ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Non so, ma io vedo tanti, ma tanti grillini intorno a me!
Persone di tutti tipi, di destra, di sinistra con il minimo comune denominatore: schifati dalla politica.
Pensateci bene, se un terzo degli italiani schifati dalla politica voterebbe M5S ... altro che sondaggi, perché chi vota M5S non lo dice, lo fa! (c'è un bellissimo articolo di Gramellini a riguardo)
Ricordiamoci la Sicilia ...
Persone di tutti tipi, di destra, di sinistra con il minimo comune denominatore: schifati dalla politica.
Pensateci bene, se un terzo degli italiani schifati dalla politica voterebbe M5S ... altro che sondaggi, perché chi vota M5S non lo dice, lo fa! (c'è un bellissimo articolo di Gramellini a riguardo)
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Sondaggetto della Ghisleri...
http://www.scenaripolitici.com/2013/02/ ... -bari.html
Altro sondaggino...
http://www.scenaripolitici.com/2013/02/ ... oreal.html
Siamo in entrambi i casi sul +4/+5
Su tutto aleggia l'incognita Grillo...
http://www.scenaripolitici.com/2013/02/ ... -bari.html
Altro sondaggino...
http://www.scenaripolitici.com/2013/02/ ... oreal.html
Siamo in entrambi i casi sul +4/+5
Su tutto aleggia l'incognita Grillo...
Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Ma la Ghisleri da i numeri?Maucat ha scritto:Sondaggetto della Ghisleri...
http://www.scenaripolitici.com/2013/02/ ... -bari.html
Altro sondaggino...
http://www.scenaripolitici.com/2013/02/ ... oreal.html
Siamo in entrambi i casi sul +4/+5
Su tutto aleggia l'incognita Grillo...
Il cardinale di Piacenza e quello di Monza Brianza sarebbero pari?
E da dove escono gli 8-9 cardinali dell'arcivescovo di Bari?
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
mariok ha scritto:Ma la Ghisleri da i numeri?Maucat ha scritto:Sondaggetto della Ghisleri...
http://www.scenaripolitici.com/2013/02/ ... -bari.html
Altro sondaggino...
http://www.scenaripolitici.com/2013/02/ ... oreal.html
Siamo in entrambi i casi sul +4/+5
Su tutto aleggia l'incognita Grillo...
Il cardinale di Piacenza e quello di Monza Brianza sarebbero pari?
E da dove escono gli 8-9 cardinali dell'arcivescovo di Bari?
>Ma la Ghisleri da i numeri?
ELEZIONI, TUTTO PUÒ SUCCEDERE
(Antonio Padellaro).
17/02/2013 di triskel182
Lo spettro dei sondaggi ignoti (noti a tutti e vietati al popolo bue perché a una settimana dal voto potrebbe, pensate, suggestionarsi) si aggira per le stanze dei partiti mettendo un po’ di strizza allo “squadrone” di Bersani e un po’ di doping nelle borracce di Berlusconi che millanta il premio di maggioranza al fotofinish.
Insomma, la schedina elettorale così scontata un mese fa appare improvvisamente stravolta da quel maledetto 20-30 per cento che insiste a non rivelarsi, robusta quota accantonata dai sondaggisti nella insondabile categoria dell’incertezza, più adatta alle previsioni del tempo.
Ed ecco che torna la tripla come nel vecchio Totocalcio e la campagna elettorale più sfigata che si ricordi (ci mancavano pure le dimissioni del Papa) potrebbe riservare una coda sorprendente quanto velenosa.
1 – “Guardate che non abbiamo ancora vinto”: da quando D’Alema li ha bruscamente riportati alla realtà, nel Pd hanno smesso di assegnarsi i ministeri e convivono con l’incubo del 2006.
Con la formidabile Unione che si mangiò 15 punti di vantaggio e in una notte di tregenda si ridusse a contare gli spiccioli, i famosi 24 mila voti (e come andò a finire al conseguente governo Prodi lo sappiamo).
Ora si cerca di buttare nella mischia finale il popolare Renzi. Che qualcosa sta facendo, dicono le voci di dentro, ma con il braccino corto, forse pensando alle nuove elezioni che verranno, ma queste sono certo malignità.
X – Il Pd vince alla Camera mentre al Senato non vince nessuno.
