quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

02 luglio 2013

eNEWS 367

Torno con molto ritardo alle enews. Mi scuso. E prometto (minaccio?) di riprendere da martedì prossimo alla cadenza settimanale. Se, terrorizzati, volete cancellarvi potete usare la procedura automatica alla fine della mail oppure scrivendo a enews@matteorenzi.it. Se volete segnalare altri nomi, sempre a enews@matteorenzi.it.

http://www.matteorenzi.it/newsletter/enews367/

2 - Questioni nazionali
Ho pubblicato un libro (Oltre la Rottamazione, lo trovate - se proprio non avete niente di meglio da fare - anche qui), in cui provo a raccontare qualche curiosità sulla fase politica che abbiamo vissuto e soprattutto a proporre idee per il futuro. Sono grato a tutti quelli che mi stanno scrivendo (matteo@matteorenzi.it) idee, critiche, suggerimenti. Nel frattempo sembra che il principale problema del centrosinistra sia sapere se mi candido alla guida del PD o meno. Interessante notare come il Corriere della Sera, ad esempio, schieri due firme prestigiose e autorevoli sullo stesso argomento con opinioni antitetiche (qui le opinioni di Angelo Panebianco, qui le opinioni di Ernesto Galli della Loggia). Ho grande autostima, ma continuo a pensare che ci siano problemi un po' più seri del mio futuro. Specie in un momento come questo, in cui la politica ha il dovere di dare risposte concrete, nette, verificabili. Il PD deve affrontare i problemi degli italiani, non giocare con le alchimie delle regole (che peraltro ci sono già, basta applicarle!). Ho parlato di questo una sola volta, un mese fa: intervenendo all'iniziativa di Repubblica (qui il video integrale) ho chiesto al "traghettatore" Epifani di fissare la data del congresso (Guglielmo #fissaladata). Non ho ricevuto per il momento nessuna risposta, ma so che a Roma hanno fatto una commissione. Vorrà dire che noi aspetteremo la fine dei lavori. Tanto, come avrete visto dall'elenco precedente, qua c'è molto da lavorare. In privato tutti mi dicono: Matteo, stai buono, ti facciamo fare il candidato premier. Stai buono, che poi tocca a te. Insomma: un bambino bizzoso cui si promette la caramella se non piange. Signori, conosco il giochino: i capicorrente romani prediligono lo sport del tiro al piccione. E io sinceramente non ho molta voglia di fare il piccione. Ho l'impressione che non mi conoscano un granché. Io faccio una battaglia se voglio affermare un'idea, non se devo ambire ad una poltrona. La poltrona al massimo è strumentale alla realizzazione dell'idea, non è il contrario. Sogno un Partito Democratico che cambia per cambiare l'Italia. Per prenderla per mano e portarla nel domani. Il Partito Democratico che vorrei, chiunque ne sarà leader, è un partito aperto (#openpd), coraggioso, che accoglie le persone senza respingerle ai seggi, che ha il coraggio di andare controcorrente e contro le correnti. Io vorrei un PD capace di vincere. Il Pd delle correnti non riesce a vincere al massimo può partecipare. Credo che il futuro ci raggiungerà presto e che dobbiamo farci trovare pronti. Quello che faremo, sia che ci candidiamo sia che non ci candidiamo, lo faremo come sempre senza chiedere il permesso ai capicorrente. E senza perdere la freschezza e la serenità di chi crede che la parola leggerezza in politica sia un valore. Il quotidiano discutere delle regole, mentre in Italia la crisi occupazionale continua a mordere, è difficile da accettare per me che sono parte in causa, figuriamoci per un cittadino normale. Faccio un appello ai dirigenti del PD: non preoccupatevi delle mie mosse, datevi voi una mossa. C'è un Paese, fuori dalle nostre stanze, che aspetta parole di proposta, parole di speranza. Non perdiamo (anche) questa occasione, vi prego!


Pensierino della Sera. Qualche giorno fa ci ha lasciato Stefano Borgonovo. Quando ha giocato a calcio ci ha fatto sognare. Poi quando è stato costretto a combattere con la SLA, ha mostrato la sua dote migliore quella di essere un grande uomo. In questi anni, quando già comunicava solo con i suoi occhi, è venuto due volte a Firenze, una volta allo stadio Franchi nell'aprile 2010 per ricevere il fiorino d'oro e l'anno seguente a Palazzo Vecchio per presentare il suo libro. Un libro scritto con gli occhi, ma soprattutto con il cuore. Sono andato a trovarlo a casa sua e sono arrivato tardi. Mi sono scusato per il traffico. Mi ha risposto con la sua ironia: "Tranquillo, non mi sono mosso". Grazie Borgo-gol. Ti ricordiamo per quel gol alla Juve al 91'. Ti ricordiamo l'anno in cui con Baggio hai fatto sfracelli. Ma soprattutto ti ricordiamo per come sei stato straordinario nella battaglia contro la malattia e per la dignità. Se oggi malati di SLA meno famosi e le loro famiglie hanno uno stimolo in più per andare avanti lo devono a te, al tuo coraggio di mostrarti, alla tua voglia di non arrenderti. Un abbraccio a Chantal e a tutta la tua splendida famiglia.

Appuntamento a martedì, allora.
Un sorriso,
Matteo


PS: In Italia la spesa per l'istruzione dei nostri figli è rimasta identica a quella del 1995, una stagnazione quasi ventennale. Non lo dico io, lo dice l'Ocse nel suo ultimo rapporto. E il confronto con gli altri Paesi dell'area ci inchioda: in media negli Stati Ocse la spesa per istruzione primaria e secondaria nello stesso periodo è cresciuta del 62% per studente. Non fa notizia ma sono molto felice di presentare un bilancio di previsione in cui per l'ennesima volta cresce lo stanziamento di fondi per l'educazione. Anche questa è Firenze, la Firenze che investe sulle scuole e sugli asili. Non la Firenze descritta in questi giorni sui media.

PPS: Polemiche su Ponte Vecchio. Non è vero che abbiamo chiuso per la prima volta Ponte Vecchio. Era già stato chiuso, senza polemiche, per Lucio Dalla con Benvenuto Cellini o per la sfilata di Roberto Cavalli. Stavolta abbiamo coinvolto i top clients mondiali di Ferrari, potenziali investitori in città. E abbiamo fatto una scommessa di comunicazione sulla città. En passant, abbiamo anche recuperato circa 120mila euro, l'equivalente del taglio che abbiamo ricevuto sul capitolo delle vacanze per i bambini disabili. Io credo che chiudere tre ore Ponte Vecchio per questi motivi sia doveroso per un Sindaco. Lo rifarei, nonostante le polemiche. Voi che ne pensate?
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

http://www.ilpost.it/stefanomenichini/2 ... la-melina/
Renzi fa bene a ribellarsi alla melina
3 luglio 2013

