COUNTDOWN
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Re: COUNTDOWN
Perché la visione politica di Renzi è spesso inadeguata?
In merito al caso Berlusconi, lui si colloca sportivamente nel settore buonista-garantista.
<<Io, - sostiene Renzi, non voglio vedere Berlusconi in galera,…….lo voglio mandare in pensione….>>
E’ più evidente che non ha ancora capito con chi ha a che fare.
Se non riesce a metterlo da parte definitivamente la magistratura,…come può pensare di mandarlo in pensione lui?
Queste non sono valutazioni da poco,….sono sostanziali.
Non può pensare per il proprio tornaconto che basta battere alle elezioni Berlusconi, per toglierlo definitivamente dai piedi. E’ un ragionamento infantile.
In merito al caso Berlusconi, lui si colloca sportivamente nel settore buonista-garantista.
<<Io, - sostiene Renzi, non voglio vedere Berlusconi in galera,…….lo voglio mandare in pensione….>>
E’ più evidente che non ha ancora capito con chi ha a che fare.
Se non riesce a metterlo da parte definitivamente la magistratura,…come può pensare di mandarlo in pensione lui?
Queste non sono valutazioni da poco,….sono sostanziali.
Non può pensare per il proprio tornaconto che basta battere alle elezioni Berlusconi, per toglierlo definitivamente dai piedi. E’ un ragionamento infantile.
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Re: COUNTDOWN
La vox populi di Libero
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INUTILE FARE IPOTESI ......ASPETTIAMO ANCORA POCHI GG.
24/07/2013 16:18Postato da Frenki
Sono possibili tutte le soluzioni... la P2 ha tantissimi adepti sparsi in tutte le istituzioni e le sorprese non mancheranno. Il delinquente potrebbe essere innocente se la CONSULTA lo deciderà, però in questo caso la MAGISTRATURA ne uscirà con le ossa rotte. Come vedete le conseguenze della scelta non sono così prive di effetti collaterali, infatti il 30% degli elettori tifa per l'innocenza del Berlusca, l'altro 70% tifa per la condanna sempre del Berlusca/Caimano ecc.ecc. Anche Mussolini che aveva i suoi sostenitori, forse un 30% non ce l'ha fatta e sapete bene quello che è successo, cioè voglio dire che i 9 milioni di elettori, tanto decantati dagli amici del Cav., non sono sufficienti per l'impunità !! Ci vuole l'azione di qualche infiltrato !!
17
@manuelino bonbon
24/07/2013 16:06Postato da colombinitullo
Hai forse mangiato uno dei tuoi tanto amati cactus oggi a pranzo?Non godere per questa squallida giustizia italica,non godere.
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MANUELEBONBON
24/07/2013 16:02Postato da aresfin
Ecco ancora qua il koglione dei koglioni!
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INUTILE FARE IPOTESI ......ASPETTIAMO ANCORA POCHI GG.
24/07/2013 16:18Postato da Frenki
Sono possibili tutte le soluzioni... la P2 ha tantissimi adepti sparsi in tutte le istituzioni e le sorprese non mancheranno. Il delinquente potrebbe essere innocente se la CONSULTA lo deciderà, però in questo caso la MAGISTRATURA ne uscirà con le ossa rotte. Come vedete le conseguenze della scelta non sono così prive di effetti collaterali, infatti il 30% degli elettori tifa per l'innocenza del Berlusca, l'altro 70% tifa per la condanna sempre del Berlusca/Caimano ecc.ecc. Anche Mussolini che aveva i suoi sostenitori, forse un 30% non ce l'ha fatta e sapete bene quello che è successo, cioè voglio dire che i 9 milioni di elettori, tanto decantati dagli amici del Cav., non sono sufficienti per l'impunità !! Ci vuole l'azione di qualche infiltrato !!
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@manuelino bonbon
24/07/2013 16:06Postato da colombinitullo
Hai forse mangiato uno dei tuoi tanto amati cactus oggi a pranzo?Non godere per questa squallida giustizia italica,non godere.
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MANUELEBONBON
24/07/2013 16:02Postato da aresfin
Ecco ancora qua il koglione dei koglioni!
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Re: COUNTDOWN
15
LA CONDANNA DI BERLUSCONI
24/07/2013 13:35Postato da Lucioasta
" LA MADRE DEGLI IMBECILLI E' SEMPRE INCINTA" " NON DESIDERARE IL MALE DEGLI ALTRI,DOMANI POTREBBE CAPITARE ANCHE A TE. RIFLETTIAMO PRIMA DI APRIRE BOCCA.
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se condannano silvio
24/07/2013 12:36Postato da manuelebonbon
e se l'anziano delinquente compie uno qualsiasi dei seguenti gesti: a) assegnato ai servizi sociali impegnato nella pulizia delle cacche dalle strade milanesi b) scappa ai caraibi portandosi dietro un manipolo di fedelissimi ed una pletora di zoccole c) in un sussulto di dignità si suicida facendosi esplodere nella sede del Milan, garantiamo festeggiamenti e fiumi di vino e champagne per i prossimi 12 mesi !
13
Domanda idiota
24/07/2013 12:25Postato da ubidoc
Se si decidono a condannarlo l'allora ormai ex cavaliere non potrà far nulla perchè sarà interdetto a vita da ogni atto pubblico e civile. Che poi lo mettano in galera o meno cambia poco.Interdetto lo sarà comunque con o senza l'approvazione dei politici e legalmente sarà,e può far ridere,come un minore di anni 18
LA CONDANNA DI BERLUSCONI
24/07/2013 13:35Postato da Lucioasta
" LA MADRE DEGLI IMBECILLI E' SEMPRE INCINTA" " NON DESIDERARE IL MALE DEGLI ALTRI,DOMANI POTREBBE CAPITARE ANCHE A TE. RIFLETTIAMO PRIMA DI APRIRE BOCCA.
