Come se ne viene fuori ?

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erding
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da erding »

"Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare."

Seneca
mariok

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da mariok »

Grillo e il mito del volo di Ulisse

di BARBARA SPINELLI

GLI ULTIMI movimenti di Grillo, dopo la rielezione di Napolitano, sono non solo prudenti ma inquieti: quasi contratti. Non ha afferrato l'occasione offerta dalla collera di migliaia di cittadini, che avevano sperato in Stefano Rodotà: dunque in una democrazia rifondata, che chiudesse il ventennio berlusconiano. Ha evitato euforiche piazze. Non è un comportarsi populista.

Perché il populista classico mente al popolo, per usarlo e manipolarlo. Viene in mente, osservandolo, quel che il filosofo Slavoj Zizek disse delle sinistre di Syriza, nel voto greco del giugno 2012: "Sono sognatori che svegliandosi si son trovati in un incubo". Col che intendeva: non sognano affatto, ma razionalmente guardano la realtà e la riconoscono tragica.

La realtà vista da Grillo è difficilmente confutabile: è la sconfitta, enorme, vissuta sabato dall'Italia del rinnovamento. E il trionfo, non meno vistoso, dei piani del demiurgo di Forza Italia: il Pd ridotto molto democraticamente in ginocchio; poi un governo di larghe intese; poi la vittoria elettorale del Pdl. E all'orizzonte, non lontano: Berlusconi capo dello Stato. Parlando alle Camere, lunedì, Napolitano ha definito perfettamente consona alla democrazia europea la coalizione "tra forze diverse". L'orrore che essa suscita, l'ha analizzato in termini psicologici: è una "regressione" faziosa. Un'immaturità smisuratamente tenace. Mai Berlusconi è stato così banalizzato. Mai è apparso lo statista che solo nevrotici bambinizzati avversano.

Ma Grillo sa qualcosa di più. La morte della sinistra italiana, prima innescata dal rifiuto di 5 Stelle di accettare un comune governo, poi accelerata dal no del Pd a candidati di svolta, suggella l'apoteosi, più vasta, di chi da tempo vede l'Europa assediata da dissensi cittadini subito bollati come populisti, quindi euro-distruttori. La speranza che l'Unione cambi, anche su spinta italiana, certo non scompare: presto, nel giugno 2014, voteremo per un Parlamento europeo che finalmente designerà chi sta al timone, alla Commissione di Bruxelles. Ma in Italia è stasi. Il folle volo degli innovatori, come quello di Ulisse verso virtute e canoscenza, da noi s'infrange, e il mare dello status quo sopra di lui si chiude.

Le due cose vanno insieme: la rifondazione delle democrazie, ferite dalle terapie anti-crisi, e un bene pubblico comunitario che i cittadini europei possano far proprio, e influenzare. Chi si batte su ambedue i fronti è chiamato populista perché semplicemente s'è messo in ascolto dei popoli indignati, grandi assenti nelle oligarchie che fanno e disfano l'Unione.

È un'autentica offensiva antipopolare (non antipopulista) quella cui assistiamo da quando Papandreou, premier socialista greco, provò nell'ottobre 2011 a proporre un referendum sull'austerità che già minava Atene, e ora l'ha portata alla miseria. Fu ostracizzato, divenne un infrequentabile paria per le sinistre europee al completo. Solo ai Verdi, Papandreou destituito spiegherà il senso del referendum: non il rifiuto di pagare i debiti (i "compiti a casa") ma la domanda di un'Europa che compensi lo scacco degli Stati nazione con un proprio bilancio accresciuto e un comune solidale rilancio stile Roosevelt.

Dopo di allora l'offensiva si accentua, senza più pudore. A Cernobbio, l'8 settembre 2012, il Premier Monti chiede un vertice europeo straordinario, di "lotta ai populismi". Citiamo quel che disse, perché è emblematico e perché le autorità dell'Unione l'applaudirono entusiaste: "È paradossale e triste che in una fase in cui si sperava di completare l'integrazione anche dal punto di vista psicologico, dell'opinione pubblica e in ultima analisi (dal punto di vista) politico, si stia determinando un pericoloso fenomeno opposto, con molti populismi che mirano alla dis-integrazione in quasi tutti gli Stati membri".

