From Sicily with love

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camillobenso
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Re: From Sicily with love

Messaggio da camillobenso »

Amadeus ha scritto:confermo che molti DICONO che voteranno Grillo.
sui giornali locali on line volano stracci ad ogni intervento dei vecchi politicanti , più o meno riciclati.
Il Pd ..udite udite ...IERI si è spaccato in due :x, :cry: , tra poco si vota per il sindaco )
( La lista Monti , che è la "novità" è scarsa assai, non ha espresso nessuno di veramente interessante )
c'è aria di balls definitivamente rotte.
vedremo.

p.s.
c'è stato un grosso nubifragio su Catania, sembra una cosa pesante .

Diciamo che c'è aria di Vespri Siciliani.

La Sicilia sente il peso degli ultimi 100 anni, soprattutto il peso della mafia.

Che ci sia gente che abbia voglia di rialzare la testa mi sembra più che comprensibile.
camillobenso
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Re: From Sicily with love

Messaggio da camillobenso »

Amà,..le avete le gondole per andare a votare?


http://video.repubblica.it/edizione/pal ... 0263?video


Violento nubifragio a Catania
un ferito, a decine sui tetti


Un fiume d'acqua ha trascinato tutto ciò che incontrava sulla via Etnea, auto e tavolini dei bar trascinati via. Alberi sradicati e cornicioni crollati, emergenza per i vigili del fuoco. Paura per un disperso, poi l'allarme è rientrato. Persone in fuga sui tetti, un operaio cade in una buca di otto metri
di GIORGIA MOSCA


Una strada del centro storico di Catania sommersa dall'acqua
CATANIA - Una scena apocalittica quella offerta da Catania in queste ore. Un violento nubifragio sta mettendo ko anche l'hinterland. I fulmini dalle 16 si sono abbattuti sulla città e sono centinaia le telefonate che arrivano alla sala operativa dei vigili del fuoco che ha mandato in servizio d'emergenza tutte le squadre di turno. Alberi sradicati, cornicioni caduti, il centro storico è in ginocchio a causa dei tombini occlusi che non hanno fatto defluire l'acqua.

VIDEO / Disastro a Catania, un fiume in città

Durante i soccorsi i vigili del fuoco hanno ritrovato incastrati tra i detriti un borsello contenente una tessera sanitaria e uno stivale, circostanza che lasciava presumere che ci fosse una persona dispersa. I sommozzatori hanno perlustrato il fiume Amenano, ma poi l'allarme è rientrato. Decine di persone hanno trovato rifugio sui tetti e nelle parti alte dei palazzi e solo adesso hanno iniziato a scendere, aiutate dai soccorritori. Nella zona industriale un operaio è precipitato in una buca profonda otto metri per tentare di mettere in salvo il materiale custodito in un magazzino investito dall'acqua: è ricoverato con un politrauma dovuto alla caduta.

FOTO / Le immagini da Twitter

Molti gli esercizi commerciali allagati tra via Etnea e piazza Duomo. I titolari dei bar che avevano tavolini e sedie all'aperto li hanno visti muoversi, spostati dall'acqua impetuosa. Un torrente d'acqua ha attraversato via Etnea portandosi dietro tutto ciò che ha incontrato sul suo cammino. C'è un disperso, decine di persone si sono rifugiate sui tetti dei palazzi. Una ventina fra auto e moto sono finite sulla facciata dello storico palazzo dei Chierici che insieme al Municipio è stato inondato dall'acqua.

A causa del nubifragio è stato anche spostato a sabato sera, alle 21.30, il balletto "Diaghilev e Nijinskij / Sheherazade" in programma al Bellini. Numerose le persone che non hanno potuto raggiungere in tempo il teatro.
(21 febbraio 2013) © RIPRODUZIONE RISERVATA

http://palermo.repubblica.it/cronaca/20 ... ref=HREA-1
Amadeus

Re: From Sicily with love

Messaggio da Amadeus »

A Catania succede ogni anno...basta un temporale, figurati con una bomba d'acqua.
La rete fognaria è rimasta quella del 1600, la cementificazione però è quella del 2013.
altro che Vespri...

il disperso era a casa sua a mangiare una bella fetta di carne equina :mrgreen:
Amadeus

Re: From Sicily with love

Messaggio da Amadeus »

la gondola stavolta non serve .... il meteo ci da un pò di tregua ...ma mi sa che al Nord per andare a votare vi serve il gatto delle nevi :?


