La mia piena solidarietà a quei 300 grillini che davanti Montecitorio gridavano RO-DO-TA' RO-DO-TA' e oggi scoprono di aver sostenuto un vecchio rincoglionito che senza la rete starebbe a giocare a scopone scientifico al circolo dei pensionati e degli invalidi.VAFFANCULO A RODOTA'
Un mese e mezzo fa Rodotà era il miglior presidente della Repubblica possibile. Oggi è un vecchio “miracolato dal web”. Un mese fa Milena Gabanelli era una giornalista dalla schiena dritta, oggi è una delle tante che lavorano in Rai e “non sono libere”.
Se stai con me sei nuovo, giovane e onesto. Se dici male di me finisci all’indice e diventi vecchio, antico e truffaldino. Vale per tutti. Giuristi, giornalisti, politici, cantanti, parlamentari, filosofi e filmaker.
O me o loro, insomma, dove loro sono tutti quelli che non sono me. Perché se parlano bene di me io perdono, adulo e promuovo. Se mi criticano giudico, punisco e scomunico.
Chi dice che Beppe Grillo ha perso la testa sbaglia di grosso. Il tic totalitario del comico fattosi guru è origine, e non sviluppo, del suo fare politica. L’intrinseca scarsa abitudine alla democrazia è un tratto culturale fondante della sua sintassi retorica.
E’ un linguaggio che si fa sostanza. Ambiguamente declinandosi in modalità satiriche. Un vocabolario che dissimula la sua vera natura, si trasmette al cerchio magico degli attivisti e come uno tsunami in retromarcia vanifica ogni speranza dei tanti che hanno votato Cinque Stelle.
E’ l’ennesima prova che nel Movimento uno non vale uno. Perché il capo vale certamente meno, molto meno, di tanti altri.
Marco Bracconi @Repubblica
Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
STEFANO MENICHINI 31 MAGGIO 2013 STAMPA
Grillo fa solo un fallo di reazione
Rodotà (non solo lui, ma lui in maniera più insidiosa di altri) stava realizzando dentro il M5s null’altro che il famoso scouting infelicemente preannunciato da Bersani
Facendo la tara degli insulti personali, che sono il normale format comunicativo di Beppe Grillo, non c’è nulla di umorale, irrazionale o folle nell’attacco frontale e demolitorio sferrato contro Stefano Rodotà. Al contrario, Grillo reagisce a modo suo a una manovra politica che effettivamente – se andasse in porto – finirebbe per snaturare la sua creatura e vanificare tutti gli sforzi del progetto Cinquestelle.
Già, perché per paradossale che possa apparire, Rodotà (non solo lui, ma lui in maniera più insidiosa di altri) stava realizzando dentro il movimento null’altro che il famoso scouting infelicemente preannunciato da Bersani durante la campagna elettorale.
Grillo e Casaleggio non hanno creato Cinquestelle, con tanti anni di lavoro e con alcune intuizioni geniali, per rifondare la sinistra. Non sarebbero arrivati al 25 per cento, con questa idea. Occorre prenderli sul serio quando descrivono l’assoluta necessità di una palingenesi totale, di un abbattimento del sistema conosciuto per sostituirlo con un altro, quella che loro chiamano democrazia diretta.
Da Vendola a seguire, l’incredibile successo elettorale di M5S è apparso invece l’insperato strumento per realizzare il miracolo da sempre chiaramente fuori portata per la spompata sinistra radicale – da considerare nella sua accezione più vasta, ove vi si comprendano personalità come Flores d’Arcais, Spinelli, Zagrebelsky: la nascita, finalmente, di un grosso contenitore “puro”, incontaminato, non compromesso, per dare smacco ai traditori del Pd.
Questo, e non altro, c’era dietro “l’operazione Rodotà” per il Quirinale.
Che infatti è continuata anche dopo quella vicenda, ovviamente rafforzata da essa, con appuntamenti tipo il convegno dell’Eliseo e la manifestazione Fiom di piazza San Giovanni.
Dentro il Pd, in questo caso non contro il Pd, qualcosa di analogo ha provato a fare Pippo Civati. A tutti costoro i gruppi parlamentari grillini sono apparsi (perché lo sono) campi da arare, zeppi come sono di giovani corrispondenti all’identikit del militante di sinistra deluso.
A questo schema, al quale è totalmente estraneo nella sua delirante ambizione, e all’indomani della batosta alle comunali, Grillo reagisce coi suoi toni e i suoi modi. Si difende, più che attaccare. E infatti spara su tutti, dall’ottuagenario miracolato fino a Sel e Civati.
