Alcune riflessioni sul dopo voto del 9-10/06/2013
-
- Messaggi: 2102
- Iscritto il: 21/02/2012, 22:29
Re: Alcune riflessioni sul dopo voto del 9-10/06/2013
Ancora niente accuse di brogli?...
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Robert Harris, "Archangel"
-
- Messaggi: 2102
- Iscritto il: 21/02/2012, 22:29
Re: Alcune riflessioni sul dopo voto del 9-10/06/2013
Ma qualcuno ha capito perché in Sicilia ancora stanno scrutinando? Pazzesco
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
Robert Harris, "Archangel"
Re: Alcune riflessioni sul dopo voto del 9-10/06/2013
una marea di candidati-liste.
ah e anche il fatto che in sicilia sono cambiate le regole
tipo che se voti solo la lista senza specificare il nome del sindaco il voto non viene assegnato...
poi c'è la doppia preferenza di genere....
insomma c'è caos e tante schede contestate .
ah e anche il fatto che in sicilia sono cambiate le regole
tipo che se voti solo la lista senza specificare il nome del sindaco il voto non viene assegnato...
poi c'è la doppia preferenza di genere....
insomma c'è caos e tante schede contestate .
-
- Messaggi: 1990
- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: Alcune riflessioni sul dopo voto del 9-10/06/2013
non ci possono essere in alcun modo scusanti per questo ritardo. Un'andazzo inconcepibile nel terzo millennio. 30 anni fa o pressapoco quando le liste erano molto più corpose di oggi e in tempi in cui non esistevano sistemi informatici, si gareggiava a chi faceva pervenire per primo i risultati. Cosa e' cambiato da allora? L'andazzo? Giustificarli e' cosa sana e seria?peanuts ha scritto:Ma qualcuno ha capito perché in Sicilia ancora stanno scrutinando? Pazzesco
Un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: Alcune riflessioni sul dopo voto del 9-10/06/2013
Caro pancho.Neanche le matite sono cambiate.Siamo fermi al dopoguerra, la tecnologia qui non è di casa,poi 2 giorni per votare.MApancho ha scritto:non ci possono essere in alcun modo scusanti per questo ritardo. Un'andazzo inconcepibile nel terzo millennio. 30 anni fa o pressapoco quando le liste erano molto più corpose di oggi e in tempi in cui non esistevano sistemi informatici, si gareggiava a chi faceva pervenire per primo i risultati. Cosa e' cambiato da allora? L'andazzo? Giustificarli e' cosa sana e seria?peanuts ha scritto:Ma qualcuno ha capito perché in Sicilia ancora stanno scrutinando? Pazzesco
Un salutone
In compenso quelli che sono fuori dal parlamento Fini e compagni gli danno la liquidazione esentasse.Noi poveri mortali abbiamo le trattenute anche sulla liquidazione.
Ho fatto una petizione su Firmiamo .it che vengano tassati.
ciao
Paolo11
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: Alcune riflessioni sul dopo voto del 9-10/06/2013
Adesso viene il bello.I nuovi sindaci troverranno i conti in ordine?NO
Ciao
Paolo11
Ciao
Paolo11
Re: Alcune riflessioni sul dopo voto del 9-10/06/2013
Malumori a 5 Stelle, Gambaro “Il problema del Movimento è Grillo”
Il risultato non proprio soddisfacente di queste amministrative ha scosso le fondamenta già pericolanti del Movimento 5 Stelle. E ha scatenato nuovi malumori che non si sono chetati nemmeno dopo l’uscita dal gruppo parlamentare degli ex pentastellati Furnari e Labriola. Anzi, sembrano aumentare. “Stiamo pagando i toni e la comunicazione di Beppe Grillo, i suoi post minacciosi, soprattutto quelli contro il Parlamento. Mi chiedo come possa parlare male del Parlamento se qui non lo abbiamo mai visto. Lo invito a scrivere meno e osservare di più. Il problema del Movimento è Beppe Grillo” ha dichiarato la senatrice 5 Stelle, Adele Gambaro, parlando con Skytg24 Pomeriggio. “Noi il lavoro lo stiamo facendo e questo non viene percepito. Invece di incoraggiarci, scrivendo questi post ci mette in cattiva luce. Credo che altri all’interno del Parlamento abbiano le mie stesse idee. Il disagio c’è ed è evidente – ha ammesso – ma non arriva a un dissenso vero e proprio”. Una bocciatura in piena regola quella della Gambaro che ha poi invitato Grillo a riflettere attentamente sugli “errori commessi”. “Due comuni al M5s – ha concluso la Gambaro – non sono un successo, ma una debacle elettorale. Inoltre ci sono percentuali molto basse”.
