the day after. quali accordi per governare?
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Re: the day after. quali accordi per governare?
Vendola gliele ha dette a Napolitano queste cose?
Re: the day after. quali accordi per governare?
Mi sembra che da questa vicenda, Renzi esca sconfitto per la seconda volta, dopo le primarie.
Ma vuoi vedere che il ragazzo, malgrado la sua aria vincente, è uno sfigato come tutti gli altri personaggi del PD?
Ma vuoi vedere che il ragazzo, malgrado la sua aria vincente, è uno sfigato come tutti gli altri personaggi del PD?
Re: the day after. quali accordi per governare?
24 APR 15:11
1. ALLA FINE L’ULTIMO COMUNISTA, RE GIORGIO II, HA DATO L’INCARICO ALL’ULTIMO DEMOCRISTIANO ENRICO LETTA, CHE ERA NELLA STESSA CORRENTE DC DI ANGELINO ALFANO - 2. MA IL GOVERNO NASCITURO HA IN SÉ ELEMENTI DI COMPLESSITÀ, DEBOLEZZA E DIFFICOLTÀ SUPERIORI AL PREVISTO, DOPO CHE GIULIANO AMATO È SALTATO PER I NOTI PROBLEMI DEL PD E PER LA NECESSITÀ DI SILVIO BANANONI DI DARE MAGGIOR SPAZIO AL PD STESSO PER CONSENTIRE LA NASCITA DEL GOVERNO ED AIUTARE RE GIORGIO NAPOLITANO -
DAGOREPORT
Alla fine l'ultimo comunista, Re Giorgio II, ha dato l'incarico all'ultimo democristiano: Letta Enrico aveva 26 anni quando la Democrazia Cristiana nel 1992 spariva dai radar, diventava partito Popolare per poi disperdersi nell'attuale Pd, in Forza Italia, negli ex casiniani e mastelliani e chi più ne ha più ne metta.
Ha avuto il privilegio di aver lavorato con uno dei grandi di quel partito, Beniamino Andreatta, grande economista che era stato consulente economico di Aldo Moro, ministro economico in svariati governi e genio vero, con grandi rapporti internazionali e con una distrazione leggendaria almeno pari alla genialità.
La scuola di Andreatta e il sodalizio con zio Gianni, custode dell'anima governativa di Berlusconi Silvio, sono le sue due chiavi di lettura. Ma il governo che sta per nascere ha in sé elementi di complessità, debolezza e difficoltà superiori al previsto, comunque superiori a quelle di cui si è a conoscenza, dopo che Amato Giuliano è saltato per i noti problemi del Pd e per la necessità del Pdl di dare maggior spazio al Pd stesso per consentire la nascita del governo e aiutare Napolitano Giorgio. Ecco perche'.
Uno.
Gli schemi temporali sin qui delineati sono saltati: Re Giorgio II ha dato l'incarico stamattina e non ieri sera; il governo non è pronto per oggi come pure s'era detto ma il premier incaricato inizia domani le consultazioni; niente giuramento domani pomeriggio e convocazione di Camera e Senato entro domenica per il voto di fiducia. Niente di drammatico, ma il calendario iniziale era diverso.
Due.
Molte complicazioni derivano, e si tratta di un vizio antico che né l'emergenza economica né l'impulso del Quirinale possono sanare d'un colpo, dalla composizione della squadra di governo: lo schema iniziale del 4-4-2-1 (quattro ministri al Pd, quattro al Pdl, due a Scelta Civica e un battitore libero quirinalizio) è saltato perché i posti sono pochi e gli appetiti tanti.
E' quindi ipotizzabile che le trattative sulla squadra prenderanno tempo e che bisognerà aggiungere almeno un terzo di ministri in più. E' difficile, come pure viene scritto, che (pur nel "familismo amorale" connaturato al nostro Paese) zio e nipote possano essere premier e sottosegretario alla Presidenza a palazzo Chigi.
Tre.
Il governo che sta per nascere appare, salvo smentite utili non solo a noi ma all'emergenza del Paese, più debole di quanto Re Giorgio II auspicasse e la stessa prudenza di Letta Enrico lo segnala. Rispetto ai ieri dunque le elezioni sembrano riavvicinarsi.
Quattro.