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se condannano silvio
24/07/2013 12:36Postato da manuelebonbon
e se l'anziano delinquente compie uno qualsiasi dei seguenti gesti: a) assegnato ai servizi sociali impegnato nella pulizia delle cacche dalle strade milanesi b) scappa ai caraibi portandosi dietro un manipolo di fedelissimi ed una pletora di zoccole c) in un sussulto di dignità si suicida facendosi esplodere nella sede del Milan, garantiamo festeggiamenti e fiumi di vino e champagne per i prossimi 12 mesi !
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Domanda idiota
24/07/2013 12:25Postato da ubidoc
Se si decidono a condannarlo l'allora ormai ex cavaliere non potrà far nulla perchè sarà interdetto a vita da ogni atto pubblico e civile. Che poi lo mettano in galera o meno cambia poco.Interdetto lo sarà comunque con o senza l'approvazione dei politici e legalmente sarà,e può far ridere,come un minore di anni 18
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Re: COUNTDOWN
12
Vendere Mediaset e seguire l'esempio di Craxi
24/07/2013 12:07Postato da marcello.favale
Fra le ipotesi non vedo la "soluzione Craxi" e men che mai la possiile vendita di Mediaset ad un'emittente straniera. Occorre una soluzione forte. Gli italiani conoscono solo lo schiaffo come elemento educativo.
11
Ma un articolo su marina non c'è?
24/07/2013 11:51Postato da maverick100
Mancano gli articoli su marina e barbara. Io voglio essere informato su tutta la famiglia berlusconi ogni giorno
10
tant per chiarire....
24/07/2013 11:44Postato da arwen
Sarebbe il caso che cominciste a guardare il mondo per come è, non per come vorreste che sia. Il valore delle azioni Mediaset non è importante solo per il cav che è solo l'azionista di maggioranza. Importa a molti risparmaitori, banche, aziende e....fondi pensione che nel loro portafogli hanno una grande quantità di azioni mediaset perchè considerate moderatamente "sicure". Mediaset non è solo Berlusconi. Sono aziende, giornali, TV che danno lavoro a migliaia di italiani che si guadagnano un onesto stipendio. Dovreste uscire un poco dalla pubertà e divenire adulti. Io non apprezzo il Cav, ritengo che, come uomo di governo abbia fallito,ma non per questo penso che egli sia il diavolo e che ogni arma per distruggerlo, ivi compresi i processi farlocchi, sia lecita. Per il resto se B viene condannato, sarà semplicemente una pietra in più messa al collo del popolo italiano che sta già allegramente affondando in un mare di m...elma politica asfittica e incapace.
Vendere Mediaset e seguire l'esempio di Craxi
24/07/2013 12:07Postato da marcello.favale
Fra le ipotesi non vedo la "soluzione Craxi" e men che mai la possiile vendita di Mediaset ad un'emittente straniera. Occorre una soluzione forte. Gli italiani conoscono solo lo schiaffo come elemento educativo.
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Ma un articolo su marina non c'è?
24/07/2013 11:51Postato da maverick100
Mancano gli articoli su marina e barbara. Io voglio essere informato su tutta la famiglia berlusconi ogni giorno
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tant per chiarire....
24/07/2013 11:44Postato da arwen
Sarebbe il caso che cominciste a guardare il mondo per come è, non per come vorreste che sia. Il valore delle azioni Mediaset non è importante solo per il cav che è solo l'azionista di maggioranza. Importa a molti risparmaitori, banche, aziende e....fondi pensione che nel loro portafogli hanno una grande quantità di azioni mediaset perchè considerate moderatamente "sicure". Mediaset non è solo Berlusconi. Sono aziende, giornali, TV che danno lavoro a migliaia di italiani che si guadagnano un onesto stipendio. Dovreste uscire un poco dalla pubertà e divenire adulti. Io non apprezzo il Cav, ritengo che, come uomo di governo abbia fallito,ma non per questo penso che egli sia il diavolo e che ogni arma per distruggerlo, ivi compresi i processi farlocchi, sia lecita. Per il resto se B viene condannato, sarà semplicemente una pietra in più messa al collo del popolo italiano che sta già allegramente affondando in un mare di m...elma politica asfittica e incapace.
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Re: COUNTDOWN
9
il cav non e´uno sprovveduto
24/07/2013 10:55Postato da emigratoinfelix
e non sta certo a me dirgli o suggerirgli cosa fare.Pero´ci tengo ad esprimere una mia opinione.Partendo dal presupposto che di errori politici ed umani possa averne commessi tanti,resta il fatto che coloro che pretendono di liquidarlo per mezzo di sentenze pronunciate da tribunali dichiaratamente a lui da sempre ostili,di certo per i loro trascorsi e comportamenti non hanno titolo alcuno per erigersi a Soloni estracciarsi lle vesti.Come suolsi dire,il migliore ha la rogna,incominciando dal Sommo Pannolonne che come un satrapo siede a Quirinale. In caso di condanna,a mio avvviso squisitamente politica,berlusconi non dovrebbe andare in carcere,ma espatriare,chiedere lo status di rifugiato politico,costituire un Comitato di Liberazione e guidare Forza italia magari attraverso un governo ombra.Sperando che arrivi a liberarsi di soggetti nefandi come Gianni Letta ed altri che han contribuito alla sua rovina umana con consigli inadeguati o peggio avvelenati.
8
si
24/07/2013 10:42Postato da seve
per fare ciò che occorre veramente fare ,non c'è altro mezzo se non la rivoluzione .E' tutto troppo marcio .
7
QUINDI IL VOSTRO TEOREMA E':SALVARE IL PREGIUDICATO PEDOFILO EVASORE E CORRUTTORE PER EVITARE CHE SALGA LO SPREAD??A QUESTO AVETE PORTATO L'ITALIA !
