Come se ne viene fuori ?
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Re: Come se ne viene fuori ?
Corruzione SPA.
17/02/2013 di triskel182
17/02/2013 di triskel182
Re: Come se ne viene fuori ?
Stamattina ( ore 6 ) ho visto il docu film di Emmott.
E' ben costruito , un mix fra "Report" e i film di Michael Moore .
ma nulla che non sapessimo già o non avessimo sentito e visto ( o scritto qui dentro )
la prima parte ( la mala italia) riguarda la politica in generale , mafia , scandali, stragi, corruzione, ( molto berlu)
interventi di saviano, nanni moretti, toni servillo, travaglio , diversi giornalisti stranieri, economisti.
la seconda parte riguarda la "buona Italia" , ciò che sappiamo fare ( c'è Marchionne, Elkann, Ferrero quello della nutella), Eataly, slow food.
la fuga dei laureati , interviste con chi vive all'estero perchè in italia non ha potuto trovare niente.
il tutto condito col miglior "benigni" ...alias spezzoni della divina commedia ...della serie come ci siamo potuti ridurre così?
alla fine c'è una linea del tempo ( un pò arraffazzonata a mio avviso) con gli alti e bassi delle sorti del bel paese.
età minima per "capirlo" 12 anni, più che per il Maxxi è adatto per la scuola media ( o liceo).
anche se è molto meno aggressivo di certe puntate di Report, la successione degli eventi ( che mi ha molto ricordato le "filippiche" dello Zio ) del primo atto ti porta emotivamente a "salvare" solo Grillo.
devo farlo decantare o rivederlo per farmi un'idea più precisa, queste sono le prime impressioni a caldo.
E' ben costruito , un mix fra "Report" e i film di Michael Moore .
ma nulla che non sapessimo già o non avessimo sentito e visto ( o scritto qui dentro )
la prima parte ( la mala italia) riguarda la politica in generale , mafia , scandali, stragi, corruzione, ( molto berlu)
interventi di saviano, nanni moretti, toni servillo, travaglio , diversi giornalisti stranieri, economisti.
la seconda parte riguarda la "buona Italia" , ciò che sappiamo fare ( c'è Marchionne, Elkann, Ferrero quello della nutella), Eataly, slow food.
la fuga dei laureati , interviste con chi vive all'estero perchè in italia non ha potuto trovare niente.
il tutto condito col miglior "benigni" ...alias spezzoni della divina commedia ...della serie come ci siamo potuti ridurre così?
alla fine c'è una linea del tempo ( un pò arraffazzonata a mio avviso) con gli alti e bassi delle sorti del bel paese.
età minima per "capirlo" 12 anni, più che per il Maxxi è adatto per la scuola media ( o liceo).
anche se è molto meno aggressivo di certe puntate di Report, la successione degli eventi ( che mi ha molto ricordato le "filippiche" dello Zio ) del primo atto ti porta emotivamente a "salvare" solo Grillo.
devo farlo decantare o rivederlo per farmi un'idea più precisa, queste sono le prime impressioni a caldo.
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Re: Come se ne viene fuori ?
“Se dunque volessimo tenere la lista delle nostre responsabilità, tragicamente ci troveremmo a figurare davanti ai nostri figli come mandanti esclusivi di questo disastro.”
Antonello Caporale
Sotto le macerie – 145
Cronaca di un affondamento - 95
I giorni della follia che precedono il disastro…….ovvero, l’ultima fase della dittatura delle tdc – 73
Perché Bill Emmott ha ragione da vendere - 49
MAY DAY,…….. MAY DAY,…….. MAY DAY - 14
Il sistema non regge più, è saltato.
Ultimo lunedì della più brutta e pericolosa campagna elettorale del dopoguerra. I masnadieri-pinocchio ammorbano l’intera giornata con le loro insignificanti cavolate al solo scopo di strappare qualche voto in più su giochi praticamente già fatti.
Inizia le danze Monti:
ANSA.it > Politica > News
Monti: Italiani non sono minorati
Prof. ribadisce necessità confronto tv tra leader
18 febbraio, 11:26
(ANSA) - ROMA, 18 FEB - "Non possiamo trattare i cittadini italiani come dei minorati". Lo dice Mario Monti arrivando a un convegno a Roma, e ribadendo la necessità di un confronto fra i candidati premier.
Dipende, ..se accettano le cretinate che hanno propinato in quantità industriale i candidati in questa campagna elettorale, Herr professor dovrà rivedere il suo convincimento.
Poi se ne è uscito con l’ennesima sparata del disperato.
VERSO LE ELEZIONI
Monti: «Niente in comune con questa coalizione di centrosinistra»
Dibattito tv, «Non possiamo trattare italiani come dei minorati». Berlusconi? «Timore a confrontarsi con me»
«Con questa coalizione di sinistra non ho e non avrò nulla in comune», si allontana l'ipotesi di un'alleanza tra il Pd e Scelta Civica subito dopo il voto. A spiegarlo è lo stesso Mario Monti. Il presidente del Consiglio aggiunge di guardare ai delusi dei diversi schieramenti, e guarda anche ai grillini: dopo il voto «si potrà fare un discorso con i parlamentari e non solo con gli elettori...».
Monti: «Non ho niente a che fare con questa coalizione di sinistra»
http://video.corriere.it/monti-non-ho-n ... 381312d669
IL DIBATTITO - Poi per quel che riguarda il confronto televisivo tra i leader spiega: «Non possiamo trattare i cittadini italiani come dei minorati». E aggiunge: «Mi sembra che tutti loro stiano in un modo o nell'altro deludendo le aspettative e l'interesse legittimo degli italiani. È troppo facile raccontare la propria storia, bisogna comparare e discutere pacatamente. Non è possibile trattare gli italiani come dei minorati». Il professore dice infine di chiedere «a nome di tutti gli italiani» direttamente ai leader la ragione del rifiuto di un confronto a tre.
BERLUSCONI - A chi gli chiede di commentare le parole di Silvio Berlusconi che ha sostenuto di volere un confronto Tv solo con Bersani, il premier risponde: « Immagino che la ragione sia che ha un particolare timore di confrontarsi con me». E sulla promessa del Cavaliere di sbronzarsi se lui, Casini e Fini non entrano in Parlamento, scherza: «Berlusconi dice "prometto"? Inutile ascoltare il resto della frase».
Redazione Online18 febbraio 2013 | 16:19© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/politica/special ... d669.shtml
***
Il guru di Obama se ne tornerà a casa con la coda nelle gambe. Il miracolo della vittoria a questo punto non ci sarà.
Nelle sue palle di tipo berlusconiano, Casini ha raccontato fino alla settimana scorsa che loro corrono per vincere. Avrebbe fatto bene ad aggiungere “la mucca Carolina”, un obiettivo più realistico.
A questo punto il guru alza i toni dello scontro e Monti si presta pur di raggranellare qualche votarello in più in una campagna elettorale che non è andata bene.
Inoltre, con il rifiuto del Cs cerca di alzare il prezzo nella prossima partecipazione all’alleanza con Pierloden.
Non la pensano così Macaluso e Ingroia che arrivano alla medesima conclusione.
Antonello Caporale
Sotto le macerie – 145
Cronaca di un affondamento - 95
I giorni della follia che precedono il disastro…….ovvero, l’ultima fase della dittatura delle tdc – 73
Perché Bill Emmott ha ragione da vendere - 49
MAY DAY,…….. MAY DAY,…….. MAY DAY - 14
Il sistema non regge più, è saltato.
Ultimo lunedì della più brutta e pericolosa campagna elettorale del dopoguerra. I masnadieri-pinocchio ammorbano l’intera giornata con le loro insignificanti cavolate al solo scopo di strappare qualche voto in più su giochi praticamente già fatti.