In positivo, va detto che con la caduta di Amato, la Lega può votare la fiducia al governo perché non ha o non dovrebbe avere pregiudiziali su Letta nipote e Berlusconi ha tutto l'interesse a tenere i leghisti agganciati. In tal caso bisognerà prevedere un ministro anche per i barbari sognanti.
1. ALLA FINE L’ULTIMO COMUNISTA, RE GIORGIO II, HA DATO L’INCARICO ALL’ULTIMO DEMOCRISTIANO ENRICO LETTA, CHE ERA NELLA STESSA CORRENTE DC DI ANGELINO ALFANO - 2. MA IL GOVERNO NASCITURO HA IN SÉ ELEMENTI DI COMPLESSITÀ, DEBOLEZZA E DIFFICOLTÀ SUPERIORI AL PREVISTO, DOPO CHE GIULIANO AMATO È SALTATO PER I NOTI PROBLEMI DEL PD E PER LA NECESSITÀ DI SILVIO BANANONI DI DARE MAGGIOR SPAZIO AL PD STESSO PER CONSENTIRE LA NASCITA DEL GOVERNO ED AIUTARE RE GIORGIO NAPOLITANO -
DAGOREPORT
Alla fine l'ultimo comunista, Re Giorgio II, ha dato l'incarico all'ultimo democristiano: Letta Enrico aveva 26 anni quando la Democrazia Cristiana nel 1992 spariva dai radar, diventava partito Popolare per poi disperdersi nell'attuale Pd, in Forza Italia, negli ex casiniani e mastelliani e chi più ne ha più ne metta.
Ha avuto il privilegio di aver lavorato con uno dei grandi di quel partito, Beniamino Andreatta, grande economista che era stato consulente economico di Aldo Moro, ministro economico in svariati governi e genio vero, con grandi rapporti internazionali e con una distrazione leggendaria almeno pari alla genialità.
La scuola di Andreatta e il sodalizio con zio Gianni, custode dell'anima governativa di Berlusconi Silvio, sono le sue due chiavi di lettura. Ma il governo che sta per nascere ha in sé elementi di complessità, debolezza e difficoltà superiori al previsto, comunque superiori a quelle di cui si è a conoscenza, dopo che Amato Giuliano è saltato per i noti problemi del Pd e per la necessità del Pdl di dare maggior spazio al Pd stesso per consentire la nascita del governo e aiutare Napolitano Giorgio. Ecco perche'.
Uno.
Gli schemi temporali sin qui delineati sono saltati: Re Giorgio II ha dato l'incarico stamattina e non ieri sera; il governo non è pronto per oggi come pure s'era detto ma il premier incaricato inizia domani le consultazioni; niente giuramento domani pomeriggio e convocazione di Camera e Senato entro domenica per il voto di fiducia. Niente di drammatico, ma il calendario iniziale era diverso.
Due.
Molte complicazioni derivano, e si tratta di un vizio antico che né l'emergenza economica né l'impulso del Quirinale possono sanare d'un colpo, dalla composizione della squadra di governo: lo schema iniziale del 4-4-2-1 (quattro ministri al Pd, quattro al Pdl, due a Scelta Civica e un battitore libero quirinalizio) è saltato perché i posti sono pochi e gli appetiti tanti.
E' quindi ipotizzabile che le trattative sulla squadra prenderanno tempo e che bisognerà aggiungere almeno un terzo di ministri in più. E' difficile, come pure viene scritto, che (pur nel "familismo amorale" connaturato al nostro Paese) zio e nipote possano essere premier e sottosegretario alla Presidenza a palazzo Chigi.
Tre.
Il governo che sta per nascere appare, salvo smentite utili non solo a noi ma all'emergenza del Paese, più debole di quanto Re Giorgio II auspicasse e la stessa prudenza di Letta Enrico lo segnala. Rispetto ai ieri dunque le elezioni sembrano riavvicinarsi.
Quattro.
In positivo, va detto che con la caduta di Amato, la Lega può votare la fiducia al governo perché non ha o non dovrebbe avere pregiudiziali su Letta nipote e Berlusconi ha tutto l'interesse a tenere i leghisti agganciati. In tal caso bisognerà prevedere un ministro anche per i barbari sognanti.
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Re: the day after. quali accordi per governare?
