Come se ne viene fuori ?
Re: Come se ne viene fuori ?
ti sei scordato Alfano che ha detto " qualche testa cadrà"
( peraltro prima bisognerebbe trovarla )
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Re: Come se ne viene fuori ?
Amadeus ha scritto:ti sei scordato Alfano che ha detto " qualche testa cadrà"
( peraltro prima bisognerebbe trovarla )
Più tardi, quando sarà disponibile in rete la replica della puntata odierna di Agorà, ti manderò l'SMS - 2.
Si tratta di una puntata molto interessante sotto il profilo dello studio psico sociologico del transitorio di decomposizione sociale della società italiana.
In qualche spezzone si possono vedere le dichiarazioni identiche a quelle di Al Fano pronunciate da Enricoletto, riprese dalla stampa quotidiana
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Re: Come se ne viene fuori ?
E' molto grande la distanza tra il mio progetto di un centrosinistra di governo capace di convincere gli italiani che vincere si può e l’attuale disastro.
Romano Prodi
Come inizia una guerra civile – 337
La cruna dell’ago – 302
La danza macabra dei nanetti continua senza sosta – 302
La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 282
Cronaca di un affondamento annunciato - 282
In mezzo alla tempesta - 221
Romanzo criminale - 44
La guerra civile simulata sta sfociando in qualcosa di diverso. Qualcosa si sta rompendo - 12
(Marc Lazar – Ballarò, 09/07/2013)
Venti di guerra
Il caso "Orango" tiene banco anche all'inizio di un'altra settimana difficile all'insegna della decomposizione sociale.
L'anonima "Alcolisti padani" rilancia.
**
IL CASO
Calderoli-Kyenge, Letta: «Maroni chiuda questa pagina o sarà scontro totale»
Salvini attacca il Colle «Taci che è meglio», il Pd chiede le dimissioni per «manifesta irresponsabilità»
«Quello che sta succedendo è un'altra pagina vergognosa nel nostro paese su questi temi, l'Italia oggi è presente sulla stampa estera per questa vicenda: è una vergogna che fa male all'Italia». Dure e dirette le parole del premier Enrico Letta che cerca di mettere un punto a una vicenda che sta mettendo in imbarazzo l'Italia davanti agli altri paesi. «Faccio appello a Maroni - ha aggiunto riferendosi agli insulti leghisti al ministro Kyenge e alle parole contro Napolitano - leader della Lega, perchè chiuda questa pagina rapidissimamente altrimenti si entra in una logica di scontro totale che non serve a lui, non serve a nessuno, non serve al Paese. È una pagina veramente insostenibile, a Maroni appello sincero privo di strumentalizzazioni». Letta difende inoltre il presidente della Repubblica: «Non provino a tirarlo in causa o si rendono ancora più ultimativi i toni».
IL CASO - Il caso Calderoli-Kyenge (con il vicepresidente del Senato leghista che dal palco di un comizio aveva sottolineato che quando guardava il ministro Kyenge non poteva «non pensare ad un orango») fa ancora discutere. Il Partito democratico chiede formalmente le dimissioni di Calderoli con una nota: «Adesso basta. Non si può lasciare spazio al razzismo, all'insulto, all'istigazione dei peggiori istinti. Non si tratta di chiedere scusa o di smentire battute. Non si può tergiversare o minimizzare». Le parole del leghista, infatti, «sono una manifestazione di irresponsabilità. Non si può lasciare che resti al proprio posto di rappresentante delle istituzioni chi usa le parole come clave per fomentare il razzismo e dileggiare una donna e un ministro», si legge nella nota.
LA DIFESA - Dal fronte della Lega, però, non solo c'è chi difende Calderoli (mentre gli ascoltatori di Radio Padania si dichiarano «infastiditi» dalle polemiche), come un assessore veneto che chiosa «offeso l'orango» (una frase poi fatta propria anche da Paola Gregato, consigliere provinciale della Lega Nord a Monza), ma anche chi attacca coloro i quali avevano «bacchettato» l'ex ministro. A cominciare dal capo dello Stato. Il leghista Matteo Salvini infatti non ha gradito l'intervento del Presidente della Repubblica sulle parole pronunciate da Roberto Calderoli nei confronti del ministro per l'Integrazione. «Napolitano si indigna per una battuta di Calderoli. Ma Napolitano si indignò quando la Fornero, col voto di Pd e Pdl, rovinò milioni di pensionati e lavoratori?», ha scritto l'esponente leghista su Facebook. «Io mi indigno con chi si indigna. Napolitano, taci che è meglio!», ha aggiunto. Una presa di posizione quella di Salvini che fa indignare perfino chi con il partito di Slavini ha governato per anni in Lombardia vale a dire l'ex governatore lombardo Roberto Formigoni che su Twitter scrive: «Quando si dice: di male in peggio. Dopo gli insulti di Calderoli a Kyenge, ecco la villania di Salvini a Napolitano. La Lega si dia una calmata».
ZAIA: USCITA INFELICE - Anche Zaia si dissocia dall'accaduto, e in particolare dalla posizione assunta dall'assessore veneto: «A Daniele Stival ricordo, per ricordarlo a me stesso e agli altri assessori che da noi i veneti si aspettano soluzioni ai loro problemi, come la disoccupazione giovanile e una sanità sempre più efficiente, e non di perdere tempo su inutili e ingiustificabili commenti a vicende come queste». Per quanto riguarda invece Calderoli, Zaia dice: «da Calderoli un'uscita infelice senza se e senza ma. L'unica cosa da fare sono le scuse, che Calderoli ha fatto».
ALTRO ATTACCO - C'è chi poi se la prende sempre con la vittima ovvero la Kyenge. «Mi dà fastidio che la Kyenge sia ministro di quel Ministero, semplicemente perchè lei è entrata nel nostro Paese come clandestino, e non credo che una persona che entra così nel nostro Paese possa poi fare il Ministro dell'integrazione» attacca il il segretario della Lega Nord dell'Emilia Romagna, Fabio Rainieri. Che però non porta prove a sostegno della sua affermazione.
GRASSO - C'è però, chi, dopo l'ampio dibattito di domenica, discute ancora sulla necessità di togliere a Calderoli la carica di vicepresidente del Senato. «Non ci si può rifugiare dietro i comizi per nascondere quelle che sono certamente delle aggressioni verbali di tipo razzista, e questo è un dato di fatto» ha sottolineato il presidente del Senato, Pietro Grasso, ricordando che eventuali dimissioni devono essere presentate volontariamente dallo stesso Calderoli e votate dall'Aula. Intanto Calderoli, che poi aveva chiesto scusa alla Kyenge la quale a sua volta aveva spiegato («Le dimissioni non le richiedo io. Questo non è un punto che mi riguarda. Io pongo un'altra questione, una riflessione sul ruolo di chi riveste una carica pubblica») viene censurato anche da Flavio Briatore su Twitter.
LA KYENGE A PESCARA - Il ministro Kyenge si trova invece ancora attaccata per la sua attività politica. Ad accogliere il ministro per l'Integrazione, a Pescara per partecipare a un incontro-dibattito, su immigrazione e cittadinanza, cappi simbolici alle cui estremità sono stati posti dei manifestini «contro l'immigrazione» e contro «qualsiasi forma di Ius Soli» firmati Forza Nuova. Li hanno affissi nella notte, nel perimetro esterno della Provincia di Pescara, militanti della formazione di estrema destra.
Sulla vicenda ha parlato successivamente la Kyenge: «Dobbiamo far passare dei messaggi che non istigano a odio e violenza. Sicuramente non sarà il mio compito di rispondere alla violenza con la violenza. Il mio compito è quello di dare una guida ai nostri giovani, all'Italia, perchè l'Italia non è razzista e chi vuole soffocare questa parte dell'Italia non razzista farà fatica a farlo».
15 luglio 2013 | 15:46
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/politica/13_lugl ... 67a7.shtml
****
Vox populi
ddpami15 LUGLIO 2013 | 15.43
....in effetti......può ricordare.....checcedimale?
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Lettore_905261715 LUGLIO 2013 | 15.41
Grande Calderoli!
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vituperioPI15 LUGLIO 2013 | 15.41
manca un commento sul dopo aver letto l'articolo "INDIFFERENTE " sicuramnente puo sembrare un offesa, sicuramente e un offesa. ma quante volte BRUN€TTA BERLU§CONI sono stato offesi? allora tutti zitti? A sinistra tutto si puo fare e dire e a destra NO? dove e la PAR CONDICIO?
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ambrogia%206815 LUGLIO 2013 | 15.39
chi è lo ha detto Calderoli, ma si sono arrabbiati quasi tutti.
Risposta a: smemorandum VEDI LA DISCUSSIONE
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tonazzi15 LUGLIO 2013 | 15.38
Bravi ! Sono contento che nessuno abbia qualcosa di importante da fare.
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domino15 LUGLIO 2013 | 15.37
Ancora con sta storia, e basta Corriere, al paese interessa ben altro!
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Lettore_234212115 LUGLIO 2013 | 15.36
E' vero. Ma i reali problemi dell'Italia possono essere affrontati e risolti da personaggi di tale spessore?
Risposta a: karenP VEDI LA DISCUSSIONE
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Lettore_783426015 LUGLIO 2013 | 15.34
L'ipocrisia di sinistra raggiunge l'apice!. Quando chiamano nano il Berlusca va bene, quando una incapace va al governo, ma è di sinistra va tutelata a tutti i costi. Conosco un amico di sx , sempre pronto a difendere gli extra. poi un giorno gli sono andati a casa e hanno rubato. Adesso non li può più vedere. Sempre valida la seguente frase sinistra ed " ecologica" Tutti pronti per gli inceneritori, purchè non a casa mia. Riflettete, gente.
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zerbett15 LUGLIO 2013 | 15.34
Tra pochi anni tutti gli italiani saranno come gli immigrati di cui si parla oggi . il nostro stato ci strozzera e l'alternativa sarà morire soffocati o scappare all'estero come fanno oggi gli immigrati.
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Lettore_219212915 LUGLIO 2013 | 15.33
GLI ITALIANI hanno capito l'anima razzista della lega e gli hanno dimezzato i voti
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Lettore_783065715 LUGLIO 2013 | 15.33
quanto detto da Calderoli è grave ma quello che è molto peggio è che ci sono troppe persone a dargli ragione
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drummer5615 LUGLIO 2013 | 15.33
certo che se il costo che dobbiamo pagare alla politica, per tali risultati, è l'attuale, allora siamo proprio aramengo come la ferrovia. continuiamo così, andiamo avanti con questi battibecchi. Dopo le ferie, si fa per dire, una comica tragedia ci sommergerà. In +, sarà nera.
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elboulle15 LUGLIO 2013 | 15.31
Prima di tutto ne faccio una questione di educazione, ma come si fa a dare a una donna, peraltro una che ricopre una carica istituzionale tra le più alte dello Stato, dell'orango? Ancora prima che razzismo questo è femminicidio!
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Lettore_300165315 LUGLIO 2013 | 15.31
il problema lo hanno creato loro affinchè la rabbia sia riversata verso l'immigrazione
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Dende6015 LUGLIO 2013 | 15.29
E' una vergogna leggere determinate affermazioni. Forse certa gente non merita nemmeno che se ne discuta!
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Gli altri commenti in:
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Romano Prodi
Come inizia una guerra civile – 337
La cruna dell’ago – 302
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La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 282
Cronaca di un affondamento annunciato - 282
In mezzo alla tempesta - 221
Romanzo criminale - 44
La guerra civile simulata sta sfociando in qualcosa di diverso. Qualcosa si sta rompendo - 12
(Marc Lazar – Ballarò, 09/07/2013)
Venti di guerra
Il caso "Orango" tiene banco anche all'inizio di un'altra settimana difficile all'insegna della decomposizione sociale.
