrario a qualunque condono, sui problemi burocratici si trova la soluzione. Anche Maroni è contrario? Ma se ci hanno fatto pagare 4 miliardi per le multe delle quote latte... Minaccia di denunciarmi? Faccia pure: hanno sostenuto politicamente che la gente non dovesse pagare le multe che doveva pagare e hanno messo i coltivatori onesti a sborsare 1,8 miliardi per comprare le quote e poi gli hanno fatto anche pagare le multe»

RENZI STA BENE DOV'È - Riguardo alla questione di Matteo Renzi come membro del governo, Bersani rispondendo a un'ascoltatrice commenta: «Non ha mai visto com'è l'ufficio del sindaco di Firenze, ma è nel cuore del rinascimento italiano. Altro che ministro...»

Redazione Online
6 febbraio 2013 | 13:42
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http://www.corriere.it/politica/special ... b99e.shtml
soloo42000
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da soloo42000 »

>>Cosa c’è sotto l’uomo in loden?


Ma lo sappiamo di gia`...
Poteri forti forti forti.
E organizzati.
Bene.
A tutela dei loro interessi PRIMARI.

Non come noialtri.
Improvvisatori.
Ognuno teso solo a fare le pulci all'altro.
Mentre gli interessi PRIMARI dei nostri elettori divengono secondari.

Alla fine il 24 arriva.
E molti di noi staranno ancora qui a prendersela con Bersani e il PD
perche` D'Alema nel 1998 e Monti nel 1994, ma Prodi nel 1996, ecc. ecc. ecc...

Intanto il consenso di disperde, nessuno fa campagna elettorale.
E mentre noi giochiamo al tiro al PD, la Mummia e` il 3% dietro.
Se c'erano Stalin, Marx e il Che tutti al muro ci mettevano...

Ciao.


soloo42000
camillobenso
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da camillobenso »

Vendola: "Il Pd non può stare con Monti

Gli accrocchi bigotti sono inaccettabili"
Il leader di Sel parla di programmi inconciliabili: "Bersani non rompa l'alleanza di centrosinistra"

^^^^^^^^^^



Elezioni, Vendola a Bersani: “Non rompa l’alleanza, Monti liberista bigotto”
Il rapporto tra il Pd e il professore dopo il voto preoccupa il leader di Sel, che in un intervento a Roma si definisce "la polizza assicurativa" per la "non invadenza" del premier uscente. Visioni "inconciliabili" su lavoro e diritti civili. Prende corpo la "sindrome di Prodi". Il leader democratico, intanto, non mostra preoccupazione per la rimonta di Berlusconi: "Il sorpasso? Col binocolo". Il leader del Pdl: "Leggi ad personam? Nascono dall'esperienza personale, ma servono a tutti"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 6 febbraio 2013Commenti (576)




Aria di “inciucio” tra Bersani e Monti?

Il giorno dopo l’esplicita apertura del primo a un’alleanza con il secondo dopo le elezioni, Nichi Vendola non ci sta e avverte il segretario democratico: “Spero che Bersani non si voglia assumere la responsabilità di rompere l’alleanza del centrosinistra”, afferma il segretario di Sel in un intervento al teatro Eliseo di Roma.

”Il voto a Sel è la polizza assicurativa per gli elettori di sinistra e la garanzia della non invadenza dell’ipoteca pesante di Monti”. E aggiunge: ”Bersani ha fatto riferimento al tema pregiudiziali dei programmi e nei fatti quelli di Monti e del centrosinistra sono inconciliabili”.

Tanto per chiarire, il presidente della Puglia spiega che i veri alleati del centrosinistra vanno “dalla Cgil a chi lotta contro la precarietà del lavoro, tranne uno: Monti”. L’altra frattura con il premier tecnico è sui “diritti civili“. Tema sul quale, secondo Vendola, Monti “farfuglia mentre in altri Paesi, dalla Gran Bretagna alla Francia e agli Usa, aprono con coraggio al vento pulito dei diritti di libertà”. Il professore appartiene insomma a un “un accrocco di liberisti e bigotti”.

LA SINDROME DI PRODI. Il rapporto Bersani-Monti dopo il voto continua a tenere banco. ”A dire la verità io ripeto come una giaculatoria la solita formula: il Pd è alternativo a Berlusconi e alla Lega, chiedo il 51 per cento ma lo userò come il 49 e quindi sono disponibilissimo a discutere con Monti, vedremo se fare riforme o governo”, spiega il segretario del Pd a Radio Anch’io.