Nelle urne Sicilia dimenticata
di Domenico Tempio
Conclusa la campagna elettorale, si pone un interrogativo: quale ruolo avrà la Sicilia dopo il voto di domani?

Conclusa la campagna elettorale, si pone un interrogativo: quale ruolo avrà la Sicilia dopo il voto di domani? La solita «calata» dei leader nazionali, con al seguito la lunga corte di servitor cortesi locali, non ha portato nulla di nuovo. Anzi, nell’evidenziare antichi mali della nostra terra da noi ben conosciuti e mai risolti, abbiamo dovuto constatare come il quadro politico nazionale sia così avvelenato da lasciare poche speranze che qualcosa per noi cambi. Ci sono stati più insulti che proposte.

Non parliamo delle contraddizioni. Le rileva, ad esempio, Emanuele Macaluso sull’«Unità» in una lettera aperta a Mario Monti, l’uomo sul quale si riponevano molte speranze: non è stato bello passare da un «Berlusconi cialtrone» a un Bersani col quale «non si ha nulla da spartire», e poi pensare di fare una grande coalizione con entrambi. L’ultima di Monti è proprio di questi giorni: la Merkel non vuole la sinistra al governo. Due errori. Uno subito corretto dalla stessa Merkel: «mai detto ciò»; l’altro lo espone all’accusa di essere Germania-dipendente.

In queste contraddizioni non è da meno Bersani. Ha sempre arringato contro Beppe Grillo e la sua armata brancaleone e ora pensa, a voto avvenuto, di fare lo «scouting», cioè una esplorazione, dei grillini che andranno in Parlamento. Sperando in qualche «acquisto». Berlusconi invece manda lettere a tutti e ribadisce il rimborso dell’Imu. Per gli avversari è una truffa, anche se ancora in pectore. Diventerà tale se il Cavaliere dovesse essere eletto e non dovesse mantenere la promessa. Le sue lettere si trasformerebbero in un boomerang.

In questo scenario quale interesse potranno avere questi signori per la Sicilia, quella reale? Un serbatoio di voti e basta. Promettono tutto: lavoro, strade, treni, porti, turismo e tante altre belle cose. Ovviamente svicolano sul Ponte, perché sanno che politicamente è rischioso. Si rifugiano nella solita risposta: non è prioritario. Lo ripropone Berlusconi, ma nessuno gli crede, anche perché non dice dove prenderà i soldi. E ammesso che il Ponte non sia prioritario, tutte quelle opere e quegli interventi socio-economici considerati da tempo prioritari, che fine hanno fatto?

Si dice che il Sud sia il motore per lo sviluppo di tutto il Paese. Solo che il motore si è inceppato e nessuno lo riavvia. La verità è che valgono poco gli uomini che ci rappresentano. Se respirano l’aria del potere romano si inebriano a tal punto da dimenticare la terra d’origine dove prendono i voti; se rimangono in Sicilia sembrano un gregge in continua transumanza. Da un partito all’altro. Sta accadendo dopo le recenti elezioni regionali. Gente alla ricerca di una poltrona e, se trova il tutto esaurito, si accontenta di uno strapuntino. C’è chi si dedica a raccattare questa chincaglieria fuori uso. Come si fa al mercato delle pulci.

Per ora alla Regione c’è Crocetta che si dà da fare. Smeriglia le tante incrostazioni della burocrazia, fa maxirotazioni, tenta di moralizzare un istituto, quello regionale, che negli anni, proprio per questo, ha perso per strada alcuni governatori. A Crocetta ci sentiamo di dire: nella foga di farsi un partito, guardi bene chi si mette dentro. Nel passato più o meno recente molte di queste iniziative, all’inizio politicamente corrette, sono finite nel nulla perché avevano dentro proprio uomini di ventura. Ecco perché poi nascono i grillini. Mancano, come il loro guru, di un progetto politico e sociale, ma interpretano delusione e rabbia.

