Come se ne viene fuori ?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Piazzapulita

La Gelmini ha dimostrato che con loro non si può andare d'accordo.

La colpa è una brutta bestia che nessuno vuole prendersi.

Ma quelle persone non vogliono assolutamente ammettere di essere i primi responsabili del precipitare della crisi.


****

Siamo sempre alla vecchia politica di sempre simil berlusconiana.

Simona Bonafè, area Renzi:

"I voti che sono andati a Grillo, é perché il Partito Democratico non ha saputo intercettarli"


I casi sono 2 :

1) O di politica non capisce un tubo,.....oppure
2) siamo sempre di fronte alla vecchissima tecnica democristiana presa a prestito anche da Berlusconi e adesso dai renziani


Quando si perdono 3,5 milioni di voti rispetto al 2008 non vuol dire che non sono stati intercettati, ma sono stati volontariamente rifiutati perché ne avevano piene le balle della politica del Pd.

Non dimentichiamoci che fino a 4 ore prima della chiusura della campagna elettorale, Dalemoni al Tg3 ore 19,00 del 22 febbraio u.s. ha precisato che la successiva legislatura sarebbe stata caratterizzata dall'alleanza con Casini e Monti. Quel Monti che ha messo alla fame il Paese.


Immagine

Alla Camera ha preso
12.096.490


Ha perso quasi un terzo dei voti, e quindi non si può parlare di mancanza di intercettazione di consensi ma di debacle totale.

***


Quattro schiaffoni la signora Gelmini se li è prenotati per le cazzate, le bufale e la truffa che sta portando avanti.
Ultima modifica di camillobenso il 08/04/2013, 23:53, modificato 2 volte in totale.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Incazzati anche gli operai francesi.

Incazzati con Hollande per la debacle francese.


E la sinistra? - chiede l'intervistatrice.

E' a tavola con i padroni -

Ci vuole la rivoluzione.

La politica dei cazzoni liberisti creerà un disastro di dimensioni europee.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Le persone con lucidità non ci mancano ma sono rare e Federico Rampini purtroppo vive negli Usa.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Speriamo che la Bonafè vada a casa presto perché di politica non capisce un tubo.
Joblack
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Joblack »

Anche la Gelmini dovebbe andare a casa.
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Joblack ha scritto:Anche la Gelmini dovebbe andare a casa.

Di corsa a fare la calzetta
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Un antico testo anonimo firmato "il vecchio oligarca" - "La costituzione degli ateniesi" - sosteneva che la democrazia degenera senza avere le energie per autoriformarsi.
Gustavo Zagrebelsky


Come inizia una guerra civile – 45
La cruna dell’ago - 11

La danza macabra dei nanetti continua senza sosta - 6




Prendo a prestito la massima che mariok pone sempre al termine dei suoi interventi per mettere in evidenza che:


Non è la specie più forte a sopravvivere, e nemmeno quella più intelligente, ma la specie che risponde meglio al cambiamento. - Charles Darwin


nella trasformazione in corso, quindi “il cambiamento”, sta provocando già da prima del 2008 quando nell’autunno del 2008 esplode in Europa con un anno di ritardo rispetto un allargamento progressivo di fasce sempre più larghe della popolazione italiana verso la povertà.

E’ l’esatta rappresentazione dell’andamento della curva opposta degli anni del periodo 1945 – 1952 ed oltre.

L’Italia uscita dalla seconda guerra mondiale è un Italia povera che deve ricominciare a vivere. Quando sei riuscito a portare fuori la pelle da un disastro immane come quello sei provato e depresso. Ma non dover più affrontare i bombardamenti, i rastrellamenti dei nazifascisti, le sparatorie ovunque tra forze alleate e forze tedesche con annesse alleate formazioni fasciste, e nell’Italia del Nord formazioni diffuse di forze partigiane, il non dover più ricercare spasmodicamente il cibo minimo necessario alla sopravvivenza comincia a farti tirare il fiato, hai la percezione che l’incubo sia finito e quindi inizia la graduale insorgenza della speranza anche se distillata a gocche.

