Grillo e Casaleggio smentiti da Tim Berners Lee
-
- Messaggi: 694
- Iscritto il: 22/02/2012, 10:21
Grillo e Casaleggio smentiti da Tim Berners Lee
L'inventore del linguaggio HTML ovvero del web smentisce la teoria di Grillo e Casaleggio sulla democraticità di internet.
Se ci pensiamo bene, internet è gestito dal 90% da circa 7/8 multinazionali:
1) Google
2) Cisco
3) SUN
4) Oracle
5) Microsoft
6) Apple
7) Skype
8) Facebook
E come dimostra il caso Snowden esse collaborano con i poteri forti.
Quindi il Masaniello 2.0 ha torto!
Interessante l'articolo intervista su http://www.repubblica.it
Tim Berners Lee: "Vogliono controllare la Rete:
più distanza tra governi e internet"
L'inventore del web a tutto campo sullo stato del web ai tempi di Prism e Snowden. "Un sistema corrotto potrebbe rimanere al potere per sempre manipolando i cittadini", dice. E chiede alle comunità di attivarsi per i propri diritti digitali
IL TEMA della sicurezza in Rete ai tempi di Prism, intercettazioni senza limiti e fughe rocambolesche delle "gole profonde" è nelle penne di tanti osservatori, commentatori, blogger e utenti. Ma se a parlarne è Tim Berners Lee, l'inventore dei World Wide Web, il "www" come lo conosciamo tutti, la questione acquista ulteriore peso.
E Sir Lee non le manda a dire: "Governi e aziende tentano di prendere il controllo della Rete e in questo modo minano i principi fondamentali del web", parlando a Monte Carlo alla conferenza Ernst & Young World Entrepreneur of the Year. E in questo momento "La Rete è sotto attacco di chi vuole imbavagliarla attraverso leggi preoccupanti come il Sopa e le decisioni delle grandi internet company". Mentre in Italia tornano le proposte ammazza-blog.
L'intervista è stata rilasciata nello stesso lasso di tempo in cui è arrivata alle cronache la scoperta del sistema Prism attraverso le rivelazioni dell'ex-agente Edward Snowden. Berners Lee descrive un possibile scenario estremo: "Se qualcuno potesse controllare la Rete potrebbe manipolare le opinioni e i pensieri che le persone mettono in rete, intercettare le comunicazioni avrebbe in mano uno strumento davvero molto potente, che se arrivasse a un governo corrotto, potrebbe servire a farlo rimanere al potere per sempre".
Riguardo le operazioni di spionaggio segreto, Lee commenta: "Operazioni di sorveglianza senza mandato sono da considerarsi reato contro i diritti umani di base e minacciano le fondamenta di una società democratica. Invito tutti gli utenti della Rete a chiedere maggiore protezione ai termini di legge per salvaguardare la privacy delle comunicazioni personali, e il diritto di essere informati quando qualcuno richiede e archivia i propri dati". Questo perché "negli ultimi vent'anni, il web è diventato una parte integrante delle nostre vite. E una qualsiasi traccia dell'utilizzo che se ne fa può rivelare informazioni anche molto intime sulla persona. Questi dati sono un tesoro: di chi vi fidereste per mantenerli in sicurezza?"
Aggiunge Lee: "Governi e aziende in tutto il mondo cercano di mettere le mani sulla rete in modi diversi. Il campanello d'allarme è stato quando l'ex premier dell'Egitto Mubarak impedì l'accesso al web durante i moti di piazza". Uno scenario più pericoloso di un monopolio, che certamente riduce la competitività e rallenta l'innovazione, ma che come arriva può anche sparire. "I governi devono garantire la neutralità e l'indipendenza del web in modo analogo a quanto avviene con la stampa", conclude Lee. "Le aziende e le organizzazioni che lavorano col web devono essere connesse al governo ma mantenere una certa distanza".