Giocano col fuoco, al Nazareno. Solo che poi ci scottiamo tutti.
Il furibondo articolo di Giorgio Tonini che pubblichiamo su Europa e la nervosa newsletter di Matteo Renzi segnalano il raggiungimento del punto critico dentro al Pd.
Per una volta Renzi non ha un po’ ragione e un po’ torto.
Ha solo ragione.
Lasciamo perdere il fatto, evidente, che la sfuriata sia maturata a freddo dopo i segnali negativi arrivati dal mondo che per il sindaco di Firenze (ma non solo per lui) conta di più: i media mainstream. Ha avuto un peso, l’editoriale del Corriere della Sera nel quale si invitava Renzi a lasciar perdere la battaglia per la conquista di un partito irriformabile. Una volta digerita la faticosa prospettiva di dover passare dalla rifondazione del Pd per poter aspirare a cambiare l’Italia, Renzi soffre se gli si dice che si è ormai invischiato nei bizantinismi di Roma.
Non è difficile capire che cosa stia accadendo intorno al tema dei tempi e delle regole del congresso.
Divisi fra loro e incapaci di esprimere una candidatura forte e credibile per la leadership nel modo in cui essa venne intesa sia per Veltroni che per Franceschini e Bersani (cioè guida del partito e front-runner per il governo del paese), i pezzi sparsi del disciolto patto di sindacato bersaniano cercano di riproporre per il Pd un modello simile alla Dc più antica: per quanto si trattasse di un vero partito-stato, l’ossessione di impedire l’emergere di personalità troppo forti imponeva il bilanciamento fra chi andava a occupare il governo e chi rimaneva a gestire il partito.
Ex popolari (testimoni diretti dell’epoca) ed ex diessini (osservatori con invidia) pensano di ripristinare quel modello per limitare i danni dell’inevitabilità di Renzi, che continuano a ritenere alieno perché nel tempo (anche recente) hanno avuto prova della sua fondamentale irriducibilità alle alleanze (che può essere un limite, ma fin qui è stata la sua forza).
Accettiamo che Renzi ci faccia vincere le elezioni, ma se riusciamo a non fargli metter mano al partito possiamo sperare che prima o poi il fenomeno si depotenzi.
Il ricompattamento della sinistra, la necessità di tutelare il governo Letta, la distinzione fra le cariche: tutti argomenti in sé sensati ma alla fine fittizi, artificiosi, sollevati per prendere tempo e fare melina su primarie che hanno un solo vincitore designato.
Si pensi solo alla tesi secondo la quale in un sistema ormai non più bipolare non si potrà pretendere di avere il proprio segretario di partito come candidato alla guida del governo. Osservazione acuta, che però si preferì ignorare solo otto mesi fa, quando già si sapeva che il Pd pur vincendo avrebbe potuto governare allargando la coalizione oltre il centrosinistra. Eppure il candidato per palazzo Chigi rimase Bersani, riconfermato nel ruolo (dallo stesso famoso patto di sindacato) perfino dopo aver perduto le elezioni. Doppio standard?
Non c’è da stupirsi che poi Matteo perda la pazienza.
Amadeus

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da Amadeus »

ROMA - È un finale di battaglia: da una parte, bersaniani, dalemiani e giovani turchi che siglano la pace e fanno fronte comune contro Renzi, dall'altra il sindaco, le cui truppe si muovono ormai per la sua candidatura, a caccia di sottoscrizioni eccellenti, perché, come dice uno di loro, «adesso è il tempo che ognuno scopra il proprio gioco».
E poco importa se il suo, di gioco, Renzi non lo abbia ancora svelato: i movimenti strategici li ha già definiti, anche se continua a ripetere: «Non me l'ha ordinato il medico di fare il segretario». Ma i suoi veri intendimenti li ha spiegati ai fedelissimi: «Calma e gesso, sono tutti contro di me. D'Alema e Bersani hanno fatto la pace nel nome di Epifani di cui si fidano e usano la storia della stabilità di governo per darmi addosso. Ma io sostengo Letta, ci mancherebbe altro, penso solo che non si può congelare il Pd per le esigenze delle larghe intese, quasi fossero queste la proposta politica del nostro partito».

Insomma, Renzi sa bene che lo slittamento dei tempi del congresso e il mantenimento dello status quo, con Epifani alla guida del Pd, sono le armi che vogliono usare i suoi avversari interni. Come osserva Giorgio Tonini: «Adesso basta. Quando è troppo è troppo. Ma che vogliono ancora, dal Pd, questi mezzi capicorrente, vecchi-vecchi, giovani-vecchi? Adesso basta, lasciateci fare un congresso nei tempi e nei modi previsti dallo Statuto».

La macchina renziana è dunque partita, perché il sindaco sa che se si muove sarà difficile opporgli lo slittamento delle assise. È pronto a tutto, il primo cittadino di Firenze, persino a mediare sulla richiesta di far coincidere segretario e candidato premier, tanto, spiega ai suoi, «la leadership non si conquista per Statuto ma sul campo». Su un punto, però, Renzi non transige: l'elettorato delle primarie non si tocca. Già, perché un leader incoronato da milioni di elettori sarà inevitabilmente il candidato alla premiership. I suoi uomini stanno già preparando le firme per la candidatura. E chiederanno di schierarsi anche a chi renziano non è. Cinque nomi per tutti: Serracchiani, il presidente della provincia di Pesaro Matteo Ricci, Zingaretti, Fassino e il segretario regionale dell'Emilia Stefano Bonaccini.
Dall'altra parte della barricata si sta costituendo un'Union Sacrée contro il sindaco, anche se D'Alema la nega con uno sprezzante «è una cavolata». La grande alleanza anti-Renzi debutterà dopodomani nella riunione promossa dai bersaniani e allargata a dalemiani, giovani turchi e a quanti ci vorranno stare. Sarà presente anche Epifani, che dice: «Io sono un uomo di pace e raccomanderò l'unità». E il segretario con gli emissari del sindaco è stato più chiaro: «Spiegate a Matteo che può stare tranquillo, garantirò io che sia lui il nostro candidato premier». Ma Renzi non si fida: le assicurazioni se le prende da solo, ben sapendo che due ex margheritini come Franceschini e Letta potrebbero trovarsi in imbarazzo a sostenere un ex ds contro di lui.

D'Alema, che tramite Epifani, con cui ha colloqui frequenti, è tornato a ragionare con i bersaniani, ha capito che sarà difficile convincere il sindaco a rinunciare. E, da politico navigato qual è, si rende anche conto che lo slittamento del congresso rischia di diventare un boomerang.

Quindi è un'altra la strada da prendere. Perciò c'è un tentativo di far convergere i bersaniani, o almeno una parte di loro, su Cuperlo. Chiacchiere? No: lo rivela il vicedirettore di Europa Mario Lavia. Ma il problema è Bersani. Una fetta dei suoi ci starebbe, lui, però, fa ancora resistenza. Dunque, potrebbe essere un'altra la soluzione per stoppare Renzi. Quella di moltiplicare le candidature: Cuperlo, Fassina, Pittella, Civati, avanti tutti, per evitare che alle primarie per la segreteria il sindaco superi la soglia del 50 per cento. Meglio un segretario dimezzato che un segretario intero, se si chiama Renzi. E così il sindaco rischia di dover giocare la partita che non voleva, quella «io contro tutti», quella che gli ha fatto perdere le primarie la volta scorsa.

Maria Teresa Meli
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Si profila quindi un'altra volta un "Renzi contro tutti".

Sarebbe la conferma, piaccia o non, che è l'unica possibilità per tentare di cambiare questo partito.

