the day after. quali accordi per governare?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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shiloh
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Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da shiloh »

Sto pensando a quelle volpi argentate che hanno votato Grillo "per dare un segnale alla sinistra":
oggi si ritrovano Monti ancora lì,
Berlusconi di nuovo in pista,
Violante tra i saggi,
e il M5s che in soli 30 giorni ha già mandato a peripatetiche l'occasione storica del cambiamento che loro auspicavano.
ora si meriterebbero pure D'Alema presidente delle repubblica...
:mrgreen:
di nuovo buona Pasqua.
max1980
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Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da max1980 »

Tanti amici miei hanno votato 5 stelle. E per loro Pd e Pdl non erano in nessun modo votabili mentre c'era più interesse per Monti con scelta civica (ma non era gradita la presenza di Udc e Fli) e c'era anche un certo interesse per Ingroia. In pratica si ritengono lontano il più possibile dalla vecchia politica dei muri e delle divisioni classiche destra sinistra ecc.
Amadeus

Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da Amadeus »

Risvegli

Crimi: «Avrei difficoltà a sedermi con i saggi» Cicchitto: «Diamo tempo dieci giorni»
Per il capogruppo del M5S i due gruppi sono «una specie bicamerale di grandi intese di antica memoria»


Il presidente Napolitano (Ansa)
Dopo le reazioni positive del Pd e quelle più caute del Pdl sulla decisione del presidente della Repubblica di costituire «due gruppi ristretti» per trovare una soluzione alla situazione di stallo, il capogruppo al Senato dei Cinque Stelle Vito Crimi frena gli entusiasmi sui saggi di Napolitano. «Avrei difficoltà a sedermi ad un tavolo con queste persone immaginandole come saggi facilitatori». Una scelta che a Crimi ricorda una specie bicamerale di grandi intese di antica memoria: ««È nata una cosa strana - spiega sempre su Facebook- composta da parlamentari di tutti gli schieramenti salvo che del M5S (e meno male direi) e nessuna donna, che dovrebbe facilitare una specie di confronto tra le forze politiche, cercando di individuare le convergenze di programma. Ma non c'è già il Parlamento per questo?».
«IL TEMPO DI MONTI E' FINITO» - Successivamente arriva anche la dichiarazione di Fabrizio Cicchitto del Pdl, che spiega di «L'operazione dei saggi ieri adottata dal Presidente Napolitano ha un senso di coerenza con il nostro ordinamento generale, se nello spazio di sette-dieci giorni massimo gli esperti ci danno la traccia di un programma condivisibile dalle forze politiche impegnate nella governabilità, che danno sbocco ad essa impegnandosi a dar vita ad un nuovo governo che in tempi ragionevoli ma rapidi deve avere la fiducia del Parlamento». Poi Cicchitto avverte: «infatti, noi non riteniamo che il modello olandese possa essere da noi imitato in tutta la sua dinamica e la sua lunghezza anche perché il governo Monti non ha più la nostra fiducia fin dai tempi del discorso di dicembre del segretario Alfano in Parlamento e, non a caso, quel discorso fu legittimamente interpretato dallo stesso Monti come un ritiro di fiducia».

«STESSI ERRORI DELL'ULTIMO ANNO» - Più decisa Giorgia Meloni, deputato e fondatore di Fratelli d'Italia che spiega: «Con tutto il rispetto per il presidente Napolitano, di cui non metto in dubbio la buona fede, stiamo ripercorrendo gli stessi errori che hanno consentito la nascita del governo Monti». «L'idea che pochi tecnici non eletti da nessuno o pochi politici con idee contrapposte, possano offrire soluzioni all'Italia senza ricorrere a dei compromessi al ribasso su ogni tematica - osserva Meloni - è un'utopia che abbiamo già pagato a caro prezzo nel corso dell'ultimo anno».

Redazione Online
31 marzo 2013 | 11:15
shiloh
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Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da shiloh »

Il parlamento piu' giovane e con piu' donne della storia italiana...viene commissariato da un gruppo di maschi anziani !
geniale presidente...
mariok

Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da mariok »

E' l'ultimo colpo di coda dell'ancien regime.
Joblack
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Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da Joblack »

mariok ha scritto:E' l'ultimo colpo di coda dell'ancien regime.
Ancien = rincogl....to

Vorrei un* PdR giovane, sotto i 50 anni.

Ma non vorrei un frutto che cade o che si mangia con il formaggio.

Vorrei un* presidente di origine polacca.