Altre dichiarazioni che non faranno certo piacere al comico, sono quelle rilasciate dal deputato Andrea Cecconi ai microfoni di Radio 2 per “Un giorno da pecora”. “Grillo è una figura importantissima per noi, però non comanda un caXXo all’interno del Parlamento, questa è la verità”.
http://www.termometropolitico.it/52840_ ... rillo.html
"Le dichiarazioni rilasciate a SkyTg24 dalla senatrice M5S Adele Gambaro: "Due comuni conquistati non sono un successo, ma una debacle elettorale. Inoltre ci sono percentuali molto basse. Stiamo pagando - ha rincarato la dose Gambaro - i toni e la comunicazione di Beppe Grillo, i suoi post minacciosi. Mi chiedo come possa parlare male del Parlamento se qui non lo abbiamo mai visto. Lo invito a scrivere meno e osservare di più. Il problema del MoVimento è Beppe Grillo, noi il lavoro lo stiamo facendo e questo non viene percepito. Invece di incoraggiarci, scrivendo questi post ci mette in cattiva luce. Credo che altri all'interno del Parlamento abbiano le mie stesse idee; il disagio c'è ed è evidente, ma non arriva a un dissenso vero e proprio". Vorrei sapere cosa pensa il MoVimento 5 Stelle di queste affermazioni, se sono io il problema. Beppe Grillo
E giù commenti tipo: meno male che Beppe c'è
http://www.beppegrillo.it/2013/06/il_problema_e_b.html
Il risultato non proprio soddisfacente di queste amministrative ha scosso le fondamenta già pericolanti del Movimento 5 Stelle. E ha scatenato nuovi malumori che non si sono chetati nemmeno dopo l’uscita dal gruppo parlamentare degli ex pentastellati Furnari e Labriola. Anzi, sembrano aumentare. “Stiamo pagando i toni e la comunicazione di Beppe Grillo, i suoi post minacciosi, soprattutto quelli contro il Parlamento. Mi chiedo come possa parlare male del Parlamento se qui non lo abbiamo mai visto. Lo invito a scrivere meno e osservare di più. Il problema del Movimento è Beppe Grillo” ha dichiarato la senatrice 5 Stelle, Adele Gambaro, parlando con Skytg24 Pomeriggio. “Noi il lavoro lo stiamo facendo e questo non viene percepito. Invece di incoraggiarci, scrivendo questi post ci mette in cattiva luce. Credo che altri all’interno del Parlamento abbiano le mie stesse idee. Il disagio c’è ed è evidente – ha ammesso – ma non arriva a un dissenso vero e proprio”. Una bocciatura in piena regola quella della Gambaro che ha poi invitato Grillo a riflettere attentamente sugli “errori commessi”. “Due comuni al M5s – ha concluso la Gambaro – non sono un successo, ma una debacle elettorale. Inoltre ci sono percentuali molto basse”.
Altre dichiarazioni che non faranno certo piacere al comico, sono quelle rilasciate dal deputato Andrea Cecconi ai microfoni di Radio 2 per “Un giorno da pecora”. “Grillo è una figura importantissima per noi, però non comanda un caXXo all’interno del Parlamento, questa è la verità”.
