Berlusconi è ancora armato e pericoloso
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Questa mi piace....
Iospero , ci sei ?
Pdl, il caos calmo sotto Silvio Berlusconi: due partiti in uno, la guerra ad Alfano, l'insofferenza sul governo Letta.
Un autorevole pidiellino, presidente di commissione alla Camera, chiede l’anonimato per consegnare il suo sfogo: “Sa quale è la verità? Che noi stiamo peggio del Pd. La crisi della sinistra ha oscurato la nostra, che è più profonda, ma nelle prossime settimane questo sarà evidente. Berlusconi è appannato dai processi, il partito è in mano alle tribù, Alfano si fa gli affari suoi”. È il caos calmo, che si agita all’ombra della “grande persecuzione giudiziaria”. Perché quell’ergastolo politico (copyright del Giornale) chiesto da Ilda Boccassini, rischia di essere l’unica certezza, nella palude politica del governo Letta. Cui si aggiungeranno altre certezze, dal processo Unipol a quello napoletano sulla compravendita di senatori su cui Berlusconi è stato ascoltato a Roma stamattina.
Con ben settantasette primavere sulle spalle il Cavaliere si trova di fronte alla prospettiva di una fine subita, forse anche per non aver mai optato per una fine voluta, nel senso di un passo indietro. Raccontano che nella riunione fiume con i suoi avvocati oggi a palazzo Grazioli, l’ira funesta si è trasformata in rabbia fredda. Quella di chi non riesce a liberarsi della prigione che verrà a causa della prigione che c’è. Perché questo governo così viene vissuto da Berlusconi: un governo di nessuno, dove chi ha preso i voti, come lui e Bersani non c’è e non ci ha messo la faccia, che non ha un programma e pieno di allegri quarantenni pronti a “tradire”. O che forse lo hanno già fatto. Come mostra l’approccio a molti dossier: “Se pensano di cambiare subito la legge elettorale senza fare il resto – dice all’HuffPost Mariastella Gelmini – si sbagliano di grosso. La legge elettorale si fa in coda alle riforme istituzionali”.
Non è quello su cui è al lavoro Quagliariello, e nemmeno Alfano. Segno che il vero “doppio binario” è tra partito di lotta (nel senso di Berlusconi) e partito di governo (nel senso di Alfano”). Togliere il Porcellum, o disinnescare questo premio di maggioranza, significa infatti togliere l’ultimo vero scudo che ha il Cavaliere, tornare a palazzo Chigi con una legge che altera la rappresentanza reale. Paolo Sisto, neo eletto alla commissione Affari Costituzionali spiega: “Non è un fatto di manutenzione, come dice Letta. Se partiamo con l’idea di una manutenzione della legge elettorale, perdiamo tempo e non la facciamo. Prima le riforme”.
Distinguo, precisazioni, correzioni di rotta, dietro il grido di dolore sulla persecuzione giudiziaria, unico spartito su cui sono tutti d'accordo. Segno che il governo viene vissuto come una palude mediocre e democristiana: "Questo governo è un errore" è lo spiffero che trapela da Grazioli. E soprattutto è una specie di prigione perfetta. Ecco, nel corso della riunione con gli avvocati, Berlusconi sbotta: "Facciamo una nuova manifestazione contro i giudici, e per far capire che non mollo". Solo una mediazione infinita delle colombe fa rientrare, per ora, l'idea. Perché, se cade il governo, l’alternativa, prosegue il pidiellino di rango, è ancora peggiore: “Il problema è che, nonostante quello che possiamo urlare alla luna, non si riuscirà a votare. Se noi ci liberiamo le mani, uscendo dal governo, Napolitano si dimette, ci troviamo un altro capo dello Stato alla Rodotà o Prodi, e un governo con i grillini che vota l’ineleggibilità di Berlusconi mentre nelle procure passa l’interdizione”.