È il pareggio continuamente evocato, che farebbe felice solo Mario Monti. Accreditato di un modesto 13-15 per cento, il premier che tutto il mondo ci invidia ha ricevuto una spintarella da Napolitano from Obama.
Anche se il Quirinale sdegnosamente nega (“nessuna ingerenza”), si può comprendere che un nome in loden e un governo di larghe intese frullino nella testa del capo dello Stato per evitare la paralisi e quindi l’impetuoso ritorno dello spread. Altrimenti si torna alle urne (vedi Renzi).
2 – Si mormora di una Ghisleri che avrebbe profetizzato il sorpasso della destra sulla sinistra.
Evento incredibile, ma che nelle quote dei bookmaker ora è pagato 5 volte da 7 che erano.
Però, il nuovo Pontefice oscurato da B. sarebbe davvero troppo.
Infine, Grillo. Ieri, a Torino, un’altra grande piazza gremita. Ciò che i sondaggi sanno, ma non dicono, è che nell’esercito degli incerti possono esserci folle di elettori 5Stelle in incognito. Ciò che non sanno, ma dicono, è che il Movimento potrebbe arrivare al 20 per cento. Cento grillini in Parlamento? Tutto può succedere.
Da Il Fatto Quotidiano del 17/02/2013.
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
camillobenso ha scritto:
È il pareggio continuamente evocato, che farebbe felice solo Mario Monti. Accreditato di un modesto 13-15 per cento, il premier che tutto il mondo ci invidia ha ricevuto una spintarella da Napolitano from Obama.
Anche se il Quirinale sdegnosamente nega (“nessuna ingerenza”), si può comprendere che un nome in loden e un governo di larghe intese frullino nella testa del capo dello Stato per evitare la paralisi e quindi l’impetuoso ritorno dello spread. Altrimenti si torna alle urne (vedi Renzi).
.
attacco di demenza senile acuta per il caro Napo.
può succedere in una persona anziana e che ha dato tanto.
oppure ,mooooooooooooooooolto più probabile,può essere che le supercazzole de "il fatto" se ne siano inventata un'altra delle loro...
fattostà che:
o il premier sarà bersande...o si rivota.
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Quello che 100 grillini in Parlamento vuol dire, è maggioranza assoluta di IBC al Senato.
E meglio se sono 101 ....
E meglio se sono 101 ....
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Elezioni Politiche 2013: In Italia sono vietati i sondaggi, in Svizzera ....:
http://www.sondaggibidimedia.com/2013/0 ... gi-in.html
Non sono veri e propri sondaggi, si tratta di una "borsa elettorale" sul modello Iowa Markets.
In tempi di penuria, ci si accontenta anche di questo.
In ottima forma SEL, che raggiunge percentuali migliori della Lega Nord.
http://www.sondaggibidimedia.com/2013/0 ... gi-in.html
Non sono veri e propri sondaggi, si tratta di una "borsa elettorale" sul modello Iowa Markets.
In tempi di penuria, ci si accontenta anche di questo.
In ottima forma SEL, che raggiunge percentuali migliori della Lega Nord.
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
IL PESO DEGLI INCERTI
Voto, 5 milioni scelgono all'ultimo minuto
Quasi uno su tre non ha ancora deciso se astenersi o quale lista sostenere
di RENATO MANNHEIMER
In questi giorni non si possono comunicare i risultati dei sondaggi in corso sulle intenzioni di voto. Ma vi è un dato, pure emerso dagli studi che vengono comunque effettuati anche in questo periodo, del quale si può (e vale la pena) parlare. Lo hanno peraltro anche evocato diversi leader politici nelle loro ultime dichiarazioni. Si tratta del permanere, a pochissimi giorni dal voto, di un numero relativamente elevato di persone che dichiarano tuttora di essere indecise o tentate dall'astensione. Nei mesi scorsi, costoro risultavano ancora di più: a novembre-dicembre raggiungevano - e in certi casi superavano - la metà dell'elettorato. Poi sono gradualmente diminuite. Ma, secondo le ultime rilevazioni, la numerosità di costoro si avvicina ancora al 30%. Vale a dire che, sino a questo momento, quasi un cittadino su tre non ha deciso se e chi votare. Si tratta in larga misura di donne, meno giovani di età, con titolo di studio relativamente basso, spesso residenti al Sud, di professione casalinghe o pensionate e, specialmente, molto poco interessate alla politica. Ne è prova anche il fatto che più di metà degli attuali indecisi o potenziali astenuti dichiara di sentirsi estraneo al posizionamento sul continuum destra-sinistra e si rifiuta (o non è in grado) di collocarsi in una posizione specifica su questa dimensione: insomma, non sa se è di destra, di centro o di sinistra.