Sembrava il comunicato di un prefetto anti-sommosse più che di un capo politico, e si sa che poliziotti e prefetti usano mettere nello stesso sacco ogni sorta di estremismo, per poi srotolare deserti che chiamano pace civile. Nel sacco ci sono Le Pen, i nazisti greci di Alba Dorata, i liberticidi ungheresi, e a Roma o Atene i veleni letali che sono M5S e Syriza. L'ideologia è quella con cui Pangloss indottrina l'inerme Candide, in Voltaire: stiamo andando verso il migliore dei mondi possibili, l'Europa meravigliosamente si integra, ed ecco - horribile visu! - una coorte di paradossali e tristi sovvertitori mirano proprio al contrario: alla dis-integrazione.

Due bugie s'infilano in un'unica collana. La prima marchia i populismi senz'alcuna distinzione, e poco serve che Grillo ricordi l'evidenza: avremmo anche noi Alba Dorata, se lui non facesse da argine. La seconda bugia concerne i movimenti detti euroscettici: come se i disintegratori fossero loro, non chi per primo ha disintegrato fingendo d'integrare. Le bugie non hanno affatto gambe corte, lo sappiamo. Le hanno lunghissime e vanno lontano.

Vero è che Napolitano - una storia lunga l'attesta - ha sull'Europa idee ardite, non condivise da Berlusconi né forse da Monti. Quel che non vede, è il nesso causale fra crisi dell'Unione e torsione delle istituzioni democratiche, della legalità, della giustizia, delle costituzioni. Altrimenti non prediligerebbe, con tanto impeto, quelle che alcuni chiamano ipocritamente larghe intese e altri, più crudamente, inciucio.

Inciucio è parola brutta, ma ci distingue da altri Paesi. L'accordo con Berlusconi è altro dalle grandi coalizioni tedesche, inglesi. È compromettersi con una destra del tutto anomala in Europa. Se non fosse così ci si accorderebbe alla luce del sole, davanti ai cittadini. Non succede, perché il Pd ne ha avuto vergogna sino a polverizzarsi. E forse è un bene, affinché chiarezza sia fatta: gran parte dei militanti, e l'alleato Sel, e Fabrizio Barca o Pippo Civati, già provano a ricostruire.

Non è antieuropeista Grillo, anche se abitato da scetticismo. Ogni europeista che si rispetti è oggi scettico. In una recente conferenza a Torino, Casaleggio ha ammonito contro l'uscita dall'euro ("Solo un Paese forte e competitivo potrebbe"). Lo stesso ha detto Mauro Gallegati, economista vicino a M5S.

Ma è utile, per i Pangloss dell'Unione, dipingere Grillo come distruttore dell'Europa. È tentante bendarsi gli occhi, e nascondere l'estensione di un disastro che non sfascia solo la democrazia deliberativa di Grillo, ma la stessa democrazia rappresentativa che contro lui si pretende presidiare. Ecco dove sta, caro Presidente, la regressione.

Il Parlamento non ha saputo farsi portavoce dell'Italia che invocava Rodotà o Prodi. Ha ucciso l'idea stessa di rappresentanza, più che la democrazia dal basso. Proprio perché non è Le Pen, Grillo ha bisogno che la democrazia classica funzioni, e la sinistra esista. Se oggi pare sì contratto è perché - un segno già viene dal Friuli Venezia Giulia - anche la sua barca rischia d'infrangersi.

Vince il credo oligarchico di Monti. L'Europa federata non è necessaria (Die Welt, 11-1-12). E i governi non devono lasciarsi "vincolare da decisioni dei propri Parlamenti", ma "educarli" (Spiegel, 5-8-12). Blue sunday, titola Grillo un suo post. Blue sunday t'assale certe domeniche, dopo weekend insensati. Ti sdrai nel mal-essere, in attesa che una fantasia, o un pensiero, spezzi il malinconico blu.

Cos'è populismo, antipolitica? È la massa che si fa gregge, lupo fiutante sangue e prede. È energia dispotica, sfrenata, irriflessiva, suggestionabile: scrive Gustave Le Bon nella Psicologia delle Folle (1895). Come non riconoscere in essa i mercati e i loro plebisciti? Nessuno li taccia di antipolitica, e come potrebbe. I veri padroni sono loro. Se ne infischiano. Come le folle, non vedono oltre il proprio naso. Democrazia e legalità rovinano? Poco importa. Non è affar loro. Non sanno quello che fanno.

