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paolo11
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Re: M P S

Messaggio da paolo11 »

camillobenso ha scritto:Vox populi

Abbassiamo i Riflettori ?
07.02|13:22 brac55

E perché ? Invece lasciamoli ben accesi sull'operato presente,passato e futuro della Banca.MPS è debitrice nei confronti della collettività tra i vari prestiti miliardari ottenuti dallo Stato,inoltre e questo riguarda l'intero sistema bancario,con il "salva banche" introdotto da Monti,vogliamo che le ispezioni di Bankitalia ,siano rese immediatamente pubbliche,per renderci conto dell'operato di super manager strapagati.Utili privati e perdite scaricate sulla collettività!Siamo prigionieri di un sistema malato !
....................................
Caro Camillobenso.Per fortuna cha hanno sempre detto che le nostre banche erano solide.
SE fossero state solide, avrebbero continuato a prestare soldi alle aziende.
Invece era una bufala.
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: M P S

Messaggio da camillobenso »

Ceccuzzi: “Lascerò la corsa a sindaco” lo scandalo Mps scuote il Pd di Siena

(Andrea Greco e Francesco Viviano).

23/02/2013 di triskel182


SIENA — «Lunedì si ritira».

Nell’entourage di Franco Ceccuzzi, candidato sindaco del Pd a Siena, l’avviso di garanzia per concorso in bancarotta per dissipazione sul crac Amato piove come un meteorite.

Porta sospiri, sconforto e qualche lacrima. Il vincitore delle primarie del partito che ha sempre retto la città del Palio è abbattuto e provato. Molto. Anche per «tutti i fastidi creati al partito in un momento delicato come questo».

Ora silenzio, ci sono le elezioni. Lunedì alle 15 a urne appena chiuse Ceccuzzi terrà la conferenza stampa dove, salvo un’affermazione Pd alle politiche che qui pochi sperano, uscirà dall’agone per le comunali di fine maggio. «Prendo qualche ora per riflettere — ha detto — personalmente ho già maturato un orientamento, su cui sto ragionando con il partito nell’interesse prioritario di Siena e dei senesi». Il partito, già. Quel partito che avrebbe già deciso che è meglio cercare di ricompattarsi su un altro candidato, magari con nuove primarie. Si sonda l’ex deputato Pd Fabrizio Vigni, presidente di Sienambiente. Si cerca un esterno, che potrebbe conciliare le due anime divise — laica e cattolica — che spodestarono Ceccuzzi da sindaco nel 2012.

Tra chi con passione lo accompagna tra settimane difficili, accreditandolo come uomo del rinnovamento (lui che fu testimone di nozze e socio politico di Giuseppe Mussari, ma infine lo abbandonò puntando su Alessandro Profumo presidente Mps) l’idea del complotto serpeggia: «Lunedì l’uscita del papello, palesemente falso, del patto Ceccuzzi- Verdini per spartirsi poltrone in Toscana, ora nel pieno della campagna questi avvisi da Salerno, indagine chiusa a metà 2012 con 37 avvisi». I suoi tre legali sarebbero «basiti». I colpi bassi, comunque, erano nel conto di questa campagna senese, invelenita dall’affaire Mps.

Può essere che proprio gli interrogatori dei pm locali – che indagano Mussari e altri 13 fra ex manager e intermediari della banca – abbiano portato elementi nuovi sul fido da 19 milioni diMps Capital Service alla Amato Re, immobiliare nata ad hoc per una speculazione edilizia con cui, si legge nelle indagini del Nucleo polizia tributaria della Gdf di Salerno, «gli indagati dissipavano il patrimonio alienando lo storico pastificio Amato, anche al fine di porlo al riparo dai creditori nell’ambito di procedure fallimentari ». L’impresa fallì il 20 luglio 2011. Nei nuovi avvisi di garanzia, oltre a Mussari e Ceccuzzi, ci sono l’ex deputato Udeur Paolo Del Mese (presiedente Commissione finanze di Prodi) e l’ex manager Mps Marco Morelli. Tutti chiamati a rispondere al pm Vincenzo Senatore, il 28 a Salerno. A Ceccuzzi è attribuito un ruolo di mediazione tra Mussari e Del Mese (accusato d’essere a libro paga degli Amato). «Ma io non conoscevo le condizioni della Amato – ribatte lui -. E dopo quella cena del 2006 non ebbi più rapporti.