Ecco il dilemma che tormenta il vecchio leone, la cui indomabile indole di morire sul campo, piuttosto che morire in prigione (politica, s’intende) non è mai stata domata. Ma il campo è lontano. L’ex ministro Saverio Romano, adagiato su un divanetto in Transatlantico dice: “Questo governo non pacifica nulla, e quindi non porta benefici a Berlusconi. Il problema è che va trovato un modo di farlo cadere, ma senza lasciarci le impronte digitali noi. Altrimenti come si fa con Napolitano?”. Già, come si fa? Tutti quelli che circondano Berlusconi sanno, infatti, che per ora il suo comportamento prudente è contro natura, ma non durerà. È stato convinto a non partecipare a Quinta Colonna, perché il suo sfogo avrebbe terremotato il governo, ma, appena è rimasto solo nella sua stanza, ha chiamato Bruno Vespa: “Caro direttore, se l’invito è sempre valido, ho voglia di venire in trasmissione da te uno di questi giorni”. Una melodia per il conduttore avvezzo a questi colpi, come quando titolò lo sfogone post scandalo Noemi con un memorabile “Adesso parlo io”. E se c’è una certezza, è che, quando sarà, non si tratterrà a dispetto di tutti gli inviti alla prudenza: “Se lo conosco – dice Luca D’Alessandro – ogni volta che lo frenano, quando parla ci va più pesante di come ci sarebbe andato se lo avessero fatto parlare”.
Del resto la distribuzione delle presenze televisive parla chiaro. Da giorni volano i falchi, nei telegiornali e negli approfondimenti. Uscita da Otto e Mezzo, una gasatissima Danielà Santanchè viene raggiunta dalla telefonata del Cavaliere, che ha ritenuto geniale la sua tesi dell’ergastolo politico: “Daniela, sei stata da dieci a lode. In televisione ci devi andare tu, sei la migliore”. E su una linea “ostile” al governo è stata posizionata l’informazione Mediaset. Del Debbio ha aperto la sua trasmissioni spiegando che 77 giorni dopo le elezioni ancora non cala una tassa. E poco importa che al governo ci sia il Pdl. Ci si può stare facendo finta che non sia il proprio.
Il segno di forte insofferenza verso il governo è l’insofferenza verso Angelino Alfano. Avanza nel Pdl il partito di quelli che “Angelino si deve dimettere da segretario”. Perché la sua presenza riduce la libertà di manovra: “Se per dirne una ci saranno dei brogli alle amministrative – dice un oppositore interno a microfoni spenti – come fa a parlare allo stesso tempo da segretario del Pd e da ministro dell’Interno? Oltre che inopportuno il doppio ruolo è dannoso per noi”. Ma c’è anche una motivazione tutta interna nella richiesta di una rimozione soft chiesta non solo dai falchi Denis Verdini e Daniela Santanchè. Non è sfuggito che Angelino sul governo si è mosso come ai tempi delle primarie (e del primo grado di Mediset), cercando per il Pdl un ancoraggio che lo proietti nel dopo-Berlusconi. E non è sfuggito che altri big, come Gaetano Quaglieriello, hanno già iniziato le proprie riunioni di corrente per stare pronti di fronte alla frana del Capo. E chissà se è un caso che il Cavaliere si è messo a lavoro sull’ipotesi di una reggenza con altri big dentro al posto di Angelino, come Raffaele Fitto e Mariastella Gelmini. E nessuno del governo. Tutto però, se avverrà, avverrà dopo il 24 giugno, giorno della sentenza su Ruby. La data, forse, in cui il Cavaliere imporrà la logica della ragione di fronte all’ennesimo spettro della (o delle) prigioni.
http://www.huffingtonpost.it/2013/05/14 ... _ref=italy
Iospero , ci sei ?
Pdl, il caos calmo sotto Silvio Berlusconi: due partiti in uno, la guerra ad Alfano, l'insofferenza sul governo Letta.
Un autorevole pidiellino, presidente di commissione alla Camera, chiede l’anonimato per consegnare il suo sfogo: “Sa quale è la verità? Che noi stiamo peggio del Pd. La crisi della sinistra ha oscurato la nostra, che è più profonda, ma nelle prossime settimane questo sarà evidente. Berlusconi è appannato dai processi, il partito è in mano alle tribù, Alfano si fa gli affari suoi”. È il caos calmo, che si agita all’ombra della “grande persecuzione giudiziaria”. Perché quell’ergastolo politico (copyright del Giornale) chiesto da Ilda Boccassini, rischia di essere l’unica certezza, nella palude politica del governo Letta. Cui si aggiungeranno altre certezze, dal processo Unipol a quello napoletano sulla compravendita di senatori su cui Berlusconi è stato ascoltato a Roma stamattina.