I vari Fassina e Cuperlo, disponibili a quanto sembra a farsi pilotare da d'alemiani, bersaniani e vari altri "-ani", conferma che , tranne il debolissimo Civati, a sinistra non sorge niente di buono.
mariok

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da mariok »

Angela Mauro
Giornalista politica, L'Huffington Post

Il Pd secondo Matteo Renzi: good e bad company
Pubblicato: 04/07/2013 12:47

A giudicare dalle ultime mosse, sembrerebbe che il piano di Matteo Renzi di dividere il Pd in "good e bad company" stia riuscendo. I buoni: i renziani doc, ovviamente. E poi: Debora Serracchiani, Nicola Zingaretti, Matteo Ricci, Stefano Bonaccini, Piero Fassino e chissà magari anche il romano di area veltroniana Goffredo Bettini che ieri si è schierato con il sindaco. I cattivi: Pier Luigi Bersani, Stefano Fassina, Alfredo D'Attorre e quelli che parteciperanno alla riunione promossa dall'area 'Fare il Pd'. Dove ci saranno anche Massimo D'Alema, Guglielmo Epifani, Dario Franceschini, sempre tra i bad, insieme a Walter Veltroni ed Enrico Letta, anche se questi ultimi non saranno alla riunione al Nazareno.

Colpisce particolarmente il destino di Veltroni e D'Alema. Diversi eppure accomunati dalla stessa sorte, nell'era del tormentone Renzi. Come si sa, sono entrambi i rottamati per eccellenza, perché per colpa delle bordate renziane hanno scelto di non ricandidarsi in Parlamento. Ma entrambi hanno tentato di stabilire un ponte con il primo cittadino toscano. Che si è divincolato da tutt'e due: con Veltroni lo ha fatto già mesi fa, con D'Alema la cosa è più recente (leggi qui http://www.huffingtonpost.it/angela-mau ... 29482.html ). Il risultato è lampante: entrambi sono stati spinti verso quell'asse Letta-Franceschini-Bersani che tiene a guardia il governo. Renzi ha deciso di non stare con loro, ha scelto di tagliare i ponti che in questi mesi aveva voluto ricostruire con il partito, ha cambiato di nuovo, sicuro che sono loro a farci una brutta figura di fronte all'elettorato. Che so: tipo Fonzie che decide di non partecipare a un party perché lo ritiene di 'sfigati', sicuro che senza di lui la festa non riesce.

Ecco. L'ufficializzazione della candidatura alla segreteria ancora non c'è stata e chissà se mai ci sarà. Ma nel frattempo Renzi va avanti nell'opera iniziata con le primarie, continuata con la diffusione di dossier sui compensi nel Pd, mesi fa: anche in quel caso si parlò di "good e bad company Pd". La traccia resta questa. Per approdare a lidi nuovi, così dice il sindaco che vuole cambiare tutto. Good or bad, categorie decise sulla base di una scommessa. Della serie: la gente è con Fonzie e non con lo 'sfigato' Ralph Malph. Naturalmente questa è una semplificazione, sotto ci sono alcuni costrutti. Per dire: il renziano siciliano Davide Faraone cita sul suo blog degli esempi utili a inquadrare il progetto: "Nel Partito, se parla Susanna Camusso, la risposta alle sue parole è: 'ha ragione a prescindere'. Tra i giovani universitari che, speriamo, ben presto entreranno nel mondo del lavoro, la risposta più plausibile potrebbe essere: 'Camusso chi?'". E ancora: "Incomprensibile è l'idea di elezione di un segretario che svolga il compito affidato normalmente ad un responsabile organizzazione". Due frasi inequivocabili. Che piaccia o no, sembrerebbe questa la minestra della prossima fase politica, scelta dai 'buoni' anche per i 'cattivi'.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Barca: “Siamo come un condominio, si odiano tutti”
Il Pd non è innovatore, perché lì non c'è conflitto ma zizzania, e come fosse un condominio dove ci si odia”.
L’amministratore lo faccia qualcun altro.




Cose di casa Diccì -24


...................In hoc signo vinces

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D'Alema: Matteo fa la vittima

E' anche questo uno dei motivi per cui Renzi rappresenta molto bene il Berlusconi 2.0

Berlusconi è un maestro in certi passaggi fare la vittima.

"Io sono un perseguitato della magistratura. Nessuno al mondo è stato perseguitato quanto il sottoscritto !!!!!""


Già e i reati???

***

IL PARTITO DEMOCRATICO
Pd, riunione dei big senza Renzi
D'Alema: Matteo fa la vittima
A Roma l'incontro dei promotori del documento «Fare il Pd», l'ex premier: «Oggi non nasce nessun correntone»


«Non nasce nessun correntone, questa è un'idiozia, non so chi l'abbia scritta. Renzi? Credo che giochi un po' a fare la vittima. Secondo me sbaglia, dovrebbe essere qui». Massimo D'Alema non va per il sottile. E, a margine dell'iniziativa promossa al Partito democratico a Roma, nega che la riunione dei big del partito sia un'occasione per compattare un fronte anti-Renzi, criticando l'assenza del sindaco di Firenze. Anche Renzi è nella Capitale, ma per incontri in vista dell'elezione del nuovo presidente dell'Anci.


«FARE IL PD» - Pienone in sala per l'incontro dei promotori del documento «Fare il Pd». All'iniziativa organizzata dai bersaniani in vista del congresso, infatti, sono stati invitati esponenti di tutte le anime del partito. E in molti hanno accettato, salvo i renziani. Assenti, come previsto, solo i renziani. Tutti tranne uno, in realtà: in sala ma per sbaglio. È Giacomo D'Arrigo, già coordinatore dei giovani Anci. «Avevo lasciato la borsa al piano di sotto, poi ho visto tutta questa gente che saliva e mi sono accodato per curiosità: ma cosa c'è qui?», ha chiesto entrando nella sala riunioni al terzo piano della sede Pd. Appena il tempo di recuperare la borsa galeotta, capire dove era finito, e D'Arrigo ha girato i tacchi: «Sei testimone, sto andando via», ha puntualizzato al cronista lasciando la sala. Nessun parlamentare vicino al primo cittadino ha accolto la sollecitazione partita da Stefano Fassina, Alfredo D'Attorre e Maurizio Martina. Presenti invece, oltre a Pier Luigi Bersani, il segretario Guglielmo Epifani, Massimo D'Alema, Gianni Cuperlo, Anna Finocchiaro, Luigi Zanda, Cesare Damiano, Giovanni Legnini, Nico Sumpo, Davide Zoggia, Marco Meloni e Margherita Miotto.

Redazione Online
4 luglio 2013 | 18:27
© RIPRODUZIONE RISERVATA

http://www.corriere.it/cronache/13_lugl ... e012.shtml
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

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Vox populi


@ 04.07|18:21 Lettore_2607925
04.07|18:35 Lettore_2711875
Possono fare di peggio. Se dichiarano ineleggibile il cabarettista lui diventa un privato cittadino ed a quel punto per lui non vale più né par condicio né altro. Se poi lo invitano tutte le sere al TG5, ai talk. Durante le elezioni non essendo candidato e se sta attento a non pronunicare il nome del suo partito potrà fare quello che vuole... Ma sono dei geni questi, degli autentici geni.