Se l’accusa è basata sulla partecipazione a una cena conviviale in casa Amato, con 40 invitati e le mogli… non certo un summit». Ma a Siena vi è chi ricorda i legami stretti con Del Mese, che in extremis inserì anche le 17 contrade del Palio nella legge 296/2006, che dispensa qualche centinaio di soggetti dal pagare l’Ires. «Mussari comunque non l’ho risentito. Non ci sentiamo più». Mussari, il passato che ritorna. E i suoi detriti ora portano a valle la rivincita di Ceccuzzi sotto la Torre del Mangia.

Da La Repubblica del 23/02/2013.
shiloh
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Re: M P S

Messaggio da shiloh »

Un amico mi scrive…

IL "CASO" MPS
Prima di cominciare a parlare di questo argomento, devo fare una abbondante serie di premesse...

PREMESSA N°1: Io non sono un esperto di banche o di finanza ( mi occupo di altro nella vita ), ma semplicemente una persona che ama informarsi e mettere in collegamento tra di loro i fatti di cui viene a conoscenza. Inoltre anni fa avevo deciso di destinare all'investimento in borsa una parte dei miei peraltro magri risparmi ( ebbene si, anni fa riuscivo addirittura a risparmiare un po' di soldi ogni anno ) e non fidandomi affatto di consulenti finanziari e fondi di investimento ( vere truffe legalizzate, a mio parere ) avevo optato per il "fai da te", investendo direttamente in borsa... Ed a questo scopo, ovviamente, cercavo di informarmi quanto più potevo sull'andamento dei mercati. Pertanto, pur dando per acclarato il livello assolutamente amatoriale delle mie considerazioni, penso si possa ritenere che esse non siano proprio del tutto campate in aria.

PREMESSA N°2: quando si valutano le operazioni finanziarie, soprattutto di un certo livello, non si può adoperare il senso comune, quello che ci porta a dire che se ci propongono del prosciutto a 5 euro l'etto, è troppo caro... Nel mondo della finanza conta esclusivamente la legge della domanda e dell'offerta: se tu hai un bene che a me serve moltissimo, anzi lo considero assolutamente irrinunciabile e sei l'unico che può vendermelo, allora il prezzo puoi farlo tu ed io non posso che accettarlo.

PREMESSA N° 3: è troppo facile valutare l'opportunità o meno di una determinata operazione ex-post, verificandone gli effetti a distanza di tempo, soprattutto in un periodo di tempo come quello in cui si concentra tutto l'affaire Mps, con le crisi bancarie del 2008 e quelle dei debiti sovrani del 2011 che hanno sovvertito certezze apparentemente incrollabili solo pochi anni fa.

PREMESSA n° 4: non intendo, con questa ricostruzione, nè incolpare nè assolvere nessuno, non spetta certo a me nè ho le qualità necessarie per addentrarmi in un'opera di questo genere ( per questo si sta validamente adoperando la Magistratura a cui spetterà l'ultima parola... ), ma solo inscrivere l'operazione nel suo naturale contesto storico e fare un po' di chiarezza sulle cifre fantasiose che sono uscite in questi mesi.
E passiamo a fare due chiacchiere sull'argomento Mps.... Anzitutto un po' di storia: fino ai primi anni '90 le banche italiane erano tutti Istituti di diritto pubblico, poi in quegli anni si decise di trasformarle in Società per Azioni ed immetterle sul mercato. Per le Casse di Risparmio, invece, si decise lo scorporo dalle Aziende Bancarie e la loro trasformazione in Fondazioni, che diventarono holding pubbliche detentrici di un pacchetto di azioni della banca partecipata. Nello Statuto della Fondazione Mps ( detentrice del pacchetto di paggioranza delle azioni Mps, pacchetto oggi, peraltro, fortemente annacquato dalle recenti vicende... ) c'è scritto che i membri della Deputazione sono nominati dagli enti locali, dall'Università e dall'Arcivescovado.
La Fondazione è una società senza fini di lucro che ha come scopo fondativo quello di distribuire sul territorio, sotto forma di contributi a fondo perduto alle più varie associazioni territoriali ( per esempio ha sempre assicurato il finanziamento del Palio... ), i proventi generati dalle sue attività finanziarie ( prevalentemente i dividendi Mps ).
Come si vede, non c'è nulla di oscuro nell'interesse delle forze politiche ( non solo il Pd ) rappresentative del territorio senese nei confronti della Fondazione, che alla città ( anzi alla Provincia ) distribuiva fondi semplicemente perchè ottemperava al suo statuto.
Ci possono essere opinioni diverse sull'opportunità o meno di mantenere questa "anomalia" ( che, intendiamoci, non vale solo per Mps, ma anche per diverse altre fondazioni bancarie... ): in ogni caso, nulla di illegale, tutto alla luce del sole.
Il sistema ha funzionato benissimo per molti anni ( fino all'anno scorso la Fondazione ha erogato 2 miliardi di euro alla città di Siena ed ai paesi della Provincia ).
La crisi del Banco è iniziata con la famigerata acquisizione di Antonveneta.
Per capire le motivazioni che rendevano agli occhi di Mps assolutamente indispensabile questa acquisizione, bisogna risalire a quegli anni...
Nella prima metà degli anni 2000 c'era stata una fortissima concentrazione bancaria: Istituti antichissimi ( Credito Italiano, Banca Commerciale Italiana, Banca di Roma, Banco di Sicilia, Istituto san Paolo di Torino, IMI etc. etc. ) erano confluiti in più fasi in due unici grandi contenitori, Unicredit e Banca Intesa-San Paolo, diventate le più grandi banche Italiane e due tra i principali Istituti di Credito Europei...