Anche per questo, è ragionevole ipotizzare che molti cittadini che si dichiarano indecisi o potenzialmente astenuti sceglieranno alla fine di disertare per davvero le urne: una larga quota di costoro lo ha già fatto in passato e potrebbe confermare questa scelta. Ma una parte, invece, si deciderà a votare. Se si ipotizza che la partecipazione elettorale sarà grosso modo come quella registrata alle ultime consultazioni politiche nel 2008, vale a dire attorno all'80% (osservando i trend della partecipazione alle consultazioni degli ultimi anni, potrebbe però diminuire di un punto o due), si deduce che un altro 10% circa di elettori, cioè più o meno cinque milioni di persone, non ha ancora maturato la propria scelta di voto e che lo farà, probabilmente, negli ultimi giorni.
Peraltro, questa è una consuetudine per una larga parte di cittadini, che si ripete di elezione in elezione. Interrogati, subito dopo le ultime consultazioni, sul momento preciso in cui avevano assunto la loro decisione di voto, molti elettori hanno dichiarato di avere maturato una scelta finale solo all'ultimo momento. In particolare, in occasione delle politiche del 2008, il 12% ha affermato di avere individuato chi votare davvero solo nell'ultima settimana e un altro 8% addirittura il giorno stesso del voto. Nelle Europee del 2009 il numero di decisori «last minute» risulta ancora maggiore: rispettivamente il 14% nell'ultima settimana e il 13% il giorno del voto. Persino molti degli astenuti hanno dichiarato di avere assunto la scelta di disertare le urne negli ultimi giorni prima del voto: si tratta di più dell'11% nelle politiche del 2008 e di oltre il 13% nel 2009.
Insomma, una quota rilevante di cittadini - più di quanto non emerga dai sondaggi in corso e inclusa dunque una parte di quanti dichiarano di avere (forse) già deciso - arriva alla scelta definitiva solo all'ultimo momento, anche in base alle dichiarazioni (e alle promesse) di questo o quell'altro candidato.
Per questo, le battute finali della campagna elettorale saranno decisive per la scelta di molti. Proprio la frequente lontananza dal dibattito politico di buona parte degli indecisi (o potenziali astenuti) li rende sensibili - e per certi versi permeabili - alle proposte dell'ultim'ora, in una certa misura indipendentemente (o quasi) dallo schieramento o dal partito da cui provengono. Non a caso tutti i leader politici stanno cercando di persuadere, con le promesse più varie, questo importante residuo target di elettori. È evidente, al tempo stesso, che le scelte di costoro potranno modificare forse anche radicalmente il quadro che emerge dai sondaggi (inutilmente - e solo parzialmente - segreti) di questi giorni.
Il risultato elettorale di domenica prossima è ancora difficilmente prevedibile.
19 febbraio 2013 | 7:24
Voto, 5 milioni scelgono all'ultimo minuto
Quasi uno su tre non ha ancora deciso se astenersi o quale lista sostenere
di RENATO MANNHEIMER
In questi giorni non si possono comunicare i risultati dei sondaggi in corso sulle intenzioni di voto. Ma vi è un dato, pure emerso dagli studi che vengono comunque effettuati anche in questo periodo, del quale si può (e vale la pena) parlare. Lo hanno peraltro anche evocato diversi leader politici nelle loro ultime dichiarazioni. Si tratta del permanere, a pochissimi giorni dal voto, di un numero relativamente elevato di persone che dichiarano tuttora di essere indecise o tentate dall'astensione. Nei mesi scorsi, costoro risultavano ancora di più: a novembre-dicembre raggiungevano - e in certi casi superavano - la metà dell'elettorato. Poi sono gradualmente diminuite. Ma, secondo le ultime rilevazioni, la numerosità di costoro si avvicina ancora al 30%. Vale a dire che, sino a questo momento, quasi un cittadino su tre non ha deciso se e chi votare. Si tratta in larga misura di donne, meno giovani di età, con titolo di studio relativamente basso, spesso residenti al Sud, di professione casalinghe o pensionate e, specialmente, molto poco interessate alla politica. Ne è prova anche il fatto che più di metà degli attuali indecisi o potenziali astenuti dichiara di sentirsi estraneo al posizionamento sul continuum destra-sinistra e si rifiuta (o non è in grado) di collocarsi in una posizione specifica su questa dimensione: insomma, non sa se è di destra, di centro o di sinistra.