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IL CASO
Calderoli-Kyenge, Letta: «Maroni chiuda questa pagina o sarà scontro totale»
Salvini attacca il Colle «Taci che è meglio», il Pd chiede le dimissioni per «manifesta irresponsabilità»
«Quello che sta succedendo è un'altra pagina vergognosa nel nostro paese su questi temi, l'Italia oggi è presente sulla stampa estera per questa vicenda: è una vergogna che fa male all'Italia». Dure e dirette le parole del premier Enrico Letta che cerca di mettere un punto a una vicenda che sta mettendo in imbarazzo l'Italia davanti agli altri paesi. «Faccio appello a Maroni - ha aggiunto riferendosi agli insulti leghisti al ministro Kyenge e alle parole contro Napolitano - leader della Lega, perchè chiuda questa pagina rapidissimamente altrimenti si entra in una logica di scontro totale che non serve a lui, non serve a nessuno, non serve al Paese. È una pagina veramente insostenibile, a Maroni appello sincero privo di strumentalizzazioni». Letta difende inoltre il presidente della Repubblica: «Non provino a tirarlo in causa o si rendono ancora più ultimativi i toni».
IL CASO - Il caso Calderoli-Kyenge (con il vicepresidente del Senato leghista che dal palco di un comizio aveva sottolineato che quando guardava il ministro Kyenge non poteva «non pensare ad un orango») fa ancora discutere. Il Partito democratico chiede formalmente le dimissioni di Calderoli con una nota: «Adesso basta. Non si può lasciare spazio al razzismo, all'insulto, all'istigazione dei peggiori istinti. Non si tratta di chiedere scusa o di smentire battute. Non si può tergiversare o minimizzare». Le parole del leghista, infatti, «sono una manifestazione di irresponsabilità. Non si può lasciare che resti al proprio posto di rappresentante delle istituzioni chi usa le parole come clave per fomentare il razzismo e dileggiare una donna e un ministro», si legge nella nota.
LA DIFESA - Dal fronte della Lega, però, non solo c'è chi difende Calderoli (mentre gli ascoltatori di Radio Padania si dichiarano «infastiditi» dalle polemiche), come un assessore veneto che chiosa «offeso l'orango» (una frase poi fatta propria anche da Paola Gregato, consigliere provinciale della Lega Nord a Monza), ma anche chi attacca coloro i quali avevano «bacchettato» l'ex ministro. A cominciare dal capo dello Stato. Il leghista Matteo Salvini infatti non ha gradito l'intervento del Presidente della Repubblica sulle parole pronunciate da Roberto Calderoli nei confronti del ministro per l'Integrazione. «Napolitano si indigna per una battuta di Calderoli. Ma Napolitano si indignò quando la Fornero, col voto di Pd e Pdl, rovinò milioni di pensionati e lavoratori?», ha scritto l'esponente leghista su Facebook. «Io mi indigno con chi si indigna. Napolitano, taci che è meglio!», ha aggiunto. Una presa di posizione quella di Salvini che fa indignare perfino chi con il partito di Slavini ha governato per anni in Lombardia vale a dire l'ex governatore lombardo Roberto Formigoni che su Twitter scrive: «Quando si dice: di male in peggio. Dopo gli insulti di Calderoli a Kyenge, ecco la villania di Salvini a Napolitano. La Lega si dia una calmata».
ZAIA: USCITA INFELICE - Anche Zaia si dissocia dall'accaduto, e in particolare dalla posizione assunta dall'assessore veneto: «A Daniele Stival ricordo, per ricordarlo a me stesso e agli altri assessori che da noi i veneti si aspettano soluzioni ai loro problemi, come la disoccupazione giovanile e una sanità sempre più efficiente, e non di perdere tempo su inutili e ingiustificabili commenti a vicende come queste». Per quanto riguarda invece Calderoli, Zaia dice: «da Calderoli un'uscita infelice senza se e senza ma. L'unica cosa da fare sono le scuse, che Calderoli ha fatto».
ALTRO ATTACCO - C'è chi poi se la prende sempre con la vittima ovvero la Kyenge. «Mi dà fastidio che la Kyenge sia ministro di quel Ministero, semplicemente perchè lei è entrata nel nostro Paese come clandestino, e non credo che una persona che entra così nel nostro Paese possa poi fare il Ministro dell'integrazione» attacca il il segretario della Lega Nord dell'Emilia Romagna, Fabio Rainieri. Che però non porta prove a sostegno della sua affermazione.
GRASSO - C'è però, chi, dopo l'ampio dibattito di domenica, discute ancora sulla necessità di togliere a Calderoli la carica di vicepresidente del Senato. «Non ci si può rifugiare dietro i comizi per nascondere quelle che sono certamente delle aggressioni verbali di tipo razzista, e questo è un dato di fatto» ha sottolineato il presidente del Senato, Pietro Grasso, ricordando che eventuali dimissioni devono essere presentate volontariamente dallo stesso Calderoli e votate dall'Aula. Intanto Calderoli, che poi aveva chiesto scusa alla Kyenge la quale a sua volta aveva spiegato («Le dimissioni non le richiedo io. Questo non è un punto che mi riguarda. Io pongo un'altra questione, una riflessione sul ruolo di chi riveste una carica pubblica») viene censurato anche da Flavio Briatore su Twitter.
LA KYENGE A PESCARA - Il ministro Kyenge si trova invece ancora attaccata per la sua attività politica. Ad accogliere il ministro per l'Integrazione, a Pescara per partecipare a un incontro-dibattito, su immigrazione e cittadinanza, cappi simbolici alle cui estremità sono stati posti dei manifestini «contro l'immigrazione» e contro «qualsiasi forma di Ius Soli» firmati Forza Nuova. Li hanno affissi nella notte, nel perimetro esterno della Provincia di Pescara, militanti della formazione di estrema destra.
Sulla vicenda ha parlato successivamente la Kyenge: «Dobbiamo far passare dei messaggi che non istigano a odio e violenza. Sicuramente non sarà il mio compito di rispondere alla violenza con la violenza. Il mio compito è quello di dare una guida ai nostri giovani, all'Italia, perchè l'Italia non è razzista e chi vuole soffocare questa parte dell'Italia non razzista farà fatica a farlo».
15 luglio 2013 | 15:46
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ddpami15 LUGLIO 2013 | 15.43
....in effetti......può ricordare.....checcedimale?
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Lettore_905261715 LUGLIO 2013 | 15.41
Grande Calderoli!
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ambrogia%206815 LUGLIO 2013 | 15.39
chi è lo ha detto Calderoli, ma si sono arrabbiati quasi tutti.
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tonazzi15 LUGLIO 2013 | 15.38
Bravi ! Sono contento che nessuno abbia qualcosa di importante da fare.
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domino15 LUGLIO 2013 | 15.37
Ancora con sta storia, e basta Corriere, al paese interessa ben altro!
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Lettore_234212115 LUGLIO 2013 | 15.36
E' vero. Ma i reali problemi dell'Italia possono essere affrontati e risolti da personaggi di tale spessore?
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Lettore_783426015 LUGLIO 2013 | 15.34
L'ipocrisia di sinistra raggiunge l'apice!. Quando chiamano nano il Berlusca va bene, quando una incapace va al governo, ma è di sinistra va tutelata a tutti i costi. Conosco un amico di sx , sempre pronto a difendere gli extra. poi un giorno gli sono andati a casa e hanno rubato. Adesso non li può più vedere. Sempre valida la seguente frase sinistra ed " ecologica" Tutti pronti per gli inceneritori, purchè non a casa mia. Riflettete, gente.
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zerbett15 LUGLIO 2013 | 15.34
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Lettore_219212915 LUGLIO 2013 | 15.33
GLI ITALIANI hanno capito l'anima razzista della lega e gli hanno dimezzato i voti
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Lettore_783065715 LUGLIO 2013 | 15.33
quanto detto da Calderoli è grave ma quello che è molto peggio è che ci sono troppe persone a dargli ragione
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drummer5615 LUGLIO 2013 | 15.33
certo che se il costo che dobbiamo pagare alla politica, per tali risultati, è l'attuale, allora siamo proprio aramengo come la ferrovia. continuiamo così, andiamo avanti con questi battibecchi. Dopo le ferie, si fa per dire, una comica tragedia ci sommergerà. In +, sarà nera.
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elboulle15 LUGLIO 2013 | 15.31
Prima di tutto ne faccio una questione di educazione, ma come si fa a dare a una donna, peraltro una che ricopre una carica istituzionale tra le più alte dello Stato, dell'orango? Ancora prima che razzismo questo è femminicidio!
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Lettore_300165315 LUGLIO 2013 | 15.31
il problema lo hanno creato loro affinchè la rabbia sia riversata verso l'immigrazione
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Dende6015 LUGLIO 2013 | 15.29
E' una vergogna leggere determinate affermazioni. Forse certa gente non merita nemmeno che se ne discuta!
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Re: Come se ne viene fuori ?
E' molto grande la distanza tra il mio progetto di un centrosinistra di governo capace di convincere gli italiani che vincere si può e l’attuale disastro.
Romano Prodi
Come inizia una guerra civile – 338
La cruna dell’ago – 303
La danza macabra dei nanetti continua senza sosta – 303
La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 283
Cronaca di un affondamento annunciato - 283
In mezzo alla tempesta - 222
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La guerra civile simulata sta sfociando in qualcosa di diverso. Qualcosa si sta rompendo - 13
(Marc Lazar – Ballarò, 09/07/2013)
Italiani brava gente....
Figure di emme a catena da una settimana. Siamo diventati lo zimbello del pianeta...
Caso Kyenge, il Pd: “Adesso basta, Calderoli lasci”. Salvini (Lega): “Napolitano taci”
Si moltiplicano le richieste di dimissioni all'indirizzo del vicepresidente del Senato Calderoli. Ma l'assessore regionale del Veneto rilancia: "A offendersi doveva essere l'orango...", poi le nuove scuse. Grasso: "E' stata un'aggressione razzista"
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 15 luglio 2013Commenti (1074)
L’insulto di Roberto Calderoli al ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge (“Mi ricorda un orango”) continua a far discutere. Dopo la “battuta” – come l’ha definita il vicepresidente del Senato - sul palco della festa di Treviglio a correre in sua difesa del dirigente della Lega Nord è Matteo Salvini, segretario lombardo del Carroccio. Il politico se la prende con la manifestazione di solidarietà del Presidente della Repubblica: “Napolitano – ha scritto Salvini su Facebook – si indigna per una battuta di Calderoli. Ma Napolitano si indignò quando la Fornero, col voto di Pd e Pdl, rovinò milioni di pensionati e lavoratori? Io mi indigno con chi si indigna. Napolitano, taci che è meglio!”. Una serie di dichiarazioni – compresa una su facebook di un assessore regionale – che hanno spinto i vertici del Carroccio a riunirsi nella sede di via Bellerio a Milano. Tra i presenti Roberto Maroni, Umberto Bossi e lo stesso Calderoli.
Il Pd prova a mettere un punto a questa vicenda che è montata fino ad arrivare al messaggio di indignazione del Quirinale: “Adesso basta – interviene il partito con una nota – Non si può lasciare spazio al razzismo, all’insulto, all’istigazione dei peggiori istinti. Non si tratta di chiedere scusa o di smentire battute. Non si può tergiversare o minimizzare. Le parole usate dal senatore Calderoli nei confronti della ministra Kyenge sono un fatto gravissimo, che sta già provocando emulazioni, dichiarazioni e atti senza precedenti. Sono una manifestazione di irresponsabilità“. “Non si può lasciare – ribadisce il Pd in una nota – che resti al proprio posto di rappresentante delle istituzioni chi usa le parole come clave per fomentare il razzismo e dileggiare una donna e un ministro”.
Duro il commento del premier Enrico Letta. “Una pagina vergognosa, faccio un appello a Maroni perché chiuda rapidissimamente questa pagina, se no si entrerà in una logica di scontro totale che non serve né a lui né al Paese”, ha detto rivolgendosi al leader della Lega. “Si tratta – ha spiegato – di un appello a Maroni, presidente della Lombardia, la più grande regione d’Italia con cui lavoriamo per l’Expo affinché chiuda questa pagina rapidissimamente”, un appello “sincero” ma con “toni ultimativi”. E ha aggiunto: “Chiuda questa pagina, la vergogna è già abbastanza”, sottolineando che si tratta di “un’altra pagina vergognosa” che è sulla “stampa estera di tutta Europa”, una vicenda che “fa male al nostro Paese”. Il premier ha poi avvertito che “l’aver chiamato in causa il presidente Napolitano, che voglio difendere, non ci provino nemmeno… Non è possibile che la vicenda continui così, credo che la vergogna sia già stata abbastanza”.
