Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Il Pd dovrà osare finalmente e scegliere di fare un “accordo di fatto” non organico con il M5S
ed andare spediti su singoli provvedimenti che stanno nel programma di Grillo
ma stanno anche a cuore alla stragrande maggioranza dei cittadini.
L'unica strada per tornare in sintonia con il paese.
Guai a non tenere conto dei risultati cosi chiari!
Il tempo delle furbate è finito!
ed andare spediti su singoli provvedimenti che stanno nel programma di Grillo
ma stanno anche a cuore alla stragrande maggioranza dei cittadini.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Signori:
pongo alla vostra attenzione il seguente dato.
Citta' di Verona ...
Primo Partito PD!!!!
Secondo Partito M5S!!!!
Terzo partito PDL
Quarto Partito LEGA!!!!
Ognuno di questi dati da solo sarebbe eclatante, tutti insieme sono un cataclisma di proporzioni bibliche.
E ci dice due cose.
La prima e' il motivo della fallacia dei sondaggi:
le geografie politiche sono completamente saltate.
Il secondo e' che se vi dicono che i grillini so' de sinistra... e' una balla.
Ci sono piu' elettori di destra che di sinistra nel M5S.
E questo ci dice anche perche' il massimo che il 5 stelle potra' fare sono le cose dette da Bersani.
Una cosina in piu' che non sia redistribuzione di soldi disgregherebbe immediatamente il consenso a peppepound...e lui lo sa.
pongo alla vostra attenzione il seguente dato.
Citta' di Verona ...
Primo Partito PD!!!!
Secondo Partito M5S!!!!
Terzo partito PDL
Quarto Partito LEGA!!!!
Ognuno di questi dati da solo sarebbe eclatante, tutti insieme sono un cataclisma di proporzioni bibliche.
E ci dice due cose.
La prima e' il motivo della fallacia dei sondaggi:
le geografie politiche sono completamente saltate.
Il secondo e' che se vi dicono che i grillini so' de sinistra... e' una balla.
Ci sono piu' elettori di destra che di sinistra nel M5S.
E questo ci dice anche perche' il massimo che il 5 stelle potra' fare sono le cose dette da Bersani.
Una cosina in piu' che non sia redistribuzione di soldi disgregherebbe immediatamente il consenso a peppepound...e lui lo sa.
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
a noi gli elettori di destra ci facevano ribrezzo.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Amadeus ha scritto:a noi gli elettori di destra ci facevano ribrezzo.
Non gli elettori di destra.
Il programma liberista ci faceva ribrezzo.
Abbandonare valori e priorita` progressisti per farci votare da razzisti e bananas.
Questo ci faceva (e ci fa) ribrezzo.
Per questo ho domandato e ridomando.
Ma Renzi, dovendo chiedere il voto a elettori essenzialmente progressisti come matrice culturale,
e volendo anche "attirare i delusi", aveva come unico modo il programma liberista di Ichino?
Io dico di no.
Forse con uno sforzo di fantasia qualcosa di piu` simile a Grillo la tirava fuori.
Ma invece lui si e` affidato a Gori e Ichino...
E adesso piangiamo.
Colpa di Bersani?
In parte.
Colpa anche di Renzi?
In parte pure.
Ciao.
soloo42000
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
citando Yoda (il maestro jedi di star wars)
Arduo da vedere il Lato Oscuro è.
Nebuloso è il futuro di questo ragazzo.
"if you choose the quick and easy path as Vader did, you will become an agent of evil".
il ragazzo ha avuto fretta e si è diretto nella direzione sbagliata.
Arduo da vedere il Lato Oscuro è.
Nebuloso è il futuro di questo ragazzo.
"if you choose the quick and easy path as Vader did, you will become an agent of evil".
il ragazzo ha avuto fretta e si è diretto nella direzione sbagliata.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Da leggere…
Gli italiani non votano a caso
Due blocchi sociali contrapposti e antagonisti producono l'asimmetria di una società che li fa convivere senza che comunichino tra loro. Da una parte i neo-poveri e chi vuole cambiare, in cerca di futuro; dall'altra i conservatori garantiti e pseudo-ricchi, che non mollano i privilegi.