Anche per questo, è ragionevole ipotizzare che molti cittadini che si dichiarano indecisi o potenzialmente astenuti sceglieranno alla fine di disertare per davvero le urne: una larga quota di costoro lo ha già fatto in passato e potrebbe confermare questa scelta. Ma una parte, invece, si deciderà a votare. Se si ipotizza che la partecipazione elettorale sarà grosso modo come quella registrata alle ultime consultazioni politiche nel 2008, vale a dire attorno all'80% (osservando i trend della partecipazione alle consultazioni degli ultimi anni, potrebbe però diminuire di un punto o due), si deduce che un altro 10% circa di elettori, cioè più o meno cinque milioni di persone, non ha ancora maturato la propria scelta di voto e che lo farà, probabilmente, negli ultimi giorni.
Peraltro, questa è una consuetudine per una larga parte di cittadini, che si ripete di elezione in elezione. Interrogati, subito dopo le ultime consultazioni, sul momento preciso in cui avevano assunto la loro decisione di voto, molti elettori hanno dichiarato di avere maturato una scelta finale solo all'ultimo momento. In particolare, in occasione delle politiche del 2008, il 12% ha affermato di avere individuato chi votare davvero solo nell'ultima settimana e un altro 8% addirittura il giorno stesso del voto. Nelle Europee del 2009 il numero di decisori «last minute» risulta ancora maggiore: rispettivamente il 14% nell'ultima settimana e il 13% il giorno del voto. Persino molti degli astenuti hanno dichiarato di avere assunto la scelta di disertare le urne negli ultimi giorni prima del voto: si tratta di più dell'11% nelle politiche del 2008 e di oltre il 13% nel 2009.
Insomma, una quota rilevante di cittadini - più di quanto non emerga dai sondaggi in corso e inclusa dunque una parte di quanti dichiarano di avere (forse) già deciso - arriva alla scelta definitiva solo all'ultimo momento, anche in base alle dichiarazioni (e alle promesse) di questo o quell'altro candidato.
Per questo, le battute finali della campagna elettorale saranno decisive per la scelta di molti. Proprio la frequente lontananza dal dibattito politico di buona parte degli indecisi (o potenziali astenuti) li rende sensibili - e per certi versi permeabili - alle proposte dell'ultim'ora, in una certa misura indipendentemente (o quasi) dallo schieramento o dal partito da cui provengono. Non a caso tutti i leader politici stanno cercando di persuadere, con le promesse più varie, questo importante residuo target di elettori. È evidente, al tempo stesso, che le scelte di costoro potranno modificare forse anche radicalmente il quadro che emerge dai sondaggi (inutilmente - e solo parzialmente - segreti) di questi giorni.
Il risultato elettorale di domenica prossima è ancora difficilmente prevedibile.
19 febbraio 2013 | 7:24
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
Mannhemeir come al solito tira la volata al CDX... gli indecisi a guardare bene molte delle corse clandestine/conclavi/previsioni estere si stanno assestando sui valori delle scorse tornate elettorali e presagire epocali sconvolgimenti è poco onesto. L'unica cosa che si evince e si sente andando in giro è che molti faranno uso del voto utile e che i simpatizzanti del M5S siano di più (e di parecchio) di quelli stimati dai sondaggisti nostrani. Del resto il fuoco concentrato contro Grillo di tutti i suoi avversari (in primis il Cav e Monti) fanno intuire che i sondaggi riservati in mano ai partiti diano una situazione in divenire diversa da quella bipolare Csx/Cdx che appare nei media ufficiali.