D'Alema?..
04.07|18:35 Giggi.L
Uno dei peggiori personaggi sulla scena politica italiana: ogni volta che parla fa perdere voti al PD...

il meglio del meglio
04.07|18:33 giuseppeleuc
il meglio del meglio di quelli che hanno votato.....Berlusconi e tra loro anche il kamicaze bersani.

ancora parla D'Alema???
04.07|18:33 barbero giovannina
aiuto!! ma non sono bastate tutte le sconfitte al Sig. D'Alema? ancora Parla??? per favore mettetelo in barca e allontanatelo.... tenetelo tutta estate a bordo così non fa danni.....

PAURA DI VINCERE!!!!!
04.07|18:33 Giussano
Sono sempre stato di destra o centro destra, però visto gli energumeni che ci sono adesso, un voto per Matteo Renzi lo darei volentieri. Però, la sinistra continua a buttare via il biglietto vincente della lotteria. Che abbiano davvero paura di vincere, e poi di governare perchè sarebbe veramente difficile perdere le prossime elezioni con un asso in casa come Matteo Renzi. Vecchioni, sveglia, avete l'asso di briscola e lo buttate via, suvvia.

per Giussano
04.07|18:55 gabri461
Mi pare che la risposta te la sei data da solo, se uno che da sempre vota destra/centrodestra (nulla da eccepire in proposito) ora si riconosce in Renzi, come pensa che uno che ha sempre votato sinistra ci si possa riconoscere?? Perché vedi, se si trattava solo di vincere, io potevo votare Berlusconi! Ma se ,per vincere, devo votare Renzi...no , non ci sto!

RENZI, L'ULTIMO UNTO DEL SIGNORE
04.07|18:53 soccorsorosso
spera nella giubilazione divina senza passare dai congressi, insomma un berlusconide in sedicesimo

E' SINGOLARE
04.07|18:53 vb1945
l'avversione del PD al rinnovamento, allora è vero che è in mano al vecchio PCI

@frapema@hotmail.com
04.07|18:49 ROSSO140952
Naturalmente NESSUNO secondo Lei negli USA bada minimamente alle miserie cui stanno attaccati i "ridicoli" italiani e che Lei ha elencato. Questo vuol dire parlare chiaro!

fare PD ?
04.07|18:48 tpl948
forse era meglio chiamarlo : SALVARE IL POSTO e a remengo il partito!!!

D'alema&C
04.07|18:44 Clamano
per favore spariteeeeeee , ha fatto benissimo Renzi a non venire , lontano da questi dirigenti inefficenti

Renzi
04.07|18:44 Piero_04
un politico pieno di ambizioni e pretensivo che vuol bruciare il tempo ,D'Alema dovrebbe fare molti passi indietro e lasciare spazio alla nuove generazioni,ma se le nuove generazioni sono come Renzi questa sinistra è destinata a bruciarsi ,non si puo regalare alle destre alcune cose essenziali come il finanziamenti ai partiti sapendo che il 95% dei possibili finanziatori sono di destra,nelle altre nazioni ritornano sui loro passi e in italia Letta e Renzi ne fanno una bandiera.Troppo fumo che col tempo verrà ridimensionato dai media del suo avversario politico

@ 04.07|18:21 Lettore_2607925
04.07|18:35 Lettore_2711875
Possono fare di peggio. Se dichiarano ineleggibile il cabarettista lui diventa un privato cittadino ed a quel punto per lui non vale più né par condicio né altro. Se poi lo invitano tutte le sere al TG5, ai talk. Durante le elezioni non essendo candidato e se sta attento a non pronunicare il nome del suo partito potrà fare quello che vuole... Ma sono dei geni questi, degli autentici geni.

D'Alema?..
04.07|18:35 Giggi.L
Uno dei peggiori personaggi sulla scena politica italiana: ogni volta che parla fa perdere voti al PD...

il meglio del meglio
04.07|18:33 giuseppeleuc
il meglio del meglio di quelli che hanno votato.....Berlusconi e tra loro anche il kamicaze bersani.

ancora parla D'Alema???
04.07|18:33 barbero giovannina
aiuto!! ma non sono bastate tutte le sconfitte al Sig. D'Alema? ancora Parla??? per favore mettetelo in barca e allontanatelo.... tenetelo tutta estate a bordo così non fa danni.....

Ci si stanno impegnando parecchio...
04.07|18:33 Lettore_2711875
... per perdere anche le prosime elezioni... Si alleano con gli impresentabili, voteranno la Santanché, fanno fuori Renzi.

RINNOVAMENTO
04.07|18:33 francesco0301
E basta, non avete mai sentito parlare di ricambio? Quali nuove idee potete mai avere dopo tanti anni di militanza?

NESSUNA VITTIMA
04.07|18:33 ferdinandodiborbone
In quanto Matteo Renzi ha semplicemente ragione e la vittima sarebbe il PD. Errare humanum est perseverare autem diabolicum e stravolgendo le regole delle primarie, come fatto con quelle che condussero alla vittoria di Pier Luigi Bersani come candidato Premier si possono anche vincere le primarie ma perde il PD come hanno dimostrato i risultati delle ultime elezioni per Camera e Senato. Non si capisce per quale motivo non siano più valide, con tutte le regole -inclusa quella che il candidato premier è il segretario eletto alle primarie- le modalità seguite nelle primarie vinte da Bersani. Continuando sulla strada di primarie con regole scelte a convenienza si distruggerà il Partito e non credo sia questo il risultato che convenga ottenere.

PAURA DI VINCERE!!!!!
04.07|18:33 Giussano
Sono sempre stato di destra o centro destra, però visto gli energumeni che ci sono adesso, un voto per Matteo Renzi lo darei volentieri. Però, la sinistra continua a buttare via il biglietto vincente della lotteria. Che abbiano davvero paura di vincere, e poi di governare perchè sarebbe veramente difficile perdere le prossime elezioni con un asso in casa come Matteo Renzi. Vecchioni, sveglia, avete l'asso di briscola e lo buttate via, suvvia.

FORZA RENZI !!!
04.07|18:33 nettuzzo
I notabili del PD con d'alema in testa, prima di parlare devono fare nome e cognome dei 101 traditori che sono i più berlusconiani dei berlusconiani dichiarati del PDL. Senza questo chiarimento è solo Renzi che può salvare il PD

D'Alema è ancora lì...
04.07|18:31 UnNickValeLAltro
...col piffero che vi voto, traditori del popolo.

I big?
04.07|18:31 frapema@hotmail.com
Chiamare Big la cricca della vecchia dirigenza perdente e fallimentare è un'offesa per milioni di cittadini che votano e credono nel Partito Democratico, quello vero, all'americana,USA, quello che chiede voti su un progetto Paese e si impegna a realizzarlo. Cioè quello che non abbiamo mai avuto, perchè i "big" sono da sempre impegnati a gestire il loro potere: banche, cooperative, industrie di stato, assicurazioni, grandi opere, poltrone in ogni dove ecc.ecc. Il Partitodemocratico è per sua natura bipartitico, federale e presidenzialista. È per il trasferimento dalla rendita al lavoro produttivo di tutte quelle risorse sprecati dai parassiti. I Democratici sono per l'elezione diretta del capo dello stato che sia anche premier, per il limite dei due mandati, il federalismo previa profonda riforma dell'architettura dello stato. Tutti temi sconosciuti ai big.