Continuano a moltiplicarsi le richieste di dimissioni. Ieri era stato lo stesso segretario Guglielmo Epifani. Oggi si è aggiunta Scelta Civica con il proprio capogruppo di Palazzo Madama Gianluca Susta: “Non può essere consentito un linguaggio simile a un esponente delle istituzioni, in modo particolare a un vicepresidente del Senato, ma neppure a un semplice uomo politico”. Chi invece cerca di calmare i toni dello scontro è la stessa Kyenge che ha smentito: “Le dimissioni non le richiedo io. Questo non è un punto che mi riguarda. Io pongo un’altra questione, una riflessione sul ruolo di chi riveste una carica pubblica. Dobbiamo passare dei messaggi che non istighino odio e violenza. Sicuramente non sarà il mio compito di rispondere alla violenza con la violenza. Il mio compito è quello di dare una guida ai nostri giovani, all’Italia, perché l’Italia non è razzista e chi vuole soffocare questa parte dell’Italia farà fatica a farlo”. La condanna arriva anche dal presidente del Senato Piero Grasso: “Non ci si può rifugiare dietro i comizi per nascondere quelle che sono certamente delle aggressioni verbali di tipo razzista, e questo è un dato di fatto”. Per la presidente della Camera Laura Boldrini le parole di Calderoli sono “sconsiderate”. Anzi lei ritiene che “sia impensabile in qualsiasi Paese europeo, democratico, che una persona con una responsabilità istituzionale possa dire queste cose”.
Dopo il messaggio di solidarietà del segretario del Pdl Angelino Alfano ecco la richiesta di dimissioni dell’ex ministro per le Pari opportunità del Pdl Mara Carfagna: “Sarebbe auspicabile che Calderoli si dimettesse. Sarebbe un bel gesto e dimostrerebbe un serio pentimento, perché rivolgere solo le proprie scuse rischia di apparire un atteggiamento di rito formale e non sostanziale”.
L’assessore Stival: “A offendersi doveva essere l’orango”
Ma il circuito sembra ormai autoalimentarsi. A dare sostegno alla difesa di larga parte della Lega (solo Maroni ha detto che Calderoli ha sbagliato) anche l’assessore regionale del Veneto Daniele Stival della Lega Nord, che ha deciso di postare sul suo profilo Facebook una foto di “L’antipolitica” in cui c’è l’immagine della Kyenge e una frase dove ci si dice sdegnati per le parole di Calderoli indicando però come vittima l’orango: “Siamo profondamente sdegnati per i termini offensivi utilizzati da Calderoli nei confronti di una creatura di Dio quale l’orango! Riteniamo vergognoso che si possa paragonare un povero animale indifeso e senza scorta ad un ministro congolese!”. Stival ha ammesso che è stata una scelta avventata, una sorta di scherzo e resosi conto della gravità della cosa ha dato disposizione di rimuovere tutto dalla sua bacheca di facebook. “E’ stata solo una battuta, una delle tante che magari faccio e metto su online, mi rendo conto – aggiunge imbarazzato – che è pesante e me ne dissocio togliendola”. “A me però la politica di questo ministro non piace – ha concluso l’esponente del Carroccio – e su quel fronte resto sulle mie posizioni anche se mi rendo conto che siamo su due piani diversi e che quindi l’immagine la devo rimuovere”.
Il problema per i rappresentanti del Carroccio riguarda il passato del ministro all’integrazione: “Mi dà fastidio”, ha dichiarato Fabio Rainieri, segretario della Lega Nord Emilia Romagna, “che la Kyenge sia ministro di quel Ministero, semplicemente perché lei è entrata nel nostro Paese come clandestino, e non credo che una persona che entra così nel nostro Paese possa poi ricoprire un tale ruolo”. Per Rainieri quelle di Calderoli non sono state parole offensive, anche “perché nei confronti dei leader della Lega sono state usate parole ben più pesanti in passato”. “Faccio il contadino e quando andavo alla Camera, o quando anche ancora adesso intervengo, sono stato spesso appellato nel peggiore dei modi da ‘vaccaro’ fino a ‘contadino pezzente’“.
Il fastidio degli ascoltatori a Radio Padania
E’ il “fastidio” per le polemiche è stato il filo conduttore degli interventi degli ascoltatori di Radio Padania, al “microfono aperto” condotto da Leo Sighel. “Fastidio” giustificato dal fatto che “ci sono cose ben più importanti in Italia di cui discutere – ha detto ad esempio un ascoltatore – che non di una battuta su cui peraltro Calderoli ha chiesto scusa”. E’ stato lo stesso conduttore a invitare gli ascoltatori a non focalizzare gli interventi sulla questione Kyenge “perché mi sembra – ha detto – che si sia fatta una questione mondiale di una cosa tutto sommato limitata. E Calderoli oltretutto ha chiesto scusa, con un coraggio che non tutti hanno”. “Diciamo no doppiopesismo – ha argomentato un ascoltatore che ha detto di chiamare da Besozzo – stanno facendo un dibattito che non ha senso” e Marco di Mantova ha affermato che “è stupido parlare di queste cose che servono a stordire gli stolti. Il potere sta censurando qualsiasi cosa che non gli piaccia, non si può più esprimere una opinione. E poi guardiamo un altro caso: alla Carfagna hanno detto che le fanno la pelle, una cosa gravissima, ma non mi pare che ci sia stata tutta la bagarre e il clamore che è nato intorno alla questione Calderoli”.
Non è mancato chi ha fatto appello all’evoluzionismo come un ascoltatore che ha argomentato “io non mi offenderei se dicessero che somiglio a una scimmia perchè gli scienziati da Darwin in poi ci hanno insegnato che discendiamo direttamente dai primati. Mi offenderei se mi dicessero faccia da c…”. Ma in generale gli interventi sono stati di malumore e fastidio per la eco che la vicenda ha avuto.
“Non parlo di Calderoli perché ci sono temi ben più gravi da affrontare, come il lavoro che manca e le imprese che chiudono – ha detto in chiusura Renato – ma voglio ricordare che nessuno si scandalizzo quando la ex deputata comunista, tale Dacia che era eritrea mi pare, dette a tutti gli italiani dei figli di buona donna per via delle guerre coloniali. Nessuno allora chiese le sue dimissioni”.
La polemica sulla stampa internazionale
La polemica è finita anche sulla stampa internazionale.
Dal New York Times alla Bbc fino al El Pais i media ricordano come, da quando è stata nominata ministro, non è la prima volta che la Kyenge diventa bersaglio di insulti e offese razziste.
In Gran Bretagna, oltre alla Bbc, la notizia compare sul The Independent, che titola “L’importante senatore italiano Roberto Calderoli sotto attacco per aver comparato il ministro nero Cecile Kyenge a un orango”.
Anche il Daily Telegraph e il Daily Mail (“Calderoli coinvolto in una lite razzista”) riportano la bufera scoppiata sulle parole del senatore leghista mentre il Guardian, ricordando le “controverse” dichiarazioni già fatte in passato da Calderoli, scrive che la sua offesa “ha provocato orrore nel resto della classe politica italiana” anche se, da quando è ministro, “Kyenge è stata bersaglio di diverse critiche da parte della Lega”.
“Italia: la scivolata razzista di un senatore”, titola Le Figaro in Francia, dove anche Liberation e Le Point riportano la notizia.
E in Spagna mentre El Mundo sottolinea “il polverone” provocato dall’offesa di Calderoli, tanto tra le fila del Pd tanto tra quelle del Pdl, El Pais dedica un lungo articolo alla vicenda, sottolineando come da tempo “la titolare dell’Integrazione concentri gli attacchi razzisti” e chiedendosi se “i partiti e le istituzioni italiani continueranno a considerare questi insulti come un segno del difficile ruolo di essere nero in Italia o prenderanno misure serie contro chi semina razzismo e intolleranza”.
Ma l’eco delle parole di Calderoli e delle polemiche seguite oltrepassa anche i confini dell’Europa.
Negli Usa, “Un senatore italiano compara un ministro nero a un orango” titola il New York Times riportando la cronaca degli eventi che rimbalza anche sul Washington Post e su Fox News.
In Asia, India Today descrive la vicenda come un “flashback ai tempi razzisti” mentre in Australia, The Australian cita la dura reazione della politica e titola “La critica di orango sul ministro Cecile Kyenge è ‘oltre i limitì”.
****
Vox populi
Cesare Gh 4 seconds ago
tra orango e caimano che differenza c'è ...solo bieca propaganda dei falliti che insorgono a comando.
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giomella 20 seconds ago
se noi continuiamo a votare sempre questi magna magna delle larghe intese,
dei partiti che prima si coalizzano..poi fanno finta di andare all'opposizione,
e di partiti, che prima ti promettono: noi non ci alleeremo mai con tizio-caio- &silviu..
di partiti che ti promettono, via l'imu e quant'altro,se continuiamo così, non andremo da nessuna parte!dobbiamo avere il coraggio di cambiare questa politica!ABBIAMO UN'UNICA ARMA DEMOCRATICA ..........IL VOTO!!! .
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Vincenzo Di Tolve 29 seconds ago
Ok difendere Kyenge,ma chi difese Craxi
e Silvio da accuse e parole più pesanti?
Ma dov'erano questi signori quando
lasciarono crepare il mio amico lo Statista Bettino Craxi?Tutti per
uno uno per tutti Giustizialisti e pochi cristiani persino alcuni
personaggi nelle alte sfere del Clero.Mi devono spiegare
questi“signoroni”dov'erano quando non un parola,ma dizionari
pieni, dette dalla Sinistra a Berlusconi e suoi membri del Pdl o la
4^carica dello Stato non aveva privacy e dignità?Voglio far cadere
il Governo e con chi Governare con l'Anm?Ecco come usa questa parola
la Cgil Quando questa mattina il segretario della Cgil Milano ha
parlato di"vero razzismo"da parte di Calderoli che"farebbe
bene a dimettersi",anche Boldrini-presente al convegno-ha
applaudito,mentre Grasso ha ricordato che le dimissioni possono
essere solo volontarie”Scusate,ma le risposte della Fiom-Cgil per
Bettino e Silvio non erano scioperi Politici con frasi da leggersi
negli archivi dei media con migliaia di giga?
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suormaria 37 seconds ago
Fra i tanti effetti collaterali della repressione sessuale. Se Calderoli potesse agire liberamente la sua omosessualitá non sarebbe così acido e maligno.. Giá.. ma in effetti neppure in quel caso nessuno se lo inc--erebbe. Troppo inguardabile il cavernicolo.
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seriamente 50 seconds ago
salvini sarebbe meglio giocasse con fessbuk, poi le giustificazioni degli altri leghisti sono ridicole ma del resto siamo nel Paese dell'insaputa, dello scaricabarile dove l'ignoranza fa da padrona.
Uno come calderoli in un altro paese probabilmente farebbe il manovale a vita perchè non avrebbe la capacità di "rubare" il mestiere e passare di grado.
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momentarybliss 2 minutes ago
ormai calderoli solo in questo modo ignominioso può procurarsi cinque minuti di notorietà
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IncMeV 2 minutes ago
Questi sono i problemi del paese... queste le prime pagine...
Ma si può tenere ferma l'informazione di un paese come l'Italia su queste sciocchezze?
Vi siete accorti che si sta svendendo il paese pezzo per pezzo... che la disperazione tra la gente si diffonde... ?
Auguro ai giornalisti la fine dei loro colleghi della televisione greca... anche loro erano molto occupati a servire il padrone, poi si è visto che fine gli ha fatto fare il padrone.