Se qualcuno pescherà molto negli indecisi rimasti quello è il M5S (altrimenti perchè disdire l'intervista a Sky?) che sembra già in possesso di un bel pacchetto di voti impensabile 12 mesi fa e che potrebbe scompaginare e non poco i calcoli di attribuzione dei senatori in molte regioni...
Se qualcuno pescherà molto negli indecisi rimasti quello è il M5S (altrimenti perchè disdire l'intervista a Sky?) che sembra già in possesso di un bel pacchetto di voti impensabile 12 mesi fa e che potrebbe scompaginare e non poco i calcoli di attribuzione dei senatori in molte regioni...
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Re: ITALIA-termometro elettorale politiche 2013
LE PRIME ELEZIONI AL FREDDO
E nella politica italiana
debutta la «sindrome Bianca»
Il meteo nell'urna
Si fa presto a dire «precipitazioni nevose anche in pianura». Ma se dall'intensità di queste «precipitazioni» non meglio quantificate dovesse dipendere il risultato delle elezioni? Ecco perché gli staff dei candidati consultano con tanta trepidazione le previsioni meteo del prossimo weekend. E mica per sapere quanti centimetri di neve imbiancheranno le piste di sci. Ma per sapere se ci saranno disagi per chi dovrà o vorrà votare.
Un fiocco in più e rischia di cambiare il prossimo inquilino di Palazzo Chigi?
Le prime elezioni invernali cambiano completamente le ossessioni che le parti in campo riservano al complicato rapporto tra meteo e politica. Adesso, dicono, che i prossimi giorni una poderosa nevicata farà da suggestiva cornice delle operazioni elettorali. Ma quando le elezioni cadevano nella stagione tiepida o calda, di solito i «moderati», consapevoli dello scarso spirito di militanza del loro elettorato, guardavano le previsioni metereologiche sperando in qualche acquazzone dissuasivo che inchiodasse i maniaci del weekend al mare senza abbandonare la città, e dunque la condizione minima per recarsi ai seggi.
Oggi è la neve, il «Generale Inverno». La neve bloccò l'invasione napoleonica della Russia, come è scritto in «Guerra e pace» glorificando la saggezza sorniona del generale Kutuzov. La neve determinerà le prestazioni elettorali dei candidati? Sembra una delle tante eccentricità scombiccherate della politica odierna, ma la risposta è: sì.
Lo dicono sottovoce i sondaggisti (senza poter pubblicare i risultati delle loro investigazioni): se la massa di chi annuncia di volersi astenere si dovesse assottigliare, ne verrebbe indubitabilmente favorito il centrodestra nelle cui schiere si conterebbe la gran massa dei delusi e dei potenzialmente astensionisti. E se le imponenti «precipitazioni nevose» dovessero rendere decisamente più difficile il percorso per recarsi ai seggi? E se, nelle zone dove di solito non nevica, l'euforia per i bianchi fiocchi dovesse comportare un ulteriore calo di attenzione dell'opinione pubblica? E se un'abbondante nevicata a Roma dovesse distogliere i genitori dai loro doveri elettorali per accompagnare i loro emozionatissimi pargoli a provare le gioie dello slittino lungo i pendii di Monte Mario o del Gianicolo?
Saranno pure quisquilie superficiali, ma la «sindrome bianca», l'ossessione del fiocco di neve, l'ansia da precipitazione, stanno davvero contagiando gli staff impegnati in questo ultimo miglio di campagna elettorale invernale. Si era rotto finalmente il tabù che impediva di indire le elezioni nei rigori invernali. Ma adesso l'immagine dei seggi elettorali sommersi dalla nave risveglia incubi che sembravano sopiti. Un occhio ai sondaggi (segreti) e un altro ai bollettini meteo (pubblici): questa è la preoccupazione divorante di chi sta combattendo la battaglia per vincere le elezioni del 24 e 25 febbraio.
Non è ancora chiaro se c'è chi giocherà all'allarmismo per indurre gli indecisi e i tiepidi a rinunciare all'esercizio del loro diritto. E non è scientificamente provato che una maggiore astensione sfavorisca il centrodestra di Berlusconi, e viceversa. Ma l'irruzione della sindrome meteo nella campagna elettorale è l'ultima nevrosi della discussione un po' isterica che sta caratterizzando questa caccia al voto al freddo e al gelo. Da che parte di schiererà il «Generale Inverno» è tutt'altro che chiaro. Ma in una campagna elettorale in cui si sono scatenati i timori persino per il festival di Sanremo, tutto è possibile. Un fiocco di neve li seppellirà.