Non è però che con ciò si costruisce il futuro. Portare la Sicilia all’interno di un quadro nazionale è difficile. Forse impossibile. Angelo Panebianco in un editoriale sul «Corsera» ha posto un interrogativo al quale, ancora oggi, è difficile dare una risposta: «Come si può definire un Paese che in ben centocinquanta anni di unità non è riuscito a venire a capo della questione meridionale e a disinnescare, per conseguenza, il potenziale distruttivo delle proprie fratture territoriali? ». Già, come definirlo? Di questo Paese fa parte pure la Sicilia. Il guaio è che non se ne accorgono gli stessi siciliani.
Amadeus

Re: From Sicily with love

Messaggio da Amadeus »

PALERMO - La Corte dei Conti ha condannato 17 deputati regionali in carica tra il 2005 e il 2006 per il cosiddetto "scandalo Sise", ovvero le assunzioni nel servizio del 118. La sentenza, emessa dalla sezione Giurisdizionale di Appello, ribalta quanto deciso in primo grado, dove i politici erano stati assolti. Condannati in 17, tra cui diversi componenti della Giunta Cuffaro, oltre allo stesso ex governatore. Questi gli ex assessori condannati: Innocenzo Leontini, Carmelo Lo Monte, Antonio D’Aquino, Francesco Scoma, Francesco Cascio, Fabio Granata, Michele Cimino, Mario Parlavecchio, Giovanni Pistorio. Condannati anche i componenti dell'allora commissione Sanità dell’Ars: Santi Formica, Nino Dina, Giuseppe Basile, David Costa, Giuseppe Arcidiacono, Giancarlo Confalone, Angelo Stefano Moschetto. I politici sono stati condannati a risarcire poco meno di 12 milioni e 500mila euro.

La Procura regionale della Corte dei conti ha contestato loro di "aver causato un danno erariale, solo per il biennio 2006-2008, di 37 milioni di euro", derivante dal "potenziamento arbitrario del servizio di emergenza ed urgenza 118", all’epoca gestito dalla Sise, società interamente partecipata dalla Croce rossa italiana, a cui la Regione Siciliana aveva affidato mediante convenzione il servizio.

Le indagini hanno accertato che in prossimità delle elezioni regionali del 2006, "senza alcuna preventiva verifica di utilità ed economicità", e nonostante fosse stata prevista per legge la non prorogabilità della convenzione oltre il 31 dicembre 2005, il presidente della Regione, gli assessori regionali e i deputati,"avevano disposto sia il potenziamento del numero delle ambulanze, quasi raddoppiandolo (da 167 a 280), sia la diminuzione, da 36 a 30, del monte ore settimanale del personale già in servizio". Tutto ciò, secondo i magistrati contabili causando "un conseguente incremento esponenziale del fabbisogno del personale che ha consentito l’assunzione diretta di circa tremila persone individuate nel bacino del precariato di settore".

L’Ars, ritenendo le proprie prerogative costituzionali pregiudicate, aveva negato ai magistrati contabili la documentazione richiesta, ma una sentenza della Corte costituzionale aveva stabilito l'invio del carteggio stabilendo "la piena legittimità" delle richieste del Procuratore regionale Guido Carlino e del Pubblico ministero Gianluca Albo, titolari dell’inchiesta.

Le condanne.
La Procura della Corte dei Conti, così, ha inflitto pene pesanti ai 17 politici. Per tredici di loro, si tratta di un risarcimento danni di 729.877,88 euro ciascuno. Questa la pena inflitta a Totò Cuffaro, Francesco Cascio, Antonio D'Aquino, Mario Parlavecchio, Giovanni Pistorio, Francesco Scoma, Giuseppe Arcidiacono, Giuseppe Basile, Giancarlo Confalone, David Costa, Nino Dina, Santi Formica, Angelo Stefano Moschetto. Un po' più bassa la cifra contestata ad altri quattro politici: 598.612,38 per ciascuno di loro. Questo il risarcimento richiesto a Michele Cimino, Fabio Granata, Innocenzo Leontini e Carmelo Lo Monte.
Amadeus

Re: From Sicily with love

Messaggio da Amadeus »

Province si o province no? Prima che il nodo ormai storico degli enti inutili da abolire arrivi sui banchi del Parlamento nazionale, in Sicilia si è già aperta la bagarre. “Io le potrei anche volere abolire ma non posso farlo da solo. Quando avrò tutti i poteri di Grillo lo farò”, è stato il sarcastico commento del governatore Rosario Crocetta, che ha indetto una conferenza stampa per chiarire la sua posizione sulla vicenda. Il presidente della Regione aveva indetto le elezioni provinciali per il prossimo maggio. Poi aveva deciso di anticiparle di un mese, andando quindi al voto senza di fatto tagliare nulla nelle competenze degli enti che in molti considerano inutili e costosi. Soprattutto i quindici deputati regionali siciliani Cinque Stelle, che predicano un taglio netto degli enti intermedi tra comuni e Regione.