Preciso che non mi riferisco nello specifico al Fatto, anche se ovviamente non apprezzo queste ipocrite prime pagine da indignometro nazionale.
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miomao70 3 minutes ago
Son d'accordo con chi ci vede le ennesime manovre di distrazione di massa.
La cosa realmente prioritaria è impedire che questa classe politica riesca a rimodellare la Costituzione a sue sembianze.
B, Calderoli, Alfano, ecc. sono pur sempre di passaggio.
Ma chi li manovra (sappiamo tutti chi ma non si può dire) vuole arrivare al DNA per toglierci anche il futuro...
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enrico ciceri 3 minutes ago
E ogni volta che accadono fatti come questi, vorrei ricordare a tutti che questi ominidi hanno potuto avere accesso alle massime cariche politiche solo perche' Berlusconi ne ha avuto bisogno per far numero. Accidenti a lui e a chi gli ha dato e gli da ancora credito!
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Gabriele Vedovato 46 seconds ago in risposta a enrico ciceri
e io ricordo, inoltre, che la Lega ha la presidenza del Copasir...
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Nobody 3 minutes ago
Sterilizzazione obbligatori per i legaioli.
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pinco pallino 1 minute ago in risposta a Nobody
bisogna sterilizzare gli altri
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addavenibaffone 3 minutes ago
Da Calderoli il nuovo che avanza passa a Salvini!
Chi ha votato Lega ne sarà contento!
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Nobody 4 minutes ago
Oh forza va detto, tutti qui ad arrabbiarci, e direi giustamente... Ma qualcuno l'avrà votati questi qui o no? Alla fine che la Lega era fatta da esseri del genere si sapeva, chi li vota evidentemente si rispecchia in tali figuri.
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ryujioda 4 minutes ago
ok, chi erano i sovversivi?
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reggello 5 minutes ago
Matteo Salvini con quella faccia intima al Capo dello Stato di stare zitto?? Cos'altro occorre affinchè la magistratura prenda provvedimenti contro questi parassiti della politica??
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Il contadino 2 minutes ago in risposta a reggello
Cultura mafiosa, linguaggio mafioso! Le RADICI, mai vanno dimenticate!
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Roberto Rizzolo 6 minutes ago
Oggi esiste soprattutto il razzista economico. Negli Stati Uniti i neri vengono discriminati non per il colore della pelle ma perche' hanno la colpa di essere poveri. E sono favorevoli alla pena di morte per una questione di risparmio ( una lunga detenzione costerebbe troppo al contribuente ). Oggi non c' e' piu' l' antisemitismo, il nazionalismo, il concetto della guerra come " sola igiene del mondo ", il concetto della superiorita' della razza ariana. Il razzismo oggi e' qualcosa di piu' subdolo e materiale e ruota intorno al denaro.
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renzo ardemagni 6 minutes ago
I leghisti smetteranno di usare parole e frasi offensive,quando i giornali e le TV smetteranno di portarle a conoscenza della gente.
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aqmazz 7 minutes ago
Salvini,non è Napoliotano che deve tacere,Calderoli ha fatto una
battuta?,NO! a OFFESO,la scusa di dire "era in un comizio",cosa
significa,che in un comizio si può insultare?,siamo seri,basta offendere
gli altri,perchè siete senza argomenti,fate altro,chi offende,andrebbe
punito severamente,anche se Politico,anzi,se politico,la pena andrebbe
raddoppiata e immediata,non come per un Giornalista pensando di
esprimere un'opinione ha DIFFAMATO un Giudice,è stato condannato,si è
lamentato di mancanza di libertà di stampa,quella c'era,c'è e ci sarà
sempre,ma nel rispetto delle persone,ancora non c'è la libertà di
DIFFAMARE,anche se uno è un Giornalista,La CONDANNA andava eseguita.non
condonata,NON servono Condoni.
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Hans Rudolf Leimgruber 7 minutes ago
Ho un buon consiglio da darvi:andate a leggere un po' nelle testate di tutto il mondo gli articoli relativi a questa storia e i commenti relativi.Vergogna mondiale ! sarebbe meglio di sospendere i lavori per l'Expo 2015.Chi volete che verrà al Legalandia???
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phoenix_return 3 minutes ago in risposta a Hans Rudolf Leimgruber
visto come di solito lavora la mafia, non credo che i preparativi per l'Expo finiranno in tempo XD
Comunque confermo.. questa notizia ha fatto un giro planetario ..e la notizia che non ci saranno conseguenze per questo farabutt0 farà un altro giro, ma questo volta intergalattico
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FelixJuggler 5 minutes ago in risposta a Hans Rudolf Leimgruber
È esattamente ciò che ho fatto non appena ho letto questo articolo. La cosa curiosa è che anche chi non è d'accordo con le proposte della Kyenge lo reputa un atto sufficiente alle dimissioni "perché non può ricoprire quei ruoli se non sa nemmeno controllare la sua bocca".
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MartinL_Utero 7 minutes ago
Che Salvini e Calderoli scendano in una qualsiasi strada a ripetere quel che hanno detto. Senza scorta (pagata da noi), possibilmente. Credo che Leghisti e Conigli, e Ladri siano sinonimi.
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sergeox 8 minutes ago
Henry W. Letta non è in grado di contrastare neanche un soggetto come Calderoli .... senza parole ...... non serve neanche insultare lui e il suo partito dell'amore (passivo) .... si appella a Maroni ....
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frantic 8 minutes ago
mentre facciamo il tifo per uno o l'altro per le chiacchiere, intanto il ministero dell'Economia e delle finanze ha predisposto il pagamento della somma di 91.354.339 euro della rata di "rimborsi elettorali"
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ezio88 6 minutes ago in risposta a frantic
e allora... giustamente la democrazia
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Lombardo Luciano 8 minutes ago
Magari un giorno scopriremo che il primo Homo Saphiens si mise in piedi perchè un Orango gli ostruiva la via sul ramo.Mentre su Calderoli dobbiamo ancora scoprire che cosa bruciò 5 anni fa quando era Ministro della semplificazione davanti al suo Ministero.Magari erano tutte ricevute dei versamenti in Tanzania.Homo Stercorarus Legatibus.Manco titolare.
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ipp0 9 minutes ago
calderoli sta semplicemente facendo propaganda per ricompattare la base legaiola xenofoba su qualche argomento di facile presa per i verde pisellati
la cosa notevole è che sono sicuro che non ci saranno neanche le sue dimissioni dalla carica istituzionale di vice presidenza del senato
le larghe intese fanno ingoiare qualunque cosa al molle PD
il massimo mi pare Letta che si appella a Maroni perché chiuda rapidamente la questione.... adesso Maroni redarguirà fortemente calderoli e saremo tutti felici ... e intanto famo passà l'estate ... la tregua prima del botto finale
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Roberto Daurù 10 minutes ago
Da mesi, ormai, a livello nazionale,
la Lega, non se la fila più nessuno!
Da 48 ore, guarda caso, non si parla
quasi d'altro! Torna in auge, per il
Carroccio, l'inossidabile motto, caro a B:
"Che se ne parli bene, che se ne parli male,
l'importante è che se ne parli!"
Meditiamo, gente, meditiamo!
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ezio88 9 minutes ago in risposta a Roberto Daurù
l'acqua calda
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Denis Monti 11 minutes ago
Ma che razza di gente c'è al governo...ma ci rendiamo conto?!?!?!!?
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ezio88 10 minutes ago in risposta a Denis Monti
ormai, fatta la frittata, buona
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Obenior Proust 10 minutes ago in risposta a Denis Monti
... un governo di scimmie in effetti farebbe molto meglio!
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Reasoner 11 minutes ago
I fratelli de Rege, penosi.
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Nobody 11 minutes ago
E ho capito ma li porta tutti in fondo... è proprio sfortuna!
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Mario 11 minutes ago
A me pare che la virulenza degli attacchi di esponenti leghisti al ministro dell'integrazione abbia uno scopo ben preciso: riportare alla ribalta un partito all'angolo, ai minimi storici, facendo leva sugli istinti più bassi della base elettorale.
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enrico ciceri 12 minutes ago
Mi chiedo come possa un cinghiale come Calderoli continuare a grugnire indisturbato, lui come tanti altri esponenti del suo "partito". Vanno semplicemente buttati fuori dal Parlamento!
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Angheledo 12 minutes ago
Poveretti ! I rimasugli leghisti stanno sparando castronate e offese razziste a più non posso per far credere che ancora esistono. .
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Nobody 12 minutes ago
Calderoli speriamo ti daspino dall'Italia!
Flag
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Altri commenti in :
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07 ... -e/656331/
Romano Prodi
Come inizia una guerra civile – 338
La cruna dell’ago – 303
La danza macabra dei nanetti continua senza sosta – 303
La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 283
Cronaca di un affondamento annunciato - 283
In mezzo alla tempesta - 222
Romanzo criminale - 45
La guerra civile simulata sta sfociando in qualcosa di diverso. Qualcosa si sta rompendo - 13
(Marc Lazar – Ballarò, 09/07/2013)
Italiani brava gente....
Figure di emme a catena da una settimana. Siamo diventati lo zimbello del pianeta...
Caso Kyenge, il Pd: “Adesso basta, Calderoli lasci”. Salvini (Lega): “Napolitano taci”
Si moltiplicano le richieste di dimissioni all'indirizzo del vicepresidente del Senato Calderoli. Ma l'assessore regionale del Veneto rilancia: "A offendersi doveva essere l'orango...", poi le nuove scuse. Grasso: "E' stata un'aggressione razzista"
di Redazione Il Fatto Quotidiano
| 15 luglio 2013Commenti (1074)
L’insulto di Roberto Calderoli al ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge (“Mi ricorda un orango”) continua a far discutere. Dopo la “battuta” – come l’ha definita il vicepresidente del Senato - sul palco della festa di Treviglio a correre in sua difesa del dirigente della Lega Nord è Matteo Salvini, segretario lombardo del Carroccio. Il politico se la prende con la manifestazione di solidarietà del Presidente della Repubblica: “Napolitano – ha scritto Salvini su Facebook – si indigna per una battuta di Calderoli. Ma Napolitano si indignò quando la Fornero, col voto di Pd e Pdl, rovinò milioni di pensionati e lavoratori? Io mi indigno con chi si indigna. Napolitano, taci che è meglio!”. Una serie di dichiarazioni – compresa una su facebook di un assessore regionale – che hanno spinto i vertici del Carroccio a riunirsi nella sede di via Bellerio a Milano. Tra i presenti Roberto Maroni, Umberto Bossi e lo stesso Calderoli.
Il Pd prova a mettere un punto a questa vicenda che è montata fino ad arrivare al messaggio di indignazione del Quirinale: “Adesso basta – interviene il partito con una nota – Non si può lasciare spazio al razzismo, all’insulto, all’istigazione dei peggiori istinti. Non si tratta di chiedere scusa o di smentire battute. Non si può tergiversare o minimizzare. Le parole usate dal senatore Calderoli nei confronti della ministra Kyenge sono un fatto gravissimo, che sta già provocando emulazioni, dichiarazioni e atti senza precedenti. Sono una manifestazione di irresponsabilità“. “Non si può lasciare – ribadisce il Pd in una nota – che resti al proprio posto di rappresentante delle istituzioni chi usa le parole come clave per fomentare il razzismo e dileggiare una donna e un ministro”.
Duro il commento del premier Enrico Letta. “Una pagina vergognosa, faccio un appello a Maroni perché chiuda rapidissimamente questa pagina, se no si entrerà in una logica di scontro totale che non serve né a lui né al Paese”, ha detto rivolgendosi al leader della Lega. “Si tratta – ha spiegato – di un appello a Maroni, presidente della Lombardia, la più grande regione d’Italia con cui lavoriamo per l’Expo affinché chiuda questa pagina rapidissimamente”, un appello “sincero” ma con “toni ultimativi”. E ha aggiunto: “Chiuda questa pagina, la vergogna è già abbastanza”, sottolineando che si tratta di “un’altra pagina vergognosa” che è sulla “stampa estera di tutta Europa”, una vicenda che “fa male al nostro Paese”. Il premier ha poi avvertito che “l’aver chiamato in causa il presidente Napolitano, che voglio difendere, non ci provino nemmeno… Non è possibile che la vicenda continui così, credo che la vergogna sia già stata abbastanza”.