Qui siamo invece nell’andamento opposto dove progressivamente si passa da una condizione di diffuso benessere ad una posizione di incertezza dove il sistema, contro la tua volontà ti spinge all’interno del recinto della povertà.

E qui l’adattamento alla nuova condizione diventa estremamente complesso per una serie di valori e di comportamenti di vita che la società italiana nel suo si è imposta a partire dal primo boom economico del 1960 fino ad arrivare agli stereotipi di massa a partire dal 1994, quando quel fetentone del caimano per gli esclusivi noti intessessi personali con grande abilità comunicativa induce a credere in vaste fasce sociali del Paese che votando lui tutti potranno diventare ricchi come lo è diventato il grande comunicatore-truffatore di Hardcore.

Soprattutto le difficoltà maggiori nella transizione del passaggio sociale si faranno sentire in quelle generazioni che si sono sempre messe a ridere sui racconti di cosa fosse la fame negli anni quaranta.

Per molti c’è la ferma convinzione che la vita sia sempre scorsa nel bengodi che hanno toccato con mano e a cui non sanno rinunciare.

Deve quindi indurre a una forte riflessione sociologica quanto accaduto a Civitanova, perché comincia a cedere la generazione di una certa età quando è costretta a toccare con mano i morsi della povertà e dell’indigenza.

Quando il fenomeno della povertà toccherà più nel profondo il fenomeno dei suicidi si allargherà.

Da queste parti ritornano i vecchi usi e costumi di sempre, la prostituzione femminile di tipo occasionale è in forte aumento, perché sia per se stessi, che non essere da meno nell’ambito della cerchia amicale e parentale non si vuole rinunciale al benessere degli anni passati, e quindi si prende la scorciatoia di darla via.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Questi fantasmi - 1



Centro, Pierferdi ci ripensa
«Stare con Monti scelta sbagliata»
Il leader UdC: «Abbiamo pensato che Monti potesse essere l'uomo della Provvidenza. Ma la prossima volta dovremo schierarci».

7 aprile 2013


«Non sono deluso da Monti, ma da una scelta cui anche io ho concorso e che si è rivelata sbagliata. Abbiamo cambiato noi stessi i connotati di Monti: da servitore dello Stato, da Cincinnato che era, abbiamo pensato potesse essere l'uomo della Provvidenza per l'affermazione del centro. Ora comincia una nuova stagione. È evidente che la prossima volta dovremo schierarci. Misureremo le alleanze sul grado di affinità che avremo nel processo costituente». Lo sostiene il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, in un'intervista al 'Corriere della Sera'.


http://www.unita.it/italia/casini-monti ... e-1.493319


Vox populi


Girolamo Geruzzi · Top Commentator
Casini è la seconda volta che pensa all’Uomo della Provvidenza.
La prima volta con Berlusconi. La seconda volta con Monti.
“Errare humanum est, perseverare autem diabolicum, et tertia non datur”.
Purtroppo, carissimo Casini, la terza possibilità non è concessa. Così affermavano i latini.
Gli italiani, che ne sono degni discendenti, la prossima volta ti lasceranno a casa.
Rispondi · 12 · · Domenica alle 2.42

Michele Giansiracusa · Top Commentator
e speriamo per sempre,caro Girolamo.almeno un pusillanime in meno,viscido,degno erede dei dorotei o forse peggio di loro,degno compare di mastella.
Rispondi · 3 · · Domenica alle 3.40

Rosanna Zarantonello · Top Commentator
SIG.GERUZZI, GRANDE CONSIDERAZIONE..IO LA PENSO COSI'
Rispondi · 2 · · Domenica alle 5.28

Stefano Marossa · Top Commentator · Istituto Tecnico Agrario A. Zanelli
Piuttosto che fidarmi di lui preferirei un crotalo nelle mutande...
Rispondi · 9 · · Domenica alle 2.24