Opinione di Massimo Fini .
ROMA (WSI) - Gli italiani non votano a caso, queste elezioni lo hanno ribadito, scelgono chi li rappresenta.
In Italia ci sono due blocchi sociali. Il primo, che chiameremo blocco A, è fatto da milioni di giovani senza un futuro, con un lavoro precario o disoccupati, spesso laureati, che sentono di vivere sotto una cappa, sotto un cielo plumbeo come quello di Venere.
Questi ragazzi cercano una via di uscita, vogliono diventare loro stessi istituzioni, rovesciare il tavolo, costruire una Nuova Italia sulle macerie.
A questo blocco appartengono anche gli esclusi, gli esodati, coloro che percepiscono una pensione da fame e i piccoli e medi imprenditori che vivono sotto un regime di polizia fiscale e chiudono e, se presi dalla disperazione, si suicidano.
Il secondo blocco sociale, il blocco B, è costituito da chi vuole mantenere lo status quo, da tutti coloro che hanno attraversato la crisi iniziata dal 2008 più o meno indenni, mantenendo lo stesso potere d'acquisto, da una gran parte di dipendenti statali, da chi ha una pensione superiore ai 5000 euro lordi mensili, dagli evasori, dalla immane cerchia di chi vive di politica attraverso municipalizzate, concessionarie e partecipate dallo Stato.
L'esistenza di questi due blocchi ha creato un'asimmetria sociale, ci sono due società che convivono senza comunicare tra loro.
Il gruppo A vuole un rinnovamento, il gruppo B la continuità.
Il gruppo A non ha nulla da perdere, i giovani non pagano l'IMU perché non hanno una casa, e non avranno mai una pensione.
Il gruppo B non vuole mollare nulla, ha spesso due case, un discreto conto corrente, e una buona pensione o la sicurezza di un posto di lavoro pubblico.
Si profila a grandi linee uno scontro generazionale, nel quale al posto delle classi c'è l'età.
Chi fa parte del gruppo A ha votato in generale per il M5S, chi fa parte del gruppo B per il Pld o il pdmenoelle.
Non c'è nessuno scandalo in questo voto.
E' però un voto di transizione.
Le giovani generazioni stanno sopportando il peso del presente senza avere alcun futuro e non si può pensare che lo faranno ancora per molto.
Ogni mese lo Stato deve pagare 19 milioni di pensioni e 4 milioni di stipendi pubblici.
Questo peso è insostenibile, è un dato di fatto, lo status quo è insostenibile, è possibile alimentarlo solo con nuove tasse e con nuovo debito pubblico, i cui interessi sono pagati anch'essi dalle tasse.
E' una macchina infernale che sta prosciugando le risorse del Paese.
Va sostituita con un reddito di cittadinanza.
Nei prossimi giorni assisteremo a una riedizione del governo Monti con un altro Monti.
L'ammucchiata Alfano, Bersani, Casini, come prima delle elezioni.
Il M5S non si allea con nessuno come ha sempre dichiarato, lo dirò a Napolitano quando farà il solito giro di consultazioni. Il candidato presidente della Repubblica del M5S sarà deciso dagli iscritti al M5S attraverso un voto on line.
Passo e chiudo.
Sta arrivando la primavera.
Ripeto: sta arrivando la primavera.
***********************************
Il contenuto di questo articolo, pubblicato da http://www.beppegrillo.it - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
http://www.wallstreetitalia.com/article ... -caso.aspx
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
erding ha scritto:Il Pd dovrà osare finalmente e scegliere di fare un “accordo di fatto” non organico con il M5S
ed andare spediti su singoli provvedimenti che stanno nel programma di Grillo
ma stanno anche a cuore alla stragrande maggioranza dei cittadini.
L'unica strada per tornare in sintonia con il paese.
Guai a non tenere conto dei risultati cosi chiari!
Il tempo delle furbate è finito!
