Come se ne viene fuori ?

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iospero
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da iospero »

Maucat
Il problema è che non vedo come possano farlo... spero solo nell'approvazione di una nuova legge elettorale decente e poi di nuovo a votare ma se gli italiani continuano a votare il Nano non c'è scampo...
Vi ho posto una soluzione del problema, cambiare semplicemente il Regolamento del Senato e considerare gli astenuti come tali, che cosa è di ostacolo ?

sono sufficienti le maggioranze relative.
Maucat
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Maucat »

iospero ha scritto:
Maucat
Il problema è che non vedo come possano farlo... spero solo nell'approvazione di una nuova legge elettorale decente e poi di nuovo a votare ma se gli italiani continuano a votare il Nano non c'è scampo...
Vi ho posto una soluzione del problema, cambiare semplicemente il Regolamento del Senato e considerare gli astenuti come tali, che cosa è di ostacolo ?

sono sufficienti le maggioranze relative.
Si può fare ma anche quì prima si deve trovare per questa votazione una maggioranza col vecchio regolamento.
Poi non si dovrà mai porre la fiducia su nessuna legge e navigare a vista giorno per giorno...
Maucat
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Maucat »

camillobenso ha scritto:
Maucat ha scritto:Il problema è che non vedo come possano farlo... spero solo nell'approvazione di una nuova legge elettorale decente e poi di nuovo a votare ma se gli italiani continuano a votare il Nano non c'è scampo...

……………………………….. e poi di nuovo a votare ma se gli italiani continuano a votare il Nano non c'è scampo...


Siamo proprio sicuri che il problema sia il nano?........................sicuri,...sicuri,.sicuri???????.........................sicurissimi????????????????????
Si lui è il massimo problema perchè impedisce la formazione in Italia di un partito conservatore e di una destra decente... poi avremmo un altro Massimo come problemino numero due ma quello lo si risolve in altro modo...
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Io la sparo così.Bersani può presentarsi alle camere con i suoi 8 punti.Partendo da quelli che di sicuro verranno votati dal M5S al senato.
Poi si vedrà.
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Maucat ha scritto:
camillobenso ha scritto:
Maucat ha scritto:Il problema è che non vedo come possano farlo... spero solo nell'approvazione di una nuova legge elettorale decente e poi di nuovo a votare ma se gli italiani continuano a votare il Nano non c'è scampo...

……………………………….. e poi di nuovo a votare ma se gli italiani continuano a votare il Nano non c'è scampo...


Siamo proprio sicuri che il problema sia il nano?........................sicuri,...sicuri,.sicuri???????.........................sicurissimi????????????????????
Si lui è il massimo problema perchè impedisce la formazione in Italia di un partito conservatore e di una destra decente... poi avremmo un altro Massimo come problemino numero due ma quello lo si risolve in altro modo...

El enano, se verranno confermati i sondaggi domani, al massimo avrà raggiunto quota 25 %, ammesso che il sorpasso non sia avvenuto per un sensibile calo del Pd, oppure, un mezzo calo del Pd e un avanzata di quasi 3 punti del Pdl in 5 giorni.

Ergo,
PDL = 25 %
Anti Pdl = 75 %

Un dato accertato è che ancora oggi il nano è il miglior comunicatore dello stivalone. Non a caso ha riportato il Pdl dal punto più basso, 13 %, al 21,56 % alla Camera.

Anche Grillo ha fatto un grande salto, ma la differenza è notevole. Per ingrossare le fila di Grillo hanno lavorato tutti i partiti ad eccezioni di quelli di Monti e Casini.

Il nano, invece, ha dovuto riconvincere una parte dei suoi che lo avevano abbandonato, pur subendo un salasso di 7 milioni di elettori rispetto al 2008, che non credono più alle sue bufale.

Questo significa che la potenzialità antinano è 3 volte tanto.

Un dato noto nei media, ad eccezione dei suoi dipendenti, riconosce che il nano rende moltissimo in campagna elettorale, ma sta completamente a zero nell’arte del governare.

Questo dato si desume dalla vita reale degli ultimi 20 anni.

Quindi, anche il più sfessacchiato degli strateghi, sa che il nano va battuto non sul suo terreno, ma sul terreno dove è totalmente un incapace.

Di solito non capita che tutti i partiti crollino contemporaneamente.

Lo abbiamo visto anche da noi tra il 1992 e il 1994.

Sono crollati completamente i partiti di governo della prima Repubblica. Gli ex Pci anno avuto anch’essi degli ammaccamenti, ma sostanzialmente anche se ridimensionati, erano presenti all’inizio della seconda Repubblica.