24/07/2013 10:37Postato da fatemipostare
BANANAS!!!
il cav non e´uno sprovveduto
24/07/2013 10:55Postato da emigratoinfelix
e non sta certo a me dirgli o suggerirgli cosa fare.Pero´ci tengo ad esprimere una mia opinione.Partendo dal presupposto che di errori politici ed umani possa averne commessi tanti,resta il fatto che coloro che pretendono di liquidarlo per mezzo di sentenze pronunciate da tribunali dichiaratamente a lui da sempre ostili,di certo per i loro trascorsi e comportamenti non hanno titolo alcuno per erigersi a Soloni estracciarsi lle vesti.Come suolsi dire,il migliore ha la rogna,incominciando dal Sommo Pannolonne che come un satrapo siede a Quirinale. In caso di condanna,a mio avvviso squisitamente politica,berlusconi non dovrebbe andare in carcere,ma espatriare,chiedere lo status di rifugiato politico,costituire un Comitato di Liberazione e guidare Forza italia magari attraverso un governo ombra.Sperando che arrivi a liberarsi di soggetti nefandi come Gianni Letta ed altri che han contribuito alla sua rovina umana con consigli inadeguati o peggio avvelenati.
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si
24/07/2013 10:42Postato da seve
per fare ciò che occorre veramente fare ,non c'è altro mezzo se non la rivoluzione .E' tutto troppo marcio .
7
QUINDI IL VOSTRO TEOREMA E':SALVARE IL PREGIUDICATO PEDOFILO EVASORE E CORRUTTORE PER EVITARE CHE SALGA LO SPREAD??A QUESTO AVETE PORTATO L'ITALIA !
24/07/2013 10:37Postato da fatemipostare
BANANAS!!!
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Re: COUNTDOWN
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QUINDI IL VOSTRO TEOREMA E':SALVARE IL PREGIUDICATO PEDOFILO EVASORE E CORRUTTORE PER EVITARE CHE SALGA LO SPREAD??A QUESTO AVETE PORTATO L'ITALIA !
24/07/2013 10:37Postato da fatemipostare
BANANAS!!!
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Tanto per chiarire
24/07/2013 10:07Postato da dicocomelapenso
Ma a noi, poveri cittadini italiani in mezzo ad una crisi, del valore delle azioni Mediaset e quindi della ricchezza (spropositata) del Cavaliere, che ci frega?
4
NON SI VA DA NESSUNA PARTE
24/07/2013 09:54Postato da seve
SE SI RIFLETTE ,SI CAPISCE CHE LO STALLO E' SEMPRE PIU' IMMINENTE.QUESTO PAESE HA BISOGNO DI BEN ALTRO ,VA RIVOLTATO COME UN CALZINO E TUTTO QUELLO CHE IL POVERO LETTA VUOLE FARE SI IMPANTANA IN UNA PALUDE LIMACCIOSA E SINISTRA. LA PALUDE CREA I RINVII E I RINVII AVVICINANO LO STALLO .MA CHE FINISCA PRESTO QUESTA AGONIA ,L'ITALIA E' UN MALATO TERMINALE.
QUINDI IL VOSTRO TEOREMA E':SALVARE IL PREGIUDICATO PEDOFILO EVASORE E CORRUTTORE PER EVITARE CHE SALGA LO SPREAD??A QUESTO AVETE PORTATO L'ITALIA !
24/07/2013 10:37Postato da fatemipostare
BANANAS!!!
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Tanto per chiarire
24/07/2013 10:07Postato da dicocomelapenso
Ma a noi, poveri cittadini italiani in mezzo ad una crisi, del valore delle azioni Mediaset e quindi della ricchezza (spropositata) del Cavaliere, che ci frega?
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NON SI VA DA NESSUNA PARTE
24/07/2013 09:54Postato da seve
SE SI RIFLETTE ,SI CAPISCE CHE LO STALLO E' SEMPRE PIU' IMMINENTE.QUESTO PAESE HA BISOGNO DI BEN ALTRO ,VA RIVOLTATO COME UN CALZINO E TUTTO QUELLO CHE IL POVERO LETTA VUOLE FARE SI IMPANTANA IN UNA PALUDE LIMACCIOSA E SINISTRA. LA PALUDE CREA I RINVII E I RINVII AVVICINANO LO STALLO .MA CHE FINISCA PRESTO QUESTA AGONIA ,L'ITALIA E' UN MALATO TERMINALE.
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Re: COUNTDOWN
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NON SI VA DA NESSUNA PARTE
24/07/2013 09:54Postato da seve
SE SI RIFLETTE ,SI CAPISCE CHE LO STALLO E' SEMPRE PIU' IMMINENTE.QUESTO PAESE HA BISOGNO DI BEN ALTRO ,VA RIVOLTATO COME UN CALZINO E TUTTO QUELLO CHE IL POVERO LETTA VUOLE FARE SI IMPANTANA IN UNA PALUDE LIMACCIOSA E SINISTRA. LA PALUDE CREA I RINVII E I RINVII AVVICINANO LO STALLO .MA CHE FINISCA PRESTO QUESTA AGONIA ,L'ITALIA E' UN MALATO TERMINALE.
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Situazione grave
24/07/2013 09:43Postato da Campani G.
Si continua a fare finta di non capire; la questione non è Berlusconi in galera o no, è molto più grave: il popolo italiano non è sovrano. Se con il voto il popolo non sceglie la sinistra non vede di fatto confermato il risultato elettorale, in tempi più o meno lunghi chi batte la sinistra deve passare alle patrie galere e questo dal crollo del muro di Berlino. Ambienti politici, finanziari, editoriali e giudiziari si coalizzano e fanno scempio della democrazia; da questo sistema occorre chiamarsi fuori, occorre una iniziativa rivoluzionaria, una ribellione. Io sono convinto che sia giunto il momento che nasca una forza con un solo punto programmatico : rivoluzione, altro che Forza Italia alias Forza Silvio o Pier Silvio o Marina.