In questa fase credo che il PD debba evitare le elezioni
Nel caso Tre
Il governo che sta per nascere appare, salvo smentite utili non solo a noi ma all'emergenza del Paese, più debole di quanto Re Giorgio II auspicasse e la stessa prudenza di Letta Enrico lo segnala. Rispetto ai ieri dunque le elezioni sembrano riavvicinarsi.
Napolitano, come ha minacciato, dovrebbe dimettersi
IL Pd con i 5s dovrebbe eleggere Rodotà
Rodotà dovrebbe promuovere un governo a tempo ed inchiodare i 5s alle responsabilità
Tornare alle elezione con nuova legge elettorale
E' possibile secondo voi?
Nel caso Tre
Il governo che sta per nascere appare, salvo smentite utili non solo a noi ma all'emergenza del Paese, più debole di quanto Re Giorgio II auspicasse e la stessa prudenza di Letta Enrico lo segnala. Rispetto ai ieri dunque le elezioni sembrano riavvicinarsi.
Napolitano, come ha minacciato, dovrebbe dimettersi
IL Pd con i 5s dovrebbe eleggere Rodotà
Rodotà dovrebbe promuovere un governo a tempo ed inchiodare i 5s alle responsabilità
Tornare alle elezione con nuova legge elettorale
E' possibile secondo voi?
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Re: the day after. quali accordi per governare?
Io ho due perplessità :myriam ha scritto:In questa fase credo che il PD debba evitare le elezioni
Nel caso Tre
Il governo che sta per nascere appare, salvo smentite utili non solo a noi ma all'emergenza del Paese, più debole di quanto Re Giorgio II auspicasse e la stessa prudenza di Letta Enrico lo segnala. Rispetto ai ieri dunque le elezioni sembrano riavvicinarsi.
Napolitano, come ha minacciato, dovrebbe dimettersi
IL Pd con i 5s dovrebbe eleggere Rodotà
Rodotà dovrebbe promuovere un governo a tempo ed inchiodare i 5s alle responsabilità
Tornare alle elezione con nuova legge elettorale
E' possibile secondo voi?
- come te mi sembra di aver capito che Napolitano avrebbe due chance
1) che potrebbe indire nuove elezioni, ma anche dimettersi.
Nel primo caso
Se si andasse a nuove elezioni, c'è una cosa che non si comprende :
- centrodestra in vantagggio di 4 5 punti
- il presidente del Consiglio con maggior consenso Renzi che stacca gli altri notevolmente
Chi vincerebbe ?
2) nel caso che si dimetesse , potrebbe accadewre quanto tu scrivi
Re: the day after. quali accordi per governare?
Non con questo PDmyriam ha scritto:In questa fase credo che il PD debba evitare le elezioni
Nel caso Tre
Il governo che sta per nascere appare, salvo smentite utili non solo a noi ma all'emergenza del Paese, più debole di quanto Re Giorgio II auspicasse e la stessa prudenza di Letta Enrico lo segnala. Rispetto ai ieri dunque le elezioni sembrano riavvicinarsi.
Napolitano, come ha minacciato, dovrebbe dimettersi
IL Pd con i 5s dovrebbe eleggere Rodotà
Rodotà dovrebbe promuovere un governo a tempo ed inchiodare i 5s alle responsabilità
Tornare alle elezione con nuova legge elettorale
E' possibile secondo voi?
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Re: the day after. quali accordi per governare?
Se Napolitano si dimetesse
resta il governo Monti con un parlamento che dovrebbe lavorare in attesa di scegliere un altro presidente, e se questi cazzoni riescono capire che con il PDL non si può fare niente forse
si potrebbero convincere su Prodi o Rpodotà.
resta il governo Monti con un parlamento che dovrebbe lavorare in attesa di scegliere un altro presidente, e se questi cazzoni riescono capire che con il PDL non si può fare niente forse
si potrebbero convincere su Prodi o Rpodotà.
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Re: the day after. quali accordi per governare?
Comunque è già tutto predisposto, non c'è altro tempo
vedi un po':
da Il Fatto q
Nove settimane e neppure mezza in più: di qui al 30 giugno, anzi al 28, le sorti europee del governo e dell’Italia saranno bell’e decise. Non c’è manco bisogno di una lettera personale del commissario per gli Affari economici Olli Rehn al nuovo premier: gli impegni e le scadenze sono già noti, quasi tutti vincolanti a termini di Trattati. Così com’è noto il programma di governo: previdente, e un po’ preveggente, il presidente Napolitano s’era portato avanti, facendolo scrivere dai Saggi. Pareva, allora, tempo perso; è, adesso, tempo guadagnato.