Monti ribatte a distanza: “Da qui alla formazione del prossimo governo c’è circa un secolo, quindi sono temi prematuri”, risponde ai cronisti che gli chiedono se sarà disponibile a diventare ministro di un prossimo governo a guida Bersani o anche Berlusconi. Per risolvere “le emergenze dell’Italia”, aggiunge, serve “una coalizione larga di tutti coloro che hanno la seria volontà di fare le riforme. E’ questo il criterio al quale ci ispireremo. Saremo pronti a collaborare con tutti e solo con quelli che sono disposti a fare veramente le riforme”.

E così prende corpo la sindrome di Prodi, un possibile scenario simile a quello del 2006, di un centrosinistra vincente, ma senza i numeri al senato e con alleanze traballanti. Ai giornalisti che lo evocano, Bersani risponde: “No, assolutamente: nel 2006 non c’era il Pd ed eravamo 12 partiti, ora c’è il Pd e c’è questo patto tra noi. Capisco i timori per l’antica ammaccatura, ma siamo in un orizzonte totalmente diverso”.

BERLUSCONI E LA RIMONTA. Altro tema caldo, la rimonta di Silvio Berlusconi nei sondaggi. Il leader del Pdl afferma di esere ormai in “corsia di sorpasso“, e, intervistato a Radio 24 afferma: “I sondaggi di Pagnoncelli sono sempre restrittivi verso di noi; noi crediamo a quelli di Euromedia della signora Ghisleri che hanno sempre indovinato i risultati delle ultime elezioni. L’ultimo sondaggio ci dà 2,3 punti meno del centrosinistra”. Berlusconi “sente” il recupero possibile, anche perché “i cittadini non si sono ancora fatti certi della nostra volontà di realizzare il nostro programma, la nostra idea sull’Imu, anche perché tutti si sono messi contro di noi”.

Bersani però non si mostra preoccupato. “Non sento il fiato sul collo di Berlusconi, sento che sta richiamando i suoi”, dice ancora a Radio Anch’io. “Ho sempre pensato che la destra esiste, ma quando sento parlare di sorpasso, rispondo ‘col binocolo‘, perché io guardo poco i sondaggi, l’orecchio a terra io lo tengo, e mi sembra di capire cosa pensano gli elettori, sento che ci sono molti problemi che in questa campagna elettorale non vengono affrontati”. In definitiva, “Berlusconi si rimpannuccia con le sue forze, che sono quelle che ha”.

“LEGGI AD PERSONAM? UNA LEGGENDA”. Al canovaccio che va portando di tv – “Ieri ho fatto 8 televisioni locali, 45 minuti ciascuna”, si è fintamente lamentato intervenendo all’Associazione costruttori edili – Berlusconi aggiunge una nuova versione della storia delle leggi ad personam: ”Sulle leggi ad personam ci sono tante leggende. Non sono leggi ad personam, servono a tutti i cittadini, magari nascono dall’esperienza personale su fatti che non voglio che poi accadano ai cittadini”.

PD-INGROIA, POLEMICA CONTINUA. Volgono al peggio anche i rapporti tra Pd e Rivoluzione civile. Non si ferma, infatti, la polemica sulle richieste di desistenza che il movimento di Ingroia avrebbe ricevuto per non ostacolare i democratici nelle regioni in bilico al Senato. ”Sono allibito, non ho mai fatto proposte di questo genere”, replica Bersani. “Su questo punto sono girate un sacco di chiacchiere. Ho sempre detto in pubblico e in privato che tutti i voti sono utili, ma per battere Berlusconi ce ne è solo uno”.

Ma subito scatta la reprimenda di Antonio Di Pietro, candidato nel movimento del magistrato siciliano: “O Bersani non è informato di ciò che fanno i suoi dirigenti e non legge la posta, perché io personalmente gli ho scritto, oppure è costretto a mentire, per non far sapere che prima non ha voluto fare un’alleanza con noi, convinto com’era della vittoria facile, e oggi, che si sente franare il terreno sotto i piedi, nega di aver proposto a Rivoluzione Civile un atto di desistenza”. Di Pietro aggiunge che, nonostante questo, “l’Idv intende ricostruire un’alleanza di centrosinistra come sta già avvenendo a livello territoriale. Lo dimostrano gli accordi già raggiunti in vista delle elezioni amministrative in Lombardia, in Molise, in Friuli e in Puglia”.
camillobenso
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Re: E Adesso chi Voto?

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soloo42000 ha scritto:>>Cosa c’è sotto l’uomo in loden?


Ma lo sappiamo di gia`...
Poteri forti forti forti.
E organizzati.
Bene.
A tutela dei loro interessi PRIMARI.

