Grillo e il Movimento
C’è poco da aggiungere su quanto di recente è avvenuto nel Movimento Cinque Stelle. Magari si può aiutare Beppe Grillo a rispondere alla domanda che più lo assilla.
“La senatrice Gambaro in campagna elettorale diceva che se uno non si ritrova nel Movimento, allora deve dimettersi. Ma lei non si dimette. Cosa è cambiato allora in questi mesi?”
La risposta standard, quella che in automatico viene data dal cerchio magico grillino e dai suoi guerriglieri on line è non si dimette perché è attaccata alla poltrona vuole i soldi e andare nei talk show si è venduta è una infiltrata e traditrice.
Ma c’è un’altra risposta possibile a questa domanda – legittima – dell’unico capo tra gli altri invece tutti uguali.
In questi mesi, caro Beppe Grillo, tanti hanno capito che nel Movimento Cinque Stelle, come dice Lei, uno non vale uno.
In questi mesi tanti hanno capito che nel Movimento Cinque Stelle, come dice Lei, non è l’alfiere della democrazia diretta, ma piuttosto di quella eterodiretta.
In questi mesi tanti hanno capito che nel Movimento Cinque Stelle c’è un megafono, come dice di essere Lei, che non capisce che prendere il 25% alle elezioni politiche significa un salto di responsabilità, non una raffica di post a suon di faccia da culo e parlamento tomba.
In questi mesi, tanti hanno capito che nel Movimento Cinque Stelle la trasparenza totale, come piace dire a Lei, vale per gli altri e molto meno per sé stessi.
Ecco cosa è successo in questi mesi.
E’ successo che tanti hanno capito che, prendendo alla lettera il decalogo dei Cinque Stelle, nudo e crudo, quello che si sta mettendo fuori dallo spirito del Movimento è Lei prima e più di chiunque altro.
Perché nei Cinque Stelle uno non vale uno; perché Lei politicamente si muove come uno che non vuole veramente cambiare le cose, ma preferisce che le cose restino così come sono; perché nel Suo Movimento la democrazia diretta è l’alibi per la non-democrazia; perché non c’è alcuna vera trasparenza in cio’ che Lei fa e in come lo fa.
Ergo, qualcuno comincia a chiedersi: perché non si dimette Lei?
(E già che ci siamo, potrebbe spiegare perché le cariche nel Movimento sono tutte a rotazione, tutte, meno la Sua?)
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