(24 aprile 2013)

http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... ref=HREA-1
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Un antico testo anonimo firmato "il vecchio oligarca" - "La costituzione degli ateniesi" - sosteneva che la democrazia degenera senza avere le energie per autoriformarsi.
Gustavo Zagrebelsky



Come inizia una guerra civile – 106
La cruna dell’ago - 71



La danza macabra dei nanetti continua senza sosta – 71



La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 51
http://www.youtube.com/watch?v=7kVbnAR4CUY
Cronaca di un affondamento annunciato - 51

****


Governo, Enrico Letta vicino all'incarico
Il totoministri da Gelmini a Violante
Il presidente Napolitano comunicherà il nome in mattinata, il vicesegretario Pd favorito su Amato
Alfano avverte i democratici: "Troppi attacchi al Pdl. Sostegno pieno all'esecutivo o non ci stiamo"
"PERCHE' NO A RODOTA' E SI' A BERLUSCONI?". BERSANI NON RISPONDE A SERRACCHIANI

Sarebbe Enrico Letta il prescelto da Giorgio Napolitano per la guida del nuovo governo dopo le consultazioni lampo di ieri (cronaca ora per ora). Sono sempre più insistenti le fonti parlamentari che lo danno come favorito rispetto a Giuliano Amato, il "Dottor Sottile" di craxiana memoria, già premier d'emergenza nel 1992. Nelle consultazioni di ieri al Quirinale, a insistere sul suo nome come presidente del consiglio incaricato sarebbe stato soprattutto Silvio Berlusconi, che punta a un governo di larghe intese con ministri politici (compresi i suoi) che sia "forte" e "duraturo". Ma, appunto, stanno salendo le quotazioni del vicesegretario Pd


*****

Pollame


O perché sottomessi, o perché “venduti”, dai defunti non c’è mai nessuno che riesce mai e rispondere a tono al Caimano invitandolo a smetterla di dire cazzate da propaganda elettorale.


……………Silvio Berlusconi, che punta a un governo di larghe intese con ministri politici (compresi i suoi) che sia "forte" e "duraturo".


I Tafazzi si fanno portare a spasso in lungo e in largo da questo bandito.

Questo non potrà mai esserlo un governo "forte" e "duraturo" e il Caimano fetentone si prepare la campagna elettorale addossando già la responsabilità agli avversari ancora prima di cominciare, se non ci sarà stato un governo "forte" e "duraturo"

E incredibile come una parte di classe politica che arriva dalla prima Repubblica si sia fatta e si stia facendo infilzare come dei polli da un venditore di spazzole usate.

Ripeto quello che scrivevo anni fa anni fa sul vecchio forum. Il figlio del gatto Silvestro a fronte delle cazzate del padre andava in giro con la testa racchiusa in sacchetto di carta per la vergogna.

Questa premiata polleria del Nazareno non sa neppure cosa sia la vergogna, ….tanto che con altri l’altro giorno applaudiva al cazziatone di Giorgio II, imperatore.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

I partiti di oggi sono COMITATI D’AFFARI
Remo Bodei



Come inizia una guerra civile – 107
La cruna dell’ago - 72



La danza macabra dei nanetti continua senza sosta – 72



La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 52
http://www.youtube.com/watch?v=7kVbnAR4CUY
Cronaca di un affondamento annunciato - 52

La premiata ditta “Pompe funebri – Becchini & Becchini” – 23
(Per il funerale del Pd niente fiori ma solo opere di bene - bene con la b)


*

Perché il Pd si deve separare subito, prima lo fa meglio è per tutti.

L’ultima trovata di Berlusconi 2.0

Il modello Blair era quello del sor Cicoria. Qualcuno sa dove è finito Rutelli???



