La Questione Monti
Re: La Questione Monti
IL CASO
Saltano black list dei commercianti evasori
Cancellata la norma nel dl fiscale
Marcia indietro del governo. Riformulata la norma che prevedeva la formazione di elenchi selettivi di esercenti colti a non emettere scontrini o ricevute. Slitta di un mese, al 1 giugno, lo stop alle pensioni cash oltre i 1000 euro da amministrazioni pubbliche
ROMA - Saltano le "liste selettive" di contribuenti, in particolare commercianti, colti a non emettere scontrini o ricevute e sui quali l'Agenzia delle Entrate poteva pianificare accertamenti. La norma, che era contenuta nel dl fiscale, è stata modificata da un emendamento approvato dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato.
Marcia indietro, quindi, del governo, che continua invece a mantenersi fermo sull'articolo 18: oggi sono previsti gli ultimi ritocchi al testo sulla riforma del mercato del lavoro che ha diviso la maggioranza e mobilitato sindacati e lavoratori. Un primo accantonamento della norma aveva scatento polemiche e accuse sulle pressioni delle lobby.
L'emendamento era stato presentato da Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) e poi, secondo quanto si apprende, è stato riformulato dal governo, che ha fatto scomparire le "liste selettive". Ora la norma prevede che "le agenzie fiscali e la guardia di Finanza, nell'ambito dell'attività di pianificazione degli accertamenti, tengono conto anche delle segnalazioni non anonime di violazioni tributarie, incluse quelle relative dell'obbligo di emissione della ricevuta o dello scontrino fiscale ovvero del documento certificativo dei corrispettivi".
Slitta di un mese lo stop alle pensioni in contanti oltre i 1000 euro. Slitta intanto dal primo maggio al primo giugno 2012 la norma che obbliga ai pagamenti non in contanti per gli stipendi e le pensioni corrisposti da enti e amministrazioni pubbliche oltre i 1.000 euro: lo prevede un altro emendamento al dl fiscale approvato dalla Commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Ci saranno quindi 30 giorni di tempo in più per aprire un conto corrente dove farsi accreditare gli emolumenti dovuti dalla pubblica amministrazione.
(03 aprile 2012)
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... /?ref=fbpr
Saltano black list dei commercianti evasori
Cancellata la norma nel dl fiscale
Marcia indietro del governo. Riformulata la norma che prevedeva la formazione di elenchi selettivi di esercenti colti a non emettere scontrini o ricevute. Slitta di un mese, al 1 giugno, lo stop alle pensioni cash oltre i 1000 euro da amministrazioni pubbliche
ROMA - Saltano le "liste selettive" di contribuenti, in particolare commercianti, colti a non emettere scontrini o ricevute e sui quali l'Agenzia delle Entrate poteva pianificare accertamenti. La norma, che era contenuta nel dl fiscale, è stata modificata da un emendamento approvato dalle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato.
Marcia indietro, quindi, del governo, che continua invece a mantenersi fermo sull'articolo 18: oggi sono previsti gli ultimi ritocchi al testo sulla riforma del mercato del lavoro che ha diviso la maggioranza e mobilitato sindacati e lavoratori. Un primo accantonamento della norma aveva scatento polemiche e accuse sulle pressioni delle lobby.
L'emendamento era stato presentato da Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) e poi, secondo quanto si apprende, è stato riformulato dal governo, che ha fatto scomparire le "liste selettive". Ora la norma prevede che "le agenzie fiscali e la guardia di Finanza, nell'ambito dell'attività di pianificazione degli accertamenti, tengono conto anche delle segnalazioni non anonime di violazioni tributarie, incluse quelle relative dell'obbligo di emissione della ricevuta o dello scontrino fiscale ovvero del documento certificativo dei corrispettivi".
