carlomarx
il 29 maggio 2013 alle 19:11 scrive:
QUANDO LA FINITE DI DIRE CAZZATE!!!!????
Ho sentito alla radio quel finissimo stratega del vs. ex segretario Bersani:
diceva che lui è tranquillissimo… che non ha mai avuto bisogni di psicofarmaci e che ora…. ha anche il tempo di andare al cinema!
CHE DIO TI STRAFULMINI!!!!!!!!!!!!!
Ed ha ancora il coraggio di fare battutine…. ‘sto inetto totale!
Serenissimo Bersani dove caXXo eri quando hai votato la manovra Fornero???
Io grazie a te e a tutti quei disgraziati che hanno votato quella bastardata la notte non dormo,
prendo psicofarmaci per reggere al mobbing aziendale ed al cinema non vado perchè costa troppo.
E se ti avessi tra le mani a te e tutti gli amici PD, PDL, MONTI ecc…… vi spezzerei in due!!
http://www.cesaredamiano.org/2013/05/29 ... /#comments
riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancellati.
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
scelto per voi from real life:
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
***************************Non c’è solo la riforma delle pensioni ad agitare i pensieri del governo Letta.
Ogni decisione che verrà presa, sia essa l’abbassamento della soglia anagrafica o l’introduzione di una robusta dose di flessibilità per consentire al lavoratore l’uscita anticipata, deve fare i conti con le casse vuote dell’INPS.
Già, proprio così.
Basta sfogliare qualche pagina del libro “INPS, Senza Pensioni”, scritto da Walter Passerini e Ignazio Marino ed edito da Chiarelettere, per farsi un’idea.
Vengono citati i dati della Ragioneria dello Stato secondo cui i tassi di sostituzione, ovvero il rapporto tra la pensione e l’ultimo reddito percepito, sono destinati a dimezzarsi.
O, per dirla con le parole di Tito Boeri docente all’università Bocconi di Milano,
“siamo giunti al capolinea di una situazione che è il prodotto dell’incoscienza e dell’irresponsabilità, siamo alla vigilia dello scoppio della bomba previdenziale e nessuno fa niente”.
Non è un caso che lo stesso presidente dell’INPS, Antonio Mastrapasqua, abbia a più riprese invitato i lavoratori italiani a dotarsi di una previdenza complementare.
Il Fatto Quotidiano ha poi pubblicato alcuni stralci di una lettera inviata dallo stesso numero uno dell’istituto agli ex ministri Elsa Fornero e Vittorio Grilli.
La situazione sarebbe pressoché drammatica:
“Il patrimonio netto è sufficiente a sostenere una perdita per non oltre tre esercizi” ovvero fino al 2015.
E il futuro si prospetterebbe ancora più nero alla luce di “minori trasferimenti, riduzione dell’avanzo patrimoniale, strutturale contrazione delle entrate contributive della gestione pubblica (ex INPDAD)”.
Strettamente legata alla situazione dell’istituto di previdenza e, dunque, delle pensioni è infatti l’affaire INPDAD. L’ente di previdenza dei lavoratori pubblici inglobato dalla stessa INPS è in pessime condizioni economiche.
Dal 2011 il suo patrimonio è crollato da 41,3 miliardi di euro (dati del bilancio consuntivo del 2011) a 15,4 miliardi di euro (dati del bilancio preventivo del 2013).
La situazione è così drammatica che la Corte dei Conti non può non rilevare che “l’azzeramento dell’avanzo patrimoniale in un triennio (va) a incidere sulla liquidità indispensabile a gestire la stessa correttezza delle prestazioni”.
Tratto da: WebMasterPoint.org
omissis...L’ente di previdenza dei lavoratori pubblici inglobato dalla stessa INPS è in pessime condizioni economiche.
Dal 2011 il suo patrimonio è crollato da 41,3 miliardi di euro (dati del bilancio consuntivo del 2011) a 15,4 miliardi di euro (dati del bilancio preventivo del 2013)…omissis...”
****************************
ergo,
lo stato,
insolvente dei contributi verso i suoi dipendenti,
scarica sui lavoratori del privato i suoi debiti.
e quando lo hanno fatto sapevano benissimo cosa stavano facendo.
siamo in mano ad una banda di delinquenti.
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
e questi inetti seduti in parlamento intorno a Letta a parlare di "presidenzialismo",Ilo: "Mancano 1,7 mln posti di lavoro"
La riforma Fornero aumenta i precari.
http://www.repubblica.it/economia/2013/ ... ef=HRER1-1
mentre continuano a impedire il turn over generazionale,
tenendo bloccati sul posto di lavoro persone con già 39-40-41 anni di contribuzione alle spalle...
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
Mio cognato è andato in pensione con 42 anni di lavoro non ne poteva più.IL 1 giugno è iniziata la pensione per lui.Peccato che venerdì scorso siamo andati al funerale della moglie 58 anni.Pensava da molto alla pensione,per passare del tempo con la moglie.Si conosceva da quando lei aveva 15 anni e lui 16.
Purtroppo non si scappa al destino.