Apro una piccola parentesi: negli ultimi anni in Italia ci sono state operazioni finanziarie gigantesche, rivelatesi, peraltro, tutte delle clamorose perdite per i piccoli azionisti: basti pensare che una azione Unicredit pochi anni fa valeva oltre 7 euro, mentre oggi, vale 3,8 euro, ma, attenzione, dopo che negli anni scorsi è stata fatta una grossa operazione sul capitale, con la trasformazione di 10 vecchie azioni in un'unica nuova azione... In pratica, chi avesse acquistato 10 azioni Unicredit nel 2006 -2007 spendendo 70 euro, adesso si ritroverebbe con un capitale di 3,8 euro, una perdita secca del 95%!!!
Eppure, e questo è il caso strano, gli unici due scandali bancari di un certo rilievo scoppiati in questi anni sono stati la mancata acquisizione di BNL da parte di Unipol ( che, se fosse riuscita, peraltro, sarebbe stata forse una delle poche operazioni pulite, che, per intenderci, utilizzava denaro "vero" e non pezzi di carta... ) ed adesso lo "scandalo" Mps... Sicuramente, per carità, TUTTE le altre operazioni poste in essere in quegli anni sono state di una chiarezza cristallina, senza retroscena oscuri, però, insomma, la stranezza resta, non vi pare?...
Chiusa parentesi.
Torniamo a noi: Mps, fino ad allora una banca di dimensioni piccole-medie, a carattere preminentemente regionale, rimane in disparte in quel panorama di grandi concentrazioni, correndo il forte rischio di essere fortemente ridimensionata dalla concorrenza e, in prospettiva, "mangiata" da uno dei due grandi competitor che si erano formati sul mercato.
A quel punto fa un grande errore strategico... Avesse partecipato all'acquisizione BNL insieme ad Unipol avrebbe portato a compimento una operazione di ampia portata, inattaccabile da tutti i punti di vista e che le avrebbe assicurato una massa critica tale da porla al riparo da possibili scalate ed, inoltre, avrebbe potuto ricavare importanti sinergie col colosso assicurativo Unipol. Progetto perfetto da tutti i punti di vista, ma che aveva un difetto: avrebbe annacquato il controllo da parte della Fondazione sul soggetto nascente ed allontanato il centro decisionale da Siena a Bologna... Il fallimento di quella possibile operazione ( che pure Unipol aveva fortemente tentato di porre in essere ) ci insegna due cose: anzitutto il ruolo preponderante che la pregiudiziale sulla senesità di Mps ha sempre avuto per la dirigenza bancaria ( ma, probabilmente anche per ogni senese: ricordiamoci che Siena è la città del Palio, città con un fortissimo senso della comunità locale... ) e poi che il supposto ferreo controllo del Partito ( allora i Ds ) su queste due entità economiche non doveva essere poi così tanto ferreo visto che non è stato in grado di obbligarle ad una operazione fruttuosa da tutti i punti di vista.
L'errore fatto Mps lo paga duramente: l'operazione Unipol-BNL, a causa della fortissima opposizione dell'establishement politico-bancario del tempo, fallisce miseramente e BNL va a finire nelle mani di un altro colosso bancario, questa volta francese, BNP-Paribas...
L'isolamento e la progressiva marginalizzazione di Mps comincia a preoccupare i vertici della Banca e tutta la classe dirigente della città. Mps si guarda intorno ed intravede come unica possibilità di salvezza l'acquisizione di Antonveneta, unica banca rimasta sul mercato dopo che era passata prima nelle mani degli olandesi ABN-Amro e poi in quelle spagnole del Banco Santander.
E' veniamo al punto cruciale, il prezzo pagato per Antonveneta. E' vero ( parzialmente ) ciò che si dice sul fatto che Santander l'avesse pagata 6.6 miliardi di euro ( in realtà il consorzio Santander-Rbs-Fortis aveva acquisito tutto il gruppo olandese ed Antonveneta era stata la parte che Santander aveva riservato per se... 6.6 miliardi, insomma, è un dato contabile, non una vera e propria cifra pagata per l'acquisizione... ), ma si omette di dire che Mps aveva dovuto vincere la concorrenza proprio di BNP Paribas, che aveva offerto 8 miliardi di euro per Antonveneta... Se quell'acquisizione fosse andata in porto, il pericolo per Mps sarebbe stato, a quel punto, mortale: Antonveneta era l'unica Banca sulla piazza, qualora se la fosse assicurata BNP Paribas, di fatto si sarebbe creato un nuovo grande polo bancario italiano ( BNL + Antonveneta, col supporto della enorme potere economico di BNP Paribas ) che avrebbe relegato per sempre Mps nelle posizioni di rincalzo e, probabilmente, destinandola alla progressiva marginalizzazione.
Mps, presa al collo, rilancia ed offre 9 miliardi, vincendo l'asta con Paribas che non aumenta più l'offerta.
Attenzione alle cifre: 9 miliardi è il VERO COSTO della transazione. A questi si aggiungeranno, poi, 300 milioni di interessi ( per coprire il periodo di tempo, un anno, tra quando il contratto viene firmato e quando la cifra viene effettivamente versata a Santander ) ed 800 milioni per lo scorporo di Interbanca, società in forte perdita, che ritorna in pancia a Santander.