D'ALEMA É DI INTRALCIO PER IL PD E PER IL PAESE !!!!!
04.07|18:31 limor
Si limiti ad andare in barca a vela!!!!!!

forse
04.07|18:29 bandiera
l'unico che non dovrebbe essere li è proprio D'Alema. Siete proprio una casta!!


Signor D'Alema non si creda Dio sceso in terra lei è un megaolmane e vale molto poco!
04.07|18:21 ermannozaff
E lo ha dimostrato ampiamente in tutti questi anni dove il suo partito nel quale lei era uno dei big è andando via via perdendo consensi. La svolta che doveva portare il PCI ad un partito democratico si è vista solo nel suo tenore di vita, sproporzionato alle idee che quel partito aveva nelle origini. Quindi si dia una regolata e se ne stia fuori dal potere perché dei suoi consigli gli Italiani ONESTI ne fanno a meno.

C'era anche D'Alema?
04.07|18:21 Lettore_2607925
Bel raduno,ha spiegato come si fà a lasciare il 45% dei media televisivi all'avversario con possibilità di voto su un altro 45%?. Maestro.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Barca: “Siamo come un condominio, si odiano tutti”
Il Pd non è innovatore, perché lì non c'è conflitto ma zizzania, e come fosse un condominio dove ci si odia”.
L’amministratore lo faccia qualcun altro.




Cose di casa Diccì -25


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La vox populi del Corriere.it rappresenta fedelmente la conclusione a cui è arrivato Fabrizio Barca girando per l’Italia e ascoltando direttamente la base elettorale del Pd:

Barca: “Siamo come un condominio, si odiano tutti”
Il Pd non è innovatore, perché lì non c'è conflitto ma zizzania, e come fosse un condominio dove ci si odia”.
L’amministratore lo faccia qualcun altro.



Il Pd nasce da un inganno di fondo progettato da D’Alema e assecondato dai notabili della Margherita.

E’ completamente falsa l’idealità che gli attribuiscono tutti i signori della casta, perché non è mai esistita.

Gli elettori dei due partiti sono stati ingannati, ma nello stesso tempo ci hanno messo tutto l’impegno per farsi ingannare. La responsabilità è anche loro. Perché in queste cose bisogna essere in due. Due soggetti in questo caso.

Il Pd è stato fondato il 14 ottobre 2007 e sei mesi dopo era già fallito.

Basta avere la volontà di andarsi a rileggere cosa dicevano le cronache dell’epoca, se qualcuno se ne fosse scordato.

Non hai mai avuto un’identità, un programma, una finalità di inizio e di arrivo.

Alla casta piddina non gliene fregava niente. Bastava avere i voti per tentare di competere alla gestione del potere.

A loro interessava solo questo.

Al momento del voto costringevano i più disgustati a votare comunque Pd per evitare che vincesse l’orco nero di Hardcore.

Il Pd è tutto qui un’oligarchia orgiastica del potere e tutto il resto poteva andare a Ramengo.

Quanto registrato da Fabrizio Barca e da Marianna Madia è il risultato naturale di quella scellerata politica della sola gestione del potere.

E’ evidente la scarsa intelligenza politica degli ex Pci e degli ex Dc che non sono stati capaci neppure di copiare la vecchia Dc.

I vecchi Dc erano decisamente più intelligenti di questi avventurieri della politica.

Non hanno mai perso di vista le esigenze popolari, se non negli ultimi tempi del craxismo imperante.

Questi invece se ne strabattono, copiando interamente il sistema berlusconiano.

Gli elettori sono tutti scemi.

O meglio, le indicazioni impartite a suoi nel lontano 1994.

“Dovete parlare agli elettori come se fossero dei ragazzi della terza media e non troppo intelligenti”.

Ha funzionato per Berlusconi che dura da quasi vent’anni, ma ha funzionato anche per gli elettori di Cs che si sono bevuti di tutto e di più.

Lo ha capito molto bene Romano Prodi che ha detto basta non ritirando più la tessera.

In fondo, tutto parte da lui anche se è degenerato solo due anni dopo.

Non esiste che il fondatore non ritiri la tessera.

Lo si fa solo quando si ha la certezza che non c’è più niente da fare.

Prodi non avrebbe mai immaginato che gli ex Pci diventassero tutti dei democristianoni.

Sono chiarificatori questi due commenti del Corriere.it:

PAURA DI VINCERE!!!!!
04.07|18:33 Giussano
Sono sempre stato di destra o centro destra, però visto gli energumeni che ci sono adesso, un voto per Matteo Renzi lo darei volentieri. Però, la sinistra continua a buttare via il biglietto vincente della lotteria. Che abbiano davvero paura di vincere, e poi di governare perchè sarebbe veramente difficile perdere le prossime elezioni con un asso in casa come Matteo Renzi. Vecchioni, sveglia, avete l'asso di briscola e lo buttate via, suvvia.

per Giussano
04.07|18:55 gabri461
Mi pare che la risposta te la sei data da solo, se uno che da sempre vota destra/centrodestra (nulla da eccepire in proposito) ora si riconosce in Renzi, come pensa che uno che ha sempre votato sinistra ci si possa riconoscere?? Perché vedi, se si trattava solo di vincere, io potevo votare Berlusconi! Ma se ,per vincere, devo votare Renzi...no , non ci sto!



Sostanzialmente è quanto afferma Cacciari:


Il Pd? Col caXXo che è nato.


E allora, il dibattito che è in corso è assurdo?

Certo, ma non può che essere così.

Non ne escono, non ne possono uscire”.

**

Bisogna capire se si sfasciano prima o dopo.

Nel Pd ci sono culture - anche antropologicamente parlando - che non possono convivere, come i Renzi e gli Epifani, gli ex Dc e gli ex Pci.

Non è solo lotta per il potere, ma anche una battaglia di prospettiva.

***

Ma non si dividono per via della ragione per cui si sono messi insieme:

Ognuno cerca di salvare il culo a se stesso.


I Ds di Fassino - D’Alema si salvano il kulen nel 2006 grazie alla presenza di Prodi, ma raggiungono il minimo storico del maggior partito della sinistra. 17,2 %.

Da cui l’esigenza dalemiana di sommare partiti per sopravvivere.

Nasce nel modo sbagliato un anno dopo il Pd.

Non possono coesistere alla base le due culture Dc e Ds. Ci hanno tentato ma hanno fallito.

L’unico che poteva riuscirci era Prodi ma l’hanno fatto fuori subito

Adesso più che mai tirano a campare secondo quanto afferma Cacciari.

Ognuno cerca di salvare il culo a se stesso.

Queste scelte hanno portato allo sfascio il Paese.

Questi sono sfascisti assieme ai loro amici delle larghe distese.

E la soluzione non è neppure Renzi, perché Renzi è un grosso bluff.

La valutazione fatta su Bersani un po’ di giorni fa, vale anche per Renzi.

Non è all’altezza di governare una situazione come questa. Una situazione che farebbe tremare i polsi al duo De Gasperi – Einaudi.

E Renzi sta a De Gasperi 1/100. E’ un centesimo di De Gasperi.

E’ un dramma nazionale???

Certamente SI.

Sono due anni che ci troviamo in un vuoto politico totale dove i partiti sono falliti tutti quanti e non esiste via di scampo.

Tanto che tocca a Napolitano governare per interposta persona, ed anche lui come governante vale ben poco.

