"tutto non sarà come prima".
Il "Manifesto per un soggetto politico nuovo" per il quale ho invitato a mettere le firme, si propone di presentarsi alle prossime elezioni nazionali con una " lista civica nazionale" e si propone di
Intercettare parte del 50% dei cosiddetti indecisi o convinti astenzionisti (che secondo i sondaggi sarebbero circa il 50% degli intervistati) sarebbe un successo clamoroso che ridurebbe in poltiglia l’autoreferenziale classe partitica attuale.
Il Manifesto è un contributo – fondamentale – alla costruzione di una lista civica nazionale.
"Io credo che oggi per vincere si debba avere un’interlocuzione importante con quei partiti che stanno dimostrando di voler costruire un’alternativa. Penso in primo luogo a Italia dei valori, alla Federazione della sinistra e a Sel. Ma sono interessato anche al dibattito interno al Pd. Credo che una lista civica nazionale costringerà una parte del Pd a scegliere con chi stare."( da intervista a De Magistris, che , come sindaco, anche condividendo ha preferito non firmare)
Vedi
http://www.soggettopoliticonuovo.it/il-nostro-percorso/
L’elaborazione relativa ai contenuti, ai programmi, alle alleanze, dovrà andare avanti con la costruzione della rete. Prevediamo due incontri:
· sabato 28 aprile un primo incontro di tutte e tutti coloro che si attivano in questo mese
· fine maggio: una due giorni come tappa nel processo di costruzione partecipato di un soggetto politico nuovo.
La cosa mi sembra molto interessante
Alla mia email
"Dopo aver letto il manifesto politico tutto quanto scritto tende alla più vasta partecipazione dei cittadini alla vita pubblica .
Ad un certo punto si scrive " La vita interna del nuovo soggetto si baserà anch’essa su alcune semplici regole di base: prendere le decisioni ricercando in modo prioritario il massimo consenso possibile; quando occorre procedere al voto con il sistema
“una testa un voto”, unire il rispetto delle decisioni maggioritarie con la salvaguardia dei diritti delle minoranze, possibilità per tutti di votare in modo regolare e segreto."
Non si accenna mai in modo esplicito al fatto che alla fine si sta parlando di attuare la Democrazia Diretta.
Forse mi sbaglio ?
ha così risposto:
il discorso è lungo e complesso.
Si, stiamo parlando in qualche modo di democrazia diretta, anche se allo stesso tempo fra democrazia rappresentativa, partecipata, di prossimità e diretta (tutte categorie generate nel dibattito recente), con questo progetto stiamo cercando, tutti insieme, di generare un sistema che a quel punto forse chiameremo in un modo nuovo. Ma vedreme, tocca a tutti noi contribuire a questo laboratorio per trovare la formula giusta.
grazie per il contributo
emmanuele curti