http://www.termometropolitico.it/52840_ ... rillo.html
"Le dichiarazioni rilasciate a SkyTg24 dalla senatrice M5S Adele Gambaro: "Due comuni conquistati non sono un successo, ma una debacle elettorale. Inoltre ci sono percentuali molto basse. Stiamo pagando - ha rincarato la dose Gambaro - i toni e la comunicazione di Beppe Grillo, i suoi post minacciosi. Mi chiedo come possa parlare male del Parlamento se qui non lo abbiamo mai visto. Lo invito a scrivere meno e osservare di più. Il problema del MoVimento è Beppe Grillo, noi il lavoro lo stiamo facendo e questo non viene percepito. Invece di incoraggiarci, scrivendo questi post ci mette in cattiva luce. Credo che altri all'interno del Parlamento abbiano le mie stesse idee; il disagio c'è ed è evidente, ma non arriva a un dissenso vero e proprio". Vorrei sapere cosa pensa il MoVimento 5 Stelle di queste affermazioni, se sono io il problema. Beppe Grillo
E giù commenti tipo: meno male che Beppe c'è
http://www.beppegrillo.it/2013/06/il_problema_e_b.html
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Alcune riflessioni sul dopo voto del 9-10/06/2013
Quando anche l’Oltretevere benedice le nozze gay
http://www.youtube.com/watch?v=uybMgrsbeBM
http://www.youtube.com/watch?v=DHQEg2lcyzo
11 GIU 11:19
1. DICE CHE HA VINTO LUI, IL LETTAENRICO: “IL VOTO RAFFORZA LO SCHEMA DELLE LARGHE INTESE”. E GIÀ PENSA DI ARRIVARE AL 2015. IN OGNI CASO A QUELL’AVANZO DI PARROCCHIA DEL LETTA JUNIOR È SCAPPATO UN PEZZO DI VERITÀ: CON TALI RISULTATI AL PDL CONVIENE STARE FERMO E BUONO E IL PD PUÒ CREDERE CHE LE LARGHE INTESE GLI FACCIANO BENE –
2. TUTTI SEMBRANO ESSERSI DIMENTICATI CHE IL 19 GIUGNO LA CONSULTA DECIDERÀ SUL PROCESSO MEDIASET. LÌ SI VEDRÀ QUANTA FORZA HA “LO SCHEMA DELLE LARGHE INTESE”. PERCHÉ O IL BANANA INCASSA IL SALVACONDOTTO O SARANNO GUAI. ALTRO CHE 2015 –
3. QUATTRO ROMANI SU DIECI VANNO A VOTARE E MANDANO A CASA ALÈDANNO. LA VITTORIA TOCCA A UN SIGNORE CHE NON HA VOLUTO IL SIMBOLO DEL PD ACCANTO AL PROPRIO NOME, CHE SI È DICHIARATO “FRATELLO” SOLO DI PISAPIPPA, ZEDDA E SERRACCHIANI E CHE DA SENATORE NON HA VOTATO LA FIDUCIA AL GOVERNINO DI LETTA. QUESTO È IGNAZIO MARINO, TANTO PER CAPIRE DI CHI È REALMENTE LA VITTORIA DI ROMA. DI MARINO RIDENS
a cura di Colin Ward e Critical Mess (Special Guest: Pippo il Patriota)
1 - DALLE LARGHE INTESE ALLE LUNGHE PRETESE
Dice praticamente che ha vinto lui, il Lettaenrico che per Re Giorgio Banalitano un giorno è a termine e l'altro invece no. "Il voto rafforza lo schema delle larghe intese". E già pensa di arrivare al 2015.
=======================================================================
Sarà, ma alle comunali si scelgono candidati fieramente contrapposti, non marmellate di pacificazione nazionale.
====================================================
In ogni caso a quell'avanzo di parrocchia del Letta junior è scappato un pezzo di verità: con questi risultati al Pdl conviene stare fermo e buono e il Pd può credere che le larghe intese gli facciano bene. E pazienza se, come vedremo, la realtà è un po' diversa. Intanto tutti sembrano essersi dimenticati che il 19 giugno la Consulta deciderà sul processo Mediaset. Lì si vedrà quanta forza ha "lo schema delle larghe intese". Perché o il Banana incassa il salvacondotto giudiziario o saranno guai. Altro che 2015.
La Repubblica dei renziani racconta nientepopodimenochè "La luna di miele di Letta a Palazzo Chigi. ‘Berlusconi non c'è più nel Paese'. Il premier: non detta lui la linea e il M5S è stato svuotato. Il presidente del Consiglio ora è sicuro di poter scavallare il 2014 e arrivare al 2015" (p. 7).
Il Corriere delle larghe intese creditizie dà la linea al giovane Enrico e al vecchio Silvio: "Letta, doppia mossa per blindarsi. Il premier si compiace del risultato del Pd ma non molla il Cavaliere. Nel centrodestra nessuna volontà di scaricare contraccolpi sul governo" (p. 3).
=================================================================================================
La mette un po' diversamente il Messaggero che riferisce: "Alfano incaricato da Berlusconi di avvisare Letta: si dia una mission o non funziona più" (p. 5).
=================================================================================================
Ma è uno spiffero isolato, come si ricava anche dal Sole 24 Ore: "Letta: più forti le larghe intese. Alfano esclude conseguenze per il governo: ‘La vita continua" (p. 12).