Il paradosso estremo è che di questa rottura e di tutta quella ipotesi di “uso politico” della forza grillina, i potenziali beneficiari possano finire per essere proprio i democratici. A breve, per esempio, Ignazio Marino a Roma. Nel medio periodo, per alcune evidenti affinità, Matteo Renzi.
Al che, il capolavoro della Casaleggio&associati e dei rifondatori della sinistra dei beni comuni sarebbe completo.
@smenichini
http://www.europaquotidiano.it/2013/05/ ... -reazione/
Grillo fa solo un fallo di reazione
Rodotà (non solo lui, ma lui in maniera più insidiosa di altri) stava realizzando dentro il M5s null’altro che il famoso scouting infelicemente preannunciato da Bersani
Facendo la tara degli insulti personali, che sono il normale format comunicativo di Beppe Grillo, non c’è nulla di umorale, irrazionale o folle nell’attacco frontale e demolitorio sferrato contro Stefano Rodotà. Al contrario, Grillo reagisce a modo suo a una manovra politica che effettivamente – se andasse in porto – finirebbe per snaturare la sua creatura e vanificare tutti gli sforzi del progetto Cinquestelle.
Già, perché per paradossale che possa apparire, Rodotà (non solo lui, ma lui in maniera più insidiosa di altri) stava realizzando dentro il movimento null’altro che il famoso scouting infelicemente preannunciato da Bersani durante la campagna elettorale.
Grillo e Casaleggio non hanno creato Cinquestelle, con tanti anni di lavoro e con alcune intuizioni geniali, per rifondare la sinistra. Non sarebbero arrivati al 25 per cento, con questa idea. Occorre prenderli sul serio quando descrivono l’assoluta necessità di una palingenesi totale, di un abbattimento del sistema conosciuto per sostituirlo con un altro, quella che loro chiamano democrazia diretta.
Da Vendola a seguire, l’incredibile successo elettorale di M5S è apparso invece l’insperato strumento per realizzare il miracolo da sempre chiaramente fuori portata per la spompata sinistra radicale – da considerare nella sua accezione più vasta, ove vi si comprendano personalità come Flores d’Arcais, Spinelli, Zagrebelsky: la nascita, finalmente, di un grosso contenitore “puro”, incontaminato, non compromesso, per dare smacco ai traditori del Pd.
Questo, e non altro, c’era dietro “l’operazione Rodotà” per il Quirinale.
Che infatti è continuata anche dopo quella vicenda, ovviamente rafforzata da essa, con appuntamenti tipo il convegno dell’Eliseo e la manifestazione Fiom di piazza San Giovanni.
Dentro il Pd, in questo caso non contro il Pd, qualcosa di analogo ha provato a fare Pippo Civati. A tutti costoro i gruppi parlamentari grillini sono apparsi (perché lo sono) campi da arare, zeppi come sono di giovani corrispondenti all’identikit del militante di sinistra deluso.
A questo schema, al quale è totalmente estraneo nella sua delirante ambizione, e all’indomani della batosta alle comunali, Grillo reagisce coi suoi toni e i suoi modi. Si difende, più che attaccare. E infatti spara su tutti, dall’ottuagenario miracolato fino a Sel e Civati.
Il paradosso estremo è che di questa rottura e di tutta quella ipotesi di “uso politico” della forza grillina, i potenziali beneficiari possano finire per essere proprio i democratici. A breve, per esempio, Ignazio Marino a Roma. Nel medio periodo, per alcune evidenti affinità, Matteo Renzi.
Al che, il capolavoro della Casaleggio&associati e dei rifondatori della sinistra dei beni comuni sarebbe completo.
@smenichini
http://www.europaquotidiano.it/2013/05/ ... -reazione/
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Mi sembra che sia lo stesso Grillo a confermare l'analisi di Menichini su Europa.
Il suo attacco a Rodotà è la reazione al tentativo in atto di trasformare il suo movimento nella agognata casa di una nuova sinistra. E senza dirlo, ma nei fatti, il professore si è posto come punto di riferimento e leader di questa operazione.
Di qui la precisazione del comico: "Ccà nisciuno è fesso", tradotto: giù le mani dal mio movimento.
La motivazione è la solita: il M5S non è né di destra né di sinistra, l'affermazione che di solito fa chi è di destra ma vuole presentarsi con una nuova faccia più credibile.
Quindi, nulla di patologico, nessuna pazzia improvvisa, ma una lucida scelta politica.