Non come noialtri.
Improvvisatori.
Ognuno teso solo a fare le pulci all'altro.
Mentre gli interessi PRIMARI dei nostri elettori divengono secondari.

Alla fine il 24 arriva.
E molti di noi staranno ancora qui a prendersela con Bersani e il PD
perche` D'Alema nel 1998 e Monti nel 1994, ma Prodi nel 1996, ecc. ecc. ecc...

Intanto il consenso di disperde, nessuno fa campagna elettorale.
E mentre noi giochiamo al tiro al PD, la Mummia e` il 3% dietro.
Se c'erano Stalin, Marx e il Che tutti al muro ci mettevano...

Ciao.


soloo42000


Intanto il consenso di disperde, nessuno fa campagna elettorale


Penso sia facile da capire.

Si tratta di un vecchio detto italiano:

TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE

E' un proverbio inteso a ricordare che, prima o poi, si pagano le cattive azioni compiute e che, prima o poi, dovremo affrontare le difficoltà rimandate.


Abbiamo voluto scherzare con il fuoco e adesso siamo alla resa dei conti


Il Pd viene fondato nel 2007 , dalla fusione Ds e Margherita. Dopo 6 mesi era evidente che era fallito.

Si parlò allora di fusione fredda non riuscita.

Poi i volponi sono riusciti a far digerire il tutto facendo accettare all’elettorato un fallimento.

Non aveva e non ha un anima, non ha un programma e una meta, al di fuori di POLTRONE & FORCHETTE, della classe dirigente.

E’ stata subito frana con Veltroni l’ammericà.

Perde le elezioni con il 32 % e 10 mesi dopo è costretto ad abbandonare con il Piddì al 22 %.

Oggi, il Pd è formato da 25 tribù quasi totalmente democristiane vecchia maniera che aspettano il ricongiungimento familiare con Casini.

E’ una cosa informe che non si sa cosa sia.

E’ in mano a D’Alema, che fa parte di questa organizzazione, http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-conte ... jpg?47e3a5
a cui ha svenduto un elettorato che non sa che è vice conte Nobiluomo addetto al sacro Soglio.

Quanti sono al corrente di questo fatto?

Nei primi del 2010, il duca conte si accorda con Casini per iniziare un laboratorio Pd-Udc in Puglia alle regionali. Ma gli va male perché Vendola vince le primarie e le elezioni.

L’indirizzo è ormai quello, ricongiungersi con Casini.

Un partito esiste quando spinge per un indirizzo.

Se tutto si disperde è perché il Pd come punto di riferimento politico non esiste.

Campare per 19 anni sbandieranno la muleta nera del pericolo Berlusconi è da incapaci e truffatori.

Se, come già spiegato nei giorni scorsi, la maggior parte dei forumisti arriva da Ulivo.it, e oggi vota.

- Monti
- Pd
- Sel
- Rivoluzione civile
- M5S

indica soltanto che è la conseguenza di uno squagliamento dovuto al fallimento del Pd.

Ai tempi dell’Ulivo di Prodi si sapeva per chi votare. Oggi è giusto che tutti vadano in ordine sparso, mancando un riferimento preciso.

Se la mummia cinese bollita è risorta per la sesta volta, la causa è dovuta esclusivamente alla nullità assoluta della classe dirigente piddina, dedita alla religione di : POLTRONE % FORCHETTE.

D’alema, da quando è stato fatto fuori Prodi ha accettato la logica democristiana di sommare partiti anche non affini pur di governare. Ha iniziato con Mastella e ora sta proseguendo con Casini.

Di questo passo un giorno potrebbe arrivare a Storace, se ciò gli consentisse di entrare nelle stanze dei bottoni e dei bottini.
shiloh
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da shiloh »

Dario Franceschini fa chiarezza:
"Orgogliosi di essere alleati con Nichi Vendola, una sinistra di governo e non di protesta".

E aggiunge:
"Ogni scelta dopo le elezioni la faremo insieme".
**********************************************


ecco qua, ci si dispera sul vuoto cosmico.

pd e sel marciano uniti.
soloo42000
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da soloo42000 »

Se, come già spiegato nei giorni scorsi, la maggior parte dei forumisti arriva da Ulivo.it, e oggi vota.

- Monti
- Pd
- Sel
- Rivoluzione civile
- M5S

indica soltanto che è la conseguenza di uno squagliamento dovuto al fallimento del Pd.

Ai tempi dell’Ulivo di Prodi si sapeva per chi votare. Oggi è giusto che tutti vadano in ordine sparso, mancando un riferimento preciso.

E` chiaro che ognuno e` libero.
E altrettanto chiaro che ognuno si assume le sue responsabilita`.

