Berlusconi è ancora armato e pericoloso

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mariok

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da mariok »

Dopo Fini, Casini, Veltroni, Monti, il caimano ha distrutto anche Bersani.

Avanti un altro.
peanuts
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da peanuts »

Anche il caimano finirà un giorno. Crede di essere immortale, ma non lo è
E nemmeno i suoi servi
Mai votati, mai li voterò.
Mai.
Crepino, tutti quanti
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
soloo42000
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da soloo42000 »

mariok ha scritto:Dopo Fini, Casini, Veltroni, Monti, il caimano ha distrutto anche Bersani.
Avanti un altro.

Prodi.

Ma non e` stato il caimano.
E` la debolezza di pensiero della sinistra.
Sono bastate un paio di settimane di ritornello di Gelmini/Santanche`
che "la sinistra vuole occupare tutto" e che "il PdR va eletto col massimo
consenso possibile lo-dice-la-costituzione" a indurre Bersani in un disastroso inciucio.
Qua il PD, la fusione fredda, i franchi tiratori, le mummie non c'entrano.
E proprio che non ci sono basi culturali ed etiche adeguate a resistere al berlusconismo.


soloo42000
peanuts
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da peanuts »

Beh, la faccenda è strana
Prima inciucio (marini)
Poi distacco (prodi)

Ma non era meglio il distacco immediato con Rodotà?
Rimedino oggi stesso, insisto
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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mariok

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da mariok »

Consultazioni, la freddezza del Pdl su Enrico Letta.
Tradito l'accordo su Amato. Ora linea dura: "O governo politico o voto". Avanza il partito dei falchi.
Pubblicato: 24/04/2013 13:50 CEST | Aggiornato: 24/04/2013 17:09 CEST

Nessun veto a Letta, purché si faccia un governissimo con i big del Pdl dentro, senza "niet" sui falchi. Un programma con al primo punto l’abolizione dell’Imu e i cavalli di battaglia del Pdl. Insomma, nessuna carta bianca, anche se Giorgio Napolitano ha detto che non ci sono alternative. Altrimenti si vota. Adesso Silvio Berlusconi ha deciso di alzare l’asticella della trattativa. Perché l’accordo su Amato è saltato. E ora, dopo che il Pd oltre a tutte le cariche istituzionali ha pure il premier, nessun piatto è gratis: “O accettano le mie richieste o si vota”.

Ecco che il messaggio – a Pd e Quirinale – viene concordato mentre Berlusconi è in volo per gli Stati Uniti ed è ormai chiaro che Enrico Letta sta per ricevere l’incarico. Angelino Alfano lo mette nero su bianco: “Prima ancora di sapere chi sia il presidente incaricato, è bene chiarire al Pd che per noi non ci sarà un nuovo caso Marini, non daremo il sostegno a uno di loro cui loro non daranno un sostegno reale, visibile”. Parole pesanti. Che concedono poco all’interpretazione.

Adesso che hanno indicato “uno di loro”, il Pdl non darà carta bianca. Per questo parte subito l’ordine ai dichiaratori: linea dura, “o governo politico o voto”. Perché la soluzione Letta è inaspettata. Tutto lo stato maggiore del Pdl era andato a dormire sicuro del nome di Amato. E certo che il nome di Letta non era sul tavolo. Berlusconi aveva indicato Amato. E il Pd si era affidato alla “saggezza” del capo dello Stato. Così era andata ieri, almeno a quanto risulta allo stato maggiore pidiellino. E invece da questa mattina è filtrato dal Colle che lo scenario era mutato. Segno che il Pd non ha tenuto, che senza un suo uomo a palazzo Chigi rischia lo sfaldamento.

Il sospetto è che sia in atto un’operazione sbilanciata: “Il Pd non reggeva Amato – è il ragionamento – e ha fatto pressione su Letta per evitare la dissoluzione, e con la scusa di uno suo a palazzo Chigi, vuole fare un governo senza metterci i big dentro”. Alfano lo dice chiaramente: "Abbiamo la netta impressione che il Pd un governo forte non voglia farlo, ma non possa dirlo". È questo il sospetto, che tutta la manovra risponda a un’esigenza della sinistra. La Lega, possibilista su Letta tanto quanto era contraria ad Amato, non c’entra.