C'è però da aggiungere anche che nulla di nuovo c'è nella sinistra "alternativa": incapace di costruirsi una casa grande e solida con le proprie forze, pretende sistematicamente di comandare nella casa di altri.
Il suo attacco a Rodotà è la reazione al tentativo in atto di trasformare il suo movimento nella agognata casa di una nuova sinistra. E senza dirlo, ma nei fatti, il professore si è posto come punto di riferimento e leader di questa operazione.
Di qui la precisazione del comico: "Ccà nisciuno è fesso", tradotto: giù le mani dal mio movimento.
La motivazione è la solita: il M5S non è né di destra né di sinistra, l'affermazione che di solito fa chi è di destra ma vuole presentarsi con una nuova faccia più credibile.
Quindi, nulla di patologico, nessuna pazzia improvvisa, ma una lucida scelta politica.
C'è però da aggiungere anche che nulla di nuovo c'è nella sinistra "alternativa": incapace di costruirsi una casa grande e solida con le proprie forze, pretende sistematicamente di comandare nella casa di altri.
beppegrillo ha scritto:Ccà nisciuno è fesso
Non credo di aver offeso il professor Rodotà, le parole "ottuagenario miracolato dalla Rete" le ha dette lui stesso in una telefonata con me. Rodotà appartiene alla sinistra, è stato presidente del Pds, poi messo in un angolo come un ferrovecchio dall'attuale dirigenza pdmenoellina che, a presidenziali aperte, non ha ritenuto di fargli neppure una telefonata, ma anzi gli ha chiesto il ritiro della candidatura attraverso sua figlia. Rodotà non è il presidente del M5S, ha un'altra storia politica, che coerentemente, mantiene. La sua onestà non è in dubbio e neppure la sua intelligenza. Non per questo posso assistere impassibile alla costruzione di un polo di sinistra che ha come obiettivo la divisione del M5S in cui lui si è posto, volente o nolente, informato o meno, come punto di riferimento. Il M5S non è nato per diventare il Soccorso Rosso di Vendola e Civati, di Delrio o di Crocetta. E' una forza popolare che è del tutto indifferente alle sirene della sinistra e della destra che in realtà sono la faccia della stessa medaglia. Assistiamo all'assurdo di un governo che vuole combattere l'evasione fiscale sostenuto da Berlusconi, condannato in secondo grado per evasione fiscale. C'è poi un piccolo aspetto umano, certo in politica non c'è riconoscenza, né me la aspetto. Ma se il professor Rodotà aveva delle critiche da farmi forse poteva alzare il telefono, lo avrei ascoltato. Invece ha scelto il Corriere della Sera per una critica a tutto campo a pagina intera subito dopo le elezioni amministrative.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
dice Grillo
Non credo di aver offeso il professor Rodotà", ma "non è il presidente del M5S, ha un'altra storia politica, che coerentemente, mantiene. La sua onestà non è in dubbio e neppure la sua intelligenza. Non per questo posso assistere impassibile alla costruzione di un polo di sinistra che ha come obiettivo la divisione del M5S in cui lui si è posto, volente o nolente, informato o meno, come punto di riferimento".
Il fatto è che il movimento 5 Stelle ha votato solo personaggi che fanno parte dell'area di sinistra,cioè
1. Gabanelli Milena Jole
2. Strada Luigi detto Gino
3. Rodota' Stefano
4. Zagrebelsky Gustavo
5. Imposimato Ferdinando
6. Bonino Emma
7. Caselli Gian Carlo
8. Prodi Romano
9. Fo Dario
e non riesce trovare altri nomi di un certo prestigio e capacità da lanciare sulla scena politica.
Non credo di aver offeso il professor Rodotà", ma "non è il presidente del M5S, ha un'altra storia politica, che coerentemente, mantiene. La sua onestà non è in dubbio e neppure la sua intelligenza. Non per questo posso assistere impassibile alla costruzione di un polo di sinistra che ha come obiettivo la divisione del M5S in cui lui si è posto, volente o nolente, informato o meno, come punto di riferimento".