“La gente vuole l’abolizione delle province: se Crocetta fa un giro tra le persone comuni si accorgerà che tagliandole entrerà nella storia come il primo presidente della Regione che ha eliminato l’emblema degli enti inutili e costosi”, è stato il commento di Giancarlo Cancelleri, capogruppo regionale del movimento di Beppe Grillo. A questo punto Crocetta ha fatto una mezza marcia indietro, annunciando il rinvio di un anno delle nuove elezioni provinciali. E questa volta a protestare sono stati gli altri partiti. “Quando ho detto di anticipare le elezioni – ha spiegato oggi il governatore siciliano – il mondo politico mi ha contestato. Ora che voglio rinviare di un anno, si lamentano perché in tanti pensavano di candidarsi. Noi abbiamo un piano di spending review sulle Province. Non si dovranno più occupare di scuole, di strade. Abbiamo pensato di cambiare l’idea di provincia”.

Nei piani del governatore c’è quindi un alleggerimento dell’ente provincia, eliminando una serie di competenze e distribuendole tra i comuni e la Regione Sicilia. “Pensiamo – ha continuato sempre Crocetta – a liberi consorzi dei comuni, che possano occuparsi della gestione di ambiti veri. Il governo sta proponendo tante ipotesi. Possiamo anche pensare a un sistema elettivo, ma su base comunale, dove possono essere scelti dei delegati dei comuni alla Provincia”. Il depotenziamento degli enti intermedi, che darebbe quindi vita ad un inedito caso di “province light”, ha bisogno però di tempo per essere studiato e perfezionato. E soprattutto deve passare dal voto dell’ Assemblea regionale siciliana.

“I nostri obiettivi sono: ridurre i costi delle province e creare i liberi consorzi come prevede lo Statuto.Vogliamo dare anche un riferimento ai territori, e un taglio a tutti gli enti che al momento causano molti costi”. L’idea di provincia light però non piace al Movimento Cinque Stelle che invece è per un taglio netto degli enti intermedi. “Il concetto di provincia con ancora meno competenze di adesso non ci interessa perché servirebbe soltanto a piazzare gli amici dei vari politici. Le province sono state istituite secondo legge regionale. Perché Crocetta dice di non poterle abolire, quando invece ne ha competenza?” si chiede sempre Cancelleri, ricordando al governatore che “il Movimento Cinque Stelle voterà soltanto l’abolizione totale degli enti provinciali”. Secca la replica di Crocetta: “I grillini vogliono l’abolizione totale? Sul Muos hanno fatto una lite unilaterale. Quando hanno visto che abbiamo fatto tutto, si sono calmati. Le province non le posso abolire io. Ripeto: quando avrò i poteri di Grillo lo farò”. Come dire che sull’abolizione sono tutti d’accordo. Almeno a parole. Perché nei fatti le province sono ancora tutte lì, in Sicilia come nel resto d’Italia. Almeno per il momento.
mariok

Re: From Sicily with love

Messaggio da mariok »

“Le province non le posso abolire io. Ripeto: quando avrò i poteri di Grillo lo farò”. Come dire che sull’abolizione sono tutti d’accordo. Almeno a parole. Perché nei fatti le province sono ancora tutte lì, in Sicilia come nel resto d’Italia. Almeno per il momento.
Che vuol dire che non può abolirle lui? Evidentemente che i partiti che lo sostengono, a parte il M5S, non vogliono abolirle.