(26 giugno 2013)
Se ci pensiamo bene, internet è gestito dal 90% da circa 7/8 multinazionali:
1) Google
2) Cisco
3) SUN
4) Oracle
5) Microsoft
6) Apple
7) Skype
8) Facebook
E come dimostra il caso Snowden esse collaborano con i poteri forti.
Quindi il Masaniello 2.0 ha torto!
Interessante l'articolo intervista su http://www.repubblica.it
Tim Berners Lee: "Vogliono controllare la Rete:
più distanza tra governi e internet"
L'inventore del web a tutto campo sullo stato del web ai tempi di Prism e Snowden. "Un sistema corrotto potrebbe rimanere al potere per sempre manipolando i cittadini", dice. E chiede alle comunità di attivarsi per i propri diritti digitali
IL TEMA della sicurezza in Rete ai tempi di Prism, intercettazioni senza limiti e fughe rocambolesche delle "gole profonde" è nelle penne di tanti osservatori, commentatori, blogger e utenti. Ma se a parlarne è Tim Berners Lee, l'inventore dei World Wide Web, il "www" come lo conosciamo tutti, la questione acquista ulteriore peso.
E Sir Lee non le manda a dire: "Governi e aziende tentano di prendere il controllo della Rete e in questo modo minano i principi fondamentali del web", parlando a Monte Carlo alla conferenza Ernst & Young World Entrepreneur of the Year. E in questo momento "La Rete è sotto attacco di chi vuole imbavagliarla attraverso leggi preoccupanti come il Sopa e le decisioni delle grandi internet company". Mentre in Italia tornano le proposte ammazza-blog.
L'intervista è stata rilasciata nello stesso lasso di tempo in cui è arrivata alle cronache la scoperta del sistema Prism attraverso le rivelazioni dell'ex-agente Edward Snowden. Berners Lee descrive un possibile scenario estremo: "Se qualcuno potesse controllare la Rete potrebbe manipolare le opinioni e i pensieri che le persone mettono in rete, intercettare le comunicazioni avrebbe in mano uno strumento davvero molto potente, che se arrivasse a un governo corrotto, potrebbe servire a farlo rimanere al potere per sempre".
Riguardo le operazioni di spionaggio segreto, Lee commenta: "Operazioni di sorveglianza senza mandato sono da considerarsi reato contro i diritti umani di base e minacciano le fondamenta di una società democratica. Invito tutti gli utenti della Rete a chiedere maggiore protezione ai termini di legge per salvaguardare la privacy delle comunicazioni personali, e il diritto di essere informati quando qualcuno richiede e archivia i propri dati". Questo perché "negli ultimi vent'anni, il web è diventato una parte integrante delle nostre vite. E una qualsiasi traccia dell'utilizzo che se ne fa può rivelare informazioni anche molto intime sulla persona. Questi dati sono un tesoro: di chi vi fidereste per mantenerli in sicurezza?"
Aggiunge Lee: "Governi e aziende in tutto il mondo cercano di mettere le mani sulla rete in modi diversi. Il campanello d'allarme è stato quando l'ex premier dell'Egitto Mubarak impedì l'accesso al web durante i moti di piazza". Uno scenario più pericoloso di un monopolio, che certamente riduce la competitività e rallenta l'innovazione, ma che come arriva può anche sparire. "I governi devono garantire la neutralità e l'indipendenza del web in modo analogo a quanto avviene con la stampa", conclude Lee. "Le aziende e le organizzazioni che lavorano col web devono essere connesse al governo ma mantenere una certa distanza".
(26 giugno 2013)
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Grillo e Casaleggio smentiti da Tim Berners Lee
Il paradosso di Casaleggio: il vertice pensa
e decide , la base può solo ascoltare
L'inanità di proposta e la mancanza di leader seri hanno presto svuotato la forza di Occupy Wall Street
Caro direttore,
nell'intervista a Serena Danna pubblicata da «la Lettura», Gianroberto Casaleggio, cofondatore con Beppe Grillo del Movimento 5 Stelle, pone alcune cruciali questioni sul nesso politica-democrazia-Rete nel nostro futuro: vale la pena di analizzare la sua visione, perché ogni partito e movimento ha ormai il suo dna nel web.