La tabella non è leggibile perchè non si capisce a quali partiti, formazioni i numeri si riferiscono.
bye
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Ho scritto più volte, basta andarle recuperare, che il voto dei delusi del PdL non si sarebbe spostato che verso i movimenti poulisti che l'avrebbero raccolto, ed in questo caso, M5Sshiloh ha scritto:Signori:
---------- omissis ---------
........... E ci dice due cose.
La prima e' il motivo della fallacia dei sondaggi:
le geografie politiche sono completamente saltate.
Il secondo e' che se vi dicono che i grillini so' de sinistra... e' una balla.
Ci sono piu' elettori di destra che di sinistra nel M5S.
E questo ci dice anche perche' il massimo che il 5 stelle potra' fare sono le cose dette da Bersani.
Una cosina in piu' che non sia redistribuzione di soldi disgregherebbe immediatamente il consenso a peppepound...e lui lo sa.
D'altronde, il dato di Verona corre per tutto il Veneto ... PdL perde generalmente intorno l'8-9 per cento dei voti, la Lega 17-19%, il Pd 5-7% ..... fate la somma Voi, e poi ditemi come può il M5S essere di sinistra ...
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Joblack,Joblack ha scritto:erding ha scritto:Il Pd dovrà osare finalmente e scegliere di fare un “accordo di fatto” non organico con il M5S
ed andare spediti su singoli provvedimenti che stanno nel programma di Grillo
ma stanno anche a cuore alla stragrande maggioranza dei cittadini.
L'unica strada per tornare in sintonia con il paese.
Guai a non tenere conto dei risultati cosi chiari!
Il tempo delle furbate è finito!
La tabella non è leggibile perchè non si capisce a quali partiti, formazioni i numeri si riferiscono.
bye
Per vederla completa basta cliccarci sopra.
Ad ogni modo dall'alto in basso:
PDL
LEGA
PD
UDC
Scusami, un saluto erding
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
da il post.it
http://www.ilpost.it/2013/02/27/modello-crocetta/2/
In cosa consiste la strana alleanza tra PD e M5S in Sicilia e perché - almeno in quelle forme, "tema per tema" - è difficilmente replicabile in Parlamento
L’ineludibile fiducia al Senato
A differenza della Sicilia, dove Crocetta è stato eletto direttamente ricevendo quindi di fatto una fiducia alle urne, al Parlamento nazionale è necessario che il governo ottenga la fiducia da Camera e Senato, come previsto dalla Costituzione all’articolo 94. Devono esserci una maggioranza alla Camera e una al Senato per sostenere il governo e, di fatto, consentirgli di esistere e di lavorare.
Grazie al cospicuo premio di maggioranza, il nuovo probabile governo di Bersani non dovrebbe avere alcun problema a ottenere la fiducia alla Camera. Il centrosinistra può contare su 345 deputati, sufficienti per sostenere il governo anche senza il voto dei 109 esponenti del M5S. Le cose, invece, si complicano per il Senato dove il centrosinistra ha ottenuto solamente 123 seggi, 35 in meno del numero necessario (158) per avere una maggioranza stabile. I 19 senatori eletti nella lista di Monti non sarebbero sufficienti a un governo Bersani, che arriverebbe a 142 voti e avrebbe bisogno del sostegno di almeno altri 16 senatori. E qui le cose si complicano un poco, anche per il meccanismo con cui funzionano le votazioni in Senato.
Al Senato il limite dei 158 voti può essere, infatti, ridotto nel caso in cui alcuni senatori decidano di non partecipare al voto, uscendo dall’aula. Ovviamente non può esserci un esodo in massa durante le votazioni: il regolamento stabilisce che deve comunque rimanere in aula la metà più uno dei senatori (esclusi quelli in congedo o assenti per incarichi avuti dal Senato), altrimenti manca il numero legale e la seduta deve essere rimandata. Il M5S ha 54 senatori, che potrebbero uscire dall’aula al momento della votazione per fare diminuire il limite dei 158 voti, pur mantenendo il numero legale e consentendo così a Bersani di ottenere la fiducia. Ammesso che i senatori del M5S decidano di assentarsi dall’aula “strategicamente” – cosa già improbabile – il governo avrebbe la fiducia solo se i senatori del centrodestra rimanessero in aula e non decidessero di uscire anche loro, facendo mancare il numero legale: la fiducia al governo di minoranza sarebbe appesa volta per volta al volere dei senatori di PdL e Lega. I senatori del M5S non potrebbero uscire solo in parte, per evitare che venga meno il numero legale: al Senato l’astensione (cioè restare in aula e non partecipare al voto) equivale a un voto contro.