Il fatto è che il movimento 5 Stelle ha votato solo personaggi che fanno parte dell'area di sinistra,cioè
1. Gabanelli Milena Jole
2. Strada Luigi detto Gino
3. Rodota' Stefano
4. Zagrebelsky Gustavo
5. Imposimato Ferdinando
6. Bonino Emma
7. Caselli Gian Carlo
8. Prodi Romano
9. Fo Dario
e non riesce trovare altri nomi di un certo prestigio e capacità da lanciare sulla scena politica.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
venerdì, maggio 31st, 2013
Pippo Civati attacca Grillo: “Il suo è soccorso azzurro”. E apre all’ipotesi dell’intergruppo
In un intervento sul proprio blog personale, il deputato Pd Pippo Civati replica a Beppe Grillo il quale aveva sostenuto: “Il M5S non è nato per diventare il Soccorso Rosso di Vendola e Civati, di Delrio o di Crocetta. E’ una forza popolare che è del tutto indifferente alle sirene della sinistra e della destra che in realtà sono la faccia della stessa medaglia”.
Secca la replica di Civati: “Non è un soccorso rosso, il suo, è un soccorso azzurro. Perché il M5S, chiamandosi fuori, rimette al centro della scena politica Berlusconi, che Grillo non a caso cita come assurdità dei tempi che corrono. Questa è politica, da fessi quanto si vuole, ma è così. E il fatto che i deputati e i senatori del M5S se ne siano accorti e si interroghino sulle conseguenze è un bene, ma non per me, per il Paese. Che si aspetta altro. Da noi, ma anche da loro. Che stiamo passando per fessi: il furbo sta benissimo”.
In precedenza, sempre Civati, che da mesi è definito il ‘pontiere’ tra Pd e M5S, aveva sottolineato: “Adriano Zaccagnini, deputato del M5S, ieri, a Left e oggi su Repubblica ipotizza la costituzione di un intergruppo tra soggetti diversi, per confrontarsi in Parlamento sulle questioni del cambiamento (che per ora non c’è stato). È una buona idea, peccato soltanto non averla fatta partire prima, quando la proposta mosse da qui. Le cose sarebbero andate diversamente. Ma forse, nella vita, non è mai troppo tardissimo”.
Il malpancismo all’interno del Movimento 5 Stelle ormai non conosce sosta. Così si è espresso il deputato siciliano Tommaso Currò su Facebook: “C’è una soglia di dignità minima in forza della quale una persona investita della responsabilità della rappresentanza politica ha il dovere di mantenere un profilo di indipendenza nel pieno rispetto della propria coscienza. Unica e vera voce di ascolto e di filtro del mandato elettorale. Non esiste una vera trasparenza, né una vera innovazione della cultura politica se non si comprende questo fatto”.
Ha concluso Currò: “Il MoVimento è un’opportunità di riscatto, come di speranza per tutti proprio perchè è un ‘open source’, un laboratorio di democrazia e partecipazione corale; aperto ad ogni contribuzione che apporti ricchezza culturale, confronto, opinione, sensibilità ed ascolto. I suoi punti programmatici hanno un senso solo se portati avanti, con tenacia, nella cornice di questo presupposto di fondo. Viceversa sarà un progetto destinato a fallire e chi non lo ha ancora capito pur vivendolo è, lui si, in malafede o fuori dalla storia”.
Da giorni intanto, le pagine Facebook di Currò e di altri parlamentari definiti ‘dissidenti’ sono invase dai post di utenti che si definiscono attivisti del Movimento 5 Stelle, che usano termini come ‘verme’ e ‘ingrato’ e chiedono a gran voce le dimissioni dal Parlamento, sostenendo, in alcuni casi, che alcuni tra coloro che hanno un atteggiamento critico nei confronti della linea maggioritaria siano pronti a passare con Sel.
Pippo Civati attacca Grillo: “Il suo è soccorso azzurro”. E apre all’ipotesi dell’intergruppo
In un intervento sul proprio blog personale, il deputato Pd Pippo Civati replica a Beppe Grillo il quale aveva sostenuto: “Il M5S non è nato per diventare il Soccorso Rosso di Vendola e Civati, di Delrio o di Crocetta. E’ una forza popolare che è del tutto indifferente alle sirene della sinistra e della destra che in realtà sono la faccia della stessa medaglia”.
Secca la replica di Civati: “Non è un soccorso rosso, il suo, è un soccorso azzurro. Perché il M5S, chiamandosi fuori, rimette al centro della scena politica Berlusconi, che Grillo non a caso cita come assurdità dei tempi che corrono. Questa è politica, da fessi quanto si vuole, ma è così. E il fatto che i deputati e i senatori del M5S se ne siano accorti e si interroghino sulle conseguenze è un bene, ma non per me, per il Paese. Che si aspetta altro. Da noi, ma anche da loro. Che stiamo passando per fessi: il furbo sta benissimo”.