1
state tranquilli
24/07/2013 09:18Postato da scorpione2
non succedera' niente,ci sara' un delinquente in meno e un condannato in piu'
NON SI VA DA NESSUNA PARTE
24/07/2013 09:54Postato da seve
SE SI RIFLETTE ,SI CAPISCE CHE LO STALLO E' SEMPRE PIU' IMMINENTE.QUESTO PAESE HA BISOGNO DI BEN ALTRO ,VA RIVOLTATO COME UN CALZINO E TUTTO QUELLO CHE IL POVERO LETTA VUOLE FARE SI IMPANTANA IN UNA PALUDE LIMACCIOSA E SINISTRA. LA PALUDE CREA I RINVII E I RINVII AVVICINANO LO STALLO .MA CHE FINISCA PRESTO QUESTA AGONIA ,L'ITALIA E' UN MALATO TERMINALE.
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Situazione grave
24/07/2013 09:43Postato da Campani G.
Si continua a fare finta di non capire; la questione non è Berlusconi in galera o no, è molto più grave: il popolo italiano non è sovrano. Se con il voto il popolo non sceglie la sinistra non vede di fatto confermato il risultato elettorale, in tempi più o meno lunghi chi batte la sinistra deve passare alle patrie galere e questo dal crollo del muro di Berlino. Ambienti politici, finanziari, editoriali e giudiziari si coalizzano e fanno scempio della democrazia; da questo sistema occorre chiamarsi fuori, occorre una iniziativa rivoluzionaria, una ribellione. Io sono convinto che sia giunto il momento che nasca una forza con un solo punto programmatico : rivoluzione, altro che Forza Italia alias Forza Silvio o Pier Silvio o Marina.
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state tranquilli
24/07/2013 09:18Postato da scorpione2
non succedera' niente,ci sara' un delinquente in meno e un condannato in piu'
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Re: COUNTDOWN
COUNTDOWN
Giovedì, 25 luglio 2013
- 6 (il mio conteggio differisce da quello ufficiale perché ritengo che la sentenza arrivi nella tarda serata del 30 luglio)
*****
Pressioni sulla Cassazione Il Pdl è sul piede di guerra
(Fabrizio d’Esposito).
25/07/2013 di triskel182
IL “GIORNALE” DI FAMIGLIA CANNONEGGIA SUI GIUDICI E LANCIA MESSAGGI AL QUIRINALE IN VISTA DEL 30 LUGLIO. PROFILO BASSO DI B.
Anche oggi, il Giornale di Sallusti & Santanché alias il Pitone e la Pitonessa farà il conto alla rovescia in prima pagina.
Tutto in rosso, stile allarme. Ieri era -6. Oggi sarà -5.
Da qui al fatidico Trenta Luglio, il quotidiano della famiglia del Cavaliere (Paolo, Alessia e Luna Berlusconi nel cda) farà la parte del poliziotto cattivo nei confronti della Suprema Corte. Pressione. Tensione.
Questione di copie anche, in piena estate, dopo un’apertura dedicata, martedì 23 luglio, alle guerra delle sigarette.
Ma la bomba del Trenta Luglio, sulla conferma o meno della condanna di B. per i diritti tv Mediaset, è troppo delicata per ridursi a giochino editoriale di redazione.
In Transatlantico, a Montecitorio, i deputati del Pdl non parlano di questa attesa nemmeno sotto tortura.
“Cazzi suoi”, questa la risposta di una nota parlamentare.
“Cazzi suoi”, nel senso che “il presidente deve fare la sua strategia processuale senza le nostre interferenze”.
EPPURE , il Giornale interferisce eccome.
“Prepariamoci all’ultimo ricatto”, questo il titolo sallustiano di ieri.
Che poi chiarisce, per fare finta di tenere fuori il Capo: “Berlusconi la pensa diversamente, sostiene che all’ultimo la sua innocenza sarà riconosciuta.
Ammiro il suo incrollabile ottimismo e mi auguro che ancora una volta abbia ragione”.
Il direttore Pitone, in quanto compagno della Pitonessa Santanché, guida spirituale dei falchi di B., è infatti pessimista sul Trenta Luglio.
Se ne frega delle disquisizioni giuridiche su rinvii o allungamenti causa prescrizione e va dritto al sodo.
Berlusconi, vada come vada, non dovrà uscire di scena:
“Prepariamoci, se dovessi avere ragione io e non lui su ciò che succederà il 30, a dirlo forte e chiaro a chi ha costruito questo imbroglio”.
L’imbroglio è l’ossessione dei falchi.
Sindrome da accerchiamento.
La loro tesi è che con il suo silenzio il Cavaliere si stia rendendo complice dei suoi aguzzini che vogliono accompagnarlo alla porta: Napolitano, Enrico Letta e lo Zio Gianni, il vicepremier Angelino Alfano, simbolo delle colombe traditrici.
Dal chiuso delle sue stanze il Cavaliere lascia fare.
Dieci giorni fa si lamentò in un’intervista a Paolo Guzzanti, proprio sul Giornale, “dei toni forti e dei titoli che gli facevano venire i brividi”.
Quei titoli non sono scomparsi e tutto sommato possono tornare comodi per aumentare la pressione.
Ognuno fa la sua parte.
I falchi, le colombe, i legali.
Ecco la Santanché, ieri mattina in una trasmissione tv: “Rispetto la decisione di Berlusconi di non parlare della sentenza e di lasciar lavorare il governo, ma se dovesse arrivare la condanna, non potrà decidere Berlusconi.