Insomma, il nuovo premier e il nuovo governo di margini di libertà ne avranno pochi tra le scadenze del cosiddetto ‘semestre europeo’, la chiusura della procedura di infrazione Ue per deficit eccessivo e una raffica di riunioni di Ecofin, Eurogruppo e Vertici cruciali per portare avanti dossier come l’Unione bancaria, la lotta all’evasione fiscale – c’è un’azione che parte dall’Italia, pensate un po’ -, la misure per la crescita e ancora la crisi di Cipro, con il ricorso ai prelievi forzosi sui conti correnti che l’Italia ha già sperimentato e che vede come uno spauracchio.
Un preciso articolo di Giuseppe Latour su EurActiv.it dettaglia scadenze e appuntamenti: a maggio, Eurogruppo ed Ecofin si riuniranno il 13 e 14, un Vertice è in programma il 22; a giugno, ancora Eurogruppo ed Ecofin e un Vertice il 27 e 28.
Fortuna che siamo partiti col piede giusto, senza manco saperlo. Un dato statistico che ci dice bene: secondo Eurostat, il deficit di bilancio italiano nel triennio 2012/’14 si mantiene al di sotto del 3%: quel che serve per toglierci dalla procedura d’infrazione Ue per deficit eccessivo e acquisire margini per investimenti produttivi, che, col pagamento di parte dei debiti della Pubblica Amministrazione, possono funzionare da volano della ripresa.
La prima scadenza è quasi immediata. Tanto più che ci cade tra un ponte (del 25 Aprile) e l’altro (del 1.o Maggio): entro il 30 aprile, per la procedura prevista dal ‘semestre europeo’, che serve all’Unione a tenere sotto controllo i conti dei Paesi dell’Eurozona, la Commissione europea dovrà ricevere dal Governo italiano, che infatti li ha già preparati, nel quadro del Documento d’economia e finanza (Def), il Piano nazionale di riforma (Pnr) e il Programma di stabilità e convergenza – manca, però, l’ok del Parlamento -.
Poi, ai primi di maggio, la Commissione pubblicherà le sue previsioni economiche di primavera: base di partenza i dati di Eurostat, integrati, per l’Italia, dall’impatto sul deficit del decreto sui pagamenti della P.A. Senza, siamo al 2,1% del Pil; con, il governo calcola che arriviamo al 2,9%; essenziale che la Commissione non ci stimi oltre il 3%.
Solo così, infatti, l’Esecutivo comunitario potrà sospendere, probabilmente in maggio, la procedura d’infrazione per deficit eccessivo, aprendoci una possibilità di “investimenti produttivi”, al di fuori dai vincoli di bilancio comunitari. Senza questo spazio di manovra, il nuovo Governo non avrà quasi modo di avviare una politica di sostegno alla crescita con la benedizione di Bruxelles.
Tra fine maggio e inizio giugno, la Commissione dovrà poi elaborare, sulla base di ciascun Pnr, raccomandazioni specifiche per i singoli Paesi, che avranno poi qualche settimana per discuterle e, magari, negoziarle, prima dall’adozione formale in Consiglio tra fine giugno e inizio luglio. E, una volta vidimate, le raccomandazioni saranno quasi vangelo: ci sarà solo da attuarle.
vedi un po':
da Il Fatto q
Nove settimane e neppure mezza in più: di qui al 30 giugno, anzi al 28, le sorti europee del governo e dell’Italia saranno bell’e decise. Non c’è manco bisogno di una lettera personale del commissario per gli Affari economici Olli Rehn al nuovo premier: gli impegni e le scadenze sono già noti, quasi tutti vincolanti a termini di Trattati. Così com’è noto il programma di governo: previdente, e un po’ preveggente, il presidente Napolitano s’era portato avanti, facendolo scrivere dai Saggi. Pareva, allora, tempo perso; è, adesso, tempo guadagnato.