Vorrei un* presidente che rode con bontà

Vorrei un* presidente boona ma pochino

Un caro saluto a tutti.
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
Amadeus

Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da Amadeus »

http://www.selpress.com/istitutotreccan ... 130746.pdf

il punto di vista di Ainis
( la gravidanza isterica :mrgreen: è un paragone calzante)
mariok

Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da mariok »

Amadeus ha scritto:http://www.selpress.com/istitutotreccan ... 130746.pdf

il punto di vista di Ainis
( la gravidanza isterica :mrgreen: è un paragone calzante)
La via d'uscita indicata è quella di un ritorno al mattarellum, che ci permetta almeno di rivotare.

E' la stessa che propone Grillo, paradossalmente il politico più sensato del momento.

Che intende fare il PD, oltre a gettare il sale sulle ferite di Bersani?
myriam
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Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da myriam »

Mi sembra interessante:

1. S.B. È IL GRANDE SCONFITTO DELLA NEO REPUBBLICA PRESIDENZIALE DI NAPO-LEONE - 2. METTENDO TUTTO IN GHIACCIAIA, RE GIORGIO HA FATTO SALTARE I PIANI DEL BANANA 3. IL GOVERNO SI FARÀ DOPO L'ELEZIONE DEL CAPO DELLO STATO. SI POTRÀ VOTARE SOLO TRA OTTOBRE E NOVEMBRE COME MINIMO. E MAGARI IN QUESTO TEMPO IL PD SI SARà RIPRESO ALLA GRANDE CON IL DUPLEX RENZI-LETTA MENTRE BERLUSCONI VERRà RICOPERTO DI CONDANNE ED ESPULSO DAL PARLAMENTO -
L'operazione freezer magistralmente architettata da Giorgio Napolitanola notte del ventinove marzo, dopo ventiquattro ore di spericolate spifferate quirinalizie sulle imminenti dimissioni del presidente della Repubblica (era tutta tattica, ovviamente), ha, come si è visto, di fatto congelato questa diciassettesima legislatura.
Ma, oltre ad aver infilato dentro una ghiacciaia il risultato elettorale, ha prodotto alcuni effetti importanti che avranno un peso rilevante non solo nei prossimi giorni ma probabilmente nei prossimi anni.

Al di là della formula irrituale della doppia bicamerale nominata da Napolitano per tentare di ricreare sotto forma di bonsai una sorta di semi governo del Presidente, l'intera operazione freezer portata avanti dal Capo dello Stato ha fatto fare un significativo e improvviso salto costituzionale al nostro paese, trasformandolo, nel giro di pochi mesi, da repubblica parlamentare a repubblica presidenziale.

In Italia, si sa, la formazione del governo non è contemplata all'interno della Carta costituzionale e dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi in tutti gli esecutivi nati a seguito di un risultato elettorale, il ruolo del Presidente della Repubblica è sempre stato più simile a quello di un notaio che a quello di un dominus - e il più delle volte il capo dello Stato, una volta dato l'incarico a un Presidente del Consiglio, non si è mai rifiutato di trasformare quell'incarico in una nomina utile a formare un nuovo governo.
BERLUSCONI NAPOLITANOBERLUSCONI NAPOLITANO
Con Pier Luigi Bersani invece Giorgio Napolitano ha seguito una prassi diversa rispetto a quella adottata durante la prima repubblica e pur essendo il segretario del Pd il leader della coalizione arrivata prima alle elezioni, seppur di un soffio, il Presidente ha scelto, in modo irrituale, di togliersi i panni del notaio e di vestire quelli del dominus.

Fino a vincolare il percorso del Presidente del Consiglio incaricato ad alcuni paletti, i famosi numeri certi, che non essendo stati soddisfatti non hanno permesso al segretario di tentare di fare quello che in passato hanno fatto molti presidenti del consiglio risultati vincitori alle elezioni ma senza una maggioranza parlamentare certa: andare alle Camere e verificare i numeri.
RENZIRENZI
Napolitano, invece, ha detto di no, ha scelto di prendere in mano la situazione, "personalmente", e - dopo aver già dato una spallata decisiva allo status di Repubblica parlamentare del nostro paese un anno e mezzo fa sfiduciando lui (e non il Parlamento) un Presidente del Consiglio eletto (era Berlusconi) e sostituendolo con un nuovo Presidente del Consiglio politicamente partorito dal Quirinale e non da Montecitorio - ha, con un altro gesto irrituale, prima congelato il risultato elettorale e in seguito fatto entrare sul circuito parlamentare una safety car direttamente guidata dal Capo dello Stato.