Slitta di un mese lo stop alle pensioni in contanti oltre i 1000 euro. Slitta intanto dal primo maggio al primo giugno 2012 la norma che obbliga ai pagamenti non in contanti per gli stipendi e le pensioni corrisposti da enti e amministrazioni pubbliche oltre i 1.000 euro: lo prevede un altro emendamento al dl fiscale approvato dalla Commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Ci saranno quindi 30 giorni di tempo in più per aprire un conto corrente dove farsi accreditare gli emolumenti dovuti dalla pubblica amministrazione.
(03 aprile 2012)
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Re: La Questione Monti
mariok ha scritto:IL CASO
Saltano black list dei commercianti evasori
Cancellata la norma nel dl fiscale
Marcia indietro del governo.
"Quando si chiedono sacrifici a chi lavora ci vogliono grande consenso,
grande credibilità politica e capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi."
Enrico Berlinguer
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Re: La Questione Monti
Difficile che i privilegiati colpiscano i privilegi.
Bersani, sveglia!
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"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: La Questione Monti
giusto pochi giorni fa,
un amico di famiglia (età 28 anni) è andato in banca a chiedere un mutuo di 25.000 euro per ristrutturare alla minima abitabilità un vecchio appartamento di proprietà dei suoi genitori in cui intende andare a vivere.
Gli hanno fatto un conto in cui tra spese e interessi ne avrebbe dovuto restituire 34.000.
9.000 euro di “sovra-tassa” !!!
un interesse di circa il 36% sulla cifra prestata.
il ragazzo ,anche su consiglio dei genitori,ha rinunciato ad innescare il mutuo.
E poi danno la caccia agli usurai…
ma andate dritto in banca…son tutti lì.
un amico di famiglia (età 28 anni) è andato in banca a chiedere un mutuo di 25.000 euro per ristrutturare alla minima abitabilità un vecchio appartamento di proprietà dei suoi genitori in cui intende andare a vivere.
Gli hanno fatto un conto in cui tra spese e interessi ne avrebbe dovuto restituire 34.000.
9.000 euro di “sovra-tassa” !!!
un interesse di circa il 36% sulla cifra prestata.
il ragazzo ,anche su consiglio dei genitori,ha rinunciato ad innescare il mutuo.
E poi danno la caccia agli usurai…
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Re: La Questione Monti
"Le misure di austerity varate dall’Italia creano rischi per l’economia,
perchè stanno arrestando lo sviluppo dell’attività economica."
Wall Street Journal, 4 aprile 2012
http://www.unita.it/la-striscia-rossa
------------------------------------------------
maledetti ,
maledetti,
maledetti Komunisti...ora controllano anche i media americani !!!
perchè stanno arrestando lo sviluppo dell’attività economica."
Wall Street Journal, 4 aprile 2012
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Re: La Questione Monti
.............shiloh ha scritto:"http://www.unita.it/la-striscia-rossaLe misure di austerity varate dall’Italia creano rischi per l’economia,
perchè stanno arrestando lo sviluppo dell’attività economica."
Wall Street Journal, 4 aprile 2012
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maledetti Komunisti...ora controllano anche i media americani !!!
Caro shiloh.Lo hanno capito tutti.Chi non lo capisce è MONTI.
Qui bisogna che tutti i sindaci che hanno soldi in cassa si mettano daccordo di lascia perdere il patto di stabilità e adoperarli per le cose necessaie.
Le banche devono aiutare le piccole industrie, artigiani eccc.. che chiedono soldi (non a strozzinaggio)
I comuni lo stato devono pagare le imprese entro 30 giorni come avviene in Germania, non dopo un anno.
Mi chiedo quei soldi che i comuni virtuosi hanno fermi ,prendono gli interessi o cosa!