Sovvertendo e buttando al macero la Costituzione, lui che dovrebbe essere il guardiano numero uno.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

La lontananza.
Cassintegrati, precari, disoccupati, esodati, somministrati, partite Iva alla fame, pensionati al minimo, studenti senza futuro, gay e immigrati senza diritti, vecchiette in coda al discount, mamme in lista d’attesa per l’asilo e panettieri a cui la banca ha appena tolto il fido.
Sono certo che si alzano al mattino e la prima cosa che si chiedono è se il candidato premier del Pd dev’essere il segretario oppure se le due posizioni debbano restare distinte.
Da PIOVONO RANE di Alessandro Gilioli.




Cose di casa Diccì -26


...................In hoc signo vinces

Immagine-Immagine


Pd, la nomenklatura contro Renzi. Lui: “Mi candido senza chiedere permesso”
Le correnti democratiche si incontrano a Roma, ma i renziani non ci sono. D'Alema: "Gioca a fare la vittima". Appello di Bersani all'unità. Lo scontro però è aperto. Fassina: "Vittimismo per fare marketing". I parlamentari vicini al sindaco: "E' guerra"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 4 luglio 2013Commenti (292)


Tutti a negare: “Non ci siamo riuniti contro di lui”, “Nessuna santa alleanza“, “Non è un incontro anti-Renzi“. In effetti Matteo Renzi è andato a Roma. Ma non per partecipare all’iniziativa del Pd promossa dai bersaniani che ha visto riuniti tutti i dirigenti più influenti all’interno del partito in vista del congresso: Pierluigi Bersani, Guglielmo Epifani, Dario Franceschini, Massimo D’Alema, ma anche il candidato alla segreteria Gianni Cuperlo, Stefano Fassina e i ministri Flavio Zanonato e Maria Chiara Carrozza (molto vicina al presidente del Consiglio Enrico Letta). Nomi che significano correnti, correnti che portano a pacchetti di voti. Un incontro che ha fatto pensare a un “tutti contro uno”: un accerchiamento che Renzi aveva già denunciato non più tardi di due giorni fa con la metafora del “tiro al piccione”. Il sindaco di Firenze era invitato al confronto, ma a Roma si è visto solo per alcuni incontri in previsione dell’elezione del nuovo presidente dell’Anci.

Ormai è scontro aperto. Renzi reagisce, quando la riunione di via del Nazareno è terminata: “Non debbo chiedere il premesso a Massimo D’Alema per candidarmi. Il Pd piuttosto si dia una mossa e la smetta di seguire le mie mosse. Si dessero loro una mossa” dice al Tg5. Il riferimento è alle parole di alcuni giorni fa quando l’ex presidente del Consiglio aveva detto che Renzi aveva sempre detto di voler guidare la coalizione di centrosinistra: “Quindi aspetti le primarie e ci permetta di eleggere il segretario”. D’Alema aveva parlato anche in giornata: “Non nasce nessun correntone. Questa è un’idiozia, non so chi l’abbia scritta. Renzi? Credo che giochi un po’ a fare la vittima. Secondo me sbaglia, dovrebbe essere qui”. Concetto ribadito oggi sul Messaggero dal segretario del Partito Democratico Guglielmo Epifani: “La caccia non mi piace e dunque non partecipo ad alcun tiro al piccione. Non esiste alcuna Santa Alleanza contro Matteo Renzi e confermo che faremo il congresso entro l’anno”.

Ma il sindaco di Firenze replica e bisogna leggere tra le righe: “Basta con le correnti. Vedo che oggi si è riunita una corrente del Pd, cosa del tutto legittima ma sarebbe meglio invece di studiare le mosse di Renzi si dessero loro una mossa. Vedo che ormai si rinvia tutto: l’Iva, l’Imu, gli F35 e anche l’elezione della Santanchè. Spero che si sia a breve una data del congresso”. Renzi parla di una corrente sola, dando per implicito che si tratta, appunto, di un “correntone”: tutti uniti contro di lui.

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Pd, la nomenklatura contro Renzi. Lui: “Mi candido senza chiedere permesso”
Le correnti democratiche si incontrano a Roma, ma i renziani non ci sono. D'Alema: "Gioca a fare la vittima". Appello di Bersani all'unità. Lo scontro però è aperto. Fassina: "Vittimismo per fare marketing". I parlamentari vicini al sindaco: "E' guerra"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 4 luglio 2013Commenti (292)
Pd, la nomenklatura contro Renzi. Lui: “Mi candido senza chiedere permesso”
Più informazioni su: Dario Franceschini, Matteo Renzi, PD, Pier Luigi Bersani, Stefano Fassina.

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Tutti a negare: “Non ci siamo riuniti contro di lui”, “Nessuna santa alleanza“, “Non è un incontro anti-Renzi“. In effetti Matteo Renzi è andato a Roma. Ma non per partecipare all’iniziativa del Pd promossa dai bersaniani che ha visto riuniti tutti i dirigenti più influenti all’interno del partito in vista del congresso: Pierluigi Bersani, Guglielmo Epifani, Dario Franceschini, Massimo D’Alema, ma anche il candidato alla segreteria Gianni Cuperlo, Stefano Fassina e i ministri Flavio Zanonato e Maria Chiara Carrozza (molto vicina al presidente del Consiglio Enrico Letta). Nomi che significano correnti, correnti che portano a pacchetti di voti. Un incontro che ha fatto pensare a un “tutti contro uno”: un accerchiamento che Renzi aveva già denunciato non più tardi di due giorni fa con la metafora del “tiro al piccione”. Il sindaco di Firenze era invitato al confronto, ma a Roma si è visto solo per alcuni incontri in previsione dell’elezione del nuovo presidente dell’Anci.

Ormai è scontro aperto. Renzi reagisce, quando la riunione di via del Nazareno è terminata: “Non debbo chiedere il premesso a Massimo D’Alema per candidarmi. Il Pd piuttosto si dia una mossa e la smetta di seguire le mie mosse. Si dessero loro una mossa” dice al Tg5. Il riferimento è alle parole di alcuni giorni fa quando l’ex presidente del Consiglio aveva detto che Renzi aveva sempre detto di voler guidare la coalizione di centrosinistra: “Quindi aspetti le primarie e ci permetta di eleggere il segretario”. D’Alema aveva parlato anche in giornata: “Non nasce nessun correntone. Questa è un’idiozia, non so chi l’abbia scritta. Renzi? Credo che giochi un po’ a fare la vittima. Secondo me sbaglia, dovrebbe essere qui”. Concetto ribadito oggi sul Messaggero dal segretario del Partito Democratico Guglielmo Epifani: “La caccia non mi piace e dunque non partecipo ad alcun tiro al piccione. Non esiste alcuna Santa Alleanza contro Matteo Renzi e confermo che faremo il congresso entro l’anno”.

Ma il sindaco di Firenze replica e bisogna leggere tra le righe: “Basta con le correnti. Vedo che oggi si è riunita una corrente del Pd, cosa del tutto legittima ma sarebbe meglio invece di studiare le mosse di Renzi si dessero loro una mossa. Vedo che ormai si rinvia tutto: l’Iva, l’Imu, gli F35 e anche l’elezione della Santanchè. Spero che si sia a breve una data del congresso”. Renzi parla di una corrente sola, dando per implicito che si tratta, appunto, di un “correntone”: tutti uniti contro di lui.