La safety car di Napolitano, che oggi si chiama Convenzione e domani potrebbe chiamarsi governo del Presidente, ha congelato tutto e ha prodotto, all'interno del panorama politico, altri effetti non secondari: il primo riguarda Silvio Berlusconi e il secondo invece riguarda Pier Luigi Bersani. I due leader che per ragioni diverse hanno subito più danni dal contraccolpo generato dai siluri lanciati dal Quirinale.

Il primo, Berlusconi, pur potendosi vantare di essere uscito da questa fase post elettorale con un profilo più solido, e sorprendentemente più responsabile, rischia di essere quello che politicamente potrebbe più perderci dal congelamento del sistema. E' vero che Napolitano ha imposto al Pd, nel governo bonsai, quelle larghe intese che il Pd ha sempre negato di volere, ma è anche vero che mettendo tutto in ghiacciaia Napolitano ha fatto saltare i piani del centrodestra: prima, l'elezione condivisa del Presidente della Repubblica era il fulcro delle trattative per far partire un governo; ora che invece un governo c'è già, chi può costringere il centrosinistra ad eleggere necessariamente con il centrodestra un Presidente della Repubblica? Risposta esatta.
PIETRO GRASSO TRA BERSANI ED ENRICO LETTAPIETRO GRASSO TRA BERSANI ED ENRICO LETTA Napolitano - BerlusconiNapolitano - Berlusconi
Per quanto riguarda Bersani, invece, il discorso è leggermente diverso. E anche se tecnicamente Bersani è ancora in campo (chi lo sa cosa potrà accadere dopo l'elezione del Presidente della Repubblica) la verità, politicamente parlando, è che alla fine dei conti, e dopo una serie di entusiasmanti consultazioni in cui il leader del centrosinistra ha provato in tutti i modi a dimostrare che il vaffa di Grillo non era un vaffa ma era un gesto politico tutto da interpretare, il succo di questa fase elettorale è questo: Bersani ha dovuto arrendersi ai paletti del Quirinale e ha dovuto riconoscere che la linea "o governo Bersani oppure elezioni" è stata sostituita dalla linea "o governo Bersani oppure un governo qualsiasi per evitare le elezioni".
ENRICO LETTA, CAMUSSO, MONTI A CERNOBBIOENRICO LETTA, CAMUSSO, MONTI A CERNOBBIO
Se tecnicamente dunque il non vittorioso e non nominato segretario del Pd è ancora in campo politicamente, si può dire che nel giro di qualche giorno il leader del centrosinistra si è ritrovato a fare i conti con una maggioranza silenziosa che si era formata dietro le sue spalle e che, pur mostrandosi leale nei confronti del tentativo del segretario, si è manifestata un minuto dopo che quel tentativo ha mostrato la sua fragilità, e di colpo ha di fatto rottamato la linea del segretario.
Berlusconi appisolatoBerlusconi appisolato
Una maggioranza silenziosa guidata da Matteo Renzi ed Enrico Letta - gli unici che in questi mesi hanno sempre rivendicato la necessità di evitare il voto qualora il tentativo di Bersani non fosse andato a buon fine - che è emersa venerdì sera quando il vicesegretario del Pd, alla fine del suo colloquio con Napolitano, ha promesso fiducia incondizionata alle scelte del Presidente della Repubblica.
ENRICO LETTA - copyright PizziENRICO LETTA - copyright Pizzi
Da quel momento la linea Napolitano è diventata la linea guida del Pd. E se le cose resteranno così anche dopo la fine della fase freezer si potrà dire allora che per il Pd sarà davvero cominciata una nuova stagione in cui il protagonista, comunque andranno le cose, non sarà più il non risolutivo segretario del Pd.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... -53333.htm
shiloh
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Re: the day after. quali accordi per governare?

Messaggio da shiloh »

mi sono da sempre rifiutato di prendere sul serio qualsiasi cosa che esca dalla bocca di Roberto D'Agostino.

ma,
come ho già avuto modo di dire qui,
dal nome del prossimo PdR capiremo se questa mossa di Napisan va nella direzione che illustra l'articolo.
se sarà uno tra Prodi-Rodotà-Zagrebelsky allora avrà visto giusto D'Agostino,
in caso contrario,vorrà dire che questa "operazione freezer" è stata fatta per dare il tempo di fare un bell'inciucio sia sul nuovo PdR che sul governo.
wait and see...
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