2 - INTESTARSI IL MARZIANO
Quattro romani su dieci vanno a votare e mandano a casa Alèdanno. La vittoria tocca a un signore che non ha voluto il simbolo del Pd accanto al proprio nome, che si è dichiarato "fratello" solo di Pisapippa, Zedda e Serracchiani e che da senatore non ha votato la fiducia al governino di Lettaenrico. Questo è Ignazio Marino, tanto per capire di chi è realmente la vittoria di Roma. Di Marino. Repubblica: "Il ‘marziano' libera la Capitale. ‘Ora voglio vedere i romani sorridere'. I militanti del centrosinistra hanno festeggiato a Piazza del Campidoglio al grido di Bella Ciao. Il chirurgo vorrebbe chiedere a Stefano Rodotà di entrare nella sua squadra comunale" (p. 3).
Sul Corriere un patetico virgolettato di Epifanio Epifani, imbucato alla festa per il Campidoglio: "Il mio contributo? Essere stato vicino al territorio" (p. 9).
==================================================================================================
La Stampa ironizza su Largo del Nazzareno: "Il Pd esulta, e tutti cercano di intestarsi il ‘cappotto'. Correnti in gara pure sulla vittoria. Epifani: ‘Rivincita sulle politiche'" (p. 5). Perplesso il Cetriolo Quotidiano: "Il Pd di governo rivendica la vittoria. Epifani & Letta soddisfatti. Quattro neosindaci sono renziani. In segreteria comincia la battaglia su regole e tempi del congresso" (p.4). Ah ecco, meno male. La base ne va ghiotta.
===========================================================================================================================
=======================================================================
Sul Messaggero tracima Dario Franceschini: "Premiata la nostra scelta di fronte all'emergenza del Paese. Gli italiani ci hanno detto: risolveteci i problemi, il lavoro che non c'è, la casa che manca, i debiti. E' quello che stiamo cercando di fare" (p. 7). Come no. Poi Franceschini parla di Matteuccio Renzi con una sufficienza da vecchio capo bastone: "Renzi è la prima risorsa che abbiamo adesso. In questo momento dobbiamo decidere insieme a lui il modo migliore di spenderlo, per il Pd e per il Paese".
==================================================================================================
E visto che mentre decidono come spenderlo cercano di fregarlo sulle regole interne, ecco che plana sul dibattito il valoroso mago Dalemix: "Lo stop di D'Alema alle regole anti Renzi. L'ex premier contrario all'idea di mettere mano allo statuto: ‘il nostro elettorato non capirebbe'. Zingaretti sempre più tentato dalla corsa per la guida del partito" (p. 9).
3 - CAINANI AMARI
Pur di non farsi l'esame di coscienza, nel Pdl si ripetono la storiella adulatoria secondo cui "senza Silvio direttamente in campo" non si vince. E' dal '94 che hanno tempo per far sì che non vada in questo modo e il partito abbandoni il suo assetto padronale, ma evidentemente non c'è peggior schiavo di chi lo vuole essere. Impietosa la Stampa: "Il Pdl non ha più grandi città. ‘Nel partito solo Silvio ha i voti'. Crisi sul territorio, le roccaforti più popolose ormai sono Prato e Campobasso. Santanchè: ‘Il Cavaliere ci ha viziati'. Bondi: senza il suo carisma è finita" (p. 3).
NICOLA ZINGARETTI
"Il Pdl non funziona, va cambiato. Ma senza di me nessuno ce la fa'. Berlusconi: basta partito pesante, torniamo a Forza Italia. Il leader contro la scelta di candidati ‘poco credibili'. Torna l'ipotesi di Fitto vicesegretario" (Repubblica, p. 9).
Il Giornale di Feltrusconi se la cava con le battute: "No Silvio, No party. Una sveglia per il Pdl. Senza Berlusconi in campo, la sinistra vince ovunque". Alessandro Sallusti riesce a scrivere che sulla "disfatta" di ieri "Berlusconi non ci ha messo la faccia e forse neppure il becco, il partito è stato distratto dalle vicende nazionali, probabilmente appagato dal miracolo delle politiche" (p. 1). A Roma, per dirne una, ha fatto tutto Alèdanno da solo.
=======================================================================
Anche Libero scrive che "se manca Berlusconi non si vince mai" (p. 1), omettendo di ricordare che al primo turno il Banana si era speso in prima persona, mentre ha marcato visita ai ballottaggi vista la mala parata.