Con ben settantasette primavere sulle spalle il Cavaliere si trova di fronte alla prospettiva di una fine subita, forse anche per non aver mai optato per una fine voluta, nel senso di un passo indietro. Raccontano che nella riunione fiume con i suoi avvocati oggi a palazzo Grazioli, l’ira funesta si è trasformata in rabbia fredda. Quella di chi non riesce a liberarsi della prigione che verrà a causa della prigione che c’è. Perché questo governo così viene vissuto da Berlusconi: un governo di nessuno, dove chi ha preso i voti, come lui e Bersani non c’è e non ci ha messo la faccia, che non ha un programma e pieno di allegri quarantenni pronti a “tradire”. O che forse lo hanno già fatto. Come mostra l’approccio a molti dossier: “Se pensano di cambiare subito la legge elettorale senza fare il resto – dice all’HuffPost Mariastella Gelmini – si sbagliano di grosso. La legge elettorale si fa in coda alle riforme istituzionali”.
Non è quello su cui è al lavoro Quagliariello, e nemmeno Alfano. Segno che il vero “doppio binario” è tra partito di lotta (nel senso di Berlusconi) e partito di governo (nel senso di Alfano”). Togliere il Porcellum, o disinnescare questo premio di maggioranza, significa infatti togliere l’ultimo vero scudo che ha il Cavaliere, tornare a palazzo Chigi con una legge che altera la rappresentanza reale. Paolo Sisto, neo eletto alla commissione Affari Costituzionali spiega: “Non è un fatto di manutenzione, come dice Letta. Se partiamo con l’idea di una manutenzione della legge elettorale, perdiamo tempo e non la facciamo. Prima le riforme”.
Distinguo, precisazioni, correzioni di rotta, dietro il grido di dolore sulla persecuzione giudiziaria, unico spartito su cui sono tutti d'accordo. Segno che il governo viene vissuto come una palude mediocre e democristiana: "Questo governo è un errore" è lo spiffero che trapela da Grazioli. E soprattutto è una specie di prigione perfetta. Ecco, nel corso della riunione con gli avvocati, Berlusconi sbotta: "Facciamo una nuova manifestazione contro i giudici, e per far capire che non mollo". Solo una mediazione infinita delle colombe fa rientrare, per ora, l'idea. Perché, se cade il governo, l’alternativa, prosegue il pidiellino di rango, è ancora peggiore: “Il problema è che, nonostante quello che possiamo urlare alla luna, non si riuscirà a votare. Se noi ci liberiamo le mani, uscendo dal governo, Napolitano si dimette, ci troviamo un altro capo dello Stato alla Rodotà o Prodi, e un governo con i grillini che vota l’ineleggibilità di Berlusconi mentre nelle procure passa l’interdizione”.
Ecco il dilemma che tormenta il vecchio leone, la cui indomabile indole di morire sul campo, piuttosto che morire in prigione (politica, s’intende) non è mai stata domata. Ma il campo è lontano. L’ex ministro Saverio Romano, adagiato su un divanetto in Transatlantico dice: “Questo governo non pacifica nulla, e quindi non porta benefici a Berlusconi. Il problema è che va trovato un modo di farlo cadere, ma senza lasciarci le impronte digitali noi. Altrimenti come si fa con Napolitano?”. Già, come si fa? Tutti quelli che circondano Berlusconi sanno, infatti, che per ora il suo comportamento prudente è contro natura, ma non durerà. È stato convinto a non partecipare a Quinta Colonna, perché il suo sfogo avrebbe terremotato il governo, ma, appena è rimasto solo nella sua stanza, ha chiamato Bruno Vespa: “Caro direttore, se l’invito è sempre valido, ho voglia di venire in trasmissione da te uno di questi giorni”. Una melodia per il conduttore avvezzo a questi colpi, come quando titolò lo sfogone post scandalo Noemi con un memorabile “Adesso parlo io”. E se c’è una certezza, è che, quando sarà, non si tratterrà a dispetto di tutti gli inviti alla prudenza: “Se lo conosco – dice Luca D’Alessandro – ogni volta che lo frenano, quando parla ci va più pesante di come ci sarebbe andato se lo avessero fatto parlare”.
Del resto la distribuzione delle presenze televisive parla chiaro. Da giorni volano i falchi, nei telegiornali e negli approfondimenti. Uscita da Otto e Mezzo, una gasatissima Danielà Santanchè viene raggiunta dalla telefonata del Cavaliere, che ha ritenuto geniale la sua tesi dell’ergastolo politico: “Daniela, sei stata da dieci a lode. In televisione ci devi andare tu, sei la migliore”. E su una linea “ostile” al governo è stata posizionata l’informazione Mediaset. Del Debbio ha aperto la sua trasmissioni spiegando che 77 giorni dopo le elezioni ancora non cala una tassa. E poco importa che al governo ci sia il Pdl. Ci si può stare facendo finta che non sia il proprio.