In precedenza, sempre Civati, che da mesi è definito il ‘pontiere’ tra Pd e M5S, aveva sottolineato: “Adriano Zaccagnini, deputato del M5S, ieri, a Left e oggi su Repubblica ipotizza la costituzione di un intergruppo tra soggetti diversi, per confrontarsi in Parlamento sulle questioni del cambiamento (che per ora non c’è stato). È una buona idea, peccato soltanto non averla fatta partire prima, quando la proposta mosse da qui. Le cose sarebbero andate diversamente. Ma forse, nella vita, non è mai troppo tardissimo”.
Il malpancismo all’interno del Movimento 5 Stelle ormai non conosce sosta. Così si è espresso il deputato siciliano Tommaso Currò su Facebook: “C’è una soglia di dignità minima in forza della quale una persona investita della responsabilità della rappresentanza politica ha il dovere di mantenere un profilo di indipendenza nel pieno rispetto della propria coscienza. Unica e vera voce di ascolto e di filtro del mandato elettorale. Non esiste una vera trasparenza, né una vera innovazione della cultura politica se non si comprende questo fatto”.
Ha concluso Currò: “Il MoVimento è un’opportunità di riscatto, come di speranza per tutti proprio perchè è un ‘open source’, un laboratorio di democrazia e partecipazione corale; aperto ad ogni contribuzione che apporti ricchezza culturale, confronto, opinione, sensibilità ed ascolto. I suoi punti programmatici hanno un senso solo se portati avanti, con tenacia, nella cornice di questo presupposto di fondo. Viceversa sarà un progetto destinato a fallire e chi non lo ha ancora capito pur vivendolo è, lui si, in malafede o fuori dalla storia”.
Da giorni intanto, le pagine Facebook di Currò e di altri parlamentari definiti ‘dissidenti’ sono invase dai post di utenti che si definiscono attivisti del Movimento 5 Stelle, che usano termini come ‘verme’ e ‘ingrato’ e chiedono a gran voce le dimissioni dal Parlamento, sostenendo, in alcuni casi, che alcuni tra coloro che hanno un atteggiamento critico nei confronti della linea maggioritaria siano pronti a passare con Sel.
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
povero Civati...ora in rete lo attende una valanga di parolacce senza fine.
i "dissidenti" del m5s secondo me ( e non solo secondo me) sono terrorizzati più da questo che da problemi di coscienza/ cambio casacca.
dal "fango amico" che gli arriverebbe addosso.... a loro e fam.
i "dissidenti" del m5s secondo me ( e non solo secondo me) sono terrorizzati più da questo che da problemi di coscienza/ cambio casacca.
dal "fango amico" che gli arriverebbe addosso.... a loro e fam.
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06 ... so/613328/
Abusivismo edilizio, il M5S presenterà ddl per “ravvedimento operoso”
Non vogliono che si chiami condono ma il testo del disegno di legge appare inequivocabile: “Riabilitazione degli edifici realizzati entro il 30 Settembre 2004 con sospensione dei procedimenti amministrativi e giurisdizionali anche nelle aree soggette a vincolo paesistico”
Non lo chiamano condono e si dichiarano contrari all’abusivismo edilizio ma il testo del disegno di legge, illustrato ad Ischia (Napoli) nel corso del forum organizzato dal M5S su “rivalutazione del patrimonio immobiliare esistente e la risposta 5 stelle all’abusivismo edilizio” è inequivocabile: “Riabilitazione degli edifici realizzati entro il 30 Settembre 2004 con sospensione dei procedimenti amministrativi e giurisdizionali anche nelle aree soggette a vincolo paesistico”.
Disegno di legge che la pattuglia di Parlamentari del M5S presenti al forum, capitanati dal vicepresidente della Camera Luigi di Maio, ha promesso di presentare nei prossimi giorni sottolineando che “questo però non è un condono edilizio. I grillini parlano di ‘ravvedimento operoso del trasgressore’ finalizzata a consentire la ‘riabilitazione e revoca delle sanzioni demolitorie e ripristinatorie, amministrative e penali, solo a condizione che sia stata accertata l’esecuzione di opere di prevenzione del rischio sismico ed idrogeologico, di bonifica, messa in sicurezza, nonché interventi di bioedilizia, potenziamento dell’efficienza energetica e risparmio delle risorse idriche, nell’ottica di un miglioramento complessivo della qualità architettonica, energetica ed abitativa e per razionalizzare e contenere il consumo del territorio’. Misura questa che secondo il M5S costituiscono misure finalizzate al ‘contrasto della crisi economica e alla tutela dei livelli occupazionali attraverso il rilancio dell’attività edilizia legale mediante un modello di sviluppo ecosostenibile che abbia come obiettivo la corretta gestione del territorio, l’utilizzo delle risorse naturali e paesaggistiche e la salvaguardia dell’ecosistema a vantaggio delle generazioni future’.