Non credo che gli elettori staranno a pettinare le bambole.
Sicuramente non ci sarà calma, siamo oltre il tema del governo saremo a un tema superiore, un problema di democrazia”.
Ancora una volta, tutto conduce al padre di tutti gli interrogativi: cosa succederà il Trenta Luglio qualora la condanna venisse confermata?
Le colombe ripetono il refra in opposto a quello dei falchi.
“Si andrà avanti con le larghe intese”.
Ossia l’imbroglio che non vogliono i Pitoni: “Se sarà condannato si leveranno minacce verso il Pdl: state buoni o risale lo spread”.
In questa chiave va decifrato il pizzino spedito al Quirinale dal Giornale, rispolverando una vecchia storia dell’andreottiano Paolo Cirino Pomicino ai tempi della ma-xi-tangente Enimont: “Di Pietro voleva incastrare Napolitano (allora capo dei miglioristi, la corrente di destra del Pci-Pds, ndr), io negai”.
Una lisciatina ambivalente.
Da un lato c’è il segreto inconfessabile di B. e dei berlusconiani: che in nome della pacificazione, il capo dello Stato faccia una riservatissima moral suasion sulla Corte di cassazione.
L’unico salvacondotto possibile.
Dall’altro c’è poi la richiesta di elezioni anticipate, altro pallino degli ultrà del Cavaliere. Napolitano ieri ha ribadito il suo no (le urne prima del tempo “sono una delle patologie più dannose” della democrazia italiana) con un intervento sul Corriere della Sera, nello stesso giorno in cui il direttore Ferruccio de Bortoli verga un editoriale per sviluppare al contrario “l’imbroglio” di Sallusti.
Morale debortoliana in estrema sintesi: se la sentenza del Trenta Luglio farà cadere l’esecutivo c’è il rischio default.
La partita è questa e i giocatori iniziano a schierarsi in campo.
OGGI SIAMO a -5 e il Cavaliere si prepara a un impegnativo fine settimana.
Con Coppi e Ghedini, i suoi legali, dovrà decidere se fare o no un’istanza di rinvio per martedì prossimo. Poi vedrà il film dedicato a lui da Francesco Giro, parlamentare del Pdl.
Titolo: “Il fiume della libertà”.
Possibile anche che sia trasmesso sulle reti Mediaset prima del Trenta Luglio. Tutto fa pressione.
Da Il Fatto Quotidiano del 25/07/2013.
Giovedì, 25 luglio 2013
- 6 (il mio conteggio differisce da quello ufficiale perché ritengo che la sentenza arrivi nella tarda serata del 30 luglio)
*****
Pressioni sulla Cassazione Il Pdl è sul piede di guerra
(Fabrizio d’Esposito).
25/07/2013 di triskel182
IL “GIORNALE” DI FAMIGLIA CANNONEGGIA SUI GIUDICI E LANCIA MESSAGGI AL QUIRINALE IN VISTA DEL 30 LUGLIO. PROFILO BASSO DI B.
Anche oggi, il Giornale di Sallusti & Santanché alias il Pitone e la Pitonessa farà il conto alla rovescia in prima pagina.
Tutto in rosso, stile allarme. Ieri era -6. Oggi sarà -5.
Da qui al fatidico Trenta Luglio, il quotidiano della famiglia del Cavaliere (Paolo, Alessia e Luna Berlusconi nel cda) farà la parte del poliziotto cattivo nei confronti della Suprema Corte. Pressione. Tensione.
Questione di copie anche, in piena estate, dopo un’apertura dedicata, martedì 23 luglio, alle guerra delle sigarette.
Ma la bomba del Trenta Luglio, sulla conferma o meno della condanna di B. per i diritti tv Mediaset, è troppo delicata per ridursi a giochino editoriale di redazione.
In Transatlantico, a Montecitorio, i deputati del Pdl non parlano di questa attesa nemmeno sotto tortura.
“Cazzi suoi”, questa la risposta di una nota parlamentare.
“Cazzi suoi”, nel senso che “il presidente deve fare la sua strategia processuale senza le nostre interferenze”.
EPPURE , il Giornale interferisce eccome.
“Prepariamoci all’ultimo ricatto”, questo il titolo sallustiano di ieri.
Che poi chiarisce, per fare finta di tenere fuori il Capo: “Berlusconi la pensa diversamente, sostiene che all’ultimo la sua innocenza sarà riconosciuta.
Ammiro il suo incrollabile ottimismo e mi auguro che ancora una volta abbia ragione”.
Il direttore Pitone, in quanto compagno della Pitonessa Santanché, guida spirituale dei falchi di B., è infatti pessimista sul Trenta Luglio.
Se ne frega delle disquisizioni giuridiche su rinvii o allungamenti causa prescrizione e va dritto al sodo.
Berlusconi, vada come vada, non dovrà uscire di scena:
“Prepariamoci, se dovessi avere ragione io e non lui su ciò che succederà il 30, a dirlo forte e chiaro a chi ha costruito questo imbroglio”.
L’imbroglio è l’ossessione dei falchi.
Sindrome da accerchiamento.
La loro tesi è che con il suo silenzio il Cavaliere si stia rendendo complice dei suoi aguzzini che vogliono accompagnarlo alla porta: Napolitano, Enrico Letta e lo Zio Gianni, il vicepremier Angelino Alfano, simbolo delle colombe traditrici.
Dal chiuso delle sue stanze il Cavaliere lascia fare.
Dieci giorni fa si lamentò in un’intervista a Paolo Guzzanti, proprio sul Giornale, “dei toni forti e dei titoli che gli facevano venire i brividi”.
Quei titoli non sono scomparsi e tutto sommato possono tornare comodi per aumentare la pressione.
Ognuno fa la sua parte.