Continuano a moltiplicarsi le richieste di dimissioni. Ieri era stato lo stesso segretario Guglielmo Epifani. Oggi si è aggiunta Scelta Civica con il proprio capogruppo di Palazzo Madama Gianluca Susta: “Non può essere consentito un linguaggio simile a un esponente delle istituzioni, in modo particolare a un vicepresidente del Senato, ma neppure a un semplice uomo politico”. Chi invece cerca di calmare i toni dello scontro è la stessa Kyenge che ha smentito: “Le dimissioni non le richiedo io. Questo non è un punto che mi riguarda. Io pongo un’altra questione, una riflessione sul ruolo di chi riveste una carica pubblica. Dobbiamo passare dei messaggi che non istighino odio e violenza. Sicuramente non sarà il mio compito di rispondere alla violenza con la violenza. Il mio compito è quello di dare una guida ai nostri giovani, all’Italia, perché l’Italia non è razzista e chi vuole soffocare questa parte dell’Italia farà fatica a farlo”. La condanna arriva anche dal presidente del Senato Piero Grasso: “Non ci si può rifugiare dietro i comizi per nascondere quelle che sono certamente delle aggressioni verbali di tipo razzista, e questo è un dato di fatto”. Per la presidente della Camera Laura Boldrini le parole di Calderoli sono “sconsiderate”. Anzi lei ritiene che “sia impensabile in qualsiasi Paese europeo, democratico, che una persona con una responsabilità istituzionale possa dire queste cose”.
Dopo il messaggio di solidarietà del segretario del Pdl Angelino Alfano ecco la richiesta di dimissioni dell’ex ministro per le Pari opportunità del Pdl Mara Carfagna: “Sarebbe auspicabile che Calderoli si dimettesse. Sarebbe un bel gesto e dimostrerebbe un serio pentimento, perché rivolgere solo le proprie scuse rischia di apparire un atteggiamento di rito formale e non sostanziale”.
L’assessore Stival: “A offendersi doveva essere l’orango”
Ma il circuito sembra ormai autoalimentarsi. A dare sostegno alla difesa di larga parte della Lega (solo Maroni ha detto che Calderoli ha sbagliato) anche l’assessore regionale del Veneto Daniele Stival della Lega Nord, che ha deciso di postare sul suo profilo Facebook una foto di “L’antipolitica” in cui c’è l’immagine della Kyenge e una frase dove ci si dice sdegnati per le parole di Calderoli indicando però come vittima l’orango: “Siamo profondamente sdegnati per i termini offensivi utilizzati da Calderoli nei confronti di una creatura di Dio quale l’orango! Riteniamo vergognoso che si possa paragonare un povero animale indifeso e senza scorta ad un ministro congolese!”. Stival ha ammesso che è stata una scelta avventata, una sorta di scherzo e resosi conto della gravità della cosa ha dato disposizione di rimuovere tutto dalla sua bacheca di facebook. “E’ stata solo una battuta, una delle tante che magari faccio e metto su online, mi rendo conto – aggiunge imbarazzato – che è pesante e me ne dissocio togliendola”. “A me però la politica di questo ministro non piace – ha concluso l’esponente del Carroccio – e su quel fronte resto sulle mie posizioni anche se mi rendo conto che siamo su due piani diversi e che quindi l’immagine la devo rimuovere”.
Il problema per i rappresentanti del Carroccio riguarda il passato del ministro all’integrazione: “Mi dà fastidio”, ha dichiarato Fabio Rainieri, segretario della Lega Nord Emilia Romagna, “che la Kyenge sia ministro di quel Ministero, semplicemente perché lei è entrata nel nostro Paese come clandestino, e non credo che una persona che entra così nel nostro Paese possa poi ricoprire un tale ruolo”. Per Rainieri quelle di Calderoli non sono state parole offensive, anche “perché nei confronti dei leader della Lega sono state usate parole ben più pesanti in passato”. “Faccio il contadino e quando andavo alla Camera, o quando anche ancora adesso intervengo, sono stato spesso appellato nel peggiore dei modi da ‘vaccaro’ fino a ‘contadino pezzente’“.
Il fastidio degli ascoltatori a Radio Padania
E’ il “fastidio” per le polemiche è stato il filo conduttore degli interventi degli ascoltatori di Radio Padania, al “microfono aperto” condotto da Leo Sighel. “Fastidio” giustificato dal fatto che “ci sono cose ben più importanti in Italia di cui discutere – ha detto ad esempio un ascoltatore – che non di una battuta su cui peraltro Calderoli ha chiesto scusa”. E’ stato lo stesso conduttore a invitare gli ascoltatori a non focalizzare gli interventi sulla questione Kyenge “perché mi sembra – ha detto – che si sia fatta una questione mondiale di una cosa tutto sommato limitata. E Calderoli oltretutto ha chiesto scusa, con un coraggio che non tutti hanno”. “Diciamo no doppiopesismo – ha argomentato un ascoltatore che ha detto di chiamare da Besozzo – stanno facendo un dibattito che non ha senso” e Marco di Mantova ha affermato che “è stupido parlare di queste cose che servono a stordire gli stolti. Il potere sta censurando qualsiasi cosa che non gli piaccia, non si può più esprimere una opinione. E poi guardiamo un altro caso: alla Carfagna hanno detto che le fanno la pelle, una cosa gravissima, ma non mi pare che ci sia stata tutta la bagarre e il clamore che è nato intorno alla questione Calderoli”.
Non è mancato chi ha fatto appello all’evoluzionismo come un ascoltatore che ha argomentato “io non mi offenderei se dicessero che somiglio a una scimmia perchè gli scienziati da Darwin in poi ci hanno insegnato che discendiamo direttamente dai primati. Mi offenderei se mi dicessero faccia da c…”. Ma in generale gli interventi sono stati di malumore e fastidio per la eco che la vicenda ha avuto.
“Non parlo di Calderoli perché ci sono temi ben più gravi da affrontare, come il lavoro che manca e le imprese che chiudono – ha detto in chiusura Renato – ma voglio ricordare che nessuno si scandalizzo quando la ex deputata comunista, tale Dacia che era eritrea mi pare, dette a tutti gli italiani dei figli di buona donna per via delle guerre coloniali. Nessuno allora chiese le sue dimissioni”.
La polemica sulla stampa internazionale
La polemica è finita anche sulla stampa internazionale.
Dal New York Times alla Bbc fino al El Pais i media ricordano come, da quando è stata nominata ministro, non è la prima volta che la Kyenge diventa bersaglio di insulti e offese razziste.
In Gran Bretagna, oltre alla Bbc, la notizia compare sul The Independent, che titola “L’importante senatore italiano Roberto Calderoli sotto attacco per aver comparato il ministro nero Cecile Kyenge a un orango”.
Anche il Daily Telegraph e il Daily Mail (“Calderoli coinvolto in una lite razzista”) riportano la bufera scoppiata sulle parole del senatore leghista mentre il Guardian, ricordando le “controverse” dichiarazioni già fatte in passato da Calderoli, scrive che la sua offesa “ha provocato orrore nel resto della classe politica italiana” anche se, da quando è ministro, “Kyenge è stata bersaglio di diverse critiche da parte della Lega”.
“Italia: la scivolata razzista di un senatore”, titola Le Figaro in Francia, dove anche Liberation e Le Point riportano la notizia.
E in Spagna mentre El Mundo sottolinea “il polverone” provocato dall’offesa di Calderoli, tanto tra le fila del Pd tanto tra quelle del Pdl, El Pais dedica un lungo articolo alla vicenda, sottolineando come da tempo “la titolare dell’Integrazione concentri gli attacchi razzisti” e chiedendosi se “i partiti e le istituzioni italiani continueranno a considerare questi insulti come un segno del difficile ruolo di essere nero in Italia o prenderanno misure serie contro chi semina razzismo e intolleranza”.
Ma l’eco delle parole di Calderoli e delle polemiche seguite oltrepassa anche i confini dell’Europa.
Negli Usa, “Un senatore italiano compara un ministro nero a un orango” titola il New York Times riportando la cronaca degli eventi che rimbalza anche sul Washington Post e su Fox News.
In Asia, India Today descrive la vicenda come un “flashback ai tempi razzisti” mentre in Australia, The Australian cita la dura reazione della politica e titola “La critica di orango sul ministro Cecile Kyenge è ‘oltre i limitì”.
****
Vox populi
Cesare Gh 4 seconds ago
tra orango e caimano che differenza c'è ...solo bieca propaganda dei falliti che insorgono a comando.
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se noi continuiamo a votare sempre questi magna magna delle larghe intese,
dei partiti che prima si coalizzano..poi fanno finta di andare all'opposizione,
e di partiti, che prima ti promettono: noi non ci alleeremo mai con tizio-caio- &silviu..
di partiti che ti promettono, via l'imu e quant'altro,se continuiamo così, non andremo da nessuna parte!dobbiamo avere il coraggio di cambiare questa politica!ABBIAMO UN'UNICA ARMA DEMOCRATICA ..........IL VOTO!!! .
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Vincenzo Di Tolve 29 seconds ago
Ok difendere Kyenge,ma chi difese Craxi
e Silvio da accuse e parole più pesanti?
Ma dov'erano questi signori quando
lasciarono crepare il mio amico lo Statista Bettino Craxi?Tutti per
uno uno per tutti Giustizialisti e pochi cristiani persino alcuni
personaggi nelle alte sfere del Clero.Mi devono spiegare
questi“signoroni”dov'erano quando non un parola,ma dizionari
pieni, dette dalla Sinistra a Berlusconi e suoi membri del Pdl o la
4^carica dello Stato non aveva privacy e dignità?Voglio far cadere
il Governo e con chi Governare con l'Anm?Ecco come usa questa parola
la Cgil Quando questa mattina il segretario della Cgil Milano ha
parlato di"vero razzismo"da parte di Calderoli che"farebbe
bene a dimettersi",anche Boldrini-presente al convegno-ha
applaudito,mentre Grasso ha ricordato che le dimissioni possono
essere solo volontarie”Scusate,ma le risposte della Fiom-Cgil per
Bettino e Silvio non erano scioperi Politici con frasi da leggersi
negli archivi dei media con migliaia di giga?
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suormaria 37 seconds ago
Fra i tanti effetti collaterali della repressione sessuale. Se Calderoli potesse agire liberamente la sua omosessualitá non sarebbe così acido e maligno.. Giá.. ma in effetti neppure in quel caso nessuno se lo inc--erebbe. Troppo inguardabile il cavernicolo.
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seriamente 50 seconds ago
salvini sarebbe meglio giocasse con fessbuk, poi le giustificazioni degli altri leghisti sono ridicole ma del resto siamo nel Paese dell'insaputa, dello scaricabarile dove l'ignoranza fa da padrona.
Uno come calderoli in un altro paese probabilmente farebbe il manovale a vita perchè non avrebbe la capacità di "rubare" il mestiere e passare di grado.
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ormai calderoli solo in questo modo ignominioso può procurarsi cinque minuti di notorietà
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Questi sono i problemi del paese... queste le prime pagine...
Ma si può tenere ferma l'informazione di un paese come l'Italia su queste sciocchezze?
Vi siete accorti che si sta svendendo il paese pezzo per pezzo... che la disperazione tra la gente si diffonde... ?
Auguro ai giornalisti la fine dei loro colleghi della televisione greca... anche loro erano molto occupati a servire il padrone, poi si è visto che fine gli ha fatto fare il padrone.
Preciso che non mi riferisco nello specifico al Fatto, anche se ovviamente non apprezzo queste ipocrite prime pagine da indignometro nazionale.
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miomao70 3 minutes ago
Son d'accordo con chi ci vede le ennesime manovre di distrazione di massa.
La cosa realmente prioritaria è impedire che questa classe politica riesca a rimodellare la Costituzione a sue sembianze.