L’appello all’unità di Bersani
In precedenza aveva cercato di mettere pace l’ex segretario Bersani: “Possiamo essere utili al partito e all’Italia se definiamo l’ordine del giorno del congresso. In questa fase preliminare dobbiamo confrontarci senza bandierine, tutti nessuno escluso. Nessuno può chiamarsi fuori se vuole far parte della comunità e della squadra”. Un appello all’unità perché “se il congresso sarà quello che appare ora sui giornali sarebbe un disastro e la gente ci manderebbe a sbattere”. ”Il Paese – afferma Bersani – ha problemi seri e noi dobbiamo avere una narrazione su cosa sta succedendo in Italia e nel mondo perché la fase è incerta e carica di nuvole”. Per questo, prima di discutere dei candidati “dobbiamo tirarci su un po’ e far discutere la nostra gente. Al congresso dobbiamo provare a rispondere sul perché in Italia non si riescono a fare le riforme che servono e perché il governo del cambiamento rimane un orizzonte ma non è realtà”. Bersani, però, punta il dito contro un partito che si fermi solo ad ammirare il proprio leader: “Se continuiamo a fare i congressi per cercare un candidato, quando troviamo il partito? – dice l’ex segretario democratico – I candidati vanno tutti bene ma i leader sono pro tempore, espressione di una formazione politica permanente o pensiamo a un partito protesi, un partito salmeria, un partito bad company?”

.Franceschini: “Bisogna coinvolgere il sindaco”
Si mette al fianco di Renzi Dario Franceschini. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento spiega che “non c’è alcuna alleanza contro qualcuno, tantomeno Renzi. Serve un coinvolgimento di Renzi e spero che nei prossimi giorni ci sia un incontro tra lui ed Epifani perché spieghi non con interviste o retroscena che cosa lui immagina per un percorso condiviso. Dal 1996 lo sport è stato logorare il leader del momento, ma questo non va fatto con Renzi che è una risorsa, ma deve esserci una gerarchia: prima il Paese poi il partito e poi la persona”. Quanto alla divisione tra ruolo del segretario e quella di candidato premier, “può darsi – sostiene Franceschini – che il segretario diventi premier ma quando hai meno del 30% dei voti la questione più complessa è un segretario con le responsabilità che ha non è proprio avvantaggiato”. Il ministro ha messo in guardia sull’importanza del congresso del Pd perché “quello che facciamo noi condizionerà anche gli altri”. Aggiungendo che la sfida del congresso è il riformismo perché “dal 1995 siamo riusciti in tutti i tentativi anche nobili come l’Ulivo perché c’era il collante formidabile di Berlusconi. Ora o noi troviamo un collante diverso o non si sta insieme”.

All’attacco di Renzi
Se da una parte tutti si schermiscono spiegando che l’incontro di oggi non è nato in funzione di sinergia contro l’ascesa alla segreteria dell’ex rottamatore, dall’altra qualche freccia avvelenata viene comunque scoccata. A partire dal viceministro (e Giovane Turco) Stefano Fassina che in un’intervista al Manifesto spiega: “Io lavoro a costruire una proposta per un Pd adeguato ai problemi radicali che abbiamo di fronte oggi – dice – Tutti dovremmo fare così, anche chi usa il vittimismo come marketing congressuale. Scriva sul suo blog le regole che vorrebbe e la data del congresso. Noi ubbidiamo. Poi però cominciamo a parlare di lavoro e di Europa”. All’incontro, però, sembra avere toni più concilianti: “Fidiamoci tra di noi altrimenti è difficile stare insieme – afferma – Nessuno vuole fregare qualcun altro e abbiamo eletto un segretario che rappresenta tutti. Se poi ci sono proposte oscene si solleverà il problema alla commissione Congresso che rappresenta tutti ma dobbiamo parlare di più del Paese altrimenti siamo un ceto autoreferenziale incomprensibile per la gente”.

I parlamentari renziani: “Tendenza Tafazzi che sarà archiviata”
Ma la polemica non si placa facilmente. I parlamentari di fede renziana Laura Cantini e Mario Morgoni leggono nell’incontro di Roma un modo per “disfare il Pd”, parafrasando lo slogan sotto al quale è stata programmata la riunione di oggi. “Per fortuna nel Pd la tendenza ‘Tafazzi’ sta per essere archiviata – scrivono – I sondaggi ogni giorno fotografano la grande popolarità di Matteo Renzi continuare una ‘guerra’ impostata sul livore, non sarebbe solo drammatico, sarebbe ridicolo. Conosciamo bene la vita del partito e dei suoi circoli, sappiamo che c’è la voglia di guardare avanti e non indietro, di aggregare e non di dividere. La candidatura del sindaco di Firenze è ciò di cui abbiamo bisogno per tornare a sintonizzarci sulle esigenze del paese reale”. Quasi crudele il commento di altri due senatori, Stefano Collina e Isabella De Monte: “Parafrasando Pietro Nenni, si potrebbe dire ‘sala piena, urne vuote’. A chi, come Alfredo Reichlin evoca una scissione, rispondiamo che questo non è il modo migliore per iniziare un dibattito e soprattutto per parlare al Paese”. “Dibattito e documento sono ancorati al passato, e si limitano a guardare solo dentro il partito – aggiungono i due parlamentari – il problema che ha il Pd è invece quello di aprirsi e di intercettare le aspettative del Paese. La proposta di Matteo Renzi coinvolge tutto il partito ma è rivolta all’esterno, solo così possiamo tornare a vincere le elezioni”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07 ... so/646231/
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Vox populi



claude47 8 minutes ago
Non sono un suo estimatore ma a questo punto ha ragione troppi clan e lobby nel PD attuale ,bravo scendi in campo e fai piazza pulita .......via tutti gli over 60 puzzano alla testa .....................sono la rovina della sinistra Renzi fai alla svelta perchè tra poco si va al voto e vincerà di nuovo quello che ha distrutto il paese

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Marco Adriano 6 minutes ago in risposta a claude47
quella di renzy confindustriale non è una lobby?

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groverrr 15 minutes ago
ancora a votare questi state?!?

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GRIFO 2 seconds ago in risposta a groverrr
No adesso votiamo quelli d gruppo misto

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Mathias77 16 minutes ago
''Salve, sono Silvatteo Renzusconi, il sindaco di Firenze a tempo perso. Sono il futuro del PD, sono il futuro del Paese, sono giovane, sono bello, sono magro, sudo ma mi cambio spesso la camicia, sono amico di chi ci capisce. Io li rottamerò tutti e se diventerò premier non sentirete più il bisogno di Berlusconi. Abolirò il Senato e lo sostituirò con un grande box pieno di giochi, dove si riuniranno gli onorevoli under 10.
La Camera sarà sostituita dalla Cameretta, con i banchi a castello e i vasini da notte per soddisfare i bisogni più impellenti anche in pieno giorno.
Sostituirò le auto blu con i girelli bianchi!'' ;-)

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Gen_Desaix 19 minutes ago
Deh, ih come fa il Renzi ad ambire alla fiducia degli Italiani quando non ha la fiducia di chi lo conosce bene: il suo Partito? Troppo attaccabrighe e inconcludenti questi fiorentini. Mangiano troppa carne e diventano aggressivi.