I falchi, le colombe, i legali.
Ecco la Santanché, ieri mattina in una trasmissione tv: “Rispetto la decisione di Berlusconi di non parlare della sentenza e di lasciar lavorare il governo, ma se dovesse arrivare la condanna, non potrà decidere Berlusconi.
Non credo che gli elettori staranno a pettinare le bambole.
Sicuramente non ci sarà calma, siamo oltre il tema del governo saremo a un tema superiore, un problema di democrazia”.
Ancora una volta, tutto conduce al padre di tutti gli interrogativi: cosa succederà il Trenta Luglio qualora la condanna venisse confermata?
Le colombe ripetono il refra in opposto a quello dei falchi.
“Si andrà avanti con le larghe intese”.
Ossia l’imbroglio che non vogliono i Pitoni: “Se sarà condannato si leveranno minacce verso il Pdl: state buoni o risale lo spread”.
In questa chiave va decifrato il pizzino spedito al Quirinale dal Giornale, rispolverando una vecchia storia dell’andreottiano Paolo Cirino Pomicino ai tempi della ma-xi-tangente Enimont: “Di Pietro voleva incastrare Napolitano (allora capo dei miglioristi, la corrente di destra del Pci-Pds, ndr), io negai”.
Una lisciatina ambivalente.
Da un lato c’è il segreto inconfessabile di B. e dei berlusconiani: che in nome della pacificazione, il capo dello Stato faccia una riservatissima moral suasion sulla Corte di cassazione.
L’unico salvacondotto possibile.
Dall’altro c’è poi la richiesta di elezioni anticipate, altro pallino degli ultrà del Cavaliere. Napolitano ieri ha ribadito il suo no (le urne prima del tempo “sono una delle patologie più dannose” della democrazia italiana) con un intervento sul Corriere della Sera, nello stesso giorno in cui il direttore Ferruccio de Bortoli verga un editoriale per sviluppare al contrario “l’imbroglio” di Sallusti.
Morale debortoliana in estrema sintesi: se la sentenza del Trenta Luglio farà cadere l’esecutivo c’è il rischio default.
La partita è questa e i giocatori iniziano a schierarsi in campo.
OGGI SIAMO a -5 e il Cavaliere si prepara a un impegnativo fine settimana.
Con Coppi e Ghedini, i suoi legali, dovrà decidere se fare o no un’istanza di rinvio per martedì prossimo. Poi vedrà il film dedicato a lui da Francesco Giro, parlamentare del Pdl.
Titolo: “Il fiume della libertà”.
Possibile anche che sia trasmesso sulle reti Mediaset prima del Trenta Luglio. Tutto fa pressione.
Da Il Fatto Quotidiano del 25/07/2013.
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Re: COUNTDOWN
Il giorno più lungo al Palazzaccio
(Antonella Mascali).
25/07/2013 di triskel182
ECCO COSA SUCCEDE.
Meno cinque. Il conto alla rovescia di Silvio Berlusconi è cominciato in vista della Cassazione che già martedì prossimo potrebbe mettere la parola fine al processo Mediaset-diritti Tv.
Il condizionale è d’obbligo: le variabili sono tante e opposte fra loro.
Anche i tam tam pidiellini di ieri dicono che il Cavaliere sia propenso ad affrontare il giudizio che potrebbe condannarlo all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.
Ora pensa che un rinvio sia inutile in concreto e dannoso mediaticamente: le probabilità che sia comunque la sezione feriale ad emettere il verdetto sono molto alte (può giudicare entro il 15 settembre i processi in prescrizione fino al 15 ottobre) e una eventuale sentenza di condanna in piena estate, con gli italiani più distratti, cadrebbe nell’oblio più rapidamente che in autunno.
Ma la decisione finale la prenderà tra sabato e domenica.
In ogni caso è sempre possibile che a chiedere il rinvio siano i coimputati Frank Agrama, Gabriella Galetto e Daniele Lorenzano attraverso i loro avvocati: Roberto Pisano, Filippo Dinacci, Luca Mucci e Luigi Fenizia.
L’aggiornamento può essere richiesto perché i calcoli eseguiti dalla cosiddetta sezione “spoglio” della Cassazione, secondo la quale per la frode fiscale 2002 la prescrizione scatterebbe “il primo agosto”, sono diversi da quelli dei difensori.
Si sa che secondo l’avvocato Niccolò Ghedini la prescrizione scatta il “26 settembre”.
Ma se il 30 luglio si andrà avanti, c’è da aspettarsi la sentenza in tarda serata o al massimo il giorno seguente.
Secondo il Silvio pensiero, nessun giudice del collegio è una “toga rossa”.
Né il presidente Antonio Esposito, temuto, però, perché ha condannato Aldo Brancher e Massimo Berruti, né Ercole Aprile, né Claudio D’Isa né Giuseppe De Marzo. Stessa valutazione è toccata al relatore, ed eventuale estensore della sentenza, Amedeo Franco e al sostituto procuratore generale, Antonello Mura, braccio destro del Pg Gianfranco Ciani e storico leader della corrente di destra, Magistratura Indipendente.
Il collegio Esposito, oppure un altro della feriale o della Terza sezione ordinaria (dipende dalla data dell’eventuale rinvio) può assolvere o condannare definitivamente Berlusconi, ma può anche annullare con rinvio e quindi ordinare un nuovo processo d’appello.
A quel punto, in otto mesi circa, si dovrebbero celebrare due gradi di giudizio, pena la prescrizione. Difficile ma possibile.
Se nel week end di passione giudiziaria Berlusconi, invece, dovesse cambiare idea e volesse provare ad avere un rinvio, l’istanza dei suoi avvocati dovrà essere discussa il 30 luglio.
Sarebbe basata sui minuziosi calcoli eseguiti da Ghedini.