Rosanna Zarantonello · Top Commentator
MAMMA...CHE BRUTTA PROSPETTIVA...E' CHIARISSIMA, COMUNQUE, LA METAFORA..
Rispondi · 1 · · Domenica alle 5.29

Massimiliano Cherubini · Top Commentator · Reggio nell'Emilia
STEFANO@ CHISSA CON CHI SI DECIDERA DI METTERSI...PD O PDL..???
Rispondi · · Domenica alle 10.40

Enzo Vita · Top Commentator · Roma
Cherubini, non dimentichiamo che e' di destra e se e' stato all'opposizione e' perche non ha trovato spazio nel suo alveo
Rispondi · 1 · · Domenica alle 15.40

Vincenzo Silvetti · Silvi Marina, Abruzzi, Italy
Casini deve fare una cosa sola, ritirarsi a vita privata, dedicarsi al lavoro ed alla famiglia.
Rispondi · 6 · · Domenica alle 3.08

Antonio Gallina · Top Commentator
Casini abita in centro, a 10 minuti dalla destra, ed a 10 minuti dalla sinistra!
Rispondi · 5 · · Domenica alle 2.50

Michele Giansiracusa · Top Commentator
Gallina, sì ma quando esce da casa si pone l'interrogativo:dove andare?ci ripensa e ritorna nel suo guscio.
Rispondi · 2 · · Domenica alle 3.43

Gianni Gavin · Top Commentator
Cioè e una prostituta e mi scuso con le prostitute per associare casini a loro,nooooo dai.
Rispondi · 1 · · Domenica alle 4.42

Signor Worf · Top Commentator · Perito industriale
Gianni Gavin effettivamente devi scusarti con le prostitute e la loro dignita offesa dall-accostamento
Rispondi · · Domenica alle 6.28

Mario Lorenzo · Top Commentator
Ma perché non tace? il suocero non lo assume nemmeno come centralinista perché è ben cosciente dei danni che provocherebbe anche smistando solo telefonate. E' il caso di ricordare una sua celebre frase pronunciata da giovane rampante: "posso parlare per ore senza dire niente".
Rispondi · 4 · · Domenica alle 3.03

Felice Triarico · Top Commentator
Buono per tutte le fiere
Rispondi · 3 · · Domenica alle 2.34

Carlo Sigismondi · Top Commentator · ITC Itpa Keynes
Carissimo Casini, visto i risultati elettorali, la prossima volta che ti dovessi trovare nella necessità di accodarti ad un qualsiasi “Uomo della Provvidenza” rivolgiti all’esorcista padre Gabriele Amorth o in subordine al mago Otelma per la scelta. Ti potrebbe andare meglio.
Rispondi · 2 · · Domenica alle 7.42

Luigi Marelli · Top Commentator · Costa Masnaga
a fare l'elenco delle cose sbagliate dette e fatte da casini........................
a cominciare dal referendum sul divorzio...............poi è una legge dello stato e la uso................
se fosse una donna abortirebbe pure!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
non sta né di qua né di là: cerca di stare sempre dove pensa di avere una convenienza..................
Rispondi · 1 · · Domenica alle 23.08

Giuseppe Censori · Top Commentator
Anche dopo essere stato trombato, vorrebbe ancora cambiar bandiera, forse non si da per vinto e vorrebbe rientrare nel giro delle poltrone, fa male essere trombati, vero Casini, fin'ora i trombati siamo stati solo noi, fattene una ragione, tu almeno ti sei beccato un sacco di soldi no?
Rispondi · 1 · · Domenica alle 10.25

Carlo Bocchetti · Top Commentator · Cologno Monzese
Più che un errore, una strategia destinata al fallimento: Casini voleva ricostruire la Dc riprendendosi i voti che erano finiti a Berlusconi
Rispondi · 1 · · Ieri alle 4.20

Giuliano Sala · Lavora presso Libero professionista-Sindaco di Bracciano
Quando si è troppo ondivaghi, si scompare...
Rispondi · 1 · · Domenica alle 6.43