Per questo Alfano, in costante contato telefonico con l’ex premier in viaggio per gli Stati uniti, fissa l’asticella in alto, in vista della trattativa di domani: se il governo doveva essere “politico” con Amato, figura di garanzia, figuriamoci con Enrico Letta. A questo punto deve essere non ad alta, ma ad altissima intensità politica: “Non daremo il sostegno a uno di loro – dice Alfano - cui loro non daranno un sostegno reale, visibile, con nomi che rendano evidente questo sostegno e con un programma fiscale chiarissimo ed inequivocabile”.

Ecco i due assi del negoziato, governo politico e programma, che recepisca i cavalli di battaglia del Cavaliere a partire dall'Imu. Altrimenti, si vota. Il Pdl, nelle trattative riservate, ha già fatto sapere che i big devono essere coinvolti: “Noi mettiamo la nostra prima fila, voi la vostra”. Fuori i secondi. L’operazione parte solo se ci sono figure forti, non sbiadite. Per questo il partitone del Cavaliere è pronto a schierare i nomi più pesanti: Alfano vicepremier, Schifani alla Difesa, Quagliariello (dato più in quota Quirinale che Berlusconi) alle Riforme. Ma anche Renato Brunetta, il falco. Proprio la sua presenza nella rosa che circola in queste ore è il segnale di un indurimento del Pdl nel negoziato: “Hanno scelto la via politica con Letta, non accettiamo veti sui nostri politici, né li può scegliere il Pd” è il ragionamento.

Perché, rispetto allo schema Amato, ora lo schema di gioco cambia. Anche il Pd deve calare la prima fila, non la seconda. E si deve capire a chi andranno i ministeri che Berlusconi considera chiave, come la Giustizia. L’accordo su questo deve essere blindato. Non è un dettaglio il cambio di candidato premier sul dossier giudiziario. Il provato garantismo di Amato non è paragonabile a quello del mite Enrico Letta, vicesegretario di un Pd bersaniano che invocava l’arresto di Berlusconi, l’ineleggibilità e pure il conflitto di interessi.

Dunque, se prende corpo uno schema accettabile, bene altrimenti voto. L’ipotesi non è mai stata archiviata. E c’è un motivo se per la prima volta dall’insediamento di Napolitano viene messa nero su bianco nelle posizioni ufficiali: “Aspettiamo Enrico Letta – dice Maurizio Gasparri - ma condividiamo le parole del nostro segretario Alfano. O governo vero e politico dai contenuti condivisibili, o nulla da fare”. Con i sondaggi che danno Berlusconi avanti, il Senato contendibile, e con il Pd in frantumi, o la soluzione è soddisfacente – un governo politico duraturo, con i big di Pd e Pdl dentro e un programma che accolga i cavalli di battaglia berlusconiani – oppure è meglio puntare sul ritorno alle urne. E nel Pdl, dopo giorni in cui è stato suonato uno spartito responsabile, avanza il fronte dei falchi. Perché a sessanta giorni dalle elezioni di febbraio, stavolta, non si può andare avanti all’infinito, visto che il capo dello Stato ha il potere di scioglimento. Finalmente.

http://www.huffingtonpost.it/2013/04/24 ... _ref=italy
Amadeus

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da Amadeus »

non daremo il sostegno a uno di loro cui loro non daranno un sostegno reale, visibile”. Parole pesanti. Che concedono poco all’interpretazione.
certo che essersi messi nella posizione di farsi dire queste frasi da un pugno di mentecatti è una vergogna tale che dovrebbero emigrare con un barpone nottetempo senza farsi vedere da nessuno.
Il Pdl, nelle trattative riservate, ha già fatto sapere che i big devono essere coinvolti: “Noi mettiamo la nostra prima fila, voi la vostra”. Fuori i secondi.
questa non l'ho capita .
non sarebbe meno indigesto un governissimo con facce diverse dagli stracotti big?
tanto , big or small, chi decide è sempre LUI .
myriam
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da myriam »

Ma tutto questo miele quali intenzioni nasconde?

http://www.huffingtonpost.it/?ref=HRBH-1

Nella migliore delle ipotesi Confalonieri gli avrà consigliato caldamente di far nascere un governo se no per mediaset sono guai.
Nella peggiore... non ci voglio nemmeno pensare!
Amadeus

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da Amadeus »

Myry... Berlu ....a forma di vecchio rinco ...ha capito molto bene che la prossima volta non si limitano a sbattergli il souvenir del duomo in testa ...quindi è disposto a qualsiasi cosa pur di ingranare la prima su sta legislatura del miracolo , considerato che la pdl era spacciata - se ci fosse stata una logica .
i giovani li manda avanti perchè se gli altri partiti svecchiano mica si fa fregare sull'immagine o sul marketing, e sta lì a fare il babbione fuori mercato, a lui comunque je interessa ritardare i processi, invecchiamento compreso.
giovani o vecchi , sempre yes men schiacciabottoni sono !