==================================================================================================
Però sul giornale diretto da Maurizio Belpietro non manca l'autocritica: "Sprofondo azzurro. Servono meno capetti e più leader. I moderati vincono solo se c'è in campo il Cavaliere: spetta a lui avviare un serio ricambio della classe dirigente locale. Troppi capetti hanno fatto fortuna grazie a lui e ora, nascondendosi dietro di lui, impediscono che si cambi e, quel che è peggio, che li si cambi" (Libero, p. 3). Volti pagina ed ecco ampio servizio così titolato: "Il feudo di Imperia. Tramonta il regno di Scajola. E al solito lui se ne accorge dopo".
http://www.youtube.com/watch?v=uybMgrsbeBM
http://www.youtube.com/watch?v=DHQEg2lcyzo
11 GIU 11:19
1. DICE CHE HA VINTO LUI, IL LETTAENRICO: “IL VOTO RAFFORZA LO SCHEMA DELLE LARGHE INTESE”. E GIÀ PENSA DI ARRIVARE AL 2015. IN OGNI CASO A QUELL’AVANZO DI PARROCCHIA DEL LETTA JUNIOR È SCAPPATO UN PEZZO DI VERITÀ: CON TALI RISULTATI AL PDL CONVIENE STARE FERMO E BUONO E IL PD PUÒ CREDERE CHE LE LARGHE INTESE GLI FACCIANO BENE –
2. TUTTI SEMBRANO ESSERSI DIMENTICATI CHE IL 19 GIUGNO LA CONSULTA DECIDERÀ SUL PROCESSO MEDIASET. LÌ SI VEDRÀ QUANTA FORZA HA “LO SCHEMA DELLE LARGHE INTESE”. PERCHÉ O IL BANANA INCASSA IL SALVACONDOTTO O SARANNO GUAI. ALTRO CHE 2015 –
3. QUATTRO ROMANI SU DIECI VANNO A VOTARE E MANDANO A CASA ALÈDANNO. LA VITTORIA TOCCA A UN SIGNORE CHE NON HA VOLUTO IL SIMBOLO DEL PD ACCANTO AL PROPRIO NOME, CHE SI È DICHIARATO “FRATELLO” SOLO DI PISAPIPPA, ZEDDA E SERRACCHIANI E CHE DA SENATORE NON HA VOTATO LA FIDUCIA AL GOVERNINO DI LETTA. QUESTO È IGNAZIO MARINO, TANTO PER CAPIRE DI CHI È REALMENTE LA VITTORIA DI ROMA. DI MARINO RIDENS
a cura di Colin Ward e Critical Mess (Special Guest: Pippo il Patriota)
1 - DALLE LARGHE INTESE ALLE LUNGHE PRETESE
Dice praticamente che ha vinto lui, il Lettaenrico che per Re Giorgio Banalitano un giorno è a termine e l'altro invece no. "Il voto rafforza lo schema delle larghe intese". E già pensa di arrivare al 2015.
=======================================================================
Sarà, ma alle comunali si scelgono candidati fieramente contrapposti, non marmellate di pacificazione nazionale.
====================================================
In ogni caso a quell'avanzo di parrocchia del Letta junior è scappato un pezzo di verità: con questi risultati al Pdl conviene stare fermo e buono e il Pd può credere che le larghe intese gli facciano bene. E pazienza se, come vedremo, la realtà è un po' diversa. Intanto tutti sembrano essersi dimenticati che il 19 giugno la Consulta deciderà sul processo Mediaset. Lì si vedrà quanta forza ha "lo schema delle larghe intese". Perché o il Banana incassa il salvacondotto giudiziario o saranno guai. Altro che 2015.
La Repubblica dei renziani racconta nientepopodimenochè "La luna di miele di Letta a Palazzo Chigi. ‘Berlusconi non c'è più nel Paese'. Il premier: non detta lui la linea e il M5S è stato svuotato. Il presidente del Consiglio ora è sicuro di poter scavallare il 2014 e arrivare al 2015" (p. 7).
Il Corriere delle larghe intese creditizie dà la linea al giovane Enrico e al vecchio Silvio: "Letta, doppia mossa per blindarsi. Il premier si compiace del risultato del Pd ma non molla il Cavaliere. Nel centrodestra nessuna volontà di scaricare contraccolpi sul governo" (p. 3).