Inizia le danze Monti:
ANSA.it > Politica > News
Monti: Italiani non sono minorati
Prof. ribadisce necessità confronto tv tra leader
18 febbraio, 11:26
(ANSA) - ROMA, 18 FEB - "Non possiamo trattare i cittadini italiani come dei minorati". Lo dice Mario Monti arrivando a un convegno a Roma, e ribadendo la necessità di un confronto fra i candidati premier.
Dipende, ..se accettano le cretinate che hanno propinato in quantità industriale i candidati in questa campagna elettorale, Herr professor dovrà rivedere il suo convincimento.
Poi se ne è uscito con l’ennesima sparata del disperato.
VERSO LE ELEZIONI
Monti: «Niente in comune con questa coalizione di centrosinistra»
Dibattito tv, «Non possiamo trattare italiani come dei minorati». Berlusconi? «Timore a confrontarsi con me»
«Con questa coalizione di sinistra non ho e non avrò nulla in comune», si allontana l'ipotesi di un'alleanza tra il Pd e Scelta Civica subito dopo il voto. A spiegarlo è lo stesso Mario Monti. Il presidente del Consiglio aggiunge di guardare ai delusi dei diversi schieramenti, e guarda anche ai grillini: dopo il voto «si potrà fare un discorso con i parlamentari e non solo con gli elettori...».
Monti: «Non ho niente a che fare con questa coalizione di sinistra»
http://video.corriere.it/monti-non-ho-n ... 381312d669
IL DIBATTITO - Poi per quel che riguarda il confronto televisivo tra i leader spiega: «Non possiamo trattare i cittadini italiani come dei minorati». E aggiunge: «Mi sembra che tutti loro stiano in un modo o nell'altro deludendo le aspettative e l'interesse legittimo degli italiani. È troppo facile raccontare la propria storia, bisogna comparare e discutere pacatamente. Non è possibile trattare gli italiani come dei minorati». Il professore dice infine di chiedere «a nome di tutti gli italiani» direttamente ai leader la ragione del rifiuto di un confronto a tre.
BERLUSCONI - A chi gli chiede di commentare le parole di Silvio Berlusconi che ha sostenuto di volere un confronto Tv solo con Bersani, il premier risponde: « Immagino che la ragione sia che ha un particolare timore di confrontarsi con me». E sulla promessa del Cavaliere di sbronzarsi se lui, Casini e Fini non entrano in Parlamento, scherza: «Berlusconi dice "prometto"? Inutile ascoltare il resto della frase».
Redazione Online18 febbraio 2013 | 16:19© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/politica/special ... d669.shtml
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Il guru di Obama se ne tornerà a casa con la coda nelle gambe. Il miracolo della vittoria a questo punto non ci sarà.
Nelle sue palle di tipo berlusconiano, Casini ha raccontato fino alla settimana scorsa che loro corrono per vincere. Avrebbe fatto bene ad aggiungere “la mucca Carolina”, un obiettivo più realistico.
A questo punto il guru alza i toni dello scontro e Monti si presta pur di raggranellare qualche votarello in più in una campagna elettorale che non è andata bene.
Inoltre, con il rifiuto del Cs cerca di alzare il prezzo nella prossima partecipazione all’alleanza con Pierloden.
Non la pensano così Macaluso e Ingroia che arrivano alla medesima conclusione.
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Re: Come se ne viene fuori ?
“Se dunque volessimo tenere la lista delle nostre responsabilità, tragicamente ci troveremmo a figurare davanti ai nostri figli come mandanti esclusivi di questo disastro.”
Antonello Caporale
Sotto le macerie – 146
Cronaca di un affondamento - 96
I giorni della follia che precedono il disastro…….ovvero, l’ultima fase della dittatura delle tdc – 74
Perché Bill Emmott ha ragione da vendere - 50
MAY DAY,…….. MAY DAY,…….. MAY DAY – 15
Il sistema non regge più, è saltato.
Salvo incidenti di quest’ultima settimana, Bersani e Vendola dovrebbero vincere questa tornata elettorale, malgrado la vecchia mummia cinese bollita oggi abbia annunciato ai suoi il “sorpasso”.
Ma non potranno governare se non hanno una maggioranza più solida.
Qualcuno avanza l’ipotesi che Napolitano non intenda indire nuove elezioni e pensi ad una nuova ammucchiatissima.
Macaluso e Ingroia da posizioni differenti la pensano allo stesso modo.
l’Unità 18.2.13
Voto centrosinistra ma è inevitabile l’accordo con Monti
di Emanuele Macaluso
Domenica si vota e voterò la coalizione di centrosinistra, il cui successo può garantire un minimo di stabilità politica. Anche perché sarà inevitabile una intesa con le forze raccolte attorno a Monti. Le chiacchiere preelettorali servono ad eccitare, ma non ci sono alternative. E lo dico a prescindere dal risultato che si potrà verificare al Senato.
La disputa attorno al ruolo di Sel è solo propagandismo per Monti e per Vendola. Quest’ultimo, è bene ricordarlo, assolve bene da anni un ruolo rilevante di governo in una delle più grandi e significative Regioni italiane. E Vendola fa finta di non vedere che senza il governo Monti, con tutti i limiti che conosciamo, la questione sociale sì, proprio la questione sociale, che non può essere scorporata dall’insieme dell’economia e dalle condizioni generali del Paese sarebbe quella che vediamo in Grecia e anche in Spagna.
La verità è che in questa campagna elettorale si è cancellata la realtà economico-sociale in cui si trova l’Italia. Non si dice come uscire da una crisi, che si fa sempre più stringente, con una politica che promuove la crescita e l’occupazione. Cosa fare in un Paese che ha perso competitività anche se i salari sono tra i più bassi di quelli che si registrano in Europa. Non basta dire che occorrono riforme: quali? Attenzione, in discussione è la struttura dello Stato che non regge più. Invece si parla d’altro. Non parlo solo del Cavaliere che promette il rimborso dell’Imu, l’abbassamento delle tasse a tutti, i condoni a gogò, un posto di lavoro a chi lo chiede, una passeggiata sul ponte di Messina e, perché no!, una villeggiatura in Sardegna o a Malindi.
Che siano stati soprattutto i governi di Berlusconi e Maroni ad affossare questo Paese, sembra ed è un ovvietà. Ma, ancora una volta, i leader del centrosinistra hanno sottovalutato il fatto che in Italia c’è uno zoccolo duro di forze conservatrici che si identificano nella filosofia politica del Cavaliere. Gruppi sociali che sono cresciuti e convivono con l’illegalità, considerata però «legalità» perché imposta da uno Stato e una Costituzione in cui non si riconoscono. Non è il sovversivismo delle classi dirigenti di cui parlava Gramsci: il fenomeno è più diffuso e coinvolge parte del popolo. La sinistra dovrebbe riflettere su questa realtà e avere una politica che non sia solo di denuncia del malcostume del Cavaliere e una invocazione dell’azione giudiziaria. E c’è anche Grillo che sputa su tutto e su tutti raccogliendo consensi che mostrano una impressionante caduta della cultura politica di massa. Anche su questo versante le responsabilità della sinistra sono rilevanti. Se migliaia di giovani seguono, non solo sul web ma nelle piazze, un comico che produce politica predicando l’antipolitica, vuol dire che c’è un vuoto culturale dovuto a un vuoto di iniziative, di lotta politica, di comportamenti esemplari. La campagna elettorale serve anche a segnalare fenomeni e fatti politici, sociali e culturali, su cui è bene riflettere per costruire il futuro.