B, Calderoli, Alfano, ecc. sono pur sempre di passaggio.
Ma chi li manovra (sappiamo tutti chi ma non si può dire) vuole arrivare al DNA per toglierci anche il futuro...
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enrico ciceri 3 minutes ago
E ogni volta che accadono fatti come questi, vorrei ricordare a tutti che questi ominidi hanno potuto avere accesso alle massime cariche politiche solo perche' Berlusconi ne ha avuto bisogno per far numero. Accidenti a lui e a chi gli ha dato e gli da ancora credito!
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Gabriele Vedovato 46 seconds ago in risposta a enrico ciceri
e io ricordo, inoltre, che la Lega ha la presidenza del Copasir...
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Nobody 3 minutes ago
Sterilizzazione obbligatori per i legaioli.
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pinco pallino 1 minute ago in risposta a Nobody
bisogna sterilizzare gli altri
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addavenibaffone 3 minutes ago
Da Calderoli il nuovo che avanza passa a Salvini!
Chi ha votato Lega ne sarà contento!
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Nobody 4 minutes ago
Oh forza va detto, tutti qui ad arrabbiarci, e direi giustamente... Ma qualcuno l'avrà votati questi qui o no? Alla fine che la Lega era fatta da esseri del genere si sapeva, chi li vota evidentemente si rispecchia in tali figuri.
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ryujioda 4 minutes ago
ok, chi erano i sovversivi?
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reggello 5 minutes ago
Matteo Salvini con quella faccia intima al Capo dello Stato di stare zitto?? Cos'altro occorre affinchè la magistratura prenda provvedimenti contro questi parassiti della politica??
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Il contadino 2 minutes ago in risposta a reggello
Cultura mafiosa, linguaggio mafioso! Le RADICI, mai vanno dimenticate!
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Roberto Rizzolo 6 minutes ago
Oggi esiste soprattutto il razzista economico. Negli Stati Uniti i neri vengono discriminati non per il colore della pelle ma perche' hanno la colpa di essere poveri. E sono favorevoli alla pena di morte per una questione di risparmio ( una lunga detenzione costerebbe troppo al contribuente ). Oggi non c' e' piu' l' antisemitismo, il nazionalismo, il concetto della guerra come " sola igiene del mondo ", il concetto della superiorita' della razza ariana. Il razzismo oggi e' qualcosa di piu' subdolo e materiale e ruota intorno al denaro.
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renzo ardemagni 6 minutes ago
I leghisti smetteranno di usare parole e frasi offensive,quando i giornali e le TV smetteranno di portarle a conoscenza della gente.
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aqmazz 7 minutes ago
Salvini,non è Napoliotano che deve tacere,Calderoli ha fatto una
battuta?,NO! a OFFESO,la scusa di dire "era in un comizio",cosa
significa,che in un comizio si può insultare?,siamo seri,basta offendere
gli altri,perchè siete senza argomenti,fate altro,chi offende,andrebbe
punito severamente,anche se Politico,anzi,se politico,la pena andrebbe
raddoppiata e immediata,non come per un Giornalista pensando di
esprimere un'opinione ha DIFFAMATO un Giudice,è stato condannato,si è
lamentato di mancanza di libertà di stampa,quella c'era,c'è e ci sarà
sempre,ma nel rispetto delle persone,ancora non c'è la libertà di
DIFFAMARE,anche se uno è un Giornalista,La CONDANNA andava eseguita.non
condonata,NON servono Condoni.
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Hans Rudolf Leimgruber 7 minutes ago
Ho un buon consiglio da darvi:andate a leggere un po' nelle testate di tutto il mondo gli articoli relativi a questa storia e i commenti relativi.Vergogna mondiale ! sarebbe meglio di sospendere i lavori per l'Expo 2015.Chi volete che verrà al Legalandia???
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phoenix_return 3 minutes ago in risposta a Hans Rudolf Leimgruber
visto come di solito lavora la mafia, non credo che i preparativi per l'Expo finiranno in tempo XD
Comunque confermo.. questa notizia ha fatto un giro planetario ..e la notizia che non ci saranno conseguenze per questo farabutt0 farà un altro giro, ma questo volta intergalattico
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FelixJuggler 5 minutes ago in risposta a Hans Rudolf Leimgruber
È esattamente ciò che ho fatto non appena ho letto questo articolo. La cosa curiosa è che anche chi non è d'accordo con le proposte della Kyenge lo reputa un atto sufficiente alle dimissioni "perché non può ricoprire quei ruoli se non sa nemmeno controllare la sua bocca".
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MartinL_Utero 7 minutes ago
Che Salvini e Calderoli scendano in una qualsiasi strada a ripetere quel che hanno detto. Senza scorta (pagata da noi), possibilmente. Credo che Leghisti e Conigli, e Ladri siano sinonimi.
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sergeox 8 minutes ago
Henry W. Letta non è in grado di contrastare neanche un soggetto come Calderoli .... senza parole ...... non serve neanche insultare lui e il suo partito dell'amore (passivo) .... si appella a Maroni ....
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frantic 8 minutes ago
mentre facciamo il tifo per uno o l'altro per le chiacchiere, intanto il ministero dell'Economia e delle finanze ha predisposto il pagamento della somma di 91.354.339 euro della rata di "rimborsi elettorali"
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ezio88 6 minutes ago in risposta a frantic
e allora... giustamente la democrazia
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Lombardo Luciano 8 minutes ago
Magari un giorno scopriremo che il primo Homo Saphiens si mise in piedi perchè un Orango gli ostruiva la via sul ramo.Mentre su Calderoli dobbiamo ancora scoprire che cosa bruciò 5 anni fa quando era Ministro della semplificazione davanti al suo Ministero.Magari erano tutte ricevute dei versamenti in Tanzania.Homo Stercorarus Legatibus.Manco titolare.
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ipp0 9 minutes ago
calderoli sta semplicemente facendo propaganda per ricompattare la base legaiola xenofoba su qualche argomento di facile presa per i verde pisellati
la cosa notevole è che sono sicuro che non ci saranno neanche le sue dimissioni dalla carica istituzionale di vice presidenza del senato
le larghe intese fanno ingoiare qualunque cosa al molle PD
il massimo mi pare Letta che si appella a Maroni perché chiuda rapidamente la questione.... adesso Maroni redarguirà fortemente calderoli e saremo tutti felici ... e intanto famo passà l'estate ... la tregua prima del botto finale
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Roberto Daurù 10 minutes ago
Da mesi, ormai, a livello nazionale,
la Lega, non se la fila più nessuno!
Da 48 ore, guarda caso, non si parla
quasi d'altro! Torna in auge, per il
Carroccio, l'inossidabile motto, caro a B:
"Che se ne parli bene, che se ne parli male,
l'importante è che se ne parli!"
Meditiamo, gente, meditiamo!
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ezio88 9 minutes ago in risposta a Roberto Daurù
l'acqua calda
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Denis Monti 11 minutes ago
Ma che razza di gente c'è al governo...ma ci rendiamo conto?!?!?!!?
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ezio88 10 minutes ago in risposta a Denis Monti
ormai, fatta la frittata, buona
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Obenior Proust 10 minutes ago in risposta a Denis Monti
... un governo di scimmie in effetti farebbe molto meglio!
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Reasoner 11 minutes ago
I fratelli de Rege, penosi.
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Nobody 11 minutes ago
E ho capito ma li porta tutti in fondo... è proprio sfortuna!
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Mario 11 minutes ago
A me pare che la virulenza degli attacchi di esponenti leghisti al ministro dell'integrazione abbia uno scopo ben preciso: riportare alla ribalta un partito all'angolo, ai minimi storici, facendo leva sugli istinti più bassi della base elettorale.
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enrico ciceri 12 minutes ago
Mi chiedo come possa un cinghiale come Calderoli continuare a grugnire indisturbato, lui come tanti altri esponenti del suo "partito". Vanno semplicemente buttati fuori dal Parlamento!
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Angheledo 12 minutes ago
Poveretti ! I rimasugli leghisti stanno sparando castronate e offese razziste a più non posso per far credere che ancora esistono. .
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Nobody 12 minutes ago
Calderoli speriamo ti daspino dall'Italia!
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Altri commenti in :
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07 ... -e/656331/
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Re: Come se ne viene fuori ?
FUORI I RAZZISTI DALLE ISTITUZIONI
(Gad Lerner).
15/07/2013 di triskel182
BISOGNA vincere la tentazione di rispondere per le rime a Roberto Calderoli.
Lui non chiederebbe di meglio che un confronto sui tratti somatici e i quozienti intellettuali.
Ma stavolta non potrà cavarsela rifugiandosi nella buffoneria un personaggio come lui, che la politica italiana ha tollerato rimanesse ai suoi vertici per quasi un ventennio.
L’aggressione verbale alla ministra Cécile Kyenge, mascherata come al solito da battuta di spirito, è stata un atto premeditato di violenza razzista.
Calderoli sapeva bene quel che stava facendo.
Con il suo ignobile giro di parole al comizio di Treviglio cercava la provocazione, in un momento di massima difficoltà della Lega Nord afflitta da una vera e propria emorragia di militanti; e sua personale, visto che dall’interno lo accusavano di eccessi di moderatismo.
Provocazione studiata, dunque, con il primo stadio di quell’odioso riferimento allo stereotipo coloniale più classico, l’uomo-scimmia, riferito agli africani.
Ma l’intento razzista, se ancora ce ne fosse bisogno, è stato confermato da Calderoli nelle dichiarazioni successive, rilasciate ieri a Radio Capital, quelle in cui fingeva stupore per le reazioni alla sua battuta “innocente”.
Ebbene, più volte al microfono, e con inequivocabile spudorata tenacia, egli ha insistito a negare che la cittadina italiana Kyenge, peraltro eletta nel Parlamento della nostra Repubblica, abbia il diritto di ricoprire un incarico di governo.
«Può fare il ministro, ma in Congo – ha sostenuto Calderoli – non può fare il ministro in Italia».
Con ciò lasciando intendere che a suo parere la Kyenge non solo non avrebbe il diritto di fare la ministra in Italia, ma non avrebbe neppure il diritto di considerarsi cittadina italiana.
Simili affermazioni non soltanto contraddicono la verità dei fatti: Kyenge è naturalizzata per legge cittadina italiana né più né meno di Calderoli, e ha quindi i tutti requisiti necessari per assumere incarichi di governo.
Di più, queste falsità recitate con leggerezza da Calderoli determinano un vero e proprio vulnus istituzionale: può infatti un’istituzione parlamentare come il Senato della Repubblica avere fra i suoi vicepresidenti un esponente politico che nega l’altrui cittadinanza con argomenti relativi al luogo di nascita?
Può permettersi, la nostra Repubblica, di concedere un tale ruolo pubblico a chi semina veleno razzista e alimenta il pregiudizio verso una
parte dei suoi concittadini?
C’è da augurarsi che oggi stesso il Senato provveda a sollevare Calderoli dalla carica che indegnamente ricopre, dopo che per troppi anni s’è finto di ignorare il cumulo di volgarità razziste che di volta in volta ha profuso contro singoli interlocutori o contro popoli e fedi religiose nel loro insieme.
La nomina di Cécile Kyenge come ministra dell’Integrazione è stato forse l’atto più innovativo (l’unico?) del governo Letta.
Ma ha letteralmente scatenato una piccola minoranza di esagitati che l’hanno percepita come offesa intollerabile al loro ego xenofobo e hanno scatenato contro di lei una vera e propria guerra dei nervi.
Cécile Kyenge ha mostrato una pazienza degna di miglior causa ogni qual volta l’hanno chiamata in causa a sproposito perché si giustificasse di fronte a episodi di violenza sessuale; hanno messo in dubbio la sua competenza in quanto è laureata in oculistica; hanno ironizzato sulla sua numerosa famiglia; l’hanno accusata di godere di protezioni eccessive, nel mentre che aizzavano con toni minacciosi la gente a manifestare contro di lei.