=================================================================================================
La mette un po' diversamente il Messaggero che riferisce: "Alfano incaricato da Berlusconi di avvisare Letta: si dia una mission o non funziona più" (p. 5).
=================================================================================================
Ma è uno spiffero isolato, come si ricava anche dal Sole 24 Ore: "Letta: più forti le larghe intese. Alfano esclude conseguenze per il governo: ‘La vita continua" (p. 12).
2 - INTESTARSI IL MARZIANO
Quattro romani su dieci vanno a votare e mandano a casa Alèdanno. La vittoria tocca a un signore che non ha voluto il simbolo del Pd accanto al proprio nome, che si è dichiarato "fratello" solo di Pisapippa, Zedda e Serracchiani e che da senatore non ha votato la fiducia al governino di Lettaenrico. Questo è Ignazio Marino, tanto per capire di chi è realmente la vittoria di Roma. Di Marino. Repubblica: "Il ‘marziano' libera la Capitale. ‘Ora voglio vedere i romani sorridere'. I militanti del centrosinistra hanno festeggiato a Piazza del Campidoglio al grido di Bella Ciao. Il chirurgo vorrebbe chiedere a Stefano Rodotà di entrare nella sua squadra comunale" (p. 3).
Sul Corriere un patetico virgolettato di Epifanio Epifani, imbucato alla festa per il Campidoglio: "Il mio contributo? Essere stato vicino al territorio" (p. 9).
==================================================================================================
La Stampa ironizza su Largo del Nazzareno: "Il Pd esulta, e tutti cercano di intestarsi il ‘cappotto'. Correnti in gara pure sulla vittoria. Epifani: ‘Rivincita sulle politiche'" (p. 5). Perplesso il Cetriolo Quotidiano: "Il Pd di governo rivendica la vittoria. Epifani & Letta soddisfatti. Quattro neosindaci sono renziani. In segreteria comincia la battaglia su regole e tempi del congresso" (p.4). Ah ecco, meno male. La base ne va ghiotta.
===========================================================================================================================
=======================================================================
Sul Messaggero tracima Dario Franceschini: "Premiata la nostra scelta di fronte all'emergenza del Paese. Gli italiani ci hanno detto: risolveteci i problemi, il lavoro che non c'è, la casa che manca, i debiti. E' quello che stiamo cercando di fare" (p. 7). Come no. Poi Franceschini parla di Matteuccio Renzi con una sufficienza da vecchio capo bastone: "Renzi è la prima risorsa che abbiamo adesso. In questo momento dobbiamo decidere insieme a lui il modo migliore di spenderlo, per il Pd e per il Paese".
==================================================================================================
E visto che mentre decidono come spenderlo cercano di fregarlo sulle regole interne, ecco che plana sul dibattito il valoroso mago Dalemix: "Lo stop di D'Alema alle regole anti Renzi. L'ex premier contrario all'idea di mettere mano allo statuto: ‘il nostro elettorato non capirebbe'. Zingaretti sempre più tentato dalla corsa per la guida del partito" (p. 9).
3 - CAINANI AMARI
Pur di non farsi l'esame di coscienza, nel Pdl si ripetono la storiella adulatoria secondo cui "senza Silvio direttamente in campo" non si vince. E' dal '94 che hanno tempo per far sì che non vada in questo modo e il partito abbandoni il suo assetto padronale, ma evidentemente non c'è peggior schiavo di chi lo vuole essere. Impietosa la Stampa: "Il Pdl non ha più grandi città. ‘Nel partito solo Silvio ha i voti'. Crisi sul territorio, le roccaforti più popolose ormai sono Prato e Campobasso. Santanchè: ‘Il Cavaliere ci ha viziati'. Bondi: senza il suo carisma è finita" (p. 3).
NICOLA ZINGARETTI
"Il Pdl non funziona, va cambiato. Ma senza di me nessuno ce la fa'. Berlusconi: basta partito pesante, torniamo a Forza Italia. Il leader contro la scelta di candidati ‘poco credibili'. Torna l'ipotesi di Fitto vicesegretario" (Repubblica, p. 9).
Il Giornale di Feltrusconi se la cava con le battute: "No Silvio, No party. Una sveglia per il Pdl. Senza Berlusconi in campo, la sinistra vince ovunque". Alessandro Sallusti riesce a scrivere che sulla "disfatta" di ieri "Berlusconi non ci ha messo la faccia e forse neppure il becco, il partito è stato distratto dalle vicende nazionali, probabilmente appagato dal miracolo delle politiche" (p. 1). A Roma, per dirne una, ha fatto tutto Alèdanno da solo.