Seguendo questo ragionamento dico che si sottovaluta un fatto di enorme rilievo: è la terza volta che gli italiani sono chiamati a votare con una legge che nega agli elettori un giudizio sui candidati al Parlamento. C’è una democrazia dimezzata: regalo della destra, su cui il centrosinistra non ha fatto una battaglia parlamentare e di massa, con il popolo truffato. Mi ha colpito come il senatore Monti replicando, con una lettera al Corriere, alla critica di Galli Della Loggia sul ruolo dei «notabili» ha giustificato l’inclusione nelle liste del suo movimento-partito di alcune personalità. Non sono «notabili», ha detto, ma intellettuali competenti che ho collocato nella testa di lista. Cioè li nomina deputati. In effetti i «notabili» con metodi discutibili cercano e hanno consensi, cioè voti. Nell’epoca in cui viviamo c’è un notabilato che non fa i conti con gli elettori. Lo stesso criterio ha usato Bersani per un vasto gruppo di persone che non ha partecipato alle primarie. E quelli che vi hanno partecipato non l’hanno fatto per essere, come in Usa, candidati a sfidare in un collegio l’avversario, ma per essere nominati deputati.
Il Cavaliere non ha avuto gli scrupoli di Monti e Bersani: ha nominato suoi fans, competenti o ignoranti, onesti o disonesti, ma «a servizio» della causa non solo della destra (il che sarebbe logico) ma di una persona e di Mediaset.
E in ogni caso pronti a votare tutto, anche per Ruby nipote di Mubarak. E che dire della lista di Ingroia dove si sono radunati con Di Pietro reduci di guerre perdute? I verdi al verde di elettori, rifondatori del comunismo familiare senza popolo in cerca di nomina. Ingroia con questa armata brancaleone dovrebbe svelare agli italiani, sul piano politico, la «vera storia» della trattativa Stato-mafia. Mistificazioni. Conclusione. I sondaggi e soprattutto la razionalità ci dicono che il centrosinistra, ottenendo il 35% dei voti, avrà con il Porcellum il 55% dei deputati e non si sa quanti senatori. Nella situazione di questo Paese si possono fare grandi e forti riforme con il 35% dei consensi reali? Monti e i suoi amici considerano un successo se toccano il 15%. Il Professore pensa di governare con questi consensi reali? Vuole continuare a giocare con la storiella dei «riformisti che sono a sinistra e a destra» per governare? Non è venuto il momento per Monti, Bersani e Vendola di dire agli elettori come stanno le cose e cioè che l’accordo tra i due schieramenti è obbligato dai fatti e spiegare cosa vogliono e possono fare insieme?
***
l’Unità 18.2.13
Vendola, l’ossessione del candidato Ingroia
Il magistrato continua ad attaccare il leader di Sel:
«Chi lo vota fa una scelta di centrodestra, perché sta con il Pd, che ha già fatto l’accordo con Monti»
di Rachele Gonnelli
E’ ambiguo, nel senso di duplice, l’atteggiamento di Antonio Ingroia nei confronti di Beppe Grillo, che pure è il mittente di molti dei suoi discorsi e pensieri. Da una parte pare invidiarlo e blandirlo, dall’altra lo attacca duramente. Rivalità. Ieri il «partigiano della Costituzione» era a Perugia, in una Sala dei Notari piena anche se non proprio grande come la piazza Castello di Torino e protestava di essere ignorato dalla grande stampa «perché Sky non viene a intervistare me a casa mia?» per poi attaccare Grillo come super-ricco ed evasore fiscale «è per questo che non mi risponde sulla proposta di sequestro dei patrimoni illeciti e sulla patrimoniale?» e contemporaneamente per tendergli la mano. «Sono tanti i punti programmatici comuni con il Movimento 5 Stelle ma lui strepita senza proporre niente di concreto».
Attacca tutti, Ingroia, anche Monti e Bersani naturalmente, in questo finale di campagna elettorale con lo scenario di una tangentopoli che per l’ex magistrato palermitano «è solo la continuazione delle precedente, però allargata a macchia d’olio».
Ma quello a cui proprio non concede nulla e non dà quartiere è Nichi Vendola. Perché? È sempre la storia del taxi, Vendola «si è accordato con il Pd per assicurarsi l’ingresso in Parlamento», «ha sottoscritto un accordo programmatico che già comprendeva l’accordo con Monti e ora non può dire di non essere d’accordo». Mentre Rivoluzione civile è «senza alleanze, senza taxi» e quindi «con le mani libere, non legata a lobby e poteri forti». Un refrain un tantino vittimistico. Anche quando, in serata, torna ad attaccare Mario Monti con un twitter accusandolo di accettare il confronto solo «con i suoi ex sostenitori», «ha paura di confrontarsi con me».
Un giovane intervistatore di una emittente perugina, Umbria24, gli chiede candido: perché un elettore dovrebbe votare voi invece di Vendola? E poi anche: alla fine non ha timore di favorire il centrodestra? La risposta è sempre la stessa. «Vendola sta con Bersani, che fa il governo con Monti che è di centrodestra». Salvo poi dire in coda che è sempre possibile una convergenza programmatica su singole tematiche e proposte. Purché le iniziative siano le sue, come la proposta di legge Ingroia-La Torre sulle confische dei patrimoni frutto di traffici illeciti, di mafia, di corruzione e di evasione fiscale o come la riforma del processo, per sveltire i procedimenti e allungare le prescrizioni: una delle riforme, quella della giustizia, che Ingroia vede, specularmente a Berlusconi, come priorità della prossima legislatura.
L’ex pm di Palermo a chi gli rimprovera di aver rimesso in piedi una coalizione molto simile alla sinistra Arcobaleno non nega che quell’armata Brancaleone fosse «un’accozzaglia di forze politiche», senza colla dunque. Ma continua a spacciarsi come portavoce di un «movimento nuovo, autonomo dai partiti che vi hanno aderito». Quanto a chi paga le spese dei manifesti e delle trasferte, lui dice di aver vinto diverse cause e di pagare le spese in parte con quei soldi. Ma per la trasparenza dei conti c’è da aspettare.
Antonello Caporale
Sotto le macerie – 146
Cronaca di un affondamento - 96
I giorni della follia che precedono il disastro…….ovvero, l’ultima fase della dittatura delle tdc – 74
Perché Bill Emmott ha ragione da vendere - 50
MAY DAY,…….. MAY DAY,…….. MAY DAY – 15
Il sistema non regge più, è saltato.
Salvo incidenti di quest’ultima settimana, Bersani e Vendola dovrebbero vincere questa tornata elettorale, malgrado la vecchia mummia cinese bollita oggi abbia annunciato ai suoi il “sorpasso”.
Ma non potranno governare se non hanno una maggioranza più solida.
Qualcuno avanza l’ipotesi che Napolitano non intenda indire nuove elezioni e pensi ad una nuova ammucchiatissima.
Macaluso e Ingroia da posizioni differenti la pensano allo stesso modo.
l’Unità 18.2.13
Voto centrosinistra ma è inevitabile l’accordo con Monti
di Emanuele Macaluso
Domenica si vota e voterò la coalizione di centrosinistra, il cui successo può garantire un minimo di stabilità politica. Anche perché sarà inevitabile una intesa con le forze raccolte attorno a Monti. Le chiacchiere preelettorali servono ad eccitare, ma non ci sono alternative. E lo dico a prescindere dal risultato che si potrà verificare al Senato.