Poi, come sempre accade in questo tipo di transazioni, Mps si accolla le linee di credito per 7,5 miliardi che Antonveneta intrattiene con Abn Amro: non si tratta di un costo aggiuntivo ma di liquidità a fronte di impieghi con la clientela che via via Antonveneta dovrà restituire ( in pratica Mps restituisce a Santander anticipi che la banca spagnola aveva versato ad Antonveneta e che Antonveneta mano a mano restituirà, o ha già restituito, a Mps... ).
Ci sono delle ricostruzioni che sostengono come il presidente di Santander abbia, come dire, messo fretta a Mussari, allora presidente di Mps, forzandogli la mano e facendogli credere che BNP avesse in realtà offerto 8.5 miliardi: insomma, una trattativa non dissimile da quelle che si fanno col proprietario di un appartamento in vendita che ti vuole fare credere che ha la fila di compratori dietro alla porta se non ti spicci a versare la caparra... Ma questo non sposta di una virgola ciò che volevo dimostrare: la cifra che rimane con qualche ombra in tutta questa operazione è nell'ordine massimo di un miliardo di euro.. Cifra sempre rispettabile, per carità, ma lontana, molto lontana dai 17 miliardi ( in realtà ho letto cifre ancora più fantasiose, 30 miliardi o più, in un sito si spacciava la fantasmagorica cifra di 300 miliardi di "buco" Mps, un sesto del PIL italiano... ) di cui tutti, Grillo in primis, hanno parlato.
Cosa ci sia in quel miliardo non lo so... E' probabile che quel miliardo in più sia in realtà il frutto della scarsissima professionalità, al limite del dilettantismo, con cui l'operazione è stata gestita da Mps...la troppa fretta che si è avuta nel concludere l'affare a cui ha fatto da contraltare l'abilità del presidente di Santander Botin, che ha capito, probabilmente, di avere a che fare con dei polli sprovveduti con l'acqua alla gola e si è comportato di conseguenza.
Se ci siano state tangenti non lo so... Penso, però, che sia difficile che il presidente di Santander abbia potuto iscrivere a bilancio la vendita di Antonveneta per una cifra diversa rispetto a quella iscritta a bilancio da Mps ( unica condizione che avrebbe permesso di occultare tangenti multimilionarie... ). Anche se non posso escludere, ovviamente, che nelle pieghe di una operazione di tale rilievo qualche "briciola" non sia rimasta nelle mani dei manager coinvolti, sia in Spagna che in Italia.
Qui potete trovare una ricostruzione dettagliata di ciò che ho scritto sommariamente io http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/tut...
In ogni caso, l'operazione, vista nell'ottica del 2007, non era affatto quel disastro immane che appare oggi... Nel 2007 la situazione economica era rosea, il PIL italiano ( grazie al governo Prodi, occorre dirlo... ) viaggiava nell'ordine del +3.1% annuo, più degli USA, più di Francia e Germania.
Dal punto di vista economico, l'operazione Antonveneta aveva per Mps una sua razionalità intrinseca: Antonveneta è particolarmente radicata nel mitico Nord-Est, la zona più ricca del paese, nel 2007 in pieno boom economico, e da cui Mps era pressocchè totalmente assente.
L'errore principale fatto da Mps è stato quello di pagare tutto cash, invece che fare uno scambio azionario... Ma qui torniamo a battere sul punto dolente, il desiderio fortissimo di mantenere inalterato il predominio della Fondazione nella Banca, predominio che avrebbe dovuto essere, invece, annacquato in caso di uno scambio azionario.
Bisogna ricordare, però, che le banche in quegli anni macinavano utili impressionanti, nell'ordine dei miliardi di euro all'anno... Il piano di ammortamento presentato da Mussari al consiglio di Amministrazione era tratteggiato a tinte rosa, e prefigurava un rapido rientro dell'investimento fatto in pochi anni, con un utile previsto nel 2011 di 2 miliardi di euro.
Ma nel 2008, pochi mesi dopo che Mps aveva finito di pagare l'ultima tranche a Santander, accade l'impensabile: fallisce la Leheman Brothers e crolla tutto il sistema finanziario internazionale, il piano di Mussari deve essere buttato alle ortiche e per Mps c'è lo spettro del profondo rosso nei bilanci.
qui interviene l'altro grande "affaire", quello dei derivati con cui Mussari ha tentato di abbellire i conti, probabilmente anche agli stessi occhi del Consiglio di Amministrazione, anche ai membri della Fondazione...
L'operazione sui derivati ( di per sè non un peccato mortale essendo usato questo strumento da tutte le banche del modno... ) viene gestita anche questa in modo dilettantesco, facendo assumere ad Mps dei rischi grossissimi che, puntualmente, diventano realtà con l'aggravarsi della crisi mondiale e, soprattutto, quella dei BTP del 2011 ( Mps ha in pancia cifre enormi investite in BTP trentennali ).
Dalle operazioni sui derivati Mps ha, finora, perso circa 700 milioni di euro.
Mps, a corto di liquidità, è costretta a chiedere aiuto allo Stato.
A quelli che si inalberano perche il governo Monti ha concesso 3.9 miliardi di finanziamento ( al tasso del 9% annuo, altro che "regalo" ), bisognerebbe ricordare i 900 miliardi di dollari elargiti a fondo perduto da Obama per salvare le banche americane, gli oltre 200 miliardi di sterline spese dalla gran Bretagna e non so bene quanti dagli altri Paesi europei.