Va subito dato atto a Casaleggio che - per un politico italiano - la sua analisi della battaglia online è decisamente matura e consapevole. E se a tratti l'ottimismo eccessivo è giustificato dall'affidarsi, nella bibliografia web del suo Manifesto, a santoni come Rheingold, impressiona invece sentirlo citare il teorico dei network, Barabasi. Perché dai suoi studi - cercare la relazione tra gli eventi, e moltiplicarla tra presente e futuro - ricaviamo strategie di conoscenza precise.
Casaleggio dichiara una serie di verità condivise da osservatori e studiosi. 1) La Rete induce «una centralità del cittadino nella società... la democrazia rappresentativa, per delega, perderà significato». Istituzioni come «il voto segreto» in Parlamento hanno poco senso nell'era della trasparenza e infatti altre democrazie non li usano. 2) Casaleggio vede bene come l'opposizione tra mondo reale e virtuale sia obsoleta, dice «web e realtà sono destinati a fondersi», ed è qui perfino conservatore, visto che, soprattutto tra le nuove generazioni, la fusione è già compiuta. 3) La Rete ampia il respiro delle democrazie perché, secondo Casaleggio, «un progetto politico di Rete deve avere un respiro più ampio che non la sola soluzione di problemi contingenti, vanno ripensate le istituzioni e la società nel medio termine. Tutto cambierà. Il cittadino deve diventare l'istituzione».
È il fenomeno che nel mio libro Il web ci rende liberi? ho definito passaggio dalla società di massa del XX secolo alla società personal del XXI. Prima gli altri leader politici condivideranno questa visione, meglio sarà per il dibattito contemporaneo, ogni elettore, ogni cittadino, vuole ormai sentirsi chiamare in causa come «persona», non «massa».
Qui però la visione di Casaleggio contraddice la pratica politica del suo Movimento 5 Stelle e la comunicazione di Beppe Grillo. Non solo i cittadini non vengono intercettati come «persone» ma, al contrario, sul popolare blog dell'ex attore e sulla rete tv online del movimento, esistono solo due comunità, i 5 Stelle contro tutti gli altri «italiaaaaniiiii».
Se è vero che la Rete rimette i leader in discussione, sempre, come è possibile che lo statuto dei valori e dei poteri all'interno del 5 Stelle non sia mai trasparente? La base può, con candore, citare i Meet Up, le votazioni online, ma Casaleggio ha discusso con acume le manipolazioni del potere centrale sulla Rete, citando grandi aziende e Stati: è evidente che lo stesso meccanismo opera quando Grillo parla, senza domande e con un anchorman che continua ad assentire frenetico per l'intera «intervista», alla tv M5S. La diffusione del messaggio è digitale, la sua confezione analogica, tradizionale, il vertice pensa e decide, la base riceve e ascolta.
È palese nella riflessione di Casaleggio, dopo le recenti sconfitte e diaspore del movimento, il tentativo di dare legittimità teorica e politica a M5S, stemperando le performance eccessive di Grillo. Comprensibile, a patto però di non commettere un errore di prospettiva e di epistemologia che Casaleggio sembra non vedere: non esiste oggi un «porsi fuori» dalla Rete e dalla democrazia diretta del web. Nel suo saggio sulla Fine del potere (Mondadori) l'economista Moisés Naím mostra come ogni istituzione, dall'economia alla politica, subisca l'effetto logorante del controllo dal basso. Nessuno può sottrarsi alla gravità, neppure Newton. Sbaglia Casaleggio a supporre che la «critica rodente» del web risparmi benevola solo lui e Grillo. Le recenti disavventure del movimento ne sono prova.