La disputa attorno al ruolo di Sel è solo propagandismo per Monti e per Vendola. Quest’ultimo, è bene ricordarlo, assolve bene da anni un ruolo rilevante di governo in una delle più grandi e significative Regioni italiane. E Vendola fa finta di non vedere che senza il governo Monti, con tutti i limiti che conosciamo, la questione sociale sì, proprio la questione sociale, che non può essere scorporata dall’insieme dell’economia e dalle condizioni generali del Paese sarebbe quella che vediamo in Grecia e anche in Spagna.
La verità è che in questa campagna elettorale si è cancellata la realtà economico-sociale in cui si trova l’Italia. Non si dice come uscire da una crisi, che si fa sempre più stringente, con una politica che promuove la crescita e l’occupazione. Cosa fare in un Paese che ha perso competitività anche se i salari sono tra i più bassi di quelli che si registrano in Europa. Non basta dire che occorrono riforme: quali? Attenzione, in discussione è la struttura dello Stato che non regge più. Invece si parla d’altro. Non parlo solo del Cavaliere che promette il rimborso dell’Imu, l’abbassamento delle tasse a tutti, i condoni a gogò, un posto di lavoro a chi lo chiede, una passeggiata sul ponte di Messina e, perché no!, una villeggiatura in Sardegna o a Malindi.
Che siano stati soprattutto i governi di Berlusconi e Maroni ad affossare questo Paese, sembra ed è un ovvietà. Ma, ancora una volta, i leader del centrosinistra hanno sottovalutato il fatto che in Italia c’è uno zoccolo duro di forze conservatrici che si identificano nella filosofia politica del Cavaliere. Gruppi sociali che sono cresciuti e convivono con l’illegalità, considerata però «legalità» perché imposta da uno Stato e una Costituzione in cui non si riconoscono. Non è il sovversivismo delle classi dirigenti di cui parlava Gramsci: il fenomeno è più diffuso e coinvolge parte del popolo. La sinistra dovrebbe riflettere su questa realtà e avere una politica che non sia solo di denuncia del malcostume del Cavaliere e una invocazione dell’azione giudiziaria. E c’è anche Grillo che sputa su tutto e su tutti raccogliendo consensi che mostrano una impressionante caduta della cultura politica di massa. Anche su questo versante le responsabilità della sinistra sono rilevanti. Se migliaia di giovani seguono, non solo sul web ma nelle piazze, un comico che produce politica predicando l’antipolitica, vuol dire che c’è un vuoto culturale dovuto a un vuoto di iniziative, di lotta politica, di comportamenti esemplari. La campagna elettorale serve anche a segnalare fenomeni e fatti politici, sociali e culturali, su cui è bene riflettere per costruire il futuro.
Seguendo questo ragionamento dico che si sottovaluta un fatto di enorme rilievo: è la terza volta che gli italiani sono chiamati a votare con una legge che nega agli elettori un giudizio sui candidati al Parlamento. C’è una democrazia dimezzata: regalo della destra, su cui il centrosinistra non ha fatto una battaglia parlamentare e di massa, con il popolo truffato. Mi ha colpito come il senatore Monti replicando, con una lettera al Corriere, alla critica di Galli Della Loggia sul ruolo dei «notabili» ha giustificato l’inclusione nelle liste del suo movimento-partito di alcune personalità. Non sono «notabili», ha detto, ma intellettuali competenti che ho collocato nella testa di lista. Cioè li nomina deputati. In effetti i «notabili» con metodi discutibili cercano e hanno consensi, cioè voti. Nell’epoca in cui viviamo c’è un notabilato che non fa i conti con gli elettori. Lo stesso criterio ha usato Bersani per un vasto gruppo di persone che non ha partecipato alle primarie. E quelli che vi hanno partecipato non l’hanno fatto per essere, come in Usa, candidati a sfidare in un collegio l’avversario, ma per essere nominati deputati.
Il Cavaliere non ha avuto gli scrupoli di Monti e Bersani: ha nominato suoi fans, competenti o ignoranti, onesti o disonesti, ma «a servizio» della causa non solo della destra (il che sarebbe logico) ma di una persona e di Mediaset.
E in ogni caso pronti a votare tutto, anche per Ruby nipote di Mubarak. E che dire della lista di Ingroia dove si sono radunati con Di Pietro reduci di guerre perdute? I verdi al verde di elettori, rifondatori del comunismo familiare senza popolo in cerca di nomina. Ingroia con questa armata brancaleone dovrebbe svelare agli italiani, sul piano politico, la «vera storia» della trattativa Stato-mafia. Mistificazioni. Conclusione. I sondaggi e soprattutto la razionalità ci dicono che il centrosinistra, ottenendo il 35% dei voti, avrà con il Porcellum il 55% dei deputati e non si sa quanti senatori. Nella situazione di questo Paese si possono fare grandi e forti riforme con il 35% dei consensi reali? Monti e i suoi amici considerano un successo se toccano il 15%. Il Professore pensa di governare con questi consensi reali? Vuole continuare a giocare con la storiella dei «riformisti che sono a sinistra e a destra» per governare? Non è venuto il momento per Monti, Bersani e Vendola di dire agli elettori come stanno le cose e cioè che l’accordo tra i due schieramenti è obbligato dai fatti e spiegare cosa vogliono e possono fare insieme?
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l’Unità 18.2.13
Vendola, l’ossessione del candidato Ingroia
Il magistrato continua ad attaccare il leader di Sel:
«Chi lo vota fa una scelta di centrodestra, perché sta con il Pd, che ha già fatto l’accordo con Monti»
di Rachele Gonnelli
E’ ambiguo, nel senso di duplice, l’atteggiamento di Antonio Ingroia nei confronti di Beppe Grillo, che pure è il mittente di molti dei suoi discorsi e pensieri. Da una parte pare invidiarlo e blandirlo, dall’altra lo attacca duramente. Rivalità. Ieri il «partigiano della Costituzione» era a Perugia, in una Sala dei Notari piena anche se non proprio grande come la piazza Castello di Torino e protestava di essere ignorato dalla grande stampa «perché Sky non viene a intervistare me a casa mia?» per poi attaccare Grillo come super-ricco ed evasore fiscale «è per questo che non mi risponde sulla proposta di sequestro dei patrimoni illeciti e sulla patrimoniale?» e contemporaneamente per tendergli la mano. «Sono tanti i punti programmatici comuni con il Movimento 5 Stelle ma lui strepita senza proporre niente di concreto».
Attacca tutti, Ingroia, anche Monti e Bersani naturalmente, in questo finale di campagna elettorale con lo scenario di una tangentopoli che per l’ex magistrato palermitano «è solo la continuazione delle precedente, però allargata a macchia d’olio».
Ma quello a cui proprio non concede nulla e non dà quartiere è Nichi Vendola. Perché? È sempre la storia del taxi, Vendola «si è accordato con il Pd per assicurarsi l’ingresso in Parlamento», «ha sottoscritto un accordo programmatico che già comprendeva l’accordo con Monti e ora non può dire di non essere d’accordo». Mentre Rivoluzione civile è «senza alleanze, senza taxi» e quindi «con le mani libere, non legata a lobby e poteri forti». Un refrain un tantino vittimistico. Anche quando, in serata, torna ad attaccare Mario Monti con un twitter accusandolo di accettare il confronto solo «con i suoi ex sostenitori», «ha paura di confrontarsi con me».
Un giovane intervistatore di una emittente perugina, Umbria24, gli chiede candido: perché un elettore dovrebbe votare voi invece di Vendola? E poi anche: alla fine non ha timore di favorire il centrodestra? La risposta è sempre la stessa. «Vendola sta con Bersani, che fa il governo con Monti che è di centrodestra». Salvo poi dire in coda che è sempre possibile una convergenza programmatica su singole tematiche e proposte. Purché le iniziative siano le sue, come la proposta di legge Ingroia-La Torre sulle confische dei patrimoni frutto di traffici illeciti, di mafia, di corruzione e di evasione fiscale o come la riforma del processo, per sveltire i procedimenti e allungare le prescrizioni: una delle riforme, quella della giustizia, che Ingroia vede, specularmente a Berlusconi, come priorità della prossima legislatura.