Il segno di forte insofferenza verso il governo è l’insofferenza verso Angelino Alfano. Avanza nel Pdl il partito di quelli che “Angelino si deve dimettere da segretario”. Perché la sua presenza riduce la libertà di manovra: “Se per dirne una ci saranno dei brogli alle amministrative – dice un oppositore interno a microfoni spenti – come fa a parlare allo stesso tempo da segretario del Pd e da ministro dell’Interno? Oltre che inopportuno il doppio ruolo è dannoso per noi”. Ma c’è anche una motivazione tutta interna nella richiesta di una rimozione soft chiesta non solo dai falchi Denis Verdini e Daniela Santanchè. Non è sfuggito che Angelino sul governo si è mosso come ai tempi delle primarie (e del primo grado di Mediset), cercando per il Pdl un ancoraggio che lo proietti nel dopo-Berlusconi. E non è sfuggito che altri big, come Gaetano Quaglieriello, hanno già iniziato le proprie riunioni di corrente per stare pronti di fronte alla frana del Capo. E chissà se è un caso che il Cavaliere si è messo a lavoro sull’ipotesi di una reggenza con altri big dentro al posto di Angelino, come Raffaele Fitto e Mariastella Gelmini. E nessuno del governo. Tutto però, se avverrà, avverrà dopo il 24 giugno, giorno della sentenza su Ruby. La data, forse, in cui il Cavaliere imporrà la logica della ragione di fronte all’ennesimo spettro della (o delle) prigioni.
http://www.huffingtonpost.it/2013/05/14 ... _ref=italy
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Grazie Myriam un po' di ossigeno ogni tanto ci vuole.
Che il PDL non fosse un partito ormai lo sanno anche le pietre, quando fanno i raduni le piazze si riempiono con quanti vanno nei pullman pagati da Berlusconi ( pasto compreso).
I partiti avevano promesso liste immacolate, invece hanno escluso solo qualche imputato eccellente, riportando nelle Camere inquisiti anche per mafia, corruzione e così via. Il record è del Pdl (30), seguito a ruota dal Pd (8), dalla Lega (7) e dall’Udc (2).
E se guardiamo nelle amministrazioni locali e nelle regioni chi primeggia per reati contro il Bene pubblico ? Su internet non ho trovato la risposta, ma quasi sempre sembra provengano dallo stesso partito, il PDL.
Che il PDL non fosse un partito ormai lo sanno anche le pietre, quando fanno i raduni le piazze si riempiono con quanti vanno nei pullman pagati da Berlusconi ( pasto compreso).
I partiti avevano promesso liste immacolate, invece hanno escluso solo qualche imputato eccellente, riportando nelle Camere inquisiti anche per mafia, corruzione e così via. Il record è del Pdl (30), seguito a ruota dal Pd (8), dalla Lega (7) e dall’Udc (2).
E se guardiamo nelle amministrazioni locali e nelle regioni chi primeggia per reati contro il Bene pubblico ? Su internet non ho trovato la risposta, ma quasi sempre sembra provengano dallo stesso partito, il PDL.
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Bisognerebbe che il PD, appena vede che Berlusconi comincia ad essere insofferente al Governo.Cominciare già da ora parlare con M5S per mettersi d'accordo su una legge elettorale.
Quindi fra PD e M5S avrebbero la maggioranza anche senza il PDL.Poi può far cadere pure il governo.Almeno il PD avrebbe una carta da giocare.
Ciao
Paolo11
Quindi fra PD e M5S avrebbero la maggioranza anche senza il PDL.Poi può far cadere pure il governo.Almeno il PD avrebbe una carta da giocare.
Ciao
Paolo11
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Paolo, per me ( e per tanti altri ) questa sarebbe stata la soluzione ideale.
Ci parli tu con Grillo e provi a convincerlo?
Potrebbe succedere di tutto:
berlu proverà a far cadere il governo ed a tornare alle urle con il porcellum.
Ci riuscirà? Quanti traditori ha nelle sue fila che ( vedi Razzi e Scilipoti ) che , pur di rimanere
in parlamento, sono disposti a passare sul suo cadavere?
E Napolitano, in caso di caduta di governo, scioglierà le camere?
E quanti nel M5s sopporteranno ancora l'ottusità di grillo e quanti traslocheranno
in un altro gruppo ?
Insomma, berlu ne ha di ragioni per preoccuparsi.