La critica della delega e della rappresentanza che il web impone alla democrazia, non implica insulti agli avversari, parlamentari che alzano la mano a comando, espulsioni da Pci degli anni duri, cooptazioni dei militanti meno brillanti e più obbedienti. Impone dialogo, ascolto, tolleranza, meno slogan più dibattito. Malgrado il diffuso populismo online, la Rete ci chiama a più, non meno, democrazia. Fa di Camera e Senato luoghi aperti, agorà, non li riduce a bivacco di manipoli telematici e ricevitoria di scontrini e turpiloqui.
In particolare il doppio standard di Casaleggio si riflette sul «programma». Di nuovo, è come se il fondatore di 5 Stelle vedesse sugli altri l'effetto magnetico del web e poi se ne ritenesse, per magia personale, esente. Chiede ai parlamentari di applicare senza dubbi «il programma» e propone addirittura di farli decadere se prendono le distanze. Ma un «programma» scritto nel 2007 andrebbe applicato tetragono nel 2008, dopo la crisi finanziaria? Un programma stilato nel 2000 varrebbe nel 2001 dopo l'11 Settembre? No. Oggi in America si cambia il modo di calcolare l'inflazione, usando Big Data online anziché le tradizionali rilevazioni statistiche, perché le settimane di ritardo del metodo antico danneggiano aziende, azioni delle Banche Centrali, previsioni di Wall Street davanti alla turbo-economia.
Casaleggio propone come modello il movimento Occupy Wall Street, nato nel 2011 grazie al moltiplicatore web, ma non si avvede che l'inanità di proposta e la mancanza di leader seri ne hanno presto svuotato la forza, riducendolo a presenza coreografica sui media, non politica. Il gemello di destra, Tea Party, funziona solo da tagliola per il povero Partito repubblicano, regalando ai democratici insulti e successi alle urne. Con la stessa frenesia con cui la Rete crea idoli li dissolve. Con programmi che non accettano compromessi mai e senza leader il web crea e distrugge. Marx l'aveva previsto poeticamente: «Tutto ciò che è solido si dissolve nell'aria». Un programma serio oggi deve adattarsi alla realtà cangiante a velocità biologica, con algoritmi frenetici. Non per opportunismo, per obiettività: guardate il mondo di sei mesi fa e pensate a Brasile, Turchia, elezioni italiane, la Fed di Bernanke che tira il freno.
Complimenti quindi a Casaleggio per la sua visione di politica digitale: ma non si illuda di vivere nel suo utopico Pianeta Gaia 2054, lui solo, con Grillo, immune dalla nuova realtà. M5S è, come tutti noi, sottoposto alla legge di trasparenza del web, legge dura.
@riotta
Gianni Riotta
26 giugno 2013 | 12:16
© RIPRODUZIONE RISERVATA
corriere.it
e decide , la base può solo ascoltare
L'inanità di proposta e la mancanza di leader seri hanno presto svuotato la forza di Occupy Wall Street
Caro direttore,
nell'intervista a Serena Danna pubblicata da «la Lettura», Gianroberto Casaleggio, cofondatore con Beppe Grillo del Movimento 5 Stelle, pone alcune cruciali questioni sul nesso politica-democrazia-Rete nel nostro futuro: vale la pena di analizzare la sua visione, perché ogni partito e movimento ha ormai il suo dna nel web.
Va subito dato atto a Casaleggio che - per un politico italiano - la sua analisi della battaglia online è decisamente matura e consapevole. E se a tratti l'ottimismo eccessivo è giustificato dall'affidarsi, nella bibliografia web del suo Manifesto, a santoni come Rheingold, impressiona invece sentirlo citare il teorico dei network, Barabasi. Perché dai suoi studi - cercare la relazione tra gli eventi, e moltiplicarla tra presente e futuro - ricaviamo strategie di conoscenza precise.