L’esito di questa sollevazione contro la Kyenge è stato fallimentare, ma la ricerca della provocazione non si arresta nella speranza che possa derivarne il recupero di uno spazio politico perduto.
Per questo è importante seguire cosa succederà nelle prossime ore.
Così come Borghezio è già stato espulso dal gruppo parlamentare cui era iscritto a Strasburgo, in seguito alle offese profferite contro la Kyenge, ci attendiamo che altrettanto faccia il gruppo dei senatori della Lega nei confronti di Calderoli.
Non sarà una gran perdita.
E servirà a ristabilire anche in Italia quella prassi europea per cui i razzisti vengono tenuti ai margini delle istituzioni, anche perché la destra liberale e moderata per prima si impegna a non dare loro spazio.
Da La Repubblica del 15/07/2013.
(Gad Lerner).
15/07/2013 di triskel182
BISOGNA vincere la tentazione di rispondere per le rime a Roberto Calderoli.
Lui non chiederebbe di meglio che un confronto sui tratti somatici e i quozienti intellettuali.
Ma stavolta non potrà cavarsela rifugiandosi nella buffoneria un personaggio come lui, che la politica italiana ha tollerato rimanesse ai suoi vertici per quasi un ventennio.
L’aggressione verbale alla ministra Cécile Kyenge, mascherata come al solito da battuta di spirito, è stata un atto premeditato di violenza razzista.
Calderoli sapeva bene quel che stava facendo.
Con il suo ignobile giro di parole al comizio di Treviglio cercava la provocazione, in un momento di massima difficoltà della Lega Nord afflitta da una vera e propria emorragia di militanti; e sua personale, visto che dall’interno lo accusavano di eccessi di moderatismo.
Provocazione studiata, dunque, con il primo stadio di quell’odioso riferimento allo stereotipo coloniale più classico, l’uomo-scimmia, riferito agli africani.
Ma l’intento razzista, se ancora ce ne fosse bisogno, è stato confermato da Calderoli nelle dichiarazioni successive, rilasciate ieri a Radio Capital, quelle in cui fingeva stupore per le reazioni alla sua battuta “innocente”.
Ebbene, più volte al microfono, e con inequivocabile spudorata tenacia, egli ha insistito a negare che la cittadina italiana Kyenge, peraltro eletta nel Parlamento della nostra Repubblica, abbia il diritto di ricoprire un incarico di governo.
«Può fare il ministro, ma in Congo – ha sostenuto Calderoli – non può fare il ministro in Italia».
Con ciò lasciando intendere che a suo parere la Kyenge non solo non avrebbe il diritto di fare la ministra in Italia, ma non avrebbe neppure il diritto di considerarsi cittadina italiana.
Simili affermazioni non soltanto contraddicono la verità dei fatti: Kyenge è naturalizzata per legge cittadina italiana né più né meno di Calderoli, e ha quindi i tutti requisiti necessari per assumere incarichi di governo.
Di più, queste falsità recitate con leggerezza da Calderoli determinano un vero e proprio vulnus istituzionale: può infatti un’istituzione parlamentare come il Senato della Repubblica avere fra i suoi vicepresidenti un esponente politico che nega l’altrui cittadinanza con argomenti relativi al luogo di nascita?
Può permettersi, la nostra Repubblica, di concedere un tale ruolo pubblico a chi semina veleno razzista e alimenta il pregiudizio verso una
parte dei suoi concittadini?
C’è da augurarsi che oggi stesso il Senato provveda a sollevare Calderoli dalla carica che indegnamente ricopre, dopo che per troppi anni s’è finto di ignorare il cumulo di volgarità razziste che di volta in volta ha profuso contro singoli interlocutori o contro popoli e fedi religiose nel loro insieme.
La nomina di Cécile Kyenge come ministra dell’Integrazione è stato forse l’atto più innovativo (l’unico?) del governo Letta.
Ma ha letteralmente scatenato una piccola minoranza di esagitati che l’hanno percepita come offesa intollerabile al loro ego xenofobo e hanno scatenato contro di lei una vera e propria guerra dei nervi.
Cécile Kyenge ha mostrato una pazienza degna di miglior causa ogni qual volta l’hanno chiamata in causa a sproposito perché si giustificasse di fronte a episodi di violenza sessuale; hanno messo in dubbio la sua competenza in quanto è laureata in oculistica; hanno ironizzato sulla sua numerosa famiglia; l’hanno accusata di godere di protezioni eccessive, nel mentre che aizzavano con toni minacciosi la gente a manifestare contro di lei.
L’esito di questa sollevazione contro la Kyenge è stato fallimentare, ma la ricerca della provocazione non si arresta nella speranza che possa derivarne il recupero di uno spazio politico perduto.
Per questo è importante seguire cosa succederà nelle prossime ore.
Così come Borghezio è già stato espulso dal gruppo parlamentare cui era iscritto a Strasburgo, in seguito alle offese profferite contro la Kyenge, ci attendiamo che altrettanto faccia il gruppo dei senatori della Lega nei confronti di Calderoli.
Non sarà una gran perdita.
E servirà a ristabilire anche in Italia quella prassi europea per cui i razzisti vengono tenuti ai margini delle istituzioni, anche perché la destra liberale e moderata per prima si impegna a non dare loro spazio.
Da La Repubblica del 15/07/2013.
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Re: Come se ne viene fuori ?
E' molto grande la distanza tra il mio progetto di un centrosinistra di governo capace di convincere gli italiani che vincere si può e l’attuale disastro.
Romano Prodi
Come inizia una guerra civile – 339
La cruna dell’ago – 304
La danza macabra dei nanetti continua senza sosta – 304
La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 284
Cronaca di un affondamento annunciato - 284
In mezzo alla tempesta - 223
Romanzo criminale - 46
La guerra civile simulata sta sfociando in qualcosa di diverso. Qualcosa si sta rompendo - 14
(Marc Lazar – Ballarò, 09/07/2013)
Nell'elenco dei fatti che hanno reso pesante la settimana scorsa, ho tralasciato il caso Carlassare.
Caso Mediaset, la saggia scelta della saggia Carlassare
di Beppe Giulietti
12 luglio 2013Commenti (62)
La professoressa Lorenza Carlassare, che ha appena deciso di abbandonare la Commissione per le cosiddette riforme costituzionali, non è una turista della democrazia. La sua biografia corrisponde a quella di una donna che ha trascorso la vita a studiare le Costituzioni e a contrastare il tentativo di svuotare quella italiana, colpendo a morte proprio quel principio di uguaglianza tra cittadini, senza il quale si torna ai regimi censuari fondati sul potere del denaro e, in questa stagione, sul controllo dei media.
La professoressa Carlassare, per altro, è stata anche la prima donna a conquistare una cattedra di diritto costituzionale. Aveva già fatto sapere che avrebbe abbandonato la commissione in presenza di attacchi e ingiurie contro la Costituzione la funzione giudiziaria. La decisione presa dalla maggioranza di sospendere, sia pure per qualche ora, i lavori delle Camere per consentire alla Pdl di inveire contro la Cassazione, ha segnato, per Lei, il punto di non ritorno.
Per Lorenza Carlassare, e solo per lei, lo scandalo non discende dal cronometro, ma dal contesto nel quale la sospensione è maturata. Che piaccia o no, il contesto era quello di un imputato, già condannato, che, assistito dai suoi avvocati, anch’essi parlamentari, chiedevano un gesto contro il tribunale e minacciavano ritorsioni, aventini, e persino la resistenza, non violenta ovviamente, come ha voluto precisare Bondi, il moderato.
Per una costituzionalista come la Carlassare il contesto ha lo stesso valore del testo. Naturalmente sarà liquidata come estremista o ancora più subdolamente ignorata, trattata alla stregua di una persona molesta. Noi, invece, pensiamo che il suo gesto innescherà un positivo contagio.
Se e quando questo incubo dovesse finire, una donna così sarà il caso di proporla come ministro della Giustizia nel prossimo, inevitabile governo, di “salvezza e di saldezza costituzionale”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07 ... re/653771/
Variante 9)
Caso Bondi-Ilva
Sulla stampa quotidiana è stato fatto notare anche l'alta incidenza di casi di tumori e di decessi di bambini a Taranto.
Ergo, Bondi, oltre alla moria di pecore ed altri animali nel circondario, ritiene che la causa dei bambini morti di Taranto, sia dovuta all'eccesso di alcol e di sigarette.
Ma un'intelligenza di questo tipo dove l'hanno scovata?
Romano Prodi
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Nell'elenco dei fatti che hanno reso pesante la settimana scorsa, ho tralasciato il caso Carlassare.
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La professoressa Lorenza Carlassare, che ha appena deciso di abbandonare la Commissione per le cosiddette riforme costituzionali, non è una turista della democrazia. La sua biografia corrisponde a quella di una donna che ha trascorso la vita a studiare le Costituzioni e a contrastare il tentativo di svuotare quella italiana, colpendo a morte proprio quel principio di uguaglianza tra cittadini, senza il quale si torna ai regimi censuari fondati sul potere del denaro e, in questa stagione, sul controllo dei media.
La professoressa Carlassare, per altro, è stata anche la prima donna a conquistare una cattedra di diritto costituzionale. Aveva già fatto sapere che avrebbe abbandonato la commissione in presenza di attacchi e ingiurie contro la Costituzione la funzione giudiziaria. La decisione presa dalla maggioranza di sospendere, sia pure per qualche ora, i lavori delle Camere per consentire alla Pdl di inveire contro la Cassazione, ha segnato, per Lei, il punto di non ritorno.
Per Lorenza Carlassare, e solo per lei, lo scandalo non discende dal cronometro, ma dal contesto nel quale la sospensione è maturata. Che piaccia o no, il contesto era quello di un imputato, già condannato, che, assistito dai suoi avvocati, anch’essi parlamentari, chiedevano un gesto contro il tribunale e minacciavano ritorsioni, aventini, e persino la resistenza, non violenta ovviamente, come ha voluto precisare Bondi, il moderato.
Per una costituzionalista come la Carlassare il contesto ha lo stesso valore del testo. Naturalmente sarà liquidata come estremista o ancora più subdolamente ignorata, trattata alla stregua di una persona molesta. Noi, invece, pensiamo che il suo gesto innescherà un positivo contagio.
Se e quando questo incubo dovesse finire, una donna così sarà il caso di proporla come ministro della Giustizia nel prossimo, inevitabile governo, di “salvezza e di saldezza costituzionale”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07 ... re/653771/
Variante 9)
Caso Bondi-Ilva
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Ergo, Bondi, oltre alla moria di pecore ed altri animali nel circondario, ritiene che la causa dei bambini morti di Taranto, sia dovuta all'eccesso di alcol e di sigarette.
Ma un'intelligenza di questo tipo dove l'hanno scovata?
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Re: Come se ne viene fuori ?
Caro CamilloBenso hai fatto bene a inserire questo articolo.camillobenso ha scritto:E' molto grande la distanza tra il mio progetto di un centrosinistra di governo capace di convincere gli italiani che vincere si può e l’attuale disastro.
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La professoressa Lorenza Carlassare, che ha appena deciso di abbandonare la Commissione per le cosiddette riforme costituzionali, non è una turista della democrazia. La sua biografia corrisponde a quella di una donna che ha trascorso la vita a studiare le Costituzioni e a contrastare il tentativo di svuotare quella italiana, colpendo a morte proprio quel principio di uguaglianza tra cittadini, senza il quale si torna ai regimi censuari fondati sul potere del denaro e, in questa stagione, sul controllo dei media.
La professoressa Carlassare, per altro, è stata anche la prima donna a conquistare una cattedra di diritto costituzionale. Aveva già fatto sapere che avrebbe abbandonato la commissione in presenza di attacchi e ingiurie contro la Costituzione la funzione giudiziaria. La decisione presa dalla maggioranza di sospendere, sia pure per qualche ora, i lavori delle Camere per consentire alla Pdl di inveire contro la Cassazione, ha segnato, per Lei, il punto di non ritorno.