I giudici accoglieranno o meno la richiesta dopo aver eseguito rispetto sulla base dei calcoli della prescrizione che avranno fatto loro stessi.
Quelli della competente sezione spoglio, infatti, sono soltanto indicativi.
I giudici, come per ogni altro processo, verificano, confermano o cambiano le date indicate. Immaginiamo che arriveranno in aula, nel palazzaccio di piazza Cavour, con uno studio in linea di massima già compiuto per questo lungo processo con tante pause dettate anche da leggi ad personam.
Da Il Fatto Quotidiano del 25/07/2013.
(Antonella Mascali).
25/07/2013 di triskel182
ECCO COSA SUCCEDE.
Meno cinque. Il conto alla rovescia di Silvio Berlusconi è cominciato in vista della Cassazione che già martedì prossimo potrebbe mettere la parola fine al processo Mediaset-diritti Tv.
Il condizionale è d’obbligo: le variabili sono tante e opposte fra loro.
Anche i tam tam pidiellini di ieri dicono che il Cavaliere sia propenso ad affrontare il giudizio che potrebbe condannarlo all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.
Ora pensa che un rinvio sia inutile in concreto e dannoso mediaticamente: le probabilità che sia comunque la sezione feriale ad emettere il verdetto sono molto alte (può giudicare entro il 15 settembre i processi in prescrizione fino al 15 ottobre) e una eventuale sentenza di condanna in piena estate, con gli italiani più distratti, cadrebbe nell’oblio più rapidamente che in autunno.
Ma la decisione finale la prenderà tra sabato e domenica.
In ogni caso è sempre possibile che a chiedere il rinvio siano i coimputati Frank Agrama, Gabriella Galetto e Daniele Lorenzano attraverso i loro avvocati: Roberto Pisano, Filippo Dinacci, Luca Mucci e Luigi Fenizia.
L’aggiornamento può essere richiesto perché i calcoli eseguiti dalla cosiddetta sezione “spoglio” della Cassazione, secondo la quale per la frode fiscale 2002 la prescrizione scatterebbe “il primo agosto”, sono diversi da quelli dei difensori.
Si sa che secondo l’avvocato Niccolò Ghedini la prescrizione scatta il “26 settembre”.
Ma se il 30 luglio si andrà avanti, c’è da aspettarsi la sentenza in tarda serata o al massimo il giorno seguente.
Secondo il Silvio pensiero, nessun giudice del collegio è una “toga rossa”.
Né il presidente Antonio Esposito, temuto, però, perché ha condannato Aldo Brancher e Massimo Berruti, né Ercole Aprile, né Claudio D’Isa né Giuseppe De Marzo. Stessa valutazione è toccata al relatore, ed eventuale estensore della sentenza, Amedeo Franco e al sostituto procuratore generale, Antonello Mura, braccio destro del Pg Gianfranco Ciani e storico leader della corrente di destra, Magistratura Indipendente.
Il collegio Esposito, oppure un altro della feriale o della Terza sezione ordinaria (dipende dalla data dell’eventuale rinvio) può assolvere o condannare definitivamente Berlusconi, ma può anche annullare con rinvio e quindi ordinare un nuovo processo d’appello.
A quel punto, in otto mesi circa, si dovrebbero celebrare due gradi di giudizio, pena la prescrizione. Difficile ma possibile.
Se nel week end di passione giudiziaria Berlusconi, invece, dovesse cambiare idea e volesse provare ad avere un rinvio, l’istanza dei suoi avvocati dovrà essere discussa il 30 luglio.
Sarebbe basata sui minuziosi calcoli eseguiti da Ghedini.
I giudici accoglieranno o meno la richiesta dopo aver eseguito rispetto sulla base dei calcoli della prescrizione che avranno fatto loro stessi.
Quelli della competente sezione spoglio, infatti, sono soltanto indicativi.
I giudici, come per ogni altro processo, verificano, confermano o cambiano le date indicate. Immaginiamo che arriveranno in aula, nel palazzaccio di piazza Cavour, con uno studio in linea di massima già compiuto per questo lungo processo con tante pause dettate anche da leggi ad personam.
Da Il Fatto Quotidiano del 25/07/2013.
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Re: COUNTDOWN
25 LUG 2013 17:41
1. LETTA E NAPOLITANO LAVORANO E SPERANO NEL RINVIO O NELL’ASSOLUZIONE DEL CAV. -
2. IN CASO DI CONDANNA, IL SATRAPO DI ARCORE SI DIMETTE E FA CADERE IL GOVERNINO -
3. TECNICAMENTE IN CASO DI CONDANNA NON CAMBIEREBBE NULLA, SUBITO. ANCHE QUELLA SENTENZA VA MOTIVATA, E POI TRASMESSA ALLA CORTE DI APPELLO DI MILANO PER L’ESECUZIONE. QUESTA PROCEDURA TRADIZIONALMENTE HA AVUTO SEMPRE TEMPI LUNGHI -
5. CHISSÀ SE ERNESTO LUPO, GIÀ PRIMO PRESIDENTE DELLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE, OGGI CONSIGLIERE DELLA GIUSTIZIA DI NAPOLITANO CHE HA PRESO IL POSTO DEL POVERO LORIS D’AMBROSIO, RIUSCIRÀ AD AZZANNARE LA CONDANNA… -
1. ATTENTI AL LUPO (ERNESTO)
Stroncato da un infarto Loris D'Ambrosio, chi ha preso Napolitano per il nevralgico posto di Consigliere per gli affari dell'amministrazione della giustizia? Ernesto Lupo, dal 12 luglio 2010 al 12 maggio 2013, primo presidente della Corte suprema di Cassazione. Chissà se Lupo riuscirà ad azzannare la condanna...