E` vero quello che scrivi, Zione.
Stravero.

Io pero` continuo a domandarmi come possiamo fare a
massimizzare il risultato, o a minimizzare il danno.

Perche` anche se il PD fosse fatto di cialtroni che hanno fatto
la fusione fredda e che hanno disperso un patrimonio politico,
vero solo in parte, secondo me...

Poi pero` il risultato di come votiamo sara` che il 26 febbraio
ci troveremo di nuovo Monti al governo con PD e PDL.
O magari no.

E questo risultato lo scegliamo noi.
Ad esempio assumendoci la responsabilita` di SCEGLIERE.

Ciao.

soloo42000
shiloh
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da shiloh »


Monti a Bersani: "Fai chiarezza nella coalizione"

Il segretario Pd:
"Giù le mani dal mio polo"
"Vendola non si tocca".


Il governatore della Puglia:
"Il premier non si prenda la responsabilità di spaccare il centrosinistra.
Possiamo collaborare, ma solo sulle riforme istituzionali"

http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ref=HREA-1
segnale forte e chiaro...imho.

bravò Bersande !!!
lucfig
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da lucfig »

Mai come oggi è vera questa vecchia canzone di Pino Daniele

na tazzulella 'e cafe'
na tazzulella 'e cafe'
e maje niente ce fanno sape'
nuje ce puzzammo 'e famm'
'o ssanno tutte quante
e invece 'e ce aiuta'
ce abboffano 'e cafe'

na tazzulella 'e cafe'
c''a sigaretta acoppa pe' nun pare'
cca' stanne chino 'e sbaglie
fanno sulo 'o 'mbruoglio
s'allisciano se vattono
se pigliano 'o cafe'
e nuje passamm''e uaje
nuje nun putimme suppurta'
e chiste invece 'e ce da na mano
s'allisciano se vattono
se magnano 'a citta'
e nuje passamm''e uaje
nuje nun putimme suppurta'
e chiste invece 'e da na mano
s'allisciano, se vattono
se magnano 'a citta'

na tazzulella 'e cafe'
acconcia 'a vocca a chi nun vo' sape'
e nuje tirammo annanzo
che dulure 'e panza
e invece 'e ci aiuta'
ci abboffano 'e cafe'
na tazzulella 'e cafe'
ca sigaretta acoppa pe' nun pare'
s'aizano 'e palazze
fanno cose 'e pazze
ce girano ce avotano
ce jengono 'e tasse
e nuje passamm''e uaje
nuje nun putimme suppurta'
e chiste invece 'e da na mano
s'allisciano se vattono
se magnano 'a citta'
_____________________
«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
_____________________
erding
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Re: E Adesso chi Voto?

Messaggio da erding »

Revelli: “Voterò Ingroia ma si è persa l’occasione per rinnovare”

Intervista a Marco Revelli di Giacomo Russo Spena

“Alla fine voterò Rivoluzione Civile. Spero superi il quorum del 4 per cento, sarebbe grave una tale dispersione, e che elegga alla Camera 20 esponenti di cui 10 significativi di un impegno sociale. Persone che non appartengono al ceto dei professionisti della politica”. Il sociologo Marco Revelli ha pochi dubbi su chi sosterrà il 24 e 25 febbraio ma, nello stesso momento, è consapevole che la lista di Ingroia “è un’occasione persa per parlare ad un pubblico più ampio del recinto della sinistra radicale, non è all’altezza della sfida e non rappresenta quella nuova politica di cui ci sarebbe bisogno”.

Lei è stato tra i promotori dell’appello di “Cambiare si può”. Che progetto avevate in testa?

Siamo partiti da un semplice appello che chiedeva discontinuità in contenuti e metodo. Dopo un ventennio di berlusconismo e un centrosinistra incapace di fare opposizione, partivamo dalla sensazione del fallimento della politica italiana. In tal senso la vicenda Monti, nel novembre 2011, è stata emblematica: la politica si è messa da parte per far largo ai tecnici. Il Parlamento si è spogliato delle sue funzioni, Napolitano ha assunto il ruolo di un sovrano, il potere politico si è suicidato, in soldoni abbiamo assistito ad un’eutanasia istituzionale. Volevamo ripartire da qui, provare a ricostruire un rapporto tra la società e le istituzioni, tra rappresentanti e rappresentati, in una fase di decadenza del sistema partitico. Qualcosa di nuovo, nato dal basso, dalla cosiddetta società civile, per parlare a tutti, non solo alla sinistra-sinistra. Esiste una parte amplissima di elettorato disorientato, spaventato e disgustato a cui pensavamo poter dare un’alternativa non solo di programmi ma di metodo: nuovi criteri di selezione dei candidati e ferrea separazione tra politica e denaro. Le stesse primarie del centrosinistra sono state più un’operazione di marketing che una reale riconquista della fiducia dei cittadini. Noi – col nostro appello – siamo riusciti a mobilitare, per parafrasare Hannah Arendt ho visto “felicità pubblica”. Il piacere di molti di partecipare ad un’impresa comune.