L’ex pm di Palermo a chi gli rimprovera di aver rimesso in piedi una coalizione molto simile alla sinistra Arcobaleno non nega che quell’armata Brancaleone fosse «un’accozzaglia di forze politiche», senza colla dunque. Ma continua a spacciarsi come portavoce di un «movimento nuovo, autonomo dai partiti che vi hanno aderito». Quanto a chi paga le spese dei manifesti e delle trasferte, lui dice di aver vinto diverse cause e di pagare le spese in parte con quei soldi. Ma per la trasparenza dei conti c’è da aspettare.
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Re: Come se ne viene fuori ?
“Se dunque volessimo tenere la lista delle nostre responsabilità, tragicamente ci troveremmo a figurare davanti ai nostri figli come mandanti esclusivi di questo disastro.”
Antonello Caporale
Sotto le macerie – 147
Cronaca di un affondamento - 97
I giorni della follia che precedono il disastro…….ovvero, l’ultima fase della dittatura delle tdc – 75
Perché Bill Emmott ha ragione da vendere - 51
MAY DAY,…….. MAY DAY,…….. MAY DAY – 16
Il sistema non regge più, è saltato.
Corriere 18.2.13
Debiti Ds, «ancora 100 milioni»
di A. Bac.
ROMA — «Il debito dei Ds verso le banche? Non ammonta neanche a 100 milioni. Ed è relativo ai mutui agevolati contratti da L'Unità spa in liquidazione, il cui rimborso il partito si è accollato». Ugo Sposetti, storico tesoriere dei Ds, ridimensiona l'allarme lanciato ieri dal Fatto quotidiano circa il «buco» nelle casse del partito che è confluito nel Pd. Sposetti spiega che finora non è stata possibile alcuna transazione con le banche perché i mutui contratti dai giornali (di partito o meno) fino al 2000 sono stati assistiti, grazie a una legge del 1987, da una garanzia dello Stato. Per questo gli istituti di credito preferiscono aspettare il rimborso totale pubblico anziché accontentarsi di quello parziale offerto dal partito. Intanto nel 2011, secondo il rendiconto dei Ds, le banche hanno recuperato 20 milioni pignorando i contributi elettorali e riducendo il debito pregresso a 101 milioni. Dal 2012 alcune banche hanno deciso di chiudere la partita rifacendosi sui beni donati dai Ds alle fondazioni.
Antonello Caporale
Sotto le macerie – 147
Cronaca di un affondamento - 97
I giorni della follia che precedono il disastro…….ovvero, l’ultima fase della dittatura delle tdc – 75
Perché Bill Emmott ha ragione da vendere - 51
MAY DAY,…….. MAY DAY,…….. MAY DAY – 16
Il sistema non regge più, è saltato.
Corriere 18.2.13
Debiti Ds, «ancora 100 milioni»
di A. Bac.
ROMA — «Il debito dei Ds verso le banche? Non ammonta neanche a 100 milioni. Ed è relativo ai mutui agevolati contratti da L'Unità spa in liquidazione, il cui rimborso il partito si è accollato». Ugo Sposetti, storico tesoriere dei Ds, ridimensiona l'allarme lanciato ieri dal Fatto quotidiano circa il «buco» nelle casse del partito che è confluito nel Pd. Sposetti spiega che finora non è stata possibile alcuna transazione con le banche perché i mutui contratti dai giornali (di partito o meno) fino al 2000 sono stati assistiti, grazie a una legge del 1987, da una garanzia dello Stato. Per questo gli istituti di credito preferiscono aspettare il rimborso totale pubblico anziché accontentarsi di quello parziale offerto dal partito. Intanto nel 2011, secondo il rendiconto dei Ds, le banche hanno recuperato 20 milioni pignorando i contributi elettorali e riducendo il debito pregresso a 101 milioni. Dal 2012 alcune banche hanno deciso di chiudere la partita rifacendosi sui beni donati dai Ds alle fondazioni.
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- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
“Se dunque volessimo tenere la lista delle nostre responsabilità, tragicamente ci troveremmo a figurare davanti ai nostri figli come mandanti esclusivi di questo disastro.”
Antonello Caporale
Sotto le macerie – 149
Cronaca di un affondamento - 99
I giorni della follia che precedono il disastro…….ovvero, l’ultima fase della dittatura delle tdc – 77
Perché Bill Emmott ha ragione da vendere - 53
MAY DAY,…….. MAY DAY,…….. MAY DAY – 18
Il sistema non regge più, è saltato.
Il vice Berlusconi ad honorem, Pierazzurro Casini in Caltagirone, solo venerdì scorso si è sentito in dovere di superare il maestro nello sparare la più grossa del giorno.
“ Monti e l’Udc hanno salvato l’Italia”. Il che fa il pari con la promessa dei 4 milioni di posti di lavoro. Sono convinti che chi la spara più grossa vince.
Questa casta morente, “ultimo atto”, cerca in tutti i modi di sopravvivere in qualche modo.
Ieri Monti ha dichiarato: Gli italiani non sono minorati
Se fosse convinto e coerente con quanto afferma, dovrebbe mettere un tappo in bocca al bel Pier spara cazzate.
C’è un’Italia che si sta ribellando a questi masnadieri pinocchioni che non sanno più cosa inventarsi per farli fessi ancora una volta di più, e nella disperazione si rivolgono al comico genovese pur sapendo che non ha una squadra per governare e non ha proposte gratificanti.
Il denominatore comune è solo la speranza di poter cacciare tutti quanti i masnadieri pinocchioni prima che tutto passi alla piazza.
Piercamillo Davigo, lo scorso anno sul libro “Mani Pulite, venti anni dopo”, scrisse che la magistratura non poteva andare oltre nel suo operato per non invadere il campo della politica.
Ma i politici si sono regolarmente ripetuti portando allo sfascio il Paese solo diciott’anni dopo.
Adesso la situazione è più grave di allora perché non c’era una crisi mondiale di queste proporzioni.
Ci vogliono economisti di valore per trovare soluzioni ad hoc. Ma soprattutto ci vuole un primo ministro di polso che abbia chiaro il quadro completo della situazione e che abbia la forza e l’autorevolezza di imporre una linea ferma per uscire dal pantano della morta gora.
I problemi reali del Paese non sono di certo quelli della casta, che farfuglia solo titoli di capitoli ma NON ha la soluzione in tasca.
Le notizie di stamani:
Auto, immatricolazioni a picco in Europa
A gennaio -8,7%, gruppo Fiat -12, 3%
Nella Ue a 27 paesi è peggior dato dal 1990. Sul Lingotto
pesano cali Alfa Romeo e Lancia -Chrysler
http://www.corriere.it/economia/13_febb ... a8d7.shtml
**
Draghi sta esagerando nell’imitare San Filippo Neri: “ State buoni se potete”
AUDIZIONE ALLA COMMISSIONE AFFARI ECONOMICI E MONETARI DEL PARLAMENTO UE
Draghi: ripresa graduale a partire da metà anno
Il presidente Bce: «Ancora nessun miglioramento dell'economia reale». Servono «più sforzi» per emergere
http://www.corriere.it/economia/13_febb ... d669.shtml
Uno spettro si aggira per l’Europa, “Si chiama povertà”
L’anno scorso:
Citroën | euronews
it.euronews.com › A- Z Indice del sito
A soffrire sono specialmente Psa e Renault. Il piano di… 25/07/2012. Peugeot: primo semestre 2012 in rosso, piano tagli + 1,5 Mld entro il 2015. Si chiude in ... Peugeot Citroen annuncia il taglio di 8000 posti di lavoro in Francia. Entro il 2014 .