.....
se questo non è condono quelle erano cene eleganti.
Abusivismo edilizio, il M5S presenterà ddl per “ravvedimento operoso”
Non vogliono che si chiami condono ma il testo del disegno di legge appare inequivocabile: “Riabilitazione degli edifici realizzati entro il 30 Settembre 2004 con sospensione dei procedimenti amministrativi e giurisdizionali anche nelle aree soggette a vincolo paesistico”
Non lo chiamano condono e si dichiarano contrari all’abusivismo edilizio ma il testo del disegno di legge, illustrato ad Ischia (Napoli) nel corso del forum organizzato dal M5S su “rivalutazione del patrimonio immobiliare esistente e la risposta 5 stelle all’abusivismo edilizio” è inequivocabile: “Riabilitazione degli edifici realizzati entro il 30 Settembre 2004 con sospensione dei procedimenti amministrativi e giurisdizionali anche nelle aree soggette a vincolo paesistico”.
Disegno di legge che la pattuglia di Parlamentari del M5S presenti al forum, capitanati dal vicepresidente della Camera Luigi di Maio, ha promesso di presentare nei prossimi giorni sottolineando che “questo però non è un condono edilizio. I grillini parlano di ‘ravvedimento operoso del trasgressore’ finalizzata a consentire la ‘riabilitazione e revoca delle sanzioni demolitorie e ripristinatorie, amministrative e penali, solo a condizione che sia stata accertata l’esecuzione di opere di prevenzione del rischio sismico ed idrogeologico, di bonifica, messa in sicurezza, nonché interventi di bioedilizia, potenziamento dell’efficienza energetica e risparmio delle risorse idriche, nell’ottica di un miglioramento complessivo della qualità architettonica, energetica ed abitativa e per razionalizzare e contenere il consumo del territorio’. Misura questa che secondo il M5S costituiscono misure finalizzate al ‘contrasto della crisi economica e alla tutela dei livelli occupazionali attraverso il rilancio dell’attività edilizia legale mediante un modello di sviluppo ecosostenibile che abbia come obiettivo la corretta gestione del territorio, l’utilizzo delle risorse naturali e paesaggistiche e la salvaguardia dell’ecosistema a vantaggio delle generazioni future’.
.....
se questo non è condono quelle erano cene eleganti.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Le case non sono mica oggetti micro che nascono da un giorno all'altro e che possono sfuggire al controllo degli amministratori .
Perchè oltre alla demolizione di quelle costruzioni appena iniziate non si condannano gli amministratori che hanno permesso gli abusi ?
Perchè oltre alla demolizione di quelle costruzioni appena iniziate non si condannano gli amministratori che hanno permesso gli abusi ?
Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Un'altra perla a 5 stelle. Quella dell'eliminazione di Equitalia a favore della giungla.
LE SOCIETÀ OFFRONO I LORO SERVIZI DI RISCOSSIONE CHIEDENDO UN AGGIO A DUE CIFRE
La carica dei gabellieri privati, premi fino al 30%
Partita la caccia ai Comuni per ottenere la gestione
delle esattorie sul territorio
ROMA - Venti euro per ogni appuntamento con il contribuente, novanta centesimi per ogni comunicazione inviata ai cittadini (più 20 centesimi a foglio aggiuntivo), un aggio del 23% sulle somme incassate a seguito di accertamento e del 9% sulle riscossioni, che però scatta dopo appena un mese dall'ingiunzione (e non due come nel caso di Equitalia). E poi, ancora, l'1% sull'Imu pagata con bollettino postale, 1 euro per ogni versamento Imu con l'F24, il 9% per la riscossione spontanea delle multe stradali, che può arrivare al 21% se il debitore è straniero, il 23% più 20 euro a pratica per ogni ravvedimento operoso.
Un tariffario "pesante" quello della società che incassa le tasse locali e le contravvenzioni per i comuni della Provincia di Trento. E Trentino Riscossioni è un'impresa a capitale interamente pubblico, anche se la società lavora esattamente come un privato. I privati veri, gli imprenditori della riscossione a caccia degli appalti dei comuni che hanno deciso di abbandonare Equitalia, «il mostro pubblico», praticano tariffe ancor più onerose. Qualche caso?