Ciao
Paolo11
Re: La Questione Monti
Wsj critica Monti sulla riforma del lavoro
Casini: "Non si può venir meno all'intesa"
Il quotidiano conservatore, che aveva paragonato il premier a Margareth Thatcher, sostiene che con il ritorno del reintegro il professore ha ceduto a coloro che vogliono portare l'Italia vicina all'abisso. Il leader Udc: "Parlamento può fare modifiche, ma siamo uomini d'onore". Napolitano: "Forze politiche e sociali responsabili"
ROMA - "Il dietrofront del governo sul lavoro, rinunciando a eliminare tout court il reintegro nel caso di licenziamento economico illegittimo, è una resa a coloro che vorrebbero portare l'Italia vicina all'abisso della Grecia". Il giudizio tranchant arriva dal Wall Street Journal, che si rimangia l'aver avvicinato, la scorsa settimana, Mario Monti a Margaret Thatcher "in un accesso di temporanea eurofollia": piuttosto "la migliore analogia con i britannici potrebbe essere con Ted Heath, lo sventurato predecessore Tory" della Lady di Ferro.
Motivo del cambio di giudizio da parte del quotidiano conservatore di Wall Street è l'aver ceduto alla sinistra della coalizione di governo sull'articolo 18. "In Italia - è scritto in un editoriale - gli ottimisti, ebbene sì ve ne sono ancora, dicono che una riforma limitata è meglio di niente. Forse. Tuttavia Monti è stato scelto per recuperare l'Italia dalla soglia di un abisso greco. La riforma del lavoro è una resa a coloro che la stanno portando laggiù". Nelle pagine di cronaca, il 'Journal' si sofferma sulla posizione della leader uscente di Confindustria, Emma Marcegaglia, 1che sul quotidiano concorrente Financial Times ieri aveva definito "pessimo" il compromesso raggiunto.
Intanto, Pier Ferdinando Casini garantisce il rispetto dell'Udc dell'accordo raggiunto tra le forze di maggioranza e il premier sulla riforma del mercato del lavoro, dopo che ieri il Pdl ha annunciato modifiche, in particolare sulla flessibilità in entrata, sulla scia delle critiche di Emma Marcegaglia e il Pd a chiedersi retoricamente cosa fosse cambiato rispetto ai giorni della mediazione con Monti.
"Il Parlamento non è passacarte e potrà fare modifiche - ha dichiarato oggi Casini a Radio24 -. Ma è chiaro che non possono investire la tenuta sostanziale della riforma. Un'intesa c'è stata e le persone d'onore come noi non possono venire meno". Per Casini, le modifiche apportate alla prima bozza della riforma sono "un buon compromesso. Ci sono le imprese e ci sono i sindacati. Non dimentichiamo ciò che il governo ha fatto sulla previdenza, in quel caso gli industriali applaudirono e i sindacati criticarono aspramente".
"Non facciamoci del male a vedere il bicchiere mezzo vuoto - ha aggiunto il leader Udc - il bicchiere è mezzo pieno. Per molto meno, lo ricordo alla presidente di Confindustria Marcegaglia, Cofferati portò in piazza tre milioni di persone. Il giudizio della Marcegaglia sulla riforma è ingeneroso, bisognava trovare un'intesa mediana, è sempre così per le riforme".
In questo clima, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto un messaggio di auguri pasquali a Papa Benedetto XVI. Nel testo, il capo dello Stato parla di un'Italia "in un momento particolarmente delicato che la vede impegnata, grazie al responsabile concorso delle forze politiche e sociali, negli sforzi necessari a fronteggiare la grave crisi economica internazionale e ad assicurare il futuro delle giovani generazioni".
(06 aprile 2012)
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... /?ref=fbpr
Casini: "Non si può venir meno all'intesa"
Il quotidiano conservatore, che aveva paragonato il premier a Margareth Thatcher, sostiene che con il ritorno del reintegro il professore ha ceduto a coloro che vogliono portare l'Italia vicina all'abisso. Il leader Udc: "Parlamento può fare modifiche, ma siamo uomini d'onore". Napolitano: "Forze politiche e sociali responsabili"
ROMA - "Il dietrofront del governo sul lavoro, rinunciando a eliminare tout court il reintegro nel caso di licenziamento economico illegittimo, è una resa a coloro che vorrebbero portare l'Italia vicina all'abisso della Grecia". Il giudizio tranchant arriva dal Wall Street Journal, che si rimangia l'aver avvicinato, la scorsa settimana, Mario Monti a Margaret Thatcher "in un accesso di temporanea eurofollia": piuttosto "la migliore analogia con i britannici potrebbe essere con Ted Heath, lo sventurato predecessore Tory" della Lady di Ferro.