Casaleggio dichiara una serie di verità condivise da osservatori e studiosi. 1) La Rete induce «una centralità del cittadino nella società... la democrazia rappresentativa, per delega, perderà significato». Istituzioni come «il voto segreto» in Parlamento hanno poco senso nell'era della trasparenza e infatti altre democrazie non li usano. 2) Casaleggio vede bene come l'opposizione tra mondo reale e virtuale sia obsoleta, dice «web e realtà sono destinati a fondersi», ed è qui perfino conservatore, visto che, soprattutto tra le nuove generazioni, la fusione è già compiuta. 3) La Rete ampia il respiro delle democrazie perché, secondo Casaleggio, «un progetto politico di Rete deve avere un respiro più ampio che non la sola soluzione di problemi contingenti, vanno ripensate le istituzioni e la società nel medio termine. Tutto cambierà. Il cittadino deve diventare l'istituzione».
È il fenomeno che nel mio libro Il web ci rende liberi? ho definito passaggio dalla società di massa del XX secolo alla società personal del XXI. Prima gli altri leader politici condivideranno questa visione, meglio sarà per il dibattito contemporaneo, ogni elettore, ogni cittadino, vuole ormai sentirsi chiamare in causa come «persona», non «massa».
Qui però la visione di Casaleggio contraddice la pratica politica del suo Movimento 5 Stelle e la comunicazione di Beppe Grillo. Non solo i cittadini non vengono intercettati come «persone» ma, al contrario, sul popolare blog dell'ex attore e sulla rete tv online del movimento, esistono solo due comunità, i 5 Stelle contro tutti gli altri «italiaaaaniiiii».
Se è vero che la Rete rimette i leader in discussione, sempre, come è possibile che lo statuto dei valori e dei poteri all'interno del 5 Stelle non sia mai trasparente? La base può, con candore, citare i Meet Up, le votazioni online, ma Casaleggio ha discusso con acume le manipolazioni del potere centrale sulla Rete, citando grandi aziende e Stati: è evidente che lo stesso meccanismo opera quando Grillo parla, senza domande e con un anchorman che continua ad assentire frenetico per l'intera «intervista», alla tv M5S. La diffusione del messaggio è digitale, la sua confezione analogica, tradizionale, il vertice pensa e decide, la base riceve e ascolta.
È palese nella riflessione di Casaleggio, dopo le recenti sconfitte e diaspore del movimento, il tentativo di dare legittimità teorica e politica a M5S, stemperando le performance eccessive di Grillo. Comprensibile, a patto però di non commettere un errore di prospettiva e di epistemologia che Casaleggio sembra non vedere: non esiste oggi un «porsi fuori» dalla Rete e dalla democrazia diretta del web. Nel suo saggio sulla Fine del potere (Mondadori) l'economista Moisés Naím mostra come ogni istituzione, dall'economia alla politica, subisca l'effetto logorante del controllo dal basso. Nessuno può sottrarsi alla gravità, neppure Newton. Sbaglia Casaleggio a supporre che la «critica rodente» del web risparmi benevola solo lui e Grillo. Le recenti disavventure del movimento ne sono prova.
La critica della delega e della rappresentanza che il web impone alla democrazia, non implica insulti agli avversari, parlamentari che alzano la mano a comando, espulsioni da Pci degli anni duri, cooptazioni dei militanti meno brillanti e più obbedienti. Impone dialogo, ascolto, tolleranza, meno slogan più dibattito. Malgrado il diffuso populismo online, la Rete ci chiama a più, non meno, democrazia. Fa di Camera e Senato luoghi aperti, agorà, non li riduce a bivacco di manipoli telematici e ricevitoria di scontrini e turpiloqui.