=======================================================================
Anche Libero scrive che "se manca Berlusconi non si vince mai" (p. 1), omettendo di ricordare che al primo turno il Banana si era speso in prima persona, mentre ha marcato visita ai ballottaggi vista la mala parata.
==================================================================================================
Però sul giornale diretto da Maurizio Belpietro non manca l'autocritica: "Sprofondo azzurro. Servono meno capetti e più leader. I moderati vincono solo se c'è in campo il Cavaliere: spetta a lui avviare un serio ricambio della classe dirigente locale. Troppi capetti hanno fatto fortuna grazie a lui e ora, nascondendosi dietro di lui, impediscono che si cambi e, quel che è peggio, che li si cambi" (Libero, p. 3). Volti pagina ed ecco ampio servizio così titolato: "Il feudo di Imperia. Tramonta il regno di Scajola. E al solito lui se ne accorge dopo".
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Alcune riflessioni sul dopo voto del 9-10/06/2013
Sul Corriere un patetico virgolettato di Epifanio Epifani, imbucato alla festa per il Campidoglio: "Il mio contributo? Essere stato vicino al territorio" (p. 9).
La Stampa ironizza su Largo del Nazzareno: "Il Pd esulta, e tutti cercano di intestarsi il ‘cappotto'. Correnti in gara pure sulla vittoria. Epifani: ‘Rivincita sulle politiche'" (p. 5). Perplesso il Cetriolo Quotidiano: "Il Pd di governo rivendica la vittoria. Epifani & Letta soddisfatti.
Sul Messaggero tracima Dario Franceschini: "Premiata la nostra scelta di fronte all'emergenza del Paese. Gli italiani ci hanno detto: risolveteci i problemi, il lavoro che non c'è, la casa che manca, i debiti. E' quello che stiamo cercando di fare" (p. 7). Come no.
****
Non si tratta di schock da sconfitta elettorale che ti obbliga di reagire alla meglio, alla viva il parroco.
Qui si tratta proprio di un convincimento castale consolidato in cui sono fermamente convinti di avere a che fare con merli geneticamente scemi.
Sono fermamente convinti che ai merli geneticamente scemi si può raccontare all’infinito di tutto e di più.
Da un certo punto di vista possono anche avere ragione perché lo hanno fatto impunemente per 19 anni.
Quello invece che non riescono a realizzare che i merli gettati nell’indigenza stanno cercando di reagire.
Pensare di affrontare una crisi di queste dimensioni con questi personaggi è da folli.
Se poi dovesse verificarsi quanto circola nel mondo finanziario, un nuovo crollo nei prossimi mesi, l’ondata dei suicidi diverrà esponenziale.
La Stampa ironizza su Largo del Nazzareno: "Il Pd esulta, e tutti cercano di intestarsi il ‘cappotto'. Correnti in gara pure sulla vittoria. Epifani: ‘Rivincita sulle politiche'" (p. 5). Perplesso il Cetriolo Quotidiano: "Il Pd di governo rivendica la vittoria. Epifani & Letta soddisfatti.
Sul Messaggero tracima Dario Franceschini: "Premiata la nostra scelta di fronte all'emergenza del Paese. Gli italiani ci hanno detto: risolveteci i problemi, il lavoro che non c'è, la casa che manca, i debiti. E' quello che stiamo cercando di fare" (p. 7). Come no.
****
Non si tratta di schock da sconfitta elettorale che ti obbliga di reagire alla meglio, alla viva il parroco.
Qui si tratta proprio di un convincimento castale consolidato in cui sono fermamente convinti di avere a che fare con merli geneticamente scemi.
Sono fermamente convinti che ai merli geneticamente scemi si può raccontare all’infinito di tutto e di più.
Da un certo punto di vista possono anche avere ragione perché lo hanno fatto impunemente per 19 anni.
Quello invece che non riescono a realizzare che i merli gettati nell’indigenza stanno cercando di reagire.
Pensare di affrontare una crisi di queste dimensioni con questi personaggi è da folli.
Se poi dovesse verificarsi quanto circola nel mondo finanziario, un nuovo crollo nei prossimi mesi, l’ondata dei suicidi diverrà esponenziale.
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 13 ospiti