Ma un certo punto, come “Cambiare si può”, vi siete relazionati con Antonio Ingroia ed è naufragato tutto nel momento della composizione delle liste. Hanno vinto le logiche di partito? Ingroia l’ha delusa?

Ho massima stima per la sua persona: come magistrato non si discute. E anche la personalizzazione della lista è più subita che voluta da Ingroia stesso. Come altri avrei preferito un gruppo, una gestione collegiale in base alle rispettive competenze: penso ad esempio a personalità come Gallino, il quale non ha mai nascosto la necessità di occuparsi in primis delle istanze sociali. O alle grandi personalità esperte di beni comuni e all’attenzione dei territori. Noi ad un certo punto abbiamo fallito per nostra inadeguatezza e ingenuità: abbiamo sottovalutato il peso degli apparati e i richiami identitari di partiti, seppur piccoli. Oltre al non presentare i propri simboli avremmo gradito un passo indietro dei loro leader, non è stato possibile. Non sono contro i professionisti della politica né per lo scontro tra partiti e società civile, credo debbano camminare insieme ma ritengo – in questa fase – un errore non aver dato peso alle personalità impegnate nel sociale, la politica tradizionale doveva fare un passo indietro.

Quindi malgrado non sia la “sua” lista, comunque voterà Rivoluzione Civile. Alcuni dentro “Cambiare si può” non la pensano così, come Gallino che ha espresso proprio su MicroMega preferenza per Sel. Non avete fatto una discussione interna e preso una posizione comune?

Chiuso il percorso di “Cambiare si può” ognuno ha preso la sua scelta. Mi sforzo di praticare stili diversi della politica consueta, evitando schemi autoreferenziali e risse a sinistra, non mi scandalizza Gallino che vota Sel, per l’attenzione al programma economico e tra l’altro a Torino ha come candidato Giorgio Airaudo della Fiom. Personalmente, ritengo quella di Vendola una scelta suicida: Sel doveva stare nell’area di ricostruzione di un’alternativa, è diventata invece un’appendice del Pd siglando e sottoscrivendo la Carta d’Intenti. Temo nel Parlamento si troverà in grandissima difficoltà, soprattutto nel nuovo Senato chiamato a prendere decisioni terribili e con l’asse Monti-Pd che sarà il baricentro di tutto.

Voterà Rivoluzione Civile anche al Senato? Non crede sia giusto un “voto utile” per arginare un Berlusconi in rimonta?

Non sottovaluto il pericolo ed ho il terrore di B. e del suo meccanismo distruttivo. Un avventuriero spregiudicato che con il solo annuncio sull’Imu – “sparata” che gli serve per guadagnare un punto percentuale nei consensi – costa una quarantina di punti di spread, ovvero 4-5 milioni di euro di interessi sul debito pubblico che dovremmo pagare noi cittadini. Quindi, siamo chiaramente davanti alla follia di un uomo. Con la gente che lo appoggia ancora malgrado i disastri e i fallimenti commessi in passato. Pur avendo paura del Cavaliere trovo sbagliato il concetto del voto utile: un concetto offensivo e antidemocratico. Al contrario, bisognerebbe tessere l’elogio del voto inutile: atto di piena libertà. E comunque in soldoni lo scenario sarà alla Camera maggioranza del centrosinistra e al Senato una convergenza tra Pd e Monti.

Ultima domanda. Fine 2011, Lei – preoccupato dal default – ritiene Monti un male necessario per risollevare le sorti del Paese. Parla di “baciare il rospo”. Si è pentito?

Assolutamente no. Non si poteva andare al voto e Monti rappresentava l’unica soluzione possibile per riorganizzare le forze in campo: avevamo tanto tempo per dare alle sinistre la possibilità di costruire un’alternativa. Invece si è deciso o la sottomissione ai tecnici o le guerre fratricide. Il Monti politico, di ora, che avanza con l’idea di una democrazia cristiana post-tecnocratica mi piace ancora meno del semplice tecnico.

(6 febbraio 2013)

http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... rinnovare/

...e la lacerazione continua
Ultima modifica di erding il 06/02/2013, 18:41, modificato 1 volta in totale.
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