Insomma, per essere sicuro di avere la fiducia, Bersani dovrebbe ottenere il voto dei senatori del M5S, che a quel punto diventerebbero almeno formalmente parte della maggioranza di governo, e non un semplice appoggio esterno per singoli provvedimenti valutati di volta in volta. Beppe Grillo ha però escluso la possibilità che il M5S voti la fiducia a un governo PD:
i due twittano alla grande
bersani è uno stalker oltrechè un morto che cammina
grillo venga a dirmi queste cose in parlamento
e sono passati solo due giorni
ma dove dobbiamo andare?
http://www.ilpost.it/2013/02/27/modello-crocetta/2/
In cosa consiste la strana alleanza tra PD e M5S in Sicilia e perché - almeno in quelle forme, "tema per tema" - è difficilmente replicabile in Parlamento
L’ineludibile fiducia al Senato
A differenza della Sicilia, dove Crocetta è stato eletto direttamente ricevendo quindi di fatto una fiducia alle urne, al Parlamento nazionale è necessario che il governo ottenga la fiducia da Camera e Senato, come previsto dalla Costituzione all’articolo 94. Devono esserci una maggioranza alla Camera e una al Senato per sostenere il governo e, di fatto, consentirgli di esistere e di lavorare.
Grazie al cospicuo premio di maggioranza, il nuovo probabile governo di Bersani non dovrebbe avere alcun problema a ottenere la fiducia alla Camera. Il centrosinistra può contare su 345 deputati, sufficienti per sostenere il governo anche senza il voto dei 109 esponenti del M5S. Le cose, invece, si complicano per il Senato dove il centrosinistra ha ottenuto solamente 123 seggi, 35 in meno del numero necessario (158) per avere una maggioranza stabile. I 19 senatori eletti nella lista di Monti non sarebbero sufficienti a un governo Bersani, che arriverebbe a 142 voti e avrebbe bisogno del sostegno di almeno altri 16 senatori. E qui le cose si complicano un poco, anche per il meccanismo con cui funzionano le votazioni in Senato.
Al Senato il limite dei 158 voti può essere, infatti, ridotto nel caso in cui alcuni senatori decidano di non partecipare al voto, uscendo dall’aula. Ovviamente non può esserci un esodo in massa durante le votazioni: il regolamento stabilisce che deve comunque rimanere in aula la metà più uno dei senatori (esclusi quelli in congedo o assenti per incarichi avuti dal Senato), altrimenti manca il numero legale e la seduta deve essere rimandata. Il M5S ha 54 senatori, che potrebbero uscire dall’aula al momento della votazione per fare diminuire il limite dei 158 voti, pur mantenendo il numero legale e consentendo così a Bersani di ottenere la fiducia. Ammesso che i senatori del M5S decidano di assentarsi dall’aula “strategicamente” – cosa già improbabile – il governo avrebbe la fiducia solo se i senatori del centrodestra rimanessero in aula e non decidessero di uscire anche loro, facendo mancare il numero legale: la fiducia al governo di minoranza sarebbe appesa volta per volta al volere dei senatori di PdL e Lega. I senatori del M5S non potrebbero uscire solo in parte, per evitare che venga meno il numero legale: al Senato l’astensione (cioè restare in aula e non partecipare al voto) equivale a un voto contro.
Insomma, per essere sicuro di avere la fiducia, Bersani dovrebbe ottenere il voto dei senatori del M5S, che a quel punto diventerebbero almeno formalmente parte della maggioranza di governo, e non un semplice appoggio esterno per singoli provvedimenti valutati di volta in volta. Beppe Grillo ha però escluso la possibilità che il M5S voti la fiducia a un governo PD:
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