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fabiox 10 minutes ago in risposta a Gen_Desaix
, vota sempre il filo berlusca, sono meno attacca brighe .

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Francesco Mazzucco 6 minutes ago in risposta a fabiox
perchè renzi non lo è? l'avido renzi è ambizioso, vuole essere lui ai vertici, il suo obbiettivo è sostituirsi ai leader ma non certo quello di riformare il partito, che è e sarà sempre di berlusconi

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Anchìo-Santo 25 minutes ago
...ma cogita..
...o fagocida..

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carlinojr 25 minutes ago
...eh eh, questi della vecchia scuola del parito comunista sono grandi maestri nell'arte di lanciarsi i coltelli alle spalle, gente ambigua, che trama nell'ombra!

Povero ronzie, mentre lui gioca a fare lo statista vestito da "fonzie" i radical-chic gli stanno scavando la fossa! Che brutto odore di crisantemi!

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MaxRock13 25 minutes ago
Che eroe !
Un'altra manovretta per dargli più visibilità possibile !
POVERACCI !!!

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fabiox 25 minutes ago
Sono uno di quelli che vota e votera sempre Grillo , fino a tradimento accertato , cosa che non succedera , detto questo , se Renzi fosse stato al posto di gargamella o di questo signore filo berlusconiano , sicuramente tutto questo casino non aveva modo di esistere, " credo...." , . Forse il nuovo presidente era Rodota e forse parecchia gente spariva per ovvie ragioni, e forse , se lui , il Renzi faceva questo li spaventava , ora va sicuro , sa che ci sono molte persone che lo voterebbero, sicuro come domani è giorno, e loro , i vecchi- giovani sentono l'odore del cambiamento ,e prima di sentirlo da vicino, cercano di aprire le finestre, spero per voi ,che il Renzi porti la stessa speranza che porta a me Grillo. O no???

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Anchìo-Santo 31 minutes ago
...l'Arno straripa di renziani..
...ma per ora è sotto il livello di guardia
...la piena non è prevista per ora..

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Ramirez 31 minutes ago
Prove tecniche di secessione

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Roma48 31 minutes ago
Signor sindaco io non sarei troppo ottimista, e se va male?

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rocco 33 minutes ago
ho la piccola impressione che il PD si divide
finalmente
ormai rensi si è fatto fuori da solo, ha tutti contro

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Vai 34 minutes ago
Che partito di ridicoli arrivisti!!

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Mathias77 34 minutes ago
Matteo Renzi? Semplicemente un grande bluff, un D'Alema senza baffi, un Berlusconi 2.0, un democristiano, un pallone gonfiato sostenuto da poteri forti, un uomo che proviene dall'ambiente in cui è nata la filosofia degli inciuci elettorali, dei compromessi e delle politiche dei due e tre forni. Insomma, è il vecchio che avanza paludato da nuovo.

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Anchìo-Santo 39 minutes ago
...per candidarsi non bisogna chiedere il permesso a nessuno
...la scuola berlusconiana insegna come vincere facile
...ma non credo sarai all'altezza..

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Oronzo Conte 41 minutes ago
Renzi provo io a capire per te. D'Alema no ti vuole, la Bindi anche, Epifani non si pronuncia e la Serracchiani inizia a dubitare. Qundi il PD-L non ti vuole. Ora, o rimani a Firenze a fare il buon primo cittadino oppure la tua carriera politica finisce tra un programma e l'altro a Mediaset. Scegli.

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accitua 43 minutes ago
Consiglio al bischero Toscano
di andare ad Arcore per una ultima cena....
poi chieda il permesso al Nano......

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aigor1 47 minutes ago
Pd, fai una cosa almeno per i tuoi elettori, vota l'ineleggibilità del berlusca

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Rosa Assante 44 minutes ago in risposta a aigor1
Questi sono votati all'estinzione !

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Anchìo-Santo 44 minutes ago in risposta a aigor1
...certo la fantasia non ti manca..

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pinch3 48 minutes ago
Renzi? Un pallone gonfiato con il gas soporifero dell'informazione pettegola e scandalistica nostrana

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Borgia 50 minutes ago
D'Alema lo ha coccolato troppo,da bambino,ora si ritrova con un nipote viziato

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Francesca Fncvrr 53 minutes ago
D'alema! nel pd hanno le ginocchia usurate!

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liszt 54 minutes ago
Fraceshini ha fatto la foto migliore della situazione PD.
Berlusconi è un "collante formidabile" per la loro unità.

Ma io Berlusconi lo vedo ancora lì dopo 20 anni, quindi anche tuti uniti non ce la fate.

Ed è normale perché se lo abbattete non avete più collante, e infatti adesso che solo un po' si è indebolito vi siete abbastanza disuniti,direi.

La missione del PD è quella di abbattere un nemico, che però lo tiene in vita.

Quindi PD sta principalmente per ParaDosso.E si vede.

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EquaItalia 54 minutes ago
Vabbè, ora sto renzi ha rotto.
Le cose si fanno se si hanno i voti, non battendo i piedi come bambini capricciosi.
Lui per ora i voti non li ha avuti; allora cosa rompe? Tutti i giorni a fare i capricci.

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Francesca Fncvrr 54 minutes ago
PD? Solo un concentrato di I P O C R I S I A

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Farinata 55 minutes ago
piccoli berlusconi crescono

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Simone Monti 59 minutes ago
Renzi o non Renzi, D'Alema se NE DEVE ANDARE! Aveva detto che si faceva da parte, ma è sempre lì a tramare, lui che è il maggiore responsabile dell'affondamento della sx in questi ultimi 20 anni, delle perdite del PD, delle continue risurrezioni di Berlusconi, della perenne esistenza del conflitto d'interesse

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Farinata 54 minutes ago in risposta a Simone Monti
ha ragionissima, ma renzi è uguale, solo piu' giovane

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cesco 59 minutes ago
Ma renzy fa parte del pd?
Se si nn vedo perchè non andare alle riunioni.
Massì facciamo come La Russa con fratelli d'italia.
Scissione osmotica, tutti contenti, elettori compresi.

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pyro 56 minutes ago in risposta a cesco
é più probabile che segua l'esempio di rutelli.

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Angelo Today 09:27 PM
Hai chiesto il permesso a papà Silvio?

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lucianore Today 09:27 PM
con 101 scheletri nell'armadio ne vedremo delle belle

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JEN Today 09:27 PM
Il direttorio PDno è talmente penoso e avariato da rendere simpatico Renzi ed auspicabile una sua candidatura.

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sab Today 09:27 PM
Renzi, davvero, tu e il tuo partito fate nascere una infinita PENA.

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Elio La Chiesa Today 09:24 PM
Il PD più che a un bivio si ritrova in una ambigua confusione politica dovuta alle sue varie e contrapposte fazioni.
Dove Renzi tenta di inserirsi attivamente con i luccicanti metodi berlusconiani.
Mentre la vecchia e divisa nomenclatura arranca malamente e si chiude a riccio, per tutelare se stessa, pur continuando la guerra tra le agguerrite fazioni.
Il PD è un partito superato, vecchio nei metodi e nelle elaborazioni politiche, e incapace di rappresentare sia i ceti popolari che la devastante situazione economica.
E Renzi non è in nessun modo un autentico rinnovamento, è esclusivamente uno scaltro imbonitore, un chiacchierone alla Berlusconi.

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