Franco Silvestro · Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
Caroamico, è la prima volta che scrivi qualcosa di sensato che posso condividere tranquillamente...Grazie...
Rispondi · 2 · · Domenica alle 7.39

Pino Pesci · Ham Radio
Meglio la coerenza del M5S...
Rispondi · · Domenica alle 8.17

Di Tolve Vincenzo · Inpiegatizie presso Comune Milano
Il bamboccione Casini del Centro dell'Isola che non ce?
Anche un cane Politico sa che un Centro non esiste non siamo negli States o in Gb, ove funge da frusta, ma in Italia grazie a Fini Casini€Rutelli er magna Pane€Cicoria, ma con Partito con mln€ di Rimborsi Elettorali fieri da fare Pena-ti e Lusi-ngati di aver fustigati e sodomizzati almeno 59mln Cittadini, soprattutto salariati e pensionati e aver costretto altri, senza lavoro, ne azienda, nè Prestiti tanto da suicidarsi e, Casini chiede ancora di sodomizzare senza burro il Popolo Italiano, senza aver capito le tre regole dell'Economia:Lavoro, Circolante Crescita= Vita &Amore, ma da presunti Cristiani applicate la regola al contrario da somarelli professori? Io, se fossi il Procuratore Generale di Stato, avrei chiesto i danni a Napolitano, Governo Monti, Casini, Fini e Rutelli e cancellate le loro lauree. Pensaci Giacomino.http://vincenzoaliasilcontadino.blogspo ... entro.html
Rispondi · · Domenica alle 5.12
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

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l’Unità 9.4.13
Massimo Salvadori

«Questa crisi è figlia del neoliberismo thatcheriano»
Anche la sinistra contagiata dall’enfasi sul libero mercato: nel mondo globalizzato ha portato al dominio di oligarchie plutocratiche

intervista di Umberto De Giovannangeli

«Noi non potremmo spiegarci la depressione in cui è caduta l’economia mondiale a partire dal 2008, nella crisi più grave dopo quella scoppiata nel 1929, senza tener conto degli effetti provocati dall’ideologia e dalla pratica di quel neoliberismo di cui Margaret Thatcher era stata l’apripista».

A sostenerlo è uno dei più autorevoli storici e scienziati della politica italiani: il professor Massimo Salvadori. Professore cosa ha rappresentato Margaret Thatcher e il «thatcherismo» su scala internazionale?


«Il primo aspetto da sottolineare è che il “thatcherismo” ha rappresentato dalla fine degli anni Settanta un’onda lunga che non è ancora finita.

Quest’onda, avviata in Gran Bretagna, aveva poi trovato immediatamente una sponda ancor più forte e importante in America durante la presidenza Reagan, dove poteva contare su assai significativi economisti che contro il sistema del welfare e contro l’intervento statale in economia, predicavano il ritorno allo Stato minimo.

Questa ondata è diventata sempre più potente e dinamica in relazione ad un altro dato della massima importanza...».

Quale?

«Mi riferisco alla spinta che all’ondata neoliberista “thatcherian-reaganiana” venne data da fattori concomitanti: in primo luogo, dal crollo dell’impero sovietico, che ha avuto un peso determinante nel favorire gli attacchi contro lo statalismo economico in tutti i suoi versanti.


Tanto in quello veterocomunista caduto in discredito totale dopo il 1989 quanto in quello socialdemocratico, vale a dire sia nella forma “rigida” che in quella “morbida”.

Ma quello che ha contribuito ulteriormente a dilatare su scala internazionale l’ondata neoliberista, sono state due esperienze ritenute di sinistra».


A cosa si riferisce?
«In primo luogo al governo Clinton negli Usa, che prese delle misure estremamente rilevanti nello smontare negli Stati Uniti l’eredità del New Deal roosveltiano, che aveva posto dei controlli pubblici sul settore bancario».


Ciò vuol dire che il «thatcherismo» ha fatto proseliti anche a «sinistra»?
«Credo che questa conclusione sia inevitabile, tanto più che alla politica di Clinton negli Usa e andata affiancandosi quella di Blair in Gran Bretagna. Blair ha contribuito con toni celebrativi a enfatizzare la totale libertà di gioco delle imprese private nell’ambito del mercato economico.