Il comune di Sperlonga, in provincia di Latina, ha fissato l'aggio per la riscossione coattiva al 18%, a Sora, in provincia di Frosinone, la base d'asta per l'appalto della riscossione fissata dal comune è del 15%. Più il rimborso delle spese. A Sannicandro, provincia di Napoli, la riscossione dei tributi costa il 15% se è volontaria, il 30% se avviene dopo un atto ingiuntivo. In altre città più grandi, dove il servizio di riscossione è gestito da privati, l'aggio è più basso.
A Prato ed in alcuni comuni della Sicilia dove opera la Serit la percentuale è del 10%. Equitalia pratica un aggio del 9% sull'incasso dei vecchi ruoli e dell'8% su quelli emessi a partire da quest'anno, un costo che va interamente a carico del contribuente se il ritardo del pagamento supera i 60 giorni, altrimenti viene diviso con l'ente creditore. Ridurre ancora le tariffe della riscossione pubblica, come ha intenzione di fare il governo, si può. C'è già una legge che consentirebbe la progressiva riduzione dell'aggio fino al 4%. Ma questo non risolve il problema dei privati, per i quali la tariffa è libera. E la normativa in vigore non offre grandi garanzie ai contribuenti. Passare da Equitalia al privato, alla «riscossione dal volto umano» come promettono i sindaci, non significa automaticamente pagare meno.
C'è una legge del 2011 che trasforma l'aggio in un «rimborso» commisurato ai costi. Si dice che questo non dovrà comportare oneri aggiuntivi per i contribuenti, ma rispetto a che cosa, nella legge, ovviamente non c'è scritto. In ogni caso mancano i regolamenti ministeriali di attuazione, sicché il decreto 201 non è mai stato applicato.
È dunque il mercato che determina il costo del servizio: come in passato, saranno gli enti locali a stabilire le condizioni, quando metteranno il servizio di riscossione all'asta, e la concorrenza a fare il «prezzo». Alcuni comuni della provincia di Napoli hanno appena spuntato un 7,17% (lo stesso praticato dalla Soris a Torino) dai tre concorrenti che si sono qualificati per l'appalto, e attendono ulteriori ribassi. Dove c'è concorrenza ci può essere un vantaggio, ma non è detto neanche questo.
A Tortona, comune dell'alessandrino di 30 mila abitanti, la gestione, dopo una gara pubblica, è passata da una municipalizzata a una società privata, e gli incassi si sono impennati del 62%. Il privato ha vinto la gara offrendo un aggio del 30% sul coattivo, del 3% sull'ordinario. «In media il 25%. Certo, non è poco, ma il Comune - dice il sindaco Massimo Berutti - non ha più avuto un problema con le tasse». Tanto che al privato presto darà anche l'esattoria delle multe stradali. E ci mancherebbe.
L'Aipa, il privato, gli ha assunto 9 dipendenti dell'ex municipalizzata che gestiva la riscossione, e che è stata liquidata. E in attesa di gestire le multe hanno dato al Comune, pagandoli loro, due ausiliari del traffico. Intanto cominciassero a fare le contravvenzioni. E non è mica finita qui. «Stiamo valutando anche l'affidamento della riscossione dei canoni ricognitori» dice Berutti. La maggior parte dei sindaci non sa neanche cosa sono. I diritti sul suolo pubblico, cavi sotterranei compresi, che quasi nessuno finora ha riscosso, e che gli esattori privati, in queste settimane, reclamizzano con le brochure inviate ai sindaci di mezza Italia. «Ci darebbero il 70%. degli incassi..» dice Berutti.
Mario Sensini
4 giugno 2013 | 10:32
http://www.corriere.it/economia/13_giug ... 2bf8.shtml
LE SOCIETÀ OFFRONO I LORO SERVIZI DI RISCOSSIONE CHIEDENDO UN AGGIO A DUE CIFRE
La carica dei gabellieri privati, premi fino al 30%
Partita la caccia ai Comuni per ottenere la gestione
delle esattorie sul territorio
ROMA - Venti euro per ogni appuntamento con il contribuente, novanta centesimi per ogni comunicazione inviata ai cittadini (più 20 centesimi a foglio aggiuntivo), un aggio del 23% sulle somme incassate a seguito di accertamento e del 9% sulle riscossioni, che però scatta dopo appena un mese dall'ingiunzione (e non due come nel caso di Equitalia). E poi, ancora, l'1% sull'Imu pagata con bollettino postale, 1 euro per ogni versamento Imu con l'F24, il 9% per la riscossione spontanea delle multe stradali, che può arrivare al 21% se il debitore è straniero, il 23% più 20 euro a pratica per ogni ravvedimento operoso.