Pierluigi Battista
19 febbraio 2013 | 10:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/politica/special ... a8d7.shtml
E nella politica italiana
debutta la «sindrome Bianca»
Il meteo nell'urna
Si fa presto a dire «precipitazioni nevose anche in pianura». Ma se dall'intensità di queste «precipitazioni» non meglio quantificate dovesse dipendere il risultato delle elezioni? Ecco perché gli staff dei candidati consultano con tanta trepidazione le previsioni meteo del prossimo weekend. E mica per sapere quanti centimetri di neve imbiancheranno le piste di sci. Ma per sapere se ci saranno disagi per chi dovrà o vorrà votare.
Un fiocco in più e rischia di cambiare il prossimo inquilino di Palazzo Chigi?
Le prime elezioni invernali cambiano completamente le ossessioni che le parti in campo riservano al complicato rapporto tra meteo e politica. Adesso, dicono, che i prossimi giorni una poderosa nevicata farà da suggestiva cornice delle operazioni elettorali. Ma quando le elezioni cadevano nella stagione tiepida o calda, di solito i «moderati», consapevoli dello scarso spirito di militanza del loro elettorato, guardavano le previsioni metereologiche sperando in qualche acquazzone dissuasivo che inchiodasse i maniaci del weekend al mare senza abbandonare la città, e dunque la condizione minima per recarsi ai seggi.
Oggi è la neve, il «Generale Inverno». La neve bloccò l'invasione napoleonica della Russia, come è scritto in «Guerra e pace» glorificando la saggezza sorniona del generale Kutuzov. La neve determinerà le prestazioni elettorali dei candidati? Sembra una delle tante eccentricità scombiccherate della politica odierna, ma la risposta è: sì.
Lo dicono sottovoce i sondaggisti (senza poter pubblicare i risultati delle loro investigazioni): se la massa di chi annuncia di volersi astenere si dovesse assottigliare, ne verrebbe indubitabilmente favorito il centrodestra nelle cui schiere si conterebbe la gran massa dei delusi e dei potenzialmente astensionisti. E se le imponenti «precipitazioni nevose» dovessero rendere decisamente più difficile il percorso per recarsi ai seggi? E se, nelle zone dove di solito non nevica, l'euforia per i bianchi fiocchi dovesse comportare un ulteriore calo di attenzione dell'opinione pubblica? E se un'abbondante nevicata a Roma dovesse distogliere i genitori dai loro doveri elettorali per accompagnare i loro emozionatissimi pargoli a provare le gioie dello slittino lungo i pendii di Monte Mario o del Gianicolo?
Saranno pure quisquilie superficiali, ma la «sindrome bianca», l'ossessione del fiocco di neve, l'ansia da precipitazione, stanno davvero contagiando gli staff impegnati in questo ultimo miglio di campagna elettorale invernale. Si era rotto finalmente il tabù che impediva di indire le elezioni nei rigori invernali. Ma adesso l'immagine dei seggi elettorali sommersi dalla nave risveglia incubi che sembravano sopiti. Un occhio ai sondaggi (segreti) e un altro ai bollettini meteo (pubblici): questa è la preoccupazione divorante di chi sta combattendo la battaglia per vincere le elezioni del 24 e 25 febbraio.
Non è ancora chiaro se c'è chi giocherà all'allarmismo per indurre gli indecisi e i tiepidi a rinunciare all'esercizio del loro diritto. E non è scientificamente provato che una maggiore astensione sfavorisca il centrodestra di Berlusconi, e viceversa. Ma l'irruzione della sindrome meteo nella campagna elettorale è l'ultima nevrosi della discussione un po' isterica che sta caratterizzando questa caccia al voto al freddo e al gelo. Da che parte di schiererà il «Generale Inverno» è tutt'altro che chiaro. Ma in una campagna elettorale in cui si sono scatenati i timori persino per il festival di Sanremo, tutto è possibile. Un fiocco di neve li seppellirà.
Pierluigi Battista
19 febbraio 2013 | 10:34
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http://www.corriere.it/politica/special ... a8d7.shtml
Chi c’è in linea
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