ma non staremo esagerando un tantinello?
ROMA – “Repubblica Romana” e “Dimezziamo lo stipendio ai politici”, e poi “Italia Reale” (con tanto di corona) e “Fronte Giustizialista”. Sono solo alcuni dei nomi delle 40 liste, con relativi simboli, che i romani troveranno nelle “schede lenzuolo” domenica e lunedì al seggio elettorale dove andranno a votare per scegliere il loro prossimo sindaco.
Un profluvio di nomi e simboli, e di candidati, che ha dato vita ad
una scheda da guinness che sfiora i 120 cm di lunghezza e che raccoglie il meglio della fantasia nostrana insieme alla politica più dubbia ed improbabile. Candidati e liste che, tutti o quasi, chiuderanno la loro campagna elettorale con una qualche manifestazione pubblica venerdì (24 maggio), con relativo ed inevitabile ingorgo e congestionamento della città eterna.
Domenica e lunedì prossimi, 26 e 27 maggio, i romani sceglieranno il prossimo primo cittadino. Nella capitale, come nel resto delle località chiamate al voto (leggi: Comunali 2013, dove come e quando si vota), i seggi saranno aperti dalle 8 alle 22 di domenica e dalle 7 alle 15 lunedì. Due saranno le schede che riceveranno al seggio: una, azzurra, per la scelta del sindaco con relative liste, e un’altra, rosa, per la scelta dei presidenti dei municipi e annessi consiglieri.
Tre i possibili modi per votare. Primo:
barrando il simbolo di una lista, e indicando o meno i nomi di uno o due (a patto che siano di sesso differente, la famosa doppia preferenza introdotta per aumentare la presenza femminile) consiglieri comunali. In questo modo il voto andrà automaticamente anche al candidato sindaco della lista scelta.
Secondo, aggiungendo al suddetto simbolo segnato una croce anche su un candidato sindaco differente da quello abbinato alla lista scelta. E’ questo il caso del voto disgiunto.
Terza, ed ultima possibilità, quella di votare solo il candidato sindaco, barrando il nome che si preferisce, senza così dare il voto a nessuna lista.
In caso nessuno dei candidati raggiungesse al primo turno il 50% più uno dei voti totali, i due candidati più votati andranno al ballottaggio, che si terrà domenica 9 e lunedì 10 giugno prossimi.
Arrivati al seggio i romani si vedranno consegnare quella che è già stata definita la scheda “monstre”. Definizione affibbiatagli per le dimensioni, ben 117 cm di lunghezza, ma che ben si addice anche al suo contenuto.
Diciannove candidati sindaci e quaranta liste a questi collegate dove, ai candidati e ai simboli più noti, seguono nomi semisconosciuti e simboli talvolta improbabili.
Scorrendo da destra a sinistra si incontra il candidato Edoardo De Blasio e la sua lista “Liberiamo (con ‘amo’ in rosso) Roma”. Poi Sandro Medici sostenuto, tra gli altri, dalla lista “Repubblica Romana”. Subito sotto “Militia Christi” con il suo simbolo con l’ancora e il suo candidato Armando Mantuano.
A seguire l’ormai noto Alfonso Luigi Marra, candidato di “Dimezziamo lo stipendio ai politici”, “Lista dei Grilli”, “Forza Roma”, “La Zampa” (con tanto di impronta di cane) e altri. Segue poi un’infornata di candidati “monolista”, 6 per l’esattezza, prima di arrivare al sindaco uscente Gianni Alemanno collegato, tra le altre, alla lista “Azzurri Italiani”. Poi Matteo Corsini di “Roma Risorge” e Angelo Novellino della già citata “Italia Reale”.
E’ quindi la volta del candidato 5 Stelle Marcello De Vito e, poco distante, Ignazio Roberto Maria Marino. Infine “Forza Nuova”, le due liste collegate ad Alfio Marchini e, in chiusura, il candidato di “CasaPound” Simone Di Stefano.