Motivo del cambio di giudizio da parte del quotidiano conservatore di Wall Street è l'aver ceduto alla sinistra della coalizione di governo sull'articolo 18. "In Italia - è scritto in un editoriale - gli ottimisti, ebbene sì ve ne sono ancora, dicono che una riforma limitata è meglio di niente. Forse. Tuttavia Monti è stato scelto per recuperare l'Italia dalla soglia di un abisso greco. La riforma del lavoro è una resa a coloro che la stanno portando laggiù". Nelle pagine di cronaca, il 'Journal' si sofferma sulla posizione della leader uscente di Confindustria, Emma Marcegaglia, 1che sul quotidiano concorrente Financial Times ieri aveva definito "pessimo" il compromesso raggiunto.
Intanto, Pier Ferdinando Casini garantisce il rispetto dell'Udc dell'accordo raggiunto tra le forze di maggioranza e il premier sulla riforma del mercato del lavoro, dopo che ieri il Pdl ha annunciato modifiche, in particolare sulla flessibilità in entrata, sulla scia delle critiche di Emma Marcegaglia e il Pd a chiedersi retoricamente cosa fosse cambiato rispetto ai giorni della mediazione con Monti.
"Il Parlamento non è passacarte e potrà fare modifiche - ha dichiarato oggi Casini a Radio24 -. Ma è chiaro che non possono investire la tenuta sostanziale della riforma. Un'intesa c'è stata e le persone d'onore come noi non possono venire meno". Per Casini, le modifiche apportate alla prima bozza della riforma sono "un buon compromesso. Ci sono le imprese e ci sono i sindacati. Non dimentichiamo ciò che il governo ha fatto sulla previdenza, in quel caso gli industriali applaudirono e i sindacati criticarono aspramente".
"Non facciamoci del male a vedere il bicchiere mezzo vuoto - ha aggiunto il leader Udc - il bicchiere è mezzo pieno. Per molto meno, lo ricordo alla presidente di Confindustria Marcegaglia, Cofferati portò in piazza tre milioni di persone. Il giudizio della Marcegaglia sulla riforma è ingeneroso, bisognava trovare un'intesa mediana, è sempre così per le riforme".
In questo clima, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto un messaggio di auguri pasquali a Papa Benedetto XVI. Nel testo, il capo dello Stato parla di un'Italia "in un momento particolarmente delicato che la vede impegnata, grazie al responsabile concorso delle forze politiche e sociali, negli sforzi necessari a fronteggiare la grave crisi economica internazionale e ad assicurare il futuro delle giovani generazioni".
(06 aprile 2012)
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Re: La Questione Monti
La Fornero chiude un sito internet. Il delirio e la censura .
E’ un provvedimento di una gravità inaudita e senza precedenti quello con il quale il Ministro del Lavoro ha ordinato alla Direzione Provinciale del lavoro di Modena l’immediata chiusura del proprio sito internet.
“Al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo anche per quanto attiene agli Uffici territoriali, si chiede alle SS.LL. di provvedere alla immediata chiusura del sito internet http://www.dplmodena.it“.
E’ questo il contenuto della nota che il Segretario generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha indirizzato lo scorso 5 aprile all’ufficio territoriale del proprio Ministero.
Un’iniziativa, quella del Ministro Fornero, politicamente inaccettabile e giuridicamente illegittima, sbagliata del metodo e nel merito.