**
PSA Peugeot Citroen si prepara a tagliare 11 mila posti di lavoro
http://www.omniauto.it/.../psa-peugeot- ... are-11-mil...
11/feb/2009 – PSA Peugeot Citroen si prepara a tagliare 11 mila posti di lavoro; Nel 2008 crolla il ... Jean-Luc Vergne, ha dichiarato in queste ore che gli esuberi potrebbero toccare quota ... 20/01/2013 Peugeot 205 Turbo 16, gli artigli del Leone nei rally ... 11000 persone licenziate in tutto il mondo ad eccezione della ...
**
La Germania si salva dall’ingresso nella recessione nell’ultimo quadrimestre per solo uno striminzito + 0,7.
Germania, Pil 2012 fa +0,7% deludendo le attese. Al via il rimpatrio ...
http://www.ilfattoquotidiano.it › Zonaeuro
15/gen/2013 – Sale il Pil in Germania, ma nel 2012 si assesta al di sotto delle aspettative. Secondo quanto comunica l'istituto federale di statistica tedesco, ..
Tutti fanno finta di non ricordare quello che ha detto solo un mese fa Juncker.
Juncker cita Marx davanti al parlamento Ue: contro la crisi «salario ...
http://www.ilsole24ore.com › Notizie › Europa
10/gen/2013 – Secondo Juncker bisogna ritrovare la dimensione sociale dell'unione economica e monetaria con misure come il salario minimo in tutti i Paesi ...
*
Juncker cita Marx: «Salario minimo per tutti» - Economia - l'Unità ...
http://www.unita.it › Economia
10/gen/2013 – Non è lo «spettro che si aggira per l'Europa» evocato nell'incipit del Manifesto del partito comunista, ma è il presidente dell'Eurogruppo Jean ...
*
Juncker: «Salario minimo per tutta l'area euro» Draghi: «Crescita ...
http://www.corriere.it › Economia
10/gen/2013 – L'allarme del presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker ha ...credibilità e approvazione della classe operaia, per dirla con Marx».
*
Marx entra in parlamento. Juncker: "Salario minimo per tutta l'area ...
247.libero.it/.../marx-entra-in-parlamento-juncker-salario-minimo-pe...
10/gen/2013 – Marx al Parlamento europeo. Il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, in audizione ha affermato la necessità di definire salari ...
Antonello Caporale
Sotto le macerie – 149
Cronaca di un affondamento - 99
I giorni della follia che precedono il disastro…….ovvero, l’ultima fase della dittatura delle tdc – 77
Perché Bill Emmott ha ragione da vendere - 53
MAY DAY,…….. MAY DAY,…….. MAY DAY – 18
Il sistema non regge più, è saltato.
Il vice Berlusconi ad honorem, Pierazzurro Casini in Caltagirone, solo venerdì scorso si è sentito in dovere di superare il maestro nello sparare la più grossa del giorno.
“ Monti e l’Udc hanno salvato l’Italia”. Il che fa il pari con la promessa dei 4 milioni di posti di lavoro. Sono convinti che chi la spara più grossa vince.
Questa casta morente, “ultimo atto”, cerca in tutti i modi di sopravvivere in qualche modo.
Ieri Monti ha dichiarato: Gli italiani non sono minorati
Se fosse convinto e coerente con quanto afferma, dovrebbe mettere un tappo in bocca al bel Pier spara cazzate.
C’è un’Italia che si sta ribellando a questi masnadieri pinocchioni che non sanno più cosa inventarsi per farli fessi ancora una volta di più, e nella disperazione si rivolgono al comico genovese pur sapendo che non ha una squadra per governare e non ha proposte gratificanti.
Il denominatore comune è solo la speranza di poter cacciare tutti quanti i masnadieri pinocchioni prima che tutto passi alla piazza.
Piercamillo Davigo, lo scorso anno sul libro “Mani Pulite, venti anni dopo”, scrisse che la magistratura non poteva andare oltre nel suo operato per non invadere il campo della politica.
Ma i politici si sono regolarmente ripetuti portando allo sfascio il Paese solo diciott’anni dopo.
Adesso la situazione è più grave di allora perché non c’era una crisi mondiale di queste proporzioni.
Ci vogliono economisti di valore per trovare soluzioni ad hoc. Ma soprattutto ci vuole un primo ministro di polso che abbia chiaro il quadro completo della situazione e che abbia la forza e l’autorevolezza di imporre una linea ferma per uscire dal pantano della morta gora.
I problemi reali del Paese non sono di certo quelli della casta, che farfuglia solo titoli di capitoli ma NON ha la soluzione in tasca.
Le notizie di stamani:
Auto, immatricolazioni a picco in Europa
A gennaio -8,7%, gruppo Fiat -12, 3%
Nella Ue a 27 paesi è peggior dato dal 1990. Sul Lingotto
pesano cali Alfa Romeo e Lancia -Chrysler
http://www.corriere.it/economia/13_febb ... a8d7.shtml
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Draghi sta esagerando nell’imitare San Filippo Neri: “ State buoni se potete”
AUDIZIONE ALLA COMMISSIONE AFFARI ECONOMICI E MONETARI DEL PARLAMENTO UE
Draghi: ripresa graduale a partire da metà anno
Il presidente Bce: «Ancora nessun miglioramento dell'economia reale». Servono «più sforzi» per emergere
http://www.corriere.it/economia/13_febb ... d669.shtml
Uno spettro si aggira per l’Europa, “Si chiama povertà”
L’anno scorso:
Citroën | euronews
it.euronews.com › A- Z Indice del sito
A soffrire sono specialmente Psa e Renault. Il piano di… 25/07/2012. Peugeot: primo semestre 2012 in rosso, piano tagli + 1,5 Mld entro il 2015. Si chiude in ... Peugeot Citroen annuncia il taglio di 8000 posti di lavoro in Francia. Entro il 2014 .
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PSA Peugeot Citroen si prepara a tagliare 11 mila posti di lavoro
http://www.omniauto.it/.../psa-peugeot- ... are-11-mil...
11/feb/2009 – PSA Peugeot Citroen si prepara a tagliare 11 mila posti di lavoro; Nel 2008 crolla il ... Jean-Luc Vergne, ha dichiarato in queste ore che gli esuberi potrebbero toccare quota ... 20/01/2013 Peugeot 205 Turbo 16, gli artigli del Leone nei rally ... 11000 persone licenziate in tutto il mondo ad eccezione della ...
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La Germania si salva dall’ingresso nella recessione nell’ultimo quadrimestre per solo uno striminzito + 0,7.
Germania, Pil 2012 fa +0,7% deludendo le attese. Al via il rimpatrio ...
http://www.ilfattoquotidiano.it › Zonaeuro
15/gen/2013 – Sale il Pil in Germania, ma nel 2012 si assesta al di sotto delle aspettative. Secondo quanto comunica l'istituto federale di statistica tedesco, ..
Tutti fanno finta di non ricordare quello che ha detto solo un mese fa Juncker.
Juncker cita Marx davanti al parlamento Ue: contro la crisi «salario ...
http://www.ilsole24ore.com › Notizie › Europa
10/gen/2013 – Secondo Juncker bisogna ritrovare la dimensione sociale dell'unione economica e monetaria con misure come il salario minimo in tutti i Paesi ...