Responsabilità del PD nella faccenda: il Pd potrebbe essere accusato di responsabilità oggettiva ( un po' quello che succede con le squadre di calcio che vengono penalizzate se i loro tifosi fanno casino allo Stadio ).
Che grado di responsabilità, però?... Quella che i suoi rappresentanti negli enti locali ( in cui il PD, però, non ha certo la maggioranza del 100% ) hanno scelto ( anzi: contribuito a scegliere... ) i membri della Fondazione Mps, i quali hanno contribuito a scegliere i membri del Consiglio di Amministrazione i quali hanno nominato i vertici della Banca che si sono macchiati, nei confronti della Banca stessa di due ordini di colpe: uno incerto, aver intascato tangenti ( compito delle Magistratura dimostrarlo ) e l'altro sicuro ( aver gestito le operazioni finanziarie della Banca con una certa superficialità e senza la necessaria prudenza: anche se, giova ricordarlo ancora, è facile dare addosso adesso, dopo che sappiamo ciò che è successo in campo finanziario nel periodo 2008-2011 ).

Posso tirare le conclusioni? A me queste responsabilità di terza - quarta mano mi sembrano un po' labili... Senza contare che sono ampiamente divise con una pluralità di soggetti, stante che i vertici Mps avevano bel altre entrature nel mondo finanziario che non fosse la semplice "vicinanza" a membri del Pd ( Massoneria, IOR, sicuramente membri influenti del passato governo, Banca d'Italia ).
Al di là di eventuali colpe di singoli, tutte da dimostrare, secondo me la colpa maggiore del Pd è sempre quella, riuscire mirabilmente a farsi tirare addosso le responsabilità di tutto ciò che va male in questo Paese, opera questa in cui riesce mirabilmente.
baskerville2008
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Re: M P S

Messaggio da baskerville2008 »

Shiloh ringrazia il tuo amico da parte mia...analisi molto interessante
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