Cominciamo dal metodo.
Quale che fosse il contenuto di talune delle pagine web
– evidentemente invise al Ministro del lavoro –
è evidente che nulla giustifica la chiusura di un intero sito internet per ottenerne la rimozione dallo spazio pubblico telematico.
E’ esattamente come chiudere un giornale a seguito della pubblicazione di un articolo che si ritiene
– a torto o a ragione – diffamatorio.
Anzi, peggio.
E’ come chiudere un ufficio pubblico perché uno dei dipendenti, funzionari o utenti che lo frequentano si è lasciato andare a qualche considerazione ritenuta inopportuna dal Ministro.
Il sito internet della Direzione provinciale del lavoro di Modena, rendeva accessibili al pubblico
– un pubblico di oltre 18 milioni di utenti –
migliaia di informazioni e documenti preziosi per i cittadini che ne visitavano le pagine.
Per convincersene è sufficiente visitare alcune delle pagine del sito ancora accessibili nonostante la censura ministeriale:
notizie relative ai diritti dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione,
informazioni e commenti relativi alla riforma del sistema pensionistico, pagine dedicate alle opportunità di lavoro per gli extra-comunitari o al rinnovo del permesso di soggiorno,
solo per fare qualche esempio.
Centinaia di migliaia di contenuti sui quali si è abbattuta la mannaia censorea del Ministro Fornero.
Se la pubblicazione di taluni dei contenuti pubblicati sul sito era, davvero, illegittima
– circostanza della quale è almeno lecito dubitare –
il Ministero avrebbe potuto – a tutto voler concedere – dare al proprio ufficio indicazioni per la modifica o, a tutto voler concedere, per la rimozione.
Ordinare la chiusura di un sito internet è un gesto dettato o da un delirio di onnipotenza di un Ministro
– e/o di un suo dirigente –
che ritiene, evidentemente, di essere padrone dell’informazione o da una tanto profonda ignoranza delle dinamiche di circolazione dell’informazione online da risultare grave almeno tanto l’ipotesi del delirio di onnipotenza.
E veniamo al merito.
“Al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo”.
E’ questa la motivazione con la quale il Ministro del Lavoro ha disposto la chiusura del sito.
E’ uno scherzo?
Un pesce d’aprile arrivato in ritardo?
Se così non fosse saremmo dinanzi ad uno dei più gravi attentati alla libertà di informazione ad opera di un Governo dal ventennio fascista ad oggi. Un provvedimento che ben avrebbe potuto portare la firma del Ministro per la propaganda di Mussolini o di quello dell’informazione di Saddam Hussein.
“Rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali” è, infatti, solo una parafrasi per dire che il Ministro non gradisce la diffusione e pubblicazione di notizie ed informazioni difformi dalle proprie. Fuori dal linguaggio istituzionale, il Ministro sta dicendo che non ammette che sulle pagine di un sito ricollegabile – in senso lato – al proprio Ministero siano pubblicate critiche ed opinioni contrarie alla propria azione di governo ed al modo di presentarla unilateralmente prescelto dal Ministro e dal suo staff.
E’ un modo di guardare alla politica, al governo ed alla democrazia degno di un tiranno di altri tempi o del leader militare di una qualche dittatura anti-democratica:
ci si sottrare al confronto, alla critica ed al dialogo a colpi di censura ed ordini di cancellazione di informazioni e contenuti sgraditi.
E’ questa l’idea di sviluppo sociale e democratico che guida l’azione del Ministro Fornero?
E’ urgente che il Premier chiarisca la sua posizione al riguardo, prenda le distanze dal gesto del suo Ministro e la inviti, senza ritardo, a rassegnare le sue dimissioni.