Il sommarsi delle rispettive linee, in Gran Bretagna, negli Usa e di lì in maniera crescente in tutti i Paesi occidentali e non solo, ha finito per trovare le condizioni più favorevoli nel quadro della globalizzazione economica, che ha avuto nel neoliberismo la sua bandiera ideologica e politica».


L’onda lunga del «thatcherismo» ha dunque segnato anche questo primo scorcio del Terzo Millennio?
«Direi proprio di sì.

Di quel neo-liberismo che ha portato alla depressione economica più grave dopo la crisi del 1929, Margaret Thatcher è stata indubbiamente l’apripista.

L’apripista di un neo-liberismo che ha finito per porre al centro dell’economia mondiale non più la libera impresa secondo un approccio ideologico neo-individualista.

Quello che ha determinato nella realtà dei fatti è il primato delle grandi oligarchie finanziarie e industriali, le quali hanno avuto la strada spianata nel perseguire i propri interessi particolari, obbedendo a finalità puramente speculative, lasciate libere di operare dal progressivo smantellamento degli organi di controllo pubblici sulla speculazione stessa. E tutto ciò ha prodotto il sopravvento dell’economia finanziaria sull’economia produttiva».


In ultima analisi, professor Salvadori, qual è stato il tratto distintivo di Margaret Thatcher?
«Credo sia consistito nel farsi interprete e propugnatrice di una ideologia neoliberista la cui finalità era di dare piena libertà, senza regole né vincoli sociali, dei singoli nel mercato economico-finnanziario, e di aver portato nei fatti l’economia, diventata globale, sotto il dominio delle minoranze plutocratiche».
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Un antico testo anonimo firmato "il vecchio oligarca" - "La costituzione degli ateniesi" - sosteneva che la democrazia degenera senza avere le energie per autoriformarsi.
Gustavo Zagrebelsky


Come inizia una guerra civile – 46
La cruna dell’ago - 12

La danza macabra dei nanetti continua senza sosta - 7



il Fatto 9.4.13
Bill Emmott “Dalla politica alla Chiesa l’Italia è al collasso”
Lo storico direttore dell’Economist: “Del vostro Paese resta solo il corpo scheletrico, ridotto alla fame. Il voto a Beppe Grillo non è altro che un rantolo di fine corsa”

di Antonello Caporale

Se state annegando in una crisi che definite senza precedenti è perché gli argini della società civile non hanno retto.


In Italia si è verificato un collasso di tutti gli organi vitali della comunità: prima la politica certo.



Ma poi la Chiesa, poi la famiglia, infine l’informazione.


Un birillo caduto sull’altro, un effetto domino disastroso.



Non c’è istituzione salva, integra, degna.



Alla fine, del vostro Paese resta il corpo scheletrito, ridotto alla fame.


Lo scuoti ma non ricevi segnali di vita.



Lo osservi e lo trovi immobile, insensibile a qualunque sollecitazione.



Il voto a Beppe Grillo non è altro che un sussulto, un rantolo di fine corsa, un moto di rabbia e impotenza insieme”.



IN COMA. Se il termine della vita è la morte, il coma è quell’anticamera, è il momento che lo precede, la malattia che invade ogni cellula e la immobilizza, lo stadio che annuncia la probabile fine corsa.



La parola che viene in mente a Bill Emmott.



Dal coma si può uscire, ma è una impresa titanica.




Ci aspetteranno anni di dolori e a dircelo è un amico dell’Italia, una persona che si sente fidanzato con l’Italia: la ama ma non la riconosce più.




Emmott è stato il primo osservatore oltre frontiera ad accorgersi di un problema, divenuto poi pericolo, chiamato Silvio Berlusconi, il primo a metterlo in prima pagina catalogandolo come “unfit”: inadatto, inadeguato a governare.




Emmott dirigeva l’Economist a quel tempo e quella copertina sollevò una nube così alta che ancora adesso si scorge dietro la sua sagoma di londinese mite, col pizzetto e il passo del gentlman. Bill torna sempre qui da noi.



Due, tre volte l’anno. Dalla Toscana divaga per la penisola: “in treno è facilissimo. Con frecciarossa raggiungi ogni città quando vuoi.



DA NOI non esistono treni così veloci (se si esclude il Londra-Parigi) ”.


È il primo encomio in tanta desolazione.



“Potrei risponderti che il treno veloce non è una questione dirimente.


Non cambia la faccia del tuo Paese”.



Che conosci così bene da definirlo come una tua girlfrend.



Del resto “Girlfrend in a coma” è l’ultimo amaro atto d’accusa nel quale riepiloghi vent’anni di storia, la ricomponi attraverso le facce del potere, sfingi spesso immobili, occhi di vetro che assistono all’oltraggio della legalità e della Costituzione.


Ma il tuo film recinta la vicenda berlusconiana dentro l’opera collettiva di una classe dirigente collusa e nel panorama asfissiante di una società che mormora, non parla, ama le mezze verità e le mezze vergogne, si produce in mezzi inchini e mezzi dinieghi.



Bill, non abbiamo altro da fare che morire?




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Possibile che non scorga altro, la società italiana è complessa e possiede energie ancora vitali secondo me. “Tutto quel che è accaduto non è stato un caso, non un incidente della storia.
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La forza pirotecnica del berlusconismo, e le smargiassate, e la grandiosità dei suoi conflitti e anche del suo potere che si è espanso e ha attecchito profondamente nella cultura del Paese, è il risultato di una larga compromissione della borghesia, degli intellettuali.


Se mi chiedi parole per raccontare questa crisi, la prima che mi viene in mente è la collusione, la connivenza. È come se larga parte del Paese fosse stato socio occulto di questa deriva.


Ho detto che la condizione di salute mi sembra peggiore di quel che una veduta meno prossima della mia possa intuire.




Non c’è solo crisi politica e non è questione di recessione economica. C’è di più”.





In Inghilterra non sarebbe stato possibile, ho capito bene? “Abbiamo avuto leader carismatici, dotati di una forza particolare.


Chi può dimenticare il carisma di Churchill? E oggi come non si può rievocare il governo e il pugno della Thatcher? Perfino il mandato di Tony Blair è stato sostenuto da un ampio movimento di opinione favorevole.





Ma questi tre signori hanno sempre avuto di fronte contropoteri eccellenti, una bilancia che distribuiva su diversi pesi gli interessi in campo.




L’informazione britannica è molto più rigorosa e tenta sempre di fare il proprio mestiere.



Puoi dirmi che la Rai è come la Bbc? ”.



No, la Rai non è affatto la Bbc: “Ci troviano d’accordo, allora.



E quale altro potere ha retto in Italia durante questo ventennio? C’è un parallelismo significativo tra la decadenza della politica, l’appannamento del suo senso etico, e l’ondata di malcostume che ha piegato la Chiesa, infiltrando dentro quella comunità l’odore dei soldi e della corruzione.



Un pilastro della società civile è così venuto a mancare e proprio nel momento in cui c’era più bisogno che restasse in piedi.



Ecco perchè la crisi da voi è più profonda, più seria e più grave”.



UNA SOCIETÀ più debole e più incattivita: “Rabbia, sa esprimere solo la rabbia.




Il voto al Movimento 5 Stelle altro non è che una esplosione legittima ma piuttosto confusa di ribellione”.



Ho visto il tuo film. Eri al Quirinale, mi pare, e la cinepresa ha fatto una panoramica degli invitati a una cerimonia di Stato. “Quel popolo di potenti radunati al Quirinale è la cornice dentro la quale l’anomalia si è sviluppata. Non ci sono innocenti, questo mi pare assodato”.

Siamo tutti “unfit”? “Di sicuro un gran numero lo è”.
(5. Continua)
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