2. IN CASO DI CONDANNA IL CAV FA CADERE IL GOVERNO
Franco Bechis per "Libero"
Questa volta non è stato un consiglio ma un vero proprio ordine: «Nessuna dichiarazione fino al 30 luglio». Con Silvio Berlusconi gli avvocati sono stati perentori. Senza differenza nel collegio che assiste il Cavaliere. La pensa così - ed è evidente - l'ultimo arrivato, il professore Franco Coppi. Concordano però sia Niccolò Ghedini che Pietro Longo. Ogni parola potrebbe essere quella sbagliata nell'ultimo miglio che separa dalla sentenza di Cassazione sul processo per i diritti Mediaset.
Se richiamo c'è stato nelle ultime ore, è perché Berlusconi è inquieto, e forse avrebbe voluto altro. Da giorni consulta freneticamente i propri collaboratori. Discute con quelli che la stampa definisce «falchi» o «colombe».
Più con i primi che con i secondi. Dopo i colloqui è stato Berlusconi a farsi vivo: «Mi mandi due appunti su quel che ci siamo detti?». Il Cavaliere così ha già pronta la bozza del discorso che seguirà la sentenza della Cassazione, attesa per il 30 luglio anche se potrebbe slittare di qualche giorno o settimana. Appunti che in gran parte girano intorno all'ipotesi che forse anche per scaramanzia viene ritenuta più probabile: sentenza negativa, conferma della condanna di appello (5 anni di cui però 4 indultati) e quindi anche della pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici per un periodo di 5 anni.
Da quegli appunti, ancora disordinati, una cosa almeno si comprende: se la vicenda giudiziaria dovesse finire male (e non è detto sia così: la Cassazione potrebbe anche rinviare in corte di appello o assolvere Berlusconi), il governo di Enrico Letta non sarà affatto immune dalla bufera.
Il Cavaliere ha soprattutto una bussola che lo orienta in queste ore: in ogni caso non sarà lui a subire da altri l'espulsione formale dalle istituzioni e dalla politica. In caso di condanna non attenderà la notifica formale al Senato da parte della procura generale presso la Corte di Appello di Milano a cui spetterà l'incombenza.
Si dimetterà prima, parlando direttamente agli elettori con un discorso (sul sistema che ha provato a cambiare e che ha reagito espellendolo) inevitabilmente destinato ad avere ripercussioni sulla vita dell'esecutivo, nonostante la molta acqua sul fuoco che i pompieri di tutti fronti gettano in queste settimane. Tecnicamente in caso di sentenza di condanna della Cassazione per Berlusconi non cambierebbe nulla subito. Anche quella sentenza va motivata, e poi trasmessa alla Corte di appello di Milano per l'esecuzione.
Questa procedura tradizionalmente ha avuto sempre tempi lunghi. L'ultimo precedente è del 6 ottobre 2010, quando nella stessa condizione si trovò l'ex presidente della regione Sicilia (e allora deputato Udc), Giuseppe Drago,condannato in via definitiva per peculato continuato con l'accusa di avere usato in maniera impropria il capitolo delle spese riservate della presidenza della regione.
La sentenza della Cassazione portava la data del 14 maggio 2009. La corte d'appello di Palermo la notificò alla Camera sei mesi dopo, il 13 novembre 2009, fissando da quel giorno la data di decorrenza della pena accessoria comminata a Drago dell'interdizione temporanea dai pubblici uffici di anni due e mesi nove. Con molte discussioni la giunta per le elezioni dichiarò decaduto Drago proprio per quelle pene accessorie. Ma ricordò i precedenti, e non tutti furono dello stesso tenore.
C'era quello di Cesare Previti nella 15ª legislatura. Ma lui aveva tolto tutti di imbarazzo dimettendosi prima di ogni decisione. C'era quello di Marcello Dell'Utri nella 13ª legislatura: situazione simile a quella di Berlusconi, con interdizione temporanea. La giunta tergiversò (la maggioranza era di centrodestra), e nel frattempo Dell'Utri riuscì a ottenere di nuovo in Cassazione un «incidente di esecuzione» con l'annulla - mento delle pene accessorie. Il caso quindi fu chiuso così.
C'era però un altro caso ancora, e riguardava Gianstefano Frigerio, anche lui condannato in via definitiva poco dopo l'elezione del 2001 con interdizione dai pubblici uffici di natura temporanea. Anche qui la giunta ci mise parecchio a decidere. Nel frattempo Frigerio in esecuzione della condanna fu affidato ai servizi sociali. E la Camera decise alla fine di cancellare motu proprio l'interdizione dai pubblici uffici «in conseguenza dell'esito positivo dell'affidamento in prova ai servizi sociali».
È evidente che sarà questo il precedente invocato dal Pdl in caso di condanna di Berlusconi. Ma dovrà essere approvato anche dal Pd. E soprattutto sarà necessario tempo. Politicamente è assai difficile che tempo a disposizione ce ne sia: il pressing di M5Se Sel non lo consentiranno. Quindi sarà determinante la scelta del Pd. Seguirà il precedente Frigerio? «No. Lo posso escludere", sostiene con Libero Matteo Orfini, «il Pd compatto darà il via libera a quanto previsto da una sentenza definitiva di Cassazione, naturalmente se il caso si dovesse presentare».
È quasi certo quindi che in caso di condanna il Parlamento non sarebbe in grado di dare un salvagente al leader del Pdl. E Berlusconi a quella verifica non vuole nemmeno arrivare: parlerà prima agli italiani. E con loro staccherà la spina a tutti: «l'estabilishment mi espelle, non accetta la possibilità di cambiare». Quel giorno stesso il governo cadrà. Ma prima di quel giorno c'è ancora spazio per la sentenza. E non è detto che il pessimismo del Cavaliere sia così fondato. Coppi spera di no. Enrico Letta e Giorgio Napolitano anche.
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