Non c’è miracolo economico né riforma del sistema del lavoro
– ammesso anche che il Governo dei professori stia lavorando bene per perseguire tali obiettivi –
che abbia un senso, se il prezzo da pagare è quello di accettare di risvegliarci in un Paese meno democratico e meno libero di quello nel quale abbiamo vissuto sino qui.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04 ... ra/203115/
---------------------------------
questo è un atto di fascismo allo stato puro.
a quando la censura di testate giornalistiche,programmi TV e forum come questo ???
e che caXXo sta facendo il Presidente della Repubblica ???
perchè non è ancora intervenuto ???
E’ un provvedimento di una gravità inaudita e senza precedenti quello con il quale il Ministro del Lavoro ha ordinato alla Direzione Provinciale del lavoro di Modena l’immediata chiusura del proprio sito internet.
“Al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo anche per quanto attiene agli Uffici territoriali, si chiede alle SS.LL. di provvedere alla immediata chiusura del sito internet http://www.dplmodena.it“.
E’ questo il contenuto della nota che il Segretario generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha indirizzato lo scorso 5 aprile all’ufficio territoriale del proprio Ministero.
Un’iniziativa, quella del Ministro Fornero, politicamente inaccettabile e giuridicamente illegittima, sbagliata del metodo e nel merito.
Cominciamo dal metodo.
Quale che fosse il contenuto di talune delle pagine web
– evidentemente invise al Ministro del lavoro –
è evidente che nulla giustifica la chiusura di un intero sito internet per ottenerne la rimozione dallo spazio pubblico telematico.
E’ esattamente come chiudere un giornale a seguito della pubblicazione di un articolo che si ritiene
– a torto o a ragione – diffamatorio.
Anzi, peggio.
E’ come chiudere un ufficio pubblico perché uno dei dipendenti, funzionari o utenti che lo frequentano si è lasciato andare a qualche considerazione ritenuta inopportuna dal Ministro.
Il sito internet della Direzione provinciale del lavoro di Modena, rendeva accessibili al pubblico
– un pubblico di oltre 18 milioni di utenti –
migliaia di informazioni e documenti preziosi per i cittadini che ne visitavano le pagine.
Per convincersene è sufficiente visitare alcune delle pagine del sito ancora accessibili nonostante la censura ministeriale:
notizie relative ai diritti dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione,
informazioni e commenti relativi alla riforma del sistema pensionistico, pagine dedicate alle opportunità di lavoro per gli extra-comunitari o al rinnovo del permesso di soggiorno,
solo per fare qualche esempio.
Centinaia di migliaia di contenuti sui quali si è abbattuta la mannaia censorea del Ministro Fornero.
Se la pubblicazione di taluni dei contenuti pubblicati sul sito era, davvero, illegittima
– circostanza della quale è almeno lecito dubitare –
il Ministero avrebbe potuto – a tutto voler concedere – dare al proprio ufficio indicazioni per la modifica o, a tutto voler concedere, per la rimozione.
Ordinare la chiusura di un sito internet è un gesto dettato o da un delirio di onnipotenza di un Ministro
– e/o di un suo dirigente –
che ritiene, evidentemente, di essere padrone dell’informazione o da una tanto profonda ignoranza delle dinamiche di circolazione dell’informazione online da risultare grave almeno tanto l’ipotesi del delirio di onnipotenza.
E veniamo al merito.
“Al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo”.
E’ questa la motivazione con la quale il Ministro del Lavoro ha disposto la chiusura del sito.
E’ uno scherzo?
Un pesce d’aprile arrivato in ritardo?
Se così non fosse saremmo dinanzi ad uno dei più gravi attentati alla libertà di informazione ad opera di un Governo dal ventennio fascista ad oggi. Un provvedimento che ben avrebbe potuto portare la firma del Ministro per la propaganda di Mussolini o di quello dell’informazione di Saddam Hussein.
“Rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali” è, infatti, solo una parafrasi per dire che il Ministro non gradisce la diffusione e pubblicazione di notizie ed informazioni difformi dalle proprie. Fuori dal linguaggio istituzionale, il Ministro sta dicendo che non ammette che sulle pagine di un sito ricollegabile – in senso lato – al proprio Ministero siano pubblicate critiche ed opinioni contrarie alla propria azione di governo ed al modo di presentarla unilateralmente prescelto dal Ministro e dal suo staff.