Per Lorenza Carlassare, e solo per lei, lo scandalo non discende dal cronometro, ma dal contesto nel quale la sospensione è maturata. Che piaccia o no, il contesto era quello di un imputato, già condannato, che, assistito dai suoi avvocati, anch’essi parlamentari, chiedevano un gesto contro il tribunale e minacciavano ritorsioni, aventini, e persino la resistenza, non violenta ovviamente, come ha voluto precisare Bondi, il moderato.
Per una costituzionalista come la Carlassare il contesto ha lo stesso valore del testo. Naturalmente sarà liquidata come estremista o ancora più subdolamente ignorata, trattata alla stregua di una persona molesta. Noi, invece, pensiamo che il suo gesto innescherà un positivo contagio.
Se e quando questo incubo dovesse finire, una donna così sarà il caso di proporla come ministro della Giustizia nel prossimo, inevitabile governo, di “salvezza e di saldezza costituzionale”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07 ... re/653771/
Variante 9)
Caso Bondi-Ilva
Sulla stampa quotidiana è stato fatto notare anche l'alta incidenza di casi di tumori e di decessi di bambini a Taranto.
Ergo, Bondi, oltre alla moria di pecore ed altri animali nel circondario, ritiene che la causa dei bambini morti di Taranto, sia dovuta all'eccesso di alcol e di sigarette.
Ma un'intelligenza di questo tipo dove l'hanno scovata?
Questo articolo mi fa dire che la questione dei vari grillini, dei vari astensionisti e dei vari sinistri-sinistri sta proprio qui.
Sperare che non nascano movimenti buoni o cattivi che siano difronte a tutte queste nefandezze, vuol dire essere politicamente miopi per usare un termine accettabile.
Se un partito come il PD e' diviso proprio su questi temi(ma ne potrei fare tantissimi) cosa potremmo sperare dalla politica?
Ho sempre scritto che se il PD non trovera' una sua strada vera, anche col il rischio di rotture interne, portera' il paese al declino politico e finanziario.
Certamente non sara' sua l'iniziativa ma di certo un comportamento del genere che lo fa stare in mezzo al guado senza una vera linea politica e senza prendere quelle decisioni che il suo elettorato di sinistra le aveva delegato non puo' durare molto ma se anche non fosse cosi' prolungherebbe ulteriormente l'agonia di un popolo.
Inutile criticare chi spara sul PD. Quando uno ti tradisce la vendetta diventa piu' furiose che rispetto all'avversario. Spegne ogni tua speranza.
Son passati piu' di vent'anni da allora e nulla e' cambiato. Una generazione ed ancora si tenterebbe di dire che le colpe sono solo da una parte.
Ma vi rendete conto di tutto questo?
Perseverare e' diabolico ma riescono ancora ad il consenso-
Ma vi rendete conto di tutto questo?
Ma vi rendete conto che tutto questo e' purtroppo pericoloso e puo' portare ad eversioni di qualsiasi tipo?
Incolperemp poi glò eversori di qualsiasi bandiera o dovremmo analizzare dentro noi stessi dove abbiamo o stiamo sbagliando.
Grillini, qualunquisti, fascisti e uomini qualunque, sono frutto dei ns. errori. Lo vogliamo capire questo.
Rispetto le opinioni di Soloo42000che in parte condivido ma le sue critiche non centrano il problema.
Le evidenzia ma non le analizza fino in fondo. Spara da tutte le parti e si spara pure sui coglioni affermando che non c'e' piu' nulla da fare
Avrei preferito che le sua considerazioni finissero sul:Ora cosa dobbiamo fare per cambiare? perche' da fare ce n'e'e molto.
Domanda non di facile risposta ma sulla quale siamo e saremo costretti a dibattere per molto tempo se ci consideriamo diversi dagli altri.
Prima pero' bisognerà individuare bene la malattia e poi fare una bela cura di "testosterone".
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Come se ne viene fuori ?
E' molto grande la distanza tra il mio progetto di un centrosinistra di governo capace di convincere gli italiani che vincere si può e l’attuale disastro.
Romano Prodi
Come inizia una guerra civile – 340
La cruna dell’ago – 305
La danza macabra dei nanetti continua senza sosta – 305
La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 285
Cronaca di un affondamento annunciato - 285
In mezzo alla tempesta - 224
Romanzo criminale - 47
La guerra civile simulata sta sfociando in qualcosa di diverso. Qualcosa si sta rompendo - 15
(Marc Lazar – Ballarò, 09/07/2013)
Servizio di “In onda” in una festa legaiola.
Con la presenza di così tante teste di caXXo, uomini e donne che ritengono normale la battuta calderola, è chiaro che questo Paese non può andare avanti.
Romano Prodi
Come inizia una guerra civile – 340
La cruna dell’ago – 305
La danza macabra dei nanetti continua senza sosta – 305
La lunga agonia della Repubblica italiana continua inarrestabile. Siamo all’ultimo atto? - 285
Cronaca di un affondamento annunciato - 285
In mezzo alla tempesta - 224
Romanzo criminale - 47
La guerra civile simulata sta sfociando in qualcosa di diverso. Qualcosa si sta rompendo - 15
(Marc Lazar – Ballarò, 09/07/2013)
Servizio di “In onda” in una festa legaiola.
Con la presenza di così tante teste di caXXo, uomini e donne che ritengono normale la battuta calderola, è chiaro che questo Paese non può andare avanti.
Re: Come se ne viene fuori ?
tutto ruota attorno alle decisioni di panza... o di Pansa ... e si vede che in Italia deve andare così
Roma, 15 lug. (Adnkronos/Ign) - Il M5S e Sel hanno depositato, alla Camera e al Senato, una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro dell'Interno Angelino Alfano, per la ''gestione imbarazzante'' del caso di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Ablyazov, espulsa insieme alla figlia di sei anni dopo un blitz nella villetta di Casal Palocco, a Roma, dove si era rifugiata.
''Il Viminale - avverte il capogruppo M5S alla Camera Riccardo Nuti - non poteva non sapere e, se non sapeva, significa che nel nostro Paese c'è una polizia parallela che agisce a propria discrezione e all'insaputa dei vertici soprattutto considerando che la notizia era on line fin dal 5 giugno scorso''. Per il capogruppo Sel Gennaro Migliore la mozione rappresenta ''una battaglia parlamentare per la verità''.
Il Pdl, però, si schiera in difesa di Alfano convinto che il ministro non abbia ''responsabilità né politiche né operative'', afferma il presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani, rimandando alle prossime spiegazioni che darà alle Camere alla luce dei risultati dell'inchiesta interna del capo della Polizia. ''Aspettiamo, come tutti, che si spieghi all'opinione pubblica cosa sia accaduto realmente nei vari passaggi della catena di controllo che determinò l'espulsione della cittadina kazaka e della figlia, ma escludiamo senza alcun dubbio ripercussioni per il governo. Pertanto, chi spinge per le dimissioni di Alfano resterà deluso".
Oggi sulla vicenda è tornata Emma Bonino. Il ministro degli Esteri ha espresso "amarezza per moltissime ragioni" e dichiarato di voler far uso di tutte le sue prerogative per poterla risolvere. Intervistata da Sky Tg24, Bonino ha ribadito che "per legge la Farnesina non ha alcuna competenza per espulsioni o estradizioni", né "ha accesso ai dati di cittadini stranieri ai quali sia riconosciuto da paesi terzi lo status di rifugiato politico". Chi ha sbagliato "lo dirà l'esito dell'indagine, attesa ad ore, al massimo domani", ha aggiunto il ministro degli Esteri.
In queste ore il Viminale è blindato sul fascicolo che ricostruisce la vicenda della moglie del dissidente kazako Ablyazov. A quanto apprende l'Adnkronos, il capo della Polizia, prefetto Alessandro Pansa, da 48 ore dirige e coordina con il suo staff, al secondo piano del Viminale, tutte le attività finalizzate alla stesura della relazione. In settimana il ministro dell'Interno dovrebbe riferire in Parlamento sulla vicenda.
Da Palazzo Grazioli, intanto, si smentisce che ci sia stato un incontro tra Silvio Berlusconi e il presidente del Kazakistan Nazarbayev. ''Sabato scorso, 6 luglio, contrariamente a quanto riporta stamani un quotidiano sardo - si legge in un comunicato - citato a sua volta da agenzie di stampa, il presidente Berlusconi si è trattenuto tutto il giorno nella sua residenza di Arcore. In nessun altro giorno il presidente Berlusconi si è recato in Sardegna e non ha mai incontrato il presidente Nazarbayev durante il suo soggiorno in Italia''.
Roma, 15 lug. (Adnkronos/Ign) - Il M5S e Sel hanno depositato, alla Camera e al Senato, una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro dell'Interno Angelino Alfano, per la ''gestione imbarazzante'' del caso di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Ablyazov, espulsa insieme alla figlia di sei anni dopo un blitz nella villetta di Casal Palocco, a Roma, dove si era rifugiata.
''Il Viminale - avverte il capogruppo M5S alla Camera Riccardo Nuti - non poteva non sapere e, se non sapeva, significa che nel nostro Paese c'è una polizia parallela che agisce a propria discrezione e all'insaputa dei vertici soprattutto considerando che la notizia era on line fin dal 5 giugno scorso''. Per il capogruppo Sel Gennaro Migliore la mozione rappresenta ''una battaglia parlamentare per la verità''.
Il Pdl, però, si schiera in difesa di Alfano convinto che il ministro non abbia ''responsabilità né politiche né operative'', afferma il presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani, rimandando alle prossime spiegazioni che darà alle Camere alla luce dei risultati dell'inchiesta interna del capo della Polizia. ''Aspettiamo, come tutti, che si spieghi all'opinione pubblica cosa sia accaduto realmente nei vari passaggi della catena di controllo che determinò l'espulsione della cittadina kazaka e della figlia, ma escludiamo senza alcun dubbio ripercussioni per il governo. Pertanto, chi spinge per le dimissioni di Alfano resterà deluso".
Oggi sulla vicenda è tornata Emma Bonino. Il ministro degli Esteri ha espresso "amarezza per moltissime ragioni" e dichiarato di voler far uso di tutte le sue prerogative per poterla risolvere. Intervistata da Sky Tg24, Bonino ha ribadito che "per legge la Farnesina non ha alcuna competenza per espulsioni o estradizioni", né "ha accesso ai dati di cittadini stranieri ai quali sia riconosciuto da paesi terzi lo status di rifugiato politico". Chi ha sbagliato "lo dirà l'esito dell'indagine, attesa ad ore, al massimo domani", ha aggiunto il ministro degli Esteri.
In queste ore il Viminale è blindato sul fascicolo che ricostruisce la vicenda della moglie del dissidente kazako Ablyazov. A quanto apprende l'Adnkronos, il capo della Polizia, prefetto Alessandro Pansa, da 48 ore dirige e coordina con il suo staff, al secondo piano del Viminale, tutte le attività finalizzate alla stesura della relazione. In settimana il ministro dell'Interno dovrebbe riferire in Parlamento sulla vicenda.
Da Palazzo Grazioli, intanto, si smentisce che ci sia stato un incontro tra Silvio Berlusconi e il presidente del Kazakistan Nazarbayev. ''Sabato scorso, 6 luglio, contrariamente a quanto riporta stamani un quotidiano sardo - si legge in un comunicato - citato a sua volta da agenzie di stampa, il presidente Berlusconi si è trattenuto tutto il giorno nella sua residenza di Arcore. In nessun altro giorno il presidente Berlusconi si è recato in Sardegna e non ha mai incontrato il presidente Nazarbayev durante il suo soggiorno in Italia''.
Re: Come se ne viene fuori ?
Ci ha un alibi di ferro''Sabato scorso, 6 luglio, contrariamente a quanto riporta stamani un quotidiano sardo - si legge in un comunicato - citato a sua volta da agenzie di stampa, il presidente Berlusconi si è trattenuto tutto il giorno nella sua residenza di Arcore. In nessun altro giorno il presidente Berlusconi si è recato in Sardegna e non ha mai incontrato il presidente Nazarbayev durante il suo soggiorno in Italia''.
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