Insomma, il nuovo premier e il nuovo governo di margini di libertà ne avranno pochi tra le scadenze del cosiddetto ‘semestre europeo’, la chiusura della procedura di infrazione Ue per deficit eccessivo e una raffica di riunioni di Ecofin, Eurogruppo e Vertici cruciali per portare avanti dossier come l’Unione bancaria, la lotta all’evasione fiscale – c’è un’azione che parte dall’Italia, pensate un po’ -, la misure per la crescita e ancora la crisi di Cipro, con il ricorso ai prelievi forzosi sui conti correnti che l’Italia ha già sperimentato e che vede come uno spauracchio.
Un preciso articolo di Giuseppe Latour su EurActiv.it dettaglia scadenze e appuntamenti: a maggio, Eurogruppo ed Ecofin si riuniranno il 13 e 14, un Vertice è in programma il 22; a giugno, ancora Eurogruppo ed Ecofin e un Vertice il 27 e 28.
Fortuna che siamo partiti col piede giusto, senza manco saperlo. Un dato statistico che ci dice bene: secondo Eurostat, il deficit di bilancio italiano nel triennio 2012/’14 si mantiene al di sotto del 3%: quel che serve per toglierci dalla procedura d’infrazione Ue per deficit eccessivo e acquisire margini per investimenti produttivi, che, col pagamento di parte dei debiti della Pubblica Amministrazione, possono funzionare da volano della ripresa.
La prima scadenza è quasi immediata. Tanto più che ci cade tra un ponte (del 25 Aprile) e l’altro (del 1.o Maggio): entro il 30 aprile, per la procedura prevista dal ‘semestre europeo’, che serve all’Unione a tenere sotto controllo i conti dei Paesi dell’Eurozona, la Commissione europea dovrà ricevere dal Governo italiano, che infatti li ha già preparati, nel quadro del Documento d’economia e finanza (Def), il Piano nazionale di riforma (Pnr) e il Programma di stabilità e convergenza – manca, però, l’ok del Parlamento -.
Poi, ai primi di maggio, la Commissione pubblicherà le sue previsioni economiche di primavera: base di partenza i dati di Eurostat, integrati, per l’Italia, dall’impatto sul deficit del decreto sui pagamenti della P.A. Senza, siamo al 2,1% del Pil; con, il governo calcola che arriviamo al 2,9%; essenziale che la Commissione non ci stimi oltre il 3%.
Solo così, infatti, l’Esecutivo comunitario potrà sospendere, probabilmente in maggio, la procedura d’infrazione per deficit eccessivo, aprendoci una possibilità di “investimenti produttivi”, al di fuori dai vincoli di bilancio comunitari. Senza questo spazio di manovra, il nuovo Governo non avrà quasi modo di avviare una politica di sostegno alla crescita con la benedizione di Bruxelles.
Tra fine maggio e inizio giugno, la Commissione dovrà poi elaborare, sulla base di ciascun Pnr, raccomandazioni specifiche per i singoli Paesi, che avranno poi qualche settimana per discuterle e, magari, negoziarle, prima dall’adozione formale in Consiglio tra fine giugno e inizio luglio. E, una volta vidimate, le raccomandazioni saranno quasi vangelo: ci sarà solo da attuarle.
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- Iscritto il: 21/02/2012, 22:29
Re: the day after. quali accordi per governare?
Bleah.
Bersani ha sbagliato ad accettare l'incarico ma su un punto aveva ragione: con quelli è inutile allearsi.
Adesso il premier lo farà letta, quello del "meglio berlsuconi di grillo", per compiacere lo zio, magari.
Io l'avevo detto: rivotiamo. Non c'è maggioranza.
Bleah
Almeno Vendola s'è tirato fuori
Bersani ha sbagliato ad accettare l'incarico ma su un punto aveva ragione: con quelli è inutile allearsi.
Adesso il premier lo farà letta, quello del "meglio berlsuconi di grillo", per compiacere lo zio, magari.
Io l'avevo detto: rivotiamo. Non c'è maggioranza.
Bleah
Almeno Vendola s'è tirato fuori
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Robert Harris, "Archangel"
Re: the day after. quali accordi per governare?
Diretta streaming Letta - M5S
Se al primo incontro Bersani avesse lasciato parlare Letta forse sarebbe andata meglio.
Se al primo incontro Bersani avesse lasciato parlare Letta forse sarebbe andata meglio.
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