Ciao
Paolo11
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Paolo11
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
ecco di seguito come ha risposto Hollande a Bruxelles sulle pressioni per le pensioni.
la Francia non subirà imposizioni e,
per quanto riguarda le pensioni,
si parla di un innalzamento dell’età legale a 62 anni nel 2017 (adesso è 60).
Ecco con esattezza come ha risposto Hollande:
“La Commission européenne n’a pas à nous dicter ce que nous avons à faire.
Elle a simplement à dire que la France doit rétablir ses comptes publics.
Pour ce qui concerne les réformes structurelles, notamment la réforme des retraites, c’est à nous et à nous seuls de dire quel sera le bon chemin pour atteindre l’objectif”
la Francia non subirà imposizioni e,
per quanto riguarda le pensioni,
si parla di un innalzamento dell’età legale a 62 anni nel 2017 (adesso è 60).
Ecco con esattezza come ha risposto Hollande:
“La Commission européenne n’a pas à nous dicter ce que nous avons à faire.
Elle a simplement à dire que la France doit rétablir ses comptes publics.
Pour ce qui concerne les réformes structurelles, notamment la réforme des retraites, c’est à nous et à nous seuls de dire quel sera le bon chemin pour atteindre l’objectif”
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
...............................................................shiloh ha scritto:***************************Non c’è solo la riforma delle pensioni ad agitare i pensieri del governo Letta.
Ogni decisione che verrà presa, sia essa l’abbassamento della soglia anagrafica o l’introduzione di una robusta dose di flessibilità per consentire al lavoratore l’uscita anticipata, deve fare i conti con le casse vuote dell’INPS.
Già, proprio così.
Basta sfogliare qualche pagina del libro “INPS, Senza Pensioni”, scritto da Walter Passerini e Ignazio Marino ed edito da Chiarelettere, per farsi un’idea.
Vengono citati i dati della Ragioneria dello Stato secondo cui i tassi di sostituzione, ovvero il rapporto tra la pensione e l’ultimo reddito percepito, sono destinati a dimezzarsi.
O, per dirla con le parole di Tito Boeri docente all’università Bocconi di Milano,
“siamo giunti al capolinea di una situazione che è il prodotto dell’incoscienza e dell’irresponsabilità, siamo alla vigilia dello scoppio della bomba previdenziale e nessuno fa niente”.
Non è un caso che lo stesso presidente dell’INPS, Antonio Mastrapasqua, abbia a più riprese invitato i lavoratori italiani a dotarsi di una previdenza complementare.
Il Fatto Quotidiano ha poi pubblicato alcuni stralci di una lettera inviata dallo stesso numero uno dell’istituto agli ex ministri Elsa Fornero e Vittorio Grilli.
La situazione sarebbe pressoché drammatica:
“Il patrimonio netto è sufficiente a sostenere una perdita per non oltre tre esercizi” ovvero fino al 2015.
E il futuro si prospetterebbe ancora più nero alla luce di “minori trasferimenti, riduzione dell’avanzo patrimoniale, strutturale contrazione delle entrate contributive della gestione pubblica (ex INPDAD)”.
Strettamente legata alla situazione dell’istituto di previdenza e, dunque, delle pensioni è infatti l’affaire INPDAD. L’ente di previdenza dei lavoratori pubblici inglobato dalla stessa INPS è in pessime condizioni economiche.
Dal 2011 il suo patrimonio è crollato da 41,3 miliardi di euro (dati del bilancio consuntivo del 2011) a 15,4 miliardi di euro (dati del bilancio preventivo del 2013).
La situazione è così drammatica che la Corte dei Conti non può non rilevare che “l’azzeramento dell’avanzo patrimoniale in un triennio (va) a incidere sulla liquidità indispensabile a gestire la stessa correttezza delle prestazioni”.
Tratto da: WebMasterPoint.org
omissis...L’ente di previdenza dei lavoratori pubblici inglobato dalla stessa INPS è in pessime condizioni economiche.
Dal 2011 il suo patrimonio è crollato da 41,3 miliardi di euro (dati del bilancio consuntivo del 2011) a 15,4 miliardi di euro (dati del bilancio preventivo del 2013)…omissis...”
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ergo,
lo stato,
insolvente dei contributi verso i suoi dipendenti,
scarica sui lavoratori del privato i suoi debiti.
e quando lo hanno fatto sapevano benissimo cosa stavano facendo.
siamo in mano ad una banda di delinquenti.
Lo avevo riportato tempo addietro Inpdap pubblici.Debito dentro INPS.Ci sono i soldi per ancora 3 anni per pagare le pensioni.Poi?Grazie alla Fornero.
Ciao
Paolo11
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
A mio modo di vedere,dovrebbero portare a 35 anni di contribuzione per la pensione motivo:I giovani che andranno in pensione nel futuro non avendo un lavoro continuativo, e partento già con una età avanzata, arriveranno lo stesso dopo i 60 anni.Quindi non serve a niente innalzarla.
Ciao
Paolo11
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
scelto per voi from real life:
Leonardo il 5 giugno 2013 alle 12:13 scrive:
On.le Damiano, non si fa in tempo a dare un minimo di fiducia al PD che subito ci si pente.