Un tariffario "pesante" quello della società che incassa le tasse locali e le contravvenzioni per i comuni della Provincia di Trento. E Trentino Riscossioni è un'impresa a capitale interamente pubblico, anche se la società lavora esattamente come un privato. I privati veri, gli imprenditori della riscossione a caccia degli appalti dei comuni che hanno deciso di abbandonare Equitalia, «il mostro pubblico», praticano tariffe ancor più onerose. Qualche caso?
Il comune di Sperlonga, in provincia di Latina, ha fissato l'aggio per la riscossione coattiva al 18%, a Sora, in provincia di Frosinone, la base d'asta per l'appalto della riscossione fissata dal comune è del 15%. Più il rimborso delle spese. A Sannicandro, provincia di Napoli, la riscossione dei tributi costa il 15% se è volontaria, il 30% se avviene dopo un atto ingiuntivo. In altre città più grandi, dove il servizio di riscossione è gestito da privati, l'aggio è più basso.
A Prato ed in alcuni comuni della Sicilia dove opera la Serit la percentuale è del 10%. Equitalia pratica un aggio del 9% sull'incasso dei vecchi ruoli e dell'8% su quelli emessi a partire da quest'anno, un costo che va interamente a carico del contribuente se il ritardo del pagamento supera i 60 giorni, altrimenti viene diviso con l'ente creditore. Ridurre ancora le tariffe della riscossione pubblica, come ha intenzione di fare il governo, si può. C'è già una legge che consentirebbe la progressiva riduzione dell'aggio fino al 4%. Ma questo non risolve il problema dei privati, per i quali la tariffa è libera. E la normativa in vigore non offre grandi garanzie ai contribuenti. Passare da Equitalia al privato, alla «riscossione dal volto umano» come promettono i sindaci, non significa automaticamente pagare meno.
C'è una legge del 2011 che trasforma l'aggio in un «rimborso» commisurato ai costi. Si dice che questo non dovrà comportare oneri aggiuntivi per i contribuenti, ma rispetto a che cosa, nella legge, ovviamente non c'è scritto. In ogni caso mancano i regolamenti ministeriali di attuazione, sicché il decreto 201 non è mai stato applicato.
È dunque il mercato che determina il costo del servizio: come in passato, saranno gli enti locali a stabilire le condizioni, quando metteranno il servizio di riscossione all'asta, e la concorrenza a fare il «prezzo». Alcuni comuni della provincia di Napoli hanno appena spuntato un 7,17% (lo stesso praticato dalla Soris a Torino) dai tre concorrenti che si sono qualificati per l'appalto, e attendono ulteriori ribassi. Dove c'è concorrenza ci può essere un vantaggio, ma non è detto neanche questo.
A Tortona, comune dell'alessandrino di 30 mila abitanti, la gestione, dopo una gara pubblica, è passata da una municipalizzata a una società privata, e gli incassi si sono impennati del 62%. Il privato ha vinto la gara offrendo un aggio del 30% sul coattivo, del 3% sull'ordinario. «In media il 25%. Certo, non è poco, ma il Comune - dice il sindaco Massimo Berutti - non ha più avuto un problema con le tasse». Tanto che al privato presto darà anche l'esattoria delle multe stradali. E ci mancherebbe.
L'Aipa, il privato, gli ha assunto 9 dipendenti dell'ex municipalizzata che gestiva la riscossione, e che è stata liquidata. E in attesa di gestire le multe hanno dato al Comune, pagandoli loro, due ausiliari del traffico. Intanto cominciassero a fare le contravvenzioni. E non è mica finita qui. «Stiamo valutando anche l'affidamento della riscossione dei canoni ricognitori» dice Berutti. La maggior parte dei sindaci non sa neanche cosa sono. I diritti sul suolo pubblico, cavi sotterranei compresi, che quasi nessuno finora ha riscosso, e che gli esattori privati, in queste settimane, reclamizzano con le brochure inviate ai sindaci di mezza Italia. «Ci darebbero il 70%. degli incassi..» dice Berutti.
Mario Sensini
4 giugno 2013 | 10:32
http://www.corriere.it/economia/13_giug ... 2bf8.shtml
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