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Juncker cita Marx: «Salario minimo per tutti» - Economia - l'Unità ...
http://www.unita.it › Economia
10/gen/2013 – Non è lo «spettro che si aggira per l'Europa» evocato nell'incipit del Manifesto del partito comunista, ma è il presidente dell'Eurogruppo Jean ...
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Juncker: «Salario minimo per tutta l'area euro» Draghi: «Crescita ...
http://www.corriere.it › Economia
10/gen/2013 – L'allarme del presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker ha ...credibilità e approvazione della classe operaia, per dirla con Marx».
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Marx entra in parlamento. Juncker: "Salario minimo per tutta l'area ...
247.libero.it/.../marx-entra-in-parlamento-juncker-salario-minimo-pe...
10/gen/2013 – Marx al Parlamento europeo. Il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, in audizione ha affermato la necessità di definire salari ...
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- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Come se ne viene fuori ?
“Se dunque volessimo tenere la lista delle nostre responsabilità, tragicamente ci troveremmo a figurare davanti ai nostri figli come mandanti esclusivi di questo disastro.”
Antonello Caporale
Sotto le macerie – 150
Cronaca di un affondamento - 100
I giorni della follia che precedono il disastro…….ovvero, l’ultima fase della dittatura delle tdc – 78
Perché Bill Emmott ha ragione da vendere - 54
MAY DAY,…….. MAY DAY,…….. MAY DAY – 19
Il tutto è in perfetta linea con l’intelligenza di questa casta. Quanto a furbizia ne ha da vendere, ma d’intelligenza molto, molto, meno.
A febbraio non eravamo mai andati a votare. In prevalenza in primavera, e le ragioni sono evidenti.
Se il maltempo sarà confermato al Nord, sono possibili “crosse sorpresinen”.
- MALTEMPONI
-
- - LA MOSSA FURBASTRA DEI PARTITONI DI PIAZZARE LE ELEZIONI A FINE FEBBRAIO, PERIODO IN CUI NEVICA E FA FREDDO, GLI SI POTREBBE RITORCERE CONTRO
-
- - SE IL METEO DOVESSE ESSERE SPIETATO COME SEMBRA, SOPRATTUTTO AL NORD, L’ELETTORATO CHE AVREBBE PIÙ PROBLEMI A RECARSI ALLE URNE È QUELLO DEGLI ANZIANI, E QUINDI QUELLO PIÙ LEGATO AI PARTITI TRADIZIONALI
-
- - PD, PDL E LEGA POTREBBERO PERDERE PARECCHI CONSENSI...
Dino Martirano per "Corriere.it"
Arriva l'«Orso siberiano» e l'Italia, spaccata a metà, andrà a votare con le scarpe da neve al Nord, con l'ombrello al Centro e, forse, in maniche di camicia al Sud. Nella storia repubblicana, è la prima volta che le urne si aprono in pieno inverno: per questo partiti e sondaggisti tengono d'occhio, con qualche punta d'ansia, le previsioni del tempo. Che sono bruttine a partire da giovedì 21, in peggioramento per venerdì 22 con «neve copiosa al Nord» e in Toscana, mentre domenica sono previste nevicate anche a quote basse a Nordovest e in Emilia.
Insomma, il fattore meteo stavolta avrebbe una sua influenza sull'esito del voto anche perché se l'Italia invecchia diventa più anziano anche il corpo elettorale: gli ultrasessantenni sono circa 15 milioni e rappresentano il 30% degli aventi diritto. Quanti di loro non andranno al seggio se, domenica e lunedì mattina, le condizioni del tempo saranno proibitive?
BERLUSCONI BERSANI MONTI GRILLO E LA PREGHIERA DELLE URNE
Dipende dalla regione interessata dal maltempo e dall'efficienza dei sistemi di trasporto pubblico, spiega il sondaggista Nicola Piepoli, che racconta un aneddoto tutto milanese: «In vita mia, ho visto solo due volte il tram della linea 24 deragliare a causa della neve. Bene, in tutte e due le occasioni, io e gli altri passeggeri siamo scesi dalla vettura e abbiamo continuato a piedi...».
Eppure, nonostante la spiccata attitudine dei settentrionali a cavarsela bene con pioggia, neve e ghiaccio, è vero che il maltempo potrebbe penalizzare di più i partiti di governo (Pdl, Pd, Lista Monti e centristi) rispetto alle forze politiche del cosiddetto polo dello «Stato nascente» (Movimento Cinque Stelle, Rivoluzione civile, Fare per Fermare il declino)? «È ovvio», spiega Piepoli, «perché l'elettorato movimentista è più giovane, più vivo, e quindi maggiormente disposto ad affrontare qualsiasi tipo di tempo».
E i numeri non sono indifferenti, va avanti il sondaggista: «Su 15 milioni di anziani, con condizioni metereologiche normali, probabilmente andranno votare 12 milioni di ultra sessantenni... Ma se cade tanta neve, potrebbe succedere che i votanti con i capelli bianchi calino a 10 se non a 9 milioni...».
Se dovesse essere davvero questo il dato di un'affluenza in calo a causa del maltempo, tra Pdl e Pd chi perderà di più? «Esattamente nella stessa misura», ipotizza il vicepresidente dell'Swg di Trieste, Maurizio Pessato, che non prevede grandi scostamenti sulla percentuale dei votanti. Invece il professore Roberto D'Alimonte, che insegna Scienze del governo e della comunicazione pubblica alla Luiss, ritiene che il «cattivo tempo penalizzerebbe di più l'elettorato di Berlusconi» perché «si tratta di persone generalmente meno motivate rispetto a chi vota per il centrosinistra». E poi ci potrebbe essere un effetto maltempo più accentuato sulla Lega che ha il suo elettorato concentrato al Nord dove le previsioni meteo sono più critiche.
I grandi partiti, comunque, dicono di non aver paura del cattivo tempo anche se in casa Pdl si registra qualche apprensione in più. «Ormai la data del voto è fissata e ce la teniamo», osserva il responsabile della macchina elettorale Ignazio Abrignani che è in giro nelle Marche per la campagna elettorale: «Qui nelle Marche, per esempio, nei centri più in alto ci potrebbe essere qualche problema con la neve e il maltempo...». Per Maurizio Migliavacca, storico capo della macchina elettorale del Pd, il maltempo invece «non provocherà scostamenti significativi sui dati dell'affluenza» anche perché, «tra la domenica e lunedì mattina, ci si può organizzare per uscire di casa».
Antonello Caporale
Sotto le macerie – 150
Cronaca di un affondamento - 100
I giorni della follia che precedono il disastro…….ovvero, l’ultima fase della dittatura delle tdc – 78
Perché Bill Emmott ha ragione da vendere - 54
MAY DAY,…….. MAY DAY,…….. MAY DAY – 19
Il tutto è in perfetta linea con l’intelligenza di questa casta. Quanto a furbizia ne ha da vendere, ma d’intelligenza molto, molto, meno.
A febbraio non eravamo mai andati a votare. In prevalenza in primavera, e le ragioni sono evidenti.
Se il maltempo sarà confermato al Nord, sono possibili “crosse sorpresinen”.
- MALTEMPONI
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- - LA MOSSA FURBASTRA DEI PARTITONI DI PIAZZARE LE ELEZIONI A FINE FEBBRAIO, PERIODO IN CUI NEVICA E FA FREDDO, GLI SI POTREBBE RITORCERE CONTRO
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- - SE IL METEO DOVESSE ESSERE SPIETATO COME SEMBRA, SOPRATTUTTO AL NORD, L’ELETTORATO CHE AVREBBE PIÙ PROBLEMI A RECARSI ALLE URNE È QUELLO DEGLI ANZIANI, E QUINDI QUELLO PIÙ LEGATO AI PARTITI TRADIZIONALI
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- - PD, PDL E LEGA POTREBBERO PERDERE PARECCHI CONSENSI...