Quando crolla la seconda Repubblica agli inizi del mese di novembre del 2011, tutti quanti i partiti sono falliti.

Chi fosse dotato di un minimo d’intelligenza da 4 meno, meno, di fronte a questo default tende a rimboccarsi le maniche e a ricominciare da capo. Anche perché questa è una legge di questo pianeta.

Ci volevano degli scienziati della Sorbona per capire come e cosa bisognava fare?????

Lo escluderei tassativamente.

Bastavano delle persone normali con idee normali che riportassero alla normalità la degenerazione e la distruzione prodotta dalla Casta negli ultimi 20 anni.

Gli italiani non chiedevano grandi cose,…ma solo normalità.

E la normalità l’hanno fornita questa settimana tre persone che conoscono i problemi reali del Paese.

I presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso, e il presidente della Regione Sicilia Crocetta.

I presidenti di Camera e Senato, martedì sera hanno annunciato, che i tagli dovevano cominciare da loro, secondo la dottrina malettiana.

1) Si sono ridotti lo stipendio del 30 %
2) Hanno rinunciato agli appartamenti reali di Camera e Senato.
3) Hanno chiesto la riduzione degli appannaggi della Camera e del Senato.
4) Hanno chiesto la riduzione degli appannaggi dei commessi di Camera e Senato.
5) Hanno riportato, raddoppiandole, le giornate lavorative alla Camera e al Senato, altro che fannulloni di Brunetta, rivolte ad altre categorie.

Crocetta taglia:

1)-500.mila euro/anno del mangime del Parco ornitologico di Palazzo d'Orleans |

2) Le province siciliane


Agli italiani queste iniziative sono piaciute e sperano che tutto prosegua in questa direzione.

A parte Crocetta, quello che è mancato ai partiti tradizionali è smettere di prendere in giro gli italiani e fare cose concrete, non tripli salti carpiati per raccontare bufale con la mossa del gattopardo.

Non era una cosa complicata da fare. Il perché non l’hanno fatto lo sai anche tu.
iospero
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da iospero »

Maucat scrive:

iospero ha scritto:
Maucat
Il problema è che non vedo come possano farlo... spero solo nell'approvazione di una nuova legge elettorale decente e poi di nuovo a votare ma se gli italiani continuano a votare il Nano non c'è scampo...



[b]Vi ho posto una soluzione del problema, cambiare semplicemente il Regolamento del Senato e considerare gli astenuti come tali, che cosa è di ostacolo ?

sono sufficienti le maggioranze relative.[/b]


Si può fare ma anche quì prima si deve trovare per questa votazione una maggioranza col vecchio regolamento.
Poi non si dovrà mai porre la fiducia su nessuna legge e navigare a vista giorno per giorno...
Non si tratta di fiducia, 5 Stelle e IBC hanno la maggioranza per fare questo ,
alla fine è il modo di governare del 5 Stelle,
shiloh
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da shiloh »

paolo11 ha scritto:
Io la sparo così.
Bersani può presentarsi alle camere con i suoi 8 punti.Partendo da quelli che di sicuro verranno votati dal M5S al senato.
Poi si vedrà.
Ciao
Paolo11

ti sei sparato su un piede...

senza una prima fiducia NON parte nessun governo.

no governo...no punti.

p.s.

oh...non ve lo spiego più eh...che io non sono la maestra.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Trattativa, pg Cassazione: “Azione disciplinare contro i pm di Palermo”
Il procuratore generale della Cassazione ha promosso l’azione disciplinare nei confronti del pm di Palermo Nino Di Matteo e, per una violazione minore, del procuratore del capoluogo Francesco Messineo. A Di Matteo si contesta l’avere “ammesso l’esistenza delle telefonate tra l’ex ministro dell’Interno Mancino e il capo dello Stato”

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 21 marzo 2013Commenti (216)



Si aggiunge un nuovo capitolo alla vicenda trattativa Stato-mafia. Non è penale, ma di assoluto rilievo. Il procuratore generale della Cassazione ha promosso l’azione disciplinare nei confronti del pm di Palermo Nino Di Matteo e, per una violazione minore, del procuratore del capoluogo Francesco Messineo. A Di Matteo si contesta l’avere “ammesso l’esistenza delle telefonate tra l’ex ministro dell’Interno Mancino e il capo dello Stato”.

Nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, per cui nei giorni scorsi il giudice per l’udienza preliminare di Palermo ha rinviato tutti gli imputati a giudizio, era emersa l’esistenza di conversazione tra l’ex presidente del Senato Mancino (all’epoca indagato, ndr) e Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica aveva sollevato un conflitto di attribuzione con la Procura di Palermo – che ha sempre considerato quelle telefonate prive di rilievo. La Corte Costituzionale aveva quindi stabilito che il capo dello Stato, in quanto “supremo garante dell’equilibrio dei poteri dello Stato”, non è mai intercettabile. Per questo i giudici aveva disposto la distruzione dei “nastri”. Che è stata disposta poco più di un mese fa dal gip. Le conversazioni non sono state distrutte perché è stato presentato ricorso da parte degli avvocati di Massimo Ciancimino in Cassazione.

Nel provvedimento, notificato ai due magistrati tramite la Procura generale della Corte d’appello di Palermo, si contesta a Di Matteo, tra i titolari dell’ indagine sulla trattativa Stato-mafia, di “avere mancato ai doveri di diligenza e riserbo” in un’intervista rilasciata nel giugno scorso in cui il pm aveva “ammesso seppure non espressamente l’esistenza delle telefonate tra Mancino e Napolitano”. Secondo il pg in questo modo il magistrato avrebbe “indebitamente leso il diritto di riservatezza del capo dello Stato” riconosciuto dalla sentenza della Corte costituzionale che ha accolto il ricorso del Quirinale sul conflitto di attribuzioni con la procura di Palermo. Al procuratore, invece, si contesta di non avere segnalato le violazioni commesse da Di Matteo ai titolari dell’azione disciplinare.

La Consulta aveva stabilito che “non è ammissibile è l’utilizzazione di strumenti invasivi di ricerca della prova, quali sono le intercettazioni telefoniche, che finirebbero per coinvolgere, in modo inevitabile e indistinto, non solo le private conversazioni del Presidente, ma tutte le comunicazioni, comprese quelle necessarie per lo svolgimento delle sue essenziali funzioni istituzionali, per le quali, giova ripeterlo, si determina un intreccio continuo tra aspetti personali e funzionali, non preventivabile, e quindi non calcolabile ex ante da parte delle autorità che compiono le indagini. In tali frangenti, la ricerca della prova riguardo ad eventuali reati extrafunzionali deve avvenire con mezzi diversi (documenti, testimonianze ed altro), tali da non arrecare una lesione alla sfera di comunicazione costituzionalmente protetta del Presidente”.

Per i magistrati della Corte Costituzionale “alla luce della normativa costituzionale e ordinaria… la posizione del Presidente della Repubblica non sarebbe assimilabile a quella del parlamentare: solo il secondo infatti può essere sottoposto a intercettazione da parte del giudice ordinario” e in questo senso la Procura di Palermo avrebbe “fatto un uso non corretto dei propri poteri” non distruggendo immediatamente le conversazioni. I giudici osservavanoche il presidente della Repubblica “è stato collocato dalla Costituzione al di fuori dei tradizionali poteri dello Stato e, naturalmente, al di sopra di tutte le parti politiche”.

La vicenda intercettazioni va avanti ormai da oltre un anno. Le telefonate risalgono infatti a fine 2011, ma la storia è divenuta pubblica solo nel giugno 2012. L’utenza messa sotto controllo su mandato degli inquirenti – vale la pena ricordarlo – era quella di Mancino, in quella fase indagato e oggi imputato di falsa testimonianza: secondo i pm, l’ex ministro, insediatosi al Viminale il primo luglio 1992, sapeva della trattativa e avrebbe mentito sui rapporti tra pezzi dello Stato e pezzi di Cosa Nostra intercorsi nei primi anni ’90. Mancino, preoccupato per l’inchiesta che lo riguardava, ha fatto diverse diverse telefonate contattando anche lo stesso Napolitano. Ma per chiudere la vicenda servirà ora anche il via libera definitivo della Suprema Corte.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03 ... mo/537692/
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Neppure il tempo di postare l'articolo e tornare a leggere i 214 commenti del Vox populi, che il settore è stato completamente eliminato.

Non è difficile presupporre il livello di critica verso il Colle.
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

camillobenso ha scritto:Neppure il tempo di postare l'articolo e tornare a leggere i 214 commenti del Vox populi, che il settore è stato completamente eliminato.

Non è difficile presupporre il livello di critica verso il Colle.
Caro camillobenso.A mio avviso bisognava chiudere prima della scadenza della carica di Napolitano.
Ciao
Paolo11
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