Non vedo un cielo sereno per lui!
E all'idea che possa ritornare a vincere o diventare PdR, almeno per il momento,
non ci voglio nemmeno pensare!
Ci parli tu con Grillo e provi a convincerlo?
Potrebbe succedere di tutto:
berlu proverà a far cadere il governo ed a tornare alle urle con il porcellum.
Ci riuscirà? Quanti traditori ha nelle sue fila che ( vedi Razzi e Scilipoti ) che , pur di rimanere
in parlamento, sono disposti a passare sul suo cadavere?
E Napolitano, in caso di caduta di governo, scioglierà le camere?
E quanti nel M5s sopporteranno ancora l'ottusità di grillo e quanti traslocheranno
in un altro gruppo ?
Insomma, berlu ne ha di ragioni per preoccuparsi.
Non vedo un cielo sereno per lui!
E all'idea che possa ritornare a vincere o diventare PdR, almeno per il momento,
non ci voglio nemmeno pensare!
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Avete visto quel sondaggio fatto da un gruppo tedesco che dà il 5 Stelle oltre al 31% ?
Io entravo nel blog di Grillo, ma da alcuni giorni non vedo subito lo scritto che faccio, forse arriva ritardato ?
Io entravo nel blog di Grillo, ma da alcuni giorni non vedo subito lo scritto che faccio, forse arriva ritardato ?
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- Iscritto il: 24/02/2012, 18:16
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
repubblica.it
Zanda rilancia ineleggibilità di Berlusconi
Pdl avverte: "Una mina sul governo"
Il capogruppo dei democratici attacca: "Con il suo stile di vita mai senatore a vita". I Cinque Stelle al Pd: "Pronti a votarla". Schifani: "Valutazioni morali francamente inopportune". Nitto Palma frena sulla giustizia: "Non è una priorità". Epifani boccia il testo del centrodestra sulle intercettazioni"
Zanda rilancia ineleggibilità di Berlusconi
Pdl avverte: "Una mina sul governo"
Il capogruppo dei democratici attacca: "Con il suo stile di vita mai senatore a vita". I Cinque Stelle al Pd: "Pronti a votarla". Schifani: "Valutazioni morali francamente inopportune". Nitto Palma frena sulla giustizia: "Non è una priorità". Epifani boccia il testo del centrodestra sulle intercettazioni"
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Ruby ha raccontato che al termine della prima serata in cui si reco' a Villa San Martino, il 14 Febbraio 2010, "Silvio Berlusconi mi diede una busta con 2/3mila euro". Durante quella festa ormai nota, racconto' "una storia inventata', e cioe' di essere figlia di una cantante brasiliana-egiziana e di essere "parente" di Mubarak.
vedi perchè ci meritiamo di sprofondare nel baratro più profondo che in confronto il Tartaro è un villaggio valtur?
ma se a casa tua viene, per la prima volta, la parente -nipote di un capo di Stato come ti permetti a darle una busta coi soldi, tipo elemosina alla piccola fiammiferaia buttata in mezzo alla strada?
ma inventatevene una meglio
vedi perchè ci meritiamo di sprofondare nel baratro più profondo che in confronto il Tartaro è un villaggio valtur?
ma se a casa tua viene, per la prima volta, la parente -nipote di un capo di Stato come ti permetti a darle una busta coi soldi, tipo elemosina alla piccola fiammiferaia buttata in mezzo alla strada?
ma inventatevene una meglio
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
se a casa tua viene, per la prima volta, la parente -nipote di un capo di Stato come ti permetti a darle una busta coi soldi, tipo elemosina alla piccola fiammiferaia buttata in mezzo alla strada?
questa considerazione non l'avevo ancora fatta
questa considerazione non l'avevo ancora fatta
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Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
L’arringa di Ghedini al processo Ruby.
Il dopo cena delle cene eleganti erano questi, recitavano il rosario. Il pm mente…..
http://www.youtube.com/watch?v=OxUCbmcgscw
Il dopo cena delle cene eleganti erano questi, recitavano il rosario. Il pm mente…..
http://www.youtube.com/watch?v=OxUCbmcgscw
Re: Berlusconi è ancora armato e pericoloso
Grande il vecchio professor Masullo, che mi ricorda gli anni felici dell'Università.
Professore di filosofia teoretica a Napoli, fu un riferimento per tanti studenti del '68-69.
Professore di filosofia teoretica a Napoli, fu un riferimento per tanti studenti del '68-69.
Chi c’è in linea
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