Dino Martirano per "Corriere.it"
Arriva l'«Orso siberiano» e l'Italia, spaccata a metà, andrà a votare con le scarpe da neve al Nord, con l'ombrello al Centro e, forse, in maniche di camicia al Sud. Nella storia repubblicana, è la prima volta che le urne si aprono in pieno inverno: per questo partiti e sondaggisti tengono d'occhio, con qualche punta d'ansia, le previsioni del tempo. Che sono bruttine a partire da giovedì 21, in peggioramento per venerdì 22 con «neve copiosa al Nord» e in Toscana, mentre domenica sono previste nevicate anche a quote basse a Nordovest e in Emilia.
Insomma, il fattore meteo stavolta avrebbe una sua influenza sull'esito del voto anche perché se l'Italia invecchia diventa più anziano anche il corpo elettorale: gli ultrasessantenni sono circa 15 milioni e rappresentano il 30% degli aventi diritto. Quanti di loro non andranno al seggio se, domenica e lunedì mattina, le condizioni del tempo saranno proibitive?
BERLUSCONI BERSANI MONTI GRILLO E LA PREGHIERA DELLE URNE
Dipende dalla regione interessata dal maltempo e dall'efficienza dei sistemi di trasporto pubblico, spiega il sondaggista Nicola Piepoli, che racconta un aneddoto tutto milanese: «In vita mia, ho visto solo due volte il tram della linea 24 deragliare a causa della neve. Bene, in tutte e due le occasioni, io e gli altri passeggeri siamo scesi dalla vettura e abbiamo continuato a piedi...».
Eppure, nonostante la spiccata attitudine dei settentrionali a cavarsela bene con pioggia, neve e ghiaccio, è vero che il maltempo potrebbe penalizzare di più i partiti di governo (Pdl, Pd, Lista Monti e centristi) rispetto alle forze politiche del cosiddetto polo dello «Stato nascente» (Movimento Cinque Stelle, Rivoluzione civile, Fare per Fermare il declino)? «È ovvio», spiega Piepoli, «perché l'elettorato movimentista è più giovane, più vivo, e quindi maggiormente disposto ad affrontare qualsiasi tipo di tempo».
E i numeri non sono indifferenti, va avanti il sondaggista: «Su 15 milioni di anziani, con condizioni metereologiche normali, probabilmente andranno votare 12 milioni di ultra sessantenni... Ma se cade tanta neve, potrebbe succedere che i votanti con i capelli bianchi calino a 10 se non a 9 milioni...».
Se dovesse essere davvero questo il dato di un'affluenza in calo a causa del maltempo, tra Pdl e Pd chi perderà di più? «Esattamente nella stessa misura», ipotizza il vicepresidente dell'Swg di Trieste, Maurizio Pessato, che non prevede grandi scostamenti sulla percentuale dei votanti. Invece il professore Roberto D'Alimonte, che insegna Scienze del governo e della comunicazione pubblica alla Luiss, ritiene che il «cattivo tempo penalizzerebbe di più l'elettorato di Berlusconi» perché «si tratta di persone generalmente meno motivate rispetto a chi vota per il centrosinistra». E poi ci potrebbe essere un effetto maltempo più accentuato sulla Lega che ha il suo elettorato concentrato al Nord dove le previsioni meteo sono più critiche.
I grandi partiti, comunque, dicono di non aver paura del cattivo tempo anche se in casa Pdl si registra qualche apprensione in più. «Ormai la data del voto è fissata e ce la teniamo», osserva il responsabile della macchina elettorale Ignazio Abrignani che è in giro nelle Marche per la campagna elettorale: «Qui nelle Marche, per esempio, nei centri più in alto ci potrebbe essere qualche problema con la neve e il maltempo...». Per Maurizio Migliavacca, storico capo della macchina elettorale del Pd, il maltempo invece «non provocherà scostamenti significativi sui dati dell'affluenza» anche perché, «tra la domenica e lunedì mattina, ci si può organizzare per uscire di casa».
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Re: Come se ne viene fuori ?
“Se dunque volessimo tenere la lista delle nostre responsabilità, tragicamente ci troveremmo a figurare davanti ai nostri figli come mandanti esclusivi di questo disastro.”
Antonello Caporale
Sotto le macerie – 151
Cronaca di un affondamento - 101
I giorni della follia che precedono il disastro…….ovvero, l’ultima fase della dittatura delle tdc – 79
Perché Bill Emmott ha ragione da vendere - 55
MAY DAY,…….. MAY DAY,…….. MAY DAY – 20
B.
"CON CAIRO LA7 MENO DI SINISTRA"
La tv di Telecom (e la Rai) monopolizzano la campagna elettorale
http://www.huffingtonpost.it/
***
Ringraziamo il duca conte Dalemoni & Compagni per averlo ancora tra le palle con proposte minacciose.
Se compra una Tv perché secondo lui ci sia meno sinistra, …………………significa che questo non è intenzionato a mollare.
Lascia o raddoppia??????
Antonello Caporale
Sotto le macerie – 151
Cronaca di un affondamento - 101
I giorni della follia che precedono il disastro…….ovvero, l’ultima fase della dittatura delle tdc – 79
Perché Bill Emmott ha ragione da vendere - 55
MAY DAY,…….. MAY DAY,…….. MAY DAY – 20
B.
"CON CAIRO LA7 MENO DI SINISTRA"
La tv di Telecom (e la Rai) monopolizzano la campagna elettorale
http://www.huffingtonpost.it/
***
Ringraziamo il duca conte Dalemoni & Compagni per averlo ancora tra le palle con proposte minacciose.
Se compra una Tv perché secondo lui ci sia meno sinistra, …………………significa che questo non è intenzionato a mollare.
Lascia o raddoppia??????
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Re: Come se ne viene fuori ?
da Il Fatto quotidiano
"A Grillo dico che non si vince sulle macerie, sulle macerie sta bene solo chi ha i soldi. Se in Parlamento ci saranno i grillini ci sarà da fare uno scouting per capire se intendono essere eterodiretti o partecipare senza vincoli di mandato. Non è campagna acquisti ma li testeremo sui fatti”. Lo afferma il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, intervistato da Corriere.it.
Dopo questa e la dichiarazione fatta da Crocetta "Io li ho sempre considerati politici – spiega il governatore – nel mio modo di vedere le cose li considero persino alleati, nonostante i partiti che sostengono il governo li guardino magari con diffidenza. "
si può anche ritenere cha il centrosinistra al Senato non avrà bisogno di una larga maggioranza se
le cose da fare ( e sono tante) hanno l'approvazione dei 5 Stelle.
"A Grillo dico che non si vince sulle macerie, sulle macerie sta bene solo chi ha i soldi. Se in Parlamento ci saranno i grillini ci sarà da fare uno scouting per capire se intendono essere eterodiretti o partecipare senza vincoli di mandato. Non è campagna acquisti ma li testeremo sui fatti”. Lo afferma il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, intervistato da Corriere.it.
Dopo questa e la dichiarazione fatta da Crocetta "Io li ho sempre considerati politici – spiega il governatore – nel mio modo di vedere le cose li considero persino alleati, nonostante i partiti che sostengono il governo li guardino magari con diffidenza. "
si può anche ritenere cha il centrosinistra al Senato non avrà bisogno di una larga maggioranza se
le cose da fare ( e sono tante) hanno l'approvazione dei 5 Stelle.
Chi c’è in linea
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