In particolare il doppio standard di Casaleggio si riflette sul «programma». Di nuovo, è come se il fondatore di 5 Stelle vedesse sugli altri l'effetto magnetico del web e poi se ne ritenesse, per magia personale, esente. Chiede ai parlamentari di applicare senza dubbi «il programma» e propone addirittura di farli decadere se prendono le distanze. Ma un «programma» scritto nel 2007 andrebbe applicato tetragono nel 2008, dopo la crisi finanziaria? Un programma stilato nel 2000 varrebbe nel 2001 dopo l'11 Settembre? No. Oggi in America si cambia il modo di calcolare l'inflazione, usando Big Data online anziché le tradizionali rilevazioni statistiche, perché le settimane di ritardo del metodo antico danneggiano aziende, azioni delle Banche Centrali, previsioni di Wall Street davanti alla turbo-economia.
Casaleggio propone come modello il movimento Occupy Wall Street, nato nel 2011 grazie al moltiplicatore web, ma non si avvede che l'inanità di proposta e la mancanza di leader seri ne hanno presto svuotato la forza, riducendolo a presenza coreografica sui media, non politica. Il gemello di destra, Tea Party, funziona solo da tagliola per il povero Partito repubblicano, regalando ai democratici insulti e successi alle urne. Con la stessa frenesia con cui la Rete crea idoli li dissolve. Con programmi che non accettano compromessi mai e senza leader il web crea e distrugge. Marx l'aveva previsto poeticamente: «Tutto ciò che è solido si dissolve nell'aria». Un programma serio oggi deve adattarsi alla realtà cangiante a velocità biologica, con algoritmi frenetici. Non per opportunismo, per obiettività: guardate il mondo di sei mesi fa e pensate a Brasile, Turchia, elezioni italiane, la Fed di Bernanke che tira il freno.
Complimenti quindi a Casaleggio per la sua visione di politica digitale: ma non si illuda di vivere nel suo utopico Pianeta Gaia 2054, lui solo, con Grillo, immune dalla nuova realtà. M5S è, come tutti noi, sottoposto alla legge di trasparenza del web, legge dura.
@riotta
Gianni Riotta
26 giugno 2013 | 12:16
© RIPRODUZIONE RISERVATA
corriere.it
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: Grillo e Casaleggio smentiti da Tim Berners Lee
http://www.youtube.com/watch?v=caT96tmWdj0
Bocci del PD gli F35 sono elicotteri.
Se lo chiedo alla mia nipotina lo sa.E questo in parlamento cosa stà a fare?
Tutti qui nel forum lo sanno.Forse se lo deve far spiegare dalla moglie ministro PDL.
E poi parlano di quelli del M5S inesperti.Se questi sono esperti...................
Ciao
Paolo11
Bocci del PD gli F35 sono elicotteri.
Se lo chiedo alla mia nipotina lo sa.E questo in parlamento cosa stà a fare?
Tutti qui nel forum lo sanno.Forse se lo deve far spiegare dalla moglie ministro PDL.
E poi parlano di quelli del M5S inesperti.Se questi sono esperti...................
Ciao
Paolo11
-
- Messaggi: 694
- Iscritto il: 22/02/2012, 10:21
Re: Grillo e Casaleggio smentiti da Tim Berners Lee
La rete è vulnerabile ... per questo sarebbe intelligente affibiare la democrazia?
L'ennensimo attacco contro la Casaleggio & co. lo dimostra.
Ecco il comunicato:
Il Comunicato di Anonymous
Ciao Beppone, Casaleggio e carissimo SysAdmin.
A quanto pare il caveau non era blindato abbastanza e un pirata avido e sanguinario ha fatto irruzione!
Saccheggi e scorribande,ecco cioè che un pirata apprezza di più.
Non preoccupatevi eccessivamente però,questo particolare pirata non è alla ricerca di tesori e ricchezze...but just for some fuckin` lulz!
Per rallegrare questi giorni di lavoro abbiamo deciso di fare una visita al vostro Guru Informatico & sommo esperto di comunicazione nonchè eminenza grigia e burattinaio supremo, aka Mr.Gianroberto Casaleggio.
