the day after. quali accordi per governare?
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Re: the day after. quali accordi per governare?
Dopo aver sentito la notizia ho pensato subito a un gesto "non di terrorismo" come si intendeva negli anni di piombo e non ci voleva Einstein per capirlo
Successivamente ne ho sentite di tutti i colori, con politicanti vari che prima cercavano di buttarla sul gesto politico, altri che dicevano di non incitare alla rivolta (maroni, tu che critichi Grillo TE LI SEI SCORDATI I FUCILI DI BOSSI? COME MAI NON DICESTI NULLA? BRUTTA BESTIA L'IPOCRISIA...)
Uno spettacolo pietoso
Il fatto più inquietante della giornata resta il giuramento di un governo del genere,intanto
Chiariamo. Nessuno può approvare quello che è successo. Nemmeno io. Mai sia.
Ma invece di fare dichiarazioni idiote, i politicanti dovrebbero chiedersi come ci si arriva a certe cose.
La dichiarazione pià intelligente, tanto per cambiare, l'ha fatta la Boldrini. Altri sono stati patetici (alemanno dice che i carabinieri hanno dieso coraggiosamente le istituzioni. Quali? A palazzo chigi non c'era nessuno)
Arrivano tempi difficili, comunque. Tanto, tanto difficili
Nessuno perda la testa, se possibile. Non date ai politicanti assist per dirci che ci proteggeranno dalla disperazione della gente, al di là delle motivazioni dell'uomo che ha sparato oggi
Combattateli con le idee e con le armi della legalità, contro loro che la legalità non sanno cosa sia
Successivamente ne ho sentite di tutti i colori, con politicanti vari che prima cercavano di buttarla sul gesto politico, altri che dicevano di non incitare alla rivolta (maroni, tu che critichi Grillo TE LI SEI SCORDATI I FUCILI DI BOSSI? COME MAI NON DICESTI NULLA? BRUTTA BESTIA L'IPOCRISIA...)
Uno spettacolo pietoso
Il fatto più inquietante della giornata resta il giuramento di un governo del genere,intanto
Chiariamo. Nessuno può approvare quello che è successo. Nemmeno io. Mai sia.
Ma invece di fare dichiarazioni idiote, i politicanti dovrebbero chiedersi come ci si arriva a certe cose.
La dichiarazione pià intelligente, tanto per cambiare, l'ha fatta la Boldrini. Altri sono stati patetici (alemanno dice che i carabinieri hanno dieso coraggiosamente le istituzioni. Quali? A palazzo chigi non c'era nessuno)
Arrivano tempi difficili, comunque. Tanto, tanto difficili
Nessuno perda la testa, se possibile. Non date ai politicanti assist per dirci che ci proteggeranno dalla disperazione della gente, al di là delle motivazioni dell'uomo che ha sparato oggi
Combattateli con le idee e con le armi della legalità, contro loro che la legalità non sanno cosa sia
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: the day after. quali accordi per governare?
Gli spari: a qualcuno possono abbreviare la vita, al governo ...la allungano.
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Re: the day after. quali accordi per governare?
Eh, tra l'altro...
Comunque, fanno le vittime, loro.
Auto blu che non rispettano i semafori e le precedenze, scorte di 10 uomini per una persona, privilegi, bei vestiti, stipendi d'oro, vitalizi. jeep antineve coi soldi pubblici, festini a base di cocaina, escort di lusso...
Gli spari no, ma se la gente li prende a pomodori marci non facciano le vittime. Se ne chiedano il perché. Se gli va, tra una sniffata e l'altra...
Brutti ipocriti
Comunque, fanno le vittime, loro.
Auto blu che non rispettano i semafori e le precedenze, scorte di 10 uomini per una persona, privilegi, bei vestiti, stipendi d'oro, vitalizi. jeep antineve coi soldi pubblici, festini a base di cocaina, escort di lusso...
Gli spari no, ma se la gente li prende a pomodori marci non facciano le vittime. Se ne chiedano il perché. Se gli va, tra una sniffata e l'altra...
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Re: the day after. quali accordi per governare?
Flavio Zanonato Ministro allo Sviluppo. Per il Corriere è ‘il Formigoni veneto’
Classe 1950, ex sindaco comunista, deve il proprio incarico nel governo guidato da Enrico Letta proprio al primo ministro. E' balzato agli onori della cronaca nel 2006, quando fece erigere una barriera ner quartiere dello spaccio patavino
Dal muro ‘antispaccio’ di via Anelli a Padova al ministero dello Sviluppo economico. Flavio Zanonato, classe 1950, ex sindaco comunista della bianchissima Padova, deve il proprio incarico nel governo guidato da Enrico Letta proprio al primo ministro. Diversamente da quanto dicono le mappature giornalistiche, che inquadrano il ministro dello Sviluppo economico e quello degli Affari regionali Graziano Delrio nella quota del sindaco di Firenze Matteo Renzi, Zanonato è stato preferito da Letta rispetto all’ex sindaco di Torino Sergio Chiamprino, votato dai renziani anche negli scrutini per il Quirinale. Tanto che da Palazzo Vecchio informano che “noi ne potevamo scegliere uno e abbiamo scelto Graziano”.
A favorire Zanonato nelle grazie di Letta è stata l’intercessione di Franco Frigo, ex presidente Dc della regione Veneto tra il 1992 e il 1993, bruciato in quegli anni incandescenti da un avviso di garanzia e poi assolto con formula piena. Sostenitore di Letta alle prime primarie per la segreteria del Pd nel 2007 e in procinto di sostituire Debora Serracchiani (appena eletta presidente della regione Friuli Venezia Giulia) all’europarlamento di Strasburgo, due giorni or sono Frigo commentava l’incarico a Letta sul Mattino di Padova dando per certa la presenza di Zanonato al governo.
Qualche anno fa il Corriere della Sera Economia scrisse che “Zanonato è il Formigoni del Veneto”. Proveniente da una famiglia operaia e cattolica, impegnato in politica sia dai movimenti studenteschi e poi come dirigente del Pci, Zanonato è grande amico personale di Graziano Debellini, fondatore della fraternità di Comunione e Liberazione e leader carismatico dei ciellini veneti. Alla direzione nazionale del Pci di Botteghe oscure arriva per intercessione di Piero Fassino, per occuparsi del settore immigrazione ed emigrazione.
E sempre l’immigrazione lo porta alla ribalta nazionale molti anni dopo, nel 2006. Nei panni di ‘sindaco sceriffo‘ che vanno per la maggiore nelle praterie verdi del Triveneto, Zanonato fa infatti erigere un muro (anche se di lamiera) per recintare un quartiere ad alta concentrazione migratoria con problemi di spaccio. Un intervento che gli fa guadagnare le simpatie leghiste, suscitando fortissime proteste da parte delle associazioni di volontariato e della sinistra. Ma che probabilmente non basterà a ottenere la fiducia del Carroccio al governo Letta, vista l’innovativa presenza nella compagine di Cecile Kyenge.
Forse in consiglio dei ministri Zanonato saprà spiegare meglio il proprio metodo al filo spinato. Anche se ha da tempo annunciato che la recinzione “non serve più”. Sostenitore del fatto che il problema della sicurezza esista anche solo in quanto “percepito”, Zanonato ha sempre lamentato il fatto che “la fermezza” facesse “più notizia”, rimarcando che “proprio mentre tiravamo su il muro, abbiamo trasferito 260 famiglie di immigrati da tuguri a case decenti”.
A palazzo Moroni Zanonato era entrato per la prima volta da sindaco nel 1993, in seguito ad un largo accordo tra le forze politiche per fronteggiare il cataclisma di Tangentopoli. Un’elezione, quella di Zanonato, che fa scalpore nel bianchissimo Veneto, dove il potere scudocrociato va sgretolandosi, e che lui celebra regalando un colbacco dell’armata rossa al repubblicano Gianluca La Torre. Anche a Zanonato viene poi recapitato un avviso di garanzia da Carlo Nordio, ma senza conseguenze. Ridiventa sindaco nel 1995 con la nuova legge che prevede l’elezione diretta. Ma perde quattro anni dopo contro Giustina Mistrello Destro. Dopo una parentesi come consigliere regionale dei Ds, dal 2000 al 2004, si ricandida con successo alla guida della città guadagnando poi la ribalta nazionale nei panni di “sindaco sceriffo”. Il 22 giugno 2009 viene riconfermato sindaco di Padova, ottenendo il 52% delle preferenze contro il 48% del candidato del centrodestra Marco Marin.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04 ... to/576964/
..............................................................
Insomma Nel PD ha vinto la balena bianca.L'unico che viene dal PCI è un padovano.Notoriamente città bianca.
Ciao
Paolo11
Classe 1950, ex sindaco comunista, deve il proprio incarico nel governo guidato da Enrico Letta proprio al primo ministro. E' balzato agli onori della cronaca nel 2006, quando fece erigere una barriera ner quartiere dello spaccio patavino
Dal muro ‘antispaccio’ di via Anelli a Padova al ministero dello Sviluppo economico. Flavio Zanonato, classe 1950, ex sindaco comunista della bianchissima Padova, deve il proprio incarico nel governo guidato da Enrico Letta proprio al primo ministro. Diversamente da quanto dicono le mappature giornalistiche, che inquadrano il ministro dello Sviluppo economico e quello degli Affari regionali Graziano Delrio nella quota del sindaco di Firenze Matteo Renzi, Zanonato è stato preferito da Letta rispetto all’ex sindaco di Torino Sergio Chiamprino, votato dai renziani anche negli scrutini per il Quirinale. Tanto che da Palazzo Vecchio informano che “noi ne potevamo scegliere uno e abbiamo scelto Graziano”.
A favorire Zanonato nelle grazie di Letta è stata l’intercessione di Franco Frigo, ex presidente Dc della regione Veneto tra il 1992 e il 1993, bruciato in quegli anni incandescenti da un avviso di garanzia e poi assolto con formula piena. Sostenitore di Letta alle prime primarie per la segreteria del Pd nel 2007 e in procinto di sostituire Debora Serracchiani (appena eletta presidente della regione Friuli Venezia Giulia) all’europarlamento di Strasburgo, due giorni or sono Frigo commentava l’incarico a Letta sul Mattino di Padova dando per certa la presenza di Zanonato al governo.
Qualche anno fa il Corriere della Sera Economia scrisse che “Zanonato è il Formigoni del Veneto”. Proveniente da una famiglia operaia e cattolica, impegnato in politica sia dai movimenti studenteschi e poi come dirigente del Pci, Zanonato è grande amico personale di Graziano Debellini, fondatore della fraternità di Comunione e Liberazione e leader carismatico dei ciellini veneti. Alla direzione nazionale del Pci di Botteghe oscure arriva per intercessione di Piero Fassino, per occuparsi del settore immigrazione ed emigrazione.
E sempre l’immigrazione lo porta alla ribalta nazionale molti anni dopo, nel 2006. Nei panni di ‘sindaco sceriffo‘ che vanno per la maggiore nelle praterie verdi del Triveneto, Zanonato fa infatti erigere un muro (anche se di lamiera) per recintare un quartiere ad alta concentrazione migratoria con problemi di spaccio. Un intervento che gli fa guadagnare le simpatie leghiste, suscitando fortissime proteste da parte delle associazioni di volontariato e della sinistra. Ma che probabilmente non basterà a ottenere la fiducia del Carroccio al governo Letta, vista l’innovativa presenza nella compagine di Cecile Kyenge.
Forse in consiglio dei ministri Zanonato saprà spiegare meglio il proprio metodo al filo spinato. Anche se ha da tempo annunciato che la recinzione “non serve più”. Sostenitore del fatto che il problema della sicurezza esista anche solo in quanto “percepito”, Zanonato ha sempre lamentato il fatto che “la fermezza” facesse “più notizia”, rimarcando che “proprio mentre tiravamo su il muro, abbiamo trasferito 260 famiglie di immigrati da tuguri a case decenti”.
A palazzo Moroni Zanonato era entrato per la prima volta da sindaco nel 1993, in seguito ad un largo accordo tra le forze politiche per fronteggiare il cataclisma di Tangentopoli. Un’elezione, quella di Zanonato, che fa scalpore nel bianchissimo Veneto, dove il potere scudocrociato va sgretolandosi, e che lui celebra regalando un colbacco dell’armata rossa al repubblicano Gianluca La Torre. Anche a Zanonato viene poi recapitato un avviso di garanzia da Carlo Nordio, ma senza conseguenze. Ridiventa sindaco nel 1995 con la nuova legge che prevede l’elezione diretta. Ma perde quattro anni dopo contro Giustina Mistrello Destro. Dopo una parentesi come consigliere regionale dei Ds, dal 2000 al 2004, si ricandida con successo alla guida della città guadagnando poi la ribalta nazionale nei panni di “sindaco sceriffo”. Il 22 giugno 2009 viene riconfermato sindaco di Padova, ottenendo il 52% delle preferenze contro il 48% del candidato del centrodestra Marco Marin.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04 ... to/576964/
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Paolo11
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Re: the day after. quali accordi per governare?
.....................................................................erding ha scritto:Gli spari: a qualcuno possono abbreviare la vita, al governo ...la allungano.
Da ammirare i carabinieri.Se fosse successo una cosa del genere negli USA.Quello che ha sparato sarebbe già morto.Anche se lui voleva suicidarsi ma gli mancavano i proiettili.
Chi ci rimette:sempre i lavoratori anche se in divisa.Gli era mancata la moglie da poco.Ora rischia di rimanere paralizzato.
La colpa?Di questa classe politica che abbiamo avuto in questi 20 anni.
Ciao
Paolo11
Re: the day after. quali accordi per governare?
Paolo .... ti prego.... in venti anni nessuna sparatoria in piazza colonna... e le ruberie erano più che note...io non dico che non sono stati ladri e corrotti ma è
il tuo amico GRILLO che ha sparso veleno e violenza verbale incitando a mettere BOMBE A MONTECITORIO...o no?
lo capisci che in una mente DEBOLE e FRAGILE questo è un INVITO ?
ora però prende le distanze ....
vergogna !!!
populista da 4 soldi.
il tuo amico GRILLO che ha sparso veleno e violenza verbale incitando a mettere BOMBE A MONTECITORIO...o no?
lo capisci che in una mente DEBOLE e FRAGILE questo è un INVITO ?
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Re: the day after. quali accordi per governare?
L'Imu sulla prima casa, hanno ricordato Bankitalia e la Corte dei conti, si può anche abolire, ma lo si può fare solo sostituendola con una tassa equivalente.
Il PD non può calare le braghe e soddisfare gli 8 punti del PDL, l'IMU sulla prima casa deve essere tolta solo ai ceti medi e medio bassi, non c'è alcuna spiegazione per toglierla ai ceti benestanti.
Il PD non può calare le braghe e soddisfare gli 8 punti del PDL, l'IMU sulla prima casa deve essere tolta solo ai ceti medi e medio bassi, non c'è alcuna spiegazione per toglierla ai ceti benestanti.
Re: the day after. quali accordi per governare?
Oggi in parlamento erano evidenti due facce della stessa medaglia:
da un lato il governo Letta di inconfondibile stile democristiano, dall'altra i grillini che leggevano i loro compitini.
Due facce di una stessa medaglia: l'ennesima drammatica sconfitta della sinistra.
da un lato il governo Letta di inconfondibile stile democristiano, dall'altra i grillini che leggevano i loro compitini.
Due facce di una stessa medaglia: l'ennesima drammatica sconfitta della sinistra.
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Re: the day after. quali accordi per governare?
Due cose
- L'imu come la tappano a giugno? I comuni dove prenderanno i soldi? A chi li prenderanno? Il signor letta, nipote di gianni letta, non ce lo ha spiegato
- La gelmini. "lavoriamo insieme". "Pacificazione".
Pacificazione?
E secondo te io dovrei scordarmi tutti i tuoi insulti agli studenti che protestavano?
No.
Non ci penso nemmeno.
Non esiste.
Siamo su sponde opposte e niente riempirà l'abisso ideologico che ci divide.
E la parte giusta siamo noi. Non tu.
Non c'è discussione.
- L'imu come la tappano a giugno? I comuni dove prenderanno i soldi? A chi li prenderanno? Il signor letta, nipote di gianni letta, non ce lo ha spiegato
- La gelmini. "lavoriamo insieme". "Pacificazione".
Pacificazione?
E secondo te io dovrei scordarmi tutti i tuoi insulti agli studenti che protestavano?
No.
Non ci penso nemmeno.
Non esiste.
Siamo su sponde opposte e niente riempirà l'abisso ideologico che ci divide.
E la parte giusta siamo noi. Non tu.
Non c'è discussione.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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