i nostri almeno la finta di indignarsi la fanno :| .
Amadeus

Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso

Messaggio da Amadeus »

Ehhhhh caro Elio...qua mi sa che oltre alle onorificenze dobbiamo ritirare pure la tessera della biblioteca e quella dell' esselunga. lo sbroccamento è globale 8-)


ROMA - Non sarebbe il momento di smetterla con gli insulti fisico-corporali a Renato Brunetta? Non è quanto di più degradante, specie per un comico Premio Nobel che si dice di sinistra e a sinistra d’ogni sinistra, abbassare il proprio genio per sprecarlo nelle battutacce fisiognomiche da repertorio scadente?

IL SEGGIOLINO
Dario Fo, uno dei quirinabili, secondo Beppe Grillo e i simpatizzanti del movimento 5 stelle, non ha resistito alla banalità. E così l’ha declinata parlando a Radio 24: «Brunetta che giura da ministro? La prima cosa che faccio è cercare un seggiolino per poterlo mettere a livello, all'altezza, della situazione. Oppure, meglio una scaletta, così se la regola da se». E ancora Fo: «Dargli un seggiolino o una scaletta sarebbe una gentilezza che si fa a Brunetta, e alla società, per non avere l'angoscia di vedere qualcuno che non ce la fa. Il cervello di Brunetta quello sì che è ancora più piccolo». Non poteva risparmiarsele, il Premio Nobel, queste piccolezze? Non poteva resistere alla tentazione dell’insulto fisiognomico che la sinistra di cui fa parte ha sempre attribuito alla destra becera e ignorante? Fo non ce la fa. E aggiunge: «Schifani al governo? Il suo cognome è onomatopeico, dentro il suo nome c'è già tutto, il rifiuto e il senso di angoscia e di repulsione per queste persone. Con questi al governo, mi hanno copiato delle scene intere del Mistero Buffo». Che Fo, naturalmente, scrisse e recitò quando era più in vena rispetto ad adesso. Ora il grande attore libertario e progressista sembra Bossi che diede a Brunetta del «cretino» e lo ha chiamato «il nano di Venezia».

MAX
Chiederà scusa Fo a Brunetta come fece D’Alema quando a offenderlo fu lui? Il Comandante Max disse: «Brunetta è un energumeno tascabile». Ma poi recuperò il suo onore ammettendo pubblicamente di aver sbagliato parole, di aver sbagliato modalità di polemica e insomma: ma perchè insistere sul tema dell’altezza che è davvero di pessimo gusto? «A Fo, bisogna togliere il Premio Nobel», insorge il Pdl che fa quadrato intorno al suo capogruppo alla Camera e possibile ministro dell’economia. Il grande storico Carlo Maria Cipolla, che alla stupidità dedicò un libretto stupendo, sosteneva del resto che la «prevalenza del cretino» (espressione coniata da Fruttero e Lucentini, due geni veri) si riscontra anche nella categoria dei Premi Nobel. E pensare che anche di Gino Strada, il medico umanitario di Emergency, a sua volta quirinabile secondo le votazioni on line dei grillini, si è detto spesso: meriterebbe il Nobel. Forse perchè anche lui si è bassamente scagliato contro Brunetta poche settimane fa sollevando l’ira del Pdl che ha definito Strada «medico nazista»? «Brunetta è brutto», parola di Gino (di cui si potrebbe dire: è sempre sudato). Anzi, «Brunetta è esteticamente incompatibile con la bellezza di Venezia». Non sarebbe ora di finirla con queste battutacce?

MINUS HABENS
«E’ volgare, razzista e minus habens»: così dice di Fo la berlusconiana Elisabetta Alberti Casellati. E anche qui siamo all’esagerazione. Per il resto, le reazioni del Pdl sono indignate quanto basta. Alfano: «Ci vergognamo per lui. Fo mostra di avere una cifra umana davvero molto bassa». Cicchitto: «Una risata seppellirà Fo e il suo razzismo antropologico». Lupi: «Se penso che Grillo lo ha candidato al Colle, mi vengono i brividi». Cose così. Il rispetto della persona faceva parte del Dna della cultura libertaria a cui Fo dice di ispirarsi da una vita. Ma evidentemente l’artista ha perso l’ispirazione.

Sabato 27 Aprile 2013 - 08:55
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