Sareste estremamente più popolari e benvoluti se la smetteste di dedicarvi unicamente a faide interne e a decidere chi è la persona non grata della settimana.State diventando il cancro che vi eravate ripromessi di eliminare.
Ma purtroppo come è noto “Il potere tende a corrompere e il potere assoluto corrompe assolutamente.”
Siamo venuti a ricordarvi che c’è sempre qualcuno che osserva il vostro operato.
Non come i pagliacci degli Hacker Del PD,che saranno stati molto probabilmente vostri ex colleghi non proprio soddisfatti del trattamento ricevuto.
We’re the real deal!
Come è solito dire Beppe:
LA RETE!!!!!
LA RETE!!!!!
Voi la rete non la meritate,incapaci!
Le maschere di Anon a voi servirebbero non per garantire l’anonimato ma per nascondervi dalla vergogna.
Le votazioni ed elezioni in rete,il megafono per tutti,il medium democratico per eccellenza Quirinarie,Il futuro é la rete...e vi fate pwnare così???Offrite anche servizi di IT Security...è uno scherzo?
It’s very very lulzy.
But...w00t w00t,we got r00t!
Un saluto speciale a Beppone, e soprattutto a chi doveva tenere la barca a galla, mr. Benzi, sono bastate due spingarde per ridurla ad un rottame galleggiante.
We do what we want cuz a Pirate is free!
#AntiSecITA #Anonops #Anonymous #FreeAnons #BenziNAiO #BenziAdminDiCondominio
L'ennensimo attacco contro la Casaleggio & co. lo dimostra.
Ecco il comunicato:
Il Comunicato di Anonymous
Ciao Beppone, Casaleggio e carissimo SysAdmin.
A quanto pare il caveau non era blindato abbastanza e un pirata avido e sanguinario ha fatto irruzione!
Saccheggi e scorribande,ecco cioè che un pirata apprezza di più.
Non preoccupatevi eccessivamente però,questo particolare pirata non è alla ricerca di tesori e ricchezze...but just for some fuckin` lulz!
Per rallegrare questi giorni di lavoro abbiamo deciso di fare una visita al vostro Guru Informatico & sommo esperto di comunicazione nonchè eminenza grigia e burattinaio supremo, aka Mr.Gianroberto Casaleggio.
Sareste estremamente più popolari e benvoluti se la smetteste di dedicarvi unicamente a faide interne e a decidere chi è la persona non grata della settimana.State diventando il cancro che vi eravate ripromessi di eliminare.
Ma purtroppo come è noto “Il potere tende a corrompere e il potere assoluto corrompe assolutamente.”
Siamo venuti a ricordarvi che c’è sempre qualcuno che osserva il vostro operato.
Non come i pagliacci degli Hacker Del PD,che saranno stati molto probabilmente vostri ex colleghi non proprio soddisfatti del trattamento ricevuto.
We’re the real deal!
Come è solito dire Beppe:
LA RETE!!!!!
LA RETE!!!!!
Voi la rete non la meritate,incapaci!
Le maschere di Anon a voi servirebbero non per garantire l’anonimato ma per nascondervi dalla vergogna.
Le votazioni ed elezioni in rete,il megafono per tutti,il medium democratico per eccellenza Quirinarie,Il futuro é la rete...e vi fate pwnare così???Offrite anche servizi di IT Security...è uno scherzo?
It’s very very lulzy.
But...w00t w00t,we got r00t!
Un saluto speciale a Beppone, e soprattutto a chi doveva tenere la barca a galla, mr. Benzi, sono bastate due spingarde per ridurla ad un rottame galleggiante.
We do what we want cuz a Pirate is free!
#AntiSecITA #Anonops #Anonymous #FreeAnons #BenziNAiO #BenziAdminDiCondominio
_____________________
«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
_____________________
«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
_____________________
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti