soloo42000 ha scritto:
Io vorrei una risposta precisa e definitiva su questo.
Sia te, Mario, che Luca nicchiate.
PERCHE` ritenete normale mortificare le aspirazioni naturali di milioni
e milioni di elettori di CSX per correre dietro da dentroil PD al liberismo.
E' difficile rispondere dovendo stare attenti a misurare le parole, per evitare che un'eventuale imprecisione nel linguaggio venga utilizzata per scaricarti addosso una serie di accuse.
Cominciamo da una domanda (retorica)? Pensi che oltre tre milioni di voti se ne siano andati dal PD al M5S perché quegli elettori hanno visto mortificate le loro aspirazioni "per correre dietro da dentro il PD al liberismo"?
Io credo di no. Mi pare chiaro che il motivo è che hanno capito che da quel cartello elettorale/di potere raccolto intorno a Bersani non ci si potesse aspettare niente di buono. Ed i fatti gli hanno dato purtroppo ragione.
A me piacerebbe che la scelta con il voto fosse dettata da motivazioni ideali, da visioni diverse della società a confronto.
Ma purtroppo non è così. Oggi, con il nostro voto, non siamo chiamati a scegliere tra liberismo e socialdemocrazia, ma molto più miserevolmente tra schieramenti più o meno inaffidabili e compromessi per la gestione del potere.
Ribadisco ancora una volta che non sono un fan di Renzi (anche se mi rendo conto che è impossibile essere creduto in un consesso di tifosi), ma che in quel preciso momento storico (quello delle primarie) ho ritenuto che quella di Renzi fosse, tra quelle disponibili, la scelta probabilmente più indicata per mandare a casa un gruppo dirigente che in vent'anni ha combinato solo guai e per battere i banas.
Quanto alla questione del suo "liberismo" (contrapposto non so a quale socialismo), al di là degli schemi, cerco di ragionare con la mia testa entrando nel merito dei contenuti.
Entrando appunto nel merito, l'unico punto significativo che possa giustificare una tale definizione è quella della cosiddetta riforma Ichino sul mercato del lavoro. Anche se, secondo me, più che di liberismo, si tratta (come ho scritto in passato) di una truffa, più o meno consapevole. La flexsecurity di tipo danese non è infatti propria di un sistema liberista, tutt'altro. Il punto è che in Italia non abbiamo le risorse per realizzarla e che quindi una "flexsecurity de' noantri" sarebbe un mostro con conseguenze disastrose. Tant'è che lo stesso Renzi, che non è uno stupido, non ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia, ma l'ha proposta nel suo programma in forma molto blanda di "sperimentazione" d'accordo con alcune aziende.
C'è inoltre da dire che dall'altra parte non era e non è chiaro cosa si intendesse fare. Secondo Bersani, sostanzialmente nulla, secondo Vendola salvarsi l'anima con il referendum sull'art. 18. Tutto qui.
Per il resto non ho visto tali differenze programmatiche da giustificare una crociata "anti-liberista" funzionale più che altro alla conservazione del potere dei D'Alema, Fioroni, Bindi e soci.
Quanto a Vendola, anche qui, mi dispiace che si usino le parole, forzandole, per attaccare le opinioni altrui.
Ho parlato, infatti, di responsabilità, non di colpa. Responsabilità politica per non essersi saputo distinguere dal vecchio sistema di potere del PD e di aver lasciato di fatto la bandiera del cambiamento al "liberista" Renzi.
D'altra parte, se dopo i successi delle primarie pugliesi, di Milano e di Cagliari, questa volta ha fatto un flop, un motivo ci sarà pure.
Così come adesso, continua nella sua non-politica di irrilevanza, perennemente appiattita su qualcun altro: prima Bersani, ora Grillo.
Durante i due mesi di goffi tentativi di "intesa" con i grillini, quale ruolo ha giocato? Praticamente nessuno, se non quello di sostenere Bersani, anche nei suoi errori, invece di porsi verso Grillo come un interlocutore più credibile, al quale non era facile indirizzare le accuse e le ironie utilizzate, con più di una motivazione, verso i vertici del PD.
Oggi penso che la sinistra (o quello che ne resta, dentro e fuori il PD) stia continuando a sbagliare, ripiegata su se stessa con l'unica preoccupazione di salvarsi individualmente, invece di continuare ad incalzare Grillo ed i grillini per un'alternativa a questo governo che avrà peraltro vita breve.