Pur con tutti i rilievi mossi da ogni parte e gli aggiustamenti richiesti per dare quanto più risposte possibili ai lavoratori, la proposta di introdurre la flessibilità era comunque un buon segnale per rimediare, anche se minimamente, alle NEFANDEZZE della SCELLERATA riforma delle pensioni.
Purtroppo, le chiacchiere sono e rimarranno tali.
Il gusto di prendere in giro chi attende giustizia non vi abbandona mai. Adesso le priorità per Letta jr & co. sono altre.
Adesso è prioritario il Presidenzialismo.
Sui mezzi di informazione non si parla d’altro.
Le pensioni sono già dimenticate.
Lei stesso non ripete il giornaliero monologo dei giorni addietro.
Il premier (!) ha nominato la commissione per le riforme costituzionali.. avanti tutta!
Che schifo!
Dipendente pubblico ex quota 96, ex elettore PD.
http://www.cesaredamiano.org/2013/06/05 ... /#comments
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
abbiamo ,OGGI ,in Italia il 40% di disoccupazione giovanile."Il ministro del Lavoro Giovannini sostiene che bisogna aiutare le imprese e usare i contratti a termine e incentivare l’allungamento della vita lavorativa:
le ricette peggiori possibili!
Alzare l’età pensionabile – come ha già fatto il governo Monti – è una misura scellerata,
che oltre a massacrare i lavoratori, peggiora pure le condizioni del mercato del lavoro, producendo una indecente guerra tra lavoratori anziani e lavoratori giovani, impedendo di fatto il ricambio generazionale.
Per uscire dalla crisi bisogna al contrario lavorare meno,
diminuire l’orario di lavoro,
sulle pensioni vanno tagliate quelle “d’oro” e alzate le minime,
infine i contratti precari vanno stabilizzati,
la legge 30 e la riforma Fornero abolite."
[Paolo Ferrero]
si tratta di una bomba sociale che non può certo essere disinnescata da un PdC che si è messo felicemente e volontariamente
nelle mani del banchiere mannaro e della mummia cinese.
in un momento così drammatico,
dove i giovani non trovano un impiego neanche prostituendosi,
bloccare completamente il turn-over generazionale,
inchiodando sul posto di lavoro per altri 3-4-5 anni milioni di lavoratori con già 38-39-40 anni di contribuzione è una scelta reazionaria ,
antitaliana e indegna di una classa politica che NON pensa più agli interessi e alle esigenze reali del paese ma solo a se stessa.
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Re: riforma Pensioni Fornero-Si lotta per i diritti cancella
per la serie:
"economisti de noantri"
trasmettiamo :
"la Sapienza...e la Fornero"
"economisti de noantri"
trasmettiamo :
"la Sapienza...e la Fornero"
Pensioni: Rapporto La Sapienza, riforma Fornero aumenta disoccupazione
14 Giugno 2013 - 17:55
(ASCA) - Roma, 14 giu - Nel quadro della crisi economica la riforma Fornero delle pensioni gravera' negativamente sul tasso di disoccupazione, in particolare quella giovanile. Lo afferma il 'Rapporto sullo Stato sociale 2013' della facolta' di Economia de La Sapianza, curato dal prof. Felice Roberto Pizzuti e presentato oggi presso l'ateneo romano. ''Nell'attuale situazione di crisi strutturale, e particolarmente in quella italiana - e' la premessa dello studio - la congenita difficolta' di creare posti di lavoro fa si' che l'aumento dell'eta' pensionabile tenda a ridurre il turn over, ad aumentare la disoccupazione giovanile, ad aumentare l'eta' media e il costo della forza lavoro, a ridurre la capacita' innovativa e la produttivita', ad ampliare la fascia di popolazione in eta' matura che ha difficolta' a mantenere o ritrovare il posto di lavoro mentre e' sempre piu' lontana dalla pensione''. In tale quadro, secondo l'analisi de La Sapienza ''la riforma Fornero-Monti ha aggravato queste problematicita' ed altre ancora''. ''E' stato valutato - argomenta lo studio - che il forte aumento dell'eta' di pensionamento deciso nel dicembre 2011, aumentando il costo del lavoro e riducendo la produttivita', incidera' negativamente sul tasso di disoccupazione, aumentandolo di circa un punto percentuale. D'altra parte - prosegue il Rapporto - il minor numero di pensionamenti provocati gia' nel 2012 dagli slittamenti dell'eta' di pensionamento decisi dal precedente governo ha gia' contribuito al contestuale aumento della disoccupazione giovanile oramai proiettato verso il 40%''. Secondo lo studio del prof. Pizzuti, pertanto, gli effetti della riforma faranno si' che ''ogni anno di vita aggiuntiva conquistata dovra' essere interamente impiegata a fini lavorativi, mentre la stessa Comunita' Europea suggerisce che cio' dovrebbe valere solo per i due terzi''.
http://www.asca.it/news-Pensioni__Rappo ... 4-BRK.html
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