POLITICA
24/04/2013
Renzi all’Europa: “Mi ispiro a Blair
Sono pronto a cambiare l’Italia”


Intervista collettiva del sindaco di Firenze a La Stampa e altri cinque grandi quotidiani europei. “Se l’Italia torna a fare l’Italia, stiamo meglio tutti, Europa compresa”
MARCO BARDAZZI

INVIATO A FIRENZE
Tony Blair come modello, anche perché «non ha avuto paura di sfidare i suoi capi» nel Labour Party. I Democratici di Obama come ispirazione politica. E poi il sogno di trasformare il Paese in «smart country», dove tutto sia più semplice. A partire dal sistema politico: solo due partiti e un meccanismo chiaro per eleggere «il sindaco d’Italia».

È così che Matteo Renzi si presenta all’Europa, rassicurando sulla tenuta del Paese e avvertendo che in ogni caso l’Italia non può uscire dalla crisi solo con ricette di austerity.

L’occasione per la prima intervista europea a tutto campo di Renzi è l’uscita, contemporaneamente in sei paesi, di un nuovo numero di Europa, il supplemento che La Stampa realizza insieme ad altri cinque grandi quotidiani: Le Monde (Francia), El Pais (Spagna), Süddeutsche Zeitung (Germania), The Guardian (Gran Bretagna). Gazeta Wyborcza (Polonia). Europa uscirà come inserto domani con La Stampa in edicola.

“Non sono interessato a cambiare il Pd - spiega Renzi nell’intervista -, mi interessa cambiare l’Italia. Mi può interessare cambiare il Pd se serve a cambiare il Paese. Perché se l’Italia fa l’Italia, stiamo meglio tutti compresa l’Europa”.

L’intervista completa è disponibile nell’Edicola Digitale

http://www.lastampa.it/2013/04/24/itali ... agina.html
Maucat
Messaggi: 1079
Iscritto il: 19/04/2012, 12:04

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Maucat »

E. Letta PdC incaricato...
camillobenso
Messaggi: 17353
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

I partiti di oggi sono COMITATI D’AFFARI
Remo Bodei



Come inizia una guerra civile – 108
La cruna dell’ago - 73



La danza macabra dei nanetti continua senza sosta – 73



La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 53
http://www.youtube.com/watch?v=7kVbnAR4CUY
Cronaca di un affondamento annunciato - 53

La premiata ditta “Pompe funebri – Becchini & Becchini” – 24
(Per il funerale del Pd niente fiori ma solo opere di bene - bene con la b)


Perché tutti i suonatori di piffero tricolori che vogliono cambiare l'Italia omettono sempre di accennare a come intendono risolvere i problemi con le mafie e con i poteri forti?

Incarico pieno a Letta, una nullità assoluta, ma membro della Trilaterale

Dopo Monti, Letta. Il potere continua ad essere esercitato dai poteri forti, in questo caso fuori dall'Italia.

Ho ripetutamente chiesto stamani per quale motivo gli italiani si accapigliano per i partiti politici come, con l'Inter, il Milan, la Juve, la Lazio, la Roma, e poi i centri di potere sono altri, e si continua a vivere in una "democrazia" a sovranità limitata.

Da anni gli italiani vanno a votare ma il loro voto non conta niente.
Amadeus

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da Amadeus »

no, scusa, qual'è la novità? :|
che non lo sapevamo?

Grillo , primo partito, si è posto all'opposizione.
Pd ,vincitore alla camera, non ha voluto far emergere elementi di cambiamento.

Ora ci mangiamo questa minestra.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Amadeus ha scritto:no, scusa, qual'è la novità? :|
che non lo sapevamo?

Grillo , primo partito, si è posto all'opposizione.
Pd ,vincitore alla camera, non ha voluto far emergere elementi di cambiamento.

Ora ci mangiamo questa minestra.

Perché tu pensi che Giorgio II imperatore, avrebbe accettato un governo con l'appoggio di Grillo????
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Amadeus ha scritto:no, scusa, qual'è la novità? :|
che non lo sapevamo?

Grillo , primo partito, si è posto all'opposizione.
Pd ,vincitore alla camera, non ha voluto far emergere elementi di cambiamento.

Ora ci mangiamo questa minestra.

Quanto conosci delle manovre democristiane per la gestione del potere?
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Grande soddisfazione di Pier Silvio Berlusconi all'uscita da una riunione Mediaset: Enrico Letta l'uomo giusto.



Giusto per chi????????
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