E’ un modo di guardare alla politica, al governo ed alla democrazia degno di un tiranno di altri tempi o del leader militare di una qualche dittatura anti-democratica:
ci si sottrare al confronto, alla critica ed al dialogo a colpi di censura ed ordini di cancellazione di informazioni e contenuti sgraditi.
E’ questa l’idea di sviluppo sociale e democratico che guida l’azione del Ministro Fornero?
E’ urgente che il Premier chiarisca la sua posizione al riguardo, prenda le distanze dal gesto del suo Ministro e la inviti, senza ritardo, a rassegnare le sue dimissioni.
Non c’è miracolo economico né riforma del sistema del lavoro
– ammesso anche che il Governo dei professori stia lavorando bene per perseguire tali obiettivi –
che abbia un senso, se il prezzo da pagare è quello di accettare di risvegliarci in un Paese meno democratico e meno libero di quello nel quale abbiamo vissuto sino qui.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04 ... ra/203115/
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questo è un atto di fascismo allo stato puro.
a quando la censura di testate giornalistiche,programmi TV e forum come questo ???
e che caXXo sta facendo il Presidente della Repubblica ???
perchè non è ancora intervenuto ???
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Re: La Questione Monti
La badessa preferisce censurareshiloh ha scritto:
La Fornero chiude un sito internet. Il delirio e la censura .
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04 ... ra/203115/
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questo è un atto di fascismo allo stato puro.
a quando la censura di testate giornalistiche,programmi TV e forum come questo ???
e che caXXo sta facendo il Presidente della Repubblica ???
perchè non è ancora intervenuto ???
Che la badessa Fornero avesse un’idea della democrazia per cui si può fare solo quel che vuole e che piace a lei, lo avevamo capito già da un pezzo.
Non pensavamo però che arrivasse a disporre la chiusura di un sito gestito da un dirigente del Ministero del lavoro (www.dplmodena.it), come un qualsiasi gerarchetto fascista,
perché non abbastanza “fedele alla linea”,
né che il sobrio Monti glielo facesse fare senza una parola.
Del resto questo gravissimo intervento censorio fa il paio con i progetti dell’Agcom,
che vorrebbe poter chiudere a piacimento i siti scomodi,
e con l’insofferenza di questi governanti che nessuno ha mai eletto nei confronti di qualsiasi critica o appunto.
Alla badessa voglio dire che per chiudere un sito
“al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali”
bisogna aver completamente perso il lume della ragione.
Al presidente del consiglio Monti chiedo invece formalmente di intervenire immediatamente per riaprire il sito chiuso d’autorità dalla ministra.
Questo Paese è in ginocchio e le riforme del governo sono un rimedio peggiore del male.
Capisco che Monti e Fornero siano molto preoccupati per le reazioni dei cittadini.
Ma non sarà chiudendo siti o addomesticando l’informazione che riusciranno a risolvere il problema.
http://www.antoniodipietro.it/
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ieri avevo mandato una mail in proposito a diversi siti di partito,
compreso quello di Di Pietro.
oggi lui ci ha fatto un post....
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Re: La Questione Monti
L'occupazione Usa abbatte i listini
Lo spread a 400 punti affonda Milano (-4,8%)
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ref=HREA-1
**********************************
e adesso cosa farà Mont Blank ???
si deciderà a fare una patrimoniale o continuerà a turlupinare con tagli e tasse i soliti noti ???
Lo spread a 400 punti affonda Milano (-4,8%)
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ref=HREA-1
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e adesso cosa farà Mont Blank ???
si deciderà a fare una patrimoniale o continuerà a turlupinare con tagli e tasse i soliti noti ???
Chi c’è in linea
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