Mi sembra che al dunque, il caso Sicilia evidenzi il problema nazionale indicato da Cacciari: il PD non è in grado, così com'è, di reggere la sfida di Grillo.
Amadeus

Re: From Sicily with love

Messaggio da Amadeus »

crocetta e l'abolizione delle province

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbMZpmaH

non sapevo che a palazzo d'orleans affittassero gli uccelli.... a saperlo prima... :mrgreen:
Amadeus

Re: From Sicily with love

Messaggio da Amadeus »

il messaggero
ROMA - Non solo l'abolizione delle Province, ma anche un «reddito di solidarietà» pari a mille euro ai «nuclei abitativi» che si avvicina molto al reddito di cittadinanza. Temi che stanno a cuore ai 5 stelle e che il governatore, Rosario Crocetta, ha deciso di portare avanti con forza, nel segno di quel 'modello Sicilia' che piace a Beppe Grillo e che può fare da assist a Pierluigi Bersani nella complicata partita della formazione del nuovo governo a Roma. In Sicilia la maggioranza ha trovato l'intesa sull'abolizione delle nove Province regionali.

Dopo un vertice a Palazzo d'Orleans con i capigruppo della sua maggioranza, il governatore, Rosario Crocetta, ha convocato la giunta per scrivere il disegno di legge che sopprime gli enti sostituendoli con liberi consorzi tra comuni, come prevede lo statuto speciale. Il testo dovrebbe arrivare domattina in commissione Affari istituzionali dell'Assemblea, convocata con all'ordine del giorno proprio la riforma degli enti. A favore dell'abolizione si erano già espressi i deputati 5 stelle che avevano anche depositato un apposito ddl in commissione. Una parte dei risparmi sarebbe utilizzata per finanziare il reddito minimo di cittadinanza, per una spesa di circa 130 milioni di euro, 12 milioni derivanti dal taglio del costo delle indennità per presidenti, assessori e consiglieri. Crocetta spiega che i dipendenti delle Province saranno assorbiti dai comuni e dalla Regione e che spariranno gli Istituti autonomi case popolari. Il confronto adesso si sposta su altri tavoli.

Domani i vari gruppi parlamentari, di maggioranza e opposizione, si riuniranno per discutere della riforma. Se la maggioranza dovesse confermare all'Ars la linea emersa dal vertice col governatore, la strada allora sarà in discesa. Mettendo in conto i voti favorevoli delle 5 stelle i numeri in aula sono dalla parte del governatore. Ma bisognerà comunque fare i conti con gli altri gruppi d'opposizione. Il Pdl infatti è contrario alla soppressione delle Province e vuol andare al voto a maggio, alla scadenza degli organi elettivi. Il nodo a questo punto sta nei tempi.

La riforma deve essere approvata entro fine mese, comunque prima dell'inizio dei comizi elettorali (il 27 marzo). Se non ci saranno le condizioni, è probabile che si lavori a un testo per il rinvio delle elezioni e la nomina di commissari. Un punto sul quale, però i 5 stelle, nei giorni scorsi, hanno detto di non essere d'accordo. Vogliono l' immediata abolizione. Il capogruppo del Pd all'Ars, Baldo Gucciardi, parla di «momento importante, perchè si supera la vecchia concezione della pubblica amministrazione e si va verso una riforma per l'abbattimento di sprechi ed enti inutili». Soddisfatto anche il segretario regionale dell'Udc, Gianpiero D'Alia, «ora aspettiamo di vedere ed esaminare il testo che il governo sottoporrà ai gruppi parlamentari».

Alfano: sulle Province Crocetta non faccia pasticci. «Il governo Crocetta ha cambiato un sacco di volte opinione sulle province - commenta il segretario del Pdl, Angelino Alfano - Vediamo cosa tireranno fuori stasera e speriamo che non facciano pasticci, perchè i nostri territori hanno l'esigenza di un organo di governo intermedio tra il Comune e la Regione».
Amadeus

Re: From Sicily with love

Messaggio da Amadeus »

meno male che Crocetta è rapido a capire le cose.... dovrebbe sostituire Zichichi e altri due assessori a breve.


Giovedì 14 Marzo 2013 - 06:00 di Accursio Sabella
Le prime incomprensioni tra il presidente della Regione e lo scienziato ( Zichichi) subito dopo l'insediamento del governo: il conflitto di interessi tra la delega dell'assessore e l'attività del figlio. Poi, ecco le dichiarazioni sulle Centrali e sul radar americano. Il governatore: "Gli siamo grati, ma ci serve una figura diversa in giunta".
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